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L’azzardo non è un gioco
di Alessio Masnata, Responsabile Area Prevenzione CEIS Genova
Dal 2017 mi occupo attivamente, nell’ambito del ventaglio di interventi proposti dal nostro Centro di Solidarietà, di cura, riabilitazione e contrasto al fenomeno del Gioco d’azzardo Patologico, accogliendo e seguendo persone compromesse dalla dipendenza in questione, coordinando inoltre una squadra di colleghi inseriti nei progetti di prevenzione e promozione della salute all’interno delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Nel 2016 incoraggiato dal collega Giovanni Lizzio che già da anni aveva portato alle attenzioni del nostro Centro di Solidarietà questo nuovo, si fa per dire, problematico scenario ho iniziato ad avvicinarmi, formarmi e sensibilizzarmi alla tematica sociale dell’azzardo.
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Da subito ho potuto comprendere che il problema non era affatto una novità per il nostro territorio, ma un fenomeno sommerso e radicato nella vita di molti cittadini. Le richieste di supporto arrivate allo sportello e le storie dei nostri utenti, rivissute nei loro colloqui, hanno confermato il lato oscuro dei luoghi in cui è promessa la vincita di cifre economiche e promossa la cultura della scommessa e dell’azzardo con investimenti monetari.
Le fotografie presentate spesso figurano situazioni di importanti fatiche individuali. Storie di vita all’interno delle quali il gioco d’azzardo ha preso sempre più spazio, portando a gravi conseguenze finanziarie, con ripercussioni familiari e sociali. Molte persone seguite sono arrivate da noi solo dopo la perdita del lavoro, delle relazioni significative o per situazioni finanziarie di sovraindebitamenti, a causa degli elevati costi del gioco d’azzardo. Nonostante l’impegno del personale ed i supporti ministeriali arrivati in soccorso alle azioni di contrasto al fenomeno dell’azzardo a livello regionale e locale spesso solo alcuni cittadini accedono o hanno fatto accesso ai servizi di ascolto, consulenza e terapia, mentre tanti altri continuano a giocare, aggravando la loro situazione finanziaria nella speranza che una fortunata vincita possa finalmente sistemare tutto.
È proprio qui che sta il maggiore pericolo del gioco d’azzardo, pericolo rappresentato dal fatto che si può instaurare nel soggetto una dinamica di dipendenza patologica, con valenze spesso croniche e recidivanti, che rendono faticosa e a volte impossibile una gestione razionale degli affetti e degli investimenti economici.
La speranza auspicabile è che la cultura cambi, a favore di maggiori consapevolezze e responsabilità verso la propria salute e quella del prossimo.
Le persone devono conoscere i rischi associati alla dipendenza da gioco d’azzardo, in particolare i giovani soggetti sempre di più a stimoli provenienti dal mondo dell’online. È importante che la società sia incoraggiata a riconoscere il problema e ad appoggiare chi sta lottando contro il gioco d’azzardo patologico, eliminando lo stigma che spesso viene associato alle dipendenze.
Cambiano i termini infatti rispetto alle dipendenze fisiche da sostanze rimane la superficialità che spesso tende a banalizzare il problema del DGA - Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico, perché è importante parlare delle cose con il loro nome, a favore di erronee interpretazioni di vizi. Le persone che soffrono di questa dipendenza, infatti, hanno bisogno di ricevere aiuti provenienti da personale formato e qualificato per uscirne e ricostruire le loro vite. Le interpretazioni provenienti dagli ambienti circostanti, che spesso descrivono la persona compromessa come soggetta da un vizio estinguibile con un po’ di impegno, non favoriscono il riconoscimento precoce dei sintomi di malattia e quindi l’instaurarsi di un trattamento precoce della problematica.
A Genova dal 2019 il Progetto Game Over - l’Azzardo Divora che si colloca nel quadro del Piano Regionale GAP - DGR 773/2018, promuove l’attivazione di una Rete di Servizi Coordinati dai Ser.D della ASL3 in collaborazione con gli Enti del privato Accreditati per il contrasto di fenomeni azzardo-correlati in tutti i distretti sanitari genovesi. Il Piano Game Over - L’ Azzardo Divora vuole incidere sul fenomeno del gioco d’azzardo problematico nel territorio genovese, infatti, oltre che con l’attivazione di occasioni di cura e reinserimento sociale, anche tramite la sensibilizzazione della popolazione generale sui rischi connessi all’azzardo e quindi l’attivazione di percorsi di prevenzione specifici per la popolazione giovanile per potenziare il loro senso critico.
Il ventaglio di interventi attivi e coordinati tra di loro sul territorio è ampio, in risposta ad una problematica che non risparmia nessuno, poiché nessuna fascia di età o strato sociale ne è esente.
I fattori di pressione culturali, commerciali e la moderna industria del gioco intercettano infatti le vulnerabilità dei loro clienti con prodotti sempre più appetibili e curati nei più piccoli dettagli. Siamo infatti consapevoli che numerose volte chi si avvicina alle emozioni restituite dal gioco d’azzardo spesso non cerca un profitto economico ma principalmente un rifugio da fatiche personali ed emotive.
La seduzione del gioco sta nell’illusione di poter eliminare le proprie sofferenze delegando all’esterno la soluzione a tutto, ad una “ruota della fortuna” che promette pienezza e riconoscimenti.
Per noi l’educazione e la cura partono da qui dal dialogo e dal confronto con il gruppo ed il prossimo per fare cadere giudizi, colpe e distorsioni a favore di un percorso di responsabilizzazione verso se stessi, la propria salute e la collettività.
