
GIOVEDÌ • 29 MAGGIO 2025
GIOVEDÌ • 29 MAGGIO 2025
Si sono incontrati per lavoro, si sono innamorati per caso. E tutto il resto? È una storia scritta nel destino. E proprio ora la tieni tra le mani!
Si sono conosciuti in un posto dove pochi si aspettano di trovare l’amore – al lavoro. Inviati per motivi professionali nella pittoresca Varese, nel nord Italia. Luca – tranquillo come un mattino italiano, Klaudia – vivace come un espresso a mezzanotte.
Fu lui a fare il primo passo, invitandola a cena.
Lei ne rimase incantata. Non solo dal risotto ai funghi, ma anche dal fatto che non fosse rumoroso ed estroverso come il classico italiano – era attento e delicato. E lui? Ricorda ancora i suoi occhi. Azzurri come il cielo. Fu proprio lì – tra un boccone e l’altro – che accadde la magia, anche se allora nessuno avrebbe immaginato che quella sera, con una fattura pagata dall’azienda, avrebbe avuto un seguito.
Poi vennero i mesi di lavoro, traslochi e conversazioni casuali nella cucina dell’ufficio. Per molto tempo sono stati “solo colleghi di lavoro”. Lui la intimidiva con la sua calma, lei lo disarmava con le risate.
Finché arrivò il giorno in cui Luca doveva tornare in Italia. Klaudia decise di organizzargli una festa d’addio. Dopo la cena con i colleghi, rimasero da soli, parlando su una panchina in via Piotrkowska fino all’alba –come se si conoscessero da anni e avessero milioni di cose da raccontarsi.
Poi arrivò… lei – una certa maga, che predisse un marito con gli occhi verdi e la mise in guardia contro quelli con gli occhi marroni. Klaudia si arrabbiò – era convinta che Luca li avesse marroni. Imbroglione! Ma poi lo guardò ancora… e capì che a volte l’amore è a portata di mano, nascosto nei dettagli più piccoli. Iniziarono a frequentarsi –
all’inizio con cautela, ma presto tutto prese velocità. Lui le mostrò le montagne e le terme di Bormio, quasi come se volesse metterla alla prova senza trucco. Lei a lui – un classico matrimonio polacco, finito… sotto l’occhio delle telecamere nel giardino dei suoi genitori. Hanno superato la pandemia, le videochiamate, un’auto distrutta durante un viaggio e una notte in ospedale degna di un film horror.
Fu in Belgio – tra il caffè del mattino e la passeggiata serale con il cane – che capirono di non voler più stare separati. E Luca capì che il suo fermo “io non dormirò mai con un cane nel letto” era stato un errore. Se solo Bajka sapesse che l’aveva detto davvero!
Alla fine si trasferirono in Italia. Per Klaudia fu un passo enorme – senza lavoro, senza conoscere la lingua, solo con una valigia in mano e tanto amore nel cuore. Si chiedevano come fare perché potesse restare con Luca in Italia, finché la vita non offrì una soluzione davanti allo sportello di un ufficio italiano. “La cosa più semplice è sposarsi”. E così fecero – il 16 marzo 2024, a Rovello Porro, celebrarono un matrimonio intimo e riservato, con la pizza al posto della torta.
Ma prima di tutto questo, Luca – sapendo che Klaudia meritava più di una semplice formalità – le fece la proposta a Venezia. In una nebbia così fitta da vedere solo loro due… e la punta della gondola su cui stavano navigando. E anche se hanno appena scritto il primo capitolo di questa storia, una cosa è certa: questa favola avrà ancora tante, tantissime pagine meravigliose.
Di cuore vi ringraziamo per la vostra presenza.
Siamo felici che siate con noi in questo giorno per noi il più bello di tutti.
Grazie per ogni chilometro percorso per essere qui.
Per ogni parola gentile, augurio e consiglio.
Per i sorrisi calorosi e le strette di mano sincere.
Per ogni brindisi alzato alla nostra salute.
Per esserci accanto, soprattutto quando ne abbiamo più bisogno.
Grazie, perché è grazie a voi che questa festa è una vera celebrazione dell’amore!
Vi auguriamo che anche per voi questa giornata sia indimenticabile, come lo è per noi.
Divertitevi!
GRAZIE DI CUORE
Hanno appena detto “sì” e già rilasciano interviste! Hanno deciso di rispondere alle domande separatamente. Saranno stati d’accordo? Eccome! Non sappiamo chi abbia copiato da chi, ma… le loro risposte si incastrano alla perfezione – proprio come loro.
Cominciamo col dire che… questo è il vostro secondo matrimonio! Com’è stato il primo, così spontaneo?
K: In realtà è stato un mese molto folle e intenso – mi sono trasferita in Italia e, allo sportello dell’ufficio pubblico, ho scoperto che il modo più semplice ed economico per poter restare nel Paese senza un lavoro era… sposarsi. Ricordo che Luca ha detto: «OK, allora ci sposiamo». Probabilmente è stata la proposta di matrimonio meno romantica del mondo – anzi, a dire il vero non ha nemmeno chiesto! (ride) Ma già allora sapevamo di voler stare insieme per sempre. Ci siamo sposati il 16 marzo 2024, in modo molto intimo. I miei amici mi hanno fatto una sorpresa e sono arrivati dalla Polonia insieme a mia mamma. Devo ammettere che ero un po’ in ansia, perché tutto si svolgeva in italiano, ma avevo accanto il mio traduttore di fiducia – grazie, Fabio! Dopo la cerimonia siamo andati all’aperitivo preparato dalla mamma di Luca, poi al ristorante a mangiare la pizza. La sera abbiamo festeggiato con gli amici a cena. Penso che sia stata una giornata davvero riuscita, anche se nata un po’ per caso.
L: Oh mio Dio, “spontaneo”?
Diciamo che è stato un primo passo, un matrimonio lampo in comune, organizzato un po’ di corsa… ma con tanto cuore. Sapevo però che Klaudia meritava qualcosa di più, qualcosa di speciale. Le avevo promesso che ci sarebbe stato un vero matrimonio, fatto come si deve, con tutte le emozioni e le persone importanti con noi. Ed eccoci qui oggi. Promessa mantenuta!
Vi ricordate com’è iniziato tutto? Com’è stato il primo incontro… e i primi passi della vostra storia?
L: Di Klaudia mi hanno colpito subito la leggerezza, la simpatia e la dolcezza. Però, diciamolo… ci siamo messi insieme proprio quando, per lavoro, ci siamo ritrovati a vivere in due Paesi diversi. Klaudia ha sempre creduto nel nostro sentimento, più di chiunque altro, ed è stata lei a spingere davvero per ritrovarci e costruire qualcosa di vero. E oggi sono davvero felice che l’abbia fatto.
K: Non è stato per niente amore a prima vista! La prima volta ci siamo incontrati durante un viaggio di lavoro. Luca mi ha scritto chiedendomi se volevo unirmi a lui per cena in hotel. Ho pensato che fosse piuttosto simpatico – gentile, curioso, faceva un sacco di domande… e mi ha consigliato di prendere il risotto.
Io ero un po’ agitata, perché era la mia prima esperienza all’estero completamente da sola. Qualche settimana dopo, a causa di una ristrutturazione aziendale, abbiamo iniziato entrambi a lavorare a Łódź. Eravamo solo colleghi – ogni tanto riuscivo a trascinarlo a qualche cena di gruppo, ma non c’erano molte occasioni per parlare davvero… fino a quella sera indimenticabile, in cui abbiamo chiacchierato tutta la notte su una panchina in via Piotrkowska. Poco dopo, Luca è partito, ma abbiamo continuato a sentirci e a farci visita, anche durante il periodo del COVID. Penso che i nostri inizi siano stati complicati – abbiamo attraversato tutte le fasi possibili: da colleghi, ad amici… e alla fine, marito e moglie. A pensarci bene, è anche piuttosto divertente – non l’abbiamo fatto apposta, ma ci sposiamo proprio vicino all’anniversario del nostro primo incontro. Coincidenza? (ride)
Cosa significa per voi l’amore? Se doveste darne una definizione tutta vostra, quale sarebbe?
K: Penso che l’amore sia sostenersi a vicenda nei momenti più difficili, ma anche gioire insieme dei propri successi. Non sono una romantica – probabilmente tra noi due è Luca il più romantico. Per me l’amore è sentirsi al sicuro, è fiducia, è tranquillità. Una volta una collega mi ha chiesto come avevo capito che Luca era “quello giusto” – in realtà è stata la prima volta che me lo sono chiesta davvero, e la mia risposta è stata semplice: «Perché mi fido di lui. E io ho grossi problemi con la fiducia».
L: Per me l’amore è sapere che, ovunque mi trovi, c’è sempre un porto sicuro che mi aspetta. È non vedere l’ora di tornare a casa… e vedere Klaudia sorridere. La più grande prova d’amore? La fiducia che Klaudia ha avuto in me quando ha deciso di seguirmi in Italia, in un Paese nuovo, lasciandosi tutto alle spalle per iniziare insieme un nuovo capitolo della nostra vita. Questo, per me, è amore: costruire qualcosa insieme, giorno dopo giorno, scegliendosi sempre.
Contro ogni stereotipo –Luca è un italiano tranquillo e silenzioso, mentre Klaudia è una polacca vivace e un po’ pazza. Qual è il segreto del vostro rapporto?
K: Compromesso e dialogo! Credo non ci sia una ricetta migliore. In questi anni abbiamo imparato tanto l’uno dall’altro. Luca mi dà calma nel mio modo un po’ caotico di fare, e io lo sto aiutando a essere un po’ più socievole
e a godersi anche le piccole sciocchezze della vita.
L: Diciamo che, dopo aver conosciuto Klaudia, ho iniziato a credere davvero che gli opposti si attraggano… ahah! Io sono più tranquillo, lei una chiacchierona instancabile — ma forse è proprio questo mix che funziona. Certo, anche noi, come tutte le coppie, ogni tanto dobbiamo trovare dei compromessi… ma credo sia proprio questo il segreto: imparare ad ascoltarsi, venirsi incontro e continuare a scegliere l’altro, ogni giorno. E finora direi che ci stiamo riuscendo piuttosto bene!
Per cosa vi siete innamorati l’uno dell’altra e cosa vi piace di più l’uno dell’altra?
L: Con Klaudia non è stato un colpo di fulmine immediato, almeno da parte mia… ma l’amore è cresciuto giorno dopo giorno, in modo autentico e profondo. Penso che Klaudia sia la persona più dolce e premurosa che io conosca. Amo anche le sue insicurezze e fragilità — perché sono proprio quelle che la rendono ancora più tenera e umana. È incredibilmente attenta ai dettagli e sa sempre come dimostrarmi quanto tiene a me e alla nostra relazione. Ah, e poi è anche bellissima… ma questo meglio non dirglielo troppo spesso, se no poi se la tira!
K: Amo Luca per la sua calma, anche nelle situazioni più stressanti – quest’uomo ha dentro di sé così tanta serenità che, se potessimo trasformarla in energia elettrica, farebbe più luce di mille soli. E poi il senso dell’umorismo. Magari qualcuno si stupirà leggendolo, ma sì – Luca ha un fantastico
senso dell’umorismo! E oltre a questo, è premuroso. La cura con cui si prende cura di me e della nostra Bajka ogni giorno è davvero commovente. Quest’uomo si fa 350 km ogni giovedì per passare il weekend con noi, e altri 350 per andare a lavoro.
E i difetti? Ne avete anche voi?
K: Nel caso di Luca, direi decisamente il fatto che pianifica di fare qualcosa… e poi non la fa. L’unica pianificazione che gli riesce davvero bene è quella della produzione. (ride)
L: Eh sì, qualche difetto c’è… diciamo che Klaudia è piuttosto testarda — ha proprio la testa dura! Quando si mette in testa qualcosa, è davvero difficile farle cambiare idea. E se non affronti la discussione con le pinze, si rischia il litigio. Diciamo che sto ancora cercando di capire come prenderla nel verso giusto… ma ci sto lavorando!
Ora confessate: quando litigate, in che lingua lo fate? Su cosa discutete più spesso? E chi è il primo a fare il passo verso la pace?
K: Per delle sciocchezze! Tipo il fatto che Luca taglia il pane in aria, sopra i fornelli a gas, e tutte le briciole finiscono lì. Oppure che io non chiudo mai gli sportelli dei pensili. Dopo litighiamo un po’, poi entrambi ci facciamo un esame di coscienza e ci chiediamo scusa. Ma – se devo essere sincera –credo che sia Luca il primo a fare il passo verso la pace.
L: Uhhh, quando Klaudia si arrabbia parte subito con le parolacce… in polacco! Ormai conosco benissimo tutto il repertorio. Il motivo più gettonato delle nostre discussioni? Ovviamente il mio lavoro, che ogni tanto ruba un po’ troppo tempo a lei… e a Bajecka, il nostro cagnolino. E poi c’è la questione cena: l’orario, secondo la tradizione polacca, è rigorosamente alle 18.00 in punto! Ogni minuto di ritardo può diventare un pre-
testo perfetto per accendere la miccia! Devo dire però che negli anni Klaudia è diventata più flessibile e accomodante… anche se ci capita ancora di arrivare al ristorante insieme ai pizzaioli, proprio mentre stanno alzando la serranda! E sul fronte „fare pace”, beh… diciamo che lì emergono
la dose d’amore, ironia e peperoncino.
L: Se la nostra relazione fosse un piatto italo-polacco, sarebbe un Risotto ai funghi con pierogi di cetrioli e cipolla. Perché ci rappresenta. Klaudia: La cipolla e i cetrioli nei pierogi rappresentano la sua
le vere differenze culturali: a me passa tutto in 4 minuti e 59 secondi, sono già pronto a fare la pace. Lei… ha bisogno di un po’ più di tempo. Tipo un giorno. Se va bene!
Se la vostra relazione fosse un piatto italo-polacco… quali ingredienti avrebbe?
K: Risotto con… crauti e cipolla caramellata! Luca sarebbe il riso – calmo, paziente, ha bisogno di tempo per sprigionare tutto il suo sapore. Io sarei i crauti – dal gusto deciso, impossibile da ignorare, con carattere e un tocco di umorismo un po’ acido! La nostra cipolla sarebbero le esperienze condivise – alcune dolcemente caramellate, altre un po’ bruciacchiate. E il tutto condito con una bel-
to tranquilla, solo noi tre, camminando in montagna. Nessuno ci correva dietro, non avevamo un piano. Bajka era sempre con noi – correva tra i sentieri oppure se ne stava seduta nello zaino come una principessa.
L: Ohh, non so se sia stato il momento più bello o il più divertente… ma sicuramente un mix perfetto tra i due è stato durante una degustazione di vini, mentre eravamo in vacanza a Kos, in Grecia! Diciamo che eravamo leggermente alticci — per fortuna non dovevamo guidare! (ride) Ricordo bene quel momento perché, tra un bicchiere e l’altro, ci siamo fermati un attimo a riflettere su tutto quello che avevamo già costruito insieme… e abbiamo iniziato a parlare del futuro, dei sogni e dei progetti che ci aspettano. Tra l’altro, credo di avere le foto più esilaranti di Klaudia proprio lì — diciamo che il vino si faceva sentire e lei era particolarmente... spontanea! (ride)
ha insistito – faceva parte del suo piano. Una volta saliti sulla gondola, il gondoliere ha tirato fuori una bottiglia di Prosecco e due calici già preparati – ed è stato lì che Luca mi ha fatto la proposta. Ovviamente era una formalità, perché avevamo già fissato il matrimonio civile, ma per entrambi è stato un momento pieno di emozione, uno di quelli che, anche col tempo, ti fanno ancora venire i brividi lungo la schiena.
dolcezza e vivacità, mentre il maggi aggiunge un tocco di tradizione polacca. Luca: Il risotto ai funghi, tipico del Nord Italia, rappresenta la mia tranquillità e socievolezza, con la mozzarella di bufala che aggiunge cremosità e calore. A tutto questo, aggiungiamo un po’ di peperoncino per dare quel tocco di energia e vivacità che Klaudia porta nella nostra relazione. Ecco, non so se il piatto uscirebbe buono, ma la nostra relazione funziona alla grande!
Immaginate di poter conservare per sempre un momento vissuto insieme. Quale sarebbe quel ricordo?
K: Per me sarebbe la vacanza a Livigno. Abbiamo passato una settimana mol-
La vostra proposta, anche con la nebbia intorno… è stata come l’avevate immaginata?
K: È stato un momento bellissimo! Come ho già detto, Luca è un’oasi di tranquillità, ma quel giorno era particolarmente nervoso. Tutto era stato pianificato: l’intera giornata. Prima il pranzo in un ristorante, poi – durante una passeggiata – ha proposto spontaneamente il giro in gondola. A dire il vero, non ero molto convinta, perché davvero non si vedeva nulla, e continuavo a dirgli che era uno spreco di soldi… ma lui
L: Diciamo che vedere Venezia con quella nebbia fittissima l’ha resa un momento davvero particolare, con un’atmosfera quasi magica, piena di attesa. L’avevamo già vista con la pioggia e con il sole, ma mai avvolta in quella nebbia così cinematografica… sembrava uscita da uno di quei film che piacciono tanto a Klaudia! Lei, ovviamente, era bellissima — e diciamo che un po’ se lo aspettava! (ride) La parte più complicata per me? La scelta dell’anello! Klaudia aveva lasciato delle direttive ben precise… quindi trovare qualcosa che potesse davvero piacerle non è stato proprio semplicissimo. Ma alla fine direi che ce l’ho fatta!
Ora vi aspetta il secondo matrimonio. Avete qualche aspettativa per quel giorno?
K: Per noi è un’occasione per celebrare questo momento insieme alle persone più care. Apprezziamo tantissimo che i nostri cari siano venuti da ogni parte del mondo per festeggiare con noi. Per me, personalmente, è un momento molto importante: posso mostrare il mio Paese e le nostre tradizioni alla parte italiana della famiglia, ma è anche l’occasione in cui tutte le persone che porto nel cuore sono finalmente riunite nello stesso posto – e possono conoscersi tra loro.
L: Diciamo che per me, questo è davvero il Matrimonio con la “M” maiuscola. Oggi ho accanto a me i parenti e gli amici più cari, e questo per me è uno dei significati più profondi del matrimonio: condi-
videre un giorno così speciale con le persone che ci sono vicine, che ci sostengono e che ci vogliono bene. Me lo immagino come una grande festa, un momento di gioia e divertimento per tutti noi. È anche un’occasione, per chi arriva dall’Italia o da fuori Polonia, di scoprire un paese ricco di cultura e tradizioni, un paese a cui sono molto legato: ci ho vissuto per due anni e mi ha dato la fortuna più grande di tutte… quella di incontrare la mia futura moglie.
E per finire… fate un po’ i veggenti – come quella maga che aveva previsto che Klaudia avrebbe sposato un bel ragazzo dagli occhi verdi! Come immaginate il vostro futuro? Cosa vi aspetta, quali sogni sperate di realizzare?
K: Conoscendo Luca e la sua passione per i traslochi… non ci fermeremo certo in
Italia! (ride) Difficile dire dove saremo, ma so che saremo insieme. Uno dei nostri sogni è comprare una casetta in montagna – e con gli occhi della fantasia ci vedo già, seduti a bere il caffè al suono dei campanacci delle mucche che pascolano lì vicino. So che seguirei quest’uomo fino alla fine del mondo – e sono certa che saremo felici, perché saremo insieme.
L: Se dovessi vestire i panni di una mago, direi che il futuro ci riserva ancora tanti momenti felici. A essere sincero, almeno da parte mia, mi sento già molto fortunato e realizzato. Per il nostro domani non chiedo miracoli, solo di continuare a vivere momenti belli come quelli che abbiamo condiviso dal 2019 a oggi. Di costruire ricordi, uno dopo l’altro, che diventeranno le fondamenta della nostra storia. Una storia che, in fondo, è solo all’inizio!
1. Qual è il cognome degli sposi?
a. Mozzarella e Borsch
b. Chechłowska e Ghielmetti
c. Polońska e Italiński
2. Dove si sono incontrati per la prima volta Klaudia e Luca?
a. In fila per salire su una montagna
b. Nell’ascensore per il paradiso
c. In un viaggio di lavoro in hotel
3. Cosa ha ordinato Klaudia durante la loro prima cena insieme?
a. Un classico italiano: risotto ai funghi b. Orribile ma vero: pizza con l’ananas!
c. Spaghetti come in “Lilli e il vagabondo”
4. Di che colore ha gli occhi Luca (cosa che Klaudia non ha notato subito)?
a. Marroni come l’espresso b. Verdi come la speranza
c. Azzurri come il Mar Baltico
5. Dove Luca ha fatto la proposta?
a. Nella nebbiosa Venezia
b. All’aeroporto di Radom
c. Davanti allo sportello dell’anagrafe
6. Cosa è successo alla coppia durante una visita a Salerno?
a. Hanno dormito in una stanza infestata b. Hanno perso i soldi e avevano fame c. Hanno distrutto l’auto e finiti in ospedale
7. Come si chiama il cane della coppia?
a. Bajka
b. Neve
c. Bulla
8. Come ha concluso Luca il primo matrimonio polacco a cui ha partecipato?
a. Cantando “Sto lat” in piedi sul tavolo b. Con una proposta per sbaglio c. Uscendo barcollante nel giardino
9. Qual è stata la più grande sfida amorosa per Klaudia?
a. Trasferirsi senza lavoro né italiano
b. Cedere a Luca l’ultimo pezzo di pizza
c. Imparare a parlare con le mani
10. Qual è la passione che condividono?
a. Palestra e pesi
b. Collezionare tappi di bottiglia
c. Litigare in stile italo-polacco
La tua conoscenza degli Sposi è sorprendente… quanto la neve nel Sahara: appare di rado e scompare prima che tu possa davvero accorgertene. Ma non ti preoccupare – si può sempre rimediare! È ora di rimboccarsi le maniche e recuperare tutto quello che ti sei perso. Facciamo il tifo per te!
Conosci abbastanza bene questa coppia, anche se ti manca ancora qualcosa per ottenere il titolo di esperto in materia di Sposi. Ci sei andato vicino, ma oggi niente podio e niente medaglia d’oro. Conclusione? È tempo di passare un bel weekend con i Novelli Sposi – alla fine, niente unisce quanto un viaggio insieme.
Hai dimostrato di conoscere questi Sposi come le tue tasche – anzi, forse anche meglio! Le tue risposte sono state precise come una freccia di Cupido, e c’è chi sospetta che ti abbiano sussurrato le risposte all’orecchio. In ogni caso, da questa sfida esci vincitore assoluto!
Prima della cerimonia, gli sposi ricevono una benedizione ufficiale dai loro genitori. È un momento carico di emozione, che simboleggia l’uscita definitiva dei figli dal “nido” familiare. In alcune regioni, i futuri coniugi si inginocchiano su un lenzuolo – lo stesso che, secondo la tradizione, dovrebbe essere usato nella notte di nozze.
Secondo l’usanza popolare, il cammino verso il matrimonio non dovrebbe essere troppo facile. Ecco perché, lungo il tragitto verso la chiesa, amici e vicini creano delle “barriere” simboliche: corde colorate, fiori di carta, nastro. Gli sposi possono “passare” solo offrendo in cambio qualche bottiglia di vodka.
PANE, SALE E... VODKA
All’ingresso della sala, i genitori accolgono gli sposi con un vassoio su cui si trovano pane, sale e due bicchierini – uno con vodka, l’altro con acqua. La sposa può essere invitata a scegliere tra pane, sale e lo sposo. La risposta tradizionale? “Scelgo pane, sale e lo sposo, così lavorerà per mantenerli!”. Chi troverà il bicchierino con la vodka – e non l’acqua – sarà colui o colei che avrà il “comando” nel matrimonio.
IL LANCIO DEI BICCHIERINI
Dopo il primo brindisi, gli sposi rompono simbolicamente i bicchierini gettandoli dietro di sé. Più frammenti di vetro – più felicità nel matrimonio! Se un bicchierino non si rompe, bisogna subito “aiutare la sorte” – schiacciandolo con decisione sotto la scarpa.
ATTRAVERSARE LA SOGLIA IN BRACCIO
All’ingresso nella sala del ricevimento, lo sposo porta la sposa in braccio oltre la soglia. Questo gesto romantico non è solo un segno d’amore, ma anche una protezione contro la “sfortuna”: inciampare nel momento dell’ingresso era considerato un cattivo presagio.
IL PRIMO BALLO
A inaugurare la festa è sempre il primo ballo degli sposi. Secondo la tradizione, questo momento serviva a mostrare quanto la coppia fosse affiatata: chi inciampava nei passi di danza, rischiava – metaforicamente –di inciampare anche nella vita coniugale!
OCZEPINY: IL RITO DI MEZZANOTTE
A mezzanotte scatta il momento degli oczepiny –un’antica cerimonia che simboleggiava il passaggio della donna da nubile a moglie. In passato, la sposa si toglieva la corona floreale, si tagliavano i capelli e si coprivano con un copricapo da donna sposata (il czepiec , da cui il nome del rito). Oggi, tutto questo si trasforma in un gioco: la sposa lancia il suo velo alleinvitate non sposate – chi lo prende, sarà la prossima a sposarsi. Anche lo sposo partecipa, lanciando il suo papillon. Gli occhi degli sposi sono bendati, per lasciare la scelta… al destino!
LA TORTA NUZIALE
Un tempo, gli sposi preparavano da soli un dolce speciale chiamato kołacz o korowaj e lo offrivano agli ospiti. Oggi si preferisce la classica torta nuziale ordinata in pasticceria, ma il significato rimane lo stesso: condividere la dolcezza della giornata con i presenti, nella speranza che la felicità torni indietro – in forma di prosperità e amore.
QUALCOSA DI NUOVO
E QUALCOSA DI VECCHIO
La ricetta per un matrimonio felice? Qualcosa di vecchio (rispetto per la tradizione), qualcosa di nuovo (simbolo di prosperità), qualcosa di prestato (buoni rapporti con la famiglia) e qualcosa di blu (garanzia di fedeltà). Secondo gli inglesi – da cui arriva questa usanza – ogni sposa dovrebbe avere questi elementi nel suo abito nuziale.
LO SPOSO NON PUÒ VEDERLA!
Non c’è matrimonio italiano senza confetti – ma non parliamo di coriandoli! I confetti sono mandorle ricoperte di zucchero, offerte agli ospiti in piccole confezioni decorative chiamate bomboniere. Di solito sono cinque, ognuna simbolizza: salute, felicità, fertilità, longevità e ricchezza. Gli invitati le portano a casa come dolce ricordo delle nozze.
LA SCARPETTA DELLA SPOSA
In alcune regioni, alla sposa si mette una moneta nella scarpa – come augurio di fortuna e benessere economico. Anticamente, durante la festa si usava anche lanciare monetine nella sua scarpetta: un gesto simbolico, come una piccola dote donata dagli invitati.
LA SERENATA
Nel Sud Italia, soprattutto in Campania e in Sicilia, lo sposo organizza per la futura moglie una serenata. La sera prima del matrimonio, si presenta sotto il suo balcone con amici e musicisti per cantarle canzoni d’amore. A volte, questa scena romantica si conclude con un piccolo rinfresco per i vicini.
ROTTURA DEL PIATTO
In Sardegna, appena finita la cerimonia, gli sposi rompono un piatto pieno di riso, grano e monetine. È un rito che simboleggia fertilità, prosperità e protezione dagli spiriti maligni. Più piccoli i frammenti, migliore il presagio per il futuro.
TAGLIO DELLA CRAVATTA
UN VIAGGIO SENZA RITORNO
Una volta che i futuri sposi escono di casa per andare alla cerimonia, non possono tornare indietro. Se dimenticano qualcosa, devono chiedere a un parente di portargliela. Interrompere il percorso verso il matrimonio porta sfortuna. E lo stesso vale per le soste troppo lunghe lungo la strada: si dice che possano tradursi in pause nell’amore in futuro.
SOLE O PIOGGIA?
È meglio sposarsi nei mesi che contengono la lettera R (in polacco). Giugno, agosto, settembre – sono mesi in cui il tempo è soli-
Lo sposo non deve assolutamente vedere la sposa con l’abito prima del matrimonio. Se accade, porta sfortuna alla coppia. E se durante la prova l’abito si scuce o si strappa? Non si cuce! Cucire porta lacrime e infelicità. Inoltre, la sposa non dovrebbe mai guardarsi allo specchio vestita completamente, se vuole evitare la malasorte.
tamente migliore. E il sole è sempre un buon auspicio per i novelli sposi! La pioggia torrenziale invece porta cattivi presagi, anche se una leggera pioggerellina viene vista da molti credenti come segno della benedizione divina.
LACRIME BENEDETTE
È permesso piangere al matrimonio? A volte l’emozione prende il sopravvento e le lacrime scorrono da sole. Nessun problema! Secondo la superstizione, anche se ci si dovrebbe sposare con gioia, le lacrime di felicità sono un ottimo presagio per una vita piena di momenti felici
CHI COMANDA IN CASA?
Chi avrà più voce in capitolo nella vita matrimoniale? Si dice che chi tiene la mano
sopra l’altra al momento in cui il sacerdote le copre con la stola, avrà il comando. Un altro indizio? Chi gira il partner dalla propria parte mentre si allontanano dall’altare. E chi terrà il portafoglio di casa? Chi raccoglie più monetine gettate dagli ospiti fuori dalla chiesa!
ATTENZIONE A NON INCIAMPARE
Secondo la tradizione, lo sposo deve portare in braccio la sposa varcando la soglia della sala o della casa – inciampare porta sfortuna e preannuncia difficoltà nella vita insieme. E il primo ballo? Certo, è riservato agli sposi, ma è anche un presagio: se i passi non sono coordinati, si dice che anche nella vita faranno fatica a camminare nella stessa direzione.
Durante il ricevimento, i testimoni e gli amici dello sposo tagliano la sua cravatta in pezzetti e li vendono agli invitati. I soldi raccolti vanno di solito nel “fondo viaggio di nozze”. Attenzione solo a non scegliere il papillon proprio quel giorno!
IL GIOCO DELLA GIARRETIERA
La giarrettiera? Certo, ma con tutto il temperamento italiano! Lo sposo la toglie con i denti, spesso tra gli applausi scatenati degli ospiti. Poi la lancia agli uomini single, mentre la sposa scrive sotto la suola del suo tacco i nomi delle sue amiche nubili. I nomi che a fine serata non si saranno cancellati… portano fortuna e futuro matrimonio!
IL MANIFESTO NUZIALE
In molte cittadine e paesi d’Italia non serve controllare Facebook per sapere chi si sposa. Basta guardarsi attorno: in diversi luoghi si affiggono manifesti pubblici che annunciano le nozze. Spesso imitano lo stile dei necrologi – ma invece di lacrime, celebrano l’amore e la gioia!
16:30 PER COMINCIARE
Brodo tradizionale polacco con pasta
Petto di pollo con mozzarella e pomodori
Involtini di maiale con funghi porcini
Coscia d’anatra all’arancia con salsa ai mirtilli rossi
Patate con aneto
Salsa alla cacciatora
Insalata di cavolo cappuccio cinese
Cetrioli in panna acida
Insalata coleslaw
18:00 DOLCE
Macedonia di frutta con mousse allo yogurt
19:00 II PIATTO
Coppa di maiale in salsa
Bouquet di verdure al vapore
Gnocchi slesiani
20:00 III PIATTO
Fagottini di pollo con spinaci e feta
Involtini di pollo con pesto, prosciutto e formaggio
Patate a fette al forno
Insalata greca
20:30 DOLCE Crêpes
21:00 TORTA NUZIALE
22:00 SALATO Tartare di manzo
23:00 IV PIATTO Gyros con patatine fritte
01:00 V PIATTO Trippa di manzo alla polacca
02:00 VI PIATTO
Merluzzo al forno con verdure
Involtini di coppa di maiale con rafano, pancetta, cetriolini e erbe
Insalata di rucola con ravanelli e mais / Barbabietole cotte
Crocchette di patate / Grano saraceno
03:00 VII PIATTO Zuppa di barbabietola bianca con fagottino di carne
22:00 PER FINIRE*
* servito nei contenitori riscaldati
Pierogi con carne
Pierogi russi (con patate e formaggio)
PER TUTTO IL RICEVIMENTO
Pentolone con zuppa: Crema di lenticchie
Buffet rustico polacco („tavolo contadino”)