inchiesta politica donne in gioco
Creatività e curiosità al lavoro Nel mese della festa delle donne, Gioco News realizza un’inchiesta sul loro ruolo nell’industria dei gaming. Iniziando con l’intervista al professore Franco Civielli, secondo il quale in una società sempre più digitalizzata è necessario, anzi, fondamentale, un maggior contributo di genere
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di Daniele Duso
ggi si parla molto di imprenditoria femminile, si realizzano convegni, ci sono percorsi di studio specifici, e anche la politica centrale e le amministrazioni locali a vari livelli hanno creato fondi specifici a favore dello sviluppo di imprese al femminile. Tuttavia ancora oggi solo un’impresa su cinque in Italia è guidata da una donna, e secondo un recente sondaggio le donne imprenditrici guadagnano fino al 34 per cento in meno rispetto a un uomo nello stesso ruolo. Limitandoci alla realtà italiana vediamo ancora un paese che mantiene una concezione patriarcale del “potere”, un sistema basato su schemi atavici radicati sin nei consigli d’amministrazione di molte aziende. Di fronte a una realtà del genere, come occorre agire perché siano garantite le pari opportunità tra uomini e donne? La parola al professore Franco Civelli, docente presso l’Istituto Universitario Salesiano Venezia. “È fondamentale la messa in valore della persona in quanto tale, nella sua specificità e nelle differenze che vanno sapute riconoscere. I passaggi generazionali, attualmente in corso nella società e nel mondo del lavoro, offrono l’opportunità per considerare con altre ottiche, gli apporti che possono dare i diversi generi. L’opportunità di gestire è rilevante quanto intergenerazionale”. Lei è operativo in ambito aziendale da diversi anni, ha visto qualche cambiamento nel numero di donne presenti in azienda, magari anche in ruoli di vertice?
FRANCO CIVIELLI
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GIOCONEWS #03 MARZO 2022
“Sicuramente non ho osservato cambiamenti eclatanti anche perchè il panorama delle imprese in Italia, per una percentuale elevata, è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, di prima generazione e di carattere familiare. Nel settore della consulenza direzionale, nel quale opero da quattro decenni, la presenza femminile in ruoli di vertice è sicuramente aumentata con significativa rilevanza. Ma anche in altre realtà, quali gli enti locali, il sociale, i servizi alla persona si possono trovare esempi significativi di donne in ruoli di vertice seppure circoscritti ad alcuni territori. Oppure in alcune imprese (nei settori tecnologici avanzati, del customer service o in multinazionali di paesi del nord Europa) che rappresentano veri e propri riferimenti”. Ha notato cambiamenti anche nelle modalità di trattamento riservate alle donne? Qui penso magari in occasione di maternità o accudimento dei figli... “Sicuramente si sono verificati alcuni cambiamenti nel corso del tempo. È necessario, tuttavia, operare un distinguo basato sulla cultura d’impresa. In alcune organizzazioni questi aspetti sono gestiti positivamente e, da tempo, riconoscendo l’importanza del work- life balance dell’equilibrio lavoro-non lavoro. I recenti risvolti connessi alla pandemia hanno sollevato il velo sulla possibilità di lavoro in remoto e, questo indipendentemente dagli aspetti di genere ma hanno anche prodotto alcuni significativi cambiamenti sul valore che le persone attribuiscono alla propria vita e al proprio stile di vita”.