DESTINAZIONI DA SOGNO MADONNA DI CAMPIGLIO / DREAMING DESTINATIONS MADONNA DI CAMPIGLIO / SLOW TOUR THAILANDIA AND LAOS / BRAND AT WORK MONTECORE AND THE “BEYOND TIME” PROJECT / EVERYTHING THAT IS TRENDING ADER ERROR / FASHION SEEKING HIGHNESS / A BOOK TO READ LA MESSAGGERA
Mensile n.55/2025 5,00
BUDAPEST
TRA STORIA, BAGNI TERMALI E ATMOSFERE SENZA TEMPO BETWEEN HISTORY, THERMAL BATHS AND TIMELESS ATMOSPHERE
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N. 55 - 2025 – PERIODICITÀ MENSILE/MONTHLY PERIODICITY
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TURISMO E BENESSERE: UN BINOMIO SEMPRE PIÙ FORTE
C’è stato un tempo in cui viaggiare significava soprattutto scoprire luoghi, visitare monumenti, riempire agende di appuntamenti e musei. Oggi, invece, il concetto di turismo si è ampliato, trasformandosi in un’esperienza che mette al centro non solo la destinazione, ma anche la persona. E così il benessere è entrato di diritto tra le priorità del viaggiatore contemporaneo. Non si tratta più soltanto di comfort o di vacanze di lusso. Il benessere è inteso come ricerca di equilibrio, salute e armonia. Si viaggia per rigenerarsi, per rallentare i ritmi, per riconnettersi con sé stessi e con l’ambiente circostante. Non è un caso che negli ultimi anni abbiano avuto un grande successo i percorsi termali, i retreat di yoga e meditazione, i soggiorni immersi nella natura. L’Italia, in questo, ha un patrimonio straordinario. Dalle terme storiche di Saturnia e Sirmione alle spa alpine di Bormio e Pré Saint Didier, fino ai parchi termali mediterranei di Ischia, il nostro Paese unisce acque curative, paesaggi unici e tradizione di ospitalità. Sono luoghi che raccontano secoli di storia e che oggi tornano a essere mete privilegiate per chi cerca un turismo più lento e consapevole.
Ma il benessere non è solo relax. È anche movimento: trekking tra i vigneti, ciclovie che attraversano colline e borghi, esperienze outdoor che rigenerano il corpo e la mente. È anche alimentazione: la scoperta di cucine locali, basate su ingredienti freschi e tradizioni autentiche, diventa parte integrante del viaggio.
In fondo, la vera novità è che il turismo del benessere non riguarda più una nicchia, ma un pubblico ampio e trasversale. Il viaggiatore moderno, sia che parta per un weekend vicino casa o per un’avventura dall’altra parte del mondo, cerca sempre più spesso un valore aggiunto: tornare a casa non solo con ricordi e fotografie, ma anche con una sensazione di rinnovata energia. L’auspicio è che questa tendenza contribuisca a costruire un turismo più sostenibile, capace di rispettare i luoghi e le comunità locali, e al tempo stesso di offrire esperienze autentiche.
Perché viaggiare non è solo spostarsi nello spazio: è anche prendersi cura di sé, scoprendo che il benessere può diventare la bussola di ogni itinerario.
BY JAMIE MORGAN
TOURISM AND WELL-BEING: A GROWING BOND
There was a time when traveling meant mainly discovering places, visiting monuments, filling schedules with appointments and museums. Today, tourism has expanded into something more: an experience that puts not only the destination, but also the traveler, at the center. And so well-being has become one of the top priorities for the modern traveler. It is no longer just about comfort or luxury vacations. Well-being is now understood as the pursuit of balance, health, and harmony. People travel to recharge, to slow down, to reconnect with themselves and with the environment around them. It’s no coincidence that in recent years spa routes, yoga and meditation retreats, and stays immersed in nature have grown so popular. Italy has an extraordinary heritage in this field. From the historic baths of Saturnia and Sirmione to the Alpine spas of Bormio and Pré Saint Didier, and the Mediterranean thermal parks of Ischia, the country combines healing waters, unique landscapes, and a long tradition of hospitality. These are places with centuries of history, now rediscovered as favorite destinations for those seeking slower, more mindful forms of travel.
But well-being is not only about relaxation. It is also movement: trekking through vineyards, cycling routes crossing hills and villages, outdoor experiences that restore both body and mind.
It is also about food: discovering local cuisines based on fresh ingredients and authentic traditions has become an essential part of the journey. The real change is that wellness tourism is no longer a niche, but appeals to a broad and diverse audience. Today’s traveler — whether setting off for a weekend close to home or an adventure on the other side of the world — increasingly looks for added value: the chance to return not only with memories and photographs, but also with a renewed sense of energy. The hope is that this trend will foster more sustainable tourism, one that respects places and local communities while offering authentic experiences. Because traveling is not just about moving through space: it is also about taking care of oneself, discovering that well-being can become the guiding compass of every journey.
DESTINAZIONI DA SOGNO
DREAMING DESTINATIONS
METE EUROPEE
EUROPEAN DESTINATIONS
VIAGGI NEL MONDO
TRAVELING IN THE WORLD
VIAGGI SLOW
SLOW TOUR
DOVE E COME
WHERE AND HOW
BRAND AT WORK
BRAND AT WORK
MADONNA DI CAMPIGLIO
Cuore bianco delle Dolomiti di Brenta
MADONNA DI CAMPIGLIO | The white heart of the Brenta Dolomites
di Rajan Gualtieri
Madonna di Campiglio è da sempre sinonimo di eleganza alpina. Tra le cime imponenti delle Dolomiti di Brenta e i boschi della Val Rendena, questa località trentina è riuscita a ritagliarsi un posto speciale nell’immaginario di chi ama la montagna, diventando negli anni un punto di riferimento per lo sci e per le vacanze invernali di alto livello. Non si tratta soltanto del comprensorio più vasto del Trentino –155 chilometri di piste collegate da 60 impianti di risalita e accessibili con un unico skipass – ma di un ecosistema che fonde sport, natura e cultura dell’accoglienza con una visione nuova: quella della sostenibilità.
Sciare a Madonna di Campiglio significa scegliere una montagna che guarda al futuro. Qui lo sport non è mai disgiunto dal rispetto per l’ambiente e dalla cura per l’esperienza dell’ospite. Skiresort.info, il portale internazionale di riferimento per il turismo invernale, lo conferma collocando la SkiArea Dolomiti di Brenta tra le dieci migliori destinazioni al mondo per chi ama la neve.
La rivoluzione del “numero ideale”
La novità più significativa della stagione 2025/2026 è l’introduzione del cosiddetto “numero ideale”. Per la prima volta in Italia, una grande area sciistica decide di contingentare gli accessi giornalieri. Non un limite punitivo, ma un gesto di responsabilità verso il territorio e di attenzione verso gli sciatori. Durante i giorni di massima affluenza – come
EN. Madonna di Campiglio has always been synonymous with alpine elegance. Nestled between the majestic peaks of the Brenta Dolomites and the forests of Val Rendena, this Trentino destination has carved out a special place in the imagination of mountain lovers, becoming over the years a benchmark for skiing and high-end winter holidays. It is not only the largest ski area in Trentino – 155 kilometers of slopes connected by 60 lifts and accessible with a single ski pass – but also an ecosystem that blends sport, nature, and the culture of hospitality with a new vision: sustainability. Skiing in Madonna di Campiglio means choosing a mountain that looks to the future. Here, sport always goes hand in hand with respect for the environment and with care for the guest experience. Skiresort.info, the international reference portal for winter tourism, confirms this by ranking the Dolomiti di Brenta SkiArea among the world’s top ten snow destinations.
The “ideal number” revolution
The most significant novelty of the 2025/2026 season is the introduction of the so-called “ideal number.” For the first time in Italy, a major ski area has decided to limit daily access. Not a punitive restriction, but a gesture of responsibility towards the territory and of attention to skiers. On peak days – such as Christmas, New Year’s, and Carnival – no more than 14–15,000 daily ski passes will be sold. This way, slopes remain enjoyable, queues are
il periodo natalizio, Capodanno e Carnevale – non saranno venduti più di 14-15 mila skipass giornalieri. In questo modo le piste restano vivibili, le code si riducono e l’esperienza complessiva diventa più piacevole. La misura non tocca chi possiede skipass stagionali o plurigiornalieri e non incide sui pedoni che usano gli impianti per salire in quota. È, piuttosto, un modo per difendere la qualità dell’offerta e mantenere intatto l’equilibrio di un ambiente alpino fragile. A completare questa filosofia, torna anche l’iniziativa “Scia Prima”: nelle giornate clou gli impianti apriranno in anticipo, regalando a chi ama la neve fresca la possibilità di scivolare sulle piste ancora intatte, immerse nel silenzio delle prime ore del mattino.
Snowpark da cinque stelle e piste impeccabili Il comprensorio di Madonna di Campiglio è pensato per tutti, dagli sciatori esperti alle famiglie. Una menzione speciale merita l’Ursus Snowpark, 100.000 metri quadrati dedicati al freestyle che hanno ottenuto le cinque stelle da Skiresort.info. Salti, rail, linee progressive: un parco tra i più apprezzati d’Europa, a cui si affiancano altri spazi dedicati agli amanti dello snowboard e del divertimento sulla neve, come lo Snowpark Marilleva e il Brenta Snowpark di Pinzolo. Ma l’eccellenza non riguarda solo il freestyle. Il sistema di innevamento programmato è tra i più avanzati al mondo, con 1.600 generatori ad alta efficienza e tre grandi bacini artificiali che permettono di produrre neve in modo sostenibile, utilizzando soltanto acqua e aria compressa. La tecnologia GPS applicata ai mezzi battipista consente di analizzare in tempo reale lo spessore del manto nevoso e intervenire solo dove serve. Una gestione circolare che restituisce l’acqua ai bacini naturali in primavera. Da quest’anno, poi, gli sciatori avranno un’ulteriore sorpresa: la pista Vagliana, a mezzogiorno, verrà temporaneamente chiusa e ri-battuta. Alle 13 sarà pronta a regalare la sensazione di una discesa su un tracciato appena preparato, un privilegio raro in un comprensorio di queste dimensioni.
reduced, and the overall experience becomes more pleasant. The measure does not affect holders of seasonal or multi-day ski passes and does not apply to pedestrians using the lifts to reach higher altitudes. Rather, it is a way to safeguard the quality of the offer and preserve the delicate balance of an alpine environment. Completing this philosophy is the return of the “Scia Prima” initiative: on peak days, the lifts will open earlier, giving powder enthusiasts the chance to glide over untouched slopes, immersed in the silence of the early morning.
Five-star snowparks and immaculate slopes
The Madonna di Campiglio ski area is designed for everyone, from expert skiers to families. Special mention goes to the Ursus Snowpark: 100,000 square meters dedicated to freestyle, awarded five stars by Skiresort.info and ranked as the best snowpark in the world. Jumps, rails, progressive lines: one of the most acclaimed parks in Europe, complemented by other spaces for snowboard lovers and those seeking fun in the snow, such as Snowpark Marilleva and the Brenta Snowpark in Pinzolo. Excellence, however, is not limited to freestyle. The artificial snowmaking system is among the most advanced in the world, with 1,600 high-efficiency snow generators and three large reservoirs that allow for sustainable snow production using only water and compressed air. GPS technology applied to grooming machines makes it possible to analyze snow depth in real time and intervene only where needed. A circular management system that returns the water to natural reservoirs in spring. This year, skiers can also enjoy a new surprise: at noon, the Vagliana slope will be temporarily closed and re-groomed. At 1 pm it will
Innovazione e rispetto ambientale
Il futuro di Madonna di Campiglio passa anche da nuovi impianti e infrastrutture. La storica seggiovia Nube d’Argento è stata sostituita da una cabinovia a 10 posti di ultima generazione, accessibile a tutti, dalle famiglie con bambini alle persone con disabilità, fino agli amanti delle vacanze con il proprio cane. Parallelamente, la pista “Pozza Vecia” è stata ampliata e resa più scorrevole, garantendo un rientro a valle più agevole e divertente. Sul fronte ambientale, la direzione è chiara: riduzione delle emissioni e produzione di energia pulita. Tutti gli impianti sono alimentati da fonti rinnovabili certificate, diverse stazioni sono già dotate di pannelli fotovoltaici e, dalla stagione 2025/2026, tutti i battipista saranno alimentati con biocarburanti di nuova generazione. A questi si aggiunge il primo gatto delle nevi ibrido, più silenzioso ed ecologico, simbolo di una montagna che non rinuncia alla qualità ma sceglie la via della sostenibilità.
Mobilità dolce: la neve in treno
Una delle caratteristiche più innovative del comprensorio è il collegamento con il Dolomiti Express, il treno che in poco più
reopen, offering the unique thrill of skiing on a freshly prepared trail – a rare privilege in a ski area of this size.
Innovation and environmental respect
The future of Madonna di Campiglio also involves new lifts and infrastructure. The historic Nube d’Argento chairlift has been replaced by a state-of-the-art 10-seat gondola, accessible to all: families with children, people with disabilities, and even holidaymakers with their dogs. At the same time, the “Pozza Vecia” slope has been widened and made smoother, ensuring an easier and more enjoyable return to the valley. On the environmental front, the direction is clear: reducing emissions and producing clean energy. All lifts are powered by certified renewable sources, several stations are already equipped with photovoltaic panels, and starting from the 2025/2026 season, all snow groomers will run on next-generation biofuels. Added to these is the first hybrid snowcat: quieter, greener, and a symbol of a mountain that does not compromise on quality but chooses the path of sustainability.
di un’ora da Trento porta direttamente alla stazione di Daolasa, da cui parte la telecabina che conduce in quota. È uno dei rarissimi casi in Italia di connessione diretta ferrovia-sci e rappresenta un modello virtuoso: meno auto in circolazione significa meno emissioni e una vacanza più comoda. A completare il sistema, un servizio capillare di Skibus collega i paesi della valle agli impianti, riducendo ulteriormente la necessità di spostarsi in macchina.
Sapori di montagna e atmosfere uniche
Sciare a Campiglio significa anche fermarsi, togliersi gli scarponi e lasciarsi conquistare dai rifugi alpini. Sono 31, sparsi lungo le piste, ciascuno con la propria personalità. La proposta spazia dalla cucina trentina tradizionale alle esperienze gourmet. Lo Chalet Malghet Aut, inaugurato di recente a
Soft mobility: snow by train
One of the most innovative features of the ski area is its connection with the Dolomiti Express, the train that takes just over an hour from Trento to reach the Daolasa station, where the gondola departs for the slopes. This is one of the very few cases in Italy of a direct rail-to-ski connection and represents a virtuous model: fewer cars on the road means lower emissions and a more convenient holiday. Complementing the system is a comprehensive Skibus network that links valley villages with the lifts, further reducing the need to drive.
Mountain flavors and unique atmospheres
Skiing in Campiglio also means stopping, taking off your boots, and savoring the charm of alpine huts. There are
Folgarida, offre ampie vetrate sulle Dolomiti e un ristorante d’alta quota dal design moderno, mentre il rifugio Doss del Sabion – completamente rinnovato – è un’oasi di calore e gusto a oltre duemila metri, con un’offerta che va dalla cucina tipica trentina al wine bar panoramico. E quando la giornata sugli sci si conclude, l’atmosfera continua tra Après-ski, musica e convivialità. Un rituale che trasforma la vacanza in un’esperienza completa, fatta non solo di sport ma anche di incontri e momenti da ricordare.
Eventi e grandi appuntamenti
La stagione invernale è anche un palcoscenico di eventi internazionali. Pinzolo ospiterà a dicembre la Coppa del Mondo FIS di Telemark, disciplina elegante e antica che torna a emozionare con le sue curve in ginocchio. A gennaio, l’appuntamento è con la leggendaria 3Tre: il 7 gennaio 2026 il Canalone Miramonti accoglierà la 72ª edizione dello slalom speciale in notturna, un classico dello sci alpino mondiale. Infine, a marzo, i riflettori si accenderanno sull’Ursus Snowpark per le World Rookie Freeski Finals, dove i migliori giovani atleti under 18 si contenderanno il titolo mondiale con trick spettacolari e tanta adrenalina.
Madonna di Campiglio si conferma così non solo come regina dello sci, ma come un vero laboratorio di turismo alpino sostenibile. Un luogo dove l’innovazione tecnologica convive con la tradizione, dove le emozioni della neve incontrano il gusto e la convivialità, e dove ogni ospite può trovare la propria dimensione: dalla discesa all’alba su una pista appena battuta al calore di un rifugio, fino alle notti illuminate dalle grandi competizioni.
31 in total, scattered along the slopes, each with its own character. The offer ranges from traditional Trentino cuisine to gourmet experiences. Recently inaugurated in Folgarida, Chalet Malghet Aut features wide windows overlooking the Dolomites and a modern high-altitude restaurant, while the fully renovated Doss del Sabion hut is a warm and welcoming retreat at over 2,000 meters, with options ranging from typical Trentino dishes to a panoramic wine bar. And when the day on the slopes ends, the atmosphere continues with après-ski, music, and conviviality – a ritual that turns the holiday into a complete experience, made not only of sport but also of encounters and memorable moments.
Events and major highlights
The winter season is also a stage for international events. In December, Pinzolo will host the FIS Telemark World Cup, an elegant and historic discipline that thrills with its characteristic knee-bent turns. In January, all eyes will be on the legendary 3Tre: on January 7, 2026, the Canalone Miramonti will welcome the 72nd edition of the special slalom by night, a classic of the alpine ski World Cup. Finally, in March, the Ursus Snowpark will host the World Rookie Freeski Finals, where the world’s best under-18 athletes will compete for the title with breathtaking tricks and plenty of adrenaline. Madonna di Campiglio thus confirms itself not only as the queen of skiing, but also as a true laboratory of sustainable alpine tourism. A place where technological innovation coexists with tradition, where the emotions of snow meet gastronomy and conviviality, and where every guest can find their own dimension: from dawn descents on freshly groomed slopes to the warmth of mountain huts, up to nights illuminated by major competitions.
CIGALA'S
5062 - CIGALA’S
BUDAPEST
Tra storia, bagni termali e atmosfere senza tempo
BUDAPEST | Between history, thermal baths and timeless atmosphere
di Rajan Gualtieri
Center of Budapest
Budapest si sveglia all’alba con una luce dorata che si riflette sul Danubio, dividendo la città tra Buda e Pest, due anime che si rincorrono tra ponti eleganti, colline panoramiche e quartieri brulicanti di vita. Capitale dell’Ungheria, è un mosaico che unisce grandiosità storica, cultura vivace, relax rigenerante e sorprese insolite per chi ama guardare oltre i classici itinerari.
Varcare il Parlamento ungherese è come entrare in un racconto: la facciata neogotica domina la riva del fiume con torri e guglie che puntano verso il cielo, mentre gli interni custodiscono corridoi monumentali, scalinate eleganti e decorazioni dorate. Poco lontano, la Basilica di Santo Stefano conserva la reliquia della mano destra del primo re d’Ungheria, simbolo identitario del Paese, e dalla cupola regala un panorama che abbraccia tetti, campanili e la sinuosa linea del Danubio. Salendo sulla collina di Buda, si incontra il Bastione dei Pescatori, con le sue terrazze bianche e le torri che sembrano uscite da un libro di fiabe. Le sette torri simboleggiano le tribù magiare che fondarono l’Ungheria, e da lassù la vista su Pest è uno spettacolo che cambia colore a ogni ora del giorno. Nel quartiere del castello, la chiesa di Mattia, ricca di mosaici e dettagli decorativi, racconta secoli di storia tra incoronazioni, guerre e restauri. Sull’altra sponda, Pest vibra di vita moderna. Viali ampi, caffè storici profumati di dolci e cioccolato, negozi di design e ristoranti che sperimenta-
EN. Budapest awakens at dawn with golden light shimmering on the Danube, dividing the city into Buda and Pest — two souls connected by elegant bridges, rolling hills, and lively quarters. Hungary’s capital is a mosaic that combines grand history, vibrant culture, restorative leisure, and unexpected discoveries for those who venture beyond the obvious. Stepping inside the Hungarian Parliament feels like entering a tale: its Neo-Gothic façade dominates the riverbank with spires stretching skyward, while inside are marble corridors, majestic staircases, and gilded decorations. Not far away, St. Stephen’s Basilica keeps the relic of the first Hungarian king’s right hand, and from its dome balcony the view embraces rooftops, towers, and the curve of the Danube.
On Buda’s hilltop, Fisherman’s Bastion offers fairy-tale terraces and towers, each representing the seven Magyar tribes who founded Hungary. From here, the panorama over Pest is a changing canvas of colors throughout the day. The Castle District also shelters Matthias Church, adorned with mosaics and centuries of history marked by coronations and battles. Across the river, Pest vibrates with modern energy. Wide avenues, historic cafés fragrant with cakes and chocolate, stylish boutiques and restaurants that reinterpret Hungarian traditions with contemporary flair. The Central Market Hall is a world of its own: stalls brimming with paprika, sausages, honeyed sweets, and colorful handicrafts, capturing the city’s everyday life.No stay in Budapest is complete without its ther-
Matthias Church
no con la cucina ungherese trasformandola in chiave contemporanea. Il Mercato Centrale è un universo a sé: bancarelle cariche di paprika, salumi, dolci al miele e souvenir artigianali, tra colori e profumi che raccontano la vita quotidiana della città. Un viaggio a Budapest non può prescindere dai bagni termali, tradizione che affonda le radici nell’epoca romana e turca. Gli Széchenyi, con i loro spazi neobarocchi e le piscine all’aperto che fumano anche d’inverno, sono forse i più famosi. I bagni Rudas, invece, conservano l’atmosfera del periodo ottomano, con vasche antiche e una terrazza panoramica da cui osservare la città. Frequentarli non è solo un momento di relax, ma un vero rito sociale che scandisce le giornate dei cittadini. Sotto la superficie della città si nasconde un’altra curiosità: il Museo della Metropolitana Sotterranea, che racconta la storia della linea M1, la più antica d’Europa ancora in funzione. Un piccolo scrigno che custodisce mappe, vagoni d’epoca e documenti originali, capace di sorprendere chiunque pensi alla metropolitana come a un semplice mezzo di trasporto. Per chi ama l’insolito, Budapest è piena di scoperte. La House of Houdini, dedicata al celebre illusionista nato qui, espone
mal baths, rooted in Roman and Ottoman heritage. Széchenyi Baths, with their neo-baroque grandeur and steaming outdoor pools even in winter, are perhaps the most famous. Rudas Baths, meanwhile, preserve the Ottoman atmosphere, with ancient domed pools and a rooftop terrace overlooking the city. Visiting them is more than relaxation: it is a social ritual deeply woven into daily life.
Hidden beneath the city lies the Underground Railway Museum, recounting the story of line M1, Europe’s oldest metro still in service. Vintage carriages, maps, and historic documents turn a humble subway into a cultural discovery.
For lovers of the unusual, Budapest has treasures aplenty. The House of Houdini, honoring the world-famous illusionist born here, displays original items and live performances. Pest’s ruin bars, born in abandoned buildings and furnished with eclectic creativity, are another unique experience — where a drink becomes a journey into art and atmosphere. In the city center, the Budapest Zoo and Botanical
Central Market Hall
Blue Mosque
oggetti originali e propone piccole performance che incantano grandi e bambini. Nei quartieri più alternativi di Pest, invece, si trovano i famosi ruin bars: locali nati all’interno di edifici abbandonati, arredati in stile eclettico, dove un bicchiere di vino o una birra diventano un’esperienza artistica oltre che conviviale. In pieno centro, lo Zoo e Giardino Botanico sorprende con la sua storia centenaria. Tra serre tropicali e padiglioni in stile art nouveau si scoprono specie animali rare e una collezione botanica che trasforma la visita in un percorso tra scienza e meraviglia.
Infine, la collina di Gellért regala uno dei panorami più iconici. Salendo lungo i sentieri si arriva alla Cittadella e alla Statua della Libertà: da lassù lo sguardo spazia sul fiume, sui ponti e sulle due anime della città. Al tramonto, le luci dorate che si accendono tra Buda e Pest offrono uno spettacolo che difficilmente si dimentica.
Garden is a century-old gem, blending rare animals, tropical greenhouses, and elegant art nouveau pavilions. It feels as much a cultural visit as a natural escape. Finally, Gellért Hill crowns the experience with its sweeping views. Reaching the Citadella and the Liberty Statue, one sees the river, the bridges, and the twin faces of the city. At sunset, when golden lights flicker across Buda and Pest, the panorama becomes unforgettable.
Gellért, Budapest
VIAGGI NEL MONDO
Lake Pehoe
PATAGONIA: VIAGGIO AI CONFINI
DEL MONDO
Dalle Ande ghiacciate a Ushuaia, un itinerario tra paesaggi estremi, silenzi e incontri indimenticabili
PATAGONIA: A JOURNEY TO THE ENDS OF THE EARTH | From icy Andes to Ushuaia, a journey through vast landscapes, silence, and unforgettable encounters
di Rajan Gualtieri
La Patagonia è un sogno di spazi infiniti, vento costante e natura che sembra non conoscere limiti. Situata tra Argentina e Cile, è un territorio che cattura chiunque lo visiti con i suoi ghiacciai millenari, le steppe sconfinate, le montagne frastagliate e i laghi color turchese.
Un itinerario in questa regione non è solo un viaggio geografico, ma una vera esperienza esistenziale: ci si confronta con la vastità del paesaggio, con l’isolamento e con la forza della natura.
Da El Calafate al ghiacciaio Perito Moreno
Un itinerario classico parte da El Calafate, porta d’ingresso al Parco Nazionale Los Glaciares, in Argentina. Qui si trova il Perito Moreno, uno dei pochi ghiacciai al mondo ancora in equilibrio, che avanza e si frantuma con fragori impressionanti. Le passerelle panoramiche consentono di osservare i crolli di ghiaccio in totale sicurezza, ma per chi desidera un’esperienza più immersiva è possibile partecipare a trekking guidati sul ghiacciaio stesso, camminando con ramponi tra crepacci e sculture di ghiaccio azzurrino.
El Chaltén, capitale del trekking
A poche ore di bus da El Calafate, El Chaltén è un piccolo villaggio che vive quasi esclusivamente di turismo escursionistico. Da qui partono i sentieri che portano al Monte Fitz Roy, una delle cime più iconiche delle Ande, amato
EN. Patagonia is a land of endless horizons, constant winds, and nature that seems boundless. Stretching across Argentina and Chile, it captivates travelers with its ancient glaciers, vast steppes, jagged mountains, and turquoise lakes. An itinerary through this region is not just a geographical journey but a deeply personal experience: here one confronts immensity, solitude, and the raw power of nature.
From El Calafate to the Perito Moreno Glacier
A classic starting point is El Calafate, gateway to Los Glaciares National Park in Argentina. Its most famous jewel is the Perito Moreno Glacier, one of the few in the world still in balance, advancing and breaking with thunderous crashes. Wooden walkways allow visitors to watch ice walls collapse into the lake, but for a more immersive experience, guided treks take adventurers onto the glacier itself. Wearing crampons, one walks among crevasses and dazzling blue ice sculptures — a memory that lasts forever.
El Chaltén, the trekking capital
Just a few hours away lies El Chaltén, a small village entirely devoted to trekking. It is the base for exploring Mount Fitz Roy, one of the Andes’ most iconic peaks, beloved by climbers and photographers alike. Two hikes stand out: the Laguna Capri trail, a two-hour walk that
Perito Moreno
da alpinisti e fotografi di tutto il mondo. Due i percorsi più celebri: la laguna Capri, che offre una vista spettacolare sul massiccio dopo circa due ore di cammino, e la più impegnativa laguna de los Tres, che regala l’inquadratura perfetta del Fitz Roy riflesso nelle acque cristalline.
A El Chaltén l’atmosfera è giovane e internazionale, con rifugi, birrerie artigianali e un senso di comunità che nasce dalla condivisione delle stesse fatiche sui sentieri.
Torres del Paine, l’icona cilena
Passando il confine con il Cile si entra in uno dei parchi più celebri del Sudamerica: Torres del Paine. Le sue tre torri di granito svettano come guardiani del paesaggio, circondate da laghi color smeraldo, foreste e ghiacciai. Gli itinerari più noti sono il “W Trek”, che si completa in circa 4-5 giorni e tocca i punti panoramici principali, e il più lungo “O Trek”, un anello di circa 8 giorni riservato agli escursionisti esperti. Dormire in tenda nei campeggi organizzati o nei rifugi del parco significa vivere la montagna a stretto contatto, con albe e tramonti che tingono le torri di sfumature rosa e arancio indimenticabili.
opens onto breathtaking views, and the more demanding Laguna de los Tres, offering the quintessential image of Fitz Roy reflected in crystalline waters. El Chaltén exudes a young, international vibe, with mountain lodges, craft breweries, and a shared spirit born on the trails.
Torres del Paine, Chilean icon
Crossing into Chile, one enters Torres del Paine National Park, one of South America’s crown jewels. Its three granite towers rise dramatically above emerald lakes, forests, and glaciers. The “W Trek” takes 4–5 days, covering the park’s highlights, while the longer “O Trek” is an eight-day circuit reserved for experienced hikers. Sleeping in tents or mountain refuges means waking up with pink and orange dawns illuminating the towers, a privilege reserved for those willing to embrace the elements.
Ushuaia, the city at the end of the world
Further south lies Ushuaia, in Tierra del Fuego, known as the southernmost city in the world. Overlooking the
Mont Fitz Roy
In order from the top: Puerto Varas Patagonia’s Tierra del Fuego National Park Laguna Azul
Verso Ushuaia, la città alla fine del mondo Procedendo verso sud, il viaggio conduce a Ushuaia, in Terra del Fuoco. Questa città, considerata la più australe del pianeta, si affaccia sul Canale di Beagle ed è punto di partenza per escursioni in barca tra colonie di leoni marini e cormorani. Da qui si può entrare nel Parco
Beagle Channel, it is the starting point for boat trips past colonies of sea lions and cormorants. From here, visitors can enter Tierra del Fuego National Park, a serene landscape of lenga forests and quiet bays. Ushuaia is also the gateway for Antarctic cruises, for those ready to push boundaries even further.
Nazionale Tierra del Fuego, con sentieri che attraversano boschi di lenga e baie tranquille. Ushuaia è anche il punto di partenza per le crociere dirette in Antartide, per chi desidera spingersi oltre ogni confine.
Consigli pratici per il viaggio
Un itinerario in Patagonia richiede organizzazione e spirito di adattamento. Le distanze sono enormi: spostarsi significa affrontare lunghe ore di bus, voli interni o traghetti. Conviene prenotare con anticipo i trasporti principali, soprattutto nei mesi estivi (da novembre a marzo), quando l’afflusso turistico è maggiore.
Practical tips for travelers
Exploring Patagonia requires planning and flexibility. Distances are immense: traveling means long bus rides, domestic flights, or ferries. Booking transport well in advance is essential, especially during summer (November to March), when visitor numbers peak. The weather is famously unpredictable: sun, rain, and fierce winds can alternate within a single day. Layered clothing, waterproof jackets, sturdy boots, and windproof hats are essential. For photographers, a polarizing filter helps capture the region’s dramatic skies and vivid lakes. Accommodation is part of the adventure, ranging from
Beagle Channel
Il clima è imprevedibile: in una sola giornata si possono alternare sole, pioggia e vento fortissimo. Abbigliamento a strati, giacca impermeabile, scarponi da trekking e cappello antivento sono indispensabili.
Per chi ama la fotografia, un filtro polarizzatore aiuta a catturare i colori intensi dei laghi e dei cieli patagonici.
Dormire è parte dell’avventura: si spazia da piccoli alberghi familiari a lodge immersi nella natura, fino ai campeggi attrezzati nei parchi nazionali. È bene prenotare rifugi e campeggi di Torres del Paine con diversi mesi di anticipo, perché i posti si esauriscono rapidamente. Sul fronte gastronomico, la Patagonia offre sorprese gustose: l’a -
family-run inns to eco-lodges and campgrounds within national parks. Reservations for Torres del Paine’s refuges and campsites should be made months ahead, as they fill up quickly. Food lovers will also find reasons to celebrate. Patagonian lamb, slow-cooked over an open fire, is the region’s signature dish, while Ushuaia is famous for centolla, the prized king crab. Craft beers and artisanal chocolate, particularly popular in Bariloche, add comfort after long days outdoors.
A journey of silence and encounters
Patagonia is more than landscapes: it is also the people
gnello patagonico, cucinato lentamente alla brace, e la centolla, il granchio reale di Ushuaia, sono i piatti più celebri. Non mancano birre artigianali e cioccolato, specialità diffuse soprattutto a Bariloche.
Un viaggio di silenzi e incontri
La Patagonia non è solo natura: è anche incontro con persone che hanno scelto di vivere in luoghi remoti, con pastori che conducono greggi nella steppa, con guide che raccontano storie di spedizioni e alpinisti, con viaggiatori che condividono ostelli e sentieri. È un’esperienza che arricchisce e lascia dentro una nostalgia particolare, quella che spinge a tornare, un giorno, ancora una volta, ai confini del mondo.
who inhabit these remote lands. Shepherds guiding flocks across the steppe, guides sharing tales of expeditions, fellow travelers exchanging stories in hostels or around campfires. It is a journey that enriches, one that leaves behind a peculiar kind of longing — the kind that makes you dream of returning, once again, to the ends of the earth.
Bariloche
THAILANDIA E LAOS FUORI DAL FINESTRINO
THAILAND AND LAOS OUT THE WINDOW
di Federica Monterisi
Partiamo per il nostro viaggio in Thailandia e Laos con un itinerario in mente e niente di prenotato, salvo l’ostello in cui passeremo le prime due notti a Bangkok, nella zona di Khao San. L’itinerario a dire il vero è nella testa di uno solo di noi tre, che ha annotato sul suo quaderno: Bangkok – poi a nord, Chiang Mai e Chiang Rai – passaggio in Laos per il Friendship Bridge – Luang Prabang – Vang Vieng – Vientiane, e di nuovo Bangkok. Diciassette giorni per tutto questo. Sarà troppo, troppi spostamenti? E alla fine sì, è stato un viag-
EN. We set off on our trip to Thailand and Laos with an itinerary in mind and nothing booked, except the hostel where we’d spend the first two nights in Bangkok, around Khao San. To be honest, the itinerary existed only in the head of one of the three of us, who had jotted it down in his notebook: Bangkok – then north, Chiang Mai and Chiang Rai – crossing into Laos at the Friendship Bridge – Luang Prabang – Vang Vieng – Vientiane, and back to Bangkok.
Seventeen days to fit all that in. Was it too much, too many moves? And in the end, yes, it turned out to be a trip of constant movement – our longest stop was two days in Vang Vieng – but what a thrill to look out the window. Out the window of trains, buses, minivans, tuk-tuks, Grabs, and boats – no windows there – watching life go by, trying to capture with our eyes the daily rhythms of the people who live in these places. An exploratory trip, with the idea of coming back to stop longer, maybe even months, like the backpackers and solo travelers we met along the way. They tempted us, nudged us toward detours. Pai, four hours from Chiang Mai, Nong Khiaw, up in the mountains north of Luang Prabang –places we never saw but remain burning with curiosity for.
Here I’ll tell you about three of the most meaningful journeys, the ones that truly took our breath away.
In Bangkok we’re caught right away by a boat, one of the long-tail boats darting through the city’s canals, the Khlong.
On the advice of a man we met outside a temple – to save time, to see one of the floating markets – we’d been looking for it, fumbling along the river near Phra Sumen Fort.
Maybe we would have ended up on one of the public ferries that stop along the Chao Praya, the river running through the city, and missed the magic, if the boatman hadn’t found us first. He led us past the Phra Arthit pier, where his boat was moored behind a bigger one.
Along the Bang Luang canal, southwest of the city, we discovered the amphibious Bangkok we’d read about and thought was gone, the floating districts, the stilt houses, the bamboo raft huts – a Bangkok that faces the water. Khlong Bang Luang, the floating market we’d been promised, is in fact a floating district, a historic community dating back to when Ayutthaya was the capital. It’s also home to the Artist’s House, an old wooden residence turned gallery, with a display of handicrafts and a daily puppet show. A real gem not
gio di spostamenti – la sosta più lunga, di due giorni, a Vang Vieng – ma che emozione guardare fuori dal finestrino. Fuori dal finestrino di treni, bus, minivan, tuktuk, Grab e barche –senza finestrino – a osservare la vita che scorre, a cercare di catturare con gli occhi le vite e le abitudini di chi questi luoghi li abita. Un viaggio esplorativo, in attesa di tornare e sostare, magari per dei mesi, come tanti backpackers e solo travelers che incontriamo. E che ci stuzzicano, ci invitano a modifiche dell’itinerario. Pai, a quattro ore di distanza da Chiang Mai, Nong Khiaw, nelle montagne a nord di Luang Prabang, luoghi che alla fine non abbiamo visto ma per cui ci resta un’enorme curiosità. Qui ve ne racconto tre, di spostamenti significativi, quelli che davvero ci hanno tolto il fiato. A Bangkok ci facciamo trovare subito da una barca, una delle barche a coda lunga che sfrecciano sui canali della città, i Khlong. Su consiglio di un uomo incontrato fuori da un tempio – per risparmiare tempo, per vedere uno dei mercati galleggianti – la stavamo cercando, sul fiume dalle parti del Forte Phra Sumen, a tentoni. E forse saremmo saliti su uno dei traghetti di linea che fermano lungo il Chao Praya, il fiume che attraversa la città, perdendoci la magia, se il barcarolo non avesse trovato noi. E non ci avesse portato oltre il molo di Phra Arthit, dove stava ormeggiata la barca, dietro una più grande. Lungo il canale Bang Luang, zona sud-ovest della città, scopriamo infatti la Bangkok anfibia di cui avevamo letto e credevamo finita, quella dei distretti galleggianti, delle palafitte e delle capanne-zattere di bambù, una Bangkok tutta rivolta verso l’acqua. Khlong Bang Luang,
to be missed. We reached Chiang Mai after twelve hours on the train, leaving from Krung Thep Aphiwat Central Terminal. We took a photo before departure and another on arrival – the difference is striking. We’d spent the whole night in third class, the lights on the entire way and the windows left open. Instead of seats, there were clusters of four facing benches. We slept little and badly, but maybe we can say – having later tried the second-class return journey, with proper seats and closed win-
In order from the previous page: Wat Pha Lat, Chiang Mai Street in Bangkok Landscape
il mercato galleggiante promesso, è in realtà un distretto galleggiante, una comunità storica risalente al periodo di Ayutthaya capitale. Dove si trova anche la Casa dell’artista, una vecchia abitazione in legno allestita a galleria, con un’esposizione di oggetti d’artigianato e una volta al giorno uno spettacolo di marionette. Un vero gioiello da non perdere. A Chiang Mai arriviamo dopo dodici ore di treno, partenza da Krung Thep Aphiwat Central Terminal. Ci scattiamo una foto prima di partire e una all’arrivo, e la differenza è vistosa. Abbiamo viaggiato tutta la notte in terza classe, per tutto il tempo le luci accese e i finestrini abbassati. Non ci sono sedili ma isole da quattro posti con una panca per lato. Dormiamo poco e decisamente male, ma forse ci sentiamo di dire – forti della nostra esperienza di viaggio di ritorno in seconda classe, con i sedili veri e i finestrini chiusi – che la
dows – that life in third class, with its forced intimacy, makeshift meals, people slipping out for a smoke between the cars, the singsong calls of the food vendor and the ticket inspector who popped up at every stop with his stamping machine, was worth the discomfort. And then there was the jungle, pressing in at dawn through the window. A leap across the border, over the Friendship Bridge. From Ban Houayxay, the first town you hit after crossing, the slow boat leaves for a two-day trip along the Mekong to Luang Prabang. We chose that option, and it was a good one. Once past the edge of town, with its ragged line of houses, we entered the forest, where scattered groups of people in stilt houses and tiny villages clinging to the slopes kept busy along the riverbanks, around their boats. There’s nothing here, no roads. Every now and then groups of children splash and leap into the Mekong, watching the boat pass. A few locals
In order from the previous page: Laos, Luang Ban Houayxay, slow boat
vita della terza classe, con la sua intimità forzata, i banchetti, i viavai per fumare nell’interstizio tra i vagoni, gli annunci cantilenati del ragazzo che vende da mangiare e del controllore che si materializza a ogni fermata e passa schioccando la macchinetta per obliterare i biglietti, vale la scomodità. E poi c’è la giungla, che all’alba assale dal finestrino. Un salto oltre confine, superato il Friendship Bridge. Da Ban Houayxay, la prima cittadina che si incontra passata la frontiera, parte la slow boat che in due giorni di navigazione sul Mekong arriva a Luang Prabang. Scegliamo questa possibilità ed è una scelta felice. Lasciato alle spalle il centro abitato, con i suoi strascichi di abitazioni, ci addentriamo nella foresta, dove gruppi sparuti di persone, in palafitte e minuscoli villaggetti incastrati sui declivi, si affaccendano sulla riva, intorno alle barche. Non c’è niente qui, non ci sono strade. Di tanto in tanto gruppi di bambini che saltano e sguazzano nel Mekong, guardano il passaggio della barca. Qualche persona sale sulla slow boat carica di backpackers, e si fa lasciare qualche fermata improvvisata più avanti, un altro villaggio. C’è chi torna a casa, e viene scaricato con una grossa valigia a rotelle nel fango della riva. Dovrà scalare con la valigia il pendio. Come si vive qui, nascosti al mondo? È la domanda a cui non si può non pensare mentre un paesaggio tanto maestoso quanto difficile ci inghiotte.
Inquadrando il QR Code avete accesso a Per Caso TV, con 100 ore di intrattenimento e di viaggi. Non perdetevi Velisti per Caso, che nella quarta puntata del Ritorno fa tappa proprio in Thailandia.
Scan the QR Code to dive into Per Caso TV, with 100 hours of travel and entertainment waiting for you. And don’t miss Velisti per Caso — in the fourth episode of The Return they drop anchor right here in Thailand.
hopped aboard the slow boat crowded with backpackers, only to be dropped off a few improvised stops later, another village. One man returning home was let off with a big wheeled suitcase in the mud of the riverbank. He had to drag it up the slope. How do you live here, hidden from the world? It’s the question you can’t help asking yourself as a landscape so majestic and so unforgiving swallows you whole.
Laos, Luang
DALLAS, TUTTO UN ALTRO TEXAS
di Ilaria Santi
Se pensate di trovare cowboy che indossano boots e cappello Stetson, scordatevelo. E anche se pensate che tutto, qui, ruoti intorno ai pozzi di petrolio, vi sbagliate alla grande. Non è a Dallas che troverete gli stereotipi del Texas. Questa metropoli, bellissima e decisamente inaspettata, rappresenta il centro commerciale e culturale dello Stato. Fu George W. Bush, governatore del Texas alla fine degli Anni ‘90, a favorire un ambiente “amico per le imprese”, anche attraverso misure fiscali vantaggiose, trasformando la città in un importante polo economico. E sono stati proprio i ricchi magnati dell’industria di Dallas a investire, da veri filantropi e mecenati del XX secolo, in opere d’arte e a far sì che, oggi, Dallas sia un centro culturale di grandissimo rilievo, con edifici museali disegnati da archistar, che ospitano collezioni private, con tante installazioni open air e di street art che la rendono un museo a cielo aperto. Sono diverse le attrazioni di Dallas, alcune accessibili con il pratico CityPASS che consente di prenotare le visite e di risparmiare tempo e denaro. La prima è sicuramente la Reunion Tower: che ci andiate di giorno, all’ora del tramonto (la migliore) o di sera, dal GeO-Deck si gode della migliore vista panoramica a 360 gradi sullo skyline di Dallas. Inaugurata già nel 1978, la Reunion è alta 171 metri e, di notte, con le sue 259 luci LED sulla sommità, la sua cupola è visibile da tutta la città. Altro simbolo della Dallas
DALLAS, A WHOLE DIFFERENT TEXAS
EN. If you’re expecting to find cowboys in boots and Stetson hats, forget it. And if you think everything here revolves around oil wells, you couldn’t be more mistaken. In Dallas, you won’t find the classic Texas stereotypes. This beautiful and truly unexpected metropolis is the commercial and cultural heart of the state. It was George W. Bush, governor of Texas in the late 1990s, who fostered a “business-friendly” environment — including favorable tax policies — transforming the city into a major economic hub. And it was the wealthy Dallas industrial magnates who, as true philanthropists and patrons of the 20th century, invested in art. Thanks to them, Dallas today is a cultural powerhouse, with museum buildings designed by star architects, private collections on display, and countless open-air installations and street art projects that make the city a veritable open-air museum.
Dallas offers many attractions, some of which can be accessed with the convenient CityPASS, allowing you to book visits while saving both time and money. The first must-see is the Reunion Tower: whether you go during the day, at sunset (the best time), or in the evening, the GeODeck offers the finest 360-degree panoramic view of the
contemporanea è The Eye, una delle 300 installazioni artistiche che si possono trovare in giro per la città, ma questa è decisamente la più fotografata di tutte. La si trova lungo la Main Street, la strada principale nel cuore di Dallas, e rappresenta un bulbo oculare altro quasi dieci metri. Anche se cercate dei luoghi storici ne troverete parecchi: prima di tutto, nella centralissima Dealey Plaza, è stata ricostruita la capanna di legno appartenuta al fondatore della città, John Nelly Bryan, sorta in quella che un tempo era una vasta prateria. Da visitare, poi, è assolutamente The Sixth Floor Museum, dedicato all’assassinio di John F. Kennedy avvenuto il 22 novembre del 1963 proprio dal sesto piano di questo edificio che, un tempo, era un magazzino di libri scolastici. Infine, come a ogni Presidente Americano, anche a George W. Bush è stata dedicatala una Presidential Library ed è molto interessante aggirarsi nello Studio Ovale con l’arredamento originale di quando era alla Casa Bianca e la famosa Situation Room, usata in occasione degli attacchi dell’11 settembre.
Chi visita Dallas resterà stupito da quanto sia una città verde. Infatti, uno dei luoghi più frequentati e da non perdere è proprio un parco, Trammell Crow Park, che è anche uno dei punti più belli da dove ammirare lo skyline. Si trova lungo il Trinity Skyline Trail, un itinerario urbano lungo poco più di 7 km che passa vicino al Trinity River, il fiume di Dallas, e dal Dallas Floodway, un parco creato appositamente per contenere le eventuali alluvioni. Infine, gli appassionati di calcio non potranno non visitare l’AT&T Stadium, dove gioca la squadra di football americano dei Dallas Cowboys, uno dei più grandi degli Stati Uniti con la struttura a cupola più grande del mondo tanto da ospitare fino a centomila spettatori. È qui che si tengono i più grandi concerti, da Taylor Swift agli U2 e sarà qui che si disputeranno nove degli incontri di calcio della FIFA World Cup 2026 nonché la semifinale.
Dallas skyline. Opened in 1978, the tower stands 171 meters tall, and at night its dome, illuminated by 259 LED lights, can be seen from across the city. Another symbol of contemporary Dallas is The Eye, one of 300 art installations scattered throughout the city — and by far the most photographed. Located on Main Street, Dallas’s central artery, it depicts a nearly ten-meter-tall human eyeball.
For history lovers, there is no shortage of landmarks. In central Dealey Plaza, the wooden cabin once belonging to city founder John Nelly Bryan has been reconstructed, recalling the time when the area was still a vast prairie. A must-see is The Sixth Floor Museum, dedicated to the assassination of John F. Kennedy on November 22, 1963, carried out from the sixth floor of this former book depository. Another highlight is the George W. Bush Presidential Library, where visitors can explore the Oval Office furnished as it was during his presidency, as well as the iconic Situation Room used during the September 11 attacks. Visitors are often surprised by how green Dallas is. One of the most popular spots is Trammell Crow Park, also one of the best places to admire the skyline. The park lies along the Trinity Skyline Trail, a seven-kilometer urban route that follows the Trinity River and passes by the Dallas Floodway, a large green area specifically designed to contain potential floods. And of course, sports fans won’t want to miss the AT&T Stadium, home of the Dallas Cowboys football team. This colossal venue, one of the largest in the United States, features the world’s biggest domed structure and can host up to 100,000 spectators. It’s also a top venue for major concerts — from Taylor Swift to U2 — and will be one of the main sites for the 2026 FIFA World Cup, hosting nine matches, including a semifinal.
C’è una strada che va da Lovere, sul Lago d’Iseo, a Bienno che si chiama Strada dei Ciclamini e che è stata eletta la più bella d’Italia. Fa parte del nuovo progetto “Le 100 Strade più belle d’Italia”, ideato da Italy Discovery e dall’Associazione I Borghi più belli d’Italia, che viole creare un turismo sostenibile che valorizzi non solo le mete, ma soprattutto il percorso che le collega, trasformando la strada stessa in un’esperienza unica e indimenticabile. Con la Strada dei Ciclamini, la Lombardia diventa protagonista di un turismo innovativo, dove il percorso è tanto importante quanto la destinazione, offrendo ai viaggiatori la possibilità di scoprire l’Italia più autentica, tra paesaggi incontaminati, borghi storici e sapori unici.
There’s a road that runs from Lovere, on Lake Iseo, to Bienno, known as the Strada dei Ciclamini (“Cyclamen Road”), recently voted the most beautiful road in Italy. It is part of the new project “The 100 Most Beautiful Roads in Italy”, created by Italy Discovery and the Association I Borghi più belli d’Italia, aiming to promote sustainable tourism that values not only destinations but also the journey itself, turning the road into a unique and unforgettable experience. With the Strada dei Ciclamini, Lombardy becomes a model of innovative tourism, where the route is as important as the destination, offering travelers the chance to discover the most authentic Italy: unspoiled landscapes, historic villages, and unique flavors.
Fino al 16 novembre si può fare un viaggio a bordo del treno più romantico d’Italia che va Domodossola, in Piemonte, a Locarno, in Svizzera. Questo treno è la tratta ferroviaria Vigezzina Centovalli, una delle più panoramiche d’Italia che, nella stagione autunnale, diventa ancora più bella proprio per i colori che la natura che attraversa assume. Questa storica linea che collega Italia e Svizzera da più di cent’anni è lunga 52 km e attraversa 83 ponti e 31 gallerie, immergendosi totalmente nella natura della Valle Vigezzo, la cosiddetta Valle dei pittori, che regala panorami di raro fascino e deliziosi borghi dove fare una sosta.
Until November 16, you can embark on a journey aboard Italy’s most romantic train, running from Domodossola, in Piedmont, to Locarno, in Switzerland. This is the Vigezzina-Centovalli railway, one of the most scenic routes in Italy. During autumn, it becomes even more spectacular thanks to the season’s colors. This historic line, connecting Italy and Switzerland for over a century, stretches 52 km, crosses 83 bridges and 31 tunnels, and immerses itself in the natural beauty of the Vigezzo Valley — also known as the Valley of the Painters — dotted with enchanting villages perfect for a stop.
Era il 1995 quando Ferrara, città del Rinascimento, ottenne il prestigioso riconoscimento Unesco. Questo piccolo gioiello emiliano è famoso per il suo castello e per le Mura Estensi, simbolo dell’antica architettura militare rinascimentale che oggi è un tutt’uno con un meraviglioso parco urbano, perfetto per muoversi in bicicletta, essendo anche la città più ciclabile d’Italia. Il percorso intorno alle mura, caratterizzato da torrioni, imponenti baluardi e una ricca vegetazione, si snoda per una decina di chilometri, regalando viste suggestive sulla città degli Este. Inoltre, attraverso i quattro accessi principali (Porta Paola, la Prospettiva di Corso Giovecca, Porta degli Angeli e Porta Catena) è possibile esplorare i numerosi tesori storico-culturali che Ferrara custodisce, spostandosi tra il “dentro” e il “fuori” le mura.
In 1995, Ferrara, the Renaissance city, earned the prestigious UNESCO recognition. This small gem of Emilia-Romagna is famous for its castle and the Estense Walls, a remarkable example of Renaissance military architecture. Today, the walls form part of a large urban park, making Ferrara the most bike-friendly city in Italy. The ten-kilometer route around the walls, punctuated by towers, bastions, and lush greenery, offers breathtaking views of the Este city. Through the four main access points — Porta Paola, the Prospettiva di Corso Giovecca, Porta degli Angeli, and Porta Catena — visitors can explore Ferrara’s many historical and cultural treasures, moving between the “inside” and “outside” of the walls.
Incontro con Fabio Peroni founder di un brand italiano capace di coniugare tecnicità e sartorialità
C’è una linea sottile tra innovazione e tradizione e l’azienda Montecore le percorre ogni giorno con passo deciso, un marchio che ha fatto del capospalla non soltanto una capo d’abbigliamento ma un manifesto di eleganza dinamica, funzionalità, sartorialità e ingegno italiano, tutta ha inizio nel 2006 nelle Marche per volontà dell’imprenditore e designer Fabio Peroni che ebbe l’idea di creare un outerwear che sapesse fondere performance e stile, il brand dimostra da subito di essere lontano dalle logiche effimere delle mode del momento, Montecore sceglie invece di percorrere un’altra strada quella dell’eccellenza senza compromessi, ogni giacca, trench o altro capo diventano il risultato di un laboratorio di ricerca dove i tessuti tecnici si incontrano con tagli classici, sartoriali e dettagli sofisticati, il marchio non si limita a produrre abiti, ma racconta una visione dedicata a chi vive la città con spirito metropolitano senza rinunciare alla qualità dei materiali, alla ricercatezza del design e alla cura dei particolari, i capi sono pensati per un uomo contemporaneo desideroso di uno stile senza ostentazioni e con prestazioni prive di rigidità.
Nel cuore della filosofia Montecore c’è il techno-tailoring un connubio che potrebbe sembrare ossimoro ma che nelle loro collezioni diventa armonia, i tessuti termici e traspiranti, i trattamenti idrorepellenti, le strutture leggere ma resistenti convivono perfettamente con una vestibilità impeccabile e un’estetica senza tempo, il brand è capace di vivere il presente avendo sempre uno sguardo rivolto al futuro, rimanendo fedele al proprio DNA ma capace d’innovare senza nulla togliere all’artigianalità dei suoi capi che sono pensati non solo per essere belli, eleganti e performanti ma anche per durare nel tempo, abiti creati dalla maestria di artigiani locali per un nuovo modo di intendere la moda e il guardaroba maschile, meno legato alla stagionalità ma più attento alla funzionalità. Per l’occasione Gate Magazine ha incontrato Fabio Peroni founder del brand che ha fatto della ricercatezza dei tessuti il proprio status operandi, per farsi raccontare aneddoti sulla storia della sua azienda e il nuovo progetto artistico “Beyond Time” creato insieme al designer e architetto Roberto Palomba per la collezione FW 25/26.
Cosa l’ha spinta nel 2006 a creare il brand Montecore?
Montecore nasce da un’esigenza molto chiara: dare una nuova forma al capospalla, un capo che consideriamo centrale nel guardaroba maschile. Nel 2006 ho sentito l’urgenza di superare le logiche stagionali e proporre un prodotto che unisse la qualità sar-
MONTECORE AND THE “BEYOND TIME” PROJECT | An encounter with Fabio Peroni, founder of an Italian brand that blends technical innovation and sartorial tradition
EN. There is a fine line between innovation and tradition, and Montecore walks it confidently every day. This is a brand that has turned outerwear into more than just clothing — it is a manifesto of dynamic elegance, functionality, tailoring, and Italian ingenuity. The story began in 2006 in the Marche region, when entrepreneur and designer Fabio Peroni envisioned outerwear that could merge performance with style. From the outset, Montecore distanced itself from fleeting trends, choosing instead the uncompromising path of excellence.
Each jacket, trench coat, or garment is the outcome of a true research laboratory, where technical fabrics meet classic cuts, sartorial construction, and sophisticated details.
Montecore does not simply produce garments; it embodies a vision dedicated to those who live the city with a metropolitan spirit yet do not wish to sacrifice material quality, design refinement, or attention to detail. Each piece is conceived for the contemporary man, one who seeks discreet style and high performance without rigidity. At the core of Montecore’s philosophy lies techno-tailoring — a combination that may sound contradictory but, in their collections, becomes harmony. Thermal and breathable fabrics, water-repellent treatments, lightweight yet resistant structures coexist seamlessly with impeccable fit and timeless aesthetics. The brand lives in the present while keeping its gaze on the future, staying true to its DNA while innovating without sacrificing craftsmanship. Each piece is designed not only to be beautiful, elegant, and functional but also to last — garments created by local artisans for a new way of imagining menswear, less tied to seasonal cycles and more focused on functionality. For this reason, Gate Magazine met with Fabio Peroni to learn more about the company’s history and its new artistic project, “Beyond Time”, created in collaboration with designer and architect Roberto Palomba for the FW25/26 collection.
What inspired you to create Montecore in 2006?
Montecore was born from a very clear need: to give new form to outerwear, which we consider central to the male wardrobe. In 2006 I felt the urgency to move beyond seasonal logic and
di Paolo Gelmi
toriale all’innovazione dei materiali. L’idea era, ed è tuttora, quella di creare un abbigliamento che accompagni le persone nel tempo, con autenticità, funzione e stile.
Cosa intendete per esperti del settore outerwear di alta qualità?
Essere esperti significa conoscere a fondo ogni fase della progettazione, dalla ricerca dei materiali alla costruzione sartoriale, fino all’uso finale. Per noi l’outerwear non è semplicemente un capo che protegge: è una sintesi di estetica, comfort e prestazione. Sviluppiamo tessuti esclusivi, testiamo soluzioni tecniche, curiamo ogni dettaglio per garantire una qualità percepibile al primo sguardo e al primo tocco.
propose a product that combined sartorial quality with material innovation. The idea was — and still is — to create clothing that accompanies people through time with authenticity, function, and style.
What does it mean to be specialists in high-quality outerwear?
It means knowing every stage of the process in depth — from material research to sartorial construction to final use. For us, outerwear is not simply protection: it is a synthesis of aesthetics, comfort, and performance. We develop exclusive fabrics, test technical solutions, and perfect every detail to deliver quality that can be felt at first sight and touch.
Le vostre creazioni sono un mix perfetto di sartorialità e innovazione: vogliamo parlarne?
Assolutamente sì. L’ibridazione è il nostro linguaggio. Utilizziamo materiali tecnici come l’aerotwill o tessuti giapponesi antistropiccio accanto a fibre nobili come lana vergine, seta o lino. L’innovazione è sempre al servizio della funzione, mai fine a sé stessa. Al contempo, non rinunciamo alla costruzione sartoriale: spalle pulite, tagli precisi, interni rifiniti. È questo mix a rendere i nostri capi davvero contemporanei.
Chi disegna le vostre collezioni?
Le collezioni nascono da una direzione creativa interna, che guido personalmente. Lavoriamo in modo corale, con un team di designer, modellisti e tecnici. Ogni stagione parte da un’idea forte, un sentimento, un’ispirazione funzionale o cromatica, e si sviluppa attraverso prove, prototipi, confronto. È un lavoro artigianale nel senso più nobile del termine.
Se dovesse dirmi tre elementi che vi contraddistinguono, quali sarebbero?
Direi: pulizia estetica, evoluzione materica e coerenza progettuale. I nostri capi sono riconoscibili per la loro essenzialità, ma sempre pensati per accompagnare la vita reale di chi li indossa. Non seguiamo le tendenze: le attraversiamo, costruendo una visione duratura e personale.
Your creations are a perfect mix of tailoring and innovation. Can you elaborate?
Absolutely. Hybridization is our language. We use technical materials like aerotwill or Japanese anti-crease fabrics alongside noble fibers such as virgin wool, silk, or linen. Innovation always serves function, never exists for its own sake. At the same time, we never abandon tailoring: clean shoulders, precise cuts, refined interiors. This balance is what makes our garments truly contemporary.
Who designs your collections?
The collections are guided by an internal creative direction that I personally oversee. We work collaboratively, with a team of designers, pattern makers, and technicians. Each season begins with a strong idea — a feeling, a functional inspiration, a color palette — which evolves through trials, prototypes, and dialogue. It is artisanal work in the noblest sense of the word.
If you had to define three elements that distinguish Montecore, what would they be?
I’d say: aesthetic purity, material innovation, and design coherence. Our garments are recognizable for their essentiality, always designed to accompany the real life of those who wear them. We don’t follow trends — we move through them, building a lasting, personal vision.
on the left Roberto Palomba, on the right Fabio Peroni
Montecore - Palomba
Montecore - Palomba project
Le vostre collezioni sono interamente Made in Italy?
Montecore nasce in Italia e valorizza il sapere artigianale italiano, ma seleziona i materiali là dove vengono prodotti i migliori al mondo. Il nostro cashmere, ad esempio, proviene dalla Mongolia, mentre alcune fibre tecniche arrivano dal Giappone. L’obiettivo non è l’origine in sé, ma la qualità assoluta. Per offrire il meglio, selezioniamo il meglio da ogni parte del mondo, mantenendo una filiera tracciabile, responsabile e coerente con i nostri valori.
Sul tema della sostenibilità, come vi state muovendo?
Sostenibilità per Montecore significa innanzitutto durabilità: creare capi che resistano nel tempo e che non abbiano bisogno di essere sostituiti di stagione in stagione. Promuoviamo un modello di consumo più consapevole, lontano dalla logica del fast fashion.
Pitti Immagine Uomo oppure Milano Fashion Week: quale dei due eventi è per voi fondamentale?
Montecore ha scelto la Milano Fashion Week come piattafor-
Are your collections entirely Made in Italy?
Montecore was born in Italy and values Italian artisanal expertise, but we select materials where the best in the world are produced. Our cashmere, for instance, comes from Mongolia, while certain technical fibers are sourced from Japan. The focus is not origin in itself, but absolute quality. To deliver the best, we source the best globally, while maintaining a traceable, responsible, and value-driven supply chain.
How do you approach sustainability?
For Montecore, sustainability begins with durability: creating garments that stand the test of time and don’t need replacing every season. We promote a more conscious consumption model, far removed from the logic of fast fashion.
Pitti Uomo or Milan Fashion Week — which is more important for you?
Montecore has chosen Milan Fashion Week as its privileged platform for dialogue with press, buyers, and key stakeholders. It is a context that allows us to present the brand in both a
Montecore - Palomba project
ma privilegiata per dialogare con stampa, buyer e interlocutori strategici. È un contesto che ci permette di raccontare il brand a livello concettuale ed esperienziale. In questo scenario si è inserita la presentazione del progetto artistico sviluppato insieme all’architetto Roberto Palomba per la prossima FW25/26, (un racconto concettuale e visivo capace di esplorare l’identità personale e collettiva attraverso il tempo, la collezione esprime con una perfetta coerenza stilistica capi costruiti con tessuti tecnici e materici tra sovrapposizioni fluide e volumi misurati, con palette naturali che vanno dal blu al grigio e beige N.d.R).
Quali sono le novità per il prossimo autunno/inverno?
La collezione FW25/26 amplia la nostra proposta con nuovi tessuti tecnici, capi reversibili e un’attenzione ancora più forte alla leggerezza e alla funzionalità. Stiamo lavorando su modelli versatili, adatti a diversi mercati e stagioni.
In termini di distribuzione, quali sono i vostri mercati di riferimento?
L’Italia resta un mercato centrale, ma il nostro focus è sempre più internazionale. Siamo presenti in Europa – Francia, Germania, Benelux – e in mercati strategici come Giappone, Corea del Sud e Medio Oriente. La nostra crescita passa da partnership selezionate e da retailer che condividono la nostra idea di valore, qualità e servizio.
conceptual and experiential way. It was here that we unveiled the artistic project developed with architect Roberto Palomba for FW25/26 — a conceptual and visual narrative exploring personal and collective identity through time. The collection coherently expresses garments built with technical, tactile fabrics, fluid layering, measured volumes, and a natural color palette ranging from blue to gray and beige.
What are the key novelties for Fall/Winter 25/26?
The FW25/26 collection expands our offering with new technical fabrics, reversible garments, and an even stronger focus on lightness and functionality. We are working on versatile models suited to different markets and climates.
Which markets are most strategic for you?
Italy remains central, but our outlook is increasingly international. We are present in Europe — France, Germany, the Benelux — and in strategic markets such as Japan, South Korea, and the Middle East. Our growth depends on carefully chosen partnerships and retailers who share our vision of value, quality, and service.
Montecore - Palomba project
Montecore - Palomba project
EMBARK
ON AN UNFORESEEN JOURNEY
With each sip, the harmonious blend of Saharan-inspired flavors whisks you to the endless horizons of the desert's boundless dunes.
ELENA BERTON: IL LUSSO SUSSURRATO DALLA VERSILIA A MONACO DI BAVIERA
Storia di una stilista che celebra il Made in Italy e un’eleganza senza tempo
La storia di Elena Berton è quella di una donna che ha trasformato la propria passione per l’arte in un percorso creativo e imprenditoriale, questa passione la porta dopo gli studi classici ha disegnare borse intrecciate in pelle e abiti glamour dando forma a un immaginario fatto di eleganza e ricercatezza, la sua visione non era solo la moda, ma uno stile di vita, una visione precisa della femminilità contemporanea ma senza tempo. Il primo passo come stilista e imprenditrice è stata l’apertura della sua boutique a Pietrasanta nel cuore della Versilia, una località raffinata e ricca di arte con le sue decine di gallerie, qui Elena inizia a far conoscere il proprio brand fatto di ricercatezza, stile e Made in Italy, uno spazio intimo e curato nei minimi dettagli, tra artigianalità e sobrietà sofisticata. Lo stile di Elena Berton spazia tra un classico rivisitato e una contemporaneità fatta di dettagli di pregio, una grande selezione dei materiali, una ricerca spasmodica delle lavorazioni e un’attenzione alla portabilità, ogni suo capo o accessorio viene prodotto dalla maestria di artigiani locali e ben selezionati dalla stilista nulla è lasciato al caso, affinché si possano soddisfare le esigenze e i desiderata di consumatrici attente e rigorose, che amano indossare il bello e ben fatto con uno stile distintivo unico. Il destino ha poi portato Elena anche in Germania, il matrimonio con un imprenditore tedesco le ha dato la spinta per esportare la sua visione a Monaco di Baviera città dove vive con la sua famiglia, qui la stilista/imprenditrice ha aperto un secondo negozio promuovendo non solo il suo marchio, ma anche il Made in italy in generale, ogni capo o accessorio che produce è custode di un sapere che unisce tradizione e modernità, le sue collezioni raccontano un lusso sussurrato, lontano dall’ostentazione ma ricco di classe e stile, adatto a una donna raffinata e cosmopolita. Gate magazine ha incontrato Elena Berton nella sua boutique
ELENA BERTON: WHISPERED LUXURY FROM VERSILIA TO MUNICH | The story of a designer who celebrates Made in Italy and timeless elegance
EN. The story of Elena Berton is that of a woman who transformed her passion for art into a creative and entrepreneurial journey. After completing classical studies, this passion led her to design woven leather bags and glamorous dresses, giving shape to an imaginary world of elegance and refinement. Her vision was never just about fashion, but about a lifestyle — a precise interpretation of contemporary femininity that remains timeless.
Her first step as both designer and entrepreneur was opening a boutique in Pietrasanta, in the heart of Versilia, a refined town rich in art and home to dozens of galleries. Here, Elena began to make her brand known — a blend of sophistication, style, and Made in Italy. The boutique is an intimate space, curated down to the smallest detail, where craftsmanship meets understated elegance.
Elena Berton’s style moves between reinterpreted classics and modernity defined by fine details: meticulous material selection, a relentless pursuit of artisanal techniques, and a strong focus on wearability. Every garment or accessory is produced by highly skilled local artisans carefully chosen by the designer. Nothing is left to chance, so that the needs and expectations of discerning clients — women who value beauty, quality, and a distinctive style — are fully satisfied. Life then led Elena to Germany. Marriage to a German entrepreneur gave her the opportunity to expand her vision in Munich, where she now lives with her family. Here, she
di Paolo Gelmi
di Pietrasanta per farsi raccontare qualche dettaglio in più del suo ricercato brand.
Quando ha capito che la moda sarebbe diventata protagonista nella sua vita?
Non l‘ ho capito subito, è stato un processo iniziato con il fortunato incontro con degli artigiani fiorentini che mi hanno introdotto nell‘ affascinante mondo della filiera produttiva. Da li ho iniziato ad appassionarmi a come nasce un oggetto e ad imparare tutto quello che potevo da ogni incontro con i maestri toscani. La mia curiosità si è poi estesa nel tempo a diverse realtà e prodotti. Contemporaneamente completavo i miei studi di lingue straniere e letteratura che mi portavano ad approfondire l‘ aspetto didattico di ricerca in quello che sarebbe diventato il mio lavoro.
È partita dalle borse intrecciate da artigiani per arrivare a un total look, dove trova l’ispirazione per le sue creazioni?
La mia principale fonte di ispirazione è l‘ arte, a partire dal rinascimento fino ad arrivare all‘ arte contemporanea, mi immergo nei musei e assorbo il mondo di forme e colori delle opere che più mi interessano. Sono cresciuta in una casa che era stata destinata ad essere un museo e poi è diventata la dimora della mia famiglia. Da bambina mi addormentavo guardando gli affreschi e sognavo delle storie fantastiche delle crociate
Come seleziona gli artigiani e i laboratori con cui collabora?
Li seleziono in base alla loro specializzazione e lavoro esclusivamente con piccole aziende a conduzione familiare dove il lavoro viene realizzato esclusivamente all‘ interno del laboratorio e non viene affidato a terzi. Questo mi consente un maggiore controllo sulla qualità di ogni processo produttivo e una comunicazione migliore.
opened a second store, promoting not only her brand but also Made in Italy as a whole. Each garment or accessory embodies a knowledge that merges tradition with modernity. Her collections tell the story of a “whispered luxury” — far from ostentation yet full of class and style, perfectly suited to a refined and cosmopolitan woman. Gate magazine met Elena Berton in her Pietrasanta boutique to learn more about her sophisticated brand.
When did you realize fashion would become central in your life?
I didn’t realize it immediately. It started with a fortunate encounter with Florentine artisans who introduced me to the fascinating world of production. From there, I became passionate about how an object is created and learned everything I could from each meeting with Tuscan masters. Over time, my curiosity expanded to different industries and products. Meanwhile, I was completing my studies in foreign languages and literature, which allowed me to deepen the academic side of research that would later feed into my work.
You began with woven leather bags and now offer a total look. Where do you find inspiration for your creations?
My main source of inspiration is art, from the Renaissance to contemporary works. I immerse myself in museums and absorb the world of forms and colors from the pieces that captivate me most. I grew up in a house originally destined to be a museum and later turned into
Elena Berton
I suoi capi e accessori sono Made in Italy?
Assolutamente sì, a partire dai materiali certificati che vengono prodotti interamente in Italia e non importati. Questo significa affrontare in partenza costi significativi ma che però mi consente di avere a disposizione materiali straordinari realizzati appositamente per la mia collezione.
Lei si divide tra Pietrasanta e Monaco di Baviera, perché la scelta di queste due location?
Di Pietrasanta mi sono innamorata ed è strategicamente importante per i miei viaggi in produzione. Monaco di Baviera è la città che ho conosciuto con mio marito e dove attualmente viviamo con i nostri figli.
Come cambia l’approccio ai 2 mercati?
Sono due mercati completamente differenti, direi che il mercato tedesco è molto attento alla qualità del prodotto che viene indossato per diversi anni e poi tramandato. L‘ acquisto è molto consapevole e viene molto apprezzato il fatto di poter sostenere
my family’s home. As a child, I would fall asleep looking at frescoes, imagining fantastic stories of the Crusades.
How do you choose the artisans and workshops you collaborate with?
I select them based on their specialization and work exclusively with small, family-run businesses, where all processes are carried out in-house and never outsourced. This allows me greater control over the quality of every production stage and ensures better communication.
Are your garments and accessories Made in Italy? Absolutely. Starting with certified materials produced entirely in Italy, never imported. This means facing significant initial costs, but it ensures I can work with extraordinary materials created specifically for my collection.
You divide your time between Pietrasanta and Munich. Why these two locations?
le realtà di nicchia di alto livello. Trovo, per quanto mi riguarda, il mercato italiano meno stabile e forse più aperto a seguire le strategie di vendita di prodotti stagionali dettato dai grandi gruppi.
Chi sono le donne che si avvicinano al suo brand?
Sono sempre persone sensibili e colte, un vero piacere comunicare con loro, si sta creando sempre di più una comunità per la quale creo degli eventi molto mirati.
Lei sta promuovendo il Made in Italy a Monaco, ci vuole raccontare qualche dettaglio in più?
A Monaco collaboro molto con le istituzioni tedesche ed italiane per promuovere progetti culturali, ad esempio lavoro strettamente con il consolato generale italiano per la realizzazione e promozione di eventi e mostre istituzionali. Ho curato due mostre importanti, Fabio Viale e Luca Pignatelli negli ultimi anni.
Vendita retail e vendita e-commerce quale funziona meglio nel suo caso?
Per il momento la vendita funziona meglio nei miei punti vendita perché viene considerata dai nostri clienti un‘ esperienza molto speciale. La vendita e-commerce è stata inserita molto recentemente per dare un servizio ai nostri clienti sparsi per il mondo. Sta dando buoni risultati ed anche lì offriamo un servizio molto personalizzato.
Se potesse scegliere un capo o un accessorio che meglio la rappresenta, quale sceglierebbe?
Assolutamente il cappotto di capra leopardato che abbino agli abiti di seta, è il mio capo preferito.
I fell in love with Pietrasanta, and it is strategically important for my production travels. Munich is the city I discovered with my husband, and it’s where we currently live with our children.
How do the two markets differ?
They are completely different. I’d say the German market pays great attention to product quality, with pieces that are worn for many years and even passed down. Purchases are highly conscious, and there is strong appreciation for supporting highlevel niche brands. The Italian market, in my view, is less stable and more inclined to follow sales strategies dictated by seasonal products and major fashion groups.
Who are the women drawn to your brand?
They are always sensitive, cultured women — it’s a true pleasure to communicate with them. More and more, a community is forming, and I organize targeted events especially for them.
You are promoting Made in Italy in Munich. Can you tell us more? In Munich, I collaborate closely with both German and Italian institutions to promote cultural projects. For example, I work directly with the Italian Consulate General to organize and promote institutional events and exhibitions. In recent years, I curated two major exhibitions: Fabio Viale and Luca Pignatelli.
DECOSTRUIRE LA PERFEZIONE: LA STORIA DI ADER ERROR
DECONSTRUCTING PERFECTION: THE STORY OF ADER ERROR
di Andrea Bertolucci
C’è una strada di Seoul che a prima vista sembra identica a tutte le altre. Poi, se la osservi con attenzione, ti accorgi che qualcosa stona: un cartello inclinato, un’insegna a metà, un filo elettrico che taglia il cielo in diagonale. È da questa sensazione di disallineamento che, nel 2014, nasce Ader Error: un collettivo che ha trasformato l’errore in una dichiarazione d’intenti. “And others”, a ricordare che dietro ogni capo c’è una community che si muove insieme. “Error”, a celebrare l’imprevisto, a costruire un’estetica che nasca dalla frattura. Lo stile di Ader Error è riconoscibile perché vive costantemente sull’orlo: felpe e cappotti dalle proporzioni esasperate, cuciture lasciate vive, dettagli che sembrano casuali ma non lo sono. È un design che prende la perfezione levigata del lusso e la piega come un glitch: quando lo schermo si blocca e, per un attimo, l’immagine diventa più interessante.
Ogni collezione è un racconto. Oggetti quotidiani che diventano opere: giacche smontate e ricomposte, pantaloni attraversati da cuciture che sembrano pennellate, accessori che ricordano sculture. Il team lavora come un laboratorio artistico: brainstorming infiniti, schizzi che si trasformano in capi, installazioni che accompagnano i lanci. Dietro ogni dettaglio vi è la volontà di sorprendere, di scardinare l’ordine, di offrire a chi indossa Ader Error l’accesso a un mondo parallelo in cui tutto è possibile. Seoul in questo non è solo sfondo, ma materia viva del brand. Una città che corre veloce, mescolando tradizione e futuro in un ritmo frenetico: Ader Error lo assorbe e lo restituisce in una moda sospesa tra nostalgia e avanguardia. La sua estetica parla a chi cerca nuovi codici senza perdere le proprie radici, a chi vuole sentirsi libero e riconosciuto; ogni capo diventa così un frammento di identità, un gesto personale che allo stesso tempo appartiene a tutta la community. La crescita di Ader Error è stata silenziosa, ma potente. Nessun logo riconoscibile, ma si è rafforzato attraverso il passaparola e le collaborazioni con Converse, Maison Kitsuné o Puma, e una serie di oggetti non in vendita che ne hanno alimentato
EN. There’s a street in Seoul that, at first glance, looks like any other. But if you look closer, something feels off: a tilted sign, a half-lit shopfront, an electric wire cutting diagonally across the sky. It’s from this sense of dissonance that, in 2014, Ader Error was born — a collective that turned error into a manifesto.
“And others”, to remind us that behind each piece stands a community moving together.
“Error”, to celebrate the unexpected, to build an aesthetic born from fracture.
Ader Error’s style is instantly recognizable because it lives on the edge: sweatshirts and coats with exaggerated proportions, raw seams left visible, details that seem random but aren’t. It’s a design approach that takes the polished perfection of luxury and bends it like a glitch — that moment when a screen freezes and, for an instant, the image becomes more interesting. Every collection tells a story. Everyday objects become works of art: jackets dismantled and reassembled, trousers crossed by seams like brushstrokes, accessories resembling sculptures. The team operates like an art lab: endless brainstorming, sketches morphing into garments, installations accompanying each launch. Every detail is an act of disruption, an invitation to surprise, to break order apart and give whoever wears Ader Error access to a parallel world where anything is possible. Seoul is not just a backdrop, but a living substance of the brand. A city that moves fast, blending tradition and future in a frenetic rhythm: Ader Error absorbs it and reflects it back in a fashion suspended between nostalgia and avant-garde. Its aesthetic speaks to those who seek new codes without losing their roots, to those who want to feel free
la narrazione. I flagship store sono più vicini a gallerie d’arte che a negozi: spazi immersivi in cui scattare, condividere, vivere l’universo Ader. Le mostre, gli eventi, le installazioni allargano la visione oltre la moda, trasformando ogni incontro in un’esperienza. La forza di Ader Error sta infatti soprattutto nel linguaggio visivo che ha costruito fuori dai capi. Campagne che sembrano cortometraggi sperimentali, lookbook che funzionano come archivi di suggestioni, un immaginario fatto di frammenti digitali e memoria analogica. È come se il collettivo lavorasse sempre a cavallo tra moda e arte contemporanea, tra la cultura di internet e la poesia dell’oggetto quotidiano: un lessico ibrido che non ha bisogno di slogan perché parla per immagini, lasciando che siano i dettagli — un taglio obliquo, una piega insolita, un volto anonimo —
yet recognized. Each garment becomes a fragment of identity, a personal gesture that simultaneously belongs to the entire community.
Ader Error’s growth has been quiet, yet powerful. With no recognizable logo, it spread through word of mouth and collaborations with Converse, Maison Kitsuné, and Puma, as well as a series of non-commercial objects that enriched its narrative. The flagship stores are closer to art galleries than shops: immersive spaces where you can shoot, share, and live the Ader universe. Exhibitions, events, and installations expand the vision beyond fashion, turning each encounter into an experience. The strength of Ader Error lies above all in the visual language it has built outside the garments. Campaigns that feel like experimental short films, lookbooks that
ADER Error’s line of ‘SKID’ shoes and ADER Error x Eastpak on the right
a raccontare la storia. Oggi Ader Error continua a spostare l’asse dello streetwear proponendo nuovi materiali, proporzioni esasperate e narrazioni visive che decostruiscono, per poi ricomporre. Non è più solo un marchio di abbigliamento: è un modo di guardare il mondo, di accettare l’imperfetto, di trovare la poesia nell’imprevisto. In un’epoca in cui tutto sembra costruito per il sold out, Ader Error ricorda che la bellezza può nascere anche dall’errore, e che la moda, quando è collettiva e radicalmente umana, sa raccontare storie che vanno ben oltre la materia dei singoli capi.
work as archives of inspirations, an imaginary universe made of digital fragments and analog memory. It’s as if the collective constantly works between fashion and contemporary art, between internet culture and the poetry of everyday objects: a hybrid lexicon that needs no slogans, because it speaks through images — letting details like a diagonal cut, an unusual fold, or an anonymous face tell the story. T oday, Ader Error continues to shift the axis of streetwear, proposing new materials, oversized proportions, and visual narratives that deconstruct only to reconstruct. It is no longer just a clothing brand: it is a way of seeing the world, of embracing imperfection, of finding poetry in the unexpected. In an age where everything seems designed for instant sellouts, Ader Error reminds us that beauty can also be born from mistakes, and that fashion, when collective and radically human, can tell stories that go far beyond the fabric of the clothes themselves.
SEEKING HIGHNESS
ART DIRECTION AND STYLING: GIULIA RISALITI
PHOTOGRAPHER: ANDREA BENEDETTI
giubbino e felpa color cuoio RICHMOND X polo in maglia OUT/FIT shorts con motivo jacquard JOHN RICHMOND guanti in pelle STETSON solid socks HAPPY SOCKS borsa in suede e anfibio in pelle MARSÈLL
gilet modello radice ANJOY FASHION
cardigan Nuvola ANJOY FASHION
pantaloni workaman EDWIN
bandana STETSON
giacca con cappuccio OBEY
maglione collo alto con zip TOMBOLINI
cappello a righe HUF
occhiali modello grop ARU EYEWEAR
collana di perle shakti MARIA E LUISA JEWELS
sciarpa in lana TOMBOLINI
COLLANT STYLIST OWN
VESTITO CLOUDBURST BY HELENA SILINA
COLLANA PDPAOLA
TACCHI ECSTASY BLACK FRANCESCA BELLAVITA
Gilet a quadri OLOW mad jacket in velluto EDWIN giacca monopetto ANTONY MORATO polo BAGUTTA pantalone in velluto TAKATURNA docker STETSON
anelli Zodiaco PAIRI DAEZA stivali in suede MARSÈLL
MODEL ON THE RIGHT maglietta a righe OBEY polo a righe e pantalone MINIMUM Berretto in denim e sciarpe in lana
Suede bag e anfibio in pelle MARSÈLL
MODEL ON THE LEFT
STETSON
Anelli Zodiaco PAIRI DAEZA
camicia caban in tessuto tecnico BAGUTTA
maglione collo alto TOMBOLINI bomber legato in vita SCAGLIONE pantaloni workaman EDWIN colbacco in lana STETSON bracciale Opera manetta stretta e bracciale contrariè MARIA E LUISA JEWELS portacellulare in pelle e scarpa derby in suede MARSÈLL
coppola in cotone e guanti in pelle STETSON occhiali modello sirena ARENA EYEWEAR collana lunga con perle e shiva lingam MARIA E LUISA JEWELS anfibio in pelle MARSÈLL
BODY INTIMISSIMI
CAPPELLO DAISY BONFILIO
COLLANA CREATA CON VESTITO IN RETE RANDOM IDENTITIES BY STEFANO PILATI
MODEL ON THE LEFT
giacca modello shift ripstop PYRENEX
gilet trapuntato HUF
k way full zip TOMBOLINI t-shirt oversize OLOW wide trousers EDWIN borsa in pelle MARSÈLL
MODEL ON THE RIGHT
giacca oversize in denim, wide trousers e camicia a quadri in vita EDWIN gilet trapuntato HUF
maglione SCAGLIONE coppola in denim STETSON collana halo con doppio file di perle MARIA E LUISA JEWELS
MAKEUP AND HAIR LAURA MONTICCIOLO
MODELS: NICCOLÒ VIDIRI, SIMONE BAGGIO
STYLIST ASSISTANT: JULIJA UMEK, AMBRA MARIA FIERARU
PHOTOGRAPHY ASSISTANT: MARTINA GOLA
SPECIAL THANKS TO OUR DRIVER ANTONIO LANZILLOTTO
capospalla con applicazioni metalliche JOHN RICHMOND
felpa con cappuccio SCAGLIONE shorts cargo CAT WWR coppola in cotone STETSON occhiali modello albatro ARENA EYEWEAR zaino in pelle MARSÈLL
ANJOY, LA MODA INCLUSIVA
Incontro con un brand che crea una moda genderless e oversize
di Paolo Gelmi
Il modo di interpretare la moda è frutto della sensibilità del suo creativo, delle emozioni che questo vuole trasferire alle persone che indossano i propri capi, una relazione che è spesso figlia dei pensieri che si vogliono raccontare e condividere, questo è il caso del brand torinese Anjoy fondato dalla stilista torinese di origini indiane Joyce Canova, il suo motto è: “siamo tutti uguali” un concetto che non è soltanto un modo di dire, ma l’espressione sincera e reale del suo “modus operandi” nel pensare, creare e produrre i propri capi d’abbigliamento, abiti che abbracciano più culture e raccontano storie l’una diversa dall’altra, le caratteristiche delle sue creazioni sono nell’essere Genderless e oversize per una moda puramente inclusiva. I capi vengono tutti realizzati a mano nel suo laboratorio/atelier a Torino, i filati sono acquistati localmente e i tessuti sono tutti naturali, ogni stampa viene creata in laboratori eco-solidali selezionati direttamente dalla stilista, i colori sono naturali, tra questi risalta quello realizzato con i chicchi di caffè per una moda del tutto sostenibile, i ricami sono realizzati in India da artigiani specializzati. La decisa e raffinata collezione non ha confini perché la stilista intende lanciare un messaggio forte e chiaro sul concetto
ANJOY, INCLUSIVE FASHION
| A meeting with a brand that creates genderless and oversized fashion
EN. The way of interpreting fashion stems from the sensitivity of its creative mind, from the emotions that the designer wishes to convey to the people wearing the garments. It is a relationship often born from the stories and thoughts that one wants to share. This is the case of the Turin-based brand Anjoy, founded by designer of Indian origin Joyce Canova. Her motto, “we are all equal”, is not just a slogan but the authentic and tangible expression of her modus operandi when imagining, designing, and producing her collections. Her clothes embrace multiple cultures and narrate stories, each different from the other.
Their distinctive traits: being genderless and oversized, conceived for a truly inclusive fashion. Every piece is handmade in her workshop/atelier in Turin. The yarns are locally sourced, the fabrics are all natural, and every print is created in eco-fair laboratories personally selected by the
di un uguaglianza a 360°, il suo stile è elegante e nello stesso tempo incisivo nelle scelta delle forme, proporzioni e colori, abiti senza taglia o genere per donne e uomini che amano l’eleganza e allo stesso tempo sentono la necessità d’indossare qualcosa di bello, unico, esclusivo e inclusivo che abbia la capacità di farli sentire bene non soltanto dal lato estetico, ma anche dal punto di vista sociale, abiti pensati per adattarsi liberamente a ogni corpo e identità.
Le collezioni del marchio Anjoy nascono per unire mondi, emozioni e persone in un abbraccio autentico, perché oltre alla sostenibilità aspetto fondamentale per il marchio, insieme al rispetto dell’ambiente e delle persone, per il brand conta tantissimo l’aspetto etico di un uguaglianza vera, reale e raggiungibile.
I capi della sua collezione FW25 hanno nomi come Onda, Abbraccio e Incontro proprio perché intendono raccontare il movimento, l’unione, l’energia, ma anche la determinazione dettata dalla volontà d’incontrare culture e filosofie diverse, attraverso un messaggio stilistico che abbraccia la tradizione indiana e una visione cosmopolita e contemporanea, con la sua collezione Joyce ridefinisce i canoni della moda contemporanea con capi capaci di valorizzare le persone al di là delle categorie tradizionali, girando per il suo colorato atelier abbiamo avuto il piacere di constatare di persona che quanto dichiarato dalla stilista indio/torinese fa veramente parte del suo stile di vita e del suo modo d’interpretare la moda, la sua personalità sensibile e altruista unita alla determinazione del suo carattere le permette di creare qualcosa che oltre ad essere bello vive di un anima etica capace di raggiungere il cuore di chi è in grado di apprezzare la sartorialità, lo stile e l’innovazione attraverso un messaggio sociale libero e inclusivo.
designer. Colors are obtained from natural dyes and coffee beans to ensure sustainable fashion, while embroideries are carried out in India by specialized artisans. The strong yet refined collection has no boundaries, as the designer’s aim is to deliver a clear and powerful message of all-round equality. Her style is elegant and, at the same time, impactful in the choice of forms, proportions, and colors. These are garments without size or gender, created for women and men who love elegance but also feel the need to wear something beautiful, unique, exclusive, and inclusive—something that makes them feel good not only aesthetically, but also socially. Clothes designed to adapt freely to every body and identity.
Anjoy’s collections are born to unite worlds, emotions, and people in an authentic embrace. Beyond sustainability—a cornerstone for the brand, alongside respect for the environment and people—the ethical dimension of true, attainable equality is crucial. The FW25 collection features evocative names such as Onda (Wave), Abbraccio (Embrace), and Incontro (Encounter), reflecting movement, union, energy, and determination, inspired by the will to bring together different cultures and philosophies. Through a stylistic message that merges Indian tradition with a cosmopolitan and contemporary vision, Joyce redefines the codes of modern fashion with pieces that enhance individuals beyond traditional categories.
Walking through her colorful atelier, we had the pleasure of witnessing firsthand that what Joyce—Indian by heritage and Turin-born—states is genuinely part of her lifestyle and her way of interpreting fashion. Her sensitive and altruistic personality, combined with her determined character, allows her to create garments that are not only beautiful but also infused with an ethical soul, capable of reaching the hearts of those who can appreciate craftsmanship, style, and innovation through a free and inclusive social message.
the movie LA VALLE DEI SORRISI by Paolo Strippoli
Il film, presentato fuori concorso alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, esplora il genere folk horror. Ambientato a Remis, un piccolo paese isolato tra le montagne, in cui tutti gli abitanti sono insolitamente felici, quasi in maniera forzata. L’arrivo del nuovo insegnante di educazione fisica, Sergio, - interpretato da Michele Riondino - tormentato da un misterioso passato, sconvolge gli equilibri della comunità. Sergio scopre che dietro l’apparente serenità del paese si nasconde un segreto oscuro legato a un trauma collettivo e a un giovane, Matteo, – interpretato da Giulio Feltri - che sembra essere il capro espiatorio di tutta la comunità. Il tentativo di Sergio di salvare il ragazzo lo metterà contro l’intero villaggio.
Tematiche e stile
Strippoli - che si è già fatto notare nel panorama del cinema di genere italiano con le sue opere precedenti, A Classic Horror Story e Piove - utilizza il genere horror come strumento per esplorare tematiche complesse e attuali e risulta essere ca-
EN. The film, screened out of competition at the 82nd Venice International Film Festival, delves into the folk horror genre. It is set in Remis, a small, isolated village in the mountains, where all the inhabitants appear unusually happy—almost unnaturally so. The arrival of the new physical education teacher, Sergio—played by Michele Riondino—tormented by a mysterious past, disrupts the community’s balance. Sergio soon discovers that behind the village’s apparent serenity lies a dark secret tied to a collective trauma and to a young man, Matteo—played by Giulio Feltri—who seems to serve as the scapegoat for the entire community. Sergio’s attempt to save the boy will put him at odds with the whole village.
Themes and Style
Strippoli—who has already made a name for himself in the Italian genre film scene with his earlier works A Classic Horror Story and Piove—uses horror as a tool to explore complex and contemporary issues, demonstrating a strong ability to create a disturbing atmosphere and manage
di Enza Pietrangelo
pace di creare un’atmosfera inquietante e di gestire la tensione. Il film ragiona sulla necessità di affrontare il dolore e i traumi, anziché rimuoverli o affidarli a un “agnello sacrificale”. Viene esplorato il concetto di una società “anestetizzata” e in fuga dalla sofferenza. La valle dei sorrisi racconta la crescita e la perdita dell’innocenza in un contesto di terrore e costrizione. La storia funge da allegoria di una società che cerca scorciatoie per la felicità, rinunciando alla propria umanità e alla possibilità di elaborare i traumi. La felicità imposta e il sorriso obbligato diventano una maschera che nasconde inquietudine e insicurezza. Le recensioni concordano nel riconoscere a Paolo Strippoli un talento consolidato nel cinema di genere, con un’impronta autoriale decisa. La critica lo ha definito un film intenso e originale, che consolida la posizione di Strippoli come uno degli autori più interessanti e innovativi nel panorama del cinema italiano contemporaneo.
tension. The film reflects on the need to confront pain and trauma rather than repress them or project them onto a “sacrificial lamb.” It explores the concept of an “anesthetized” society in flight from suffering. La valle dei sorrisi tells a story of growth and the loss of innocence within a context of terror and coercion. The narrative serves as an allegory of a society that seeks shortcuts to happiness, at the cost of its own humanity and the ability to process trauma. Imposed happiness and forced smiles become a mask hiding unease and insecurity. Reviews unanimously recognize Paolo Strippoli’s established talent in genre cinema, with a distinctive authorial voice. Critics have described the film as intense and original, consolidating Strippoli’s position as one of the most interesting and innovative voices in contemporary Italian cinema.
the artist ALESSANDRO SCARABELLO
di Enza Pietrangelo
Ci sono artisti che lavorano per trovare una forma perfetta, e poi ci sono quelli che trasformano l’imperfezione in un punto di forza. Alessandro Scarabello, pittore romano classe 1979 che si muove tra Roma e Bruxelles, appartiene senza dubbio a questa seconda categoria. La sua carriera, ricca di esperienze formative e di mostre in istituzioni prestigiose, è un viaggio continuo all’interno del processo pittorico stesso, dove l’errore non è un ostacolo, ma una possibilità creativa. Dopo aver conseguito la laurea all’Accademia di Belle Arti di Roma, Scarabello ha scelto di perfezionarsi alla Royal Academy of Fine Arts (Kask) di Gand, in Belgio. Questa doppia radice geografica e culturale è diventata un elemento distintivo del suo lavoro. Il trasferimento in Belgio, in particolare, è stato un momento di svolta, un’esperienza che ha influenzato profondamente la sua sensibilità e la sua ricerca. Nel corso della sua carriera, l’artista ha esposto in numerose sedi di grande prestigio, sia in Italia che all’estero, confermando la sua rilevanza nel panorama dell’arte contemporanea. Tra queste, spiccano il Museo Ettore Fico a Torino, il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano (PAC) e il Palazzo delle Esposizioni a Roma. La sua partecipazione a importanti biennali come
EN. There are artists who strive to achieve a perfect form, and then there are those who transform imperfection into a strength. Alessandro Scarabello, a Roman painter born in 1979 who divides his time between Rome and Brussels, undoubtedly belongs to the latter category. His career, rich in formative experiences and exhibitions in prestigious institutions, is a continuous journey into the very process of painting itself, where mistakes are not obstacles but creative opportunities. After graduating from the Academy of Fine Arts in Rome, Scarabello chose to refine his studies at the Royal Academy of Fine Arts (Kask) in Ghent, Belgium. This dual geographical and cultural foundation has become a defining element of his work. The move to Belgium, in particular, was a turning point—an experience that profoundly shaped his sensitivity and artistic research.
Over the course of his career, the artist has exhibited in numerous prestigious venues, both in Italy and abroad, confirming his relevance within the contemporary art scene. Notable among these are the Ettore Fico Museum in Turin, the Pavilion of Contemporary Art (PAC) in Milan, and the Palazzo delle Esposizioni in Rome. His participation in major biennials such as the Bienal del fin del mundo in South America and
la Bienal del fin del mundo in Sudamerica e la Biennale dei Paesi del Mediterraneo in Egitto testimonia la sua visibilità a livello internazionale. Ciò che emerge dalle sue opere e dalle sue interviste, è una filosofia artistica basata sulla schiettezza e sulla non programmazione. Scarabello non ricerca un risultato predefinito, ma si affida a una “pulsione e curiosità di lavorare ad un’opera”. Per lui, la pittura non è un mezzo da controllare, ma un’entità che ha una sua “funzione senza tempo e in continua trasformazione”.
I critici, infatti, sottolineano il suo approccio “radicale”, che rifugge da immagini gradevoli per abbracciare gli “inestetismi” e le stratificazioni. Le sue tele, spesso al confine tra figurazione e astrazione, sono come un palinsesto di immagini misteriose che affiorano e si cancellano. Opere come Heretic exercise o Opera Rubra riflettono proprio questa continua indagine, un processo in cui l’errore diventa parte integrante del risultato finale, trasformandosi in una metafora sulla “sconfitta” e sull’accettazione del potenziale inesplorato.
Alessandro Scarabello ci insegna che l’arte, e forse anche la vita, non è una questione di controllo, ma di accettazione. L’artista si pone in un costante conflitto con l’idea del “metodo”, preferendo la “naturale deriva” che porta l’opera a rivelarsi da sola, in una continua evoluzione. Un messaggio potente e onesto, che rende le sue opere non solo belle da guardare, ma anche stimolanti da comprendere.
the Biennale of Mediterranean Countries in Egypt further demonstrates his international visibility. What emerges from his works and interviews is an artistic philosophy rooted in directness and spontaneity. Scarabello does not aim for a predefined result; instead, he relies on a “drive and curiosity to work on a piece.” For him, painting is not a medium to be controlled, but an entity with its own “timeless function, constantly transforming.”
Critics often highlight his “radical” approach, which avoids pleasant images in favor of embracing “imperfections” and stratifications. His canvases, often at the boundary between figuration and abstraction, resemble palimpsests of mysterious images that surface and then fade away. Works such as Heretic Exercise or Opera Rubra embody this ongoing investigation, a process in which mistakes become an integral part of the final result—turning into a metaphor for “defeat” and the acceptance of unexplored potential.
Alessandro Scarabello shows us that art—and perhaps life itself— is not about control, but about acceptance. The artist constantly challenges the idea of “method,” preferring the “natural drift” that allows the work to reveal itself in continuous evolution. It is a powerful and honest message that makes his works not only beautiful to behold, but also intellectually stimulating to engage with.
METAUNO STUDIO DI ARCHITETTURA DALLA DOPPIA ANIMA
di Paolo Gelmi
Ph. Angelica Bonetti
Nel panorama contemporaneo dell’architettura emergono realtà capaci di distinguersi non soltanto per la qualità dei progetti, ma per la visione che li sostiene, questo è il caso dello studio Meta- fondato a Milano da due giovani architetti “Luca Miserocchi” e “Caterina Marazzi” due anime complementari che hanno trasformato le loro differenze in un metodo progettuale distintivo. Da un lato un approccio prevalentemente logico attento alla funzionalità, alla chiarezza strutturale e all’ottimizzazione degli spazi e dall’altra parte una visione più creativa capace di introdurre fluidità, emozione e leggerezza nel linguaggio architettonico, l’incontro di queste due sensibilità da vita a progetti in cui il rigore ed espressività convivono in perfetto equilibrio, restituendo ambienti dinamici, eleganti e coerenti con le esigenze contemporanee e dei loro clienti, da questo modus operandi scaturisce un linguaggio architettonico capace di unire estetica e funzionalità in cui ogni dettaglio è pensato per dialogare con l’insieme, una pratica che dimostra come logica e creatività siano lontane dall’essere opposti, ma che invece possono costituire le basi di un design consapevole e raffinato, pronto a rispondere
META- AN ARCHITECTURE STUDIO WITH A DUAL SOUL
EN. In today’s architectural landscape, there are firms that stand out not only for the quality of their projects but also for the vision behind them. This is the case of Meta-, founded in Milan by two young architects, Luca Miserocchi and Caterina Marazzi: two complementary souls who have transformed their differences into a distinctive design method.
On one side, a logical approach focused on functionality, structural clarity, and the optimization of space. On the other, a more creative vision capable of introducing fluidity, emotion, and lightness into architectural language. The meeting of these two sensibilities gives life to projects where rigor and expressiveness coexist in perfect balance, resulting in dynamic, elegant environments that respond to contemporary needs and client expectations.
From this modus operandi emerges an architectural language that unites aesthetics and functionality, where every detail is
alle sfide del presente e del futuro. Lo studio Meta- si muove tra residenze private, pubbliche e spazi retail, con una costante attenzione all’esperienza dell’abitare e alle relazioni tra persone e luoghi, ogni progetto è il risultato di un accurato lavoro di ricerca, dai materiali che vengono selezionati con cura, alle tecniche costruttive innovative e da un continuo confronto sui temi della sostenibilità e della durabilità. Gli spazi creati da questa realtà nascono da una prima fase che è quella dell’ascolto del desiderata del cliente che permette ai due architetti di studiare nel dettaglio le migliori possibilità creative dando vita a spazi eleganti e funzionali, curati in ogni singolo dettaglio, progetti pensati per rendere ogni unità abitativa unica e di grande vivibilità, gli spazi retail accontentano il desiderata dei più esigenti dei brand che siano questi della moda o del lusso, in un mix perfetto di funzionalità, stile e innovazione. Due architetti con in comune una grande sensibilità e una visione moderna degli spazi, professionalità, rigore e ricerca rendono il loro studio una fucina di idee e la loro leggera diversificazione nelle visioni architettoniche gli permette di affrontare al meglio ogni tipo di sfida che il mercato gli pone.
designed to dialogue with the whole. A practice that demonstrates how logic and creativity are far from opposites; instead, they form the foundation of a conscious, refined design ready to address the challenges of both present and future.
Meta- works across private residences, public buildings, and retail spaces, with constant attention to the experience of living and the relationship between people and places. Each project is the outcome of thorough research: from carefully selected materials to innovative construction techniques, and from a continuous dialogue on sustainability to a focus on durability. The spaces created by Meta- are born from an initial phase of listening to the client’s desires, allowing the architects to study in detail the best creative solutions. The result is elegant, functional environments designed with meticulous care, where every residential unit becomes unique and highly livable. In retail, their projects meet the demands of the most exacting brands — whether in fashion or luxury — through a perfect blend of functionality, style, and innovation.
Two architects with a shared sensitivity and a modern vision of space: their professionalism, rigor, and dedication to research make their studio a forge of ideas. Their slightly different perspectives on architecture allow them to tackle any market challenge with creativity and precision, confirming Meta- as a practice where duality becomes strength.
Matteo Zanuso, Brand Director ETONIC
Luca Miserocchi ad Caterina Marazzi
Ph. Marco Menghi
L’autunno 2025 si apre all’insegna delle innovazioni tecnologiche che accompagnano vita quotidiana, lavoro e viaggi. Dai nuovi smartphone pieghevoli agli occhiali AR, passando per smartwatch che monitorano la salute e zaini tech capaci di ricaricare i dispositivi, le novità di stagione hanno un denominatore comune: praticità ed esperienza d’uso.
Smartphone pieghevoli e trasparenti
Samsung ha presentato il Galaxy Z Fold7 (da 1.899 €), con schermo pieghevole quasi privo di piega visibile e batteria da oltre 30 ore di autonomia. Huawei risponde con il Mate X5 Pro (circa 1.799 €), sottile e con display semi-trasparente che mostra notifiche e mappe anche a schermo “spento”.
Occhiali smart AR
Meta e Ray-Ban lanciano i Ray-Ban Meta AR Glasses 2 (499 €), con traduzione simultanea in 12 lingue e assistente vocale
EN. Autumn 2025 arrives with a lineup of gadgets that merge practicality and style, designed for daily life, work, and travel. From foldable smartphones to AR glasses, health-focused smartwatches, and solar-powered travel gear, the season’s innovations are as useful as they are exciting.
Foldable and transparent smartphones
Samsung introduces the Galaxy Z Fold7 (€1,899), featuring an almost invisible crease and over 30 hours of battery life. Huawei counters with the Mate X5 Pro (around €1,799), slim and semi-transparent, allowing users to check maps and notifications without turning on the whole screen.
Smart AR glasses
Meta and Ray-Ban release the Ray-Ban Meta AR Glasses 2 (€499), with instant translation in 12 languages and built-in voice assistant. Oppo launches the Air Glass Ultra (approx.
AUTUNNO HI-TECH
LE NOVITÀ PIÙ COOL DELLA TECNOLOGIA 2025, CON MODELLI E PREZZI PER OGNI ESIGENZA
HI-TECH AUTUMN: THE COOLEST TECH RELEASES OF 2025, WITH MODELS AND PRICES FOR EVERY NEED
di Rodolfo Mangiagalli
integrato. Oppo propone i Air Glass Ultra (circa 650 €), pensati per i viaggiatori: basta inquadrare un monumento per ricevere informazioni storiche in realtà aumentata.
Smartwatch dedicati alla salute
Apple spinge sul benessere con l’Apple Watch X Pro (da 999€), che analizza postura, idratazione e qualità del sonno. Garmin risponde con il Fenix 8 Solar (850 €), dotato di ricarica solare e funzioni outdoor avanzate.
Laptop ultraportatili
Per chi lavora ovunque, Lenovo propone il ThinkPad X1 Nano Gen 5 (1.699 €), meno di un chilo di peso e fino a 22 ore di autonomia. Microsoft aggiorna il suo Surface Laptop 7 (da 1.599 €), con intelligenza artificiale integrata che suggerisce organizzazione di riunioni e gestione energetica.
Auricolari intelligenti
Sony rilancia con i WF-2000XM5 (299 €), auricolari con cancellazione adattiva del rumore e traduzione vocale simultanea. Bose propone i nuovi QuietComfort Ultra Earbuds 2 (circa 329 €), con modalità trasparenza perfetta per viaggiare in aeroporto senza perdere annunci importanti.
€650), designed for travelers: point them at a landmark and get historical insights right away.
Health-focused smartwatches
Apple leads with the Apple Watch X Pro (€999), monitoring hydration, posture, and detailed sleep analysis. Garmin offers the Fenix 8 Solar (€850), with solar charging and advanced outdoor features.
Ultraportable laptops
Lenovo presents the ThinkPad X1 Nano Gen 5 (€1,699), weighing less than a kilo and offering up to 22 hours of battery life. Microsoft’s Surface Laptop 7 (€1,599) comes with built-in AI to optimize energy and manage meetings.
Intelligent earbuds
Sony releases the WF-2000XM5 (€299), earbuds with adaptive noise cancellation and real-time language translation. Bose counters with the QuietComfort Ultra Earbuds 2 (€329), featuring transparency mode, ideal for airports without missing announcements.
RealmeWatch 5
Lenovo Thinkpad x1 Nano 5
Smart homes
Amazon expands its line with the Echo Hub 2025 (€199), a smart control panel for lights, temperature, and security. Philips Hue introduces portable smart solar panels (starting €299), connecting directly to home systems to cut energy bills.
Travel accessories
Samsonite launches the Proxis Smart Luggage (€599), with GPS tracking and biometric lock. Xiaomi offers the Smart Travel Backpack (€199), solar-powered with USB ports, perfect for charging devices on the go.
Gaming and entertainment
Domotica e case smart
Amazon aggiorna il suo ecosistema con Echo Hub 2025 (199 €), pannello di controllo che gestisce luci, temperatura e sicurezza. Philips Hue introduce nuovi pannelli solari portatili smart (da 299 €) che si collegano direttamente al sistema domestico, riducendo consumi ed emissioni.
Accessori da viaggio
Tra i più gettonati c’è la Samsonite Proxis Smart Luggage (da 599 €), con GPS integrato e chiusura biometrica. Xiaomi propone lo Smart Travel Backpack (199 €), zaino con pannello solare e prese USB, ideale per ricaricare lo smartphone in viaggio.
Gaming e intrattenimento
Nintendo debutta con la Switch 2 Pro (449 €), prestazioni da console domestica ma portatile. Sony aggiorna il suo PlayStation Portal 2 (399 €), per giocare in cloud ovunque. Oculus propone il nuovo Quest 4 VR (da 699 €), visore leggero con esperienze immersive che spaziano dai concerti virtuali ai giochi sportivi.
Nintendo debuts the Switch 2 Pro (€449), delivering console-level performance in portable form. Sony unveils the PlayStation Portal 2 (€399), enabling cloud gaming anywhere. Oculus introduces the Quest 4 VR (€699), a lightweight headset with immersive concerts, games, and sports simulations.
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FROM ROME TO MILAN | Music, art and cinema Musica,
arte e cinema DA ROMA A MILANO
HARRY POTTER ™ EXHIBITION
Un’immersione magica nel mondo di Hogwarts! Questa spettacolare mostra trasporta il visitatore nel cuore della celebre saga: ricostruzioni scenografiche fedeli, costumi indossati dagli attori, oggetti di scena autentici. Ogni spazio è curato nei minimi dettagli, permettendo ai fan di sentirsi protagonisti della storia. Un’esperienza interattiva che cattura tutte le età, con ambientazioni iconiche come la Sala Grande, la Foresta Proibita e la stiva del Cappello Parlante. Attività, curiosità e oggetti rari rendono la visita un viaggio nel tempo e nella fantasia. Perfetta per chi sogna di entrare nei libri o nei film della saga, e apprezzata anche dai neofiti per la ricchezza visiva e narrativa. È una mostra che emoziona e sorprende, lasciando un ricordo indelebile.
Dove
Monday – Friday: 12:00- 20:00. Saturday, Sundays + Holidays: 10:00 – 21:00. Open 7 days a week, hours may vary by day and are subject to change
The Mall, Milano - Piazza Lina Bo Bardi, Piazza Alvar Alto, 1
Quando
Dal 19 settembre 2025 al 6 gennaio 2026
Orari
lunedì - venerdì: 12:00 - 20:00; sabato, domenica e festivi: 10:00 - 21:00. Aperto 7 giorni su 7, gli orari possono variare di giorno in giorno e sono soggetti a modifiche. Info https://harrypotterexhibition.com/it/locations/milan/
HARRY POTTER ™ EXHIBITION
A magical immersion into the world of Hogwarts! This spectacular exhibition transports into the heart of the beloved saga: faithful scenographic reconstructions, costumes worn by the actors, authentic props. Every space is meticulously curated, allowing fans to feel like protagonists of the story. An interactive experience that captivates all ages, with iconic settings like the Great Hall, the Forbidden Forest, and the Sorting Hat area. Activities, curiosities, and rare objects make the visit a journey through time and fantasy. Perfect for those who dream of stepping into the books or films of the saga, and appreciated by newcomers for its visual and narrative richness. It’s an exhibition that moves and surprises, leaving an indelible memory.
Where
The Mall, Milano - Piazza Lina Bo Bardi, Piazza Alvar Alto, 1
When
From September 19th 2025 to January 6th 2026
Time
Info https://harrypotterexhibition.com/it/locations/milan/
JAZZMI FESTIVAL
Uno dei festival jazz più attesi d’Italia torna per la sua decima edizione. Un ricco cartellone, con artisti come Diana Krall, Kokoroko, Anouar Brahem, Flying Lotus, Quintorigo & John De Leo, Paolo Fresu, Richard Galliano & Jan Lundgren e molti altri. Il festival porta in città atmosfere sofisticate, sperimentazione e tradizione, mescolando stili e talenti internazionali. Ogni concerto è un’esperienza unica, perfetta per appassionati e neofiti. Il festival si anima in diverse location di Milano, creando un percorso sonoro e culturale denso e coinvolgente. Non solo concerti: talk, jam session, iniziative collaterali completano l’offerta. È un evento che unisce eleganza, musica di qualità e innovazione, perfetto per vivere l’autunno milanese con ritmo.
Dove Milano
Quando 23 ottobre – 9 novembre 2025
Info https://jazzmi.it/ Tickets
https://linktr.ee/jazzmitickets
JAZZMI FESTIVAL
One of Italy’s most anticipated jazz festivals returns for its tenth edition. A rich lineup features artists such as Diana Krall, Kokoroko, Anouar Brahem, Flying Lotus, Quintorigo & John De Leo, Paolo Fresu, Richard Galliano & Jan Lundgren, and many others. The festival brings to the city elegant atmospheres, experimentation, and tradition, blending styles and international talents. Every concert is a unique experience, ideal for jazz lovers and newcomers alike. The festival unfolds across different venues in Milan, creating a dense and engaging sonic and cultural journey. Beyond concerts: talks, jam sessions, and side events enrich the offering. It’s an event that combines elegance, quality music, and innovation—perfect for experiencing Milan in autumn with rhythm.
Where Milan
When October 23rd – November 9th 2025
Info https://jazzmi.it/
Tickets
https://linktr.ee/jazzmitickets
MILANO DIGITAL WEEK
Una settimana di eventi diffusi dedicati alla trasformazione digitale della città: dal 1 al 5 ottobre, MEET – Digital Culture Centre e vari Knowledge Hub accolgono talk, laboratori, installazioni immersive e momenti di interazione tra cittadini, imprese e innovazione. Circa 80 appuntamenti e 150 relatori coprono temi come smart city, cultura digitale, nuove tecnologie e impatto sociale. Nei Knowledge Hub, laboratori creativi e spazi tematici mettono al centro idee innovative che ridisegnano il futuro urbano. È un’occasione per esplorare la città come un ecosistema digitale in evoluzione, tra incontri, riflessioni e networking.
Dove
Milano — Hub principale: MEET, Digital Culture Centre (Viale Vittorio Veneto 2) e hub tematici sparsi in città
Quando 1–5 ottobre 2025
Info https://milanodigitalweek.com/home
MILAN DIGITAL WEEK
A week of citywide events dedicated to the digital transformation of Milan: from October 1 to 5, MEET – Digital Culture Centre and several Knowledge Hubs will host talks, workshops, immersive installations, and moments of interaction between citizens, businesses, and innovators. Around 80 events and 150 speakers will cover topics such as smart cities, digital culture, new technologies, and social impact. The Knowledge Hubs will feature creative labs and thematic spaces focused on innovative ideas that are reshaping the urban future. It’s an opportunity to explore the city as an evolving digital ecosystem, through meetings, reflections, and networking.
Where
Milan — Main hub: MEET, Digital Culture Centre (Viale Vittorio Veneto 2), and thematic hubs across the city
When October 1–5, 2025
Info https://milanodigitalweek.com/home
SOGNIELETTRICI
Festival innovativo dedicato alla fantascienza e al fantastico, organizzato dall’Università IULM. In programma dal 13 al 18 ottobre 2025, offre sei giorni di incontri, di -
battiti, proiezioni cinematografiche (in lingua originale con sottotitoli) e incursioni in letteratura, fumetti, videogiochi, filosofia e nuovi media. Il fine è riflettere sugli immaginari della fantascienza non come evasione, ma come lente critica sulla realtà contemporanea. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e aperti al pubblico, con un format accademico ma accessibile. Una bella occasione per studenti, appassionati e curiosi di scenari alternativi e futuri possibili.
Dove
IULM 6 Open Space — Sala dei 146 e Auditorium (Università IULM - Via Carlo Bo, 1)
Quando 13–18 ottobre 2025
Info
https://www.iulm.it/speciali/sogni-elettrici
SOGNIELETTRICI
An innovative festival dedicated to science fiction and fantasy, organized by IULM University. Scheduled from October 13 to 18, 2025, it offers six days of talks, debates, film screenings (in original language with subtitles), and explorations into literature, comics, video games, philosophy, and new media. The aim is to reflect on science fiction imagery not as mere escapism, but as a critical lens on contemporary reality. All events are free and open to the public, with an academic yet accessible format. A great opportunity for students, enthusiasts, and anyone curious about alternative scenarios and possible futures.
Where
IULM 6 Open Space — Sala dei 146 and Auditorium (IULM University, Via Carlo Bo, 1)
When October 13–18, 2025
Info
https://www.iulm.it/speciali/sogni-elettrici
ROME ART WEEK
Rome Art Week è una settimana interamente dedicata all’arte contemporanea nella città di Roma. Nella sua decima edizione, offre al pubblico una panoramica vibrante della scena artistica contemporanea della capitale, tramite centinaia di mostre, studi aperti, performance, incontri culturali e tour guidati, tutti ad ingresso gratuito. La manifestazione promuove un dialogo tra gallerie, istituzioni, artisti e curatori, valorizzando sia il centro che la periferia urbana. È un’ottima occasione per scoprire nuovi linguaggi artistici e vivere Roma come palcoscenico creativo contemporaneo.
Dove
Roma (location diffuse in tutta la città: gallerie, studi,etc.)
Quando 20–25 ottobre 2025
Info https://romeartweek.com
ROME ART WEEK
Rome Art Week is a week entirely dedicated to contemporary art in the city of Rome. In its tenth edition, it offers the public a vibrant overview of the capital’s contemporary art scene through hundreds of exhibitions, open studios, performances, cultural meetings, and guided tours — all free of charge. The event fosters dialogue between galleries, institutions, artists, and curators, showcasing both central and peripheral areas of the city. It’s a great opportunity to discover new artistic expressions and experience Rome as a creative, contemporary stage.
Where
Rome
When October 20–25, 2025
Info https://romeartweek.com
FRAGRANZE D’AUTUNNO: la natura cambia veste, i colori si scaldano e le giornate si accorciano
di Vanna Greggio
Con l’arrivo dell’autunno, la natura cambia veste, i colori si scaldano e le giornate si accorciano. È il momento perfetto per cambiare anche profumo, lasciandosi alle spalle le note fresche e agrumate dell’estate per abbracciare fragranze più avvolgenti, intense e sensuali. I profumi autunnali sanno evocare atmosfere intime, boschive e gourmand, proprio come un pomeriggio di pioggia con una tazza di tè caldo o una passeggiata tra le foglie secche. In autunno, le fragranze si fanno più profonde e sofisticate o si ispirano alle ricette, vediamone alcune:
OBVIOUS - KAKIGORI
Obvious Parfums presenta Kakigōri, una nuova collezione di 3 fragranze ispirate al celebre dessert giapponese kakigōri, preparato con ghiaccio finemente rasato e aromatizzato con sciroppi, frutta o tè. Originariamente realizzato con la neve del Monte Fuji, il kakigōri è noto per la sua freschezza e delicatezza, elementi che hanno guidato lo sviluppo di questa proposta olfattiva. Se il layering è ormai una pratica amata da chi desidera personalizzare la propria esperienza olfattiva, l’innovazione qui consiste nell’offrire tre fragranze che risultano armoniose sia da sole che sovrapposte
AUTUMN FRAGRANCES WITH THE ARRIVAL OF AUTUMN, NATURE CHANGES ITS ATTIRE: COLORS GROW WARMER AND THE DAYS SHORTER
EN. It’s the perfect time to also switch perfumes, leaving behind the fresh, citrusy notes of summer to embrace richer, more enveloping, and sensual scents. Autumn fragrances evoke intimate, woody, and gourmand atmospheres, just like a rainy afternoon with a cup of hot tea or a walk among fallen leaves. In autumn, perfumes become deeper and more sophisticated, sometimes even inspired by recipes. Here are some highlights:
OBVIOUS – KAKIGORI
Obvious Parfums presents Kakigōri, a new collection of three fragrances inspired by the famous Japanese dessert kakigōri, made from finely shaved ice flavored with syrups, fruit, or tea. Originally prepared with snow from Mount Fuji, kakigōri is known for its freshness and delicacy—elements that guided the development of this olfactory project. If layering is already a beloved practice for those who want to personalize their scent experience, the innovation here lies in offering three fragrances that are harmonious both on their own and when combined.
MAISON CRIVELLI – CUIR INFRAROUGE
Maison Crivelli introduces Cuir Infrarouge, the new Extrait de Parfum inspired by underground festivals, developed in collaboration with perfumer Jordi Fernandez. For this creation in the Olfactory Shocks collection, Thibaud Crivelli drew inspiration from a personal memory: sipping a raspberry cocktail at an electronic music festival. That experience is encapsulated in this fragrance, which expresses an elegant and unexpected contrast between a vibrant, fluorescent raspberry accord and deep, soft leather.
AKRO – CRUSH
The latest gourmand creation from perfumer Oliver Cresp’s brand Akro, Crush is a fragrance inspired by the sweet addiction of rose macarons. Beneath the crisp shell of these delights lies a soft, indulgent heart. A well-crafted macaron is
MAISON CRIVELLI - CUIR INFRAROUGE
Il nuovo Extrait de Parfum ispirato ai festival underground, sviluppato in collaborazione con il profumiere Jordi Fernandez. Per questa nuova creazione della collezione Olfactory Shocks, Thibaud Crivelli si è ispirato a un ricordo personale: sorseggiare un cocktail al lampone durante un festival di musica elettronica. Un’esperienza racchiusa in questa fragranza, che esprime un elegante e inaspettato contrasto tra un vibrante accordo di lampone fluorescente e un cuoio profondo e morbido.
AKRO - CRUSH
L’ultima novità gourmand del marchio di fragranze del naso Oliver Cresp, Akro, Crush è una fragranza ispirata alla dolce dipendenza per i macaron alla rosa. Sotto la superficie croccante di queste delizie si nasconde un cuore morbido e goloso. Un macaron ben fatto è un’esplosione di finezza, un’avventura di consistenze. Il gusto alla rosa è una delle varianti più raffinate, presente in moltissime pâtisserie parigine. Le note di testa sono Mandorla e Litchi; la nota di cuore è Rosa Bulgara; le note di base sono Pralina e Vaniglia.
Crush è insieme un omaggio e una reinterpretazione dei macaron alla rosa di Parigi. Una fragranza talmente piacevole da rallentare il tempo e lo spazio, aprendo le porte a un sogno a occhi aperti. Un momento di pura delizia.
MISS DIOR ESSENCE
“Fruttato, fiorito, succoso... E sensuale! Ho immaginato il sillage di Miss Dior Essence come un manifesto sexy e irriverente, ispirato alla
an explosion of finesse, a journey of textures. The rose flavor is one of the most refined varieties, found in many Parisian pâtisseries.
Top notes: Almond and Lychee.
Heart: Bulgarian Rose.
Base: Praline and Vanilla.
Crush is both a tribute to and a reinterpretation of rose macarons from Paris. A fragrance so delightful it seems to slow down time and space, opening the door to a waking dream. A moment of pure indulgence.
MISS DIOR ESSENCE
“Fruity, floral, juicy… and sensual! I imagined the sillage of Miss Dior Essence as a sexy, irreverent manifesto, inspired by pop art. A reflection of Serge Gainsbourg’s song Comic Strip, with its SHEBAM! POW! BLOP! WIZZ! We’re talking about a colorful and irresistibly charming essence, like a freespirited young woman unafraid to flaunt the vibrant looks and fuchsia miniskirts that starred in the latest Dior runway shows.”
pop-art. Un riflesso della canzone “Comic Strip” di Serge Gainsbourg, che fa: SHEBAM! POW! BLOP! WIZZ! Stiamo parlando di un’essenza colorata e incredibilmente affascinante, come una ragazza libera che non ha paura di sfoggiare i look vivaci e le minigonne fucsia protagoniste delle ultime sfilate Dior.
DIOR Sauvage Spray For The Wild – edizione limitata
Per la prima volta, il flacone da 30 ml di Sauvage, il celebre profumo da uomo Dior, si veste di un astuccio da viaggio in edizione limitata ispirato a un design iconico della Maison Dior. Più di un semplice profumo Dior, è un vero e proprio accessorio di stile da portare ovunque, pensato per accompagnarti in ogni viaggio.
DIOR – Sauvage Spray For The Wild - Limited Edition
For the first time, the 30 ml bottle of Sauvage, Dior’s iconic men’s fragrance, comes in a limitededition travel case inspired by one of the Maison’s signature designs. More than just a Dior fragrance, it’s a true style accessory to carry everywhere, designed to accompany you on every journey.
NOTIZIE IN VOLO NEW FLASH
Capelli secchi, danneggiati, fini o con doppie punte?
Arriva ghd rehab! La nuova linea ghd che propone trattamenti leave-in attivati dal calore, pensati per prendersi cura dei capelli senza sforzi. Formulate per essere applicate sui capelli umidi e attivate dal calore dei tool ghd, queste formule avanzate creano una rete protettiva che leviga la cuticola e riveste le lesioni, aiutando a offrire risultati immediati e rigeneranti su diversi tipi di capelli, per una chioma più morbida, forte e corposa. Non richiedono risciacquo né tempi di posa: basta applicare il prodotto ghd rehab sui capelli umidi, asciugarli e attivare il trattamento con i tool ghd. Il trattamento leave-in attivato dal calore penetra e sigilla la fibra capillare, aiutando a donare risultati visibili e duraturi: capelli nutriti, più forti e più in salute.
Dry, damaged, fine hair or split ends?
Meet ghd rehab! The new ghd line introduces heat-activated leave-in treatments designed to care for hair effortlessly. Formulated to be applied on damp hair and activated with ghd styling tools, these advanced formulas create a protective network that smooths the cuticle and coat damaged areas, delivering immediate, regenerating results for different hair types, leaving hair softer, stronger, and fuller. No rinsing or waiting time needed: simply apply ghd rehab to damp hair, dry, and activate the treatment with your ghd tool. The heat-activated leave-in penetrates and seals the hair fiber, helping to deliver visible, long-lasting results: nourished, healthier, stronger hair.
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BENESSERE D’AUTUNNO
Le migliori terme italiane per rigenerarsi tra acque calde, natura e tradizione
di Rajan Gualtieri
L’autunno è la stagione ideale per scoprire le terme italiane. Le temperature più fresche invitano a immergersi nelle acque calde e curative, e i paesaggi che si tingono di colori dorati rendono l’esperienza ancora più suggestiva. L’Italia vanta una tradizione termale millenaria, che parte dagli Etruschi e dai Romani e arriva fino ai centri benessere moderni, capaci di unire natura, storia e comfort.
Saturnia, la cascata più fotografata
In Toscana, le Terme di Saturnia sono un’icona. Le acque sulfuree sgorgano a 37,5 gradi e danno vita alle celebri Cascate del Mulino, piscine naturali di travertino che sembrano scolpite dall’acqua stessa. L’accesso alle cascate è gratuito, ma chi cerca relax esclusivo può scegliere i resort termali della zona, con trattamenti che sfruttano i benefici terapeutici di queste acque, indicate per la pelle e la circolazione.
Bagno Vignoni, un borgo unico
Sempre in Toscana, la Val d’Orcia custodisce Bagno Vignoni, un piccolo borgo celebre per la sua piazza centrale occupata da una grande vasca termale. Qui già Santa Caterina da Siena veniva a curarsi, e ancora oggi le acque calde affiorano a pochi metri dalle mura medievali. Gli hotel termali del paese offrono vasche panoramiche con vista sui colli, perfette per un soggiorno romantico.
AUTUMN WELLNESS: THE BEST ITALIAN THERMAL BATHS TO RELAX BETWEEN HOT WATERS, NATURE AND TRADITION
EN. Autumn is the perfect season to discover Italy’s thermal baths. Cooler temperatures invite you to soak in warm, healing waters, while the golden colors of the landscape make the experience even more enchanting. Italy boasts a millenary spa tradition, starting with the Etruscans and Romans and reaching today’s wellness resorts, where history, nature, and comfort come together.
Saturnia, the most photographed hot springs
In Tuscany, the Saturnia hot springs are an icon. Sulfurous waters flow at 37.5°C, forming the famous Cascate del Mulino, natural travertine pools shaped by the water itself. Access to the cascades is free, but those seeking exclusivity can choose among nearby resorts, which offer treatments based on these waters, renowned for skin and circulation benefits.
Bagno Vignoni, a unique village
Still in Tuscany, in the Val d’Orcia, lies Bagno Vignoni, a tiny village famous for its central square, occupied by a large thermal pool. Even Saint Catherine of Siena used to bathe
Abano e Montegrotto, i giganti del Veneto
Nei Colli Euganei, in Veneto, sorgono Abano Terme e Montegrotto Terme, tra i complessi termali più grandi e attrezzati d’Europa. Le acque qui hanno proprietà antinfiammatorie e vengono usate in sinergia con i fanghi termali maturati naturalmente. Gli stabilimenti offrono percorsi spa, piscine interne ed esterne e trattamenti dedicati alla riabilitazione. Perfetti per chi cerca sia benessere che cure specifiche.
Bormio, terme alpine
Per chi ama la montagna, le Terme di Bormio in Lombardia uniscono il fascino delle Alpi con i benefici dell’acqua calda. Tre centri distinti — Bagni Vecchi, Bagni Nuovi e Bormio Terme — permettono di scegliere tra vasche scavate nella roccia, piscine con vista sulle vette innevate e moderni percorsi spa. L’acqua qui sgorga a 38-40 gradi, ideale per recuperare le energie dopo una giornata sugli sci o di trekking.
Ischia, l’isola del benessere
Il Mediterraneo custodisce un tesoro: Ischia, con il suo patrimonio termale unico. L’isola campana vanta più di cento sorgenti naturali, utilizzate fin dall’antichità. Oggi sono celebri i parchi termali come Negombo e Poseidon, dove vasche di diversa temperatura si alternano a giardini mediterranei e affacci sul mare. Un’esperienza che unisce relax, mare e natura in un contesto davvero speciale.
here, and today the hot waters still rise a few steps from the medieval walls. The village’s spa hotels provide panoramic pools overlooking the rolling hills, perfect for a romantic stay.
Abano and Montegrotto, Veneto’s giants
In the Euganean Hills, Abano Terme and Montegrotto Terme are among the largest spa complexes in Europe. The waters here have anti-inflammatory properties and are combined with naturally matured thermal muds. Resorts offer spa circuits, indoor and outdoor pools, and specialized treatments for rehabilitation. Ideal for those seeking both wellness and medical care.
Bormio, Alpine hot springs
For mountain lovers, Bormio’s hot springs in Lombardy combine the charm of the Alps with the benefits of hot water. Three different centers — Bagni Vecchi, Bagni Nuovi, and Bormio Terme — offer rock-hewn pools, outdoor baths with snowy mountain views, and modern wellness facilities. The water emerges at 38–40°C, perfect for recovery after skiing or hiking.
Ischia, the wellness island
The Mediterranean’s jewel is Ischia, with its unique thermal
Pré Saint Didier
Sirmione, il lago che cura
Sul Lago di Garda, le Terme di Sirmione uniscono la bellezza del paesaggio lacustre con l’efficacia terapeutica delle acque sulfuree. Frequentate già dai Romani, oggi offrono centri benessere moderni, piscine panoramiche e percorsi spa che valorizzano la vista sul lago. L’acqua è indicata per le vie respiratorie e la pelle, ed è perfetta per chi vuole coniugare relax e turismo culturale, tra castelli medievali e passeggiate sul lungolago.
Pré Saint Didier, charme valdostano
In Valle d’Aosta, ai piedi del Monte Bianco, si trovano le Terme di Pré Saint Didier, famose fin dall’Ottocento. Le vasche all’aperto regalano una vista spettacolare sul massiccio e sulle cime circostanti. Bagni di vapore, cascate tonificanti e percorsi sensoriali rendono l’esperienza unica, soprattutto nelle giornate fresche e limpide d’autunno.
Terme gratuite e segrete
Non mancano le terme libere, perfette per chi ama l’avventura. Oltre a Saturnia, ci sono le pozze naturali di San Casciano dei Bagni e quelle di Petriolo, sempre in Toscana, dove le acque calde si mescolano ai fiumi creando un contrasto spettacolare tra caldo e freddo. Esperienze autentiche, da vivere con rispetto per l’ambiente e per la comunità locale.
Consigli pratici
• Il periodo migliore per le terme è proprio l’autunno: le temperature fresche esaltano il piacere delle acque calde.
• Portare sempre costume, ciabatte e accappatoio: molti centri li forniscono, ma averli con sé è più comodo.
• Prenotare in anticipo nei resort più famosi, soprattutto nei weekend.
• Non trascurare le proprietà terapeutiche: le acque termali italiane sono usate anche per percorsi di cura e benessere medico.
heritage. This Campanian island boasts more than one hundred natural springs, known since antiquity. Today, famous thermal parks like Negombo and Poseidon feature pools of varying temperatures surrounded by Mediterranean gardens and overlooking the sea. A blend of relaxation, seaside charm, and lush nature.
Sirmione, healing by the lake
On Lake Garda, the Terme di Sirmione combine lakeside beauty with the therapeutic power of sulfurous waters. Already known to the Romans, today they offer modern spa facilities, panoramic pools, and wellness programs enhanced by the lake’s scenery. The waters are especially beneficial for skin and respiratory conditions, making them ideal for those who wish to pair relaxation with cultural tourism, exploring castles and lakeside promenades.
Pré Saint Didier, Alpine charm
In Valle d’Aosta, at the foot of Mont Blanc, the Pré Saint Didier hot springs have been famous since the 19th century. Outdoor pools here offer breathtaking views of Europe’s highest mountain. Steam baths, revitalizing waterfalls, and sensory paths make the experience unforgettable, particularly on crisp autumn days.
Free and hidden hot springs
Italy also offers free thermal experiences for those who love adventure. Besides Saturnia, the natural pools of San Casciano dei Bagni and Petriolo, both in Tuscany, allow bathers to enjoy hot waters mixing with rivers — a striking contrast of heat and coolness. Authentic experiences to be lived with care for the environment and the local community.
Practical tips
• Autumn is the ideal season: cooler air makes hot waters even more pleasant.
• Always bring swimwear, flip-flops, and a bathrobe: many spas provide them, but having your own is more comfortable.
• Book in advance at popular resorts, especially on weekends.
• Don’t forget the therapeutic side: Italian hot springs are also used for medical treatments and health programs.
Bormio
Sirmione
RESPIRARE MEGLIO, VIVERE MEGLIO
Esercizi di mindfulness per ritrovare equilibrio e calma attraverso il respiro
di Rajan Gualtieri
La respirazione è il gesto più naturale e costante della nostra vita. Eppure spesso respiriamo senza consapevolezza, in modo superficiale, limitandoci al minimo necessario. Questo accade soprattutto nei momenti di stress, quando il fiato si accorcia e il corpo si irrigidisce. Imparare a respirare in modo pieno e consapevole non significa soltanto ossigenare meglio l’organismo, ma anche calmare la mente, ridurre l’ansia e migliorare la concentrazione. La mindfulness, la pratica della presenza mentale, considera il respiro un punto di ancoraggio: qualcosa che c’è sempre, che possiamo osservare e coltivare per ritrovare equilibrio. Non servono strumenti particolari né luoghi dedicati: bastano qualche minuto, un po’ di silenzio e la disponibilità ad ascoltarsi.
L’ESERCIZIO DELLA RESPIRAZIONE
CONSAPEVOLE
Uno degli esercizi più semplici consiste nel sedersi comodamente, chiudere gli occhi e portare l’attenzione al respiro. Non si tratta di controllarlo o modificarlo, ma di osservarlo così com’è: l’aria che entra dalle narici, il torace che si espande, l’addome che si solleva. Quando la mente si distrae, come inevitabilmente accade, basta riportarla con gentilezza al respiro. Pochi minuti al giorno di questa pratica sono sufficienti per ridurre la tensione e allenare la concentrazione.
LA RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA
Molte persone respirano soprattutto con la parte alta dei polmoni, utilizzando torace e spalle. Questo tipo di respirazione è meno efficiente e non favorisce il rilassamento. La respirazione diaframmatica, invece, coinvolge la parte bassa dei polmoni: l’addome si gonfia all’inspirazione e si sgonfia all’espirazione. Un esercizio utile è sdraiarsi con una mano sul petto e una sull’addome: inspirando, la mano sull’addome si solleva, mentre quella sul petto rimane quasi ferma. Con la pratica, questo tipo di respiro diventa naturale e porta a una maggiore calma interiore.
LA TECNICA DEL RESPIRO QUADRATO
Il cosiddetto box breathing è molto usato anche da atleti e professionisti sotto pressione. Consiste nell’inspirare contando fino a quattro, trattenere il respiro per altri quattro tempi, espirare lentamente per quattro e restare in pausa ancora per quattro. Si
BREATHE BETTER, LIVE
BETTER | Mindfulness exercises to restore balance and calm through breath
EN. Breathing is the most natural and constant act of our lives. Yet most of the time we breathe without awareness, in a shallow way, just enough to get by. This is especially true in moments of stress, when breath shortens and the body tenses up. Learning to breathe fully and mindfully not only oxygenates the body better but also calms the mind, reduces anxiety and improves focus. Mindfulness — the practice of present-moment awareness — considers the breath a natural anchor. It is always there, always available, something we can observe and cultivate to regain balance. No special equipment or setting is needed: just a few minutes, a quiet spot, and the willingness to listen inward.
THE MINDFUL BREATHING EXERCISE
One of the simplest practices is to sit comfortably, close your eyes, and bring attention to the breath. There’s no need to control or change it — simply observe it: the air entering the nostrils, the chest expanding, the belly rising. When the mind wanders, as it inevitably does, gently bring it back to the breath. A few minutes a day are enough to ease tension and train concentration.
DIAPHRAGMATIC BREATHING
Many people breathe mainly with the upper chest, lifting shoulders with each inhale. This type of breathing is less efficient and less calming. Diaphragmatic breathing engages the lower lungs: the belly expands with the inhale and contracts with the exhale. A helpful exercise is to lie down with one hand on the chest and one on the belly: when inhaling, the belly rises while the chest stays almost still. With practice, this way of breathing becomes natural and promotes inner calm.
BOX BREATHING TECHNIQUE
The so-called box breathing is often used by athletes and professionals under pressure. Inhale while counting to four, hold for four, exhale for four, and pause again for four. Imagine a
immagina un quadrato, i cui lati sono le quattro fasi del respiro. Questo esercizio regolarizza il ritmo respiratorio e induce una sensazione di stabilità e concentrazione.
IL RESPIRO PER LASCIAR ANDARE
La mindfulness insegna anche a usare l’espirazione come simbolo di rilascio. Un esercizio semplice: inspirare profondamente e, al momento di espirare, immaginare di lasciare andare tensioni, pensieri ripetitivi o preoccupazioni. Non si tratta di “cacciare via” la mente, ma di accompagnare con il respiro l’atto naturale del lasciar scorrere. È un modo per alleggerirsi, soprattutto in momenti di ansia.
RESPIRO E MOVIMENTO
Non sempre la respirazione consapevole avviene da fermi. Camminare lentamente prestando attenzione al ritmo del passo e al respiro è un esercizio potente. Si può sincronizzare l’inspirazione con due passi e l’espirazione con i due successivi, lasciando che il corpo diventi un metronomo naturale. È una pratica particolarmente utile durante le pause di lavoro o in viaggio, per trasformare una semplice camminata in un momento di centratura.
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square, each side representing a phase of breath. This simple rhythm regulates breathing and creates a feeling of balance and focus.
BREATHING TO LET GO
Mindfulness also uses exhalation as a symbol of release. A simple practice: inhale deeply and, while exhaling, imagine letting go of tension, repetitive thoughts or worries. The goal isn’t to force the mind to stop, but to accompany the natural act of release with awareness. It is a way to feel lighter, especially in anxious moments.
BREATH AND MOVEMENT
Mindful breathing doesn’t have to be still. Walking slowly with attention to both steps and breath is a powerful exercise. One can synchronize inhaling with two steps, exhaling with the next two, letting the body become a natural metronome. It’s particularly useful during work breaks or while traveling, turning a walk into a grounding moment.
CONSIGLI PRATICI
• Dedicare pochi minuti ogni giorno: la regolarità è più importante della durata.
• Creare uno spazio tranquillo, anche solo seduti alla scrivania o in un parco.
• Non giudicare: la mente vaga, è normale. L’importante è riportarla con gentilezza al respiro.
• Usare il respiro come “ancora” nei momenti difficili: una riunione importante, un esame, un volo aereo. Allenarsi con la mindfulness a respirare meglio significa imparare a vivere con più calma e consapevolezza. È un gesto semplice che diventa, con il tempo, una risorsa quotidiana.
PRACTICAL TIPS
• Dedicate just a few minutes every day: consistency matters more than duration.
• Find a quiet space — even at your desk or in a park.
• Don’t judge: the mind wanders, and that’s natural. The key is to return gently to the breath.
• Use breath as an “anchor” in difficult moments: a meeting, an exam, a flight.
Training with mindfulness to breathe better means learning to live with greater calm and awareness. A simple act that, over time, becomes a daily resource.
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SUZUKI SWIFT HYBRID: COMPATTA INTELLIGENTE CON
ANIMA URBANA / Suzuki Swift Hybrid: a smart compact with an urban soul
La Suzuki Swift è da anni una delle utilitarie più riconoscibili sul mercato. Compatta, agile e con un design che strizza l’occhio ai giovani, è riuscita a mantenere negli anni una sua identità precisa, senza inseguire a tutti i costi le mode del momento. La versione Hybrid, disponibile oggi in più declinazioni, conferma questa filosofia: restare pratica e accessibile, ma con un occhio attento all’efficienza e all’ambiente.
Design: piccolo ma deciso
Esteticamente, la Swift Hybrid resta fedele alla sua formula: dimensioni contenute (poco meno di 4 metri), linee morbide ma sportive e dettagli moderni come i gruppi ottici a LED e la calandra compatta. Non è un’auto che punta a stupire con eccessi di design, ma trasmette personalità e freschezza. Le colorazioni bicolore e i cerchi in lega di nuova generazione le donano un’aria dinamica, mentre la praticità urbana resta il suo biglietto da visita.
Abitacolo e comfort
All’interno, la Suzuki Swift Hybrid è essenziale ma funzionale. I materiali sono in gran parte rigidi, ma l’assemblaggio è solido e la disposizione dei comandi intuitiva. Lo spazio è buono per una citycar: quattro adulti viaggiano comodi, anche se il quinto posto è più sacrificato. Il bagagliaio da circa 265 litri non è enorme, ma sufficiente per la spesa o una gita fuori porta. Il sistema multimediale con schermo touch da 9 pollici supporta Apple CarPlay e Android Auto, ed è affiancato da una strumentazione chiara, con display digitale che mostra informazioni sul funzionamento del sistema ibrido.
EN. The Suzuki Swift has long been one of the most recognizable small cars on the market. Compact, agile, and with a design that appeals to younger drivers, it has managed to maintain a strong identity over the years without chasing fleeting trends. The Hybrid version, available in several trims, continues this philosophy: practical, accessible, and with an eye toward efficiency and sustainability.
Design: small but confident
On the outside, the Swift Hybrid stays true to its winning formula: under four meters long, with soft yet sporty lines, modern details such as LED headlights, and a compact grille. It’s not a car that relies on flashy design tricks, yet it radiates personality and freshness. Two-tone paint options and updated alloy wheels give it a dynamic look, while its urban-friendly proportions remain its strongest asset.
Cabin and comfort
Inside, the Swift Hybrid is simple but functional. Materials are mostly hard plastics, but assembly feels solid and ergonomics are intuitive. Space is generous for a city car: four adults travel comfortably, while the fifth seat is tighter. The 265-liter trunk is modest but adequate for daily errands or a weekend escape. The 9-inch touchscreen infotainment system supports Apple CarPlay and Android Auto, complemented by a clear digital display that shows the hybrid system’s operation.
Hybrid technology: simple and effective
The Suzuki Swift Hybrid uses a mild hybrid setup, combining
Tecnologia ibrida: semplicità che paga
La Suzuki Swift Hybrid adotta il sistema mild hybrid con motore benzina 1.2 DualJet abbinato a un piccolo motore elettrico e a una batteria da 12V o 48V a seconda della versione. Non si tratta di un’ibrida “pura”: l’unità elettrica non muove l’auto da sola, ma assiste il motore termico in accelerazione e nelle ripartenze, riducendo i consumi e migliorando la fluidità. Questa soluzione mantiene i costi contenuti, sia di acquisto che di manutenzione, e offre vantaggi pratici come l’accesso alle ZTL e la riduzione delle emissioni. In città la differenza si sente: il motore lavora più rilassato e i consumi si aggirano intorno ai 20 km/l, un risultato notevole per una benzina.
Su strada: agile e leggera
Il vero punto di forza della Swift Hybrid è la guida. Con poco più di 900 kg di peso, è un’auto leggera e maneggevole, perfetta per i contesti urbani. Lo sterzo è diretto, le sospensioni assorbono bene le buche e il cambio manuale a 5 rapporti è preciso. Per chi vuole più comodità c’è anche l’automatico CVT. Fuori città la Swift non teme le strade tortuose: il telaio bilanciato e la leggerezza regalano una guida piacevole, quasi divertente. Certo, con i suoi 83 cavalli non è un’auto sportiva, ma compensa con agilità e consumi ridotti.
a 1.2 DualJet petrol engine with a small electric motor and a 12V or 48V battery depending on the version. It’s not a full hybrid — the electric motor doesn’t drive the car on its own — but it supports the petrol engine during acceleration and restarts, reducing fuel consumption and improving smoothness. This approach keeps costs down, both in purchase and maintenance, while still offering practical benefits such as lower emissions and, in many cities, easier access to restricted traffic zones. In urban driving, the difference is clear: the engine feels more relaxed, and fuel economy reaches around 20 km/l, an impressive result for a petrol car.
On the road: light and agile
The Swift Hybrid’s strongest asset is how it drives. Weighing just over 900 kg, it’s light and nimble, perfect for city traffic. Steering is direct, suspension handles bumps well, and the five-speed manual gearbox is precise. For those who prefer, a CVT automatic is also available. Beyond the city, the Swift holds its own on winding roads: its balanced chassis and low weight make it enjoyable to drive. With 83 horsepower it won’t thrill performance seekers, but it makes up for it with agility and efficiency.
Sicurezza e dotazioni
Suzuki ha equipaggiato la Swift Hybrid con numerosi sistemi di sicurezza attiva: frenata automatica di emergenza, mantenimento di corsia, riconoscimento dei segnali stradali e cruise control adattivo. Una dotazione completa che raramente si trova in modelli di questa fascia di prezzo.
Prezzo e target
La Swift Hybrid parte da circa 20.000 euro, un prezzo competitivo considerando la tecnologia ibrida e la ricca dotazione di serie. È un’auto pensata per chi cerca una compagna di viaggio urbana, efficiente e affidabile, senza rinunciare al piacere di guida.
La Suzuki Swift Hybrid non promette rivoluzioni, ma convince per equilibrio e concretezza. Compatta, leggera e con una tecnologia ibrida semplice ma efficace, è una citycar che sa muoversi con disinvoltura anche fuori città. Un modello ideale per chi vuole un’auto dal carattere giovane, economica nei consumi e senza complicazioni.
Safety and equipment
Suzuki equips the Swift Hybrid with an impressive set of safety systems: automatic emergency braking, lane departure warning, traffic sign recognition, and adaptive cruise control. This level of equipment is rarely found in cars of its price range.
Price and audience
The Swift Hybrid starts at around €20,000, making it a competitive option when you consider its hybrid technology and generous standard equipment. It’s aimed at drivers who want a reliable, efficient, and fun-to-drive small car, especially suited to urban environments but versatile enough for occasional longer trips.
The Suzuki Swift Hybrid doesn’t aim to revolutionize, but it convinces through balance and substance. Compact, lightweight, and powered by a simple yet effective hybrid system, it’s a city car with a youthful character, low running costs, and no unnecessary complications.
CITTADINANZA
UN DIRITTO IN BILICO IN UN MONDO CONNESSO
In un’epoca in cui siamo connessi globalmente, il concetto di cittadinanza e appartenenza a un popolo non è affatto superato. Anzi, è più rilevante che mai. In molti Paesi, la cittadinanza sta diventando non più un semplice diritto di nascita, ma un privilegio sempre più difficile da ottenere.
Italia: Lo Ius Sanguinis si restringe L’Italia si distingue per l’adozione quasi totale dello ius sanguinis (“diritto di sangue”). Questo significa che la cittadinanza viene trasmessa dai genitori ai figli, indipendentemente dal luogo di nascita. Per un figlio di stranieri nato in Italia, invece, ottenere la cittadinanza è un percorso ad ostacoli, possibile solo a 18 anni e dopo aver dimostrato una residenza ininterrotta. Recentemente, la situazione è diventata ancora più rigida. In Italia Con il “Decreto Tajani” del 2025, il Governo ha introdotto nuove restrizioni:
• Il riconoscimento automatico della cittadinanza per discendenza è ora limitato fino alla seconda generazione;
• Viene richiesto un legame effettivo con l’Italia;
• L’obiettivo dichiarato è frenare l’elevato numero di richieste, soprattutto dall’America Latina, e garantire che la cittadinanza sia concessa solo a chi ha un legame forte e dimostrabile con il Paese. Parallelamente, si è registrata una spaccatura politica interna sul tema. Mentre il partito italiano “Forza Italia” ha riproposto lo ius scholae (cittadinanza per chi frequenta la scuola in Italia per dieci anni), altri partiti di governo si oppongono fermamente. Un recente referendum per facilitare l’acquisizione della cittadinanza non ha raggiunto il quorum, riflettendo una reticenza della popolazione italiana su questo tema.
Stati Uniti: La Terra delle opportunità ad un bivio Dall’altra parte dell’Oceano, gli Stati Uniti rappresentano l’esempio classico dello ius soli (“diritto del suolo”). Secondo il Quattordicesimo Emendamento, chiunque nasca sul suolo americano è cittadino, a prescindere dallo status dei genitori. Questo principio è stato un pilastro dell’identità americana, un simbolo della “terra delle opportunità”. Tuttavia, oggi questo modello risulta essere sotto attacco. Il Presidente USA Donald Trump e una parte del Partito Repubblicano hanno apertamente espresso l’intenzione di
CITIZENSHIP
A RIGHT AT RISK IN A CONNECTED WORLD
In an era of global connectivity, the concept of citizenship and belonging to a people is far from outdated. On the contrary, it is more relevant than ever. In many countries, citizenship is no longer seen as a simple birthright but rather as a privilege that is increasingly difficult to obtain.
Italy: Jus Sanguinis under pressure
Italy stands out for its almost exclusive adoption of jus sanguinis (“right of blood”). This means that citizenship is passed from parents to children, regardless of place of birth. For the child of foreign parents born in Italy, however, acquiring citizenship is a long and complex path, only possible at the age of 18 and after proving uninterrupted residence.
Recently, the situation has become even stricter. With the “Tajani Decree” of 2025, the government introduced new restrictions:
• Automatic recognition of citizenship by descent is now limited to the second generation;
• A proven, effective connection with Italy is required;
• The stated goal is to reduce the high number of applications, especially from Latin America, and ensure that citizenship is granted only to those with a strong and demonstrable bond with the country.
At the same time, the political debate has grown more polarized. While the Italian party Forza Italia has revived the proposal of jus scholae (citizenship for those who attend school in Italy for ten years), other governing parties strongly oppose it. A recent referendum aimed at making citizenship easier to obtain failed to reach the quorum, reflecting Italians’ reluctance to embrace reform on this issue.
United States: The Land of Opportunity at a crossroads
Across the Atlantic, the United States represents the classic example of jus soli (“right of the soil”). Under the Fourteenth Amendment, anyone born on U.S. soil is a citizen, regardless of their parents’ status. This principle has long been a cornerstone of American identity, a symbol of the “land of opportunity.” Today, however, this model is under attack. U.S. President Donald Trump and part of the Republican Party have openly expressed their intention to restrict jus soli, particularly for the children of undocumented immigrants. The idea is to turn citizenship into a “condi-
Cavaliere Piero Salussolia Esq. LLM
Legum omnes servi sumus, ut liberi esse possimus
Dott. Niccolò Poggio
dura lex, sed lex
limitare lo ius soli, in particolare per i figli di immigrati irregolari. L’idea è quella di rendere la cittadinanza un “privilegio condizionato” piuttosto che un diritto automatico. Se un tale cambiamento dovesse avvenire, gli Stati Uniti si avvicinerebbero a un modello simile a quello italiano, segnando un’inversione di tendenza storica.
Conclusioni: La Cittadinanza come riconoscimento da meritarsi
Stiamo assistendo ad un cambiamento globale nel modo in cui viene concepita la cittadinanza. Si sta passando da un concetto di diritto garantito a uno di riconoscimento da meritare, basato su legami di sangue, anni di residenza o altri criteri specifici. Questa deriva solleva interrogativi sul futuro delle politiche migratorie e sul significato stesso di “appartenenza” in un mondo sempre più interconnesso ma, paradossalmente, sempre più restrittivo.
tional privilege” rather than an automatic right. Should such a change occur, the U.S. would move closer to a model similar to Italy’s, marking a historic reversal of direction.
Conclusion: Citizenship as something to be earned
We are witnessing a global shift in how citizenship is understood. It is moving from a guaranteed right to a form of recognition that must be earned, based on blood ties, years of residence, or other specific criteria. This trend raises pressing questions about the future of migration policies and the very meaning of “belonging” in a world that is increasingly interconnected and, paradoxically, increasingly restrictive.
Con la collaborazione di Carmela De Luca
Facta lex inventa fraus
Whyyoudon't speakEnglish?
It doesn’t take much time to really learn; it takes time spent well.
That’s why we call ourselves Fast English: we don’t skip the steps, we put them in the right order. What is the point of starting from verbs and pronouncing if you do not know the words yet?
It would be like putting on shoes before wearing tight pants. a useless waste of time.
Let me ask you a question: do you know why English sounds complicated? You will not believe it.
Perchè non parliInglese?
Per imparare davvero, non serve tanto tempo: serve tempo speso bene.
Perché ci chiamiamo Velocemente Inglese: non saltiamo i passaggi, li mettiamo nell’ordine giusto.
Che senso ha partire da verbi e pronuncia se ancora non conosci le parole?
Sarebbe come mettere le scarpe prima di indossare pantaloni attillati.. una inutile perdita di tempo.
Ti faccio una domanda: sai perché l’inglese sembra complicato?
Non ci crederai mai..
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La nostra esperienza ci ha insegnato che le persone non imparano per mancanza di tempo, per paura di fare figuracce, o perché qualcuno le ha fatte sentire “non portate”.
Basta tornare a quel modo naturale con cui da bambino imparavi senza sforzo.
Sbaglierai?
Sì, certo! È parte del gioco!
Quante volte hai ripetuto “precipitevolissimevolmente” prima di impararla?
Ma tranquillo: nessuna parola inglese è così difficile.
..èimpossibile! 1
Our experience has taught us that people don’t learn because of lack of time, fear of making a mess, or because someone made them feel "not carried".
Just go back to that natural way you learned as a child without effort.
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OTTOBRE IN VIAGGIO: LE NOVITÀ NEGLI AEROPORTI ITALIANI / SEPTEMBER TAKES OFF: WHAT’S NEW IN ITALIAN AIRPORTS / OTTOBRATE ROMANE / THE ROMAN “OTTOBRATE” / VITERBO E LA TUSCIA / VITERBO AND THE TUSCIA
OTTOBRE IN VIAGGIO: LE NOVITÀ NEGLI AEROPORTI ITALIANI
Nuovi collegamenti, servizi hi-tech e spazi rinnovati per chi parte e per chi arriva
OCTOBER DEPARTURES: WHAT’S NEW AT ITALIAN AIRPORTS | New routes, hi-tech services and redesigned spaces for travelers across the country
Ottobre 2025 porta con sé una ventata di novità negli aeroporti italiani. Un mese tradizionalmente intenso per il traffico aereo, tra rientri, viaggi d’affari e prime partenze verso le mete invernali, diventa quest’anno anche l’occasione per scoprire nuovi servizi, collegamenti e spazi pensati per rendere l’esperienza di viaggio più fluida e piacevole.
Roma Fiumicino: nuove rotte e tecnologia
All’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino ottobre segna l’avvio di nuove rotte intercontinentali. Si amplia l’offerta verso l’Asia con collegamenti diretti per Tokyo Haneda e Bangkok, mentre sul fronte americano debutta un volo giornaliero per Chicago. Parallelamente, sono stati inaugurati nuovi varchi biometrici per l’imbarco: basta il riconoscimento facciale per superare controlli e gate senza estrarre documenti o carte d’imbarco. Per chi attende il volo, le lounge sono state rinnovate con spazi dedicati al co-working, cabine per videochiamate riservate e aree relax immerse nella luce naturale. Anche la ristorazione si arricchisce: in collaborazione con chef stellati italiani, sono stati aperti due nuovi ristoranti gourmet che reinterpretano la cucina romana in chiave contemporanea.
Milano Malpensa e Linate: innovazione e stile Milano non resta indietro. A Malpensa ottobre porta il debutto del nuovo hub cargo hi-tech, che promette di velocizzare la movimentazione merci e rendere l’aeroporto ancora più competitivo a livello europeo. Per i passeggeri, è stato inaugurato un terminal “green corridor” con spazi interni realizzati con materiali riciclati, illuminazione a basso impatto energetico e giardini verticali. A Linate, invece, il rinnovato city airport continua a sorprendere con l’apertura di un’area shopping dedicata al design italiano, che unisce marchi di moda emergenti e artigianato contemporaneo. Tra i servizi più curiosi, una galleria immersiva interattiva racconta la storia dell’aviazione italiana, trasformando l’attesa del volo in un’esperienza culturale.
EN. October 2025 brings a wave of new developments to Italian airports. Traditionally a busy month, with returning travelers, business trips and early departures toward winter destinations, this year October also becomes a time to discover new routes, services and redesigned spaces that make traveling smoother and more enjoyable.
Rome Fiumicino: new routes and technology
At Rome’s Leonardo da Vinci Airport, new longhaul flights launch this month. Asia is closer with direct services to Tokyo Haneda and Bangkok, while a new daily connection to Chicago expands
transatlantic options. At the same time, biometric boarding gates are now in full use: facial recognition allows passengers to clear security and board without showing documents or boarding passes. For those waiting, lounges have been upgraded with co-working areas, private cabins for video calls, and light-filled relaxation spaces. Dining also evolves, with two new gourmet restaurants by Italian Michelin-starred chefs, reinterpreting Roman cuisine in a contemporary way.
Milan Malpensa and Linate: innovation and style
In Milan, Malpensa unveils its new high-tech cargo hub, designed to speed up logistics and make the airport more competitive across Europe. For passengers, a newly opened “green
corridor” terminal uses recycled materials, energy-efficient lighting and vertical gardens. At Linate, the revamped city airport expands with a new shopping area dedicated to Italian design, mixing emerging fashion brands with contemporary craftsmanship. Among the most unusual additions is an immersive gallery telling the story of Italian aviation, turning waiting time into a cultural experience.
Venice: comfort and sustainability
Venice’s Marco Polo Airport now operates a fleet of electric shuttles linking the terminal with the multi-level parking and vaporetto docks. A new panoramic terrace overlooking the lagoon offers travelers
Venezia: comfort e sostenibilità
L’aeroporto Marco Polo di Venezia presenta un nuovo sistema di navette elettriche che collegano il terminal con il parcheggio multipiano e con i moli dei vaporetti. È stata inoltre inaugurata una terrazza panoramica con vista sulla laguna, dove i viaggiatori possono rilassarsi prima della partenza. Sul fronte gastronomico, spazio a prodotti tipici veneti: cicchetti, vini locali e piatti lagunari diventano protagonisti di corner dedicati.
Firenze e Bologna: servizi per il business travel
A Firenze Peretola il terminal ha visto l’introduzione di spazi pensati appositamente per il turismo d’affari: lounge attrezzate per riunioni veloci e connessioni wi-fi potenziate. Ottobre segna anche il ritorno del collegamento diretto con Londra City, particolarmente apprezzato da chi viaggia per lavoro. A Bologna, invece, debutta un nuovo sistema di trasporto automatico che collega il terminal con la stazione ferroviaria dell’alta velocità. Una soluzione che riduce i tempi di spostamento verso Milano, Firenze e Roma, rendendo l’aeroporto un nodo strategico del Centro-Nord.
Napoli e Bari: esperienze locali
Negli scali del Sud Italia le novità puntano a valorizzare le eccellenze territoriali. A Napoli Capodichino, ottobre inaugura una food hall ispirata ai quartieri della città, con
a quiet spot before departure. Local food also takes center stage, with Venetian cicchetti, wines and lagoon specialties featured in dedicated food corners.
Florence and Bologna: business travel focus
Florence Peretola introduces new spaces designed for business travelers: lounges equipped for quick meetings and upgraded wi-fi connections. October also marks the return of the direct flight to London City, highly valued by professionals. Bologna Guglielmo Marconi debuts its new automated link between the terminal and the high-speed train station, reducing travel times to Milan, Florence and Rome and reinforcing its role as a strategic hub for central and northern Italy.
pizzerie storiche, botteghe di dolci e corner dedicati al caffè napoletano. Bari Palese invece accoglie i viaggiatori con una nuova area espositiva permanente dedicata alla Puglia: fotografie, installazioni multimediali e degustazioni guidate raccontano tradizioni e paesaggi della regione.
Torino e Catania: tecnologia e nuovi spazi
All’aeroporto di Torino Caselle è operativo un nuovo sistema di “smart parking”: tramite app si prenota il posto auto, si accede con riconoscimento targa e si paga in modalità contactless. Nel terminal, inoltre, debutta un’area family-friendly con giochi interattivi e servizi per bambini. A Catania Fontanarossa, invece, ottobre porta l’apertura di un ampliamento del terminal con più gate, nuovi negozi e spazi dedicati alle compagnie low-cost. Un’attenzione particolare è stata data all’arte locale, con installazioni di artisti siciliani che arricchiscono i percorsi di imbarco.
Naples and Bari: local experiences
In southern Italy, the focus is on regional identity. Naples Capodichino opens a food hall inspired by the city’s neighborhoods, with historic pizzerias, pastry shops and coffee stands. Bari Palese greets travelers with a new permanent exhibition area dedicated to Puglia, featuring photography, multimedia installations and tastings of local specialties.
Turin and Catania: technology and new spaces
Turin Caselle introduces a new “smart parking” system: travelers can book via app, access through license plate recognition and pay contactless. Inside the terminal, a new family-friendly area offers interactive games and children’s services. At Catania Fontanarossa, October sees the opening of a terminal extension with more gates, new shops and expanded spaces for low-cost carriers. Local art is highlighted, with installations by Sicilian artists decorating boarding areas
S O L U Z I O N I
E C O N O M I C O
F I N A N Z I A R I E
P E R I M P R E S E
E D E N T I D E L
T E R Z O
S E T T O R E
C O R P O R A T E F I N A N C E
OTTOBRATE ROMANE
La tradizione che trasformava ottobre nella stagione più allegra di Roma
THE ROMAN “OTTOBRATE” | October as Rome’s most joyful season
Roma in ottobre è una sorpresa continua. L’aria è più fresca ma ancora dolce, i cieli si tingono di azzurro intenso e i tramonti si accendono di riflessi dorati. È in questo clima che nacquero le celebri Ottobrate romane, le scampagnate domenicali che tra Settecento e Ottocento animavano la vita della città. Si partiva la mattina presto, spesso con carri decorati a festa, diretti verso i colli e le vigne intorno a Roma. Le famiglie nobili e popolari, i borghesi e i contadini: tutti si mescolavano in un’unica, grande allegria. Si pranzava all’aperto, tra osterie e campi, con tavolate imbandite di piatti rustici e vino dei Castelli Romani. E mentre la campagna faceva da cornice, la giornata si trasformava in un’alternanza di balli, canti popolari e giochi tradizionali.
Curiosità: le Ottobrate erano anche un’occasione per incontri amorosi. Non a caso, i poeti dell’epoca le descrivevano come momenti in cui i giovani romani, liberi dalle formalità cittadine, trovavano il coraggio di corteggiare. Alcune mete erano particolarmente amate: Monte Mario, con i panorami sulla città eterna; Monte Testaccio, famoso per le sue osterie e il vino abbondante;
EN. Rome in October is full of surprises. The air turns cooler yet remains gentle, skies become a deeper shade of blue, and sunsets glow with golden hues. It was in this atmosphere that the famous Ottobrate romane were born, Sunday outings that enlivened the city’s life between the 18th and 19th centuries. People would set off early in the morning, often in carriages decorated for the occasion, heading to the hills and vineyards around Rome. Nobles and commoners, bourgeois families and peasants alike mixed together in shared cheer. Meals were enjoyed outdoors, with rustic dishes and wine from the Castelli Romani, while the countryside provided the backdrop for singing, dancing, and traditional games.
A curious detail: the Ottobrate were also opportunities for romance. Poets of the time often described them as occasions when young Romans, free from the rigid etiquette of the city, found the courage to flirt and court. Certain destinations became classics: Monte Mario for its views over the Eternal City; Monte Testaccio with its popular taverns and abundant wine; the countryside of Trastevere, then still open and green; and the Castelli towns of Frascati
la campagna di Trastevere, allora verde e aperta; i Castelli, con Frascati e Marino in testa, che offrivano cantine e feste popolari. Le cronache raccontano di carrozze ornate con nastri e fiori, musiche improvvisate da orchestrine itineranti e persino gare di poesia improvvisata tra i partecipanti. Una festa che durava tutto il giorno, fino al rientro in città, quando le vie di Roma si riempivano di cori e risate. Oggi il termine “Ottobrata” è rimasto nel linguaggio comune per indicare quelle giornate autunnali insolitamente miti e luminose che sembrano prolungare l’estate. Un ricordo linguistico che tiene viva la memoria di una tradizione capace di trasformare ottobre nel mese più gioioso dell’anno romano.
and Marino, with their wine cellars and village festivals. Contemporary accounts describe carriages adorned with ribbons and flowers, music from traveling ensembles, and even improvised poetry contests among participants. The celebrations stretched into the evening, with groups returning to Rome singing and laughing through the streets. Today, the word Ottobrata still lives on, used to describe those unexpectedly warm and bright autumn days that feel like a lingering summer. A linguistic echo of a tradition that once made October Rome’s most festive season.
Villa Aldobrandini in Frascati - Theater of the Water
Palatine Hill
VITERBO E LA TUSCIA, IL CUORE SEGRETO DEL LAZIO
Dove il Medioevo incontra le terme e i borghi sospesi nel tempo
VITERBO AND THE TUSCIA: THE HIDDEN HEART OF LAZIO | Where the Middle Ages meet hot springs and timeless villages
C’è un Lazio meno conosciuto, lontano dalle folle che affollano Roma, ed è quello della Tuscia viterbese. Un territorio che profuma di storia etrusca e medioevale, di acque termali e di boschi che custodiscono misteri. Viterbo, capoluogo della provincia, è il punto di partenza perfetto per un viaggio che si svela passo dopo passo, tra vicoli acciottolati, paesaggi vulcanici e borghi che sembrano scolpiti nella roccia.
Viterbo, la città dei papi e delle terme
Il centro storico di Viterbo è un gioiello medievale tra i meglio conservati d’Italia. Entrando da Porta Fiorentina ci si immerge in un dedalo di stradine che conducono a piazze eleganti e fontane rinascimentali. Il quartiere di San Pellegrino è un museo a cielo aperto: case in peperino, archi, logge e torri che riportano indietro nel tempo. Il Palazzo dei Papi è il simbolo della città. Qui, nel XIII secolo, si svolse il primo conclave della storia: il termine nacque proprio a Vi-
EN. There is a lesser-known Lazio, far from the crowds of Rome, and it is the land of Tuscia Viterbese. A territory steeped in Etruscan and medieval history, thermal waters, and mysterious woods. Viterbo, the provincial capital, is the perfect starting point for a journey revealed step by step, through cobbled alleys, volcanic landscapes, and villages that seem carved into stone.
Viterbo, city of the popes and of the hot springs
The historic center of Viterbo is one of the best-preserved medieval towns in Italy. Entering through Porta Fiorentina means stepping into a maze of narrow streets leading to elegant squares and Renaissance fountains. The San Pellegrino district is an open-air museum: peperino stone houses, arches, loggias, and towers transport visitors back in time. The Palazzo dei Papi is the city’s symbol. In the 13th century, it hosted the very first conclave in history: the term itself was born here, when cardinals were locked “cum
Viterbo, Palace of Popes
terbo quando i cardinali vennero “chiusi a chiave” per accelerare l’elezione del nuovo pontefice. Visitare la Sala del Conclave e la loggia delle Benedizioni significa rivivere una pagina cruciale della storia della Chiesa. Ma Viterbo non è solo storia. È anche relax: le sue terme erano amate già dagli etruschi e dai romani. Le sorgenti sulfuree alimentano stabilimenti eleganti e vasche naturali all’aperto, come le celebri Piscine Carletti. Immergersi in acqua calda sotto un cielo stellato è una delle esperienze più autentiche della Tuscia.
Borghi da fiaba
A pochi chilometri dalla città si susseguono borghi che sembrano sospesi. Civita di Bagnoregio, “la città che muore”, è forse il più iconico. Collegata da un lungo ponte pedonale, appare come un miraggio arroccato su uno sperone tufaceo che si sgretola lentamente. Passeggiare tra le sue stradine è un viaggio nel tempo, con viste spettacolari sulla Valle dei Calanchi. Bomarzo è famosa per il suo Parco dei Mostri, creato nel Cinquecento dal principe Vicino Orsini: un bosco popolato da statue gigantesche e figure enigmatiche che sorprendono a ogni passo. A Bagnaia, invece, il capolavoro è Villa Lante, una delle più eleganti residenze rinascimentali d’Italia, celebre per i suoi giardini geometrici, fontane e giochi d’acqua. Altri borghi meritano una sosta: Vitorchiano, con le case aggrappate alla roccia vulcanica e le mura medievali; Sutri, con l’anfiteatro romano scavato nel tufo; Tuscania, con le chiese romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore, immerse nella campagna.
Natura e laghi vulcanici
La Tuscia è anche terra di natura vulcanica. Il Lago di Bolsena, il più grande d’Europa di origine vulcanica, è perfetto per passeggiate sul lungolago, gite in barca e bagni estivi. Al centro spiccano le isole Bisentina e Martana, entrambe ricche di leggende. Il Lago di Vico, circondato dai Monti Cimini, è un’oasi naturale ideale per escursioni a piedi o in bicicletta. In autunno, i boschi si colorano di rosso e oro, regalando scenari incantevoli.
clave” to speed up the election of a new pope. Visiting the Conclave Hall and the loggia of Benedictions means reliving a crucial page in the history of the Church. But Viterbo is not only history — it is also relaxation. Its hot springs were beloved by the Etruscans and Romans. Today, sulfurous waters still feed elegant spa complexes as well as open-air pools, such as the famous Piscine Carletti. Soaking in steaming water under a starry sky is one of Tuscia’s most authentic experiences.
Fairy-tale villages
Just a few kilometers away lie villages that seem suspended in time. Civita di Bagnoregio, “the dying city,” is perhaps the most iconic. Linked by a long pedestrian bridge, it looks like a mirage perched on a crumbling tuff spur. Walking its streets feels like traveling through history, with breathtaking views over the Calanchi Valley. Bomarzo is renowned for its Sacred Grove, known as the Park of the Monsters, created in the 16th century by Prince Vicino Orsini: a forest filled with gigantic statues and enigmatic figures that surprise visitors at every turn. Bagnaia, instead, boasts Villa Lante, one of the finest Renaissance residences in Italy, celebrated for its geometric gardens, fountains, and water features. Other gems deserve a stop: Vitorchiano, with its houses clinging to volcanic rock and medieval walls; Sutri, with its Roman amphitheater carved directly into the tuff; and Tuscania, with the Romanesque churches of San Pietro and Santa Maria Maggiore, standing majestically amid the countryside.
Nature and volcanic lakes
Tuscia is also volcanic land. Lake Bolsena, the largest volcanic lake in Europe, is perfect for lakeside walks, boat trips, and summer swims. At its center lie the Bisentina and Martana islands, both wrapped in legends. Lake Vico, surrounded by the Cimini Mountains, is a natural oasis ideal for hiking and cycling. In autumn, the woods explode in shades of red and gold, creating enchanting scenery.
In order from the previous page: Orcus mouth sculpture at Parco dei Mostri in Bomarzo, province of Viterbo Civita di Bagnoregio
Curiosità e sapori
Viterbo e la sua provincia sono anche una festa per il palato. La cucina è semplice e sostanziosa: l’olio extravergine d’oliva della Tuscia è tra i più apprezzati del Lazio, e non mancano piatti tipici come l’acquacotta (zuppa di verdure e pane), le pappardelle al cinghiale e la porchetta. Da non perdere i dolci secchi come i tozzetti con le nocciole dei Cimini, perfetti da intingere nel vino locale.
Una curiosità: ogni 3 settembre Viterbo celebra la Macchina di Santa Rosa, patrimonio UNESCO immateriale. Si tratta di una torre alta circa 30 metri e illuminata da centinaia di luci, portata a spalla da oltre cento uomini, i “Facchini”. Uno spettacolo unico al mondo che richiama migliaia di spettatori.
Consigli pratici per la visita
Chi vuole esplorare Viterbo e la provincia può organizzare un itinerario di tre o quattro giorni. La città merita almeno una giornata piena, tra il centro medievale, il Palazzo dei Papi e una sosta alle terme. Un secondo giorno può essere dedicato a Civita di Bagnoregio e al Lago di Bolsena, mentre il terzo può includere Villa Lante, Bomarzo e magari una passeggiata nei boschi dei Monti Cimini. Per spostarsi è preferibile l’auto: molti borghi sono raggiungibili solo con mezzi propri e le strade panoramiche offrono scorci meravigliosi. In alternativa, da Roma si arriva a Viterbo in treno (circa due ore) e si può noleggiare un’auto in città. Il periodo migliore per visitare la Tuscia è la primavera, con i giardini in fiore e il clima mite, o l’autunno, quando i colori dei boschi e le sagre dedicate al vino e alle castagne rendono l’atmosfera particolarmente suggestiva.
Curiosities and flavors
Viterbo and its province are also a feast for the palate. The Tuscia’s extra-virgin olive oil is among the most prized in Lazio, and local cuisine offers hearty dishes such as acquacotta (a rustic vegetable and bread soup), pappardelle with wild boar, and roast porchetta. For dessert, don’t miss tozzetti, crunchy hazelnut biscuits from the Cimini area, best enjoyed dipped in local wine. A curious note: every September 3rd, Viterbo celebrates the Transport of the “Macchina di Santa Rosa,” a UNESCO Intangible Cultural Heritage. A 30-meter-tall tower, lit by hundreds of candles and lights, is carried on the shoulders of over 100 men, the Facchini. A unique spectacle that draws thousands of spectators from all over the world.
Practical tips for your visit
To explore Viterbo and its province, plan at least three or four days. Dedicate a full day to the city itself, between the medieval center, the Palazzo dei Papi, and a stop at the hot springs. A second day can be devoted to Civita di Bagnoregio and Lake Bolsena, while the third can include Villa Lante, Bomarzo, and perhaps a walk through the Cimini woods. Getting around is easier by car: many villages are accessible only with private transport, and the panoramic roads offer magnificent views. Alternatively, Viterbo can be reached by train from Rome (around two hours), with car rentals available in town.
The best times to visit Tuscia are spring, when gardens bloom and the climate is mild, and autumn, when the colors of the forests and festivals dedicated to wine and chestnuts make the atmosphere especially captivating.
Bolsena lake. aerial view of Capodimonte medieval village - Viterbo province,
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UN libro DA LEGGERE
A BOOK TO READ
di Enza Pietrangelo
MESSAGGERA LA
Costantino Armiento, (a cura di) Stefania Farnesi, La Messaggera: Quello che credevo la fine era solo un nuovo inizio (12,00€)
Ci sono libri che ti prendono per mano e ti raccontano una storia. Poi ci sono quelli che ti scuotono l’anima, che ti fanno sentire meno solo, che ti regalano la sensazione di un abbraccio forte e sincero: questo è il caso del libro di Costantino. Costantino aveva una vita, potremmo dire, perfetta: un lavoro da sogno, obiettivi chiari, la rassicurante sensazione di avere tutto sotto controllo. Eppure, come spesso accade, il destino aveva in serbo qualcosa di inaspettato. Un giorno, senza preavviso, è arrivata “lei”: una presenza improvvisa e dirompente, che lui stesso definisce non un amore o un’amica, ma una vera e propria “messaggera”. Questo non è il solito racconto sulla malattia. È molto, molto di più. È la testimonianza onesta e potente di un uomo che, di fronte a una diagnosi che avrebbe potuto spezzarlo, ha scelto di non arrendersi. Con una scrittura intima e diretta, Costantino ci guida nel suo percorso, fatto di dolore, ma anche di una scoperta straordinaria: il potere nascosto nella fragilità. Pagina dopo pagina, l’autore ci svela il suo “metodo” in continua evoluzione: un mix coraggioso di farmaci e meditazione, di sport e alleanze umane, di resistenza emotiva e di una nuova, profonda, capacità di ascoltare il proprio corpo. È un vero e proprio manuale di lotta e di resilienza, un promemoria per tutti noi. Il messaggio finale di questo libro è potente e universale. Ci ricorda che la nostra storia non è definita dagli eventi che ci colpiscono, ma dalla nostra reazione ad essi. “La Messaggera” di Costantino è, in definitiva, una carezza a chi si sente perso, un inno alla vita e alla sua straordinaria, a volte dolorosa, bellezza. Se cercate una lettura che vi ispiri, che vi commuova e che vi faccia riflettere sul senso più profondo della forza interiore, questo libro è un appuntamento da non mancare.
EN. Costantino Armiento, edited by Stefania Farnesi, La Messaggera: What I Believed Was the End Was Only a New Beginning (€12,00)
There are books that take you by the hand and tell you a story. Then there are those that shake your soul, that make you feel less alone, that give you the sensation of a strong, genuine embrace: this is the case with Costantino’s book.
Costantino once had what one might call a perfect life: a dream job, clear goals, the reassuring feeling of having everything under control. Yet, as so often happens, fate had something unexpected in store. One day, without warning, “she” arrived: a sudden and overwhelming presence that he himself describes not as a lover or a friend, but as a true “messenger.” This is not the usual story about illness. It is much, much more. It is the honest and powerful testimony of a man who, faced with a diagnosis that could have broken him, chose not to surrender. With an intimate and direct style, Costantino takes us along his path, made of pain but also of an extraordinary discovery: the hidden power within fragility. Page after page, the author reveals his constantly evolving “method”: a courageous mix of medication and meditation, of sports and human alliances, of emotional resilience and a new, profound ability to listen to his own body. It is a true manual of struggle and resilience, a reminder for us all. The final message of this book is powerful and universal. It reminds us that our story is not defined by the events that strike us, but by how we respond to them. Costantino’s La Messaggera is, ultimately, a caress for those who feel lost, a hymn to life and its extraordinary—sometimes painful—beauty. If you are looking for a book that will inspire you, move you, and make you reflect on the deepest meaning of inner strength, this is an appointment not to be missed.
COSTANTINO ARMIENTO nasce a Foggia l’11 febbraio 1985. Dopo una laurea in Ingegneria Elettronica all’Università Sant’Anna di Pisa, gira il mondo lavorando per grandi multinazionali. Parla più lingue, ama le sfide e, sopra ogni cosa, la vita. Nel gennaio 2019 la diagnosi di Sclerosi Multipla Primariamente Progressiva gli cambia la vita. Da allora, inizia un viaggio fatto di cadute, rinascite e resistenza, che racconta con autenticità in questo libro.
COSTANTINO ARMIENTO was born in Foggia on February 11, 1985. After graduating in Electronic Engineering at the Sant’Anna School of Advanced Studies in Pisa, he traveled the world working for major multinational companies. He speaks several languages, loves challenges, and, above all, life. In January 2019, the diagnosis of Primary Progressive Multiple Sclerosis changed his life. Since then, he has embarked on a journey of falls, rebirths, and resilience, which he recounts with authenticity in this book.
Costantino Armiento
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