INTRODUZIONE
marmitta, marmitta a gradino e ad anello, pentola, pentola con rubinetto, cuocipasta, bollipasta, cuociasparagi, pentola da campo, pentola cuocicozze, casseruola fonda, casseruola fonda a due manici, casseruola mezza fonda a due manici, casseruola bassa a due manici, altre casseruole a due manici, casseruola ovale, risottiera, casseruola alta o fonda, sauteuse à degré, évasée, à sauter, padella, padella per pesce, padella per blini, padella per ova al piatto, padella per omelette, padella per bagnomaria, rostiera, rostiera per bagnomaria, brasiera, pesciera, turbotiere, giamboniera, bollilatte, bollitore, polsonetto, cioccolatiera, bastardella, griglia.
Ogni pentola ha il suo coperchio
L
’uomo, attraverso la costruzione di concetti e nozioni, materiali e oggetti, elabora e classifica modelli e cerca di applicarli al suo vivere quotidiano nella misura in cui questi partecipano al suo percorso di orientamento e auto-identificazione all’interno di un gruppo. A questo contesto appartengono tutte le condizioni che fanno dell’individuo un soggetto socio-culturale, dotato di propositi e di finalità, ma al contempo sottoposto a vincoli come l’ambiente, le condizioni storiche e politiche, il contesto sociale. La cucina in particolare, come insieme di pratiche alimentari, più o meno codificate, è un’attività che va oltre l’approccio pragmatico ed empirico, perché esprime attraverso il cibo l’intersecarsi di diversi piani di analisi: ecologici, tecnologici, simbolici, sociali, semiotici. Pertanto la scelta degli alimenti, la loro cottura, le suppellettili e le attrezzature - come pentole e padelle - utilizzate per trasformarli rappresentano i lemmi di un linguaggio attraverso cui l’attore sociale esprime se stesso, comunicando agli altri il proprio status, ruolo, condizione, e in ultima analisi, come direbbe Lévi-Strauss, la propria visione del mondo. La scelta di una padella a bordo alto o basso, di rame stagnato o di ghisa, la preferenza per la lionese, l’amore per il wok rappresentano certamente opzioni di tipo funzionale nei confronti dell’alimento da trattare, ma al contempo comunicano cultura. Pertanto le dinamiche di produzione e preparazione del cibo, prima ancora del suo consumo, documentano una continua e costante dialettica tra res naturalis e res culturalis di cui l’uomo è senza dubbio l’unico animatore.
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