IGE Magazine n.2 November/December

Page 1


IL GAMING CON I PIEDI PER TERRA

Il futuro è (ancora) nel

Viviamo in un’epoca iperdigitale, ma il territorio resta centrale per creare valore. La globalizzazione ha connesso il mondo, ma ha anche generato un bisogno crescente di radici, di luoghi reali in cui la fiducia e le relazioni si costruiscono dal vivo. Lo ricordava Marc Augé, studioso dei “non-luoghi”, e vale ancora: “La prossimità non è un concetto geografico, ma un fatto culturale”. Nel retail, negli eventi e nei rapporti commerciali, la presenza fisica non è un retaggio del passato ma una risorsa strategica. Un negozio, oggi, è un “hub esperienziale” ma anche relazionale, non solo un punto vendita o un “esercizio commerciale”, per usare un gergo (seppur novecentesco) più incline a questo settore. Gli eventi dal vivo tornano a essere spazi fondamentali per stringere legami, ascoltare e generare fiducia. Lo vediamo in questi giorni nella fiera, esplosiva, Sigma Europe che approda a Roma. Ma lo vediamo anche ogni giorno negli affari. “Il volto dell’altro è ciò che ci obbliga”, scriveva Emmanuel Lévinas: nell’incontro diretto si attiva una responsabilità reciproca. Ecco quindi che il territorio, “non è un contenitore neutro, ma un attore”. Presidiarlo significa comprendere meglio clienti, comunità e dinamiche locali, generando insight impossibili da ottenere solo online. A ricordarcelo, oggi più che mai, è il Forum Retail di cui scriviamo su queste pagine. E in questo scenario, il gaming rappresenta un vero protagonista: globale per natura, ma radicato nei territori, fino al punto da rimanerci imbrigliato, come sanno bene gli operatori, che attendono ancora il riordino terrestre. Piattaforme, community e tornei convivono con normative locali, autorizzazioni, responsabilità sociali. Chi sa radicarsi nei territori — rispettandone regole e sensibilità — costruisce un vantaggio competitivo reale. Ma il settore è fatto anche di imprese e di imprenditori: e se per conoscere noi stessi dobbiamo per forza passare attraverso l’altro, diceva Martin Buber, ciò vale per le persone, ma anche per le imprese. Crescere, in modo sostenibile, significa abitare i luoghi, non solo presidiare schermi. Il futuro del business non è solo nel cloud: è nelle strade, nei negozi, negli eventi, nei territori. Perché nel mondo iperconnesso, stare da qualche parte conta più che essere ovunque. È questo il gioco con i piedi per terra.

THE FUTURE IS (STILL) IN THE TERRITORY

We live in a hyper-digital era, yet the local territory remains central to the creation of value. Globalization has connected the world, but it has also generated a growing need for roots — for tangible places where trust and relationships are built face to face. As Marc Augé, the scholar of “non-places,” once observed — and his words remain relevant — “Proximity is not a geographical concept, but a cultural fact.”

In retail, in events, and in business relations, physical presence is not a relic of the past but a strategic resource. A store today is not merely a point of sale or a “commercial establishment,” to use the old-fashioned twentieth-century expression, but rather an experiential hub — and above all, a relational one.

Live events are once again becoming vital spaces in which to forge connections, to listen, and to build trust. We are witnessing it these days at the vibrant Sigma Europe fair, which has arrived in Rome, but also in everyday business interactions. “The face of the other is what obliges us,” wrote Emmanuel Lévinas: in direct encounters, a sense of mutual responsibility comes alive.

The territory, therefore, “is not a neutral container, but an actor.” To maintain a presence within it means understanding customers, communities, and local dynamics more deeply — generating insights that are impossible to obtain online alone. This is a reminder, now more than ever, offered by the Retail Forum, featured in these pages.

Within this scenario, gaming emerges as a true protagonist: global by nature, yet firmly rooted in local contexts — sometimes even bound by them, as operators well know while awaiting long-discussed terrestrial reforms. Platforms, communities, and tournaments coexist with local regulations, licenses, and social responsibilities. Those who manage to anchor themselves in their territories — respecting their rules and sensibilities — gain a tangible competitive advantage.

But the industry is also made up of companies and entrepreneurs: and if, as Martin Buber wrote, we can know ourselves only through others, this holds true for individuals as well as for enterprises. Growth means inhabiting places, not merely occupying screens.

The future of business lies not only in the cloud but also in the streets, the stores, the events, and the territories. Because in an overconnected world, being somewhere matters more than being everywhere. This is the grounded game.

# 2 NOV/DIC·2025

La pubblicità regolamentata non è un pericolo, anzi: può rafforzare la trasparenza. Bisogna superare gli approcci ideologici e dare agli operatori certezze normative per programmare investimenti che generano lavoro

5 · LE INTERVISTE

DARIO DAMIANI

Un settore strategico ma ancora in attesa di regole certe

Il senatore di Forza Italia Dario Damiani fa il punto sul riordino del comparto che promette entro il primo semestre del 2026.

6 · ATTUALITÀ

Il gigante che trema

La lunga attesa attorno al riordino del gioco terrestre crea disagio sul settore e preoccupa industria ed Erario.

10 · NORMATIVA

4

· LE

INTERVISTE

ELENA MURELLI

Dialogo parola d’ordine del riordino

La senatrice leghista Elena Murelli apre a un confronto ampio delineando l'impegno del governo sul tema delle dipendenze

Il riordino delle competenze

Spetta alle Questure verificare le distanze regionali? Un altro paradosso del sistema italiano rende ancora più evidente l'esigenza e l'urgenza di un riordino.

12 · SPECIALE | SPECIAL

IL GRANDE SALTO NEL CUORE DELL'EUROPA

Dall'Isola dei Cavalieri all'antica capitale dell'Impero romano: la fiera Sigma cambia sede e punta in alto con l'approdo nella Penisola.

THE BIG LEAP INTO THE HEART OF EUROPE

From the Isle of the Knights to the ancient capital of the Roman Empire: the Sigma fair changes venue and aims high with its landing on the Peninsula.

14 SOFT2BET | Quando la Gamification è conveniente | When Gamification pays off

15 CATORITECH | Chi controlla la piattaforma comanda il gioco | Who controls the platform, rules the game

16 AIRCASH | Un ponte tra innovazione e regolamentazione | Bridging Regulation and Innovation in Italy’s Gaming Market

18 TADA GAMING sbarca a Roma |Tada Gaming arrives in Rome

19 BIG4PARTNERS | A Sigma con uno sguardo sul Mondo | At SiGMA with a View on the World

24 · EVENTI Il Gaming al centro nell'economia dell'esperienza

L'evento Sigma EuroMed richiama a Malta 12mila partecipanti, consolidando la sua posizione come centro globale dell'industria del Gaming online. Oltre a svelare una nuova vision.

25 · GAMING RETAIL

28 · GOING TO IGE

30 · CATAPULTA

32 · IL FISCO ALLA LENTE

20 · COVER STORY

Novomatic Italia a Sigma tra nnovazione, sostenibilità e responsabilità

Novomatic Italia si prepara a essere protagonista del SiGMA Central Europe 2025, con tutto il meglio della sua tecnologia.

NOVOMATIC ITALIA AT SIGMA: INNOVATION, SUSTAINABILITY AND RESPONSIBILITY

Novomatic Italy is getting ready to take center stage at SiGMA Central Europe 2025, showcasing the very best of its technology.

34 · SCOMMESSE

Vado di fretta. I bookmaker corrono verso il riordino

Una sfida ardua e onerosa ma che sembra procedere speditamente seppur con qualche difficoltà. Andiamo a scoprire che mercato sarà e perché cambierà (molto) poco.

36 · IPPICA

L'ippica riparte: la rinascita di una filiera strategica

Il direttore generale ippica del Ministero dell’Agricoltura illustra i risultati del piano di rilancio del settore e anticipa le riforme che porteranno a un modello più moderno, competitivo e integrato con turismo, territorio e nuove generazioni.

38 · SPARE THOUGHTS

40 · LA LEGGE IN GIOCO

42 · SOSTENIBILITÀ IN GIOCO

44 · TUTTOESPORT

46 · AMUSEMENT Partner nel divertimento

Il ruolo di un distributore stia cambiando ed evolvendo in un’epoca di acquisti diretti

PARTNERS IN FUN

In an era of direct purchasing, the role of the distributor is shifting and evolving

48 · Q uando la musica la facevano i giornalisti

50 · POKER

Un pezzo d'Italia al top nel poker in Europa

L’intervista esclusiva a Federico Brunato nuovo Ceo del gruppo King’s, a Praga e Rozvadov

52 · CASINÒ

Un legame a filo doppio

L'assessore alle Finanze e alle partecipate del Comune di Sanremo evidenzia come il Casinò sia strettamente integrato all'immagine e all'economia del territorio.

54 · LA QUINTA CARTA

56 · L'ANIMA DEL GIOCO

58 · TOP OF THE SLOT

59 · ATTUALITÀ | ACTUALITY

Ice Barcellona 2026, Microsoft e Clarion insieme per un gioco più sicuro

MICROSOFT AND CLARION GAMING UNITE FOR SAFER PLAY

60 · EVENTI | EVENTS

Bege Expo, dove ogni pezzo conta davvero

BEGE EXPO, WHERE EVERY PIECE TRULY MATTERS

62 · IL BELLO DEL GIOCO

64 · APPUNTAMENTI

Periodico registrato presso il Tribunale di Terni al n.1816/2025

EDITORE: GN Media srl

corso Tacito, 101 | Terni (TR) 05100

Iscrizione ROC n. 18462

REDAZIONE tel. (+39) 0744 461296 | fax (+39) 0744 461362 redazione@italingamingnews.it

DIRETTORE RESPONSABILE

Alessio Crisantemi

IN REDAZIONE

Anna Maria Rengo

Cesare Antonini

Giulia Di Camillo

Marta Rosati

Sara Michelucci

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

Alfonso ‘Alfi’ Amarante

Ewa Bakun

Michele Bragantini

Geronimo Cardia

Simona Clarizio

Marco Fiore

Ginevra Letizia Lanciati

Matteo Marini

Giancarlo Marzo

Francesco Scardovi

Hélène Thibault

Marco Trucco

Lee Wild

Riccardo Zerbetto

PUBBLICITÀ

Dominique Properzi

d.properzi@gnmedia.it

+39 347 2821493

PRO G ETTO G RAFICO E IMPA G INAZIONE

Francesco Bellucci via del Maglio, 6 | Terni (TR) 05100 fbellucci@me.com

FOTO

GN Media

Shutterstock, Unsplash, Freepik AI: Firefly, Krea, Gemini

STAMPA

Tipolitografia Federici Via Adda, 3 Terni (TR) 05100

SE G RETERIA

Natasha Crisantemi | segreteria@gnmedia.it

Testata associata

Associazione Nazionale Editoria di Settore

L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

IGE MAGAZINE rispetta l’ambiente La carta su cui è stampata questa rivista è prodotta secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

L’ambiente è l’impegno centrale del nostro agire e influenza ognuna delle nostre decisioni e operatività.

ABBONAMENTI

6 numeri — Italia € 49,00 | Europa € 59,00

Altri continenti € 69,00 abbonamenti@gnmedia.it

DIALOGO PAROLA D’ORDINE DEL RIORDINO

La senatrice della Lega Elena Murelli fa il punto sull’attuazione della Delega fiscale in materia di gioco fisico e sottolinea l’impegno del Governo sul tema delle dipendenze

Un governo longevo e che mantiene salda la rotta sugli obiettivi fissati, anche in materia di riordino del gioco fisico.

A tre anni dall’insediamento del Governo guidato da Giorgia Meloni, la senatrice della Lega Elena Murelli, componente della commissione Affari sociali, traccia un bilancio positivo: “Il mio giudizio nasce sia come cittadina sia come parlamentare. Da semplice cittadina, ogni volta che partecipo a eventi pubblici o anche solo passeggio per strada, ricevo attestati di apprezzamento: la gente mi dice che a Roma stiamo lavorando bene. Da senatrice, invece, valuto il lavoro svolto in un contesto internazionale complesso: dopo la pandemia, il conflitto tra Russia e Ucraina, quello in Medio Oriente, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e le sfide interne all’Unione Europea. L’Italia, inevitabilmente, dipende dalle relazioni internazionali, e il Governo Meloni, grazie soprattutto alla premier ma anche ai vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, ha riconquistato credibilità e peso a livello mondiale.”

Bilanciare tutela delle impre-

se e protezione dei giocatori è un obiettivo possibile?

“Ho lavorato per difendere le imprese italiane, in particolare le Pmi, spesso penalizzate dalla concorrenza delle multinazionali dell’online. Allo stesso tempo, è fondamentale tutelare i giocatori, soprattutto i più giovani. La prevenzione deve precedere la cura, e anche le associazioni di categoria sono disponibili a investire in iniziative di tutela. Le istituzioni, da parte loro, puntano a regolamentare il settore responsabilmente. L’obiettivo è sostenere chi rispetta le regole e contrastare con decisione il gioco illegale, terreno fertile per le mafie.”

Per quale motivo il Governo ha abolito l’Osservatorio sul gioco patologico e il relativo fondo?

“La scelta, condivisa con il sottosegretario Alfredo Mantovano, nasce dalla volontà di avere un Osservatorio più completo, capace di occuparsi non solo delle dipendenze ‘tradizionali’ e da gioco, ma anche di nuove forme, come la pedopornografia, la socialpatia o le droghe di ultima generazione. Personalmente ho promosso in Senato diverse iniziative di sensibilizzazione su queste tematiche e l’ultima anche in

collaborazione con la Fondazione Fair, per mettere in evidenza il legame tra giovani e gioco, un tema che come evidenziato dalla ricerca dell’Università Cattolica presentata durante la conferenza stampa richiede la massima attenzione delle istituzioni visti i numeri crescenti.”

Quale ruolo possono avere gli operatori nella promozione del gioco responsabile?

“Un ruolo decisivo. Sono il primo punto di contatto con i giocatori e spesso i primi a notare segnali di dipendenza. Possono indirizzare le persone verso i servizi sociali o i centri specializzati, e in contesti più piccoli, dove il rapporto è diretto, riescono anche a intervenire in modo più efficace.”

Come giudica lo slittamento al 2026 del termine per l’attuazione della Delega fiscale sul riordino del gioco fisico?

“La proroga serve ad ampliare il confronto con le associazioni di categoria, gli operatori e le Regioni. Alcune spingono ancora sui distanziometri da scuole e chiese, altre chiedono una revisione complessiva delle regole locali. Era necessario un dialogo a tutto campo, ed è questo il senso dello slittamento.”

Il decreto Dignità, che ha vietato la pubblicità del gioco, ha raggiunto i suoi obiettivi nella protezione del giocatore?

“Come ha sottolineato il commissario Agcom Massimiliano Capitanio, il Dl Dignità ha rappresentato l’avvio di un percorso positivo, soprattutto sul fronte della tutela del giocatore e nel dialogo con altri Paesi per una regolamentazione coordinata. Strumenti come orari e distanziometri, insieme all’attività di vigilanza dell’Agcom, sono stati un primo passo utile verso l’obiettivo condiviso: costruire un modello di gioco realmente responsabile.”

UN SETTORE STRATEGICO MA ANCORA IN ATTESA DI REGOLE DEFINITIVE

l gioco pubblico in Italia è un comparto che vale miliardi di euro l’anno, produce entrate fiscali fondamentali per lo Stato e impiega decine di migliaia di lavoratori. Dopo il riordino dell’online, resta ancora da completare la riforma del gioco fisico, frenata dal confronto con le Regioni. Ne abbiamo parlato con il senatore Dario Damiani (Forza Italia), segretario della V Commissione Bilancio, che ben conosce la materia, anche per via della lunga trattazione in Parlamento”.

Senatore, qual è il suo giudizio complessivo sul mercato del gioco pubblico?

“In questi anni ho avuto modo di conoscere a fondo il settore e posso dire che rappresenta un mondo importante per l’economia nazionale. Il gioco legale genera entrate significative per lo Stato, investimenti e posti di lavoro. Ecco perché il Governo lo considera strategico e si è già mosso con il riordino dell’online. Ora però dobbiamo fare i passi successivi: completare la riforma del fisico e dare al comparto un quadro normativo stabile”.

Il nodo più complesso sembra proprio il riordino del gioco terrestre. A che punto siamo?

“La trattativa si è rallentata perché Regioni ed enti locali chiedono di avere voce in capitolo. Spesso puntano a trattenere una parte della tassazione generata o a imporre paletti normativi, come i distanziometri dai luoghi sensibili. Ma abbiamo visto che questo strumento non è efficace per contrastare la 'ludopatia'. Serve invece una riforma organica che dia regole certe. Io sono fiducioso: l’obiettivo è arrivare al primo semestre del 2026 con un riordino completo, sia online che fisico”.

«

Il senatore di Forza Italia Dario Damiani delinea il riordino del settore, che promette entro metà 2026 “Un comparto che genera investimenti, posti di lavoro ed entrate per lo Stato. Necessario completare la riforma del gioco fisico e superare i vecchi tabù sulla pubblicità”

C’è poi il problema dei rapporti tra banche e imprese del gioco, spesso considerate “a rischio”: un tema di cui si è già occupato da vicino.

Stop ai divieti servono regole certe per imprese e lavoratori »

Uno dei temi più discussi resta quello della pubblicità, vietata dal decreto Dignità del 2018. Lei come la pensa?

“Sono favorevole a rivedere quel divieto. Quella stagione politica, fatta solo di 'no', è finita. Non vedo perché le imprese del gioco non possano investire in sponsorizzazioni sportive, come accade in tanti altri settori. La pubblicità regolamentata non è un pericolo, anzi: può rafforzare la trasparenza. Bisogna superare gli approcci ideologici e dare agli operatori certezze normative per programmare investimenti che generano lavoro”.

“È vero, e su questo abbiamo già approvato norme sul de-risking per evitare discriminazioni. Oggi il settore è tracciato e controllato, non ci sono motivi per considerarlo più rischioso di altri. Ci sono ancora passaggi applicativi da completare: stiamo lavorando con il Mef e con la sottosegretaria Sandra Savino per migliorare la situazione. Anche qui l’obiettivo è garantire certezza e normalità ai rapporti bancari”.

In conclusione, quali sono le priorità, dal suo punto di vista, per i prossimi mesi?

“Completare la riforma del gioco fisico entro il 2026, dare un quadro normativo certo, rivedere il tema della pubblicità e risolvere definitivamente i rapporti con il sistema bancario. Solo così il settore potrà crescere in modo sano, garantendo entrate allo Stato, lavoro e investimenti agli operatori”

Guarda l'Intervista completa

IL GIGANTE

CHE TREMA

Dal Bollettino statistico dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli - nel confronto tra 2025 e 2024 - alla memoria presentata nelle commissioni parlamentari dalla Corte dei conti nell’ambito delle audizioni sul Documento programmatico di finanza pubblica: da più parti si punta il dito verso un fenomeno univoco, ossia la crisi degli apparecchi da intrattenimento, pure in un contesto in cui continuano a mantenere la loro centralità nella produzione del gettito. Con Emanuele Di Faustino, responsabile Industria, retail e servizi di Nomisma, cerchiamo di capirne di più.

“Gli indicatori chiave che descrivono lo stato di salute sono: volume di giocate e vincite, spesa effettiva dei giocatori, gettito erariale prodotto. Dal rapporto Il valore economico e sociale dei giochi pubblici su rete fisica in Italia - curato e realizzato da Nomisma con la collaborazione di Novomatic Italia – emerge come i giochi commercializzati nella rete fisica generino un contributo significativo sia in termini di raccolta (65,3 miliardi di euro nel

2024) sia di entrate fiscali (9,2 miliardi di euro, esclusi canoni, tasse sulle vincite dei giocatori e entrate straordinarie). Gli apparecchi da intrattenimento rivestono un ruolo chiave: oltre a garantire una quota consistente delle entrate erariali (5,3 miliardi di euro nel 2024, pari a ben il 57% del totale retail), registrano buoni risultati anche in termini di raccolta (32,6 miliardi di euro ed un peso sul totale del gioco fisico del 50%). Il segmento degli apparecchi da intrattenimento gioca un ruolo fondamentale anche per il settore dei giochi pubblici nel suo complesso: a fronte di un peso di poco superiore al 20% sulla raccolta del gioco regolamentato, Awp e Vlt garantiscono ben la metà del prelievo erariale del settore in virtù della maggiore tassazione che li caratterizza.”

Quali sono le cause della “crisi” degli apparecchi?

“Al contrario degli altri giochi distribuiti nel canale retail e soprattutto dei giochi online negli ultimi anni gli apparecchi da intrattenimento sono stati interessati da una contrazione del mercato, con la raccolta che si è ridotta di 14 miliardi

Emanuele Di Faustino di Nomisma delinea lo stato di crisi degli apparecchi da intrattenimento in Italia e le strategie potenziali per un loro rilancio, importante ai fini fiscali e occupazionali.

di euro tra il 2019 e il 2024 (-30,1%); parallelamente, il prelievo erariale si è contratto di 1,4 miliardi di euro (-21,6%). Sull'andamento del segmento hanno senz'altro impattato sia la normativa locale, la quale ha condotto ad un minor numero di minori punti vendita per effetto delle restrizioni dovute al rispetto delle distanze dai cosiddetti luoghi sensibili e alle limitazioni orarie di attività, sia la contestuale crescita del gioco a distanza.”

Ci sono delle possibili soluzioni, anche tecnologiche e di comunicazione, a questa crisi?

“L'analisi condotta da Nomisma con la collaborazione di Novomatic Italia evidenzia alcune possibili soluzioni: l’armonizzazione delle normative regionali attraverso un quadro nazionale vincolante che riduca la disomogeneità e consenta una pianificazione sostenibile dell'offerta; il riconoscimento del ruolo sociale dei punti vendita legali, che rappresentano presidi di legalità e controllo del territorio, in grado di intercettare situazioni di rischio e di arginare le attività criminali; soluzioni tecnologiche per tutelare gli utenti e promuovere il gioco responsabile, come ad esempio l'integrazione di strumenti digitali nei punti fisici (es. app per loyalty/auto-limitazione, interconnessioni tra device, sistemi di autenticazione età) e uso di AI/machine-learning per rilevare pattern di rischio (alert a schermo, segnalazioni al personale), videosorveglianza

intelligente per prevenire accessi di minori, e sistemi ibridi che migliorino l'esperienza dal vivo. Queste tecnologie possono anche automatizzare strumenti analoghi all'online (es. autoesclusione) nel canale fisico.”

Che cosa ne è stato del concetto di multichannel, nel senso che il proporre un gioco online aiutava anche l'offerta fisica e viceversa? È ancora attuale?

“La sinergia tra canali è ancora un'opportunità, ma la realtà è oggi sbilanciata: l'online è cresciuto molto più rapidamente e ha caratteristiche regolatorie e fiscali differenti, perciò l'effetto di supporto reciproco si è indebolito e, in alcuni casi, l'online ha cannibalizzato il retail. Tuttavia, è

Emanuele Di Faustino , responsabile Industria, retail e servizi di Nomisma

ancora fattibile un approccio multichannel integrato: collegare le esperienze (es- strumenti di autenticazione/autoesclusione comuni) può rafforzare il valore aggiunto del punto fisico (socialità, presidio del territorio) e mitigare i rischi dell'online. Quindi il concetto è ancora attuale, ma va ripensato con regole che mettano i due canali su basi competitive ed operative più paritarie.”

Quanto è importante sostenere il gioco fisico e con quali finalità?

“Oltre al gettito fiscale significativo e al contributo a Pil e occupazio-

ne (20,8 miliardi di euro; 324.000 occupati in termini diretti, indiretti e indotti), i giochi proposti attraverso la rete fisica assumono anche una funzione sociale: offrono un'opzione di intrattenimento sicura e responsabile, tutelano la legalità sul territorio e supportano la prevenzione e la gestione del disturbo da gioco d'azzardo. Bisogna quindi tenere conto della molteplicità degli impatti del settore: economici, occupazionali, territoriali e sociali. Solo in questo modo sarà possibile garantire un equilibrio tra legalità, gioco responsabile e protezione dei soggetti vulnerabili, sostenibilità degli operatori e valorizzazione della filiera.”

COMUNICAZIONE PER UN MERCATO LEGALE IDENTIFICABILE

“Il settore del gioco in Italia riveste un ruolo di rilievo sia dal punto di vista economico che per le implicazioni sociali e regolatorie.

Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica, la diffusione delle piattaforme digitali e i nuovi comportamenti dei consumatori hanno trasformato profondamente il comparto, imponendo la necessità di un equilibrio tra sviluppo, tutela e legalità. Il gioco pubblico in concessione garantisce trasparenza, sicurezza e un significativo contributo alle finanze dello Stato: nel 2024 il gettito erariale ha superato gli 11 miliardi di euro. Tuttavia, accanto al mercato regolato, persiste un’ampia area di gioco non autorizzato che, secondo stime recenti, coinvolge circa un quinto dei giocatori complessivi. Il valore del gioco illegale, compreso tra 20 e 25 miliardi di euro, corrisponde a oltre 3 miliardi di spesa e sottrae circa 2 miliardi di entrate erariali, generando concor-

renza sleale e rischi per la sicurezza dei giocatori.”

Come sottolinea Giovanni Emilio Maggi, vicepresidente dell’Associazione Gioco e Intrattenimento (Agic), dai dati della ricerca Luiss Business School “emerge un aspetto preoccupante: il 14% dei giocatori che accedono a canali illegali lo fa inconsapevolmente, segno della difficoltà nel distinguere tra operatori autorizzati e non. I giocatori meno informati, quindi più vulnerabili, sono anche quelli che più frequentemente si avvicinano al gioco non regolamentato: oltre il 26% percento di loro dichiara di aver giocato illegalmente, un dato più che triplo rispetto agli altri. Questo evidenzia la necessità di una comunicazione efficace e continuativa, capace di promuovere consapevolezza e di rendere riconoscibile il gioco legale”. Maggi evidenzia inoltre che “il settore necessita oggi di una collaborazione più strutturata tra i di-

versi attori e le istituzioni. Il dialogo avviato con il ministero dell’Economia e delle Finanze per il riordino del gioco fisico rappresenta un passaggio cruciale per garantire competitività e contrastare la crescita dei canali illegali”.

Infine, il vicepresidente di Agic rimarca come “il divieto generalizzato di pubblicità introdotto dal decreto Dignità nel 2018, seppur nato con finalità di tutela, abbia finito per favorire il gioco non autorizzato, penalizzando gli operatori legali e confondendo i consumatori. Per questo, è necessario consentire al settore regolato di comunicare in modo trasparente e responsabile, promuovendo un mercato del gioco informato, sostenibile e chiaramente identificabile come legale”.

Giovanni Emilio Maggi vice presidente Agic, Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione

UN RILANCIO POSSIBILE

“Le misure attualmente adottate per contrastare il Gap si concentrano solo su alcune tipologie di giochi. Sono risultate quindi parziali e poco efficaci. Questo approccio ha finito per spostare la domanda verso altre forme di gioco legale non soggette alle stesse limitazioni, ad aumentare la spesa complessiva del comparto e ad agevolare il gioco illegale.”

Citando un estratto del Bilancio di sostenibilità di comparto presentato al Forum Acadi 2025, il presidente dell’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici Geronimo Cardia sottolinea che “solo un approccio non ideologico potrà consentire di superare le inadatte misure attuali sostituendole con altre invece efficaci consentite dalla tecnologia, di assicurare una concreta tutela dalla salute degli utenti oltreché di proteggere i

livelli raggiunti di presidio di legalità sui territori, di entrate fiscali, di volumi di imprese e lavoratori attivi.”

I numeri sono chiari: “Nel confronto tra il 2018 e 2024 la spesa in apparecchi Awp e Vlt ha una diminuzione del -20,4% pari a -2,1 miliardi di euro (…) anche a fronte di tutte le limitazioni poste nei diversi contesti locali”, mentre “il margine lordo per le Awp e le Vlt diminuisce di 1,1 miliardi di euro, cioè del 27,5%.”

Ma il declino è evitabile: “Un sistema nazionale armonizzato è indispensabile per superare la frammentazione attuale, riequilibrare il rapporto tra gioco fisico e gioco online, promuovere una reale sostenibilità economica e sociale del comparto. In assenza, il rischio è che il canale fisico venga progressivamente marginalizzato”.

Geronimo Cardia presidente Associazione Concessionari di Giochi Pubblici

Per rendere effettivo il riordino, operatori e associazioni di categoria propongono misure come la sostituzione delle distanze fisiche con quelle giuridiche, l’innovazione tecnologica, il riequilibrio del carico fiscale, il coinvolgimento di Regioni e Comuni nella gestione del gettito: “Al centro di esse – spiega Cardia - c’è il riequilibrio dei parametri fiscali, necessariamente legati al pay out (non avendo gli apparecchi la tassazione sul margine). Il tema è talmente urgente che nel Bilancio di Sostenibilità viene anche ricordato che occorrono delle misure ponte che riescano ad anticipare gli effetti del riequilibrio che il riordino da solo, ormai prorogato, potrà dare concretamente non prima del 2027”.

RIORDINO E RIGENERAZIONE PER IL FUTURO DEL RETAIL

“La crisi del gioco retail colpisce sia i locali dedicati che gli esercizi generalisti, ma con intensità e dinamiche diverse. I locali dedicati stanno affrontando una doppia pressione: da un lato la contrazione della domanda legale dovuta alla concorrenza delle diverse forme di proposte online e alla stagnazione dei consumi, anche a fronte della situazione di prezzi (e montepremi) imposti nelle concessioni di giochi; dall’altro l’aumento dei costi fissi e degli adempimenti normativi, aggravati nella gestione delle reti di punti vendita dalle restrizioni locali. Ma è nei punti generalisti che si percepisce più chia-

Emmanuele Cangianelli , presidente di Egp

(Associazione Esercenti Giochi Pubblici) Fipe

ramente l’erosione della sostenibilità dell’offerta: in molti di essi il gioco legale, in particolare attraverso gli apparecchi da intrattenimento, è da alcuni decenni un servizio collaterale ma importante, in grado di contribuire alla tenuta economica del punto vendita. Quando viene meno questo equilibrio, l’offerta legale arretra e si presentano forme irregolari, fuori controllo, mettendo a rischio la sostenibilità stessa del sistema concessorio.”

Questa la disamina di Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp (Associazione Esercenti Giochi Pubblici) Fipe, secondo cui “il riordino del settore rappresenta l’opportunità strategica di rimettere a posto il governo pubblico dell’offerta. Auspicando fortemente che sia portato

a compimento nel 2026, la condizione essenziale è che si affrontino alcuni nodi irrisolti: l’equilibrio tra retail e online, la sostenibilità fiscale e gestionale per i punti vendita, la certezza normativa contro il caos delle regolazioni locali, l’adozione di criteri omogenei per la certificazione, identificazione e valorizzazione dei punti vendita legali. Non si tratta solo di ‘riordinare’ ma di ‘rigenerare’ l’offerta: con nuove tecnologie e anche una fiscalità incentivante per chi innova e investe. Scelte legislative che sosteniamo da tempo anche con approfondimenti tecnici e che dimostrerebbero, fattivamente, il riconoscimento istituzionale del ruolo che le imprese del gioco legale svolgono sul territorio, anche in termini di responsabilità sociale”.

IL RIORDINO DELLE COMPETENZE

a cura di Geronimo Cardia

Spetta alle Questure verificare le distanze regionali?

Nelle sempre più rare attività di apertura di sale sui territori per la distribuzione del Bingo, delle scommesse e delle videolotterie, come noto occorre l’autorizzazione ex articolo 88 Tulps. Nel 2018 alle Questure è stato chiesto espressamente dal Ministero dell’Interno di pronunciarsi nei procedimenti di verifica dei presupposti anche sul tema dei distanziometri regionali. Oggi, a più di sette anni dalla circolare ci si chiede se questa necessità sia ancora attuale.

LE ISTRUZIONI PRECEDENTI

Nel tempo alle Questure son state fornite istruzioni operative per lo svolgimento delle attività di verifica propedeutiche al rilascio dell’autorizzazione ex articolo 88 Tulps. Mutando un orientamento che si era consolidato, la circolare del Ministero dell’Interno n. 557/ PAS/U/00381/12001 del 19/3/2018 in materia di “Licenza ex art. 88 del Tulps per l'esercizio di attività di raccolta di scommesse, di sale giochi con apparecchi videolottery e sale bingo. Distanze minime da luoghi sensibili. Indicazioni operative” ha chiesto alle Questure di occuparsi anche delle distanze regionali. Con l’occasione, con la circolare sono state quindi abrogate “le precedenti circolari nn. 557/ PAS/U/007404/12001 del 19.04.2012; 557/PAS/U/004248/12001 del

06.03.2014; 557/PAS/U/012936/12001 del 29.07.2014; 557/PAS/U/008352/ 12001 del 18.05.2016 e 557/PAS/U/ 008686/12001 del 08.06.2017, le quali verranno pertanto rimosse dal sito istituzionale.”

In particolare, a pagina 2 del documento viene ricordato che nelle precedenti circolari era inizialmente prevista la sola competenza di accertamento su questioni come i requisiti soggettivi e oggettivi dei locali. Nel documento si ricorda infatti che si era precedentemente “espresso l'orientamento secondo cui, con riguardo ai titoli di polizia in parola, la competenza del Questore doveva intendersi limitata al solo accertamento dei requisiti soggettivi richiesti dal T.U. delle Leggi di P .S. ed a quelli, di carattere oggettivo, riguardanti le caratteristiche dei locali strettamente rilevanti ai fini di pubblica sicurezza”.

Inoltre, viene messo in evidenza che, sulla base di tale ragionamento, la verifica delle distanze dovesse essere di competenza degli Enti Locali. Ed infatti si legge che “è stato ritenuto che nell'ambito del procedimento autorizzatorio di cui all'art. 88 del Tulps non dovesse essere accertato anche il rispetto delle "distanze minime", mettendo in evidenza come tale aspetto dovesse formare oggetto di una separata attività provvedimentale di competenza degli Enti Locali.”

LE MOTIVAZIONI DEL

CAMBIO DI ROTTA DEL 2018

La circolare del 2018 invece introduce il principio secondo cui le “Questure debbano verificare, oltre ai requisiti richiesti dalla legislazione di pubblica sicurezza anche il rispetto delle normative, regionali o comunali, in materia di distanze minime (…) da luoghi considerati sensibili”.

La motivazione di una siffatta decisione è sviluppata nel documento su due presupposti, che all’epoca potevano anche ritenersi riferiti a fatti nuovi, ma che oggi a ben vedere sembrano potersi ritenere superati.

In particolare, in primo luogo, si cita l’intervenuta Intesa Stato Regioni del 2/9/2017 che avrebbe indicato la via per un’ “equilibrata distribuzione sul territorio” dei prodotti di gioco “tenendo conto dell’ubicazione degli investimenti esistenti” e che, pur non essendo (neanche) all’epoca attuata con il richiesto decreto ministeriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze comunque “conferma la piena attualità dell'esigenza di adottare sistemi per una razionalizzazione della presenza delle attività in questione”.

Ebbene a ben guardare il sistema delle attuali distanze risulta superato se anche solo si osservano le posizioni assunte dal Mef, dal Legislatore, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e se si osservano i dati storici a consuntivo: (i) a distanza di sette anni l’Intesa non è stata mai attuata dal Mef; (ii) nel tempo la giurisprudenza si è posta nella posizione di non ritenere vincolanti i contenuti dell’Intesa, benché una parte della stessa giurisprudenza a tratti abbia dimostrato di ritenere cogenti i principi posti dalla medesima Intesa; (iii) la Delega Fiscale del 2023 ha richiamato la necessità

di fare un riordino delle norme del gioco anche sul territorio, si ritiene perché lo schema di distanze e orari non ha funzionato ed è cosa nota che sono in corso i lavori della Conferenza delle Regioni con l’Agenzia delle Dogane per cambiare questo sistema e queste misure, sostituendole con altre concretamente efficaci; (iv) la domanda di gioco da quando ci sono le misure delle distanze e degli orari si è spostata su tipologie di gioco non colpite da distanze e orari come l’on line se non l’illegalità con ciò certificando quanto il sistema di delle distanze debba ritenersi superato e non idoneo a perseguire gli interessi di tutela della salute.

Nella circolare si citano, poi, quale seconda ed ultima motivazione a sostegno dell’asserito obbligo per le Questure di verificare le distanze “le novità introdotte dalla riforma del procedimento amministrativo recata dalla legge 7 agosto 2015, n. 124 e dai discendenti decreti attuativi”, ed in particolare “il nuovo art. 19-bis, [della Legge 24/90 che] ha sancito il principio della concentrazione dei regimi amministrativi”.

Il tutto spingendosi ad affermare che, essendovi tra le attività interessate dalla riforma anche quelle delle licenze ex articolo 88 del Tulps, all’imprenditore che voglia aprire una sala non verrebbe richiesto, oltre all’istanza ex articolo 88 Tulps, “lo svolgimento di altri adempimenti o l'obbligo di munirsi di ulteriori atti di assenso”. Sulla base di questa interpretazione, la circolare si spinge ad evidenziare che quindi: (i) le Questure sono tenute a “verificare la sussistenza non solo dei requisiti stabiliti dalla legislazione di polizia, ma anche da altre fonti normative”; ed addirittura che (ii) “restano (…) escluse dall'ambito delle verifiche di competenza dell’ Autorità di P.S., solo le condizioni antincendio”.

Il tutto omettendo di ricordare, a titolo di esempio e tra gli altri numerosi adempimenti amministrativi che vedono obbligato l’imprenditore con diverse, ulteriori e specifiche autorità di riferimento, la centrale, imprescindibile e non assorbibile attività amministrativa di competenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la gestione di concessioni ed autorizzazioni sui territori a svolgere, nel luogo fisico indicato, l’attività del Bingo (così come delle videolotterie), all’esito dei relativi collaudi.

La norma citata nella circolare non può ritenersi idonea ad incidere sul riparto sostanziale di competenze, avendo invece introdotto principi di semplificazione e concentrazione procedimentale, che non possono essere interpretati in senso espansivo al punto da ridisegnare le attribuzioni funzionali tra amministrazioni diverse.

Non è un caso che correttamente nel tempo le licenze ex art. 88 sono state rilasciate eventualmente con la precisazione “ferma restando l’applicazione delle norme del territorio”, la cui verifica può essere svolta da qualunque forza di polizia o ente emittente nell’esercizio dei poteri di monitoraggio dello svolgimento dell’attività.

CONCLUSIONI

Appare quindi oggi difficilmente sostenibile la perdurante necessità che le Questure provvedano anche alla verifica del rispetto delle distanze regionali o comunali ai fini del rilascio delle licenze ex articolo 88 Tulps.

L’ampiamento del 2018 poteva essere giustificato da presupposti

che però oggi sono venuti meno.

A distanza di oltre sette anni, il sistema delle distanze si rivela anzitutto superato sul piano dell’efficacia sostanziale. E in ogni caso, laddove si ritenesse tuttora obbligatoria per le Questure la verifica delle distanze minime, essa non potrebbe in alcun modo risolversi in un atto meramente ricettizio o notarile delle valutazioni di altre amministrazioni locali.

La natura stessa del potere di polizia - che implica l’esercizio di un giudizio tecnico sulla compatibilità del locale e dell’attività con le esigenze di sicurezza pubblica - esige che, ove tale competenza fosse mantenuta, l’autorità di pubblica sicurezza disponga di una discrezionalità tecnica autonoma, indipendente e motivata, da esercitarsi all’esito di un’istruttoria propria e non appiattita su determinazioni di uffici comunali o regionali.

Diversamente, si verrebbe a configurare un vulnus ai principi di imparzialità e di responsabilità amministrativa, in quanto l’autorità rilasciante risponderebbe formalmente di un atto il cui contenuto sostanziale sarebbe eterodiretto da soggetti estranei al procedimento di pubblica sicurezza.

L’attuale evoluzione normativa e istituzionale del settore, peraltro, si muove verso un necessario riordino organico della materia. In tale prospettiva, l’esigenza primaria è quella di restituire chiarezza e coerenza sistemica anche sotto il profilo dell’assetto delle competenze.

NOTE D'AUTORE

Geronimo Cardia

Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile

Studio Cardia www.gclegal.It

IL GRANDE SALTO NEL CUORE DELL’EUROPA

Dall'Isola dei Cavalieri all'antica capitale dell'Impero romano: la fiera Sigma cambia sede e punta in alto con l'approdo nella Penisola.

Da anni, ormai, Sigma Europe rappresenta il cuore pulsante dell’industria globale dell’iGaming, attirando migliaia di professionisti, imprenditori e innovatori nella culla europea del gioco: vale a dire Malta. Ora però l’evento compie un passo storico, trasferendosi dall'isola dei Cavalieri — la sua casa originaria — a Roma, per la prima edizione di Sigma Central Europe. Una mossa audace che rispecchia le ambizioni sempre più internazionali di un marchio che da tempo detta gli standard di eccellenza, networking e dimensione globale. A guidare questa evoluzione è Emily Micalef, CEO di Sigma Group, che spiega come l’organizzazione si stia preparando a offrire la conferenza più grande e raffinata di sempre — unendo business globale e fascino italiano.

Lo slogan ufficiale di SiGMA Europe è “The mother of all conferences”. Piuttosto ambizioso. Quali sono gli obiettivi e le aspettative per questa edizione di Sigma Central Europe? E quali le novità?

“Siamo entusiasti di lanciare per la prima volta Sigma Central Europe a Roma. Con 30mila delegati attesi, sarà il nostro evento più grande di sempre. Il nostro team logistico ha condotto ricerche approfondite, sopralluoghi e consulenze locali per garantire un’esperienza fluida e di alta qualità. Inoltre, abbiamo organizzato oltre 30 navette su tre percorsi tra la città e la Fiera di Roma, distribuito biglietti metro gratuiti e realizzato una guida speciale per tutti gli eventi di networking”.

Quali feedback avete ricevuto dall’industria?

“Le reazioni sono state eccellenti. Roma offre lo scenario ideale per un evento di questa portata: è connessa, facilmente accessibile e raggiungibile da tutto il mondo grazie ai suoi due aeroporti, Fiumicino e Ciampino, a pochi minuti dalla Fiera di Roma”.

Quali sono i numeri principali e le caratteristiche

EN

THE BIG LEAP INTO THE HEART OF EUROPE

From the Isle of the Knights to the ancient capital of the Roman Empire: the Sigma fair changes venue and aims high with its landing on the Peninsula.

For years, SiGMA Europe has been the beating heart of the global iGaming industry, attracting thousands of professionals, entrepreneurs, and innovators in the European gaming cradle: that is to sa, Malta. Now, the event takes a historic step: moving from Malta—its birthplace—to Rome, for the first-ever SiGMA Central Europe edition. A bold move, which reflects the growing international ambitions of a brand that for a long time set the standard for excellence, networking, and scale. Emily Micalef, Sigma's ceo, lead this evolution, and explains how the organization is preparing to deliver its largest, most sophisticated conference yet—mixing global business with Italian appeal.

The official claim of SiGMA Europe is “The mother of all conferences.” Quite ambitious. What are your goals and expectations for this edition of SiGMA Central Europe? What’s new?

“At SiGMA we’re excited to be launching SiGMA Central Europe in Rome for the first time. With 30,000 delegates expected, it’s our biggest event to date. Our logistics team has carried out extensive research, on-site visits, and consultations to ensure a smooth and high-quality experience. We’re also running over 30 shuttle buses across three routes between the city and Fiera Roma, distributing complimentary metro tickets, and offering a special city guide for all networking events”.

What feedback have you received from the industry?

“We’ve received terrific feedback. Rome offers the perfect backdrop for an event of this scale—connected, accessible, and globally reachable thanks to its two airports, Fiumicino and Ciampino, just minutes from Fiera Roma”.

What are the key numbers and main features of this edition?

“The venue itself is incredible—Fiera Roma is one of Europe’s largest expo centers, hosting 1,200 exhibitors across eight halls with VIP lounges, a startup village, a media zone, and four dynamic stages. Over 550 speakers will share insights on innovation, regulation, and performance. And of course, our networking events remain unmatched—from an opera concert with Plácido Domingo to wine tastings in Rome’s oldest vineyards and the prestigious SiGMA Awards”.

What’s your personal advice for attendees?

di questa edizione?

“La location è straordinaria: la Fiera di Roma è tra i più grandi centri espositivi europei e ospiterà 1.200 espositori distribuiti su otto padiglioni, con lounge Vip, un villaggio startup, un’area media e quattro palchi tematici. Oltre 550 relatori interverranno su innovazione, regolamentazione e performance. E naturalmente, i nostri eventi di networking restano ineguagliabili: da un concerto con Plácido Domingo alle degustazioni di vino nelle più antiche vigne romane, fino ai prestigiosi Sigma Awards”. Qual è il suo consiglio personale per chi parteciperà?

“Seguite la nostra guida per sfruttare al massimo ogni momento. Entrate in contatto con professionisti affini, costruite nuove partnership e siate aperti alle opportunità — ma soprattutto, divertitevi”.

UN MERCATO ENORME E UN POTENZIALE INESPLORATO

L'Italia, agli occhi del gruppo Sigma, è emersa come destinazione ideale per il suo evento di punta, grazie al suo “immenso potenziale come mercato del gioco online più grande d'Europa ancora inesplorato”. Con un fatturato totale del mercato del gioco d'azzardo pari a 16 miliardi di euro, il secondo più alto in Europa, solo il 25% proviene dalle piattaforme online, lasciando 12 miliardi di euro di entrate offline in gran parte inesplorate. Con il cambiamento delle preferenze dei giocatori verso l'online e lo status dell'Italia come centro finanziario globale, il Paese offre opportunità senza pari agli operatori che cercano di espandersi.

LA DOLCE VITA DI ROMA

In una città dove essere industriosi è uno stile di vita, ci si potrebbe chiedere se la ruota smetta mai di girare. La risposta è sì, e inizia con un aperitivo nei numerosi quartieri della vita notturna di Roma. Oltre a una serie di cene di alto livello, Sigma ospita anche due prestigiose cerimonie di gala di premiazione, che riuniranno un illustre cast di personalità provenienti dai settori B2B e B2C del gaming e della tecnologia per una serata che premia aziende e individui che guidano la carica del cambiamento. Hall of Game si propone inoltre di riconoscere il contributo di personalità illustri, con un riconoscimento che onora i ruoli che hanno contribuito in modo determinante alla fondazione di un settore sostenibile e trasparente.

LA FIERA DI ROMA: SPAZIO PER CRESCERE L'evento si svolge nella Fiera Roma. Con 10 padiglioni senza pilastri e un centro congressi con 13 sale riunioni, la sede di 100mila metri quadrati a Roma può ospitare fino a 60mila partecipanti, garantendo un ambiente ideale per l'ampio programma di Sigma, che si svolgerà per la prima volta su 4 palchi congressuali. Inoltre, sono garantiti 10 giorni completi di allestimento dell'esposizione, più di qualsiasi altra grande fiera, consentendo agli espositori più spazio per allestimenti creativi degli stand e mantenendo gli elevati standard di eccellenza per cui SiGMA è diventata famosa. Con 75mila metri quadrati già esauriti, la decisione di lanciare l'evento di Roma è una testimonianza della rapida crescita di Sigma, che posiziona il marchio come leader globale nel settore del gioco online e terrestre. Da 1.500 nel 2014 a 30mila delegati nel 2025, il percorso di SiGMA è sostenuto da una filosofia che richiede una visione lungimirante.

“Follow our event guide to make the most of every moment. Connect with like-minded professionals, build partnerships, and embrace new opportunities — and above all, have fun”.

A HUGE MARKET AND UNTAPPED POTENTIAL

To the Sigma group's eyes, Italy has emerged as the ideal destination for its flagship event, thanks to its “huge potential as Europe’s largest uncharted online gaming market.” With a total gambling market revenue of €16 billion — the second highest in Europe — only 25% comes from online platforms, leaving €12 billion in largely uncharted offline revenue. As player preferences shift toward online gaming and Italy strengthens its position as a global financial hub, the country offers unparalleled opportunities for operators looking to expand.

THE DOLCE VITA OF ROME

In a city where hard work is a way of life, one might wonder whether the wheel ever stops turning. The answer is yes — and it begins with an happy hour in one of Rome’s nightlife districts. In addition to a series of high-end dinners, SiGMA will also host two prestigious gala awards ceremonies, bringing together an famous lineup of personalities from the B2B and B2C gaming and tech sectors for an evening celebrating companies and individuals leading for change. The Hall of Game also aims to reward the contributions of famous features, honoring those whose roles have been instrumental in building a sustainable and transparent industry.

FIERA DI ROMA: ROOM TO GROW

The event will be held at Fiera Roma. With 10 pillar-free halls and a congress center featuring 13 meeting rooms, the 100,000-square-meter venue can host up to 60,000 attendees — providing an ideal environment for SiGMA’s extensive program, which will take place for the first time across four conference stages.Moreover, 10 days of setup time are assured for the exhibitors — more than any other major fair — allowing for creative booth designs while maintaining the high standards of excellence that SiGMA is known for.

With 75,000 square meters already sold out, the decision to launch the Rome event is a testament to SiGMA’s rapid growth, positioning the brand as a global leader in both online and land-based gaming. From 1,500 delegates in 2014 to 30,000 expected in 2025, SiGMA’s journey is driven by a philosophy requiring forward-looking vision.

Emily Micalef , CEO Sigma Group
sigma central europe

SOFT2BET QUANDO LA GAMIFICATION È CONVENIENTE

La retention non basta a sostenere la crescita. Il salto è quando l’engagement si traduce direttamente in Arpu, Ltv e depositi. Come fare? Ce lo spiegano gli specialisti di Soft2Bet.

Nel gaming, Arpu e Ltv sono due metriche fondamentali per analizzare la redditività e il comportamento dei giocatori.

Arpu (Average Revenue Per User, Ricavo medio per utente) misura quanto ricavo medio genera ciascun giocatore in un determinato periodo di tempo.

Ltv (Lifetime Value, Valore nel ciclo di vita dell’utente) indica quanti ricavi genera un giocatore durante l’intera durata della sua sessione. Due parametri, in aggiunta al mero engagement, tutt'altro che banali da tenere insieme. Eppure Soft2Bet realizza tutto questo con un sistema integrato: la piattaforma “core” gestisce le operazioni, mentre Mega (“Motivational Engineering Gaming Application”), un prodotto Api-based, indipendente dalla piattaforma, progettato per trasformare utenti passivi in giocatori fedeli e di alto valore, propone missioni, collezioni e obiettivi a lungo termine rafforzando la loyalty e aumentando i ricavi.

UNA PIATTAFORMA, INFINITE POSSIBILITÀ

Soft2Bet concentra tutti gli strumenti operativi in un unico ecosistema: sportsbook, casinò, Cms, Crm, pagamenti, Kyc/Aml e app mobili. Risultato: lanci più rapidi, meno passaggi intermedi e pieno controllo operativo.

Oltre 12.500 giochi con una sola integrazione CMS proprietario e backend per gestire contenuti, bonus e rischio

Strumenti nativi per compliance, promozioni ed engagement Mobile-ready con distribuzione su Google Play e App Store

PERCHÉ FUNZIONA

Differenziazione: meccaniche originali e storytelling per emergere nel mercato.

Maggiore Ltv: collezionabili e traguardi mantengono vivo l’interesse. Personalizzazione: Segmentazione e premi su misura migliorano la fidelizzazione.

Flessibilità: motori preconfigurati o custom tramite API pulite. Analytics attivi: dati in tempo reale per ottimizzare frequenza, premi e conversioni.

RISULTATI CONCRETI

Con 19 licenze attive in 11 giurisdizioni e un forte presidio normativo, i partner possono concentrarsi su customer experience e crescita.L’impatto emerge nei Kpi che contano: tasso di attivazione, conversione al primo deposito, Arpu, valore medio dei depositi, giorni attivi e Ltv. Una piattaforma unica garantisce la coerenza dei dati. Mega fornisce il motore di engagement che li trasforma in risultati duraturi.

SOFT2BET

WHEN GAMIFICATION PAYS OFF

Retention alone is not enough to sustain growth. The real leap happens when engagement directly translates into ARPU, LTV, and deposits. How can this be achieved? The specialists at Soft2Bet explain.

In gaming, ARPU and LTV are two fundamental metrics for analyzing player profitability and behavior.

ARPU (Average Revenue Per User) measures the average revenue generated by each player over a given period of time.

LTV (Lifetime Value) indicates how much revenue a player generates over the entire duration of their activity.

These two parameters—beyond mere engagement—are anything but simple to align. Yet Soft2Bet achieves exactly that through an integrated system: the core platform manages operations, while MEGA (Motivational Engineering Gaming Application), an API-based product independent from the platform, is designed to turn passive users into loyal, high-value players. It offers missions, collections, and long-term goals that strengthen loyalty and increase revenue.

ONE PLATFORM, INFINITE POSSIBILITIES

Soft2Bet brings together all operational tools within a single ecosystem: sportsbook, casino, CMS, CRM, payments, KYC/AML, and mobile apps. The result: faster launches, fewer intermediaries, and full operational control.

• Over 12,500 games with a single integration

• Proprietary CMS and backend for content, bonuses, and risk management

• Native tools for compliance, promotions, and engagement

• Mobile-ready, with distribution on Google Play and the App Store

WHY IT WORKS

• Differentiation : Original mechanics and storytelling to stand out in the market

• Higher LTV : Collectibles and milestones keep player interest alive

• Personalization : Segmentation and tailored rewards improve retention

• Flexibility : Preconfigured or custom engines via clean APIs

• Active Analytics : Real-time data to optimize frequency, rewards, and conversion rates

TANGIBLE RESULTS

With 19 active licenses across 11 jurisdictions and strong regulatory compliance, partners can focus on customer experience and growth. The impact shows in the KPIs that matter most: activation rate, first deposit conversion, ARPU, average deposit value, active days, and LTV. A unified platform ensures data consistency, while Mega provides the engagement engine that turns these metrics into lasting results.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)

CATORITECH

CHI CONTROLLA

LA PIATTAFORMA

COMANDA IL GIOCO

Nel mercato italiano dell’iGaming non ci sono più zone grigie. O controlli la tua piattaforma, oppure sei costretto a giocare con le regole degli altri.

P

er anni molti operatori hanno basato il business su soluzioni di terzi, piattaforme nate oltre dieci anni fa e ormai appesantite da codice e complessità. Architetture rigide, lente, difficili da evolvere: ogni modifica può causare un effetto domino. Vuoi aggiungere un prodotto? Aspetti mesi. Vuoi innovare? Devi sperare che il fornitore lo faccia anche per gli altri.

Chi invece controlla la propria piattaforma corre. Integra in autonomia, sperimenta, lancia. Decide lui quando introdurre una novità, non la subisce. Questo è il vero vantaggio competitivo che distingue i big: tutti i principali concessionari italiani hanno investito nel controllo tecnologico. Non per vezzo, ma perché sanno che chi controlla la piattaforma controlla il ritmo del proprio business.

CatoriTech nasce da questa consapevolezza. Dall’esperienza di chi ha vissuto i limiti delle piattaforme “lasagna” e ha scelto di costruire l’opposto: un’architettura moderna, modulare, aperta, capace di adattarsi alle strategie degli operatori, non di imporle.

CatoriTech è una società internazionale attiva in Europa e America Latina. Offre una piattaforma PAM pensata per operatori che vogliono crescere, innovare e mantenere il controllo della propria tecnologia. Ogni componente è indipendente, ogni integrazione è immediata. Vuoi innovare? Lo fai. Vuoi aggiungere un nuovo prodotto? Lo lanci tu, non il tuo competitor.

La piattaforma include moduli nativi per la gestione conti, un Rule Engine, un Marketplace per integrazioni rapide e strumenti di gamification e loyalty. Tutto progettato per dare libertà e velocità.

Il messaggio è semplice: in un mercato dove la tecnologia è la chiave della crescita, la libertà di innovare non si affitta. Si conquista.

�� www.catoritech.com

CATORITECH WHO CONTROLS THE PLATFORM, RULES THE GAME

In Italy’s iGaming market, there are no grey areas left: either you control your platform, or you play by someone else’s rules.

For years, many operators have built their business on third-party solutions — platforms born a decade ago and burdened by layers of outdated code. Rigid architectures, slow to move, hard to evolve. Every change risks breaking something else. Want to add a product? Wait months. Want to innovate? You’ll have to hope your provider does it first.

Those who control their own platform move faster. They integrate, test, and launch independently. They decide when to bring innovation to market — they don’t wait for it. That’s the true competitive edge. All major Italian licensees have invested in tech control, not as a luxury, but because they know that whoever controls the platform controls their business pace.

CatoriTech was born from this insight. From the experience of those who lived through “lasagna” platforms and decided to build the opposite: a modern, modular, open architecture that adapts to operators’ strategies instead of restricting them.

CatoriTech operates across Europe and Latin America, providing a PAM platform designed for operators who want to grow, innovate, and stay in control of their technology. Each component is independent, every integration immediate. Want to innovate? Do it. Want to add a new product? You’ll be the first to launch it.

The platform includes native modules for account management, a Rule Engine, a Marketplace for rapid integrations, and gamification and loyalty tools — all built for speed and freedom.

The message is clear: in a market where technology drives growth, the freedom to innovate isn’t rented. It’s earned.

www.catoritech.com

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)

La soluzione PVR conforme alla normative

www.aircash.eu

La soluzione PVR conforme alla normative

In un mercato sfidato dal divieto di pubblicità e dall’alta pressione fiscale, Aircash propone un modello di collaborazione sostenibile per operatori, sport e consumatori.

l divieto di pubblicità del gioco d’azzardo in Italia, introdotto per contenere i rischi sociali e limitare la pressione del marketing sul pubblico, ha avuto effetti profondi sul mercato.

Mentre gli obiettivi politici e di tutela sociale resta no chiari, le conseguenze economiche hanno colpito sport, media e operatori che operano in piena conformità, spesso a costi elevati. In questo scenario, Aircash si propone come una soluzione innovativa capace di conciliare regolamentazione e sviluppo. Leader nel settore dei pagamenti digitali nei Balcani e in rapida espansione in Europa, Aircash ha introdotto in Italia un servizio pienamente conforme per il caricamento e prelievo in contanti dai conti di gioco (PVR), elemento centrale nella cultura delle scommesse sportive locali.

Grazie alla recente partnership con l’Hellas Verona e a un progetto pilota a Modena con un operatore PVR di fiducia, Aircash sostiene lo sport di base e al tempo stesso favorisce gli operatori regolamentati, offrendo una piattaforma sicura e a costi quasi nulli.

L’obiettivo è chiaro: premiare chi investe nel mercato legale e contrastare la crescita dei provider non autorizzati che eludono le regole e le tasse italiane.

A differenza di molte realtà del settore, Aircash è totalmente indipendente: non possiede né è controllata da operatori di gioco, garantendo così imparzialità e solidità nelle decisioni strategiche. Oltre al gaming, la società offre servizi di trasferimento di denaro, pagamenti QR per bollette, carte MasterCard collegate a conti verificati e sta ampliando il proprio ecosistema verso e-commerce, biglietteria, viaggi e servizi digitali.

“Vogliamo essere parte del percorso dell’utente, non un semplice fornitore di servizi”, sottolinea Bjorn Katerbau, Chief Growth Officer di Aircash. “Il nostro impegno in Italia è di lungo periodo: puntiamo a rafforzare l’intero ecosistema regolamentato e a sostenere la crescita sostenibile del settore.”

In a market challenged by advertising bans and high taxation, Aircash offers a sustainable model supporting operators, sports, and consumers alike.

Italy’s ban on gambling advertising, designed to reduce social risks and limit the exposure of gaming promotions, has reshaped the industry.

While politically and socially justified, it has also reduced revenues for sports organizations and media outlets, and burdened licensed operators already facing high taxation and compliance costs. Aircash steps in as a bridge between regulation and growth. A market leader in digital payments across the Balkans and expanding rapidly through Europe, Aircash has introduced in Italy a fully compliant cash loading and withdrawal service for PVR gaming accounts, a key component of Italy’s sports betting culture.

Through its sponsorship of Hellas Verona and a pilot project in Modena with a trusted PVR partner, Aircash is promoting grassroots sports while empowering regulated operators.

The company’s approach rewards those who invest in compliance and discourages unlicensed providers operating outside the tax system.

Unlike many in the sector, Aircash remains completely independent, with no gaming operator shareholders — ensuring neutrality and long-term commitment.

Beyond gaming, Aircash provides money transfer services, QR-based bill payments, and MasterCard accounts, expanding into e-commerce, ticketing, travel, and digital services.

“We aim to be part of the player journey, not just a service provider,” says Bjorn Katerbau, Aircash Chief Growth Officer. “Our long-term investment in Italy reflects our belief in a transparent, sustainable and innovative market.”

TADA GAMING

SBARCA A ROMA PER SIGMA CENTRAL EUROPE

Oltre 200 titoli, nuove partnership e una visione globale: l’azienda si prepara a chiudere un anno record con la sua prima partecipazione italiana

I

l team di TaDa Gaming si prepara a sbarcare a Roma, partecipando alla fiera SiGma Central Europe dal 4 al 6 novembre, allo stand 4062, presentando un portfolio di oltre 200 titoli e le nuove partnership europee che rafforzano la sua espansione nel continente.

“Dopo varie fiere di successo in tutto il mondo nel 2025, TaDa presenterà la sua gamma completa di giochi, tra cui i popolari titoli fish-shooting e innovativi strumenti di gamification, in quello che rappresenta l’ultimo grande appuntamento di un anno straordinario”, spiega Nina Cheng, Business Development Manager di TaDa Gaming. Dopo aver annunciato la prima partnership italiana con Pixelo, ampliando la propria rete commerciale e conquistando nuovi operatori di prestigio grazie alle licenze e certificazioni europee ottenute. Tra queste figurano le approvazioni di Onjn (Romania), UK Gambling Commission, Malta Gaming Authority, Spelinspektionen (Svezia) e Hellenic Gaming Authority (Grecia) — un riconoscimento della solidità e della trasparenza di un’azienda in costante crescita. “Costruire un’identità fondata su contenuti di gioco sicuri, innovativi e coinvolgenti è la nostra priorità, soprattutto nei mercati regolamentati europei”, prosegue Cheng. “A Roma presenteremo i nostri esclusivi titoli nella Experience Zone, con le slot più famose della serie Hit the Cash: Joker Coins e Fortune Coins 2.”

L’approccio mobile-first di TaDa Gaming continua a generare risultati: Joker Coins ha registrato una crescita del 300% nei nuovi giocatori e dei depositi nei primi tre mesi, mentre Fortune Coins 2 ha segnato un incremento del 450% dei DAU nello stesso periodo.

“Per chi desidera restare al passo con le tendenze del gaming – dal social play ai contenuti mobile-first –incontrare TaDa è un’occasione imperdibile,” conclude Cheng. “Siamo pronti a supportare gli operatori più ambiziosi con soluzioni creative, scalabili e pronte per il futuro.”

Per ulteriori informazioni o per fissare un incontro: business@tadagaming.com

TADA GAMING ARRIVES IN ROME FOR SIGMA CENTRAL EUROPE EN

Over 200 titles, new partnerships and a global vision: the company heads to Italy to cap off a record-breaking year

The TaDa Gaming team is set to arrive in Rome for the SiGma Central Europe Expo, taking place from November 4 to 6 at stand 4062, where it will showcase a portfolio of more than 200 games and highlight its latest European partnerships.

“After a year of successful exhibitions around the world in 2025, TaDa will present its full portfolio — including popular fish-shooting titles and innovative gamification tools — marking the final major event of an exceptional year,” said Nina Cheng, Business Development Manager at TaDa Gaming The company recently announced its first Italian partnership with Pixelo, expanding its European footprint through new high-profile collaborations and additional licenses and certifications. These include approvals from Romania’s Onjn, the UK Gambling Commission, Malta Gaming Authority, Sweden’s Spelinspektionen, and the Hellenic Gaming Authority, strengthening TaDa’s reputation for integrity and long-term strategic growth. “Building an identity based on safe, innovative, and engaging content is our top priority — especially in regulated European markets,” Cheng noted. “At SiGma Central Europe, we’ll showcase our fish-shooting games in the Experience Zone, alongside two top-performing slots from the Hit the Cash series: Joker Coins and Fortune Coins 2.”

With polished graphics and a mobile-first approach, TaDa’s games are achieving impressive results: Joker Coins has seen a 300% increase in new players and deposits, while Fortune Coins 2 recorded a 450% growth in daily active users within the same period.

“For anyone seeking to stay ahead in mobile-first, social, and interactive gaming, meeting TaDa is a must,” Cheng concluded. “We’re ready to help operators achieve success with innovative, future-ready content.”

For more information or to schedule a meeting: business@tadagaming.com

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)

BIG4PARTNERS

A SIGMA CON UNO SGUARDO SUL MONDO

«A

Roma un’opportunità unica per incrociare tanti mercati»

"U

n’occasione molto importante per noi, sia per rafforzare le partnership già in essere che per allargare il nostro portfolio di affiliati e di nuove occasioni per fare business nel mercato del gioco”. Modestino Grande, co-founder di Big4Partners, società con esperienza decennale nel mondo del gaming e rappresentante della nuova generazione di network di affiliazione, descrive così la partecipazione della sua azienda alla prima edizione di Sigma Roma.

“È una buona opportunità che per noi arriva a due passi da casa, nel nostro Paese, l’Italia – prosegue Grande –. Siamo abituati a girare per l’Europa e per il mondo per eventi fieristici, ma stavolta potremo incontrare molte aziende e affiliati direttamente a Roma. Ci saranno molte realtà italiane ma anche tante estere, e per noi che operiamo nel ‘.it’ ma anche nei mercati internazionali, è fondamentale per arricchire ulteriormente il nostro portfolio”, aggiunge Grande.

A Roma, il 14 e 15 aprile 2026, si terrà anche la terza edizione dell’Italian Gaming Expo and Conference, evento a cui Big4Partners ha già partecipato in precedenza, candidandosi agli Awards del gioco pubblico. “E ci saremo anche il prossimo anno – annuncia Grande –: un’altra grande occasione per creare connessioni con i delegati, oltre ai tanti contenuti di valore che vengono offerti durante l’evento. E, perché no, la speranza di conquistare un premio così prestigioso!”.

In un’industria iGaming italiana sempre più regolata, sofisticata e orientata alla performance, Big4Partners si conferma tra i protagonisti emergenti. Con un’offerta Business as a Service che integra tecnologia, consulenza e infrastrutture, e un modello che sfida le logiche tradizionali dell’affiliazione, l’azienda punta a diventare il partner di riferimento per operatori e affiliati. Mentre il mercato italiano evolve, Big4Partners si propone come player strategico, capace di trasformare la complessità normativa e tecnica in opportunità concrete.

BIG4PARTNERS AT SIGMA WITH A VIEW ON THE WORLD

«Rome offers a unique opportunity to connect with multiple markets»

"This is a very important occasion for us, both to strengthen existing partnerships and to expand our portfolio of affiliates and business opportunities within the gaming sector,” says Modestino Grande, co-founder of Big4Partners, a company with over a decade of experience in the gaming industry and part of a new generation of affiliate networks. He was speaking about the company’s participation in the first edition of Sigma Rome.

“It’s a great opportunity happening right on our doorstep, here in Italy,” continues Grande. “We are used to travelling across Europe and around the world for exhibitions, but this time we have the chance to meet many companies and affiliates in Rome itself. There will be many Italian and international players, and for us—active both in the ‘.it’ market and abroad—it’s a key moment to further enrich our network.”

Rome will also host, on April 14–15, 2026, the third edition of the Italian Gaming Expo and Conference, where Big4Partners has already competed in the Public Gaming Awards.

“And we’ll be there again next year,” says Grande. “It’s another excellent chance to build connections with delegates and benefit from the high-value content the event provides. And, of course, we hope to win such a prestigious award!”

In an Italian iGaming industry that is increasingly regulated, sophisticated, and performance-driven, Big4Partners stands out as a rising player. Through its Business as a Service model—combining technology, consulting, and infrastructure—the company is challenging traditional affiliate approaches and positioning itself as the go-to partner for operators and affiliates alike. As the Italian market continues to evolve, Big4Partners positions itself as a strategic player, able to turn regulatory and technical complexity into tangible opportunities.

sigma central europe

NOVOMATIC ITALIA AL SIGMA 2025: TRA INNOVAZIONE DIGITALE, SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ

Novomatic Italia si prepara a essere protagonista del Sigma Central Europe 2025, uno degli appuntamenti internazionali più attesi per l’industria del gaming e delle tecnologie digitali. Il Gruppo sarà presente con Admiral Pay, l’istituto di pagamento autorizzato da Banca d’Italia, e Quigioco, il brand dedicato al gioco online, per presentare al mercato una visione integrata e sostenibile del futuro dei pagamenti e dell’intrattenimento digitale.

Integrazione strategica tra Quigioco e Admiral Pay

Al centro della presenza di Novomatic Italia a Sigma 2025 c’è la sinergia tra la piattaforma di gioco Quigioco e l’Istituto di Pagamento Admiral Pay Srl. Una soluzione

NOVOMATIC ITALIA

AT SIGMA 2025: LEADING THE FUTURE OF DIGITAL GAMING THROUGH INNOVATION, SUSTAINABILITY AND RESPONSIBILITY

At Sigma Central Europe 2025, Novomatic Italia will showcase an integrated vision for the future of gaming and payments—where technology, responsibility, and sustainability converge.

Redefining Integration: Quigioco meets Admiral Pay

At the heart of Novomatic Italia’s showcase lies the strategic integration between Quigioco, the company’s online gaming platform, and Admiral Pay, the payment institution authorized by the Bank of Italy.

integrata pensata per offrire agli operatori del gaming legale una risposta concreta alle trasformazioni in atto nel settore, soprattutto sul piano normativo.

Il recente cambiamento del quadro regolatorio impone nuovi standard in termini di sicurezza, responsabilità e tracciabilità delle operazioni. In questo contesto, la struttura congiunta di Quigioco e Admiral Pay garantisce una gestione dei flussi finanziari pienamente conforme, offrendo agli operatori strumenti tecnologicamente avanzati e in linea con le disposizioni legislative più recenti.

Tutto è progettato per offrire più controllo, maggiore rapidità nei processi e un elevato livello di affidabilità, elementi essenziali per chi lavora nel rispetto delle regole del gioco legale.

Questa infrastruttura non è solo un sistema di pagamento integrato: è un vero ecosistema digitale, costruito per sostenere gli operatori in un mercato sempre più regolamentato e competitivo.

A completamento del modello, l’offerta comprende anche soluzioni B2C – come APay E-Wallet e APay Card – che si interfacciano perfettamente con l’architettura B2B, potenziandone la portata e offrendo ulteriori opportunità di sviluppo.

Tecnologia e sicurezza al servizio del mercato

Negli ultimi mesi Admiral Pay ha rafforzato la sua posizione nel settore del gaming stringendo alleanze strategiche con operatori di primo piano, a partire proprio da Quigioco. Questa collaborazione segna un passaggio chiave per il mercato italiano: le piattaforme di gioco online, grazie all’adozione di sistemi di pagamento digitali integrati, possono offrire esperienze sempre più personalizzate e sicure ai propri utenti.

La tecnologia di Admiral Pay consente di trasformare contante in moneta digitale e viceversa con rapidità, assicurando transazioni immediate, sicure e conformi ai più alti standard internazionali. Per i PVR e gli operatori, questo significa disporre di uno strumento di pagamento all’avanguardia, capace di semplificare le operazioni quotidiane e garantire efficienza anche nei momenti di picco.

This collaboration delivers an end-to-end digital ecosystem designed to help regulated operators navigate a rapidly evolving industry landscape—particularly in response to tighter compliance and traceability standards.

The combined system enables fully compliant financial flow management, ensuring security, efficiency, and transparency across every transaction. Built for control, speed, and reliability, this framework represents a benchmark for legal gaming operators seeking to combine regulatory rigor with digital agility.

Technology and Security as Growth Catalysts

Over recent months, Admiral Pay has solidified its leadership through strategic alliances with major industry players, beginning with Quigioco.

By integrating digital payment systems into online gaming platforms, Novomatic Italia is enabling personalized, secure, and frictionless user experiences that reflect the highest international standards.

Admiral Pay’s infrastructure allows users to seamlessly convert cash to digital currency and vice versa, ensuring instant, compliant, and traceable transactions. For operators and PVRs, this means simplified daily operations, enhanced efficiency, and a future-ready payments model.

Compliance and Customer Trust: A Single Solution

As regulatory frameworks tighten across Europe, the synergy between Quigioco and Admiral Pay offers a

Risposta alle nuove esigenze normative e di mercato

Il settore dei pagamenti digitali e del gaming è oggi soggetto a standard normativi sempre più stringenti, a garanzia della massima sicurezza, tracciabilità e trasparenza. L’integrazione tra Quigioco e Admiral Pay risponde pienamente a queste esigenze, offrendo una soluzione unica che rafforza la compliance e al tempo stesso migliora la customer experience.

Gli operatori hanno così la possibilità di gestire il flusso finanziario in modo conforme, riducendo i rischi e garantendo ai giocatori un accesso immediato e sicuro ai propri fondi. Questo modello si traduce in fiducia e fidelizzazione sul lungo periodo, creando valore per l’intera filiera.

A completamento dell’offerta digitale di Novomatic Italia, inoltre, presenteremo alcune novità esclusive firmate da NovoElsy, la software house italiana del Gruppo.

Sostenibilità a 360° e fidelizzazione b2b

Novomatic Italia non guarda solo all’innovazione tecnologica, ma investe in una sostenibilità a 360°, che comprende aspetti economici, ambientali e sociali. Il Gruppo si pone l’obiettivo di offrire soluzioni e servizi capaci di consolidare relazioni durature con la propria rete di partner B2B, creando valore condiviso e accompagnandoli in un percorso di crescita sostenibile.

Dall’adozione di tecnologie scalabili a sistemi di pagamento sicuri e inclusivi, fino a strategie che favoriscono la responsabilità d’impresa, ogni scelta di Novomatic mira a rafforzare un modello di business solido e lungimirante.

Responsabilità e leadership: i pilastri del futuro

La partecipazione a SiGMA Central Europe 2025 sarà anche l’occasione per sottolineare l’impegno di Novomatic nel promuovere un approccio responsabile al gioco e nella costante innovazione di prodotto. L’obiettivo è continuare a essere leader di settore, investendo in tecnologie che non solo migliorano l’esperienza utente, ma garantiscono anche la massima tutela per i giocatori e la trasparenza per gli operatori.

Con Admiral Pay e Quigioco, Novomatic Italia dimostra come l’integrazione tra pagamenti digitali e gioco online possa diventare un driver di sviluppo, sicurezza e sostenibilità per l’intero comparto. Un modello che unisce innovazione, responsabilità e visione strategica, proiettando l’azienda verso un futuro in cui tecnologia e sostenibilità camminano insieme.

comprehensive, compliant solution that strengthens governance while elevating the user journey.

Operators benefit from safer, faster fund management, while players enjoy immediate and protected access to their balances. This approach reinforces trust, fosters long-term loyalty, and generates shared value across the gaming value chain.

Complementing this offering, Novomatic Italia will also present exclusive new software solutions developed by NovoElsy, the Group’s Italian tech innovation hub.

Building Sustainable Partnerships and Responsible Growth

For Novomatic Italia, innovation goes hand in hand with sustainability in every dimension—economic, environmental, and social.

The company’s mission is to deliver future-proof solutions that strengthen partnerships, promote responsible growth, and enhance value creation across its B2B ecosystem.

From scalable digital infrastructures to inclusive, secure payment systems and corporate responsibility initiatives, every choice reflects Novomatic’s commitment to building a resilient and forward-looking business model.

Leadership with Purpose

SiGMA Central Europe 2025 will be more than a showcase for products—it will be a statement of Novomatic Italia’s leadership and vision.

Through continuous innovation and a firm commitment to responsible gaming, the Group reaffirms its role as a catalyst for progress in the digital entertainment economy.

With Admiral Pay and Quigioco, Novomatic Italia demonstrates how digital payments and online gaming can merge into a single, sustainable growth driver.

A model built on innovation, integrity, and strategic foresight—projecting the company toward a future where technology and sustainability advance together.

Iconsumatori italiani alzano l’asticella delle aspettative nelle loro scelte di acquisto, sono sempre più consapevoli e alla ricerca di esperienze significative: 7 su 10 desiderano nel prossimo futuro vivere shopping experience nuove e diverse, in particolare servizi integrati e fluidi tra online e negozio fisico (88%), maggiore personalizzazione nelle offerte (75%) e customer care reperibile e risolutivo (68%). Per ricevere servizi o promozioni personalizzate, il 63% è disponibile a fornire al brand i propri dati personali. Un consumatore su due è convinto che nei prossimi anni le esperienze di acquisto miglioreranno, anche grazie all’Intelligenza Artificiale: l’82% ritiene, infatti, che le applicazioni in-store dell’AI – come sistemi di pagamento più veloci, esperienze innovative e più coinvolgenti, proposte personalizzate dell’addetto - potranno migliorare concretamente la shopping experience, come rivela una ricerca condotta da BVA Doxa.

In uno scenario in rapido cambiamento, in cui innovazione e centralità del cliente sono asset strategici, torna Forum Retail, l’evento che da 25 anni rappresenta il più grande hub del settore. La 25esima edizione, in programma il 12 e 13 novembre al Superstudio Più di Milano, si preannuncia come un appuntamento speciale: non solo per il traguardo celebrativo, ma per la capacità di accogliere, interpretare e dare forma ai trend che guidano la crescita e l’evoluzione del

IL GAMING AL CENTRO

NELL'ECONOMIA

DELL’ESPERIENZA

retail. Due giornate di contenuti, visioni, strumenti e connessioni che mettono in luce i grandi temi del presente e del futuro del settore.

Data insight al centro del dibattito, a partire da “25 anni di Forum Retail: milestone e step forward sull’evoluzione del retail nei prossimi 5 anni”: una lente sulle grandi trasformazioni passate e su quelle che segneranno il prossimo futuro e che già iniziano a guidare le aziende nell’attuale contesto flux, dominato da velocità, liquidità, possibilità inesplorate e sperimentazione costante.

A portare una fotografia aggiornata delle nuove abitudini di acquisto e di pagamento sarà Andrea Tozzi, Senior Market Research Manager di BVA Doxa, con lo speech “Il consumatore oltre ai numeri: come evolverà il comportamento di acquisto e di pagamento nel retail”.

Uno dei focus trasversali dell’edizione 2025 sarà il fattore umano, analizzato in relazione a leadership, innovazione tecnologica e sostenibilità. In un contesto di continua trasformazione, emergeranno esempi concreti di leadership efficace nella GDO e nel F&B, capace di guidare l’innovazione, affrontare l’incertezza e motivare i team anche nei momenti più complessi. L’attenzione sarà rivolta anche al ruolo delle HR nella transizione ESG: retention, turnover e cultura aziendale sostenibile saranno al centro di un confronto su come integrare le competenze ESG nei diversi reparti e attivare un cambiamento culturale dal basso.

CONVEGNO

IL FUTURO DELL’INTRATTENIMENTO RETAIL: TRA FISICO, DIGITALE E NUOVE COMPETENZE”

Al Forum Retail di Milano il comparto del Gaming e dell’Amusement si ripropone come un pilastro dell’intrattenimento retail, con un ruolo non solo economico, ma anche sociale e culturale. In un contesto dove la virtualità e l’online avanzano, il gioco fisico resiste e si rinnova, rafforzato da strategie omnichannel e da un’offerta capace di valorizzare la dimensione della condivisione.

Il panel affronterà tre nodi fondamentali: l’importanza del gioco legale come settore economico e di socialità, la necessità di leggere e monitorare costantemente il mercato in un’arena competitiva che include non solo altre forme di gioco ma anche turismo e tempo libero, e infine il tema cruciale della formazione, per costruire una nuova generazione di operatori e manager qualificati. Un confronto a più voci per delineare prospettive e sfide di un’industria in continua trasformazione. Un viaggio dentro le opportunità di investimento, innovazione e professionalizzazione di un mercato che non smette di evolvere.

Ne parliamo con:

Simone Gialdini , Direttore generale ANEC, Presidente Cinetel

Michele Bragantini , CEO TSJ Holding, esperto Gaming Retail

Stefano Saladino , Former, Marketing Innovation Advisor – Co-Autore libro “Il mio Impact Job”

MODERA: Alessio Crisantemi , Direttore responsabile IGE Magazine / ItalianGamingNews.it

QUANDO: 12 NOVEMBER 2025 10:45 - 11:30

è un momento preciso, in cui un luogo diventa “il” Luogo, ed è quando il gioco esprime la sua parte più autentica: quella che si vive insieme, non da soli. È lì che il gioco fisico, nelle sue varie forme, dall’amusement al gambling, passa da intrattenimento a socialità. Il gioco è la storia dell’uomo, è esperienza, confronto, apprendimento e sfida, spesso una vittoria sulla solitudine. Infatti anche dopo l’espansione del gioco online, le persone continuano a cercare il contatto diretto, relazione, condivisione, l’appartenenza ad un gruppo: giocare è sentirsi parte di qualcosa. In una sala dedicata, un bingo, un Fec, l’experience è un momento corale, con dinamiche di interazioni fatte anche di consuetudini e ritualità. Nessuna piattaforma digitale potrà mai riprodurre questi universi, considerando che l’online permette accessibilità e comodità, ma non contatto. Ognuno di noi può comperarsi una birra, metterla in frigo e bersela la sera in poltrona. Solo. Ma il contorno umano e sensoriale che offre un Pub è quello che fa la differenza. La birra non è solitaria e silenziosa, a meno che non si sia seduti sul bordo del Gran Canyon: è come il gioco, rumoroso e condiviso!

NOTE D'AUTORE

GIOCARE PER SOCIALIZZARE

Si può discutere su tutto, ma non sulla necessità dell’uomo di giocare: il gioco è regole, scoperta, invenzione ed entusiasmo, ma soprattutto fisicità e socialità.

Non a caso chi fa il nostro lavoro sa che la “musica” delle slot, il canto dell’estrazioni dei numeri del bingo, il concerto di calcetti, simulatori di guida e biliardi, sono una componente fondamentale dell’esperienza di gioco Le sale da gioco, gestite da operatori seri ed orientati alla customer care, diventano un punto di riferimento territoriale, un luogo d’incontro, spesso una presenza storica. Ragionando da retailer, in ragione di quanto detto poc’anzi, vorrei quindi soffermarmi sul fatto che, contrariamente all’online, l’economia del gioco fisico è un’economia di relazione. La filiera del gioco reale, in Italia, è fatta di migliaia di piccole e medie imprese, con una vocazione fortemente territoriale e che, per il territorio, rappresentano quindi un’ulteriore opportunità. Spesso il dibattito pubblico si concentra solo su più o meno reali impatti negativi del gioco, dimenticando che, dietro ad

ogni attività ci sono gestori onesti, tecnici, fornitori, manutentori, addetti all’accoglienza, operatori di un’industria che, legale e sostenibile, produce valore economico sia per gli imprenditori che, soprattutto, per la pubblica amministrazione.

Fatemi fare quest’altra considerazione: nel gioco fisico l’innovazione tecnologia deve sposare la qualità dell’esperienza ed in questo contesto, l’operatore non è strumento ma artefice: accoglie, accompagna, osserva e interpreta il pubblico, è l’anello tra innovazione e relazione. La digitalizzazione, la gestione intelligente delle sale, il cash-less, per esempio, migliorano l’efficienza, ma le persone permettono di vivere l’esperienza. L’online propone invece un’interfaccia, non credo serva spiegare la differenza.

Tiriamo però le fila. Il valore del gioco fisico si misura dalla sua capacità di creare dinamiche di esperienza, emozione,

interazione, situazioni che l’online non è in grado di offrire. Pur moltiplicando le occasioni di gioco, connette individui, non comunità sociali. Quindi il futuro del gioco fisico passerà dalla capacità di mantenere e sviluppare le caratteristiche proprie di cui abbiamo parlato, di recepire i cambiamenti, laddove possibili anticipandoli, fornire contenuti all’offerta in grado di soddisfare un target quanto più ampio possibile, trovando un equilibrio vincente tra innovazione e tradizione.

L’obiettivo, cari Colleghi, non è competere con l’online, ma adottarlo come una delle componenti dell’offerta del Punto Vendita fisico, configurandosi non come un competitor ma come un’alternativa. Le sale dedicate, i bingo, i Fec, dovranno compiere quel percorso, già iniziato in verità da qualche brand, di trasformazione in Entertainment Hall, abbinando al gioco eventi con al centro il cliente. L’intrattenimento fisico può generare valore sociale ed il gioco, nella sua forma più vera, non separa ma unisce, il nostro compito è creare l’ambiente ideale per favorire le attività nel migliore dei modi.

Nel tempo delle connessioni virtuali, il gioco fisico resta l’ultima connessione autentica: quella tra le persone.

Michele Bragantini

Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di TSJ Holding È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.

La riforma avviata dal regolatore e le novità europee sui pagamenti riportano il payment al centro del gioco pubblico: non più funzione ancillare, ma leva di fiducia, trasparenza e competitività. Per questo la prossima edizione di IGE – Italian Gaming Expo & Conference 2026 fa dei pagamenti uno dei suoi focus principali, mettendo in dialogo policy, tecnologia e operatività.

PERCHÉ ORA

Il nuovo quadro regola responsabilità e processi di Kyc/Aml, Sca, chargeback e continuità del servizio. L’adozione degli istantanei e l’avanzamento Psd3/Psr chiedono compliance-by-design, efficienza e tutela del cliente. Il settore è chiamato a trasformare gli obblighi in opportunità concrete per UX, costi e sicurezza.

IL PERCORSO

DELL’ EXECUTIVE GAMING CLUB

Nel cammino verso IGE, l’Executive Gaming Club ospiterà un appuntamento Pay & Game a porte chiuse (Chatham House Rule) con regolatore, operatori e

PAGAMENTI 2026 IL TEMA CHIAVE DEL GAMING

executive gaming club

provider. Un confronto operativo per far emergere priorità, criticità e proposte pratiche: risk scoring dinamico, gestione chargeback, orchestrazione dei metodi, metriche condivise.

NEL PALINSESTO IGE

Il tema proseguirà sul palco di IGE, con panel e tavole rotonde dedicate a quattro nodi: 1) istantanei e resilienza; 2) identity, Sca e

IGE – Italian Gaming EXPO & Conference 2026 fa dei pagamenti uno dei suoi focus principali, mettendo in dialogo policy, tecnologia e operatività.

Nel cammino verso IGE, l’Executive Gaming Club ospiterà un appuntamento Pay & Game a porte chiuse (Chatham House Rule) con regolatore, operatori e provider.

conversione; 3) interoperabilità dati e open finance; 4) prevenzione frodi e dispute management. Accanto ai panel, workshop e una “Payment Hub” espositiva per casi d’uso e demo.

IGA – ITALIAN GAMING AWARDS

Accanto a tutto questo, gli IGA premieranno le best practice con due categorie: Payment App of the Year per i fornitori e Payment Excellence per gli Operatori, valorizzando sicurezza, trasparenza, inclusione, esperienza utente e impatto sulla riduzione delle frodi, con evidenze quantitative e casi verificabili.

UN DOPPIO BINARIO

Expo e Club sono quindi complementari: visibilità e apertura da un lato, riservatezza e continuità dall’altro. È

su questo doppio binario che trasformiamo la riforma in opportunità, facendo dei pagamenti il punto d’incontro fra innovazione, compliance e fiducia del pubblico.

Con IGE 2026 e l’Executive Gaming Club i pagamenti diventano cantiere condiviso: policy, tecnologia e modelli operativi per un mercato più sicuro, efficiente e trasparente.

MISURABILITÀ E IMPATTI

Porteremo numeri prima delle parole: tassi di false positive Aml, cost-to-serve per transazione, tempi di rimborso, reachability degli istantanei, conversione post-Sca, incidenza delle dispute risolte al primo contatto. L’obiettivo è definire metriche comuni e benchmark pragmatici che aiutino operatori e provider a misurare miglioramenti reali su sicurezza e qualità del servizio.

CHI COINVOLGIAMO

Il confronto vedrà al tavolo rappresentanti istituzionali e regolatori management di operatori italiani e internazionali, Psp, issuer, schemi e fintech specializzate. Il perimetro è volutamente cross-industry: l’innovazione dei pagamenti si afferma quando policy, tecnologia e processi di campo convergono in soluzioni concrete, scalabili e sostenibili per l’intero ecosistema.

ITALIAN GAMING EXPO & CONFERENCE

uesta è la storia del baronetto John Denham, nato nel 1615, figlio unico del vedovo e ricco Giudice dello Scacchiere del Regno, che a quattordici anni viene iscritto al Lincoln's Inn a studiare la Legge, e invece, come vuole il cliché sui figli dei padri severi, passa i successivi sette anni a gamblare come un forsennato. Nei bassifondi di Londra viene regolarmente saccheggiato, ma alle feste nelle case nobiliari saccheggia lui i tavoli delle signore distratte. Nelle litografie John è ritratto come uno Jack Sparrow: una cascata di capelli ricci, baffi e pizzetto appuntiti da moschettiere. A tempo perso traduce il secondo libro dell'Eneide

Così (per il gioco, non per l'Eneide) il padre lo disereda. La mia tenuta e il castello di Little Horkesley, gli dice, piuttosto le dò alla carità delle povere donne di Egham, vedove come me.

John vacilla. Il cazziatone funziona. Allora John si siede e scrive The Anatomy of Play, probabilmente il più bel pamphlet contro il gioco d'azzardo di tutti i tempi, e lo dedica al padre. "Accetta questo piccolo lavoro come figlio delle tue preghiere, così come l'Autore è figlio dei tuoi lombi" (siamo pur sempre in età barocca). Quando uno entra nelle rarefatte stanze del British Museum e apre le delicate pagine del manoscritto, stampato molto dopo, nel 1651, trova distese a chiarissime lettere tutte le radici morali che ancora oggi dominano il discorso sul

00 ANNI FA STAVANO PIÙ AVANTI

gioco, ma senza le incrostazioni retoriche dei bruttissimi epigoni che oggi vogliono le tasse al 50% in UK.

John attacca così: "Guardate che non parlo a caso, come quelli che raccontano di viaggi senza aver staccato il culo dalla sedia, no, no: tutto quello che scrivo io l'ho visto e ci sono passato dentro di brutto." (traduzione mia libera, se non si fosse capito, lui ha infilato una massima in latino.)

E dice: "Il gioco è un demone che nasce dalla perdita di tre cose: di tempo, di reputazione e di soldi, che sono collegate con le tre parti di un uomo: la sua anima, la sua persona e la sua proprietà." La perdita più grande, per John Denham, è la perdita di tempo, "il bene più prezioso, il cui unico uso è quello di crescere il sapere. Difatti, dare tempo agli ignoranti è come dare perle ai porci." (Questo è letterale, "pearl to swine.") La perdita della reputazione rende un giocatore in società "puzzolente". Del resto -riporta- lo dice anche Cicerone nelle Catilinarie, e il Sinodo di Asburgo che vieta ai giocatori e ai puttanieri di ricevere l'eucarestia. Poi

John si copre il capo di cenere così: "Quale padre lascerebbe in eredità i beni ad un figlio giocatore? E che autorità può avere un giocatore persino coi

suoi servi?" . Sulla perdita dei soldi dice una cosa bellissima: che quando si vince si viene attorniati dalle sanguisughe, ma quando si perde "nobody will help or pity", una frase che trecento anni dopo ritornerà in uno standard blues di Bessie Smith (nobody knows you when you're down and out). I soldi vinti facile volano via facile, scrive John Denham, nel 1634. Gli altri modi di perdere denaro, dice, sono più gestibili: "il bere, le donne, la sventatezza, lo scialacquare" perché tutte te lo portano via un po' alla volta, soprattutto le donne, quindi magari te ne accorgi, mentre il gioco te li prende di botto. Poi c'è anche il fastidio della beffa, e cita Giovenale "non c'è uomo più desolato di un uomo perculato" (Satire 3,155-157, traduzione: indovinate). Infine John fa la lista dei dieci comandamenti e dimostra come chi gioca d'azzardo ne centri otto su dieci. "Nessun'altra cosa ne fa di più. Nessuna!" (trad. DJTrump). Il padre di John riceve il papiro e ha le lacrime agli occhi. Il redento John ha anche maritato la nobildonna Ann

NOTE D'AUTORE

Marco Trucco

Cotton, che gli ha portato in dote il castello di Horsenden e la tenuta di Whittington Court. Quindi il Giudice reinsedia il figliol prodigo nel testamento, e muore felice nel 1639. Appena entrato in possesso dell'eredità - mi sarebbe piaciuto vedere con che faccia - John Denham si balla tutte le terre, castelli e proprietà sue e della moglie, gamblando allegramente come un forsennato. Nel 1641 scrive "Cooper's Hill", un'elegia magnifica sulla collina di Runnymede dove fu siglata la Magna Charta, ancor oggi nelle antologie di poesia dei licei inglesi. Poi combattè contro Cromwell e i puritani, venne incarcerato, dopo la restaurazione fu parlamentare, membro della Royal Society, si sposò una seconda volta una giovane bellissima e si dice (si dice) che l'abbia avvelenata per gelosia. Ah, ad averli ancora dei nemici del gioco così interessanti.

Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Immense Group (ex Videoslots).

John Denham

in dall’avvio della prima convenzione di raccolta di gioco pubblico, la richiesta del Prelievo Erariale Unico sulla base di imponibili forfettari fissati dall’Amministrazione in caso di mancata lettura degli apparecchi, è stata oggetto di forti contestazioni tra gestori, concessionari e uffici tributari.

L’articolo 39-quater, comma 3, del D.L. 269/2003 prevedeva infatti il calcolo forfettario in assenza di dati leggibili o memorizzati correttamente dagli apparecchi da gioco con vincita in denaro a prescindere dalla loro effettiva utilizzazione.

Tale circostanza, specie nei primi anni di raccolta, ove erano frequenti i casi di mancata lettura degli apparecchi, anche per difetto dei sistemi di connessione, comportava addebiti di Preu molto elevati e superiori all’effettiva raccolta per due motivi: la base imponibile forfettaria era superiore alla media di raccolta giornaliera degli apparecchi; spesso gli apparecchi non consentivano una “rilettura” corretta in sede di riconnessione a seguito di furti, dismissioni o sostituzioni.

Con la conseguenza che i rendiconti emessi dai concessionari riportavano compensi di competenza dei terzi incaricati (gestori ed esercenti) in molti casi superiori a quanto effettivamente raccolto dagli apparecchi, tenuto anche conto dell’aggravante che in caso di applicazione del

IL LOCALE CHIUSO

NON SCONTA IL PREU

Si chiude, dopo tre gradi di giudizio tutti favorevoli all’esercente, il lungo contenzioso conseguito alla pretesa tributaria di applicazione del metodo forfettario di calcolo del Preu sugli apparecchi installati all’interno di un locale anche nel periodo di chiusura.

forfait non venivano detratte le vincite dei giocatori. E in sede di contraddittorio gli Uffici Erariali, forti delle previsioni dell’art 39-quater, sostenevano la correttezza del metodo induttivo degli imponibili forfettari, dando origine a contenziosi seriali.

IL CASO

La vicenda consegue ad una pretesa tributaria avanzata verso un titolare di un

NOTE D'AUTORE

pubblico esercizio pugliese, con pretesa applicazione degli imponibili forfettari (al tempo 560 euro al giorno per macchina) anche nelle giornate di chiusura del locale.

Prima la Commissione Tributaria di Bari e quindi la Corte di Giustizia di secondo grado della regione Puglia, accoglievano le ragioni del contribuente, ritenendo irragionevole l'applicazione degli imponibili sugli

Francesco Scardovi

Dottore Commercialista e Revisore legale

Partner Studio Scardovi & Giordani

Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura

fscardovi@scardovigiordani.eu

apparecchi nei periodi in cui il locale risultava chiuso come da documentazione prodotta dalla parte. L’Agenzia ricorreva quindi in Cassazione, sostenendo la correttezza del metodo induttivo indipendentemente dall’effettivo svolgimento della raccolta.

LA SENTENZA

La Suprema Corte, Civile Ord. Sez. 5, Num. 24511, con sentenza pubblicata in data 04.09.25, ha confermato le decisioni di merito favorevoli all’esercente e rigettato il ricorso dell’Agenzia stabilendo che il metodo induttivo previsto dall’articolo 39-quater, per quanto legittimo, non esclude la possibilità del contribuente di fornire prova contraria e pertanto, ove dimostrata l’effettiva chiusura del locale (giornata di riposo, chiusura feriale, ristrutturazione) non può essere applicato il calcolo del Preu a forfait. Tale sentenza rappresenta un punto di svolta importante sull’annosa questione dell’applicazione del metodo forfettario per il calcolo del Preu, che potrà consentire a tanti operatori ancora coinvolti in analoghi contenziosi di vedere riconosciute le proprie ragioni.

Giancarlo Marzo

Managing partner

Studio legale e Tributario Marzo Associati

giancarlo.marzo@marzoassociati.it

VADO DI FRETTA

I BOOKMAKER CORRONO VERSO IL RIORDINO

Si procede spediti, come non mai, per il lancio del riordino del gioco online. Il 13 novembre sarà una data X per le 46 società che hanno ottenuto le 52 concessioni di iGaming “punto it” dal bando di gara lanciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. E cioè tutte le skin, i piccoli brand, gli operatori minori legati ad una delle licenze, dovranno confluire tutti i conti gioco nell’unico canale che potrà continuare a raccogliere sia adesso, in regime di proroga “ponte”, sia quando il nuovo sistema online sarà ufficialmente operativo nei primi mesi del 2026.

E abbiamo cercato di capire come si sta vivendo dall’interno questa trasformazione. Per l’occasione abbiamo interpellato Niccolò Caramatti, Ceo di Fantasygaming e Giochiamo.AI, che continuerà ad operare all’interno di una delle tre

concessioni ottenute da E-Play24, quella in cui confluiranno i quattro brand più specificamente digital. Una realtà che dovrebbe ottenere una quota di mercato in prospettiva davvero significativa nel riassetto del mercato di cui c accingiamo a parlare.

Come sta andando? “Ci sono state tante incertezze, tante voci, molto gossip ma, di fatto, poco di tutto questo è accaduto. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha lavorato rispettando la road map che aveva indicato. Non ci sono state proroghe e chi seguirà l’iter arriverà alla data di partenza senza grossi problemi. Ad ottobre c’è stato un open hearing con Adm che non ha ancora chiarito tutti i punti e siamo ancora in attesa della sentenza del 16 dicembre sui Punti vendita e ricarica che peserà molto sul settore ovviamente e potrebbe cambiare qualche equilibrio per diversi concessionari”.

Una sfida ardua e onerosa ma che sembra procedere speditamente seppur con qualche difficoltà. Andiamo a scoprire che mercato sarà e perché cambierà (molto) poco.

Anche le previsioni del mercato si sono rilevate veritiere: “I concessionari sono molti più di quel che si stimava e che in molti ipotizzavano alla pubblicazione del bando - prosegue nella sua analisi Niccolò Caramatti - il mercato non cambierà più di tanto con la differenza che spariranno le skin, ora possiamo dirlo visto che ci avviciniamo alla data fatidica del 13 novembre in cui ci sarà il loro switch off. In realtà non cambierà molto né nel bene né nel male e chi operava col conces-

sionario potrà continuare a farlo. È come una piccola banca che viene acquisita da un grande gruppo. Tuttavia in alcuni casi non era chiaro chi commercializzava per il concessionario e alcune skin erano numericamente irrisorie per cui la concentrazione potrebbe avere senso. Essendo liberale non avevo prima e non avrei avuto difficoltà adesso a vedere questo sistema ancora in vigore nel nostro mercato”.

Adempimenti onerosi, costi elevati, ci sarà qualche defezione o il mercato rimarrà stabile? “C’è qualche voce di chi sta cercando di vendere il titolo concessorio aggiudicato in prima battuta. Forse un paio di casi. Ma il numero delle licenze dovrebbe rimanere lo stesso. Qualche società non si aspettava la doppia tranche di pagamento richiesta da Adm, poi, in maniera assai ravvicinata. Si doveva pagare alla firma e in molti credevano si dovesse ottemperare qualche mese più avanti invece dopo appena 30 giorni c’è stato un altro grosso esborso economico.”

Ci fermiamo un attimo per fare un focus su un tema collegato ma che va sottolineato con l’evidenziatore: “Ci sono anche difficoltà con la predisposizione delle garanzie fideiussorie e assicurative per alcune società - prosegue Caramatti - purtroppo il sistema bancario non aiuta quando si parla di gioco pubblico e questo tema andrebbe risolto da

COME PROCEDE IL RIORDINO?

Adm e dalla Banca d’Italia. Non è possibile avere tutti questi obblighi e vincoli normativi ed economici per poi avere delle barriere enormi a livello creditizio”. Concessioni del valore milionario con oneri molto pesanti anche sotto il profilo della responsabilità ne confronti dello Stato dovrebbero avere “luce verde” ma il sistema bancario continua ad avere grossi pregiudizi sul gioco pubblico nonostante sia tutto perfettamente legale e controllato da decine di leggi e regolamenti.

Parliamo anche di gioco, quello vero. Come cambierà il mercato da questo punto di vista? Ci sono bookmaker che stanno lanciando nuove modalità di scommessa come la Sub on che sfrutta anche le sostituzioni dei calciatori in caso di gol bonus o malus. Aumenterà la concorrenza? “Credo che sarà molto difficile da questo punto di vista che ci saranno novità sostanziali. Il palinsesto ha raggiunto livelli di profondità inimmaginabili, forse esagerati. Siamo quasi vicini alla scommessa su misura che è un po’ un mio pallino da sempre. Non è social betting ma una proposta di gioco quasi ad personam. Ovviamente qualsiasi innovazione è la benvenuta e noi facciamo da sempre il massimo da tanti anni su questa strada. Dirò di più, l’Italia è forse ormai più innovativa dell’estero, specie sul calcio siamo al massimo dell’offerta riuscendo a sfruttare a pieno tutti i

Tutti i concessionari hanno pagato l’importo dovuto all’erario alla scadenza del 22 ottobre per proseguire con l’ application del nuovo assetto dell’igaming. La prossima scadenza è quella del 12 novembre con la seconda tranche del canone concessori da versare. Ma le società avranno altri oneri cui ottemperare per tutto il 2026, dai 700mila euro annui da versare ad altri costi. Alla fine del prossimo anno qualche “piccolo” potrebbe scoprire un equilibrio precario tra gli ingenti costi concessori e i margini che arrivano dai volumi di raccolta. E c’è chi potrebbe dover

mollare e chiudere i battenti.

Il mercato non cambierà più di tanto con la differenza che spariranno le skin

dati statistici su cui possiamo creare dei mercati”.

C’è una nuova tendenza anche su altri verticali? “È davvero complesso inventarsi qualcosa ma nei casino games. Esempi come Aviator credo che siano quelli da seguire. Si va verso giochi ludici, coinvolgenti, più incentrati sull’’intrattenimento che sul gambling. Ci si deve basare più sui bisogni del cliente che sulla raccolta di gioco. Sto guardando una partita di calcio, gioco, scommetto, ma mi intrattengo senza che l’azzardo prevalga. Questa è la direzione giusta”, ha concluso Niccolò Caramatti.

L’erario ha ottenuto quei 350 milioni di euro preventivati, per il momento. Altre incertezze arrivano dalle certificazioni con gli enti che non hanno grossa contezza di quello che bisognerà valutare e controllare. Le regole tecniche hanno ancora diverse falle e Adm prosegue ad ascoltare e produrre circolari. La sfida di riuscire a mutare il mercato proponendo un cambiamento così radicale è ardua ma, come detto, finora i tempi sembrano rispettati.

Niccolò Caramatti , Ceo di Fantasygaming e Giochiamo.AI

L’IPPICA RIPARTE

Dopo anni di crisi strutturale e di perdita di centralità, l’ippica italiana sta vivendo una fase di profonda trasformazione. La direzione generale per l’Ippica del Masaf, sotto la guida del Ministro Francesco Lollobrigida e del Sottosegretario Patrizio La Pietra, ha avviato un percorso di rinnovamento che tocca ogni anello della filiera: dalle regole sulle sovvenzioni alla modernizzazione degli ippodromi, dalla riforma del sistema delle scommesse agli incentivi per l’allevamento. Abbiamo incontrato il Direttore Generale per l'ippica del Masaf, Remo Chiodi, per fare il punto su risultati, prospettive e obiettivi futuri di un settore che torna a essere riconosciuto come patrimonio economico e culturale del Paese

Che bilancio può farci delle iniziative messe in campo dal Ministero per rilanciare il settore ippico?

“Sicuramente positivo, anche se la strada è ancora lunga. Purtroppo, siamo partiti da una situazione difficile, che ha accumulato problemi negli ultimi 15-20 anni ma siamo intervenuti su temi fondamentali come quello del pagamento dei premi al traguardo, con le tempistiche di liquidazione che oggi sono diminuite drasticamente e si attestano a circa 75/90 giorni. Il Comitato Pattern europeo aveva avviato una procedura per escludere l'Italia dai Paesi di primo livello per i ritardi che si registravano nei pagamenti. Adesso questa procedura è stata chiusa e l'Italia rimane nella categoria internazionale che le compete. Continueremo a mantenere questi standard per dare "ossigeno" al comparto

e mantenere alto lo standing internazionale. Ecco, proprio le continue attestazioni di stima che arrivano nei contesti internazionali sono una testimonianza autorevole e indipendente del fatto che stiamo lavorando nella giusta direzione, sebbene - come già detto - la strada da percorrere è tantissima. È stata varata la nuova classificazione degli ippodromi attraverso un rating dinamico, trasparente e meritocratico, basato anche sulla qualità dei servizi resi al pubblico e agli operatori. Sono stati adottati nuovi criteri per l'erogazione delle sovvenzioni alle società di corse e ridefiniti alcuni aspetti dei rapporti tra Ministero e società di corse, tra cui la rendicontazione obbligatoria delle risorse erogate e l'obbligo di promozione e comunicazione; nuove modalità per i calendari e la programmazione. C’è la costante ricerca di migliorare e di dare indirizzi precisi alle attività ippiche. Non tutto è stato perfetto, ma si sta intervenendo proprio per limare quelle criticità che sono emerse nell’ultimo anno. Ma anche qui stiamo operando con la consapevolezza di aver iniziato un percorso che può dare innanzitutto stabilità e poi una “spinta” a tutto il settore. Altri interventi importanti sono stati inseriti nella Legge di Bilancio 2025: la riduzione della tassazione sulle scommesse a quota fissa che sta cominciando a produrre un effetto positivo testimoniato dalla salita del 16% e del 13% del volume ad agosto e settembre, il “prelievo” sulle scommesse virtuali per incrementare le risorse per la filiera ippica e l’istituzione del contributo in conto capitale per gli investimenti strutturali negli ippodromi e il loro ammodernamen-

Dalle riforme alle corse, la rinascita di una filiera strategica, descritta dal direttore generale ippica del Ministero dell’Agricoltura, Remo Chiodi.

to tecnologico. Con l'abbassamento al 5% dell'aliquota Iva sulla compravendita dei puledri, il Governo ha dato un importante segnale di attenzione agli allevatori; sull'allevamento, specialmente per il galoppo, c'è molto da lavorare e le politiche di sostegno e miglioramento genetico richiedono tempi mediamente lunghi. Abbiamo lavorato in maniera decisa e convinta su prevenzione doping e benessere animale. Infine, si sta lavorando alacremente su iniziative di promozione e comunicazione, per attrarre nuovo pubblico e per rilanciare l’immagine dell’ippica, integrandola con turismo, ambiente, attività socioculturali. La filiera ippica è stata promossa anche in contesti internazionali e di visibilità (come al G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa nel 2024). E con un nuovo sito web (www.grandeippicaitaliana. it) e un nuovo brand, con il logo ispirato dai disegni di Leonardo da Vinci, che insieme forniscono la nuova immagine dell'ippica italiana, tornata ad essere protagonista”.

In che modo gli ippodromi dovrebbero rinnovarsi per attrarre un target più ampio e avvicinarsi alle famiglie?

“La situazione degli ippodromi è sotto gli occhi di tutti. Molti impianti presentano strutture non adeguate per accogliere il pubblico secondo i canoni attuali e le aspettative di un'utenza sempre più esigente, specie nei grandi centri urbani. Ci sono delle situazioni problematiche, nelle quali

l’attività di alcuni impianti può essere addirittura a rischio. Per il prossimo anno la nuova classificazione degli ippodromi (e dunque la sovvenzione per le società di corse) terrà conto anche dei livelli di qualità, sia nelle strutture, sia rispetto ai servizi offerti a pubblico e operatori. Chi ha lavorato bene crescerà e questo consentirà gradualmente di accedere a una premialità che può portare a un’evoluzione positiva degli impianti, stimolando processi virtuosi, secondo logiche trasparenti e meritocratiche. Oggi un ippodromo non può pensare di vivere solo con i ricavi dell’attività ippica in senso stretto e alcuni stanno lavorando per differenziare l’offerta in modo da aumentare i ricavi. Anche in questo caso ci vogliono tempo e idee per cambiare faccia a strutture che per la maggior parte sono obsolete. L’obiettivo è riportare il pubblico, almeno nelle giornate clou, con la creazione di eventi che coinvolgano la gente, le famiglie ma anche e soprattutto i giovani nella fascia dai 25 ai 40 anni”.

Gli ippodromi posso avere un ruolo nella promozione del territorio?

“Il legame fra ippodromi e territorio è una chiave fondamentale per il rilancio. La gente ha ormai perso la percezione dell’ippodromo come luogo di sport, spettacolo e aggregazione. Addirittura, nelle grandi città, quelle che dovrebbero essere le locomotive per il settore, l’ippodromo è sparito dai radar e dall’offerta di entertainment. Qui c’è tanto da fare, ma vi sono esempi positivi importanti come Merano, Pisa, Cesena che dimostrano di essere realtà perfettamente inserite nel tessuto sociale delle

città e che possono rappresentare un esempio. Certo, entrare nel mercato dei luoghi da frequentare nelle Città Metropolitane non è immediato visto che l’offerta della 'concorrenza' è decisamente pesante, ma l’attrattiva del cavallo, della natura e la grande carica emozionale delle corse possono avere un effetto positivo, soprattutto se abbinato ad iniziative di accoglienza che affondino le radici nel territorio, a cominciare dal legame stretto con i prodotti a chilometro zero, con il food and beverage che oggi tira moltissimo. Non dimentichiamo che l’ippica è inserita nel Masaf. Proprio recentemente, come Direzione Generale per l’Ippica, abbiamo promosso una iniziativa per la prevenzione delle dipendenze digitali negli adolescenti mediante il cavallo: in questo senso anche gli ippodromi possono e devono diventare spazi di benessere e inclusione, luoghi aperti dove sport, educazione, cultura e relazione con il cavallo si incontrano. All'estero, i grandi eventi portano a un incremento esponenziale delle presenze: si pensi ai meeting inglesi durante i quali è impossibile trovare alloggio nei dintorni se non a prezzi da brividi. Oppure alle trasferte da tutta Europa a Parigi per l’Arc de Triomphe o per l’Amérique. In certi casi parliamo di migliaia di 'turisti ippici' che approfittano dell’occasione proposta dalle grandi corse per passare un weekend in un luogo affascinante”.

Guardando al gioco, le scommesse ippiche come stanno andando? Potrebbero essere rinnovate?

“Sicuramente sì. La prima parte del rinnovamento è stata l’allineamento dei prelievi sulle scommesse a quota fissa con le aliquote in

Remo Chiodi

Remo Chiodi, dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal settembre 2023 ha assunto l'incarico di Direttore Generale per l'ippica presso il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf).

vigore per le scommesse sportive. Manca ancora tutta la parte che riguarda l’unificazione dei due totalizzatori e l’abbassamento delle aliquote anche per il gioco al tot che è legata a doppio filo alla riforma globale del retail che è in atto con accelerazioni e frenate ormai da diversi anni e che potrebbe anche essere arrivata finalmente a un punto di svolta in senso positivo. Ci sono poi diverse altre innovazioni più tecniche, alcune delle quali sono state proposte nei vari convegni sul tema che si sono tenuti nel corso degli ultimi due anni, ma il punto di svolta è indubbiamente l’entrata in vigore della riforma complessiva del mercato dei giochi e delle scommesse. Poi toccherà anche all’ippica, una volta che avrà avuto lo strumento, proporre un prodotto che piaccia al mercato”.

Quali sono le prossime iniziative che prevedete per rilanciare il comparto ippico?

“La più importante tra tutte sarà il collegato alla Legge di Bilancio che prevede una riforma organica di tutto il comparto al fine di renderlo più snello e dinamico e più competitivo in chiave internazionale. L’obiettivo è creare un ente dedicato in maniera esclusiva ai cavalli, dall’allevamento alle corse, dalla promozione alla comunicazione. Naturalmente, sarà necessario intervenire anche sul sistema delle scommesse con l’intento di creare le basi per la sostenibilità economico-finanziaria del settore ippico e confermare certezza e puntualità nel pagamento dei premi”.

Remo Chiodi , Direttore Generale per l'ippica del Masaf

LL’assenza di un quadro regolatorio omogeneo a livello internazionale crea zone grigie in cui anche i colossi del settore rischiano di muoversi in bilico tra legalità e opportunità.

a giornata del 21 ottobre 2025 segna un punto di svolta in una vicenda che, da quattro anni, serpeggia nel mondo del gioco online. Evolution AB, colosso svedese del live casino, ha accusato formalmente Playtech di essere il mandante di una campagna diffamatoria condotta da Black Cube, la controversa società d’intelligence privata, con sede a Tel Aviv, nota per le sue indagini occulte e metodi aggressivi. Secondo Evolution, Playtech avrebbe commissionato un rapporto “fabbricato” con lo scopo di danneggiare la reputazione del gruppo e minarne la posizione competitiva nel mercato globale. Secondo Evolution, Playtech avrebbe pagato oltre 1,8 milioni di sterline per finanziare un rapporto “fabbricato” che accusava Evolution di operare in mercati vietati. Quel documento, diffuso a media e autorità americane, sarebbe stato smentito da due regulator statunitensi e bollato dai giudici del New Jersey come “privo di fondamento”. Playtech, dal canto suo, nega ogni intento diffamatorio: ammette di aver commissionato un’indagine di business intelligence, ma la definisce legittima e

IL CASO EVOLUTION–PLAYTECH

E LA LEZIONE SULLA TRASPARENZA NEL

SETTORE DEL GIOCO

motivata da “preoccupazioni credibili” circa la condotta di Evolution in giurisdizioni non autorizzate. Due versioni opposte, destinate ora a scontrarsi in tribunale, che sollevano interrogativi non solo sulla lealtà concorrenziale, ma sul funzionamento stesso del mercato globale del gaming.

Al di là dell’esito giudiziario, la disputa mette in luce una verità scomoda: l’assenza di un quadro regolatorio omogeneo a livello internazionale crea zone grigie in cui anche i colossi del settore rischiano di muoversi in bilico tra legalità e opportunità. Le differenze tra le normative europee, asiatiche e americane favoriscono pratiche ambigue, canali di distribuzione paralleli e una competizione basata più sulla capacità di aggirare le restrizioni che sulla qualità del prodotto. In questo contesto, la tentazione di usare strumenti di pressione

NOTE D'AUTORE

o discredito verso i rivali diventa più alta, specie quando in gioco ci sono miliardi di euro di fatturato e posizioni di mercato consolidate. Il caso suggerisce quindi la necessità di rafforzare la cooperazione regolatoria internazionale, superando la logica dei singoli mercati nazionali. La trasparenza nella filiera, la tracciabilità dei flussi di gioco e la verifica dei partner commerciali dovrebbero essere principi condivisi, non variabili negoziabili a seconda del Paese. Un ecosistema realmente regolato, con standard comuni di compliance e audit indipendenti, ridurrebbe drasticamente lo spazio per pratiche opache, rapporti ambigui con intermediari e conflitti distruttivi tra operatori.

C’è poi un aspetto reputazionale che va oltre la dimensione giuridica. Il gioco online, anche quando perfettamente legale, vive costantemente sotto l’occhio

critico dell’opinione pubblica e dei decisori politici. Ogni scandalo, ogni sospetto di illecito, rischia di rafforzare la narrativa di un’industria “borderline”, vanificando gli sforzi di chi da anni investe in legalità e responsabilità sociale. In questo senso, la vicenda Evolution–Playtech è un campanello d’allarme per tutto il settore: la competizione non può degenerare in delegittimazione sistematica, né si può affidare a società d’intelligence private il ruolo di giudici morali del mercato.

La lezione, semmai, è che la reputazione oggi vale più della tecnologia. Le aziende che operano nel gaming globale devono adottare standard di etica e trasparenza comparabili a quelli dei mercati finanziari. Solo così sarà possibile attrarre investitori, ottenere fiducia dalle autorità e consolidare un rapporto sano con i giocatori.

Se la causa in corso servirà a chiarire le responsabilità, il vero banco di prova sarà capire se il settore saprà trarne un principio più ampio: senza regole comuni, anche i leader possono trasformarsi in avversari disposti a tutto — e il mercato, alla lunga, perde credibilità agli occhi di tutti.

Matteo Marini

Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.

el corso dell’anno corrente, nella difficile ricerca di un equilibrio tra tutela del consumatore e libera prestazione di servizi, giurisdizioni nazionali ed europee hanno moltiplicato le pronunce dalle quali si evincono le difficoltà legate alla transnazionalità del gioco online e la necessità di regolarne gli effetti. Anche se ancora in via di definizione, questo filone giurisprudenziale, con particolare riguardo alle pronunce europee, potrebbe avere un impatto enorme sul mercato di riferimento, ben al di là delle frontiere italiane.

Tra i temi di indagine sul quale i giudici di Bruxelles si stanno interrogando vi sono ad esempio quelli della compatibilità di alcune normative locali restrittive in materia di gioco con la normativa europea e i suoi principi cardini, ma anche quello del diritto del cittadino a godere di un’effettiva tutela giurisprudenziale in un contesto caratterizzato da un ancoraggio territoriale sempre minore e dalla presenza non autorizzata di tanti operatori di gioco esteri.

Si citano come particolarmente rappresentativi e significativi 3 casi recentemente esaminati dalla Corte Europea:

• Il 13 marzo 2025, la

NOTE D'AUTORE

IL GIOCO D’AZZARDO NEL MIRINO DELL’EUROPA

Trans-territorialità e restrizioni locali al vaglio della Corte di Giustizia Europea

Corte, in occasione di un procedimento pregiudiziale che coinvolgeva una società lituana operante nel settore del gioco online, ha dichiarato che una normativa che vieta di incoraggiare la pratica del gioco d’azzardo mediante la pubblicazione di informazioni relative a tali giochi su internet rientra nella definizione di “regola tecnica” ai sensi della direttiva 2015/1535, e che in quanto tale, tale regola, come ogni sua modifica che ne ampia il campo di applicazione, deve essere notificata preventivamente alla Commissione UE, pena la sua non opponibilità agli operatori. Tale decisione, che – lo ricordiamo – è vincolante in tutti i paesi dell’Unione, potrebbe avere un impatto diretto e rilevante in Italia, ove com’è noto vige la disciplina restrittiva in materia di pubblicità del gioco d’azzardo contenuta nel noto Decreto Dignità, portando potenzialmente ad una revisione e/o disapplicazione della contestata normativa nazionale. In tal senso, è attesa un’altra decisione che la Corte di Giustizia Europea sarà chiamata a rendere nei prossimi mesi, a seguito di un rinvio pregiudiziale sostanzialmente sullo stesso tema da parte questa volta del Consiglio di Stato italiano.

Hélène Thibault

Hélène Thibault è avvocato dal 2003 e socio dello studio legale Tonucci & Partners. Specializzata in diritto della proprietà intellettuale e delle nuove tecnologie, vanta un’esperienza pluriennale nei settori del gaming, dell’entertainment e dello sport.

• Il 12 giugno 2025, l’Avvocato generale della Corte di Giustizia ha reso un importante parere nella causa C-77/24 promossa da un consumatore austriaco che mirava a vedere riconosciuta la responsabilità civile degli ex amministratori di una società di gioco online maltese che aveva pubblicizzato giochi d’azzardo in Austria in violazione della normativa locale. Secondo l’Avvocato Generale, assodata l’applicabilità del Regolamento Roma II, la legge applicabile deve essere quella dove è stata effettuata la giocata, indipendentemente dalla sede della società o della localizzazione del server. Se la Corte dovesse seguire il parere dell’Avvocato Generale, i cittadini europei potrebbero legittimamente chiamare i dirigenti di società straniere che

operano illegalmente nel loro paese a rispondere dei danni a loro causati davanti alle proprie giurisdizioni nazionali, con conseguente travolgimento degli equilibri processuali ed economici sottostanti.

• Bene menzionare infine che è anche all’esame della Corte di Giustizia un’altra questione di particolare interesse per il settore, sorta davanti alle giurisdizioni italiane e rinviata anche in questo caso a titolo pregiudiziale alla Corte Europea. Si tratta della nota questione della sanzione da 2,2 milioni di Euro inflitta a Google da parte dell’AGCOM italiana per violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, sanzione successivamente confermata dal TAR Lazio. La controversia verte sostanzialmente sull’interpretazione dell’art. 14 della Direttiva e-Commerce (2000/31/CE) ed in particolare l’applicabilità del regime di responsabilità attenuata ivi previsto a favore degli hosting provider ove la piattaforma ospita – come nel caso di specie – contenuti vietati per legge. Si prospetta una decisione epocale, dalla risposta che darà la Corte Europea non potranno che derivare conseguenze drastiche per il mercato del gioco online in Europa, ma non solo: Il riconoscimento di un’eventuale responsabilità di Google nel caso di specie impatterebbe direttamente tutte i big del settore e porterebbe necessariamente grande cambiamenti sul piano regolatorio e commerciale per l’intero mercato digitale.

n un contesto sempre più digitalizzato, la protezione del giocatore non è più soltanto una questione di conformità normativa, ma un imperativo etico e operativo per l’intero settore del gioco. La recente sessione condotta dalla mia collega di Clarion, Rosie Brewster, parte degli incontri di iGB Executive, ha riunito venti operatori per esplorare le sfide e le opportunità legate al gioco responsabile nell’era digitale. Il confronto ha offerto una panoramica ricca e articolata, evidenziando come la tecnologia, pur essendo un alleato prezioso, non possa sostituire il ruolo insostituibile dell’intervento umano.

L’intelligenza artificiale e gli strumenti di rilevazione in tempo reale permettono di individuare rapidamente comportamenti a rischio, ma i regolatori, come la UK Gambling Commission, chiedono interventi contestualizzati e tempestivi da parte di team formati. La crescente prescrittività normativa impone agli operatori di definire soglie chiare e metriche di valutazione, rendendo più difficile per le realtà più piccole, soprattutto terrestri, tenere il passo con i grandi operatori digitali.

UN NUOVO EQUILIBRIO

La protezione del giocatore nell’era digitale richiede la ricerca di un nuovo punto di equilibrio tra tecnologia, responsabilità e collaborazione

Un tema particolarmente delicato emerso è quello della prevenzione del suicidio. La discussione ha messo in luce la necessità di passare da un approccio reattivo a uno proattivo, con formazione obbligatoria e protocolli interni di primo intervento.

Le opinioni divergono: alcuni ritengono che gli operatori debbano limitarsi a un triage iniziale, passando rapidamente il caso a specialisti locali; altri sostengono che sia necessario formare il personale per gestire direttamente le situazioni di crisi, almeno fino all’intervento di professionisti. In ogni caso, emerge la necessità di evitare

NOTE D'AUTORE

Ewa Bakun

Direttrice delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.

trasferimenti impersonali verso linee di assistenza che rischiano di lasciare il giocatore in attesa nei momenti più critici.

Gli indicatori di rischio stanno cambiando. Non è più sufficiente monitorare la spesa: il tempo trascorso, la frequenza delle sessioni e il comportamento multi-macchina sono segnali altrettanto rilevanti. Le pause forzate di gioco, basate su soglie temporali, si sono dimostrate efficaci nel modificare i comportamenti nel tempo. Inoltre, strumenti guidati dal cliente, come domande riflessive e notifiche motivazionali, hanno aumentato significativamente l’uso degli strumenti di auto-protezione.

I controlli di affordability rappresentano un altro nodo cruciale. Se gestiti in modo opaco o invasivo, rischiano di spingere i giocatori verso il mercato nero. È fondamentale comunicare in modo

chiaro perché vengono richiesti i dati, come verranno utilizzati e quali protezioni ne derivano. Anche qui, l’AI può supportare il triage, ma deve sempre condurre a una revisione umana qualificata.

La collaborazione intersettoriale è emersa come uno dei fattori chiave per innalzare gli standard di protezione. Le banche, ad esempio, hanno una visione completa del portafoglio del cliente e potrebbero contribuire all’identificazione precoce di comportamenti problematici. A livello internazionale, si osservano approcci diversi: in Australia, il gioco è inquadrato come questione di salute pubblica, mentre in Norvegia la prevenzione del suicidio è integrata persino nella pubblicità.

Per gli operatori, le azioni da intraprendere sono chiare: integrare l’AI con l’intervento umano, definire soglie operative difendibili, implementare pause di gioco significative, rivedere la comunicazione con i clienti, formare il personale per la gestione delle crisi e collaborare dove possibile, anche con attori esterni come banche e fintech. È inoltre essenziale adattare gli approcci in base al canale, distinguendo tra online e terrestre.

In conclusione, la protezione del giocatore nell’era digitale richiede un equilibrio nuovo tra innovazione tecnologica, responsabilità umana e cooperazione. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile garantire un ambiente di gioco sicuro, equo e sostenibile per tutti.

on è vero che i videogiochi sono divisivi, non è vero neppure che tendono a isolare i giovani. Chi mastica pane e gaming lo sa bene, e lo ribadisce, anche con progetti territoriali come le gaming house, certamente ancora distanti da quelle autentiche degli States, ad esempio, ma avanguardistiche in un’Italia che questo settore sta iniziando a svilupparlo oggi, decisamente in ritardo. Il nord, come spesso accade, fa da traino. A Milano il Plb World in Viale Francesco Restelli firmato dagli ex calciatori Christian Vieri e Bernardo Corradi è un nuovo punto di ritrovo per le nuove generazioni. “Qui non condividi solo un mezzo, il videogioco, ma lo spazio - ci racconta Federico Brambilla, owner di Exeed che è team partner esclusivo della struttura milanese -. Noi la usiamo come centro sportivo, in perfetto stile di un normale club di calcio. I 'pro' si allenano, si preparano alle competizioni, fanno meeting e lato aziendale attiviamo anche campagne marketing con la possibilità di mostrare chi siamo e cosa facciamo. Dal punto di vista sportivo si tratta di una struttura all’avanguardia che permette di essere competitivi a livello internazionale, da quello sociale consente di unire i giovani, di condividere”.

“Nel progetto di Plb World una partnership con un’eccellenza in ambito gaming competitivo come Exeed è un onore e un piacere. Vedere i pro player allenarsi e preparare le competizioni nella nostra struttura, dove tutti i giorni si

A CASA DEL GAMING

Altro che isolamento: i videogiochi, soprattutto in chiave esports - alimentano la socialità, come dimostratno le Gaming House sul territorio

alternano content creator per podcast e live, aziende per business meeting e gli appassionati di american food che vengono a degustare le specialità Meat Crew è quello che avevamo immaginato quando abbiamo avviato Plb nel 2020”, commenta Bernardo Corradi. “Quando ho visto la prima volta una fase competitiva di qualifica dei ragazzi di Exeed in Plb sono rimasto colpito. Silenzio, concentrazione, grande attenzione ai dettagli. Quello che noi sportivi abbiamo fatto per tutta la carriera - continua Christian Vieri -.

Con Exeed abbiamo anche potenziato il piano di una Academy che possa dare visibilità e opportunità a giovanissimi talenti italiani”.

In Italia, infatti, l’espansione territoriale è lenta, un po’ per cultura, un po’ anche per i costi: “Parliamo di investimenti ingenti”, continua Brambilla,

che però annuncia un nuovo progetto a Napoli che si porta dietro un apprezzabile risvolto sociale: “Stiamo praticamente avviando quello che abbiamo avviato a Milano - spiega -. Nel 2026 nascerà a Napoli un’area che sarà innanzitutto un’Academy, un vero hub di ricerca di talenti considerato che nel nostro settore l’ambito partenopeo ne è fucina. Apriremo nei pressi dello Stadio Maradona e della Fiera d’Oltremare. Lo riteniamo centrale anche perché ci inseriamo nel sud Italia che necessità sviluppi di questo tipo”.

Un altro tassello nel puzzle delle gaming house italiane lo troviamo a Torino, con Replay Totem: “L’abbiamo aperta nel centro città, più precisamente nel Quadrilatero Romano che è il cuore delle movida torinese - afferma Fabio Cucciari, co-founder di Replay Totem -. Il nostro è

un hub multidisciplinare con spazi dedicati al training, allo streaming e all’education. Da anni collaboriamo con le Università, come la Ca’ Foscari di Venezia, per promuovere una serie di concetti legati al gaming e agli esporst. Il messaggio importante è che il gaming oltre che essere sano può dare un futuro lavoro, sia sul lato competitivo che di intrattenimento. Per questo organizziamo panel, speech, come fatto nel corso dell’Italian Tech Week. I ragazzi non dormono da noi, ma ci sono aree living, anche una stanza streaming su strada con vetrina. Organizziamo meet & greet, questi spazi devono essere condivisivi, unire i ragazzi”. Ma arriveremo ad avere delle vere e proprie gaming house Usa style? “C’è ancora una differenza abissale tra i concept nostri e quelli delle grandi realtà del mondo ma anche europee, vedi la Francia - conclude Simone Mingoli, managing director di Dnsty -. Come arrivarci? Per mettere in piedi posti del genere serve un mercato molto più ricettivo rispetto al nostro prodotto. I mercati esteri sono più coscienti del valore del gaming e degli esports. Serve, dunque, credere di più nel potenziale del settore”. Intanto, però, anche Dnsty pone una base a San Mauro Torinese: “Il progetto occuperà il primo trimestre del nuovo anno. Duecento metri quadri diventeranno una sala gaming, uno studio di produzione, aree comuni dove la produttività di gaming e marketing possa raggiungere nuovi livelli”.

PARTNER NEL DIVERTIMENTO

a

Il

ruolo di un distributore stia cambiando ed evolvendo in un’epoca di acquisti diretti

In un mondo di vendite dirette, il ruolo dei distributori è minacciato. Gli operatori possono ormai rivolgersi direttamente a un produttore per acquistare un gioco: dall’esterno, può sembrare che un distributore si limiti a vendere un prodotto con un proprio margine di guadagno, ma questa è solo una parte della storia: ci sono molti altri servizi e supporti che può offrire.

Il brand londinese Electrocoin fornisce i giochi più recenti e innovativi in tutto il mondo. Il responsabile vendite e marketing, John A. Stergides, ritiene che il ruolo di un distributore sia cruciale nell’industria moderna. “Penso che i distributori abbiano ancora un ruolo chiave perché conoscono i mercati locali e le normative, che è molto importante”, spiega. “Ad esempio, in Germania, dove ci sono leggi molto restrittive sull'intrattenimento; o in Spagna, dove le leggi variano a seconda delle regioni. In questo i distributori svolgono un ruolo fondamentale”.

Oltre oceano c'è Betson Enterprises, che rifornisce sale giochi da oltre 90 anni. Il direttore export, Stuart Wood, afferma che i servizi offerti dalla sua azienda restano fondamentali. “I distributori forniscono servizi essenziali tra cui installazione, assistenza tecnica in loco o da remoto, ricambi, manutenzione e formazione del personale”, racconta. “Elementi chiave per minimizzare i tempi di inattività e massimizzare i ricavi. Con la loro conoscenza regionale, consigliano i giochi con le migliori performance locali, garantiscono la conformità normativa e offrono prezzi competitivi per aumentare il Roi. Gestiscono logistiche complesse come trasporto sicuro, sdoganamento e installazione professionale, proteggendo gli operatori da ritardi e danni. Forniscono competenze personalizzate, supporto continuo e valore a lungo termine. Non vendono semplicemente giochi: costruiscono relazioni di fiducia con gli operatori”.

Quando si parla di esperienza nel settore, pochi sono

PARTNERS IN FUN

IN AN ERA OF DIRECT PURCHASING, THE ROLE OF THE DISTRIBUTOR IS SHIFTING AND EVOLVING

Ia world where direct sales are increasingly common, distributors face new challenges. Many operators may choose to buy directly from manufacturers, but in doing so they give up the years of knowledge and expertise that a distributor brings to the table. From the outside, it might seem that distributors simply resell products with their own markup. In reality, they offer a far wider range of essential services and support.

London-based Electrocoin supplies some of the most innovative and up-to-date games worldwide. Sales and marketing manager John A. Stergides believes distributors remain crucial to the industry. “I think distributors still have a key role to play because they know local markets and regulations, which is extremely important,” he explains. “Take Germany, for example, where the laws governing amusement equipment are very strict, or Spain, where regulations vary from region to region. From this perspective, distributors play a fundamental role.”

Across the Atlantic, Betson Enterprises — one of the most respected names in the amusement industry with more than 90 years of experience — continues to be a point of reference. Stuart Wood, the company’s new director of export for MENA, India, the UK and Europe, emphasizes how their services remain essential. “Distributors provide key services such as installation, on-site or remote technical support, spare parts, maintenance and staff training,” he says. “All of these are vital to minimizing downtime and maximizing revenue.

With their regional expertise, distributors can recommend the best-performing games for each market, ensure regulatory compliance and offer competitive pricing to boost ROI. They handle complex logistics like secure shipping, customs clearance and professional installation, shielding operators from delays and damage. They provide tailored expertise, ongoing support and long-term value. They don’t just sell games — they build trust.”

When it comes to hands-on industry experience, few people know the business better than Cory Haynes of Amusement Source International. With a background at Dave & Buster’s and now as a distributor himself, Haynes has seen both sides of the industry. “It’s all about service,” he says. “Yes, an FEC operator can find a machine on Alibaba and pay less.

Stuart Wood , Betson Enterprises

più qualificati di Cory Haynes di Amusement Source International. Con precedenti esperienze da Dave & Buster’s e ora alla guida di un distributore, conosce entrambi i lati della questione. È convinto che il servizio clienti fornito dai distributori renda la vita degli operatori più semplice. “È tutta una questione di servizio: sì, un operatore può trovare una macchina su Alibaba e pagare meno. Ma potrebbe anche non ottenere ciò che pensava di acquistare. Spesso vedo macchine pubblicizzate a prezzi bassi ma poi scopri che per avere accessori base, come un lettore di banconote o un’insegna, devi pagare extra. Un distributore sa che quando un cliente acquista una macchina si aspetta che sia praticamente pronta all’uso. Ciò che non troverà su Alibaba è il servizio, il supporto e l’esperienza. La distribuzione ha un posto nella nostra industria: serve sempre una fonte affidabile per macchine e assistenza. I pezzi di ricambio e il supporto sono un altro motivo: se hai bisogno di assistenza non vuoi cercarla dall’altra parte del mondo, vuoi aiuto locale, magari in un venerdì pomeriggio prima di un weekend impegnativo”. Sebbene sia nota per i propri giochi, Sega Amusements distribuisce anche macchine di altri produttori. Il marketing manager, Lester Travasso, afferma che i distributori hanno accesso ai dati degli operatori e possono quindi consigliare ai clienti il prodotto più adatto. “Il nostro team vendite visita i locali, analizza il traffico e la demografia, e modella le probabili performance per aiutare gli operatori a investire nel mix di giochi giusto. Raccomandiamo combinazioni di prodotti, posizionamento e strategie di prezzo basandoci su dati reali e sulla nostra esperienza. Inoltre, condividiamo le migliori pratiche operative per aiutare i nuovi operatori a ottenere successo.

Anche Harry Levy, altra azienda britannica che produce e distribuisce giochi, sottolinea il valore aggiunto della distribuzione. Phil Smith, afferma: “Internet globalizza le scelte ma moltiplica la complessità. Distributori come noi restano indispensabili perché semplifichiamo il commercio globale. Trasformiamo logistica internazionale, dogane e spedizioni complesse in un’unica soluzione chiavi in mano e conveniente. Riduciamo i rischi d’investimento grazie all'esperienza: valutiamo qualità e prestazioni dei prodotti. Forniamo conoscenza del mercato locale e un servizio post-vendita che mantiene i locali redditizi. Non siamo un sito web: siamo un partner dedicato e interessato al successo a lungo termine dei nostri clienti”. Per un nuovo operatore, un distributore può essere un’ancora di salvezza. Il settore dei Fec e dell’intrattenimento può essere difficile da navigare senza esperienza, ed è per questo che affidarsi a un distributore esperto può fare la differenza.

But often, what arrives is not what they expected. Many times I’ve seen ads showing a low price, but when you want standard features like a bill acceptor or signage, you discover they cost extra.

A distributor knows that when a customer buys a machine, they expect it to be basically plug and play. What Alibaba can’t provide is service, support and experience. Distribution has its place in this industry. You always need a trusted source for machines and support. If you need parts or technical help, you don’t want to deal with someone halfway around the world — you want support on that Friday afternoon before a busy weekend.”

While best known for its own products, Sega Amusements also distributes games from other manufacturers. Marketing manager Lester Travasso notes that distributors can leverage operator data to provide tailored advice. “Our sales team visits locations, analyses footfall and demographics, and models likely performance so operators can invest in the right game mix. We recommend product combinations, placement and pricing strategies based on real-world data and years of experience. We also share best operational practices to help new operators succeed.”

Another British company, Harry Levy, both manufactures and distributes games. Visual communications designer Phil Smith explains: “The internet globalises choice but multiplies complexity. Distributors like us remain indispensable because we simplify global trade. We turn daunting international logistics, customs and shipping into a single, cost-effective turnkey solution, using our scale to secure rates that individual operators simply can’t.”

For new operators, a distributor can be a lifeline. The FEC and amusement sectors can be difficult to navigate without prior experience — which is why partnering with an established distributor can make all the difference.

In recent years, rising costs for raw materials, shipping and tariffs have squeezed margins across the board. Distributors have responded with smarter purchasing strategies, financing options and a focus on high-ROI products to help operators stay profitable.

QUANDO LA MUSICA LA FACEVANO I GIORNALISTI

MICHELE BOVI RACCONTA IL SUO ULTIMO LIBRO SUL CANTASTAMPA, UNA SORTA DI FESTIVAL CON I PIÙ CELEBRATI COMPOSITORI E TUTTE LE POPSTAR DEL MOMENTO. PROTAGONISTA ANCHE IL CASINÒ DI TAORMINA

Meglio Mogol o Sandro Ciotti?

Franco Migliacci o Gianni Minà?

Sergio Bardotti o Maurizio Costanzo? Giorgio Calabrese o Emilio Fede? C’è stata un’epoca in cui i giornalisti tentarono di sostituire i parolieri nella confezione dei brani mirati a scalare l’hit parade dei dischi più venduti. Firme destinate a diventare molto popolari, da Vincenzo Buonassisi a Italo Cucci, da Kris Mancuso a Antonio Lubrano, da Giuseppe “Joe” Marrazzo a Franco Moccagatta, ma anche redattori già celebri in veste di scrittori come Giuseppe Marotta e Diego Calcagno, formarono uno squadrone di reporter con l’obiettivo di spode-

stare i professionisti del verso cantato. Aiutati da compositori come Giovanni D’Anzi, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Renato Rascel, Stelvio Cipriani, Pino Donaggio e dalle voci di Gianni Morandi, Giorgio Gaber, Sergio Endrigo, Mia Martini, Gino Paoli, Iva Zanicchi, Edoardo Vianello, Riccardo Cocciante, solo per citare qualche nome: in realtà c’erano proprio tutte le popstar degli anni d’oro della canzone a sperimentare la nuova formula che prometteva di mettere alle corde la potente lobby dei parolieri. E c’era la televisione, con la prima e la seconda rete, con i presentatori Corrado, Enrico Simonetti, Isabella Biagini, con ospiti internazionali di rango come Françoise Hardy e Shirley Bassey.

Un esperimento lanciato dal giornalista Sandro delli Ponti e dal manager Gianni Ravera con il nome di Cantastampa: cinque leggendarie edizioni dal 1963 al 1972. Leggendarie perché - inconcepibilmentenon esiste più documento di quella manifestazione: la Rai ha smarrito i filmati delle serate, le case discografiche non hanno pubblicato le canzoni (tranne qualche eccezione come “Che mondo strano” discreto successo del gruppo inglese The Rokes) e alla Società italiana degli autori ed editori quasi tutti i depositi risultano contraffatti. A raccontare la storia di quel 'festival fantasma' è il libro “C’era una volta il Cantastampa: quando i giornalisti spodestarono i parolieri” (Coniglio editore con

1964
Ornato, Endrigo e Morandi al Casinò di Taormina

il progetto grafico di Ines Paolucci) confezionato dal giornalista Michele Bovi e dallo scrittore e paroliere Pasquale Panella che hanno ritrovato i materiali esclusivi di quelle cinque edizioni.

Come nasce l'idea di scrivere un libro sul Cantastampa?

“Nasce dalla scoperta dei documenti di quella rassegna musicale – racconta Bovi – che discografici, editori e televisione italiana avevano messo sottochiave. L’Italia aveva una tradizione importante di giornalisti autori di testi di canzoni: ad esempio i versi dei brani più celebri del repertorio partenopeo, da 'Santa Lucia' a 'O sole mio', da 'Reginella' a 'Era de maggio', erano stati scritti da giornalisti. Poi dal 1958, con il boom della discografia prodotto dal successo di 'Nel blu, dipinto di blu', venne a crearsi una lobby di parolieri professionisti, con Franco Migliacci, Giorgio Calabrese, Mogol, Vito Pallavicini, strutturata e protetta da editori musicali e discografici. Nel 1963 i giornalisti tentarono di riconquistare le posizioni perdute attraverso il Cantastampa, una sorta di Festival con i più celebrati compositori e tutte le popstar del momento con i testi delle canzoni riservati alla penna di iscritti all’Ordine dei giornalisti. Ma editoria musicale, discografia, Rai e Siae hanno perduto – o fatto perdere in alcuni casi – ogni traccia di quei lavori. Era tutto custodito in una cassapanca nella casa di Ettore Zeppegno, leggendario dirigente della Rca Italiana. Il suocero di Zeppegno era Sandro delli Ponti, giornalista del Resto del Carlino organizzatore del Cantastampa assieme a Gianni Ravera, all’epoca patron del Festival di Sanremo.”

In che modo questo format ha inciso sull'intrattenimento musicale venuto successivamente?

Non ha inciso. La fabbrica del-

la musica ha preferito proteggere il rapporto con i parolieri vincolati alle aziende discografiche ed editoriali tenendo a distanza i giornalisti, più difficili da controllare. In seguito al Cantastampa hanno scritto testi di canzoni di successo Maurizio Costanzo (per Mina, Ombretta Colli, Ricchi e Poveri, Alex Britti), Sandro Ciotti (per Enzo Jannacci), Enzo Biagi (per Mimmo Cavallo), Italo Cucci (per Paolo Zavallone, Robertino, Raoul Casadei) ma si è trattato di casi sporadici e comunque condizionati da compromessi raggiunti con gli editori, come il libro denuncia.”

L'edizione del 1964 al Casinò di Taormina è stata forse la più spettacolare. Gaming e musica si fondono per un istante. Cosa ha significato una location del genere per questo evento?

“Fu un evento straordinario. Mai nessun Festival di Sanremo è riuscito a radunare tante celebrità della canzone e del giornalismo. Domenico Guarnaschelli, il proprietario del Casinò Kursaal di Taormina, nel luglio del 1964 trasformò il Parco degli ulivi della Villa Mon Repos che ospitava la casa da gioco nel nucleo centrale dell’intrattenimento nazionale. Ovviamente la Rai trasmise quella spettacolare manifestazione sulla prima rete televisiva. Per Guarnaschelli e gli operatori turistici siciliani il Cantastampa fu una circostanza di particolare considerazione: il casinò dopo molti anni di tentativi inconcludenti era

stato aperto al pubblico nel 1963 e quella rassegna che riuniva Grandi Firme e l’élite della musica italiana e internazionale proiettava su Taormina una luce prodigiosa. Sembrava l’esordio di una nuova era. Il sogno di Guarnaschelli durò altri sei mesi, quando il procuratore della repubblica di Messina ordinò la chiusura del Kursaal 'per ragioni morali relative al gioco d’azzardo'. Di quell’esperienza non è rimasto nulla: assieme ai tavoli verdi sono scomparsi i filmati dalle teche Rai della serata di Taormina, scomparse le canzoni di Morandi, Dalla, Paoli, Endrigo, Meccia, Zanicchi e gli altri popolarissimi protagonisti del Cantastampa. Scomparsi addirittura i depositi alla Siae. Il libro svela retroscena e misteri. Io mi sono occupato della documentazione, Panella ha individuato la chiave di lettura guidato dalla propria esperienza personale e professionale di contatti con la discografia.”

La sua collaborazione con Panella ha dato alla luce diversi successi sia editoriali che televisivi. Possiamo aspettarci nuove iniziative?

“Certo, se rintracciamo un’altra cassapanca come quella in cui erano custoditi i segreti del Cantastampa. Panella e io lavoriamo assieme soltanto se scoviamo materiali inediti. Già nel 2007 quando scrivemmo un libro (Da Carosone a Cosa nostra: gli antenati del videoclip) e realizzammo una serie di programmi per Rai2 (Eventi Pop, I ’60 a colori) dedicati a una storia completamente dimenticata: quella del Cinebox, l’apparecchio a gettone inventato in Italia nel 1958 che dette vita ai primi filmati musicali a colori per promuovere i dischi. Documentando che il videoclip non è nato negli Stati Uniti o in Gran Bretagna bensì tra Roma e Milano.”

1964 – Il trofeo Cantastampa amusement

UN PEZZO D’ITALIA AL TOP NEL POKER D’EUROPA

Federico Brunato è il nuovo Ceo del gruppo King’s. Il poker director italiano e ormai trapiantato da anni in Repubblica Ceca, ha preso possesso di tutto il gruppo fondato dal magnate visionario Leon Tsoukernik. “C’è voluto un po’ di tempo ma nell’assemblea di qualche giorno fa ho potuto finalmente parlare davanti al top management e assumere ufficialmente la guida dei King’s e dell’Admiral di Rozvadov e del King’s di Praga - ha commentato in esclusiva a Italian Gaming Magazine proprio Brunato - io sono felice ma la cosa più importante è che ho riscontrato soddisfazione anche nei volti di chi è nel board. Sono cresciuto qui sia come uomo che come professionista e per me è davvero un onore raccogliere l’eredità del lavoro di Leon Tsoukernik e di tutti quelli che hanno contribuito a creare questo gruppo”.

E la giornata della sua ascesa al ruolo di Chief ecevutive officer è stata moto particolare: “La giornata è stata intensa visto che ho potuto finalmente tenere un discorso davanti a tutti dopo le parole di uno dei proprietari del King’s - prosegue

Brunato - come detto sono diventato ‘grande’ qui ma l’obiettivo è quello di crescere ancora di più. L’idea è quella di proseguire sulla linea degli ultimi anni e secondo nuove strategie che prevedono grossi cambi non solo sul piano del gioco ma anche degli eventi, dell’intrattenimento e delle strutture”.

E alcuni manager sono usciti dall’insediamento di Brunato ancora più felici: “Abbiamo organizzato un torneo con giochi a premi dove si potevano vincere gite alle Bahamas, a Las Vegas, una partita di Champions a Plzen e molto altro in palio. Dopo anni di lavoro nelle case da gioco chi potrà vedere la Sin City per la prima volta non ha frenato la commozione”.

Qual è la strategia a breve termine? “Ora siamo focalizzati sul Wsop Circuit da 3 milioni di euro garantiti in programma fino al 3 novembre, quindi con l’Italian Poker Sport da 1,5 milioni fissato dal 10 al 17 novembre e subito dopo un festival dedicato al Pot Limit Omaha targato King’s Million da 2 milioni. Ovviamente per il 2026 focus su Wsop Europe per la prima volta a Praga dal 31 marzo al 12 aprile e il King’s

L’intervista esclusiva a Federico Brunato nuovo Ceo del gruppo King’s, a Praga e Rozvadov dove amministrerà anche l’Admiral: ‘Tanti progetti non solo sul gioco e sul solco di Leon’

Million di settembre con 5 milioni in palio per un super Main Event da 1.150 euro di buy in, qualcosa di mai visto in Europa”.

Come ci si sente a proseguire sul solco tracciato da Leon? “La sua visione all’inizio non venne compresa dai più. Non capivano l’investimento sugli overlay e dicevano che non aveva senso perdere tutti quei soldi. Lui sapeva cosa stava facendo e perché e abbiamo visto i risultati. Il King’s sarà sempre suo ‘figlio’, è passato diverse volte negli ultimi periodi, ma ora si gode la famiglia vera e prima era molto difficile con tutti i suoi business”.

A lungo termine, invece, quali sono i progetti? “Ascoltiamo molto i feedback dei players e stiamo mettendo in cantiere molti investimenti. Il primo è previsto per il 2026 e sono i campi da padel, quindi i prossimi anni lavoreremo su un’estensione della poker arena e su nuove costruzioni vicino all’hotel. Dalla regione hanno capito che costruire è una buona soluzione per crescere, per rendere l’esperienza dei players e dei turisti migliore. Come detto i giocatori ci chiedono anche di fare altro, anche per la famiglia che può passare giornate serene mentre si svolgono i tornei. Nell’arena attuale inizieremo ad organizzare eventi di vario tipo dagli esports ai concerti alle sfilate di moda fino ad un incontro di boxe schedulato prossimamente. Vogliamo allargare l’offerta non solo sul gioco ma anche sull’entertainment”, ha concluso Brunato.

di Cesare Antonini

DALL’AFFILIAZIONE AL ‘BUSINESS AS A SERVICE’

EVOLUZIONE DEL SETTORE IGAMING IN ITALIA

Il mercato italiano dell’iGaming continua a trasformarsi rapidamente. Con l’entrata in vigore del nuovo bando e le revisioni normative promosse da Agenzia delle dogane e dei monopoli, operatori e affiliati si trovano ad affrontare scenari sempre più competitivi e regolamentati. L’introduzione di criteri più stringenti richiede un livello superiore di professionalità e affidabilità. Solo chi si dota di infrastrutture e know-how potrà emergere.

NASCE BIG4PARTNERS: DIECI ANNI DI ESPERIENZA AL SERVIZIO DELL’AFFILIAZIONE

È in questo scenario che Big4Partners entra in scena. Frutto di un’esperienza decennale nel mondo dell’affiliazione la società rappresenta la nuova generazione di network di affiliazione nell’iGaming. Come sottolinea uno dei co-fondatori, Andrea Centore: “Abbiamo visto troppe volte affiliati che accettano offerte standard, pagamenti lenti e modelli poco scalabili:

la nostra sfida è cambiare lo status quo”.

Per Modestino Grande, co-fondatore: “Big4Partners è concepita per chi vuole crescere davvero, con rigore, strategia e trasparenza”. Il network si rivolge a publisher e operatori con la stessa intenzione strategica: non un semplice intermediario, ma un partner operativo e consulenziale.

UN MODELLO BAAS PER IL

MONDO IGAMING: SERVIZI ONDEMAND, PERFORMANCE READY

Big4Partners definisce il proprio approccio come “Business as a Service” (BaaS): l’idea è offrire funzioni e processi aziendali completi, pronti all’uso, come un servizio on-demand. Dall’acquisizione alla monetizzazione, dal funnel al pagamento, la piattaforma centrale consente un controllo end-to-end sull’intero ciclo di affiliazione. Il posizionamento è chiaro: market intimacy, un termine che racchiude la conoscenza profonda del business dell’affiliato e dell’operatore,

e la volontà di instaurare partnership forti, non relazioni transazionali. Il focus è sugli obiettivi dei partner, comprendendone modelli di business, sfide e potenzialità, per offrire soluzioni su misura. Servizi per operatori: acquisizione più retention, team extension e consulenza

Per gli operatori di gioco, Big4Partners va oltre la semplice acquisizione di traffico. Grazie alla partnership con il software Crm Scoreconnect (scoreconnect.com) – integrato nella rete di giocatori del network – è possibile attivare strategie di retention tramite canali Telegram e flussi automatizzati per aumentare il player value. Inoltre, alcune collaborazioni prevedono che Big4Partners operi come team extension, gestendo in esclusiva l’affiliazione di un operatore in un dato mercato. Per chi entra per la prima volta nell’online, la società offre anche consulenza strategica. Infine, Big4Partners funge da raccordo nella selezione di payment-provider, game-provider e Crm, ottimizzando l’intero stack operativo dell’operatore.

SERVIZI PER AFFILIATI:

SCALABILITÀ,

FUNNEL, SEO, M&A

Sull’altra sponda del mercato, Big4Partners non si limita a proporre deal: analizza i modelli di conversione degli affiliati, le sfide specifiche e li supporta nella crescita. Tra gli strumenti offerti figurano campagne sui social, ottimizzazione Seo, link-building, landing pages e grafiche dedicate. Un programma esclusivo è riservato a 25 affiliati selezionati che intendono scalare e uscire (exit) dal mercato: Big4Partners agisce da vetrina per potenziali acquirenti di asset di affiliazione, facilitando accordi di M&A, fusione, partnership o acquisizione. Oltre alla rete di partner e publisher, Big4Partners gestisce anche un portale diretto, Big4Play.it, un sito di riferimento per il mercato italiano che consente di testare strategie di acquisizione, monitorare le tendenze dei giocatori e sperimentare in prima persona l’efficacia delle proprie soluzioni di marketing. Questo approccio “sul campo” rafforza la capacità del network di offrire consulenza basata su dati reali e insight concreti.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)

UN LEGAME A FILO DOPPIO

L'assessore alle Finanze e alle partecipate del Comune di Sanremo evidenzia come il Casinò sia strettamente integrato all'immagine e all'economia del territorio.

Fiori, canzoni, gioco. Quando si pensa a Sanremo sono tante le sue peculiarità che vengono subito in mente, l'una connessa all'altra in una combinazione che fa della cittadina dell'imperiese una tra le località più note e riconoscibili nell'immaginario collettivo. In questo contesto, un ruolo di primo piano è appunto recitato dal Casinò, di proprietà del Comune.

È l'assessore alle Finanze, partecipate e personale, Giuseppe Sbezzo Malfei, a illustrare l'importanza della casa da gioco per l'economia, l'occupazione e l'immagine di Sanremo.

“Il Casinò è integrato nella città di Sanremo ed è una, non l'unica,

delle sue peculiarità. Nel secondo dopoguerra, quando Sanremo ebbe bisogno di un rilancio, si fece leva proprio sul Casinò. Qui si ospitarono feste e, nel 1951, iniziarono le trasmissioni allora radiofoniche del Festival della canzone. Se allora il Casinò fu visto come un elemento di rilancio, ora è soprattutto di condivisione. Lo considero come un core business della città stessa. È come se Sanremo fosse una grande holding che comprende turismo, mercato floricolo, attività di gioco, commercio: rami diversi che producono benessere e ricchezza.”

Da un punto di vista più “tecnico”, qual è invece il contributo del Casinò alla casse pubbliche e come vengono utilizzati i fondi che arrivano da esso?

“Il Casinò contribuisce in due modi. Innanzitutto con un ante riparto su tutti i giochi, tranne quelli online. Esso viene gestito in maniera percentuale sugli incassi: dal primo gennaio al 31 luglio del 2025 è stato pari al 20 percento, per poi passare al 25 percento, una percentuale che varrà sino al 31 dicembre

di quest'anno. Questo vuol dire che in termini di intrioti circa 10, 10,1 milioni di euro entreranno nella casse di Palazzo Bellevue attraverso l'ante riparto.

Poi c'è una seconda voce di entrate e che è data dal bilancio del Casinò e dai suoi utili al netto delle imposte. Per quanto riguarda il bilancio 2024 la nostra quota di utili è stata di 8 milioni di euro, di cui 1,5 milioni sono serviti a riequilibrare i conti dell'ente: con 1,1 di essi abbiamo inserito a bilancio per il triennio 2025-2027 il concorso alla finanza pubblica e con la parte restante siamo andati a sostenere una diminuzione della Tari su tutti i contribuenti di Sanremo. Tutti gli altri soldi derivanti dal Casinò confluiscono nell'avanzo di amministrazione e possono essere utilizzati per spese di manutenzione ordinaria ma anche per grandi interventi. Lo scopo è di recuperare gettito che consenta di migliorare la città.”

State pensando, per il futuro, di modificare la convenzione con il Casinò e dunque la percentuale di introiti che viene destinata al

Casinò di Sanremo

Il Casinò è integrato nella città di Sanremo ed è una, non l'unica, delle sue peculiarità. Lo considero come un core business della città stessa.

Comune?

“Noi non modifichiamo autonomamente la convenzione, ma abbiamo un monitoraggio costante dell'andamento della Casa da gioco e interveniamo, in maniera concordata con la società di gestione, non appena si intravede la necessità di rivedere gli accordi percentuali. Se l'andamento del gioco si mantiene costante come ora valuteremo, a gennaio, se ci sono le condizioni per porre attenzione a un eventuale cambio di aliquota. Questo sempre in base ai conti della Casa da gioco, che deve avere i suoi equilibri economici e finanziari”.

Come tutti i casinò italiani, anche quello di Sanremo ha vissuto un momento di crisi, coinciso con l'arrivo del cosiddetto “gioco pubblico”, e un conseguente ridimensionamento anche in termini occupazionali. Ha ritrovato la sua piena salute?

“Nei primi anni 2000, quando ero consigliere comunale, i ricavi della Casa da gioco ammontavano a circa 110 milioni annui ma poi sono andati sempre più assottigliandosi fino ad arrivare al 2014. Sulla base dell'andamento attuale, stimo che l'incasso finale del 2025 possa attestarsi intorno ai 55, 56 milioni di euro. Certamente la potenzialità della Casa da gioco è un incasso da 110 milioni ma è chiaro che il perio-

do precedente non si potrà ripetere o migliorare, anche se il gioco è in ripresa. Bisogna tenere conto che le slot, che rappresentano per noi il 90 percento degli incassi, si trovano oggi ovunque come conseguenza delle regole messe dallo Stato. Notiamo tuttavia un consolidamento del nostro andamento.”

Ma avere un Casinò sul proprio territorio, per di più di proprietà pubblica, è soltanto una grande fortuna e ricchezza, come in molti credono, o ha anche degli aspetti negativi?

“Il gioco crea ricchezza ma anche povertà. Tra il 2001 e il 2002 il Comune di Sanremo ha deciso di aprire le porte della Casa da gioco anche ai residenti, una scelta motivata dal fatto che da un punto di vista territoriale ci troviamo vicini ad altri casinò non italiani e dall'obiettivo di creare un volano locale anziché lasciare che i giocatori andassero fuori confine. Certamente la presenza

di un'attività di gioco crea benessere ma anche difficoltà. Non tuttavia sul fronte della legalità: all'interno delle sale da gioco c'è un controllo capillare, un attento monitoraggio effettuato sia dai controllori della Casa da gioco che da quelli comunali, sempre presenti, e c'è poi un servizio di sicurezza gestito da guardie private. Se una persona ha deciso di giocare in un casinò lo ha fatto perché chiede che oltre all'aspetto ludico sia anche salvaguardata.”

Negli ultimi anni il gioco pubblico è stato oggetto di forti critiche e preoccupazioni da parte della politica e dell'opinione pubblica. Come mai i casinò si sono tutto sommato salvati da questa ondata ideologica?

“Inquadrerei la questione in un discorso più ampio. L'Italia vive di gettito fiscale e lo Stato offre numerose e diversificate opportunità di gioco che elargiscono vincite ma fanno percepire imposte e denaro. I casinò sono una di quelle strutture territoriali di gioco e una parte delle loro entrate finisce nelle casse dello Stato e dunque, indirettamente, esso ha tutto il vantaggio di percepire entrate tributarie che poi utilizza per la spesa pubblica. Non può delegittimare i casinò dopo avere invitato a giocare ovunque, sarebbe paradossale.”

Sanremo, veduta aerea
Giuseppe Sbezzo Malfei

Il gioco d’azzardo ha una storia molto ricca di passaggi che hanno seguito di pari passo l’evoluzione della società, delle abitudini e degli stili di vita delle persone.

Non solo, il gioco d’azzardo, nella misura in cui è stato percepito positivamente, ha rappresentato anche un’opportunità per il territorio sul quale operava.

Basti pensare ad alcuni siti storici della vecchia Europa, come Baden Baden e Monte Carlo, o del resto del mondo, come Las Vegas e Macao.

Luoghi che senza il glamour e la trasgressione che rappresentava il gioco d’azzardo forse non sarebbero diventati così interessanti e frequentati.

Un tema, quello al quale ho fatto riferimento, che merita un approfondimento.

Ho sempre scritto infatti

Quando un territorio comprende il valore aggiunto che un’azienda come una casa da gioco può generare la miscela diventa perfetta. Un casinò è motore di sviluppo perché genera occupazione e anche ricchezza sotto diverse forme.

CASINÒ E TERRITORIO

UN CONNUBIO TRA RISCHI E OPPORTUNITÀ

che il beneficio nel rapporto tra casinò - inteso come luogo in cui si pratica il gioco d’azzardo - e territorio è reciproco, nel senso che hanno entrambi bisogno uno dell’altro.

Quando si raggiunge la giusta sinergia il successo della località diventa quasi automatico. Parlo per esperienza, perché negli anni in cui ho lavorato nello specifico settore ho incontrato appassionati di gioco d’azzardo e detrattori dello stesso, verso i quali nutro ovviamente massimo rispetto.

Proprio questi ultimi hanno sempre rappresentato per me una sfida, molto spesso vinta, perché nel momento in cui erano aperti al dialogo e animati da sana curiosità mi permettevano di raccontare nei det-

tagli il fantastico mondo del gioco d’azzardo e quanta parte aveva il divertimento nella pratica dello stesso. Quanto sopra avendo sempre presente il rischio che dal divertimento puro e semplice si può passare alla dipendenza, processo che fortunatamente colpisce una piccola percentuale delle persone che amano giocare.

Ne consegue che quando un territorio comprende il valore aggiunto che un’azienda come una casa da gioco può generare la miscela diventa perfetta. Un casinò è motore di sviluppo perché genera occupazione e anche ricchezza sotto diverse forme. La “convenzione” in forza della quale una casa da gioco opera su uno specifico territorio di norma prevede un riparto

dei proventi a favore di chi amministra il territorio stesso, sono innumerevoli le opzioni che nel mondo si sono sviluppate in linea con le leggi in vigore nei differenti Stati.

E poi non bisogna sottovalutare il fatto che le attività di marketing messe in campo da un casinò puntano sempre a sostenere la programmazione con continuità di eventi, di manifestazioni e di promozioni che hanno inevitabilmente un impatto positivo dal punto di vista economico sul comparto ricettivo e commerciale attivo sul territorio.

Nel nostro Paese il gioco d’azzardo è rimasto purtroppo confinato in pochi casinò e non si è mai provveduto a legiferare in materia. Un’occasione mancata dal mio punto di vista perché consentire allo specifico business di ampliare la propria sfera di influenza contribuirebbe non poco al rilancio di parecchi località turistiche. Il tutto proponendo un modello di casa da gioco più moderno, al cui interno, oltre all’offerta di gioco d’azzardo, primeggino intrattenimento e servizi collaterali al gioco, in primis la ristorazione largamente intesa.

Un modello che, pena una scottante sconfitta, deve poter contare sulla massima collaborazione e la più ampia sinergia tra casinò e comparti produttivi tutti operanti sul territorio.

iocare, anche d’azzardo, è un’attività che accompagna i giorni di festa. Lo diamo per scontato ma merita prendere più attentamente in considerazione le motivazioni che concorrono a formare questo accostamento.

La prima può essere definita come funzione liminale delle festività che, siano religiose, naturali o civili, hanno fin dalle origini una funzione di sospensione dell’ordine ordinario. Sono infatti “soglie nel tempo”, momenti in cui la comunità attraversa un confine tra un ciclo che muore e uno che nasce.

Nelle culture arcaiche e medievali il tempo era ciclico, e queste soglie permettevano una rigenerazione dell’ordine cosmico e sociale.

Da qui la necessità di ribaltare temporaneamente le gerarchie per poi ristabilirle, magari in un ordine nuovo. Carnevale, capodanno e fiere dedicate a santi patroni o ricorrenze condivise dalla collettività erano momenti di inversione: il servo poteva prendere in giro il padrone o il monaco ubriacarsi.

Il “caos rituale” era funzionale all’ordine: era concesso affinché il “cosmo” potesse rinnovarsi nel ciclo perenne che alterna fasi distruttive a

NOTE D'AUTORE

FAR FESTA E… GIOCARE!

fasi ricostruttive.

Evasione e compensazione: in epoche di forte controllo sociale o morale questi spazi di licenza erano valvole di sfogo regolamentate. Le autorità religiose e civili tolleravano il gioco, l’ebbrezza e la sessualità entro certi limiti perché riconoscevano implicitamente il bisogno umano di trasgressione e di catarsi collettiva. Si trattava di un dispositivo omeostatico: permettere il peccato controllato per evitare la rivolta incontrollata. Nel Medioevo “il divieto a giocare cadeva in occasione del Natale (…) similmente a quanto avveniva in occasione di Saturnalia (…) nella quale saltavano le convenzioni e le distinzioni sociali” (Zdekauer). Come nelle dinamiche

Riccardo Zerbetto

È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

psichiche, la rimozione totale della pulsione produce sintomi. Le società, per non implodere, creano “rituali di scarico” che consentono alla libido repressa di trovare uno spazio simbolico.

Il gioco d’azzardo ha una valenza simbolica profonda: mette in scena il rapporto dell’uomo con la fortuna, il caso, il fato. Nel Medioevo cristiano giocare era una forma rischiosa ma tollerata di “tentare Dio”.

In realtà il gioco rievoca il momento originario in cui il cosmo stesso “si gioca” nel divenire: alea è sorella del ludus, e il lancio dei dadi è gesto cosmogonico di affidamento al principio del caso.

“Il gioco è più antico della cultura” scrive Huizinga in Homo Ludens: è huna dimensione originaria, non riducibile a svago. Nella festa, il gioco ripristina la connessione con quella libertà originaria in cui il mondo stesso fu creato.

La sospensione del super-io collettivo: le festività rappresentano la momenta-

nea dissoluzione del Super-Io sociale. L’energia trattenuta si libera e la polarità ordine/ disordine si ri-equilibra. Il gioco d’azzardo è allora una regressione ritualizzata: il ritorno temporaneo a un tempo pre-ordinato, dove si sperimenta la pura presenza del rischio. In questo senso è affine all’esperienza mistica e all’esperienza erotica: tutte sospendono il principio di realtà per connettersi al principio di possibilità.

Risonanza archetipica: questi momenti richiamano la figura di Dioniso, dio del disordine sacro, del gioco, della sorte e dell’ebbrezza, ma anche della rinascita e della rigenerazione. Come ricorda Nietzsche “Ora lo schiavo è libero, ora si infrangono tutte le rigide, crude delimitazioni che la necessità, l’arbitrio o la moda sfacciata hanno posto fra gli uomini…” Nel medioevo cristiano, Dioniso sopravvive, nell’ebbrezza favorita dal vino, nelle feste popolari, nei travestimenti del carnevale, nelle danze di primavera. Questa la forza vitale che irrompe contro il principio apollineo della forma e che trova il suo limite nelle diverse forme di “eccesso” che possono tuttavia portare a quello “smembramento” che richiederà un ritorno di Apollo, inteso come principio ordinatore per superare quel conflitto della personalità che ritroviamo nel neo-mito del dottor Jekill e di mister Hyde se, come ricorda ancora Nietzsche non giungeremo a quell’equilibrio che ci consente di “sacrificare nel tempio alle due divinità”.

Un universo che torna a esplodere di energia

In questa rubrica in ogni numero proponiamo uno dei prodotti “top” sul mercato, tra Awp, Vlt e Videoslot, scelto dalla nostra redazione.

La saga di Reactoonz si espande con Reactoonz 100, il nuovo capitolo firmato Play’n GO che porta il caos cosmico a un livello mai visto. Dopo il successo dei primi due episodi, il terzo titolo della serie riaccende la griglia con un moltiplicatore fino a 100x, nuove Quantum Features e il ritorno del gigantesco Gargantoon, pronto a scuotere l’intero schermo.

Gli stravaganti alieni

Reactoonz tornano a conquistare il pubblico con la loro energia inarrestabile, combinando dinamiche familiari e innovazioni sorprendenti.

DESIGN E GRAFICA

Colori vivaci, animazioni fluide e un ritmo frenetico: Reactoonz 100 conferma l’impronta visiva unica del franchise, con una grafica cartoon iper-dettagliata e

REACTOONZ 100

Il ritorno cosmico di Gargantoon

Tipologia: Videoslot

Nome:  Reactoonz 100

Data di rilascio: ottobre 2025

Produttore: Play’n GO

un sound design capace di trasmettere l’adrenalina di ogni reazione a catena. Ogni simbolo alieno prende vita in una danza di luce ed energia, mentre l’iconico Gargantoon domina la scena con una presenza magnetica.

STRUTTURA DI GIOCO

Il gameplay si sviluppa su

Schema di gioco : Griglia 7×7

Bet Min: 0,20€ | Bet Max: 100€

Bonus Game: Quantum Features + Gargantoon Wild Multiplier

una griglia 7x7, dove i simboli si combinano in cluster per generare vincite e alimentare i Quantum Meters. Ogni cluster carica progressivamente il sistema energetico del gioco, sbloccando funzioni speciali in grado di trasformare, tagliare o far esplodere i simboli sullo schermo.

Le Fluctuating Symbols lasciano dietro di sé simboli Wild, mentre la meccanica

Energized Toon aumenta il moltiplicatore delle vincite fino a raggiungere l’impressionante soglia del 100x.

FUNZIONALITÀ SPECIALI E BONUS

Quando il Quantum Meter

si carica completamente, entra in scena il leggendario Gargantoon, in una sequenza di fasi progressive che riempiono la griglia di Wild e scatenano vincite inarrestabili. Ogni attivazione del Gargantoon moltiplica la tensione e l’energia del gioco, creando un’esplosione di simboli che rende ogni round imprevedibile e spettacolare.

L’interazione fra le diverse funzioni – dai Quantum Blast ai Gargantoon Multipliers – mantiene costante l’adrenalina, trasformando ogni spin in un piccolo evento cosmico.

IL VERDETTO Reactoonz 100 è forse una delle slot più potenti e dinamiche mai prodotte da Play’n GO. Con un moltiplicatore fino a 100x, un design esplosivo e il ritorno trionfale del Gargantoon, il titolo consacra definitivamente la serie tra le icone del mondo delle videoslot.

Una formula perfettamente bilanciata tra caos controllato e divertimento puro, capace di conquistare sia i fan storici sia i nuovi giocatori in cerca di azione e spettacolo.

Provala qui

MICROSOFT E CLARION GAMING INSIEME PER UN GIOCO PIÙ SICURO

Clarion Gaming stringe una partnership strategica con Microsoft in occasione della prossima edizione di ICE Barcellona, con l’obiettivo di accelerare l’innovazione verso un gioco  più sicuro e responsabile.

CMICROSOFT AND CLARION GAMING UNITE FOR SAFER PLAY

uore dell’iniziativa sarà l’ICE Innovators Challenge, una competizione dedicata a idee e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per la tutela dei giocatori. I cinque progetti finalisti svilupperanno un MVP (Minimum Viable Product) con il supporto tecnico e di mentoring di Microsoft e dei suoi partner. Il percorso si concluderà sul palco principale dell’ICE 2026, dove una giuria composta da dirigenti Microsoft, investitori e specialisti del settore proclamerà il vincitore. In palio, 15mila sterline (circa 17.200 euro) in consulenza e visibilità internazionale per favorire l’ingresso sul mercato delle soluzioni più promettenti.

“Gli scommettitori si muovono oggi in un ecosistema digitale iper-personalizzato, dove l’innovazione deve procedere di pari passo con la responsabilità”, afferma William Harding, Head of Emerging Technologies and Esports di Clarion Gaming. “Con questa sfida vogliamo stimolare l’uso dell’IA come strumento di protezione, non solo di performance.”

A sottolineare il valore strategico dell’accordo, Iulia-Andreea Bolea, UK iGaming Territory Lead di Microsoft, dichiara: “ICE Barcelona rappresenta il punto d’incontro globale del gaming B2B. Attraverso l’intelligenza artificiale vogliamo sostenere una nuova generazione di aziende capaci di innovare in modo etico, rafforzando la sicurezza online e promuovendo la crescita sostenibile. L’obiettivo è sviluppare competenze e soluzioni che contribuiscano concretamente alla protezione dei giocatori e alla fiducia nel settore.” (Ac)

CLARION GAMING HAS ANNOUNCED A STRATEGIC PARTNERSHIP WITH MICROSOFT AHEAD OF ICE BARCELONA, AIMING TO ACCELERATE INNOVATION FOR A SAFER AND MORE RESPONSIBLE GAMING INDUSTRY.

At the heart of the initiative is the ICE Innovators Challenge, a competition inviting AI-driven solutions designed to enhance player protection. The five finalist teams will develop a Minimum Viable Product (MVP) with technical and coaching support from Microsoft and its partners. The challenge will culminate on the main stage at ICE 2026, where a high-level jury of Microsoft executives, investors, and safer gambling experts will select the winner. The top team will receive £15,000 in consulting, visibility, and ongoing support to bring their ideas to market.

Gli scommettitori si muovono oggi in un ecosistema digitale iperpersonalizzato, dove l’innovazione deve procedere di pari passo con la responsabilità

“Gamblers today navigate an increasingly personalized digital world, where innovation must go hand in hand with responsibility,” said William Harding, Head of Emerging Technologies and Esports at Clarion Gaming. “This challenge aims to harness AI as a force for protection as much as for progress.”

Echoing this vision, Iulia-Andreea Bolea, UK iGaming Territory Lead at Microsoft, added: “ICE Barcelona is the world’s leading B2B gaming event, uniting the global ecosystem. Through AI, we aim to empower the next generation of companies to innovate ethically, enhance online safety, and drive sustainable growth—while keeping player protection at the core of the industry.”

«Bettors today move in a hyper-personalized digital ecosystem, where innovation must go hand in hand with responsibility.»

BEGE EXPO

DOVE OGNI PEZZO

CONTA DAVVERO

Il doppio appuntamento bulgaro con Bege e Eegs divenuto triplo con la sezione affiliati, si rinnova ulteriormente e mette al centro le relazioni.

Un evento per trasformare l’industria del gioco. È questa l’ambizione di Bege (Balkan Entertainment & Gaming Expo) ed Eegs (Eastern European Gaming Summit), in programma dal 26 al 27 novembre 2025 all’Inter Expo Center di Sofia. Al centro, la collaborazione tra operatori, ma anche l’intelligenza artificiale e le sue potenzialità, la blockchain e gli strumenti avanzati di coinvolgimento dei giocatori.

“L'edizione di quest'anno – spiegano gli organizzatori - introduce più opportunità di networking, offrendo ai partecipanti la possibilità di connettersi, collaborare e scambiare idee in modi nuovi e significativi. Tra i momenti salienti ci sarà la Proximity Interview Zone, attiva durante i due giorni di fiera. Inoltre, la prestigiosa cerimonia di premiazione dei Bege Awards, celebrerà l'eccellenza e i risultati raggiunti nel settore; e l'attesissimo Bege Party è ormai una tradizione che riunisce tutti in un'atmosfera vivace e informale. Un altro momento clou è l'Affiliate Conference, che torna per la sua quarta edizione creando uno spazio unificato per business, apprendimento e connessione. I visitatori potranno godere di un Influencers' Corner, con consulenze gratuite di marketing e consigli sulla crescita digitale da parte di esperti del ramo. Nel complesso, Bege ed Eegs 2025 offrono un mix unico di tecnologia, networking e creatività, rendendolo un'esperienza imperdibile in una delle piazze più dinamiche: “La Bulgaria – spiegano i promotori - si è affermata come leader globale nel settore del Gaming grazie al suo forte ecosistema tecnologico, ai professionisti IT altamente qualificati e al contesto normativo competitivo. La posizione strategica del Paese ha incoraggiato partnership e investimenti transfrontalieri. Le aziende bulgare si distinguono per innovazione, flessibilità, comprensione del gioco responsabile e dell'esperienza utente”. Novembre è un periodo chiave per gli stakeholder, che segna il momento in cui le aziende definiscono le strategie e le partnership per l'anno a venire: “Unitevi a noi, perché il prossimo grande capitolo dell'innovazione nel gaming inizia qui”.

BEGE EXPO WHERE EVERY PIECE TRULY MATTERS

THE BULGARIAN DOUBLE EVENT — BEGE AND EEGS — NOW JOINED BY THE AFFILIATE SECTION, EVOLVES ONCE AGAIN, PLACING RELATIONSHIPS AT ITS CORE

An event designed to transform the gaming industry — that’s the ambition behind BEGE (Balkan Entertainment & Gaming Expo) and EEGS (Eastern European Gaming Summit), scheduled for November 26–27, 2025, at the Inter Expo Center in Sofia.

At the heart of the event are collaboration among operators, as well as artificial intelligence and its potential, blockchain technology, and advanced tools for player engagement.

“This year’s edition,” the organizers explain, “introduces more networking opportunities, giving participants the chance to connect, collaborate, and exchange ideas in new and meaningful ways. Among the highlights will be the Proximity Interview Zone, active throughout both days of the expo. In addition, the prestigious BEGE Awards ceremony will celebrate excellence and achievement in the industry, while the eagerly awaited BEGE Party has become a tradition that brings everyone together in a lively, informal atmosphere. Another key moment is the Affiliate Conference, returning for its fourth edition to create a unified space for business, learning, and connection. Visitors will also enjoy an Influencers’ Corner, offering free marketing consultations and digital growth advice from industry experts.” Overall, BEGE and EEGS 2025 offer a unique blend of technology, networking, and creativity, making it an unmissable experience in one of the most dynamic arenas of the sector. “Bulgaria has established itself as a global leader in the gaming industry thanks to its strong technological ecosystem, highly skilled IT professionals, and competitive regulatory environment. The country’s strategic location has encouraged cross-border partnerships and investments. Bulgarian companies stand out for their innovation, flexibility, and deep understanding of responsible gaming and user experience.” November is a key period for industry stakeholders — the time when companies define their strategies and partnerships for the coming year: “Join us, because the next great chapter of gaming innovation begins here.”

QUANDO IL BRAND FONDE TECNOLOGIA E VALORI

uesta prima edizione della rubrica “Il bello del gioco” è dedicata alla fiera Sbc Summit Lisbona che si è conclusa di recente, dove lo stand che ci ha colpito in modo particolare è quello di Altenar, a cui dedichiamo questa pagina.

Lo stand di Altenar 2026 è un ecosistema di brand vivo, dove il design premium incontra la tecnologia e lo spirito sportivo.

Il concept dello stand di Altenar Expo 2026 mostra l'evoluzione del marchio verso uno stile high-tech, minimalista e premium. L'elemento principale è l'arco del marchio, che rappresenta stabilità e riconoscibilità.

In questa rubrica vogliamo premiare gli sforzi delle aziende di gaming che partecipano ai principali eventi di settore, andando a premiare lo stand che ci ha colpito di più, attraverso una selezione che coinvolge i nostri esperti di gaming e di retail.

“Lo stand è progettato come una boutique: forme equilibrate, zone funzionali chiare e attenzione a ogni dettaglio”, spiega l'Art Director Marat Garipov, che

ha progettato gli stand e il materiale. “L'idea principale è quella di mostrare il legame tra sport e IT, con linee e forme che riflettono movimento, innovazione ed energia”. Le palette di colori utilizzate: blu intenso con accenti di rosso, nero e bianco, che trasmettono un senso di tecnologia e sicurezza. Lo spazio è organizzato in modo logico: una capsula per riunioni, una zona Altenar Coffee Boost, un'area lounge per le conversazioni e un'area multimediale con uno schermo Led 16:9 per video del brand e demo di prodotto.

Elementi distintivi di design: linee morbide, assenza di angoli acuti e illuminazione intelligente che crea un effetto scenico digitale. Materiali di alta qualità e riutilizzabili mostrano la sostenibilità e l'approccio smart del brand. I motivi visivi "Run and Fly", basati sull'elemento del logo "Glide", creano un senso di movimento in avanti e forza. Cos'altro aggiungere? Complimenti per l'esposizione!

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)

WHEN THE BRAND BLENDS TECHNOLOGY AND VALUES

his first edition of the "The Beauty of Gaming" column is dedicated to the recently ended SBC Summit Lisbon trade show, where the stand that particularly impressed us was that of Altenar, to which we dedicate this page.

The Altenar 2026 stand is a living brand ecosystem, where premium design meets technology and sporting spirit.

The concept of the Altenar Expo 2026 stand shows the brand's evolution towards a high-tech, minimalist, and premium style. The key element is the brand's arch, representing stability and recognizability.

"The stand is designed like a boutique: balanced shapes, clear functional areas, and attention to every detail," Art Director Marat Garipov, who designed the stands and material, explains. "The main idea is to show the connection between sport and IT,

with lines and shapes that reflect movement, innovation, and energy."

The color palette used: deep blue with accents of red, black, and white, conveying a sense of technology and safety. The space is logically organized: a meeting pod, an Altenar Coffee Boost area, a lounge area for conversations, and a multimedia area with a 16:9 LED screen for brand videos and product demos.

Distinctive design elements: soft lines, no sharp corners, and intelligent lighting that creates a digital stage effect. High-quality, reusable materials show the brand's sustainability and smart approach. The "Run and Fly" visual patterns, based on the "Glide" logo element, create a sense of forward movement and strength.

What more can we say?

Congratulations on your presentation.

NOVEMBRE | NOVEMBER

3—6

SIGMA CENTRAL EUROPE 2025

Fiera di Roma, Italia https://sigma.world/en/europe/

4—5

MAPIC 2025

The International Retail Property Event & LeisureUp

Palais des Festivals Cannes, France www.mapic.com

4—6

SETT TRADE FAIR 2025

Tourism Equipment & Techniques Trade Fair Montpellier Exhibition Centre Montpellier, Francia www.salonsett.com/en

5—6

LAND, LEISURE & TOURISM SHOW 2025

The NEC, Birmingham, Regno Unito www.lltshow.com

5—7

SPICE INTERNATIONAL 2025

Port Moresby, Papua New Guinea www.sportsbettingevents.com/ spice-international

11

GAMING IN GERMANY CONFERENCE 2025

DoubleTree by Hilton, Ku’damm Berlino, Germania www.gamingingermany.com/

GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI AI QUALI NON PUOI MANCARE

The international appointments that you can’t lose

12

CONVEGNO IL FUTURO DELL’INTRATTENIMENTO

RETAIL: TRA FISICO, DIGITALE E NUOVE COMPETENZE

Superstudio Più, Milano https://ikn.it/forum-retail/

12—13

FORUM RETAIL

Superstudio Più, Milano https://ikn.it/forum-retail/

12—13

GAT EXPO SANTO DOMINGO 2025

Renaissance Santo Domingo Jaragua Hotel & Casino, Santo Domingo, Repubblica Dominicana www.gatevents.net/gat-santo-domingo/

17—21

IAAPA EXPO 2025

Orlando, Florida www.iaapa.org/expos/iaapa-expo

25

AOGGAB – Gaming Industry Gala Dinner –Togheter in Europe Hyatt Regency, Sofia, Bulgaria www.sohidb.bg/galadinner/en/

25—26

INAUGURAL SPICE THE REUNION Goa, India www.sportsbettingevents.com/ spice-international 29

INAUGURAL SPICE NETWORKING Colombo, Sri Lanka www.sportsbettingevents.com/ spice-international

26—27 EEGS 2025

Eastern European Gaming Summit Inter Expo Center, Sofia, Bulgaria www.eegamingsummit.com

26—27

BEGE 2025

Balkan Entertainment & Gaming Expo Inter Expo Center, Sofia, Bulgaria www.balkangamingexpo.com

26—28

LEISURE JAPAN 2025

Tokyo Big Sight, Tokyo, Giappone www.leisure-japan.jp/en/

28—30

MILAN GAMES WEEK & CARTOOMICS 2025

Fiera Milano Rho, Milano, Italia www.milangamesweek.it

30/11—2/12

SIGMA SOUTH ASIA 2025

Colombo, Sri Lanka www.sigma.world/south-asia

DICEMBRE | DECEMBER

3—4

IGAMING DACH

SUMMIT 2025

Ritz-Carlton, Vienna – Austria www.eventus-international.com/ igaming-dach

3—4

PLAYER PROTECTION

SUMMIT 2025

Ritz-Carlton, Vienna – Austria www.eventus-international.com/pps

10—11

G2E ASIA @ THE PHILIPPINES 2025

Marriott Grand Ballroom, Manila www.g2easiaphilippines.com

Roma ( Sigma Central Europe , 3—6 novembre)

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.