Febbraio 2012

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Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco Anno XV · Numero 2 · € 2,20

febbraio 2012

IL PUNTO SUI FALEGNAMI

sommario IL PAESE SOTTO LA NEVE LE VOSTRE FOTO

ponsacchino è?

lo spiegano i ponsacchini

il centro storico sondaggi e proposte

siamo vigili

quando in divisa c’era iacarelli

valdera volley ©Elisa Spinosa/SPAZIO16

promosse e vincenti

quelli che...

andavano da iacopo www.ilpontedisacco.it


L’editoriale Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco Anno XV · Numero 2 · € 2,20

febbraio 2012

SUI FALEGNAMI

sommario

Il Ponte passa al digitale Novità 2012: IL SITO:

Da venerdì 17 febbraio è ufficialmente aperto al pubblico il nuovissimo sito del Ponte di Sacco raggiungibile all’indirizzo www.ilpontedisacco.it Il sito è stato strutturato in maniera tale da integrare al meglio tutte le funzionalità dei Social Network più famosi •

PONSACCO SOTTO LA NEVE LE VOSTRE FOTO

PONSACCHINO È?

LO SPIEGANO I PONSACCHINI

IL CENTRO STORICO SONDAGGI E PROPOSTE

SIAMO VIGILI

VALDERA VOLLEY PROMOSSE E VINCENTI ©Elisa Spinosa/SPAZIO16

QUELLI CHE...

ANDAVANO DA IACOPO www.ilpontedisacco.it

61OIZ APS/asonipS asilE©

www.ilpontedisacco.it ANDAVANO DA IACOPO

QUELLI CHE...

PROMOSSE E VINCENTI

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VALDERA VOLLEY SIAMO VIGILI SONDAGGI E PROPOSTE

IL CENTRO STORICO

credits 2

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LO SPIEGANO I PONSACCHINI

PONSACCHINO È?

LE VOSTRE FOTO in copertina falegname a lavoro PONSACCO SOTTO LA NEVE sommario

SUI FALEGNAMI

febbraio 2012 Anno XV · Numero 2 · € 2,20

Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco

MENSILE DI CRONACA, ATTUALITÀ E CULTURA DI PONSACCO Direttore Emerito Fausto Pettinelli Direttore Responsabile Giampaolo Grassi Condirettore Benozzo Gianetti benozzo.gianetti@virgilio.it

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Redattori Luciano Lombardi Elena Iacoponi Benedetta Bitozzi

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Ogni responsabilità relativa ai contenuti dei singoli scritti è dei rispettivi autori Segretaria di Redazione Barbara Prosperi Autorizzazione del Tribunale di Pisa n. 9 del 12/05/98 Direzione e Amministrazione Tipografia Nuovastampa Via Valdera C. n. 33 - 56038 Ponsacco (Pi) Tel. 0587731348 - Fax 0587733723 ilponte@nuovastampa.com Elaborazione e stampa Nuovastampa Ponsacco Progetto grafico Niccolò Falaschi

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Bella la neve...quando funziona l’emergenza Abbiamo visto e fotografato (v.foto pg. 4 e 5) ragazzi che si divertivano sull’argine della Cascina, gente che si tirava le pallate, case, chiese, monumenti trinati di candidi merletti, alberi splendenti sotto il primo raggio di sole di quel fatidico 1 febbraio in cui è caduta la prima neve che ha messo tutti in allarme dopo la brutta esperienza dell’anno passato. La mattina dell’1, abbiamo visto con piacere le ruspe al lavoro, le macchine che spargevano il sale, squadre di uomini che hanno pulito le strade principali e secondarie per cui il traffico non è entrato nel caos. Abbiamo visto cittadini pulire davanti alla propria casa, liberare gli alberi dal peso della neve, insomma una bella dimostrazione di collaborazione tra pubblico e privato. L’anno passato scrivemmo parole dure verso l’Amministrazione Comunale che non seppe coordinare l’emergenza antineve. Questa volta il Comune inteso come amministratori, tecnici e personale, Protezione Civile e tutti i collaboratori hanno il nostro plauso e credo anche quello dei cittadini. Qualcuno ha mugugnato per la lunga chiusura delle scuole che ha messo in difficoltà alcune famiglie che non potevano occuparsi dei figli. Tutto non è prevedibile e nei margini dell’incertezza è meglio un giorno in più di allerta che fare la fine di certi comuni che non hanno provveduto all’emergenza neve. Un neo: alcuni genitori si sono lamentati perché alla riapertura delle scuole la neve non era stata tolta del tutto e quindi poteva provocare cadute e scivoloni. Spectator

foto di ©Simone Stefanelli/SPAZIO16

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PONSACCO SOTTO LA NEVE

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di Ylenia Falchi 路 Innamorate sulla neve

di Andrea Rossi 路 Ponsacco innevata

Il fiume Cascina gelato!

di Franca Montesi 路 Via XXV Aprile alle 7:00

di Giuliano Pucci - Quattro aspetti innevati


LE VOSTRE FOTO

di Silvia Costanzoli · Questi tre bambini sono Alessandro Mazzantini, Sofia Bergamo e Asia Tortorelli, davanti al bar ex Pandolfini

di Letizia Bitozzi

di Roberta Bertelli · La neve in giardino con Giulia, Gaia e Sara

di Serena Passetti · Anche alle Melorie è arrivata la neve

di Riccardo e Letizia Gennari · Piazza dei Caduti di Cefalonia

di Roberta Bacci · L’Era innevata

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Sondaggio Confcommercio

“Riaprire il corso al traffico e più verde in centro”

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Più di mille hanno risposto, nel corso di 4 giornate spalmate sui due weekend, al sondaggio lanciato da Confcommercio Ponsacco per raccogliere le impressioni, i commenti e le idee dei ponsacchini sul futuro di Ponsacco e del suo commercio. “Abbiamo sottoposto ai cittadini un questionario a risposte multiple su vari argomenti che riguardano il nostro paese”, spiega Alessandro Simonelli, presidente di Confcommercio Shopping in Ponsacco. Ecco quindi alcuni dei quesiti, e come hanno risposto i ponsacchini. “Vorresti che il corso Matteotti fosse riaperto al traffico leggero, dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30, con chiusura totale sabato, domenica e naturalmente il mercoledì mattina (giorno di mercato)?” A questa domanda l’80% degli intervistati ha risposto favorevolmente. “Bisogna specificare che per traffico leggero si intendono tutte le auto esclusi camion e mezzi pesanti e che la velocità consentita non sarebbe superiore ai 20 km/h, con aree di sosta di massimo 30 minuti in piazza San Giovanni”, spiega Simonelli, che sottolinea però che l’arredo urbano esistente dovrebbe essere eliminato: “Le porte pisana e fiorentina rimarrebbero, dato che sono grandi abbastanza per consentire il passaggio delle auto”. Per molti ponsacchini la riapertura al traffico del corso potrebbe essere una soluzione per ripopolarlo e anche la meno dispendiosa visto che alla domanda su come valuterebbero una possibile copertura del corso Matteotti, in modo da creare una galleria, gli intervistati si sono divisi tra favorevoli e contrari. “Vorresti una ristrutturazione e riqualificazione della piazza delle Repubblica con aree adibite al verde e aree gioco per ricreare un ambiente consono e vivibile?” Su questo punto quasi tutti, il 90% degli intervistati, sono d’accordo: il centro di Ponsacco manca di un punto di ritrovo sicuro per le famiglie. “E’ tanto che invitiamo il nostro sindaco a prendere in seria considerazione questa soluzione - commenta Simonelli - la piazza principale di un paese è il suo biglietto da visita: una piazza con aree verdi adibite a parco giochi riporterebbe le famiglie a riavvicinarsi al paese e a viverlo davvero”.

“Vorreste che Villa Elisa, l’attuale cinema teatro Odeon, divenisse il centro socio-culturale di Ponsacco, con spostamento della biblioteca ai piani superiori?” Su questo punto il coro è stato unanime: tutti vorrebbero vedere valorizzata la struttura del teatro Odeon.“Noi riteniamo che l’Odeon sia una delle poche belle realtà rimaste a Ponsacco, ma sta a noi farlo funzionare, frequentandolo in occasione di qualsiasi evento e chiedendo all’amministrazione di potenziare la struttura”. “A chi attribuisci la colpa del degrado del nostro paese sia a livello commerciale che urbanistico?” A questa domanda l’80% ha risposto che è colpa delle scelte delle amministrazioni comunali passate e presenti, il 15% ha risposto che è colpa dei commercianti che non hanno saputo adeguarsi al tempo e ai cambiamenti del mercato e il 5% ha dato la colpa ad altro. “E’ vero i commercianti devono saper coltivare la clientela e rafforzarla, essere competitivi e professionali, ma anche l’amministrazione comunale

deve fare la sua parte”, dice Simonelli. “Occorre aumentare i controlli da parte delle forze dell’ordine, per tutelare la sicurezza del cittadino?” Qui tutti i cittadini hanno risposto di sì, ed è forse il segnale di quanto i ponsacchini oggi non si sentano sicuri nel loro centro storico. “Speriamo che gli organi competenti accolgano l’invito”, dice Simonelli. “Vorresti che le attività rimanessero nel centro storico e in zone adiacenti e fossero arricchite da nuove aperture e servizi?” Anche a questa ultima domanda il campione di intervistati ha risposto all’unanimità, barrando la casella del “Si”. “Su questo punto influiscono due variabili: prima di tutto le decisioni dell’amministrazione comunale, che dovrebbe essere sensibile alle nostre richieste e capire che il commercio va incoraggiato; in secondo luogo la volontà dei cittadini - conclude Simonelli - Vi chiediamo di aiutare il commercio locale, facendo a Ponsacco i vostri acquisti: un po’ di campanilismo è quello che ci occorre”. Benedetta Bitozzi

foto di SPAZIO16

costruzioni snc di Nedo e Marco Mazzei Ristrutturazioni, restauri monumentali, costruzioni civili, manutenzioni Magazzino e Uffici: Via Catullo, 5 - Loc. La Capannina 56035 Cevoli (Pisa) - Tel. 0587 685351 Fax 0587 687805 e-mail: mazzeisnc@gmail.com - C.F. e P.IVA 01081550509 - Attestazione S.O.A. n.2252/18/00


Chiuso lo storico negozio Beccani: “Affitti troppo alti e i ponsacchini preferiscono Pontedera” La famiglia Beccani aveva aperto il suo negozio di materiale elettrico, idraulico e piccoli Stefania Beccani elettrodomestici nel 1988, in via Carducci. Era stata Miranda ad avviare l’attività. Negli anni a Miranda si era affiancata la figlia Stefania. La decisione di chiudere è arrivata qualche tempo fa: “Il costo dell’affitto troppo alto - racconta Stefania -, le spese e le vendite sempre in calo rendono impossibile mandare avanti un’attività”. Il ritornello è purtroppo vecchio e conosciuto: i negozi non riescono a reggere il peso della crisi. Ma questo è vero anche a Ponsacco, dove si registra da anni un declino dei negozi che ha dell’inspiegabile, o le cause sono altre? “E’ vero c’è la crisi, il mercato è saturo e la gente compra sempre meno - spiega Stefania Beccani - ma a Ponsacco, in particolar modo un negoziante fa vita difficile: basti pensare al costo dell’affitto dei fondi commerciali, io pagavo 900 euro al mese”. In effetti da anni i commercianti ponsacchini lamentano i costi dei fondi commerciali del centro storico,

corso Matteotti compreso, diventato ormai una specie di “paradiso degli affittuari”. “Mentre da altre parti gli affitti calano, non si spiega come mai i proprietari dei fondi a Ponsacco non si rendono conto che il valore delle loro proprietà non è più quello di una volta denuncia Stefania - L’amministrazione dovrebbe prevedere degli incentivi, anche minimi, per chi avvia un’attività sul corso, visto che a sostenere quelle cifre ci vuole coraggio, e anche le spalle ben coperte”. L’assessore al commercio Tommaso Baldacci, non meno di un mese fa, sempre dalle pagine del Ponte dichiarava che le attività a Ponsacco sono in crescita.“Non mi spiego come abbia potuto affermare certe cose: sono rimasta esterrefatta e anche il mio commento sulla pagina facebook del Ponte era dettato dalla rabbia. Chi sostiene che le attività a Ponsacco stanno crescendo dimostra di non vivere il paese”. Resta da capire a chi sia da attribuire la colpa dell’impoverimento del centro storico: “Non dico che sia tutta colpa dell’amministrazione, che però non è innocente: avevano promesso che nel corso avrebbero aperto degli uffici pubblici e così non è stato, hanno voluto dotare Ponsacco di fioriere,

panchine e belle piazze ma si sono dimenticati dei parcheggi - spiega Stefania - Basta pensare a piazza dei Caduti di Cefalonia e Corfù, che adesso è una piazza ‘museo’, forse bella da vedere ma non serve a niente, perché non ci hanno fatto un bel parcheggio?”. L’anima di un paese, però, sono pur sempre i cittadini: “Gran parte della colpa della chiusura dei negozi di Ponsacco va all’atteggiamento di molti ponsacchini, o almeno a quella parte di scettici e malpensanti che sanno solo criticare quello che viene fatto a Ponsacco: sono quelli che si lamentano sempre che a Ponsacco è tutto morto e poi, lo stesso oggetto che potrebbero trovare qui, lo vanno a comprare a Pontedera”. Anche i ponsacchini, quindi, devono fare la loro parte, Stefania ne è sicura: “Ho 35 anni e in questo paese ci sono cresciuta: da adolescenti andavamo a fare le vasche sul corso a Pontedera perché a Ponsacco non c’erano abbastanza negozi, adesso la situazione è peggiorata: Ponsacco non sarà mai Pontedera ma nel suo piccolo può fare molto e i ponsacchini devono crederci sostenendo la sua economia e le sue iniziative”. Benedetta Bitozzi

Un defibrillatore, col banchino della Misericordia

Giornata del Banco farmaceutico

La Misericordia informa che nell’anno appena trascorso il ricavato dalla vendita dei manufatti della nostre consorelle al banchino della Misericordia è stato di € 4.280, utilizzato per l’acquisto di un moderno defibrillatore per le ambulanze. Il Governatore ed il Magistrato della Misericordia ringraziano sentitamente le “Lavoranti per passione” e tutti coloro che hanno fatto acquisti al banchino della Misericordia permettendoci così di raggiungere questo bel risultato. Un particolare ringraziamento alla signora Nory per la gentile concessione dell’uso gratuito dell’ ex negozio di sua proprietà nel Corso Matteotti. Nell’anno in corso dovremo dotarci di una poltroncina saliscendi per le scale il cui costo è di circa € 6.000, dunque contiamo sulle nostre preziosissime consorelle per il confezionamento dei manufatti e sulla generosità della popolazione per gl acquisti. Grazie di cuore a tutti e “che Dio ve ne renda merito”.

Anche quest’anno, la Misericordia di Ponsacco ha partecipato alla giornata del Banco Farmaceutico, sabato 11 febbraio 2012. La Misericordia di Ponsacco è stata ospite della Farmacia Gasperini, che gentilmente ha messo a disposizione uno spazio per la raccolta dei farmaci destinati alle pesone indigenti. Di questi ne sono stati raccolti più di un centinaio. Un ringraziamento particolare alla Farmacia Gasperini che ha permesso di fare questo tipo di volontariato devolvendo anch’essa una parte al Banco Farmaceutico. Un ringraziamento particolare ai nostri volontari che hanno coperto l’intera giornata dalle ore 8,30 del mattino fino alle ore 20,00. Presso i nostri ambulatori in via Carducci, 65, sono sempre presenti un medico ed un infermiere che distribuiscono i farmaci da banco dietro ricetta medica.

Il Governatore Alberto Lemmi

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Su facebook polemiche e proposte

continua il dibattito sul centro storico

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Tutti criticano ma nessuno fa nulla Paul Shop Noi ponsacchini abbiamo l’abitudine di essere “esterofili”...ci piace dire di aver acquistato un oggetto altrove...magari lo stesso oggetto che avremmo potuto trovare sotto casa, lo andiamo a cercare in centro a Firenze, Pisa. magari lo paghiamo anche di più...ma l’abbiamo comprato in città!!!questo è un pò il male del ponsacchino medio...quello che critica tutto e tutti, ma che non fa niente per il suo paese. quello che fa capannello sulla piazza criticando gli stranieri sul corso e che poi sale in macchina e va a fare lo struscio a pontedera perchè li gli stranieri non si notano, si confondono fra le tante persone sul corso!!gira 40 minuti per trovare un parcheggio a pagamento carissimo e fa i suoi acquisti nei monomarca e nelle catene, non accorgendosi che è tutto uguale a ponsacco, solo che è infiocchettato per bene!! Paul Shop per fortuna che ci sono persone che sanno vedere, forse meglio di noi, i pregi di Ponsacco e del suo commercio. spesso ci sentiamo dire dai clienti, soprattutto dai non ponsacchini, che ci scelgono per la nostra serietà sui prezzi, per l’assortimento, per la cortesia, per l’accessibilità e l’equità dei parcheggi, molti gratuiti altri con un pagamento veramente equo... . tutto questo per dire che bisogna partire dai pregi che ponsacco ha...e credetemi ne ha davvero, e farne delle punte di diamante dalle quali emergere e mettersi in gioco...su tutti i campi Ma Ponsacco offre poco Matteo Scarselli Perchè Ponsacco, che da ponsacchino può sembrarmi “dimorto bellina” in realtà non offre nulla. Forse l’unica cosa che offre sono proprio i negozi. E’ questa la difficoltà, cercare qualcosa che porti la gente a Ponsacco. Quei culaioli di Casciana si sono ritrovati le terme (che poi anche loro, non è che se la passino bene) a Lari hanno il castello, noi non abbiamo nulla. Parliamoci chiaro, noi fondamentalmente siamo nel mezzo a qualsiasi cosa, non siamo grandi ma nemmeno piccoli, non abbiamo monumenti da visitare ma abbiamo il bananone in camugliano! Siamo un pò l’anonimo punto di mezzo della Valdera. E’ qui che deve lavorare il comune, qualche idea, an-

che culturale, per valorizzare Ponsacco. Che ne so, una mostra, che magari uno dice “oggi a Ponsacco c’è una mostra fotografica di tizio, andiamo a fare un giro”o magari un mercato artigianale, o un mercato con le bancarelle per fare i baratti ,qualcosa che la gente da Peccioli decida la domenica di fermarsi a Ponsacco mentre va a Pontedera! Altro esempio, avete idea di quanti turisti transitino sulle nostre strade nei mesi estivi? Una miriade! Non ce ne rendiamo conto, ma tutti quelli che vanno a Lari, a Volterra, a Lajatico (e sono tanti) passano tutti da qui! Offriamogli qualcosa invece delle maledette sale slot! Eventi come la notte bianca, il Bluesacco, la bancarella della befana, sono tutte cose che vanno benissimo, ma non devono essere delle lucciole nel buio. Né troppo grandi né troppo piccoli Maurizio Borsito Bernacchi Secondo me il nostro principale problema è che siamo un comune troppo piccolo x ragionare da grande e troppo grande x ragionare da piccolo. mi spiego meglio: sento ancora far paragoni con pontedera (che è una città, anche se mi spiace dirlo) e da ciò può derivare solo frustrazione, ma allo stesso tempo non possiamo considerarci alla stregua di altri piccoli comuni delle colline che hanno tutt’altra vocazione. in questa contraddizione secondo me risiedono la gran parte dei problemi d’identità della nostra ponsacco, mentre le difficoltà sono aggravate (come x tutti del resto) dalla situazione generale che si fa sempre più pesante e più dura. io per quel che posso gli acquisti li faccio a ponsacco, e mi fa piacere entrare in alcuni negozi e trovar sempre conferma che lì posso andar sicuro di trovare un sorriso, gentilezza, sano e ruspante carattere ponsacchino, professionalità e cose da comprare che valgono il prezzo richiesto. ed infatti in questi negozi trovo quasi sempre altre persone ed insomma si percepisce che “vanno bene”, come si dice noi rubbaorsi. non tutti però sono così, anzi, alle volte si vedono commercianti che fanno rabbrividire, e forse anche in questo bisognerebbe cercar qualche motivazione delle cose che non vanno. capisco che il contesto aiuta o deprime il commercio a seconda della qualità, ma la mia impressione è che questo non sia la

causa di tutto. ho letto con piacere la sfilza di commenti qui sopra, ma vedo che in realtà, aldilà dei proclami (“ponsacco ai ponsacchini”, “vergogna”, “ponsacco deve rinascere”, ecc...) di proposte concrete non ce ne sono e ci sono, pur nelle ovvietà, evidenti contraddizioni: si critica il fatto che non sia stata fatta prima la zona artigianale ma allo stesso tempo si demonizza la creazione di un forte polo d’attrazione alle melorie, si vuole la qualità dei negozi in zone da adibire al commercio ed allo stesso tempo si vorrebbe aprire tutto al traffico ecc.... Non è che io pensi di avere le soluzioni, ma mi sembra di capire da quel che leggo che nessuno le abbia. La mia opinione è che in un mondo di centri commerciali, outlet, franchising di fama mondiale, l’unica risposta possibile stia nella “qualità”, che alcuni negozi hanno (ed infatti lavorano) e altri no (ed infatti non lavorano). poi sarebbe auspicabile che il comune facesse la sua parte, ma bisognerebbe anche trovarsi d’accordo sul cosa chiedergli, perchè unirsi duietro alla protesta è facile, ma alegger le cose scritte sopra mi sembra di capire che tutti apppoggino l’idea che “così non va” ma che ognuno abbia una sua idea sul “come dovrebbe andare Idea outlet Stefano Panicucci Il modo di comprare della gente è cambiato, vogliono massima scelta, prezzi bassi e velocità. Vincono perciò i grandi monomarca, le grandi catene elettroniche oppure negozi low cost con prodotti cinesi. E’ impensabile anche un corso con negozi di altissima fascia, non c’è giro, quindi forse conviene pensare ad un utilizzo “diverso” dai negozi del corso di Ponsacco, con scopi sociali, amministrativi e culturali. Comunque non è un problema solo di Ponsacco. L’eccezione è Pontedera, che ha pero’ sul corso i negozi sopraelencati. Oppure potremmo pensare ad un progetto stile outlet village sul corso e sulle 3 piazze, secondo me la morfologia della zona è adatta, bisognerebbe studiare un progetto e vedere quali marchi potrebbero essere interessati, sarebbe una novità per un centro storico e a costo 0, ma politicamente molto lunga e difficile. A me non piacciono molto ma è qualcosa...


Una costituente per Ponsacco Il recente dibattito sulla “ponsacchinità mi ha centrale o non ne ha creati altri per consentire di Lido Sartini ai suggerito di fare alcune considerazioni, una nuovi di socializzare con i già residenti e specie di riflessioni ad alta voce, su qualche tema da me tra loro. Sono infatti nate intere periferie indistinte, con ritenuto meritevole d’attenzione, ed aprire un dibattito caseggiati dormitorio, ma prive di tutte quelle strutture su alcuni suggerimenti. e servizi indispensabili a garantire l’aggregazione e la Il primo tema è quello demografico, che mostra da noi socializzazione. Mancano ovunque le piazze, strumenti rilevanti indici di denatalità e invecchiamento della po- indispensabili a creare corretti insediamenti, come insepolazione. In un secolo (1911-2011) la popolazione è gna l’esperienza passata. cresciuta del 140% passando dai 5.537 abitanti del 1911 Fa eccezione la zona di Le Melorie, l’unica ad avere avuagli attuali 15.574, ma l’incremento significativo si è avu- to uno sviluppo piuttosto corretto, costruito intorno alla to negli ultimi 50 anni (1961-2011), in cui la crescita è Chiesa, la Scuola, la Farmacia ed altri servizi di pubblica stata di quasi il 90%. Quasi raddoppiati in 50 anni e lo utilità. La stessa cosa non si può dire di Valdicava, visto spazio è quello di sempre. che i due nuclei originari non sono ancora uniti da una Nel 1911 l’indice di natalità era pari a 29 nati x mille viabilità interna. abitanti, sceso nel 1961 a 17 nati x mille abitanti, preci- Eppoi la questione cittadini stranieri che sono un ben pitato nel 2011 ad appena il 13,6 nati x mille abitanti. I numero (1.497, pari al 9,6% del totale, ma erano il 4,5% giovani sono sempre meno nonostante l’apporto degli nel 2005), in larga misura extra-comunitari, e di loro stranieri, che fanno più figli di noi. Significativo anche il non possiamo accorgercene solo quando creano prodato che emerge dalla comparazione tra le fasce di età blemi o vengono sfrattati. Molti loro bambini sono nati 0-25 ed ultra 65 anni: nel 1951 i primi erano il 41,2% qui, frequentano le nostre scuole e spesso parlano“pondel totale, mentre i secondi erano appena il 9,2%. Nel sacchino” alla stregua dei nostri ragazzi. Perché non in1981 i giovani erano scesi al 34,5% del totale e gli anzia- traprendere qualche iniziativa per farli sentire cittadini, ni saliti al 14,3%, mentre nel 2005 i giovani sono scesi seppur con il permesso di soggiorno, consegnando loro ulteriormente al 23,5% e gli anziani saliti al 19%. Non una simbolica “cittadinanza onoraria”? Il terzo è quello ho i dati del 2011 ma credo sia cambiato ben poco. Ne socio-politico e culturale, cioè dello scarso peso, se non consegue che in poco più di mezzo secolo i giovani si dell’assenza, di un vero dibattito sui grandi temi che risono quasi dimezzati e gli anziani raddoppiati. Davvero guardano la città. Ponsacco annovera tra i suoi cittadiun bel problema. ni molti laureati, imprenditori capaci, dirigenti, valenti Il secondo è quello della cittadinanza, cioè del senso di artigiani e commercianti, varie associazioni, eppure il appartenenza alla comunità, che mi pare sia andato at- dibattito (o meglio le polemiche) vertono quasi esclusitenuandosi nei decenni passati, per colpa di tutti e di vamente sul commercio, cioè sul corso aperto o chiuso o nessuno. Non tutti uguali però, perché qualcuno è più sull’utilità o meno di qualche sporadica festa. uguale di altri. Si dice che mancano i luoghi e le occa- C’è netta la sensazione che i nuovi cittadini siano estrasioni per socializzare, e pare sia solo un problema della nei alla vita della città che li ha accolti, perfino che anche scomparsa dello “struscio” serale o domenicale sul cor- i 135 insegnanti delle scuole cittadine (ma solo il 38% è so e/o dei negozi chiusi. Domandiamoci invece perché residente) non partecipino, se non parzialmente, con un il centro storico - tenuto ingessato per decenni da una loro qualificato contributo, alla crescita socio-culturale politica urbanistica miope, privo di un vero progetto di della città. Eppure avremmo bisogno di loro. recupero (salvo averne pagato uno negli anni ‘70, morto E’ assente il dibattito sulla Ponsacco del futuro, il suo in un cassetto) - viva da tempo nel più completo abban- ruolo, la sua vocazione, in poche parole manca un prodono e si animi solo in occasione del mercato o quan- getto largamente condiviso dal corpo sociale e che posdo i credenti rispondono al richiamo delle campane. Le sa essere avviato e realizzato nei prossimi anni e non soluzioni non sono certo né facili, né sicure, ma dopo le stravolto ad ogni cambio di maggioranza a palazzo Valli. diagnosi bisogna passare alle terapie. Le vicende della zona industriale, ferma per anni per La città si è molto ampliata e non sempre in modo ur- una scelta errata, o quella non proprio edificante del banisticamente corretto. Basta guardarla d’alto. Che progetto di circonvallazione approvato da una Giunta differenza rispetto a quel primo nucleo realizzato in ed annullato dalla successiva - pagando, su entrambe, modo ordinato dai nostri avi! Quando come consigliere un dazio economicamente salato - dovrebbero indurre comunale, nei primi anni ’70, fui chiamato ad esaminare a riflettere. il Programma di Fabbricazione che il Comune aveva de- Le forze politiche se vogliono riguadagnare la fiducia ciso di adottare (una specie di Piano Regolatore, previ- dei cittadini debbono favorire il sorgere di una fase, sto per i comuni più piccoli) cercai conforto in un parere che chiamerei, costituente, cioè interrogarsi sui bisogni qualificato e mi recai presso l’arch. Ramacciotti di Via- di Ponsacco e, sulle grandi scelte, confrontarsi con la reggio (componente la Commissione Tecnica Regiona- società civile per elaborare progetti di ampio respiro e le) e sottoposi alla sua attenzione la relativa cartografia. condivisi da un ampio schieramento di forze politiche L’architetto guardò per un attimo la pianta di Ponsacco e sociali. Pur nelle difficoltà dei tempi presenti occorre e mi fulminò con questa lapidaria espressione: “guarda imboccare nuove strade per non disperdere le energie come gli antenati avevano ben costruito la città e come di quanti possono imprimere una svolta ad un tran tran voi l’avete rovinata!”. Come dargli torto. preoccupatamente negativo. In 50 anni sono arrivati migliaia di nuovi cittadini, ma la città non ha allargato in maniera armonica il suo nucleo

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Ponsacchino è? Il Ponte Di Sacco

Ornella Cantini Questo trafiletto m’ha fatto ridere un sacco!!! Grandissimi!!! :)

Indizi per riconoscere un ponsacchino Enrico Ferretti Ponsacchini sono quelli che quando vanno a giro per il mondo trovano sempre un altro ponsacchino a giro per il mondo.

Alessandro Simonelli ponsacchino è chi dice:”badabimbounbè” traduzione in italiano “stai attento bambino non bere” ahahahahha Enrico Ferretti Ponsacchini sono quelli che le rondini hanno la coda auso forca.

Rodolfo Colombini Ponsacchino e quello che trova un amico che non vede da tanto tempo “ME E SEI SEMPRE VIVO” Rodolfo Colombini L’altro risponde....MA MI PAI LA F..... 10

Daniela Carli E “UN LO SO” con la O chiusa dove lo mettete??

Ponsacchini sono quelli che tutte le mattine fanno capannello in piazza, davanti al banco della verdura del Martini - Ponsacchino è quello che ha fatto il falegname. Si riconosce perché gli manca almeno mezzo dito di una mano - Ponsacchini sono quelli che per la fiera ‘ncignano - Ponsacchine sono le mamme che chiamano i figli “il bimbo piccino e quello grande” anche quando i bimbi hanno passato i quarant’anni - Ponsacchini sono quelli che prima si lamentavano di quello che c’era in Comune perché diceva troppe volte No e ora si lamentano di quello che c’è in Comune perché dice troppe volte Sì - Ponsacchini sono quelli che non fanno più le vasche sul corso e poi si lamentano perché nessuno fa più le vasche sul corso… (Il resto degli indizi sul Ponte di Sacco in edicola…. Ma nessuno vi vieta di aggiungerne altri….)

Martina D’Andrea Ponsacchino è quello che dice ENNO ITI (sono andati) oppure C’ENNO STATI (ci sono stati) ... cioè... la mi nonna!!! oppure il gatto GNAOLA (miagola)! XD

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Elisa Malacarne per il mi nonno....il singolare è camion, e il plurale è i cami!

Alessandro Balluchi ponsacchini sono quelli che aprono la cantera der canterale e chiudono l’uscio

Enrico Ferretti Ponsacchino e’ quello che non si mette d’accordo su dov’e’ “in fondo paese” ed “in cima paese” e ci sta una mattinata a discutere sopra.

Alessandro Balluchi i ponsacchini siamo tutti noi....

Gianluca Guerrieri I ponsacchini sono quelli che andavano a pallone

Alessandro Balluchi i ponsacchini sono quelli che dopo il lunedì di pasqua andavano a fare merenda in camugliano...

da iacopo; che era fra l’altro ir mi nonno!

Alessandro Ferretti Ponsacchini sono quelli che anche se non

Filippo Amodeo O CHI TEL’HA’... FATTIII E APELLI? ER

abitano più li, enno e resteranno sempre di Ponsacco (come me)

SURTANOOOOO!!.

Stefania Macchi Ponsacchino e’ quello che gioca a tre setti e accusa

Alessandro Ferretti Ponsacchino è quello che il Martedi di Pasqua

tre trei....

ti dice: UN CI SIEI ‘NDATO IN CAMUGLIANO??? ALLORA UN NE L’HAI BACIATO IR CULO ALLA PACCHEA...

Alessandro Balluchi ponsacchini sono quelli che pigliano er cunigliolo per l’urecchi e co la curtella ..... fai quello che devi......

Alessandro Ferretti Ponsacchino è quello che: non sa dove sia

Marzio Fella i ponsacchini sono quelli che quando lì fai incazzà ti diano... Mì PàI IR CULO DI FRANCONA!

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P.ZZA CADUTI DI CEFALONIA E CORFU’...ma sa dirti benissimo dove sia P.ZZA DE’ POLLI...SEH! SU’ FOSSI DOPO L’ACRI PRIMA DELLA MISERIORDIA...

i commenti proseguono online

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Il Ponte Di Sacco

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Lo spiegano i ponsacchini Irene Manzo .... quelli che svaligiano la coppe il giorno prima che neviii

Federico Granchi il ponsacchino è quello che va a buttà via la roccia.. mangia una tegamata di pesi...e ti dice “miiiii,tuvvoi unnai ir capo” Federico Granchi oppure ad un cliente del bar centrale subito dopo il passaggio all’euro che andò a pagà un caffè con 500€ gli fu detto “oooo maiaaleeee o perchè un vieni coun miggliardo” Nuovo Centro Meyer un ponsacchino è quello che disse “ se ‘ndovini cosa c’ho nel panniere te ne do’ una pigna...” e un altro ponsacchino rispose “...e fiii “

Alessandro Ferretti un ponsacchino è quello che dice ai nipoti la mattina di Natale; BIMBO CHE TA CAATO IR CIUINO...

Alessandro Ferretti un ponsacchino è quello che arriva al mare

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alla spiaggia libera...fa un cerchio sulla rena...ci stende dentro gli asciugamani e ci scrive...PONSACCO.

Claudio Landi detto Kelemo E PONSACCHINI ENNO QUELLI CHE DIANO..... O ‘NDO ERI ITO NINI????? MA SEI DI NIGHIO O DI ‘OVATA????!!!!!

Lorenzo Barnini Ponsacchino è quello che per capire chi sei ti chiede: “ O DI I SEI NINI?? “

Alessandro Balluchi PONSACCHINO è QUELLO CHE IL PALAZZO DI VIA PUCCINI LO CHIAMA GRATTACIELO

Elisa Gori un ponsacchino è quello che andava a comprà d’ogni’osa da potta der brogi... Elisa Gori un ponsacchino è quello che chiama CISPIOSI i PONTADERESI....

Paolo Granchi Ponsacchini sono quelli che via garibaldi la chiamano la ruga di telemo!!!!

Filippo Aringhieri ponsacchino e’ quello che quando la radio u piglia

Stefania Macchi I ponsacchini veri eran quelli che andavano a bessi

e dice....e friggiee!!!

il quartino ai combattenti...e a compra i bottoni da sira...o il quaderno da nestore.....

Roby Rò I ponsacchini so quelli che quando si salutano dicono Mì,Bà o TE? oppure so quelli che x indicà via palestro dicono “la ruga dell arco”!!!

Alessandro Balluchi PONSACCHINI SONO QUELLI CHE QUANDO SIAMO ANDATI ALLA PARTITA A PISA TUTTO SOLO (VENTRINA) DAVANTI A 6000 PERSONE DISSE: ARRENDETEVI...

Alessandro Balluchi Il ponsacchino comprava le caramelle e i francobolli da arnardino...

Giancarlo Jimmy Calvani Ponsacchini sono quelli che si ritrovano dopo tanti anni ed esclamano: MEEòòòòò O UNDUVE SEI STATO TUTTO UESTO TEMPO...

Stefania Macchi E le pantofole dalla Cirighetta...be mi tempi... sapranno i nostri figlioli .ama ponsacco come lo facciamo noi?

Jimmy!!!!!!

Alessandro Balluchi O quando passava dosola e gli si fischiava

Elisa Gori ...i ponsacchini sono quelli che compravano i dischi da

Alessandro Falchi Il Ponsacchino è quello che canta: è meglio un

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ponsacchino...anche se sa di vino.....”

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Il sindaco risponde Alessandro Cicarelli

Un albero per ogni neonato. Lo chiede una legge, che Ponsacco ignora In Italia, si sa, le leggi non sempre vengono rispettate. Come la 113 del 1992, che obbliga i Comuni a piantare un albero per ciascun bambino nato e a riportarlo sull’atto di nascita. Purtroppo, però, sono poche le amministrazioni comunali che rispettano questa norma, che ha importanti effetti pratici legati alla qualità dell’aria. Ogni albe-

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Brogi spiega quanto sia importante piantare nuovi alberi e chiarisce quale sia lo spirito della legge citata. Mi pare pero’ che termini la sua lettera prestando più attenzione agli aspetti formali e burocratici che non a quelli sostanziali, che con tutto rispetto credo siano più importanti. Questo e’ quello che si deduce dal dichiarato intento di voler subito escludere il parco “il Sorriso” da quelle iniziative in linea con lo spirito della legge. Mentre personalmente ritengo questo progetto uno dei più avanzati, originali ed importanti proprio al fine di raggiungere quegli obiettivi che lo stesso Brogi indica. I 5.000 alberi del parco “il Sorriso” in aggiunta a tutti gli altri alberi piantati nel nostro comune in tutti questi anni (compresi quelli posti a carico dei privati in attuazione delle varie convenzioni urbanistiche) rappresentano sicuramente un numero nettamente superiore a quello dei bambini nati in tutti questi anni. Ricordo fra l’altro, tanto per citare qualche numero, che i nati nel 2011 a Ponsacco sono stati 203. Per Brogi e’ fondamentale che ci sia il collegamento diretto, con tanto di certificato anagrafico fra ogni singolo albero e ogni bambino. Io reputo invece più importante il rapporto “impersonale” fra nuovi alberi e bambini nati, perché più utile a far maturare una coscienza collettiva, evitando il rischio di accentuare una sorta di rapporto esclusivo ed individuale. Cito volentieri a tale proposito quanto enunciato da un Comune che ha dato attuazione alla legge citata evitando pero’ tale collegamento diretto: “L’Amministrazione Comunale ha scelto di non attribuire un singolo albero ad ogni bambino ritenendo giusto insegnare ai piccoli a rispettare tutti gli alberi considerandoli come parte di una collettività; ogni singolo albero fa parte del patrimonio verde del nostro territorio e offre ombra, protezione dell’ambiente, pulizia dell’aria a tutti e non ad un

ro è in grado di fornire ossigeno per 10 persone e di assorbire da 7 a 12 kg di Co2, la principale causa dei cambiamenti del clima, prodotto dai consumi di petrolio e carbone. Allo stesso tempo, l’ombra degli alberi fa risparmiare il 10% di energia, perché evita il surriscaldamento estivo di strade e facciate di abitazioni esposte al sole. Tornando

alla legge sugli alberi, chiedo al sindaco di spiegarmi come stanno le cose a Ponsacco: mi pare che sia ignorata. Non risponda tirando in ballo il Parco il Sorriso, perché sui certificati di nascita quelle piantumazioni non risultano trascritte, come previsto dalla legge, per consentire al bambino di poterne seguire la crescita.

singolo. Questo con l’augurio che ogni nuovo nato crescendo in un ambiente migliore impari quanto sia importante far parte di una collettività e lavorare per migliorarla.” Insomma alla domanda di Brogi che mi chiede se rispettiamo la legge dovrei rispondere: formalmente e burocraticamente forse no; nella sostanza, numeri alla mano, abbiamo fatto molto di più. Ovviamente il giudizio dipende da quale elemento si considera prioritario, tenendo in debita considerazione il fatto che leggi come questa sono importanti soprattutto per il principio che introducono. Formalmente del resto, come lo stesso Brogi anticipa, la legge e’ in larga parte disattesa. La crescita di spazi verdi e la piantumazione di alberi restano obiettivi fondamentali su cui tutti ci dobbiamo impegnare, consapevoli pero’ anche dell’importanza crescente che assume la questione del loro mantenimento e del loro corretto utilizzo, specialmente per chi ha già attuato importanti ed interessanti progetti in tale direzione.

tra le vie cittadine, con megafono. I volontari, anima della protezione civile, hanno distribuito volantini informativi. Il viale 1° Maggio è stato interdetto alla sosta per il pericolo di caduta rami. Non ci sono stati particolari problemi al traffico, in quanto tre ditte hanno provveduto a ripulire dalla neve le principali strade. La Provincia ha provveduto a ripulire le strade di sua competenza, anche se la Volterrana ha presentato diversi problemi dovuti al ghiaccio. La chiusura delle scuole ha evitato che migliaia di persone si mettessero in viaggio per accompagnare i figli. Il modo con cui è stata gestita l’emergenza neve dimostra che quella del famoso venerdì 17 dell’anno scorso, le amministrazioni - da quella comunale a quella provinciale e regionale - sottovalutarono il rischio. La lista Rossoblu ringrazia tutti coloro che hanno lavorato durante l’emergenza e un particolare ringraziamento va anche a quei cittadini che hanno collaborato, provvedendo alla ripulitura degli accessi davanti alle case.

Emergenza neve: la protezione civile ha funzionato bene La nevicata che ha colpito Ponsacco ha messo a dura prova il sistema di protezione civile comunale che ha risposto bene. Alcuni giorni prima della nevicata, la protezione civile, guidata da Stefano Falchi, ha diramato l’allerta alla popolazione

Giacomo Brogi

Emanuele Turini Capogruppo lista Rossoblu

La nevicata di questo anno e’ sicuramente destinata a rimanere impressa nella nostra memoria per molto tempo: come quelle, per intenderci, del 1956 e del 1985. Quello che più colpisce dell’evento in oggetto credo sia la durata del fenomeno: ad oggi siamo ormai a circa due settimane di freddo intenso, di gelate e di nevicate sempre in aggua-

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to. L’altro elemento di riflessione credo sia legato al fatto che quella di questo anno e’ di fatto la terza nevicata consecutiva negli ultimi tre anni. La nostra Amministrazione credo abbia affrontato con grande serietà e con ottimi risultati (anche se i giudizi e’ giusto che li diano gli altri) questo evento. Innanzitutto abbiamo pianificato gli interventi facendo anche tesoro dell’esperienza accumulata negli anni passati. E’ stato predisposto il “piano neve” presentato anche alla stampa dal vicesindaco Baldacci il 10 dicembre. Questo piano fra le altre cose ha previsto l’attività di informazione alla cittadinanza, la divisione del territorio comunale in tre aree, per ognuna delle quali e’ stata predisposta una colonna mobile composta, attraverso appositi convenzionamenti con ditte private, da spalaneve, spargisale e camioncino portasale (al fine di evitare le perdite di tempo necessarie per il rifornimento al magazzino). Particolare cura e’ stata prestata alla fornitura in misura adeguata delle scorte di sale (avevamo circa 50 tonnellate a disposizione). Questo piano di livello comunale e’ integrato con analogo strumento predisposto dal centro intercomunale di protezione civile ed approvato dalla giunta dell’Unione dei Comuni della Valdera. Questo ultimo, a sua volta, e’ stato predisposto in maniera coordinata con quello della Provincia, con particolare riferimento alle modalità di intervento sui vari livelli di viabilità, definendo gerarchie e priorità di azione. Un ruolo decisivo e’ ovviamente ricoperto dalle risorse umane, da quelle interne all’Amministrazione, a quelle esterne rappresentate in primis dai volontari della protezione civile. Inoltre ha assunto un grande rilievo il coordinamento permanente che c’e’ stato fra i sindaci della Valdera, grazie al quale e’ migliorata l’efficacia complessiva degli interventi e la conseguente utilità per i cittadini, e sono state gestite al meglio anche le decisioni riguardanti la eventuale chiusura delle nostre scuole (in questo caso le comunicazioni si sono avvalse anche di strumenti quali il sito internet di scuole e comuni, gli “sms” inviati alle famiglie, registrate con numero di cellulare ai servizi mensa e trasporto, tramite l’Unione dei Comuni). Ritengo di poter esprimere grande soddisfazione per il lavoro di squadra sviluppato. L’impegno di tutte queste persone e’ andato al di la’ di quelli che sono compiti e doveri di ognuno. In questa occasione, consapevoli probabilmente anche dell’importanza che l’impegno di ognuno ricopriva a favore della cittadinanza, abbiamo riscontrato una grande disponibilità

anche dal punto di vista umano a partecipare alle varie fasi e ai vari turni di servizio, compreso quelli straordinari in orario notturno. Ringrazio pertanto sentitamente i dipendenti del Comune, da quelli dell’ufficio tecnico (compreso chi ha ruoli diretti riguardo alla protezione civile, quelli che si sono prestati a svolgere i vari turni di servizio, gli operai esterni che sono prontamente intervenuti sul territorio), a quelli del settore amministrativo che si sono alternati al centralino nelle ore di massima crisi o che hanno gestito tutte le fasi relative alle varie interruzioni di servizio in ambito scolastico, al personale delle varie ditte che hanno costituito le squadre di intervento sul

territorio, che ha sempre dato la massima disponibilità in termini di reperibilità e di orario continuativo di lavoro; ai volontari della protezione civile (i ragazzi “in giallo”) sempre pronti ad agire per i vari interventi di aiuto o di spargimento del sale nei vari punti strategici o più pericolosi. Un grazie anche al personale del centro intercomunale di protezione civile, che come tutti sanno ha sede proprio a Ponsacco, presso i nostri magazzini nella zona industriale; al distaccamento volontario dei vigili del fuoco, collocato nella stessa sede, che e’ intervenuto ovviamente su disposizione del comando provinciale.

Tir a fuoco, ancora polemiche in via Firenze Un carico di rifiuti destinati allo smaltimento ha preso fuoco su un tir fermo in una piazzola di viale Europa, nella zona industriale delle Melorie. L’allarme ha fatto scattare l’intervento dei vigili del fuoco di Ponsacco, che si sono precipitati a spegnere l’incendio. Non è la prima volta che la piazzola di viale Europa è interessata da questo tipo di eventi. Da tempo le famiglie e le industrie della zona lamentano i disagi causati dai rimorchi dei tir parcheggiati indiscriminatamente lungo la strada o nella piazzola. “La zona industriale delle Melorie è diventata un deposito di rimorchi a cielo aperto che vengono lasciati incustoditi anche per giorni”, lamentano i titolari di alcune aziende che si affacciano sulla zona industriale.

Errata corige Nel numero di gennaio nell’intervento sulla ponsacchinità dal titolo “Non cadiamo nella nostalgia”, per un errore è saltata la firma dell’autore che è il Sindaco Alessandro Cicarelli. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori 13

A.S.D Ciclistica Mobilieri Ponsacco - Comunicato Informiamo i giovani che intendono provarsi nello sport del ciclismo nati negli anni 1997 - 1998 - 1999 - 2000 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005, che i costi di tesseramento alla F.C.I. per bici abbigliamento, assicurazione ecc.ecc sono a carico della Società Mobilieri Per informazioni: Tel 0587/732577 – 730027

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Caccia al tesoro alla Posta

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I VINCITORI DEL CONCORSO

Alla Posta, si sa, si va soprattutto per spedire e ritirare i pacchi, per ritirare la pensione e per pagare i bollettini. E alla Posta, si sa, per evitare che la gente in fila faccia la furba - con i soliti che passano davanti e quegli altri che s’arrabbiano, “Scusi ma c’ero prima io”, “Ha ragione ma c’ho la carne ar fòo” - da qualche anno hanno messo i numerini, come alla Coop. Bene. Il ponsacchino che entra all’ufficio postale di Ponsacco – ma è così in tutti gli uffici postali d’Italia – all’ingresso trova la colonnina gialla per prendere il numerino. Uno pensa: “Pigio il bottoncino e subito esce il pezzettino di carta che mi dice quand’è il mio turno”. No! Perché, sulla colonnina, di bottoncini ce ne sono sei. Allora uno dice:“Leggo cosa c’è scritto accanto, pigio il bottoncino giusto e subito esce il pezzettino di carta che mi dice quand’è il mio turno”. Illuso. Perché se deve ritirare o spedire un pacco, ha fortuna: pigia il bottone con scritto “Corrispondenza e Pacchi” e subito esce il numerino. Ma se deve pagare un bollettino o ritirare la pensione le cose si complicano. Escludendo di dover pigiare il bottoncino “Corrispondenza e Pacchi” e altri tre bottoncini che accanto non hanno scritto nulla, rimane da scegliere fra due possibilità: “Riservato titolari Conto BancoPosta” e “Servizi finanziari”. Così, ogni volta, davanti alla colonnina c’è sempre qualcuno meditabondo che si domanda: “Ma qual è il bottone per i bollettini?”. E c’è sempre un anziano che si domanda: “Ma quel è il bottone per la pensione?”. Quelli della Posta, però, se ne sono accorti e accanto alla colonnina hanno messo un cartello con le spiegazioni. Ma siccome le spiegazioni sono così complicate che non si capisce nemmeno che sono le spiegazioni, allora sopra, col pennarello rosso, c’hanno scritto proprio: “Spiegazioni”. Che poi è già strano di suo. E’ come se uno, al bar, invece di entrare e chiedere un caffè o un cappuccino, all’ingresso trovasse un cartello con scritto:“Spiegazioni: se volete un caffè, al barista dovete dire che volete una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea. Se invece volete un cappuccino al barista dovete dire che volete del latte caldo con la schiuma mescolato a una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea”. Sembra una caccia al tesoro: vince chi risolve gli indovinelli. Comunque. Alla Posta, se uno vuol spedire un bollettino e ritirare la pensione, dopo aver letto le spiegazioni capisce che deve premere il pulsante che accanto c’ha scritto: “Servizi finanziari”. Ecco, ma invece di spiegarlo nel cartello Spiegazioni, non potevano scriverlo accanto al bottone?

STORIA RISORGIMENTALE

INDETTO DAL PONTE DI SACCO IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITÀ D’ITALIA

In Redazione sono giunte 38 risposte alle 18 domande da noi formulate. Cinque concorrenti sono stati esclusi per diversi errori riscontrati. Fra i 33 rimasti in gara con tutte le risposte esatte sono stati estratti a sorte, alla presenza del Direttore, della redazione e della segreteria, cinque concorrenti.

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I vincitori possono ritirare i premi in Redazione (ore ufficio)

Giampaolo Grassi

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Siamo vigili

Quando in divisa c’era lacarelli Sono gli anni Ottanta, e a Ponsacco si respira un’aria diversa: sul corso c’è parecchia gente, c’è chi fa acquisti, chi passa con la macchina per fermarsi“un attimo” all’edicola sulla piazza della Repubblica, c’è chi invece semplicemente si ferma a parlare del più e del meno davanti la porta di qualche bottega. I ragazzotti più grandi passano qualche ora del loro pomeriggio libero nella sala giochi in via Don Minzoni. Non tutti, però, perché c’è chi approfitta della bella giornata di sole per farsi un giro in vespino per le strade di Ponsacco. Massi e Fede imboccano via Don Minzoni, dalla parte di viale della Rimembranza. Sono in due e senza casco. Un vigile passa lì accanto sovrappensiero, non dice nulla. Poi ci ripensa, si gira di scatto e urla “fermi!”. Ma loro intanto se ne sono andati a tutta birra. “Andate, tanto prima o poi vi ripiglio” dice il vigile. Poco più in là c’è stato un furto in un bar ed un pregiudicato fugge per le vie di Ponsacco. Due vigili lo inseguono insieme ai carabinieri. Corrono tutti come dannati, ma non riescono a prenderlo. Passano sul corso e si dirigono verso il ponte, all’altezza della fonte granducale. Lì sta uscendo dalla posta un falegname, Lando Turini, nostro concitta-

dino che, senza pensarci due volte, si butta addosso al ladro e“con una presa perfetta da campione di Rugby” ( così titolarono i giornali) lo blocca. Intanto le macchine, poche in verità, non hanno da preoccuparsi del parcheggio, perché i disco orario non ci sono, i parcheggi a pagamento non usano e di autovelox neanche l’ombra, altri tempi. Nel frattempo due nostri vigili passano per il centro, a piedi: si fermano a parlare con la gente, tutti li conoscono e li salutano, e loro ascoltano i problemi dei negozianti.“Va bene, riferiremo al sindaco, appena rientriamo, e vediamo di risolvere sto problema”. E’ sabato pomeriggio e al villaggio XVII luglio c’è un gran baccano. Due persone litigano per un passo carrabile, arriva un nostro vigile:“Via su, state calmi, non sono questi i problemi della vita”. Dopo cinque minuti torna la calma e tutto si risolve con una stretta di mano e con un caffè offerto al vigile. Domenica mattina, saranno le 7, c’è un freddo cane ma ci sono le corse podistiche che vengono dai Poggini in direzione Comune e bisogna fare viabilità: passa il primo corridore “ Oh vigile, bisogna che mi fermi, perché mi gira la chiorba, eh soffro di pressione bassa”,

“Boia deh e allora d’estate cosa fai?”gli risponde il vigile, con una battutaccia per sdrammatizzare, poi lo fa mettere a sedere da una parte, per riprendersi. Queste sono alcune delle tante cose successe nel corso degli anni e che hanno visto protagonisti i nostri vigili storici. Le storie sono un po’romanzate, ma il racconto vuole essere un omaggio a coloro che hanno dato tanto, in questi anni, a Ponsacco e ai suoi abitanti. Iacarelli, Nannetti, Tognoni, Salvadori ed il caro Bellucci per tanti anni hanno rappresentato il corpo della nostra polizia municipale. Ognuno di loro ha dato tanto a questo Comune e alla sua gente. Mai un litigio, forse perchè la gente la conoscevano un po’tutta e la sapevano prendere per il verso giusto, pur facendosi rispettare. Da qualche mese si è avvicendato il nuovo comandante, Andrea Gambogi, che sostituisce Sergio Panizzo, andato in pensione. Il corpo dei vigili è quasi del tutto rinnovato, come è giusto che sia, spazio ai giovani. Un consiglio ai nuovi vigili: parlate con la gente e con i commercianti, ascoltate e fatevi ascoltare, ci vuole tempo, è vero, però il rapporto umano è quello che in una comunità come la nostra non si può perdere. D.D.

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Ferdinando, la neve e… Pinocchio Fu preso per un buontempone in vena schi di vernice. nevicava tipo Mosca, si mise al lavoro di scherzi, Ferdinando Salutini quan- Nelle giornate dell’Italia gelata Ferdi- e nacque il suo Pinocchio che ora gli do con il buran che strinava, tre sotto nando, stanco di leggere “Il Ponte” e fa compagnia, insieme alle numerose zero e la neve ghiacciata sugli scar- delle parole incrociate accanto al ca- altre creature alle quali Ferdinando ha poni, entrò infreddolito nel negozio e minetto, radunò gli arnesi che prima ridato vita e anima. Vespino del ’69 chiese un abito estivo per un bambino avevano modellato artistiche camere compreso. di tre anni. e salotti di lusso, mentre fuori Invece non scherzava affatto. Dopo aver rovistato fra le rimanenze lo sbalordito bottegaio gli mise sul banco un bel paio di pantaloncini blu mare e una camicetta di lino e Ferdinando, contento come una Pasqua, pagò e a gran carriera tornò a casa dove lo aspettava Pinocchio. Il vestitino era proprio per lui, burattino appena nato e ancora profumato di abete, Il Vespino di Fernando con la bocca e gli occhi fre- Fernando Salutini col suo Pinocchio

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“Immensamente Natura” la poesia di Alessandro Salvini Alessandro Salvini è un poeta che si esprime con le immagini. Alcune sue significative opere sono proposte in un elegante libro presentato in vari centri della Valdera nello scorso dicembre. “Immensamente Natura, le Valli dell’Era e del Cecina” è il titolo del volume che ignora i tradizionali canoni o schemi dell’arte compositiva che ogni stampatore è tenuto a rispettare con grande rigore perchè il libro di Salvini non è un romanzo, né un memoriale, nè un saggio. E’ la sublimazione di un prepotente intimo sentire, di una poesia tradotta sulla pagina con straordinarie immagini fotografiche, come un inno d’amore e devozione alla Natura, un’esercitazione artistica che ormai da anni lo ha annoverato fra i più valorosi fotografi naturalisti. Boschi, calanchi, uccelli, insetti, fiori e stupendi panorami della foresta del Berignone affogata nella bambagia antelucana, sono le sue figure che l’uomo distratto e affaccendato non riesce più a vedere e gustare. Alessandro Salvini è un artista appartato, schivo, di poche parole e naviga controcorrente non per snobismo, ma per “essere

e non per apparire”. Qualcuno però ai Campionati del Mondo di Fotonatura del 2008 si accorse di lui, scoprì il suo non comune talento fatto di vibratilissime sensazioni, di lirismi romantici e di una religiosità laicamente celebrati con gli scatti e conquistò il prestigioso titolo di Campione Italiano di fotografia naturalistica. Il debutto di Salvini risale al 1990, ma entrò presto nell’olimpo dei grandi fotografi facendosi conoscere in Italia e all’estero per i successi continuamente conseguiti, tanto che i critici della stampa specializzata l’hanno tenuto sempre sott’occhio. “Fotografare la Natura è una sfida con me stesso, con le lunghe attese per cogliere il momento dello scatto”, scrive nell’aletta di questo libro dedicato al variopinto mondo degli ucceli piccoli e grandi sorpresi nelle più fulminee, emozionanti, ma anche struggenti mosse del vivere la loro libertà nello spazio. “I colori toscani” è l’eloquente nome che Salvini ha dato alla sua Galleria d’Arte Fotografica, a Volterra. F.P.

Alessandro Salvini

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“Pranzo sotto la pioggia”


Invitato dai Carabinieri in congedo e dall’Università della Terza Età

Il Generale Mori a Ponsacco

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Il Generale dei Carabinieri Mario Mori ha accolto l’invito dei Carabinieri in congedo ponsacchini e dell’Università della Terza Età, per la presentazione del suo libro, “Ad alto rischio”, di recente pubblicato da Mondadori. Il libro tratta una circostanziata. avvincente e documentata cronistoria dei più clamorosi episodi della lotta contro il terrosimo e la malavita organizzata, nazionale e internazionale. Com’è noto il Gen. Mori, ora Prefetto, dopo aver fatto parte del SID (Servizio Informazioni Difesa) e dopo una lunga permanenza a Palermo come Colonnello comandante il 1° Gruppo col quale ha compiuto brillanti azioni contro la mafia (per esempio la cattura di Riina nel 1993), è stato capo dei servizi segreti SISDE (Servizio Informazioni per la Sicurezza Democratica), fondatore e Comandante dei ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) e Comandante la Legione Carabinieri della Lombardia. Sembrerà paradossale, ma questo 007 che ci è invidiato dalle polizie di tutto il mondo, ha dovuto subire anche un processo perchè accusato dalla Procura della Repubblica di Palermo di favoreggiamento alla mafia. L’accusa verteva sulla mancata perquisizione della residenza di Riina. Ma c’era un motivo ben preciso sul quale s’imperniava tutta la complessa operazione investigativa e il processo si concluse con la completa assoluzione di questo Carabiniere molto speciale e, forse proprio per questo, spesso in collisione con Il Gen. Mario Mori quella Procura. Ora è di nuovo sotto processo insieme al Colonnello Obinu per certe dichiarazioni di Massimo Ciancimino, ambiguo personaggio già a sua volta denunciato e sconfessato perfino dagli stessi ambienti mafiosi. La presentazione del libro “Ad alto rischio”, da parte dei giornalisti Fausto Pettinelli e Giampaolo Grassi, moderatore Benozzo Gianetti, si svolgerà alle 16,30 di sabato 17 marzo, nell’auditorium della Mostra del Mobile. Giancarlo Mele, Presidente della sezione Carabinieri “Salvo D’Acquisto” e Fabrizio Gallerini, Rettore dell’Università della Terza Età, hanno annunciato che alla serata sarà presente anche il Gen. Giuseppe Richero, rettore dell’Università dei Saggi di Roma alla quale l’UTE di Ponsacco è gemellata. I cori dell’UTE e degli Amici della Musica offriranno una breve esibizione. Il libro che sarà presentato il 17 marzo all’Auditorium della Mostra del Mobile


Accadde il …

Lamartine a Casciana coi dolori di Fausto Pettinelli Nella prima metà dell’Ottocento il più illustre ospite di Casciana fu Alphonse de Lamartine, celeberrimo intellettuale, poeta e politico francese. Quando frequentava le Terme era Ministro degli Esteri e, approfittando dei soggiorni a Firenze dove si recava periodicamente per affari di Stato, essendo sempre stato cagionevole di salute, prima di rientrare a Parigi si tratteneva al “Bagno di Casciano - come scrive - perché queste acque sono per me l’unico, grande sollievo”. Il letterato-ministro fu un habituè di Casciana che raggiungeva in treno scendendo a Pontedera dove era sempre a sua disposizione un lussuoso tiro a quattro che a piccolo trotto lo accompagnava alle “salutifereterme”. Ma a Ponsacco non volle mai fermarsi. Forse non gli sembrò consono alla sua dignità di nobile e Ministro, malgrado Robespierre ed i suoi avessero già fatto una rivoluzione mica da niente

Alphonse de Lamartine nel 1839

Nell’Ottocento Casciana fu una tappa obbligata del “grand tour”, cioè di quei lunghi viaggi, spesso avventurosi, che soltanto una èlite di personaggi altisonanti intraprendeva per affinare studi e conoscenze di territori, popoli, usanze e tradizioni. Lamartine deve essere annoverato fra quei letterati romantici, come Byron e Shelley, che hanno lasciato opere immortali dedicate agli stupendi paesaggi della Toscana, da lui amatissima. “Le Chéne”, cioè “La quercia”, una delle sue più suggestive liriche fu scritta nel 1826 quando, come d’abitudine, il poeta-ministro si fermò per qualche giorno ospite di amici, nella loro villa del “Quercione”, toponimo tuttora in uso che indica la grandiosità di quella frondosa pianta che troneggiava nel parco dove Lamartine si ritirava in solitudine per comporre versi. Ecco un brano di un suo diario cascianese: “Il y a aux Bains de Casciano, en Toscane, entre Pise et Florence, un chène qui ètait deja fameux par sa masse et par sa vétustè dans les guerres de 1300 entre les Pisans et les Toscans (sic)..“C’est assis sous ce chéne de Casciano que j’ècrivis cette harmonie”…. Alphonse de Lamartine fu più un intellettuale romantico che un freddo calcolatore politico. Uomo affascinante e raffinato, era sempre invitato nei salotti letterari di Firenze e Pisa. Uno dei salotti fiorentini più ambiti, di cui fu animatrice la nobildonna tedesca Luisa Stolberg, la chiacchieratissima Contessa D’Albany che aveva perso la testa per l’Alfieri, era sul lungarno al primo piano del palazzo Gianfigliazzi.

Ma della gran dama, il trasgressivo e compitissimo letterato francese, dev’esser rimasto assai deluso e lo lascia intendere nel suo “Voyage en Italie”, in cui annota: “Intorno alla Contessa s’adunavano una schiera di uomini illustri venuti da diverse regioni d’Italia. Io ascoltavo con curioso raccoglimento i loro nomi via via che il servitore li annunciava. A mano a mano che costoro entravano, andavano a sedersi in semicerchio attorno a un tavolino carico di volumi e dietro al quale se ne stava la Contessa mezzo sdraiata sopra un canapè. Era volgare nel portamento e nella fisionomia”. Tornato a fermarsi ancora un volta dagli amici del “Quercione”, scrisse questa lettera all’amico tipografo-letterato, Giovanni Rosini. “Je me souviens que sous le grand chéne des Bains de Casciana nous nous entretenions des conceptions médités par vous et déjà éxcutès dans le genre de Walter Scott dont on vous conteste à tort sinon la priorité au moins la simultaneité. Dante, de Boccace et à l’ombre des memes rameaux?” E quindi questo preciso richiamo al famoso “Beau reve”, il “Bel sogno”, nel quale il poeta accomuna il soggiorno di Firenze, Pisa e Livorno a quello di Bagni di Casciana. “Pise et Casciana, Livourne et Florence m’apparaissent comme un Beau reve où je retrouve quelque figures regrettèes et aimèes, et dignes veritablement de l’étre comme vous, Capponi, Frullani et quelques autre. Je veux consacrer à chacun un hommage poétique de de souvenir qui est au fond de mon coeur”.

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Intervista a Luciano Romboli, presidente dell’Ente Mostra del Mobilio

“Dalla Ponsacchina al design, le sette vite dei falegnami”

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Luciano Romboli è un mobiliere, figlio di un mobiliere e ha parecchi fratelli tutti mobilieri. E poi è presidente dell’Ente Mostra del Mobilio di Ponsacco, che raggruppa una trentina abbondante di ditte che lavorano nel campo dell’arredamento. Insomma, se si tratta di Luciano Romboli, presidente mobili, mobilifici, mostre dell’Ente Mostra e falegnami, Luciano Romboli sa bene di cosa si parla. Ma a Ponsacco i falegnami esistono ancora? Diciamo che esistono più falegnami ponsacchini che falegnami a Ponsacco In che senso? Nel senso che, da diversi anni, la gran parte dei falegnami ponsacchini ha trasferito l’attività a Perignano E a Ponsacco non è rimasto nessuno? Ma sì, ci sono anche a Ponsacco. Una quarantina di ditte, mediamente di tre-quattro persone, spesso a carattere familiare. Sono laboratori artigianali, sia di semilavorati sia con falegnami che, partendo da un disegno e dalla materia prima, costruiscono interi arredamenti. E a Perignano quanti falegnami ponsacchini ci sono? Mah, dare dei numeri è difficile. Per fare una proporzione, basta dire che la stragrande maggioranza dei soci della Mostra del Mobilio di Ponsacco lavora a Perignano Perché c’è stata questa ‘migrazione’? E’ una vecchia storia, ormai risaputa Ripetiamola Negli anni Sessanta e Settanta, quando, in pieno boom economico, i falegnami ebbero bisogno di abbandonare le vecchie botteghe per trasferirsi in laboratori più grandi e moderni, il Comune di Lari fece delle scelte oculate, azzeccate, individuando a Perignano una zona industriale, con servizi e condizioni studiate per le attività lavorative. Il Comune di Ponsacco, purtroppo, non fece altrettanto. Ma perché Ponsacco è tradizionalmente terra di falegnami? Qua avevano storicamente sede alcune realtà molto importanti. Penso alla Cima, alle ditte Chiarugi, Pratelli, le colonne portanti del mobile nostrano. Quando, negli anni Sessanta e Settanta, ci fu il boom dei mercati, molti dei falegnami che lavoravano in quelle aziende si misero in proprio. Il biglietto da visita, per tutti, era un prodotto che ha fatto storia: la famosa Ponsacchina, un arredamento per la camera che venne venduto in tutta Italia. Anzi, in tutto il mondo. C’era lo stile, c’era la qualità. Un tempo le ditte venivano tramandate di padre in figlio. E’ ancora così? E’ stato così fino agli anni Settanta-Ottanta, lo è stato molto meno negli anni Novanta. Adesso sta tornando ad essere così. Perché? All’inizio il lavoro veniva tramandato con facilità, perché le aziende rendevano molto bene, in termini di guadagni, intendo. Quando è iniziata la crisi, ormai erano cambiati

anche i tempi. Da una parte molti ragazzi preferivano dedicarsi agli studi e intraprendere altre carriere, dall’altra fra padri e figli c’era l’abissale lontananza di orizzonti fra chi aveva iniziato dal nulla nel Dopoguerra, e magari non era mai uscito da Ponsacco, e chi cominciava ad avere una visione moderna del lavoro. Col passare delle generazioni, queste distanze di mentalità si sono ridotte ed il passaggio di testimone all’interno della famiglia, dagli anziani ai giovani, è stato più facile Il settore ha un futuro? Incerto, ma ce l’ha. Basta trovare nuove strade. I ponsacchini ci sono sempre riusciti. Hanno sette vite, come i gatti. Questo grazie alla loro inventiva e, soprattutto, ai loro prodotti, che sono di qualità e che, negli anni, sono stati sempre rinnovati. All’inizio il mobile ponsacchino era venduto in tutta Italia, poi al sud, dove il baroccheggiante piaceva molto. Esaurito quel mercato, abbiamo iniziato a esportare in nord America, quindi in Oriente, ora in Russia. E non dimentichiamo il settore nautico, che occupa una buona fetta del lavoro delle nostre ditte. Poi ci sono le eccellenze, come l’Edra e i suoi mobili di design, che vengono venduti in ogni angolo della terra. Insomma, non siamo rimasti alla Ponsacchina Sei fiducioso Eccome. Perché ho quotidianamente il termometro della situazione: parlo dei visitatori della Mostra del Mobilio, che sono in crescita e che ormai non sono più solo toscani. Ne ho conosciuti che arrivavano da Rieti, da Ravenna, da Novara. Una coppia dell’Aquila, qualche settimana fa, ha comprato una camera. Certo, prima era più facile vendere un arredamento intero, ora il visitatore è più spesso alla ricerca solo del pezzo che faccia la differenza, che dia quel tocco di antico o di moderno. E a Ponsacco lo trovano. Bello e di qualità. La Mostra del Mobilio ha sessant’anni: l’esperienza e il mestiere non ci mancano. Giampaolo Grassi


Barnini Oseo: tradizione e globalizzazione USA, Russia e Cina i nuovi mercati Negli anni del secondo dopoguerra Oseo Barnini con altri giovani falegnami ponsacchini pieni passione e spirito di sacrificio per questo mestiere decidono di avviare la loro attività. Sono gli anni dell’Italia attraversata dal boom economico e da quella scia di benessere che comincia ad interessare anche Ponsacco, che da lì a poco sarebbe divenuta“la cittadina

del mobile”. Intanto la piccola falegnameria artigiana si trasforma velocemente in una grande azienda di successo, ed inizia a distinguersi per la qualità dei suoi prodotti. Nei primi anni ‘70 la ditta Barnini Oseo, ormai divenuto un marchio riconosciuto in tutta Italia e non solo, è una delle prime a Ponsacco ad essere in grado di sostenere tutte le fasi della produzione di un mobile da arredamento, dalla progettazione al prodotto finito, all’interno della sua sede di via Mascagni. Piano piano i consensi della clientela sanciscono il successo della ditta anche sul piano internazionale, e nel 1973 arriva la vincita del prestigioso Europremio, riconoscimento che va alle migliori aziende nel campo

dell’arredamento, che Oseo va a ritirare direttamente a Londra. In quegli anni i mobili firmati Barnini Oseo rappresentano ormai un prodotto di design e di qualità universalmente riconosciuto. Lo stile rispecchia le linee classiche e le forme barocche, i mobili si distinguono per la loro eleganza. Proprio queste caratteristiche decretano il successo dell’azienda anche all’estero, soprattutto nei paesi dell’est europeo, Russia al primo posto, ma anche negli Stati Uniti. La ditta conosce il suo momento migliore tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90. A quel tempo, si racconta, si andava alla fiera del mobile di Milano e si raccoglievano ordini che bastavano per sei mesi di lavoro, e anzi addirittura avanzavano, tanto che i maggiori grattacapi erano dati dalla preoccupazione di non riuscire a consegnare in tempo i mobili agli esigenti clienti russi, che spendevano in un giorno solo quello che un cliente italiano avrebbe speso forse in un anno, e che quindi rappresentavano la fetta di mercato più appetibile. Arriva poi la fine degli anni ‘90 e l’azienda inizia a pensare di decentralizzare la produzione, alla fine del millennio i materiali semilavorati arrivano un po’ da tutta la provincia di Pisa. Nella sede di Ponsacco rimarrà, e così è anche oggi, tutta la fase di assemblaggio dei componenti e parte della fase di verniciatura e finitura. Ad affiancare Oseo è arrivato anche il figlio Roberto, alla guida dell’azienda che oggi conta 10 dipendenti, sempre in via Mascagni, dove tutto è iniziato e da dove oggi escono dei mobili pronti a partire per tutto il mondo. Sì perché questa è la nuova frontiera del mobile d’artigianato: l’80% della produzione è destinata al mercato estero russo o statunitense, dove oggi si trovano gli acquirenti con più possibilità di spesa, e dove il mobile arti-

gianale di livello, e costo, medio-alto va per la maggiore. Mentre in Italia i vari Ikea e le catene della grande distribuzione arredano la maggior parte delle abitazioni, fuori dai nostri confini c’è ancora chi può permettersi di arricchire un’intera magione con mobili di qualità e di alto valore economico. Anzi, è proprio questo posizionamento nella fascia alta del mercato del mobile che negli anni ha fatto sì che l’azienda Barnini Oseo crescesse e rimanesse competitiva. Oggi la ditta, come molte altre del nostro territorio, fa parte di Gimo Export, uno dei consorzi di esportazione del mobile che si occupano di piazzare il prodotto all’estero e gestire le trattative. Proprio per il suo design classico, che per il suo costo, il mobile prodotto dalla Barnini Oseo è apprezzato all’estero e nelle regioni meridionali dell’Italia. I tempi insomma sono cambiati, alla fiera del mobile di Milano, che resta ancora la più importante fiera dell’arredamento in Italia e a cui Barnini Oseo presenzia da oltre 40 anni, oggi si parla quasi esclusivamente russo, e comunque non ci sono più ordini che valgano 6 mesi di lavoro. La nuova frontiera? Ovviamente la Cina, dove risiedono i concorrenti più temibili ma anche i clienti migliori. I cinesi oggi copiano tutto agli occidentali, e una volta che hanno appreso il metodo fanno un prodotto migliore alla metà del prezzo, ma sono anche un’opportunità e una potenza mondiale in continua espansione, e un prodotto di qualità come quello di Barnini Oseo, diciamocelo, se lo sognano. Oggi la realtà dell’azienda è quindi quella di un marchio internazionale, che da Ponsacco esporta mobili e complementi d’arredo in Oseo Barnini tutto il mondo e agli appuntamenti annuali si è aggiunta da un paio di anni la fiera del mobile di Mosca e da quest’anno la fiera di Shanghai : i veri affari bisogna andarli a cercare dove sono ancora realmente possibili. E poi hanno il coraggio di dire che i ponsacchini non vanno da nessuna parte. Se non ci credete chiedete a Oseo Barnini: un ponsacchino alla conquista del nuovo mondo. Benedetta Bitozzi

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Tutti insieme allegramente Gli amici e le amiche nati nel 1947 si sono riuniti a cena, il 15 dicembre scorso, al Ristorante da “Pasquino” per ricordare l’amicizia che li lega e per ripercorrere i momenti belli della vita trascorsa insieme. Con loro c’era il famoso calciatore Luciano Chiarugi che rende orgogliosa questa classe. Moreno Masi e Anna Laura Brini, Elio Lecis e A.Grazia Barnini, Giovanni Ferretti e Anna Laura Mencacci, Giordano Magni e Annamria Giusti, Carlo Martini e Lori Geri, Renato Dal Canto e Maria Geri, Renato Tani e Natalina Frangioni, Renzo Arzilli e Osanna Montesi, Giacomo Guerrini e Lucia Montagnani, Piero Zucchelli e Fabrizia Brogi, Salvatore Bacci e Gilda Ferrari, Luigi Batoni e Angela, Roberto Ducci e Grazia Signorini, Franco Chiarugi e Graziella Ferretti, Luciano Chiarugi e Laura Landini, Mario Bendinelli e Bernarda Romboli, Carlo Bernacchi e Laura Marinari, Cesare Balducci e Daniela Picchi, Francesco Gasperini e Franca Fantozzi, Mauro Lombardi, Renzo Romboli, Gianfranco Lombardi, Carmine di Paolo, Enzo Mosi, Sandra Granchi, Bellarmino Bellucci, Luciano Falchi, Lando Landi, Roberto Caroti, Giovanni Buselli.

L’Università della Terza Età ha dato alle stampe il libro

“La nostra cucina”

Il 4 maggio prossimo, all’Auditorium Mons Meliani, sarà presentato il libro “La nostra cucina come stile di vita, di cultura e di socializzazione”. Una ventina di ponsacchine “dòcche”hanno ricercato e scritto le vecchie ricette di una cucina povera ma saporita come solo le nostre nonne sapevano fare. Con pochi ingredienti e tanta fantasia i piatti giornalieri e quelli delle feste assumevano un gusto particolare che facevano dimenticare le ristrettezze e le privazioni quotidiane. Durante la serata letteraria si ricorderanno le feste civili e religiose, le merende, le ribotte, le salaccate, le zuppe di cavolo, la zuppa lombarda, la pappa al pomodoro, il rognone, il picchiante, il brodo di cappone, la pasta fatta in casa, la pesca, la caccia e anche i dolci profumati come la schiacciata di Pasqua, i cantuccini, il vin dolce, il vinello, la grappa e tante altri ricordi per un libro di oltre 120 pagine con un centinaio di illustrazioni. Per meglio capire e…vedere sarà proiettato un documentario che riassumerà i contenuti del libro. Concluderà la serata, oltre gli interventi delle autorità civili e letterarie, la brillantissima rappresentazione teatrale “La dieta” a cura degli “Attori per caso” dell’U.T.E. Provate a fare questa ricetta… da leccarsi i baffi!!

Salsa dei crostini di Nonno Paolo

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Luciano Chiarugi con la signora Laura

Tritare bene una cipolla mezzana, mettere al fuoco insieme ad un bel ciuffo di salvia, in 50 gr e più di burro. Girare il tutto (perché non si attacchi) fino a che la cipolla non è rosolata. A parte si lavano i fegatini (ne occorrono 7) le acciughe (ne occorrono 5) ed i capperi e si prepara un po’ di brodo. Aggiungere un altro po’ di burro ed i fegatini. Intanto si pulisce la milza (si raschia bene). si sfa in un po’ di brodo e si unisce al tutto. Quando i fegatini sono cotti, si levano dal fuoco e si tritano insieme alla salvia. A parte si tritano molto bene i capperi e le acciughe. Far bollire appena il composto ottenuto, aggiungere il trito di capperi e acciughe, pepe e un poco di burro se la salsa è troppo asciutta; girando sempre perché si deve condensare senza che si attacchi. N.B.: questa ricetta non prevede assolutamente il concentrato di pomodoro, né aglio, né rosmarino, né prezzemolo.

Crostini con i fegatini, fritti e tuffati nel brodo di cappone


Giambattista Fagioli, un poeta burlone alla corte dei Medici

A pranzo dall’Arcivescovo

Chi era Giovan Battista Fagiuoli? Ufficialmente un letterato (Firenze 1660-ivi 1,742), buon autore di lingua, ricordato soprattutto per i suoi sette volumi di commedie e un buon malloppo di poesie giocose, pubblicate in sei volumi col titolo (guarda caso) La Fagiuolaia. Ma quello che ci interessa qui è il personaggio: un fiorentino << scoglionato >> (che a Firenze vuol dire scanzonato) a cui, per il solito vanto municipa1e, si sono volute attribuire un po’ tutte le corbellerie e le arguzie di questo mondo. Ecco due aneddoti suoi.

Invitato un giorno il Fagiuoli a pranzo da Monsignor Arcivescovo, questi ch’era alquanto burlone e di manica larga, motteggiando ad un tratto, chiese al Poeta se egli 1o ritenesse per un buon Pastore. – - Senza dubbio, Eccellenza; replicò subitamente l’interpellato. E di questo sono convinto perché vedo con quanta cura Monsignore sa pelare il suo gregge. - Scusatemi, interruppe il segretario dell’Arcivescovo, che intendeva, forse, assumere la di fesa del Porporato; scusatemi, ma voi vi dimenticate del cane, caro Fagiuoli! - Il cane? Ma quando ci siete voi, Ser Canonico, mi par che basti!

Una tal volta Gian Gastone De’ Medici, ch’era libero e libertino alquante nelle sue burle, pensò d’inverno di far chiamare a sé il suo faceto cortigiano, onde rallegrasselo con qualche barzelletta. Ora avendo il Principe fatto aprire un finestrone del Palazzo che dava sulla Piazza, i gentiluomini di servizio vi fecero passare il Fagiuoli: abbigliato, per quella circostanza, con tutta ricercatezza, e in abito leggero completamente da gala. I1 Principe, che trovavasi tutto imba-

cuccato in una magnifica pelliccia, e col viso ravvolto da un ampio scialle di lana, intratteneva (passeggiando su e giù pel terazzino) il Fagiuoli ,ora chieden dogli di una cosa, ora di un’altra. Il Poeta, a quel freddo acuto e pungente, tremava, tremava, più che foglia allo stormire del vento. Finalmente, fosse stanchezza o per dar fine al mortorio del poveretto, il Duca rivoltosi a lui, così disse: Dite un po’, Giambattista, -sapreste voi trovare il modo di riscaldarmi la punta del naso, che sola, tra tut-

te le membra della persona, sento fredda e ghiacciata!- Nulla di più facile, Altezza; replicò imperturbato il Fagiuoli. Appunto ho qua dietro un certo sito, l’unico posto caldo che io m’abbia, e se l’A. V. si volesse degnare di apporvi il suo naso, ogni diseguaglianza tra noi potrebbe essere dileguata! Rise assai dell’arguta facezia Gian Gastone, e per compensare il povero freddoloso, 1o invitò seco ad un caldo e succulento dejeuner.

Burrasca Che giornata d’ inferno, mondo boia: furmini, toni, acqua a catinelle.... eppure c’era ‘r cielo a peorelle. avranno preso ‘vi ‘na scorciatoia. E piove ...e piove...per le raganelle ‘nvece a me m’è già venuto a noia: ciò ll’acqua fino a sotto la tettoia. Spero ‘he stanotte tornino le stelle. Poi, pare he me lo faccia per dispetto: ‘vesto tempaccio io nun lo sopporto, che ‘un pioveva ‘osì’ gliè quarc’annetto. Ma ‘un ci voglio penzà’...tagliamo ‘orto, lo sai ‘osa faccio..? ceno e vado a letto. Fa la mi’ moglie: “L’hai annaffiato ll’orto ...?”

Er dilèmma Gliè ‘nteressante visità’ lo zòo, c’è l’elefante ‘or naso esagerato, la giraffa ‘or collo sviluppato, arta quasi tre metri, e dìo pòo. La scimmia con quer culo rosso fòo, er pitone ‘n sur ramo attorcinàto, il lione cor capo crinierato e la fòa ‘he fa ‘ tuffi ‘osì per giòo. Poi le ‘apre che stan sopra le panche, se der proverbio le parole en’ vere. Ma ‘r mi’ dubbio ‘un è da du’ palanche, ci sto a rimuginà’ nottate ‘ntere: le zebre, gliènno nere a strisce bianche, oppure gliènno bianche a strisce nere?

Er contadino e la gallina Un contadino disse alla gallina: -“Com’è bella la vita che te fai, cominci a razzolà’ ‘n prima mattina, ti diverti a cercà’ piattole e bài. Io ‘nvece colla vanga e la forcina, mi rompo anco la stièna, sudo assai, quand’ho finito ciò la fiataccina! perché ‘r becchime nun ti manchi mai!” -“Ma ‘un ti vergogni, ‘un ciài la faccia rossa? Volevi fammi un discorsino nòvo; ma stammi a sentì’ me, dàtti ‘na mossa, ti voglio fa’ rifrètté’, o arméno provo: se per dàmmi mangià’ ti rompi ll’ossa, cosa mi rompo io per dàtti un òvo?”

Giancarlo Peluso

Atos Davini

Atos Davini

Un sito…caldo!

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8 dicembre

Vestizione La marginetta dei nuovi Chierichetti del Poggino Si è svolta durante la S. Messa delle ore 10 la vestizione di 9 piccoli chierichetti. L’omelia officiata da Don Renzo è stata centrata proprio nella festa dell’Immacolata in modo da rispondere alla chiamata del Signore e di essere al servizio di Dio e degli altri. Questi bambini hanno scelto di prestare servizio all’altare indossando l’Alba, la veste bianca simbolo di purezza. Durante la vestizione il Diacono Mario ha invitato tutti i bambini di buona volontà a far parte di questa grande famiglia gli “Amici di Gesù”. Al termine della S. Messa il gruppo si è riunito nella sala del Circolo Toniolo dove Don Mario ha premiato i chierichetti e ha fatto una riflessione sull’Anno Liturgico appena concluso stabilendo così la data dell’8 dicembre per la vestizione dei nuovi chierichetti. A loro volta i genitori ringraziando Don Mario gli hanno donato una foto ricordo del giorno passato insieme nel Pellegrinaggio di Montenero.

E’ da circa 2 anni che i fedeli che passeggiano o corrono sul percorso ecologico del Poggino hanno eretto una marginetta con la statua della Madonna di Medjugorje. Si tratta di una piccola edicola in muratura, lungo il percorso sterrato nel bosco ed i passanti si fermano per una preghiera, per lasciare un fiore o accendere un lumino alla Madonna. Davanti a questa marginetta è stato sparso ghiaino bianco con alcune conchiglie, a ricordare la spiaggia e il mare della ex-Jugoslavia. Non era stata ancora portata a Ponsacco una statua della Madonna di Mediugorje e ora i numerosi fedeli che vi si recano in pellegrinaggio l’hanno voluta portare anche qui, affinchè protegga dall’alto anche i ponsacchini. (E.I.)

I Ministranti Carmelo e Silvia

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Mediazione familiare

www.pubblicaassistenzaponsacco.it

A partire da Gennaio 2012 presso i locali della Misericordia di Ponsacco, in Via G.Carducci n° 65, è attivo lo sportello di Mediazione familiare. Questo servizio è rivolto a tutte quelle coppie con figli che debbono gestire il difficile momento della separazione o del divorzio. La mediazione familiare permette alla coppia di trovare accordi che possano garantire ad entrambi di rimanere per sempre genitori, nonostante il rapporto coniugale sia finito. Dovendo garantire la bigenitorialità, è necessario che i coniugi intraprendano questo percorso. Gli incontri si svolgono in un tempo ben definito, all’interno del quale verranno affrontati temi come: Gestioni della conflittualità coniugale e interpersonale, Ricerca del modo più idoneo per dire ai propri figli che i genitori si stanno separando; La nuova organizzazione familiare; Incontri con i figli. Per maggiori informazioni rivolgersi alle Dott.sse Elena Maria Caciagli (Assistente Sociale; Mediatrice Familiare) e Anna Maria De Micco pedagogista presso i locali della Misericordia telefonando al numero: 0587/731453


Arte in...Ponsacco

Il Convento delle Suore Sacramentine

da orfanotrofio a asilo, scuola e sede della Misericordia

Parte del Convento, oggi sede della Misericordia

Bellincioni: pianta del primo piano

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Disegno dell’Arch Bellincioni – Alzato del fianco di ponente

Bellincioni: parte del Convento

Nel maggio del 1900, l’Architetto Luigi Bellincioni, pontederese, fu incaricato da Suor Margherita della potente famiglia Mattei di redigere il progetto del nuovo e superbo Convento delle Suore Sacramentine. Il vecchio convento, ormai in decadenza, era situato davanti al Villino Mattei dove oggi si trova la filiale della Cassa di Risparmio di San Miniato. L’area riservata al convento era molto ampia e comprendeva anche l’attuale piazza della Repubblica, fino ad allora orto delle suore, come era chiamato popolarmente, sulla parte esterna e, dove oggi è l’edicola dei giornali, era custodito il quadro della Madonna della Tosse, ravvivato perennemente da un lumino ad olio. L’orto fu acquistato dal Comune e il quadro fu collocato in una cappellina tuttora esistente. Suor Margherita, persona intelligente, volitiva e risoluta, durante l’estensione del progetto, spesso si trova-

va in contrasto con l’Architetto. La prima stesura che rispettava tutte le comodità richieste dalla Superiora, risultava troppo costoso (37.109,22 lire). Si rese necessaria l’elaborazione di uno nuovo, eliminando l’infermeria e altre stanze accessorie, riducendo la spesa a lire29.589,10. La prima pietra fu posta il 10 gennaio 1901 e l’edificio fu terminato il 2 luglio 1902. Dopo poco tempo, Suor Margherita dispose che la rifinitura e la tinteggiatura di certe stanze fosse fatta secondo la sua idea. Ciò irritò non poco l’Architetto Bellincioni, persona puntigliosa e cocciuta, che scrisse una lettera indignata alla Superiora, le consegnò la notula dei lavori e spezzò ogni rapporto. Rompere con i Mattei, significava rompere con Umberto Mattei e con la classe politica del tempo. Ma al Bellincioni non interessavano le conseguenze. L’edificio che ospitò giovani orfane, l’asilo dei bambini, le scuole nel 1944 e negli anni 50 la Scuola Media e poi la Scuola Materna, dedicata a San Giuseppe, oggi ha una parte riservata alla sede della Misericordia. Completa l’edificio una cappellina dove si celebravano le sacre funzioni alla presenza di un folto gruppo di suore, di orfanelle e di fedeli. Oggi è praticamente chiusa. Benozzo Gianetti


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Cerimonia al Quirinale

E’ nata la Fondazione Medaglia d’onore Volontari per Ponsacco al prof. Luigi Giuntini Avrà scopi unicamente sociali e funzionerà da supporto alla Pubblica Assistenza e alle altre associazioni del territorio, oltre a indire bandi di concorso e creare nuovi posti di lavoro. E’ la neonata Fondazione Volontari per Ponsacco, nata il 31 gennaio scorso su iniziativa della Pubblica Assistenza, che a 12 anni dalla sua costituzione ha pensato di dotarsi di uno strumento di appoggio economico e non solo. Obiettivo della fondazione sarà infatti quello di sostenere le realtà pubbliche e private che promuovono iniziative di solidarietà, civile, culturale e sociale, con particolare riferimento alla Pubblica Assistenza stessa, attraverso l’erogazione di contributi o tramite l’emanazione di bandi di concorso. “Purtroppo stiamo affrontando momenti economicamente critici, e gli enti pubblici hanno sempre meno soldi da erogare alle associazioni di volontariato come la nostra- ha spiegato Cosimo Giuri, - perciò abbiamo pensato di fondare un organo parallelo per supportare anche la Pubblica Assistenza in tutte quelle attività che senza fondi non può svolgere”. A traghettare la fondazione fino all’elezione di un consiglio di amministrazione autonomo sarà l’architetto Bellarmino Bellucci, eletto amministratore unico. Largo anche a nuove assunzioni, visto che la fondazione è pronta a sottoscrivere nuovi contratti a tempo determinato o addirittura indeterminato: “Naturalmente visto che abbiamo un nutrito gruppo di volontari che sono con noi da anni, sarà la prima risorsa a cui attingeremo”, ha precisato Bellucci. Creare posti di lavoro e investire risorse nelle attività sociali sono gli obiettivi della fondazione,“Questo è un segnale di vitalità e di voglia di fare che testimonia anche la forza del tessuto associativo ponsacchino”, ha detto il sindaco Alessandro Cicarelli, presente insieme all’Assessore alle politiche sociali, Tamara Iacoponi.

L’Architetto Bellarmino Bellucci, amministratore unico della Fondazione, insieme con il Sindaco e il presidente della Pubblica Assistenza, Cosimo Giuri.

Il Presidente della Repubblica stringe la mano al Prof. Luigi Giuntini.

Ci son voluti settant’anni, alla fine è stato il Presidente Giorgio Napolitano ad esprimere solennemente la gratitudine dello Stato a quei militari italiani che l’8 settembre 1943, data dell’armistizio che mutò l’alleato tedesco in implacabile nemico, furono catturati e portati in Germania da dove pochi sarebbero ritornati. Ma se avessero accettato di continuare a combattere a fianco dei soldati della Wehrmacht, la loro condizione di prigioniero sarebbe immediatamente cessata, altrimenti avrebbero avuto un trattamento assai diverso costituito dal lavoro forzato, dal freddo, dalla fame e dalle inevitabili malattie. Il prof. Luigi Giuntini, che a quel tempo indossava la divisa azzurra della Regia Aeronautica, rifiutò sdegnosamente di combattere con i nazisti e così per due anni dovette peregrinare da un lager all’altro, da una fabbrica all’altra, da una città all’altra della Germania già in ginocchio, piegata dai terribili bombardamenti aerei degli alleati. Il prigioniero di guerra Giuntini ha fatto di tutto, dai lavori pesanti nelle industrie belliche metalmeccaniche, a quelli più consoni alla sua natura di studioso e poeta. Come quando lo misero a confezionare i paracadute. Questa, in estrema sintesi, la sua storia che è comune a migliaia di soldati italiani, pochissimi dei quali ritornati a casa alla fine della guerra. Fra questi anche lui, che nel dicembre scorso compiuti novant’anni con il vigore fisico e intellettuale di un giovane universitario, in occasione di una festa con i suoi numerosi allievi, colleghi d’insegnamento, amici e parenti, ha presentato uno dei suoi libri più emozionanti, un diario ricco di sentimenti di solidarietà e carità cristiana, in cui racconta quella cupa stagione di odio, di sangue, di follia e di morte. Il 28 gennaio scorso, nelle auliche sale del Palazzo del Quirinale, insieme ad altri reduci da quelle tragiche vicende, il prof. Giuntini, accompagnato dal figlio Benedetto, funzionario diplomatico a Washington, ha ricevuto dal Presidente Napolitano la“Medaglia d’Onore”quale meritato riconoscimento di un esemplare stile di vita coerente e fedele alle sue idee sempre sostenute e difese in nome della libertà.

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Mald’estro oltre il cabaret L’Odeon di Ponsacco ha deciso di puntare su un teatro all’insegna del divertimento, inteso come comicità, senza però trascurare la qualità. Il cabaret puro, nato in Francia nel 1881, è una forma dispettacolo che combina teatro, canzone, commedia e danza. Questa è la visione del gruppo Mald’estro (calembour che rimanda all’emergenza di esprimere una propria forma di arte, ma anche all’eterna goffaggine dei clown e dei comici in genere); questa la sfida nata nei dintorni di Firenze un paio di anni fa da un gruppo di amici con la passione per il cabaret. Negli spettacoli di Mald’estro infatti si alternano comici,

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balletti ed esibizioni artistiche, in virtù della collaborazione con scuole di danza e palestre provenienti dal luogo dove si tiene l’evento e di musicisti che sfiorano il virtuosismo. Il tutto legato da un filo conduttore che cambia di serata in serata: oggi il tema dei clown, domani il mondo dei clochard... Gli spettacoli del gruppo di Mald’estro vedono costantemente in crescita il numero degli spettatori a Calenzano, Arezzo, Firenze: segno evidente che chi assiste agli spettacoli ne parla in modo così entusiastico che riesce a convincere anche i propri amici a partecipare alle serate a seguire. L’Associazione Culturale Alidea, ce ne parla così: “Difficile descrivere Mald’estro. Dall’esterno è una sorta di circo felliniano fatto di momenti di grande divertimento, di pezzi vita, di musica, di poesia. Momenti che ti fanno piegare in due dalle risate e momenti che ti portano a riflettere e talvolta a commuoverti. Dietro, c’è il lavoro di tanti ragazzi che ogni volta, con grande impegno e volontà, si danno da fare per offrirci due ore di grande spettacolo. Mald’estro è un modo di vivere e di sentire le cose della vita che ti entra dentro ed esserne parte, anche solo per una sera, è un’esperienza indimenticabile.” Il teatro Odeon ha deciso di puntare buona parte della sua offerta su tre serate di Mald’estro, la prima delle quali è andata in scena il 5 gennaio. I prossimi appuntamenti sono venerdì 2 marzo e venerdì 11 maggio. Il cabaret puro ha i suoi nuovi alfieri: i ragazzi di Mald’estro. Costi: Adulti 10 euro Bambini sotto i 10 anni 6 euro Info 320/7074529 Ylenia Falchi

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Carnevale in piazza: 26 febbraio

Maschere e musica Vernacolo in note Tutti in piazza e per le vie del centro, nel pomeriggio di domenica 26 febbraio per festeggiare il carnevale come ogni anno preparato per bambini e grandi che vogliono trascorrere nel proprio paese ore di divertimento sano e gratificante. L’Amministrazione Comunale e le associazioni del settore sociale, con le finanze ridotte al minimo, hanno allestito uno spettacolo all’aperto con clown, giocolieri, gruppi musicali, punti di divertimento con coriandoli, stelle filanti e colori. A dare gioia e festosità, sfilerà per le vie la Banda di Terricciola con cinquanta suonatori e 20 majorettese che canteranno e suoneranno le più belle canzoni e le allegre musiche carnevalesche. Fantagiokando preparerà il fantoccio del carnevale che sarà bruciato a fine giornata. Sarà premiata, inoltre la mascherina più bella e quelle più eccentriche, durante il gioco della pentolaccia

L’Università della Terza Età si prepara a festeggiare il 20° anniversario della fondazione Sono venti anni che l’Università della Terza Età organizza il tempo libero degli anziani, animandolo con incontri culturali, sociali, ricreativi e turistici. Le lezioni settimanali in Sala Valli, i gruppi di studio e di lavoro, il decoupage, il gruppo teatrale, il coro, il gruppo pittori son l’anima di questa grande famiglia che quest’anno supera i 200 iscritti. Ogni mese gruppi di persone si iscrivono alle gite per andare a visitare i luoghi più belli d’Italia e dell’Europa. Nel mese di maggio, si festeggerà il ventesimo con diversi eventi importanti: la pubblicazione del libro “La nostra cucina” il 4 maggio collegata ad un cena di piatti tipici ponsacchini il 5 maggio. Il gruppo teatrale si esibirà il 26 maggio con una brillante commedia, il 19 maggio il Gruppo pittori esporrà gli elaborati dell’anno in corso, infine, il 29 maggio si concluderanno i festeggiamenti con una mostra fotografica sulle attività dell’Ute, distribuzione dei diplomi, canti del Coro e saluti delle autorità comunali. A luglio la grande gita dal 30 giugno al 9 luglio sulle coste della Iugoslavia.

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Il giorno 27 gennaio al Teatro Odeon si è esibito il gruppo ”Crocchio goliardi pisani”, tema dello spettacolo “ Vernacolo in musica”. Ponsacco con un’attività intensa soprattutto in ambito scolastico si era già interessata a questa particolare espressione linguistica legata alla nostro territorio e alla cultura di un passato ancora vivo nella nostra memoria, ma non ricordiamo una partecipazione così importante ad uno spettacolo che si poteva ipotizzare “di nicchia”. Il pubblico numeroso è stato coinvolto e, divertendosi, ha apprezzato i contenuti , l’esibizione musicale e le capacità teatrali del gruppo pisano. La proposta e l’organizzazione di tale spettacolo è dell’associazione “Amici animali a 4 zampe” che si è presentata a Ponsacco, conoscendo e confidando in una sensibilità culturale e sociale della città, forte del sostegno incondizionato dell’Amministrazione Comunale, che ha rinnovato alla fine della serata il proprio apprezzamento per la bella iniziativa. La dott. Rossella Prosperi , presidente di questa Associazione, ha voluto questa occasione per presentarsi a Ponsacco, convinta che dove c’è sensibilità culturale e civile si possono avere ampi margini per affrontare e risolvere il problema del randagismo e dell’abbandono degli animali, dei progetti di miglioramento delle condizioni di vita nei canili, delle prospettive di adozioni. Il primo passo è stato fatto. C’è l’impegno per organizzare altri spettacoli e al tempo stesso per sviluppare e potenziare l’operato dell’associazione, confidando in nuovi soci, volontari, donazioni, collaborazioni fattive con le istituzioni. Doveroso è il ringraziamento a tutti indistintamente per ciò che è stato fatto, per esser presenti ancora e…per crescere insieme.

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Auguri a... L’11 febbraio Alice Landi spegne la sua terza candelina insieme alla sorellina Gaia nata il 6 dicembre 2011. Tanti auguri dai genitori Elisa e Luca, dai nonni e dagli zii.

Tanti auguri a Iacopo Campinoti, da nonno Manissero, nonna Elida, nonna Leda, mamma Simonetta e babbo Stefano, che ha compiuto 18 anni il 27 gennaio

La Parrocchia informa Le iniziative promosse in occasione del Natale a sostegno del progetto di restauro del nostro campanile hanno procurato la somma di € 2.377,00 così suddivisi: dalle tombole € 1.089,00; e offerte raccolte presso il Presepio € 1.288,00. Si ringraziano sentitamente tutti coloro che hanno curato la realizzazione delle iniziative, quanti vi hanno preso parte e contribuito con la loro offerta. Nell’occasione si fa appello a tutte le persone di buona volontà perché aderiscano al costituendo Comitato Pro-Campanile, passando dalla Segreteria Parrocchiale, telefonando al n° 0587731.148 o mandando un messaggio all’indirizzo mail info@parrocchiaponsacco.it Sono in corso di spedizione il libretto col calendario della benedizione pasquale delle famiglie e l’orario della settimana santa. Vi è inserito anche il bilancio dell’ anno 2011. L’arciprete mons. Nencioni ringrazia sentitamente quanti si sono mostrati sensibili ai bisogni della Parrocchia. Il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici segnala che le offerte, nel corso degli ultimi anni, sono in lenta e costante diminuizione, per cui fa appello ai parrocchiani perché, secondo le possibilità di ciascuno, contribuiscano con generosità ai bisogni della propria Chiesa.

RESOCONTO ANNO 2011

PARROCCHIA SAN GIOVANNI EVANGELISTA ENTRATE Elemosine Servizi Liturgici (matrimoni,funerali,Benedizione fam.) Attività parrocchiali Contributi esterni

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Anna Brattoli Auguri per i tuoi 18 anni. Babbo, mamma, sorelle. Quello che voi volete a Anna, noi ne vogliamo il doppio a voi. I tuoi amici, Maria Paola, ecc.

TOTALE USCITE Spese per attività pastorale Rimborso quote capitale e interessi su Mutui Compensi sacerdoti Spese Liturgiche e acquisto materiali Consumi generali Manutenzione edifici Ordinaria Manutenzione edifici Straordinaria Assicurazioni

Alice Giusti Congratulazioni per esserti laureata con 110 e lode in Scienze Politiche, dalle tue amiche Guia, Pisto, Chica, Elisa e Melania.

Imposte Versamenti Diocesani Uscite varie (cancelleria, postali)

TOTALE Differenza Residuo cassa Residuo c/c bancari e postali Credito verso terzi

TOTALE

Tantissimi auguri a Vinico e Lina Becherini che il 31 gennaio hanno festeggiato l’ambito traguardo di 60 anni di vita insieme.

88.669,69 44.923,58 29.503,60 207,00 163.303,87

-17.200,76 -30.722,72 -13.466,00 -1.372,00 -17.173,73 -26.799,53 -26.209,81 -5.975,95 -3.247,79 -558,80 -652,60 -143.379,69 19.924,18 780,52 24.543,66 4,100,00 29.424,18

Tanti auguri a Alessia Mariottini per il suo 4° compleanno da babbo, mamma, nonni, bisnonni e zii. (17/02/2012)


Addio a Rodolfo Bimbi, detto “Gnacca” Un vero Rossoblu Le origini del suo soprannome si perdono nella notte dei tempi, tanto che nessuno è in grado di spiegarne il vero significato. Sta di fatto che Rodolfo Bimbi a Ponsacco era conosciuto da tutti come Gnacca, e non ci si poneva più il problema di cosa avesse fatto nascere quell’appellativo. “Forse perché era un tipo polemico, che criticava sempre tutto e tutti- dicono alcuni amici, anche se non si spiega il legame tra la sua vena polemica e quel buffo soprannomesoprattutto in ambito calcistico voleva sempre dire la sua, non gli andava mai bene niente”. E ancora: “Gnacca allo stadio valeva il prezzo del biglietto”, ha detto un altro. Sì perché dove c’era una palla che rotolava c’era anche Gnacca: agli allenamenti, in trasferta, con la pioggia o con la neve, Rodolfo Bimbi seguiva sempre il “suo” Ponsacco. Tifoso rossoblu fino al midollo, amato ed odiato dalle varie dirigenze per il suo attaccamento smodato alla squadra, accompagnato però da quella sua voglia di mettere sempre bocca su tutto, di criticare qualsiasi decisione. In questo Gnacca era un po’ la quintessenza del ponsacchino, quello che ama Ponsacco ma non si stanca mai di polemizzare su tutto. “Con Rodolfo abbiamo condiviso le gioie e i dolori del Ponsacco - racconta Alessandro Balluchi, presidente del settore giovanile Polisportiva Rinascita Ponsacco - Era un personaggio che con la sua viva criticità ci ha sempre stimolato a fare meglio: se ne va un pezzo di storia del calcio ponsacchino”. Aveva continuato strenuamente a seguire le partite fino a che il suo stato di salute non glielo aveva impedito: dieci anni fa aveva infatti subito un delicato trapianto di cuore, un’operazione molto complessa che da quel momento gli avrebbe imposto per sempre una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. “E invece a lui piaceva mangiare, e mangiava davvero di tutto alla faccia della dieta”, parlano gli amici. Ha vissuto così, come amava e gli piaceva fare, alimentando la sua passione per il calcio e per la buona tavola finché la dialisi non lo aveva costretto a rallentare e a rimanere a casa. Ci ha lasciato il 30 gennaio scorso all’età di 63 anni. Rodolfo Bimbi verrà ricordato da tutti come Gnacca: uno che la vita l’ha vissuta alla grande. (B.B)

Ricordiamo... Il 13 gennaio Santa Lazzerini (Tina) è mancata all’affetto dei suoi cari. Sei stata una mamma e una nonna meravigliosa. Ti ricordano la figlia Lidia con Manrico, Miche e Alessia. È stata raccolta la cifra di €600 che sarà devoluta alla Misericordia e alla Pubblica Assistenza Le figlie Daniela e Manuela ringraziano tutti coloro che hanno partecipato con affetto alla perdita della cara mamma Anna Maria Ferretti Pugi

Febbraio 2011 - Febbraio 2012

A un anno dalla scomparsa di Roberto Bagagli i familiari lo ricordano con immutato affetto

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In memoria di Giovanni Nencioni Noi che rimaniamo ti rivivremo ricordando i sorrisi solari che ci hai regalato; l’ospitalità e la generosità che hai saputo dimostrare; l’ironia con cui hai saputo vivere la vita; il coraggio con il quale hai affrontato i momenti più difficili; la disponibilità e il servizio con cui ti sei avvicinato agli altri; il gusto e l’amore per le cose buone e genuine, quelle che sanno di verità. Quando noi che rimaniamo riusciremo a vivere in nome di tutto questo allora non ti avremo dimenticato. Gli amici delle Acli


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La Traviata, rimandata a causa del maltempo, è stata programmata per il 27 aprile alle ore 21,30, al Teatro Odeon

Arte in...Ponsacco

Attività del Coro Amici della Musica Il Coro Amici della Musica con la collaborazione degli allievi della Scuola di Musica Buonamici di Pisa e l’Associazione Orfeo in Scena di cui fa parte la concittadina Roberta Ceccotti ha programmato una notevole rassegna di Opere Liriche nei teatri della zona:

Sabato 25 Febbraio 2012 ore 21,00 S. Croce Teatro Verdi - Il Barbiere Venerdì 16 Marzo 2012 ore 21,00 Montecarlo Teatro dei Rassicurati - L’Elisr D’Amore Sabato 21 Aprile 2012 ore 21,00 Castelnuovo Teatro Alfieri - Rigoletto Venerdì 28 Aprile 2012 ore 21,00 Ponsacco Teatro Odeon - La Traviata+Orchestra Sabato 12 Maggio 2012 ore 21,00 Castelnuovo Teatro Alfieri - La Traviata

La brillante commedia, rinviata a causa del maltempo, sarà in scena il 24 febbario sempre all’Auditorium Mons. Meliani 33


Corso di Formazione per animatori 2012 Per il 2012 Fantagiokando propone delle novità. Ti piacciono i bambini e hai voglia di vivere un’esperienza a contatto con il loro fantastico mondo? Hai sempre sognato di lavorare in una struttura turistica ma non hai mai avuto l’opportunità di acquisire le competenze necessarie? Vorresti far parte di un gruppo professionale di animazione di eventi e feste ma non sai da dove iniziare? Allora Fantagiokando ha pensato proprio a te. Partirà a breve il Corso di Formazione 2012, per approfondire i diversi ambiti professionali in cui un animatore si trova a doversi impegnare. Il corso offrirà ai partecipanti tre diversi percorsi di apprendimento che si articoleranno su tre diversi moduli, propedeutici tra loro. Le iscrizioni potranno pervenire entro e non oltre sabato 25 febbraio, e dovranno essere recapitate a mano presso la sede dell’Associazione Fantagiokando, in Via Gramsci n. 48 nei giorni di martedì e venerdì, dalle 17 alle 19, e giovedì e sabato dalle 10 alle 12. Per avere ulteriori informazioni contattare Fantagiokando all’indirizzo mail fantagiokando@gmail.com

Martina, timida ma voce grintosa

Martina Cecchini, nostra concittadina, 12 anni, allieva della scuola di musica Artwork Village di Carlo Buscemi, si distingue per passione e bravura e parteciperà al concorso ‘Talent vocal selection’, che si terrà a Villa dei Glicini a a Modena. Martina farà parte dei 114 cantanti che si sfideranno in sei gironi. Se passerà tutte le selezioni accederà alla finale del 24 maggio. Martina è un po’ timida, ma quando sale sul palco tira fuori la grinta e la sua voce incanta gli ascoltatori.

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Quando s’andava da lacopo Ci sono ricordi che rimangono indelebili, che tornano alla mente con forza, che ci fanno ripensare a come eravamo, che danno nostalgia. Molti di questi sono legati alle persone che per noi sono state importanti. Un personaggio indimenticabile per tanti giovani calciatori di Ponsacco è stato, senza dubbio, Iacopo Iacoponi. Negli anni Ottanta, ma anche prima, Iacopo era l’unico riferimento, l’unica guida sportiva del nostro paese. Non esisteva la scuola calcio. Bastava dire: “Si va a giocare da Iacopo”. Per l’iscrizione si passava nel pomeriggio al Club rossoblu e tra una partita a briscola e una a scopa, che Iacopo osservava da spettatore, si chiedeva il permesso di frequentare il campo. Lui, con entusiasmo, diceva il giorno e l’orario, poi indicava il negozio di Chioccina, nella ruga prima della chiesa, dove comprare maglia bianca, pantaloncini neri e calzerotti bianchi con due righine nere in alto. Questo era l’abbigliamento con il quale dovevamo presentarci all’allenamento. Il campo si trovava dove ora c’è il parcheggio dello stadio. Era tutto terra e sassi. Le porte erano con le strisce bianche e rosse. Noi ragazzini ci radunavamo lì. Eravamo divisi in annate: quelli del ’70, il ’71 e il ’72 si allenavano il martedì e il giovedì. Le altre annate in altri giorni. Non c’erano Nintendo o Wiii, si aspettava in gloria il giorno dell’allenamento da Iacopo. In una situazione simile, oggi, fra mamme infervorate e babbi tecnici di figli tutti campioni, si scatenerebbe la guerra del ‘15- ’18.

All’epoca no. C’era stima per Iacopo, una persona che dedicava se stesso agli altri. Per la domenica mattina, invece, Iacopo organizzava il torneo, che durava tutto l’anno. Ci si presentava alle 7,30, anche d’inverno, e si disputavano 10, 15 gare. Non si sentivano né freddo né sacrificio. Il torneo veniva fatto tutti gli anni e i nomi delle squadre li sceglieva Iacopo: un anno le squadre del mondiale, un anno i nomi dei bersaglieri e via via. La finale che si teneva a fine stagione, sempre e rigorosamente sul campino di ghiaia. Quando arrivava la primavera Iacopo organizzava partite con altre squadre e siccome i genitori lavoravano, per i trasferimenti ci si arrangiava. Come? Si arrivava da scuola con la borsa fatta. Raduno alle 14, alla fermata della Misericordia. Arrivava il pullman, si prendeva quello per Pontedera, poi alla stazione coincidenza per Pisa, si scendeva da Sighieri a Navacchio e poi a piedi al campo di Navacchio. Si giocava e si rifaceva il percorso inverso, arrivando verso le 19. Altre trasferte erano a Terricciola, a Latignano, a Orentano. Iacopo solo con 18-20 ragazzi, e nessuno sgarrava. Iacopo aveva proprio una vocazione per tutto questo. Ha visto tante e tante generazioni di ponsacchini, e li chiamava tutti per nome e cognome. Quando lo ricordo sono entusiasta. A qualche anno dalla sua scomparsa dico che Iacopo ci manca, ma che è sempre con noi . Alessandro Balluchi

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Dai radioamatori un aiuto in caso di calamità E’ nato il gruppo Valdera dell’Associazione radioamatori carabinieri (Cota), che provvisoriamente si riunirà al centro polisportivo La Bellaria di Pontedera. Al gruppo aderiscono molti pon-

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sacchini. Le finalità dell’associazione il cui responsabile è Alessio Giani, mentre Sardelli ricoprie la carica di coordinatore regionale della Toscana, sono: la promozione delle attività in campo tecnico-scientifico, radioamatoriali e informatiche, stabilire l’amicizia fra le persone, aiutare le persone bisognose. Compito del Cota è anche mettere a disposizione delle autorità, su loro richiesta, la propria opera nell’ambito delle radiocomunicazioni in caso di emergenze, calamità e protezione civile. Indirizzo mail: cota.pisa@gmail.com

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Per il campionato sempre più corsa a due: Ponsacco-Castel del Bosco Archiviata la sosta natalizia, una nuova pausa ha interrotto il cammino della squadra rossoblu. Il maltempo che ha colpito la nostra regione e l’Italia ha costretto la Figc a sospendere tutti i campionati, fra cui anche quello della Terza categoria. Così, nel mese di gennaio, si sono giocate soltanto due partite, nelle quali la squadra di Tolomei ha ottenuto 4 punti importanti in due trasferte molto difficili. Nella prima, ottimo pareggio contro l’ostica Aurora di Cavallo. Nella seconda, bella vittoria contro la terza forza del campionato, Filettole. Il Castel Del Bosco ha risposto con altrettanti punti, mantenendo così il primato in coabitazione con i rossoblu. C’è da dire, però, che la squadra di Brugnano ha giocato entrambe le partite in casa, pareggiando abbastanza a sorpresa contro il modesto San Frediano, non sfruttando così un turno sulla carta favorevole. Nella seconda, però, dopo un’autentica battaglia, ha battuto il Vecchiano, escludendolo così dalla corsa per la vittoria finale. Dopo la prima del girone di ritorno, la classifica è molto più delicata, con Ponsacco e Castel Del Bosco che hanno preso un bel vantaggio sulle più immediate inseguitrici, mettendo così le basi per una corsa a due, che molto probabilmente durerà fino alla fine. In coppa, la corsa della squadra di Tolomei si è interrotta a Vecchiano: con l’1-1 del ritorno, il Ponsacco non è riuscito a ribaltare la sconfitta di misura dell’andata. Al rientro dalla pausa, il calendario offre un leggero vantaggio ai rossoblu, in vista dello scontro diretto al comunale, dove molto probabilmente si deciderà la vittoria del campionato.

CLASSIFICA Ponsacco

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Aurora - Ponsacco 1-1

Castel del Bosco

39

Fiettole - Ponsacco 1-2

Filettole

32

Aurora

31

Vecchiano

29

Porta Nuova

21

Fornacette

21

Real Borgo Pittini

20

Vione

17

Ponte 2000

14

Bellani

13

La Cella

12

San Frediano

12

Gello 2004

11

Navacchio Zambra

3

Lupin

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Valdera Volley

Promosse e vincenti Buon inizio di stagione per la prima squadra femminile del Valdera Volley Ponsacco, che partecipa al campionato Fipav provinciale di Seconda divisione.Dopo la promozione ottenuta lo scorso anno dalla Terza alla Seconda divisione, anche quest’anno, nonostante il debutto nella categoria superiore, la squadra di Ponsacco sta ottenendo degli ottimi risultati. Attualmente, dopo sei giornate di campionato, le ragazze del Valdera Volley hanno vinto cinque partite e si trovano al secondo posto della classifica generale.Inviamo un caloroso “in bocca al lupo” a tutto il gruppo per il prosieguo del campionato, affinché possa continuare il positivo cammino fino alla fine e mantenere le prime posizioni della classifica. La squadra è composta da Lavinia Superchi e Alessia Valente palleggiatrici; Martina Marinari, Silvia Samminiatesi, Rachele Luppichini, Sara

Rossi, Chiara Gunetti e Linda Salvini schiacciatrici, Elèna Cestari, Jennifer Chiarei e Denise Argento come centrali; Samantha Lenzi e Francesca Girolami nel ruolo di libero. Al-

lenatore Giuseppe Mazzotti. Per informazioni su attività, gare e campionati del Valdera Volley visitare il sito www.valderavolley.org Roberto Marinari


di Luciano Lombardi

In attesa del Big-match L’ultima partita giocata del Ponsacco in trasferta contro il Filettole ha coinciso anche con la prima giornata del girone di ritorno. Una gara difficile, animosa, in un ambiente ostile, che la squadra rossoblu è riuscita a superare con il punteggio di 2 a 1 con doppietta di Centofanti. Il Ponsacco pur apparigliato in classifica dal Casteldebosco, è di diritto il primo nome della graduatoria avendo in comune con gli avversari il punteggio(39), ma la media inglese migliore con + 10 contro il +8 dei rivali. La vittoria è costata la squalifica di Tolomei e Gneri che saranno inutilizzabili contro il Gello 2004. Ma aver messo fuori gioco il Filettole potrebbe significare per i rossoblu la giusta sterzata per affrontare in modo risolutivo il duello col Casteldebosco con il big-match che si giochera

al Comunale di Ponsacco il 3 Marzo. Una scadenza sentita e ravvicinata preceduta dalla gara col Gello 2004 sabato 18 Febbraio, (sospeso dalla Lega per due volte causa la copiosa nevicata), e dalla trasferta in terra Pisana a La Cella il 25. La sospensione del campionato ha costretto anche il Ponsacco all’inattività agonistica dal 28 Gennaio, e se di conseguenza ha rallentato gli allenamenti, ha però giovato per aver accelerato la ripresa dei giocatori infortunati come Riccio, Filippeschi e Salatti. Intanto molto incerta e la contesa per il primato del Gran Trofeo Nuovastampa perché in pochi decimi di punto sono racchiusi molti atleti rossoblu. Per il primato Centofanti ha raggiuntO il regolare Ferrucci, entrambi sempre presenti, incalzati dalla coppia Macchini e Menicagli in buon recupero, mentre sta facendosi sotto Fiorentini goleador rossoblu con nove centri. Ma con quasi tutto il girone di ritorno da giocare tutti i giocatori fino ad oggi classificati possono rientrare nel gioco per l’assegnazione del trofeo. Virtualmente ancora in corsa anche i non classificati, sempreché riescano ad assicurasi le 15 presenze richieste.

1°GRAN TROFEO NUOVASTAMPA

Il premio verrà assegnato al giocatore rossoblu che alla fine della stagione 2011/2012 del campionato di Terza categoria avrà ottenuto la media punteggio più alta (totalizzando almeno 15 presenze)

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Questa la graduatoria aggiornata dopo la partita del 28 gennaio 2012 contro il Filettole GRADUATORIA GIOCATORI

PUNTEGGIO GARE

PUNTI PRECEDENTI

15° Aurora

16°/1°r. Filett.

17°/2°r. [sospesa]

18°/2°r. [sospesa]

PUNTI TOTALI : presenze

MEDIA

% PRESENZE

88½

6

7

-

-

101½ : 15

6.77

100

1

Ferrucci

2

Centofanti

87

8

-

-

101½ : 15

6.77

100

3

Menicagli

80½

6

7

-

-

93½ : 14

6.68

92.31

4

Macchini

81½

6

6

-

-

93½ : 14

6.68

92.31

5

Fiorentini

72

7

7

-

-

86 : 13

6.62

86.67

6

Tolomei

80

-

-

92½ : 14

6.57

92.31

7

Biasci

64½

-

-

77½ : 12

6.46

80

8

Novi

76½

-

-

-

83 : 13

6.38

86.67

9

Buti

70½

6

6

-

-

82½ : 13

6.35

86.67

10 Salvini

51

-

6

-

-

57 : 9

6.33

60

Bertini

62

6

7

-

-

75 : 12

6.25

80

12 Filippeschi

56

-

-

-

-

56 : 9

6.22

60 80 66.70

11

13 Mirto

68

-

6

-

-

74 : 12

6.17

14 Salatti

61

-

-

-

-

61 : 10

6.10

15 Martini

66½

6

-

-

79 : 13

6.08

86.67

47½ : 8

5.94

53.33

46½ : 7

6.64

46.67 46.67

16 Giannelli

42½

5

-

-

-

giocatori non classificati - presenze inferiori al 50% delle partite giocate nc Riccio

41

-

-

-

nc Sassetti

34½

-

-

-

40 : 7

5.71

nc Rofrano

30½

-

-

-

-

30½ : 5

6.10

33.33

nc Gneri

12½

6

7

-

-

25½ : 4

6.38

26.67

nc Micheletti

12½

-

5

-

-

17½ : 3

5.83

20

nc Granchi

-

8

-

-

14½ : 2

7.25

13.33

nc Piscini

6

-

-

-

-

6:1

6

6.67

nc Cutuli

6

-

-

-

6:1

6

6.67


39


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