ippica
La proposta del MinSport
Lo
di Michela Carboni
stato di salute dell’ippica italiana continua a interessare parte del mondo politico. Il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe L’Abbate, membro della commissione Finanze della Camera e già sottosegretario del Mipaaf, con delega all’ippica, torna a curarsi del tema: “Mi sono occupato del settore ippico sin dal primo momento che ho messo piede a Montecitorio. La prima legge che ho proposto è stata la ‘Istituzione della Consulta tecnica per la promozione del settore ippico’. La passione nasce in famiglia e ho cercato di trasmetterla nell’operato di questi anni, soprattutto quando da sottosegretario al ministero delle Politiche agricole detenevo la delega in materia e ho presentato la mia proposta di riforma. Credo fortemente che l’ippica italiana possa avere un roseo futuro nel nostro Paese ma, per ottenere ciò, deve necessariamente lasciarsi alle spalle il suo momento più drammatico, ovvero la chiusura dell’Assi (ex Unire). Continuare a ragionare con le stesse logiche che hanno guidato il prestigioso settore dal 1932 al 2012 non ci permetterà di proiettarci nel futuro con aspettative differenti a quelle attuali. Come ho già avuto modo di dichiarare alla vostra testata, infatti, gli stessi tagli dei fondi previsti in legge di Bilancio 2022 non sono altro che il frutto del lento trascinarsi del settore, il quale continua imperterrito a compiere le stesse azioni, aspettandosi risultati differenti. Continuo a credere che il rilancio dell’ippica italiana, che nonostante tutto ha ancora oggi grandi potenzialità, passi da una riforma strutturale della gestione”.
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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2022
Giuseppe L’Abbate, deputato del Movimento 5 Stelle, chiede di far uscire l’ippica dal Mipaaf affinché possa ritrovare una nuova casa Il comparto da tempo chiede degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e come il Governo dovrebbe intervenire? “All’intero comparto – dalle società di corse alle categorie professionali, dalle associazioni agricole ai sindacati dei lavoratori, dai proprietari agli allevatori – ho presentato la mia riforma dell’ippica nell’ottobre del 2020. Risorse certe e definite, regole chiare e avvio di una strategia di politica sportiva attraverso una governance in mano agli ippici. Per far questo c’è bisogno che l’ippica esca dal Mipaaf e ritrovi una nuova casa persa con la soppressione dell’Assi/Unire. Chi continua a chiederne la rinascita mente sapendo di mentire perché è ovvio che ciò veda la ferma opposizione del ministero dell’Economia e delle Finanze per gli stessi motivi che hanno portato alla chiusura dell’ente ippico nel 2012: motivazioni che tutti sappiamo. L’unica alternativa fattibile, a mio avviso, è quella di confluire nel ministero dello Sport: al Mipaaf rimarrebbero le competenze specifiche per le peculiarità del dicastero, ovvero la valorizzazione e lo sviluppo dell’attività zootecnica con funzioni di indirizzo politico e di programmazione e controllo. All’Organismo unico in seno al MinSport, dove verrebbe creata la ‘Casa del cavallo’ con i cugini della Fise, ma ognuno con la propria autonomia, andrebbero invece attribuite le funzioni operative e di servizio, divenendo il fulcro strategico per il futuro del comparto ippico.