il banditore ! $
La scuola deve contribuire alla divulgazione scientifica dei temi correlati all’energia per stimolare l’uso razionale dell’energia
!"#$"!
Dobbiamo inscrivere in noi una coscienza ecologica. Il conoscere il nostro legame consustanziale con la biosfera ci porta ad abbandonare il sogno prometeico del dominio dell’universo per alimentare,al contrario, l’aspirazione alla convivialitýÿ sulla Terra.
% & !"#$'
Edgar Morin
anche nei giovani
In questo momento di crisi profonda in forse la realizzazione dell’ambizioso obiettivo fissato da Obama di ridurre le emissioni di CO2 dell’80% entro il 2050 e del -20% previsto dall’Unione Europea per il 2020.
"#
!
'( ,
) -
* ! $
" ""
% +
"
""
.
. "
(
$ "
!
"
""
!
% "
*
,
$
""
*
&$ %
$*
.
""
*
I Paesi che non rispettano gli obblighi di riduzionedi Kyoto. Turchia
.
URGENTE
LA RIDUZIONE DELLA PRESSIONE SULL’AMBIENTE DA PARTE DELLE ATTIVITÀ UMANE
(+95,1%)
Portogallo
(+40%)
Spagna
(+50,6% )
Australia
(+28,8)
Stati Uniti
(+14,4%)
Finlandia
(+13,2%)
Italia
(+9,9%)
Norvegia
(+7,7%)
Giappone
(+5,3%)
Germania
(-18,2%)
Regno Unito
( -15,1%)
Francia
(-3,5%)
(80%)
Insieme si può
Utilizzare fonti energetiche non inquinanti
Tecnicamente vengono dette energie rinnovabili (o anche fonti di energia rinnovabile) quelle fonti di energia non “esauribili” nella scala dei tempi “umani” o percepibili dall’uomo o dalla società. Rientrano in questo campo dunque: Energia solare (termica e fotovoltaica)- Energia eolica- Energia idroelettrica- Energia del moto ondoso- Energia geotermica- gas: biomasse. Sono fonti di energia che possono permettere uno sviluppo sostenibile all’uomo, senza che si danneggi la natura e per un tempo indeterminato.“Lo Sviluppo Sostenibile è uno sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, a misura d’uomo, senza minacciare l’operabilità dei sistemi naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi”.Ciò significa che le tre dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono strettamente correlate, ed ogni intervento di programmazione deve tenere conto delle reciproche interrelazioni. Per favorire lo sviluppo sostenibile sono in atto molteplici attività ricollegabili sia alle politiche ambientali dei singoli stati e delle organizzazioni sovranazionali sia a specifiche attività collegate ai vari settori dell’ambiente naturale. Ad esempio è stato creato e sottoscritto (1997) un accordo internazionale noto come protocollo di Kyoto, con il quale 118 nazioni del mondo si sono impegnate a ridurre le emissioni di gas serra per rimediare ai cambiamenti climatici in atto. Per raggiungere questi obiettivi si lavora su due vie: uno è il risparmio energetico attraverso l’ottimizzazione sia nella fase di produzione che negli usi finali (impianti, edifici e sistemi ad alta efficienza, nonchè educazione al consumo consapevole), e l’altra è lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia invece del consumo massiccio di combustibili
Fonti energetiche non inquinanti e cambiamento delle nostre abitudini di vita sono le uniche chances che abbiamo per salvare il nostro Pianeta
$
%
# &
"
! " L’80% dei gas serra è prodotto dalle imprese, mentre il restante 20% è opera delle nostre abitudini di vita. Lo dice l’Istat, che ha pubblicato i dati 19902006 relativi alla pressione sull’ambiente delle attività umane e dei consumi. Dall’inizio della Rivoluzione Industriale, la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica è aumentata del 30% circa, la concentrazione del gas metano è più che raddoppiata e la concentrazione dell’ossido nitroso (N2O) è cresciuta del 15%. Inoltre dati recenti indicano che le velocità di crescita delle concentrazioni di questi gas, anche se erano basse durante i primi anni ’90, ora sono comparabili a quelle particolarmente alte registrate negli anni ’80. Nei Paesi più sviluppati, i combustibili fossili utilizzati per le auto e i camion, per il riscaldamento negli edifici e per l’alimentazione delle numerose centrali ener-
getiche sono responsabili in misura del 95% delle emissioni dell’anidride carbonica, del 20% di quelle del metano e del 15% per quanto riguarda l’ossido nitroso (o protossido di azoto).L’aumento dello sfruttamento agricolo, le varie produzioni industriali e le attività minerarie contribuiscono ulteriormente per una buona fetta alle emissioni in atmosfera. Anche la deforestazione contribuisce ad aumentare la concentrazione di anidride carbonica nell’aria, infatti le piante sono in grado di ridurre la presenza della CO2 nell’aria attraverso l’organicazione mediante il processo fotosintetico. Il danno è ancora più evidente se si pensa che nel corso degli incendi intenzionali che colpiscono ogni anno le foreste tropicali viene emessa una quantità totale di anidride carbonica paragonabile a quella delle emissioni dell’intera Europa.
E DEI CONSUMI
(20%)
Adottare uno style di vita rispettoso dell’ambiente
I cambiamenti climatici rappresentano un problema globale,ma ognuno può dare il proprio contributo personale, adottando alcuni semplici comportamenti quotidiani che fanno la differenza. E l’Enel a questo riguardo ha messo a disposizione degli studenti: il sito www.ecodieta.it, un sito dove ognuno può sapere quante emissioni di CO2 sono legate ad ogni sua azione quotidiana e, soprattutto, come ridurle senza eccessivi sforzi o sacrifici. L’obiettivo di questa iniziativa di Enel nell’ambito del Progetto Ambiente e Innovazione, è sensibilizzare cittadini e consumatori sulla necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ormai conosciuta da tutti come CO2, il gas ritenuto il principale responsabile dell’effetto serra e, quindi, dei cambiamenti climatici.Come si legge nel comunicato stampa entrando nel sito www.ecodieta.it, si apriranno le porte di un appartamento virtuale: nelle varie stanze della casa si potranno simulare diverse attività come lavarsi, cucinare, accendere o spegnere gli elettrodomestici. All’esterno della casa si potranno invece utilizzare anche i diversi mezzi di trasporto. Al primo ingresso il visitatore sarà invitato a calcolare il livello medio di produzione di CO2 di una sua giornata-tipo. E scoprirà, con molta sorpresa, che anche i suoi più piccoli gesti quotidiani sono sufficienti a immettere nell’atmosfera centinaia di chili l’anno di anidride carbonica’. Grazie a un pratico “ecocalcolatore”, messo a punto con la collaborazione di AzzeroCO2 l’utente troverà tutta una serie di indicazioni per ridurre del 20% la sua produzione di CO2. Numerosi sono i suggerimenti continua a pag.2