Fuorionda n°6 - 2012

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G I O R N A L E

D E L L ' U N I V E R S I T À N° 6 - 2012

fuorionda@units.it L'INTERVISTA

ATTUALITÀ

Barcolanatra festa, musica, peccato peril vento

Achi ha fatto dei momenti di crisi uno status sociale

Chiamataalleurne: elezioni2012 Continua a pag. 8 e 9

Continua a pag. 7

Il 14 e 15 di novembre gli studenti sono chiamati a votare per gli organi maggiori INTERVISTA

3 matricole persapere cosa pensano diTs e della sua Uni In alto l'edificio centrale dell'Università. Di fianco i loghi delle tre liste. Autonomamente in alto, seguito in basso da Lista di Sinistra mentre qui accanto quello di Oltre-student Office. Continua a pag. 2 e 3

ASSOCIAZIONI

Continua a pag. 11

NUOVO STATUTO

Presidente e vice del CdS ci spiegano i nuovi cambiamenti

Continua a pag. 4 e 5

ASATperlaculturaalbaneseaTrieste EESTEC:ingegneri IlOMOFOBIA rispetto del singolo alritmodisalsa come persona e non come categoria

Continua a pag. 10

Ultima pagina

Ricetta:Tortad'autunno

Continua a pag. 6

Sslmit- filastrocca di molte avventure


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Duegiornidielezioni VOTAZIONI dalleore8.30 alleore19.00 perdeciderechici 14nov: 15nov: dalleore8.30 alleore14.00 rappresenterà SEGGIO ELETTORI ISCRITTI Trieste - Il 14 e 15 di novembre non saranno due giorni qualsiasi. Infatti, come previsto dal regolamento e decretato dal rettorato, in queste date si terranno le elezioni per eleggere i rappresentati che andranno a portare la voce degli studenti negli organi maggiori: tre al Senato, due nel CdA ERDiSU e due nel CUS. L'auspicio del Presidente del Consiglio degli Studenti, Mattia Fadel, è quello di una maggior affluenza precisando che - è il desiderio di chiunque crede nel sistema democratico avere la maggior partecipazione sia attiva che passiva per permettere innanzitutto un'ampia "gamma" di candidati e poi una loro "scelta" rappresentativa. Ricordando che - i dati storici dell'affluenza alle urne, per le nostre votazioni studentesche ci dicono che questa tappa cruciale del processo democratico è un po' sottovalutata, essendo le percentuali di affluenza piuttosto basse. La conclusione, semplice per quanto importante, è che si superi il clima di vaga sfiducia e disinteresse verso le istituzioni e s’inneschi l’interesse sulle questioni riguardanti la comunità accademica. Per le candidature le liste i candidati sono: Per il senato Autonomamente schiera in prima fila Bauci Ga-

briele (classe '90, studente di medicina e chirurgia) seguito da Buciol Ruggero ('86, scienze penalistiche) Fonda Caterina ('88, farmacia) e Valenti Mora Castro Olymar Cristina ('89, scienze politiche e dell'amministrazione). Lista di Sinistra invece sceglie dei candidati più giovani, in prima fila But Riccardo (classe '92, studente di scienze internazionali e diplomatiche) seguito da Perinetti Casoni Giovanna ('91, biotecnologie) e Ruzzier Silvio ('89, economia e gestion aziendale). Lista Oltre-Student office propone un unico candidato nella persona di Favaro Riccardo (classe '91, studente di giurisprudenza). Per il Cus le liste decidono di proporre rispettivamente: Capitano Letizia ('90, fisica) e Iesu Martina ('87, scienze politiche e dell'amministrazione) per Autonomamente, seguita da Lista di Sinistra che propone Abrami Andrea ('88, giurisprudenza), Moratto Raffaele ('92, economia e commercio internazionale dei mercati finanziari) e Spessot Martina ('91, medicina e chirurgia). Anche questa volta lista Oltre Student-Office propone un solo candidato nella persona di Pesaro Costanza ('92, scienze politiche e delle relazioni internazionali). Infine nel Consiglio di Amministrazione dell'ERDiSU sono solo le liste Autono-

Dopo la riforma c.d. “Gelmini”, il Senato Accademico è stato ridimensionato a mero organo propositivo e consultivo per il C.d.A. Esso formula proposte ed esprime pareri in materia di ricerca, didattica, diritto allo studio e tasse, nonché svolge funzioni di coordina-

mento e di raccordo con i dipartimenti. Inoltre delibera in materia di riconoscimento di titoli di studio, approva il regolamento generale e didattico di Ateneo (acquisito il parere del Consiglio di Amministrazione), approva i regolamenti delle strutture di ricerca e di-

di Besart Shyti

Senato accademico

Seggio 1 :

Facoltà di Aula Magna, III piano, Giurisprudenza, Edificio A, P.le Europa 1 Scienze Politiche

Seggio 2:

Aula Magna, III piano, Edificio A, P.le Europa 1

Facoltà di Ingegneria ed Economia

Seggio 3:

Facoltà di Farmacia e Aula Magna, III piano, Scienze matematiche, Edificio A, P.le Europa 1 fisiche e naturali

Seggio 4:

Facoltà di Psicologia e Aula Magna, III piano, Architettura e tutti i Edificio A, P.le Europa 1 Dottorandi dell'Ateneo

Seggio 5:

Facoltà di Lettere e Filosofia e Scienze della Formazione

Seggio 6:

Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e traduttori

Seggio 7:

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Facoltà di Lettere e Filosofia Sala Atti "Arduno Agnelli" Androna Campo Marzio 1 0, II piano Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori - Aula s 51 3 V piano Via Filzi, 1 4 Medicina e Chirurgia - Zona didattica di Cattinara - Aula 3, nuovo Polo Didattico - Bib II piano

mamente e di Sinistra a sentati da Guarneri Alice ('90, presentare i candidati, nessun chimica e tecnologie farmarappresentante per Oltre. Nella ceutiche) Mattossi Arpad ('88, fattispecie perAutonomamente scienze politiche e dell'ammisi candidano Lunghi Marco nistrazione) e Nikolic Bojan ('86, scienze economiche), Ra- ('87, giurisprudenza) per Lista schi Martina ('91, farmacia) e di Sinistra. Rosani Giulio ('89, fisica). I diretti avversari sono rappredattiche, e i regolamenti in composto da: Rettore (presimateria di ricerca e di didattica dente); tredici rappresentanti (acquisito il parere favorevole d’area, nella misura di uno per del Consiglio di Amministra- ciascuna delle aree scientifizione), approva il codice etico codisciplinari, tra cui almeno e ne applica le sanzioni, desi- cinque direttori di dipartigna i componenti esterni del mento; tre rappresentanti degli Consiglio di Amministrazione, studenti; un rappresentante dedesigna i componenti del Nu- gli assegnisti di ricerca e dei cleo di valutazione di Ateneo, borsisti di ricerca; due rappredel Collegio di disciplina ed il sentanti del personale tecnicoGarante diAteneo. amministrativo. Il Senato Accademico è


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Chivotare?Unabrevedescrizione persaperecosalelistehannofatto di Edoardo Mazza

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Lista AutonomaMente

Autonomamente, a cui appartiene l'attuale presidente del C.d.S., nasce quattro anni fa per creare una lista slegata da correnti politiche. La lista, tra le varie cose, ha fatto destinare molti fondi al sistema bibliotecario d’ateneo (es. sistema Pietro di restituzione volumi fuori orario), ha istituito un banchetto informativo

sulle tasse ha richiesto, e ottenuto, il ripristino del front office dell’ufficio tasse (2012). Per le Facoltà ha richiesto che fosse ufficialmente riconosciuta la norma che obbliga i docenti a pubblicare gli appelli con almeno 2 mesi di anticipo. Ha organizzato vari eventi culturali tra cui due spettacoli teatrali, due concerti di musica classi-

ca, un corso di job etiquette, varie conferenze tra cui una sulla riforma del mercato del lavoro e una sulla riforma Gelmini. Ha anche proposto migliorie sulla mensa con un questionario somministrato agli studenti (momentaneamente sospese per la sentenza del T.A.R. sulla gara d’appalto).

Lista di Sinistra

La lista di Sinistra nasce circa un ventennio fa con l’intento di formare un gruppo studentesco unito secondo valori umani fondamentali quali, ad esempio, la solidarietà e soprattutto l’uguaglianza. Nel corso della sua carriera ha portato avanti diversi progetti stabilendo una forte connessione tra corpo studentesco e ateneo, migliorando anche la vita degli universitari

e lo sviluppo delle sedi stesse. Diversi sono stati gli interventi effettuati. Alcuni tra i tanti sono, ad esempio, l’aver richiesto la programmazione annuale delle date d’esame e la conseguente pubblicazione, in tempi celeri e d’anticipo, degli orari delle lezioni indipendentemente dal corso di laurea scelto; conferenze e iniziative (vedasi, “Parliamo di mafia” o “Diritti

dietro le sbarre”); ancora la partecipazione ai tavoli di dibattito tra Comune e provincia con l’intento, spesso ritenuto marginale, di porgere particolare attenzione alle esigenze degli studenti fuorisede; in extremis ha lavorato, e continua a farlo, per un’Università basata sul risparmio energetico, di cui è esempio l’iniziativa insieme alle altre liste “Mi illumino di meno”.

Oltre-student office

Oltre-Student Office è una lista di pronta risposta alla suddetta “lista di Sinistra”. E’ stata fondata intorno al 2000 partendo in via sperimentale e basando tutto il proprio lavoro sulla totale assenza di un’ideologia politica ben precisa cui accodarsi. Nel 2003 fonda l’Associazione culturale “Inoltre” che è diventata uno tra i luoghi di ritrovamento so-

ciale e aggregativo, superando le altre liste nelle elezioni del 2004-2006 toccando con mano la sedia della presidenza del consiglio degli Studenti, classificandosi come seconda lista universitaria alle elezioni. Anche a Office va attribuita la promozione di eventi e incontri come, ad esempio, una mostra fotografica intitolata “L’Università vista dagli

studenti”, piuttosto che una conferenza dal titolo tematico “L’Islam e la democrazia: cosa è cambiato? Il Mediterraneo alla fine della primavera araba”; o per ultimare, una conferenza dedicata alla “Donazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche”, patrocinata dal CdS con la partecipazione dell’ADMO e dell’AGMEN.

CUS

Centro Universitatio Sportivo Il Comitato è composto dal Rettore, o un delegato, da due membri degli enti sportivi universitari, da due studenti, dal Direttore generale, o da suo delegato, e un rappresentante della SISSA. Sovrintende ai programmi di sviluppo dell'attività sportiva universitaria e alla loro realizzazione, agli indirizzi di gestione degli impianti sportivi

sulla base di un “Piano Finanziario” annuale corredato dal relativo “Piano delle attività”; propone, inoltre, i programmi di edilizia sportiva e formula il piano dei relativi finanziamenti. Rientrano nel piano delle attività la promozione della pratica sportiva, l’organizzazione di attività sportive nelle varie discipline, l’organizzazione di attività agonistiche a carattere universitario e nell’ambito delle Federazioni sportive, la partecipazione ad attività agonistiche sia in ambito universitario che federale.

ERDiSU

Ente Regionale per il Diritto e le opportunità allo Studio Universitario L'ente ha il compito di garantire, secondo il principio costituzionale, l'opportunità di accedere ai più alti gradi negli studi, seppure privi di mezzi ma meritevoli. Il Consiglio di amministrazione dell’Erdisu è composto da un Presidente, dal Rettore dell'Università, o un suo delegato, tre rappresentanti degli studenti, quattro rappresentanti

della Regione, eletti dal Consiglio regionale con voto limitato a tre. Esso esercita le funzioni di indirizzo e verifica dell'attività amministrativa e di gestione e in particolare, adotta le deliberazioni concernenti il programma delle attività, il bilancio, il rendiconto, i regolamenti, i bandi di concorso, (questi ultimi importanti per le assegnazioni delle borse di studio, dei posti alloggio, e degli appalti per il servizio mensa), opere edilizie, l'acquisto e l'alienazione di beni.


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Nuovostatutod'ateneo,cosacambia UNIVERSITÀ

Più rappresentati degli studenti, scomparse le facoltà e tutti i cambiamenti portati dalla riforma di Martina Raschi

Con l'inizio dell'anno accademico 2011/2012 si è spesso sentito parlare di mutamenti che coinvolgeranno il nostro Ateneo dopo la modifica della "carta fondamentale" come descritto dalla Riforma Gelmini della quale ci siamo già dimenticati. Quali cambiamenti subiranno la governance, la didattica e la rappresentanza studentesca? Per comprendere al meglio il significato di questi termini, abbiamo intervistato il Presidente del CdS, Mattia Fadel e il Vicepresidente del CdS, Riccardo Spina. Innanzitutto: come spiegheresti a un nuovo studente dell'Ateneo il ruolo del CdS e della rappresentanza studentesca? F: Spiegherei che il CdS è l'assemblea dei rappresentanti degli studenti eletti nei Consigli di Facoltà (futuri Diparimenti) dell'Ateneo e negli Organi maggiori (Senato Accademico, CdA, CdA Erdisu, CUS). Quest'assemblea si riunisce una volta al mese, discute e delibera riguardo a molteplici questioni (patrocini, documenti da inviare alle istituzioni, assegnazione a gruppi e associazioni dei fondi di cui dispone il Consiglio). Inoltre il CdS è chiamato spesso a esprimere pareri sui regolamenti, promuovere accordi e attività a favore degli studenti. Il suo compito più difficile, secondo me, è quello di interfacciarsi con altri enti o istituzioni che sottovalutano o diffidano dal suo potenziale. Ma il clima sta cambiando. S: I rappresentanti degli studenti sono coloro che difendono gli interessi del corpo studentesco del nostro Ateneo. Questa rappresentanza impedisce che la gestione coordinata da soli docenti e amministrativi perda di vista le esigenze e i bisogni principali degli studenti stessi. Inoltre, il CdS si relaziona con le istituzioni pubbliche, fornisce pareri e formula pro-

Due dei Dipartimenti che scompariranno con il nuovo statuto di Ateneo

poste per gli organi decisionali dell'ateneo. Riesci a spiegare brevemente che cosa è lo Statuto, a cosa serve e perché è necessario averne uno all'interno di unAteneo? F: Sembra quasi domandarsi la necessità degli organi in un essere vivente: la necessità di avere uno Statuto è intrinseca all'esistenza stessa dell'Ateneo. Lo Statuto costituisce l'insieme di norme con cui esso si regola all'intero dei “limiti imposti dalla legge”. Non è immaginabile un Ateneo privo di uno Statuto, così come non è immaginabile un organismo vivente privo dei suoi organi. Ovunque vi sia una certa libertà, al fine di poterla utilizzare, è necessario che questa venga normata, altrimenti, in ambienti in cui regna l'anarchia, la libertà scompare e subentra la legge del più forte. Per questo, vista la “libertà accademica” delle università è necessario uno Statuto. Senza Statuto non ci sarebbero le Facoltà (ormai Dipartimenti), CdS, CdA, Comitati vari, Rettore e altri organi di vitale importanza per un Ateneo.

Dire di cosa si tratta è davvero un'impresa a causa della vastità dell'argomento. Ci si può fare un'idea partendo dal sito dell'ateneo (il vecchio statuto si trova in ATENEO → CHI SIAMO → NORMATIVA; il nuovo statuto, di cui è prossima la pubblicazione e che quindi sostituirà quello vecchio, si trova cliccando il riquadro in basso “Riforma dello Statuto” nella home page di Ateneo). In sostanza, lo Statuto è l'ingranaggio fondamentale dell'università, che fa girare intorno a sé tutto il resto. S: Lo Statuto sta alla nostra università come la costituzione sta al nostro Paese: è la carta fondamentale che regola il funzionamento dell'Ateneo. Vi sono stabiliti i principali organi decisionali, la loro composizione e i procedimenti per prendere le decisioni. Tutto questo immenso ammasso di regole, nell'ambito dell’ autonomia universitaria, ha il fondamento nello statuto che è la prima di queste regole. Naturalmente lo Statuto sottostà alla legge: per questo, con il mutare della legge a seguito della riforma Gelmini, è stato necessario riscrivere lo Statuto, il che ha rappresentato una grande sfida per la comu-

nità accademica (bisognava rifare lo scheletro istituzionale su cui si formava l'intero assetto normativo). Siamo in epoca di grandi cambiamenti come abbiamo accennato in precedenza. Anche l'università si trasforma pian piano: innanzitutto riusciresti a proporre alcuni punti divergenti tra vecchio e nuovo statuto? F: Il nuovo statuto è stato redatto entro i vincoli imposti dalla Legge 240. Essa è uno degli ultimi atti normativi, nati col Ministro Gelimini, e si collocano quindi, assieme a quelli contestati della legge 133, nella cosiddetta “riforma Gelimini”. Questa Legge 240, citando la sua intitolazione, è detta “Norme in materia di organizzazione delle univeristà, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario”. O si cambiava lo Statuto adeguandolo alle nuove norme, o ci avrebbe pensato il Ministero scrivendolo per noi direttamente in prima persona (opzione quest'ultima decisamente deleteria).


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Nella foto i due intervistati. Il presidente, Mattia Fadel sulla sinistra con il Vice Riccardo Spina

Perciò il nostro Ateneo si è messo all'opera e ha riscritto lo Statuto, ponendo attenzione ai vincoli della legge suddetta, ma cogliendo l'occasione per “aggiornare” questo importantissimo strumento normativo. Il lavoro di stesura è stato svolto dalla Commissione Redigente, eletta in modo democratico, in cui erano presenti Riccardo Salvatore Spina e Jacopo Lillini come rappresentanti degli studenti, a loro un particolare complimento per la dedizione a questo compito lungo e complesso. Innanzitutto scompare la dicitura “Facoltà”. Certo nell'uso comune sarà dura non dire più “Che facoltà fai?”, ma in concreto queste strutture verranno sostituite dai Dipartimenti, che ingloberanno le funzioni stesse delle precedenti Facoltà. Si è voluto in tal modo unire la didattica, affidata alle Facoltà, e la Ricerca, affidata ai Dipartimenti in un'unica entità, senza cloni, che verrà appunto chiamata “Dipartimento”. Dopodiche vi sono profondi cambiamenti nella “governance” di Ateneo (ovvero negli organi di governo dell'Ateneo). Il vero potere decisionale passerà poi dal SenatoAccademico al CdA. S: Principalmente la governance: prima c'era un Senato che prendeva le decisioni politiche e che stabiliva ciò che era inerente la didattica, e un CdA che valutava e discuteva la copertura economica di quanto stabilito dal Senato.

Entrambi erano organi molto grandi che lasciavano ampio spazio a tutte le componenti e a tutte le aree scientifiche. Ora vi è ancora un ampio Senato, ma con il solo ruolo consultivo e un CdA piccolissimo che detiene tutti i poteri. In esso siederanno membri esterni all'università, che dovranno apportare il loro contributo di professionalità e di capacità gestionali. Non secondaria sarà la scomparsa delle facoltà: tutte le loro funzioni passeranno ai dipartimenti. In realtà per la vita quotidiana degli studenti questo non significherà molto. Quali vantaggi apporteranno l'accorpamento di singole facoltà in dipartimenti? F: Bisogna distinguere i due processi previsti dalla 240. Il primo, ovvero la trasformazione delle Facoltà in Dipartimenti, ha il vantaggio di semplificare le due strutture che spesso erano dei “doppioni”, visto che chi fa Ricerca spesso insegna, cioè fa didattica. Poi c'è l'accorpamento che è stato fatto per rispettare i “requisiti minimi” ministeriali per l'Offerta Formativa. S: Le Facoltà non verranno accorpate in Dipartimenti: questi ultimi esistono già. Semplicemente le facoltà scompariranno e i Dipartimenti, che prima si occupavano solo di Ricerca, dovranno occuparsi anche di didattica. Essendoci un numero minimo di docenti per ogni Diparti-

mento, introdotto dalla Riforma Gelmini, si è presentata la necessità, per molti dipartimenti, di unirsi per non morire. Non vedo vantaggi particolari in questo, se non il fatto che il mutamento, in quanto tale, in qualsiasi verso vada, permette sempre di distruggere i vecchi assetti. In questo modo si crea la necessità di produrne dei nuovi, e immancabilmente c'è la speranza che questi possano essere migliori dei precedenti. Vedremo presto se questa speranza si realizzerà o meno. In cosa consiste un dipartimento e quali variazioni apporterà (il dipartimento stesso) nell'ambito della rappresentanza studentesca? F: Essenzialmente i futuri Dipartimenti, citando l'art. 24 “programmano, organizzano e coordinano le attività di ricerca e l'offerta formativa finalizzata al conferimento dei titoli accademici previsti dalle norme sull'ordinamento didattico”. Nell'ambito della rappresentanza studentesca il cambiamento concreto sta soprattutto nella “quantità” di rappresentanti, che aumenta. Se ora sono previsti nel numero di “5 per le Facoltà con non più di duemila iscritti e di 7 per le Facoltà con più di duemila iscritti”, col nuovo Statuto i rappresentanti saranno un numero definito “nella misura del quindici per cento dei componenti del consiglio”. Quindi, in precedenza, gros-

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somodo, tutte le Facoltà avevano 5 rappresentanti (Ingegneria 7) e si arrivava a circa 62 rappresentanti massimi. Ora, considerando che i docenti (che faranno parte del consiglio di dipartimento), sono in totale 718 (da sito CINECA), anche i rappresentanti del personale tecnico amministrativo in una quota compresa tra il 15% e il 35% dei docenti (prendiamo ora in esempio un 25%). Quindi 718 + 180 (= 25% di 718) fa 898. Questa cifra dovrà essere l'85% del consiglio, per garantire l'applicazione della regola. Quindi gli studenti, spalmati sui vari Dipartimenti, saranno circa 159. Di essi, almeno una decina saranno dottorandi per i quali è previsto almeno un rappresentante in ogni dipartimento. Insomma, ci troviamo raddoppiati. E'importante perciò non perdere l’opportunità di dare il proprio contributo alla comunità accademica e il modo migliore per farlo è quello di candidarsi numerosi alle prossime elezioni. S: Mentre prima erano presenti 12 Facoltà, e ognuna aveva, invariabilmente, 5 rappresentanti se con meno di duemila studenti, e 7 rappresentanti se con più di duemila studenti (solo Ingegneria e Scienze della Formazione), ora ci saranno 11 Dipartimenti ognuno con una rappresentanza studentesca pari al 15% dei membri totali del dipartimento stesso. Questo farà sì che arriveremo ad avere, per esempio, 28 rappresentanti a Medicina, 14 a Ingegneria, o 6 a Giurisprudenza. In totale i rappresentanti passeranno da 78 attuali a oltre 150. Un considerevole balzo in avanti per il peso degli studenti nella vita politica dell'Ateneo. Aquesto proposito vorrei dire che la rappresentanza è un'esperienza umana veramente molto interessante e appassionante e invito tutti i lettori a pensare seriamente alla possibilità di avvicinarsi a una lista, qualsiasi essa sia, e a candidarsi. Ora più che mai c'è bisogno di persone in gamba che abbiano voglia di darsi da fare perla comunità.


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ASSOCIAZIONI

ASAT-Lacultura albaneseaTrieste di Odeta Dinoshi

In occasione del centenario dell’indipendenza dell’Albania, l’Associazione Degli Studenti Albanesi a Trieste organizza l’iniziativa “La cultura albanese aTrieste”. Il 6 Novembre 2012 alle ore 14:30 in aula magna dell’Edificio centrale di piazzale Europa ha avuto luogo la conferenza intitolata “Il ruolo degli arbëreshë nella storia dell’Italia”. L’idea di organizzare la conferenza è nata in primis dalla curiosità e dall’interesse di conoscere e approfondire in modo dettagliato la storia della comunità arbëreshë in Italia, poco cono-

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sciuta. Gli arbëreshë, detti anche albanesi d’Italia, sono una minoranza etnico-linguistica, stabilitasi nel sud del Paese nel 1464 a seguito della sconfitta per mano ottomana dell’eroe nazionale Skanderbeg. Da allora la comunità arbëreshë conserva un incredibile patrimonio storico, artistico e letterario. Gli arbëreshë hanno svolto un ruolo fondamentale nella vita politica dello stato italiano, grazie al loro spirito di libertà e di orgoglio, caratteristica che si tramanda da generazioni nella comunità arbëreshë. Francesco Altimari (Università della Calabria) e

Matteo Mandalà (Università di Palermo), entrambi docenti di Lingua e letteratura albanese, hanno spiegato la specificità e la ricchezza culturale. Alla conferenza erano presenti il vicesindaco Fabiana Martini e rappresentanti delle istituzioni della Repubblica del Kosovo. Prende invece il via giovedì 22 novembre per concludersi il 30, la mostra fotografica “Scatti storici” ospitata presso la Sala mostre ex Aiat del Comune di Trieste, piazza Unità 4. Esposte alcune delle foto realizzate dall’italiano Pietro Marubi (Piacenza, 1834 – Scutari, 1903), esponente della generazione che si è impegnata a fare l’Italia: garibaldino, scappato da Piacenza intorno al 1850 per ragioni politiche, trova asilo in Albania, allora ancora territorio ottomano. Trasferitosi a Scutari apre il primo laboratorio fo-

tografico dell’Albania, destinato a diventare in breve il più importante studio fotografico di tutti i Balcani, documentando vicende storiche, paesaggi, bazar, uomini e donne ritratti nei loro costumi tradizionali. Gli oltre 100 mila negativi originali, oggi conservati nell’Archivio fotografico Marubi - che ha sede presso il Museo storico di Scutari - sono riconosciuti patrimonio internazionale dall'Unesco e le foto più antiche sono datate 1858-59. Nell’ambito del mese dedicato alla cultura albanese ha inoltre luogo - nell’Aula 1A, primo piano Edificio H3, ore 18 - un cineforum con la proiezione di due documentari, rispettivamente: martedì 13 novembre “Una breccia a Roma” di Arian Melonashi e giovedì 15 novembre “Salvataggio in Albania” diAlush Gashi.

Martedìsera: in salastudio daballo Sempre più studenti partecipano ai corsi di salsa organizzati da EESTEC di Jennifer Mori temperatura è diventata più accettabile, si sono messi daUn, due tre...cinque, sei, sette. vanti alla mensa, auto, casse, Non siamo nella facoltà di musica e hanno iniziato con le Economia, né di Ingegneria e lezioni. Come in una vera neanche di matematica, ma da- scuola di ballo si è iniziato con vanti alla mensa, dove a partire il passo base per poi proseguidal 2 ottobre, ogni martedì se- re con figure più complicate, ra, gratuitamente, si svolgerà ripetendo sempre i passi della un corso di salsa gestito intera- lezione precedente per gli mente da studenti! smemorati e per i nuovi arriÈ l'associazione Eestec che vati. Nella prima lezione si soha dato vita a questa iniziativa no registrati 14 partecipanti, proseguendo gli ottimi risultati per arrivare fino a un picco di ottenuti dalle lezioni di prova 60 nelle lezioni successive. La salsa è un ballo nato tra la tenute la scorsa primavera, che Coloro che vi hanno parteci- fine del 1800 e l'inizio del hanno regalato a molti studenti pato sono rimasti molto 1900 a Cuba dalla fusione tra i piacevoli serate a ritmo di mu- contenti dell'iniziativa, anche balli popolari, i balli esportati sica caraibica. perché, finito il corso, ci si spo- dai conquistadores spagnoli e i L'iniziativa, nata dalla volontà stava tutti al Paradiso (una sala balli degli schiavi africani. di un ragazzo di imparare a da ballo ad Altura) per speri- Attualmente si fa la distinzione ballare, si è sviluppata grazie mentare gli insegnamenti rice- tra salsa cubana e portoricana: ad Alfredo e Giusi, due stu- vuti in pista, e il risultato era la prima esalta molto i movidenti della nostra università, alquanto soddisfacente. menti del corpo, soprattutto con ottime conoscenze di ballo Da adesso le lezioni ri- quelli del bacino, lasciando che si sono improvvisati inse- prenderanno tutti i passi base molto spazio all'improvvisagnanti, con risultati eccellenti. per permettere ai nuovi “stu- zione, mentre la seconda è L'idea iniziale era di svolgere denti” di essere al pari con gli molto più tecnica e viene defiil corso nel salone della sala altri e ricordare a chi ha già nita “ballo di linea”, ovvero la convegni dell'Erdisu, ma que- frequentato qualche lezione la coppia rispetta una linea di st'ultimo ha negato la disponi- corretta sequenza di mosse da ballo e la sua perpendicolare. bilità a causa delle lunghissime compiere per essere un vero Nel corso descritto viene insepratiche burocratiche. Fortu- “salsero”! gnata la salsa portoricana. natamente i ragazzi non si sono Nelle foto alcuni momenti del corso persi d'animo e, appena la

Salsa


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EVENTI

La storica regata spegne 44 candeline

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Ad aggiudicarsi la vittoria per la terza volta consecutiva è stata la barca Esimit Europa 2 vittoria veniva contesa tra i di Marina Napoletano inizio nel weekend del 6/7 circoli del Golfo, la Società ottobre, con un’agenda ricca di Triestina della Vela, lo Yacht appuntamenti e di novità: pri La Barcolana è nata 44 anni Anche quest’anno tutti pronti per il tradizionale appunta- ma la Barcolina, la regata ri- fa, un po’ per caso, come una Club Adriaco e l'organizzatrice mento con la Barcolana di volta ai giovani, che si è regata di fine estate. La prima Società Velica di Barcola e spostata dalle Rive al lungo- edizione risale al 1969 e ha vi- Grignano, ma successivaTrieste. Si è svolta domenica 14 otto- mare di Barcola, importante sto partecipare 51 barche, già mente la manifestazione si è bre la storica regata velica eu- poi la collaborazione di Barco- tante, se si considera il numero estesa, diventando un vero e ropea che giunge alla sua 44a letta, la nuova associazione di scafi a vela presenti nel Gol- proprio evento di fine estate, a triestina dedicata al windsurf, e fo di Trieste. Fino al 1979 la cui non si poteva mancare. edizione. E, come per ogni evento che la Barcolana Classic, che vede successo risiede nel «mix di si rispetti, Fuorionda, il giorna- affrontarsi team provenienti Atmosfera di festa le dell’Università, era presente! dal mar Tirreno e dal mar Io- Anche quest’anno varie ini- competizione, appuntamenti nio con quattro regate in tre ziative hanno creato la giusta culturali ed eventi destinati a Fans della manifestazione, giorni, tra cui la Barcolana atmosfera di festa e di diverti- valorizzare la storia e le tradiappassionati di vela e turisti stessa. Le regate serali si sono mento. Da ricordare i concerti, zioni del territorio». Il sindaco hanno scelto di trascorrere, co- svolte, invece, nell’ambito che hanno visto esibirsi sul Roberto Cosolini ricorda che sì, la loro domenica mattina della Barcolana di Notte Jotun palco i Club Dogo, venerdì 13 «l’importante è esserci, partecon gli occhi puntati Cup, durante le notti del 12 e ottobre, e Elio e le storie tese, cipare a terra o in mare». all’orizzonte. Con una buona del 13 ottobre, nel bacino di sabato 14, già ospiti molto Migliaia di turisti raggiungoapprezzati della Barcolana, che no ogni anno la città per vivere macchina fotografica alla ma- San Giusto. no, hanno voluto immortalare Un cielo grigio e nuvoloso ha hanno animato e riscaldato le appieno la magia dell’evento, per poi far conoscere nel ogni minimo istante della re- fatto da sfondo alla manifesta- serate di pioggia. mondo le immagini e i colori gata. Puntuali, i sostenitori più zione durante tutta la settimana accaniti erano muniti di bino- ma, con gran sorpresa di tutti, Protagonisti indiscussi: di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. colo. Dove poter ammirare al il vento è stato quasi assente vento e mare. meglio la gara? Tra i posti più nella domenica della Barcola- Tutti, cittadini e istituzioni, La Barcolana appartiene oggi ambiti, il molo Audace, la Na- na. La regata ha avuto perciò concordano sull’unicità della alla storia della città, ai triestini, poleonica o Barcola; poco un andamento molto lento, a regata. La Presidente della ma anche a tutti coloro che per importa, l’importante è stato detta di molti “le barche Provincia, Maria Teresa Bassa diverse ragioni - come noi stusembravano non muoversi”. Poropat definisce la Barcolana denti fuori sede - possono non mancare. Dopo il sabato sera di Ad aggiudicarsi la vittoria per come «la celebrazione del immergersi in uno scenario concerti e di festa in Piazza la terza volta consecutiva è rapporto fra la città, il mare e il unico e respirare un’atmosfera Unità d’Italia, in tantissimi stata la barca Esimit Europa 2, vento» e la ragione del suo di vento e di mare. hanno atteso la partenza alle dell’armatore sloveno Simcic, ore 10, nella zona di mare si- con timoniere Jochen Schutuata tra la sede della Società mann, che ha tagliato il traVelica di Barcola e Grignano e guardo con il tempo totale di 3h58. il Castello di Miramare. Non pensate che la regata eu- Un successo immutato con ropea si limiti al cosiddetto ben 1.737 barche iscritte. “weekend della Barcolana”. La manifestazione ha avuto

Un po' di storia

Rigraziamo Elisa Bade per averci regalato questa foto con la veduta dall'alto. Adestra la vincitrice Esimit Europa 2


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INTERVISTA

Lostudenteincrisisiracconta

La pagina di Fabrizio su Faceboook conta più di 500 mila fan di Sara Paccagni Foggia, prevedo di spostarmi Intanto mi laureo e prendo il appena laureato, se i professori famoso "Pezzo di carta". È una Quando essere studenti può me lo concedono. sfida ormai, sento che ce la portare a ridere di se stessi e Come mai hai scelto questa posso fare, appena ce l'avrò, dei propri compagni, quando strada? sarò leggero e libero, potrei fanei momenti di ansia e crisi Mah, perché provengo da un re anche il pescatore di tonni una battuta può risollevare Istituto Tecnico per Ragionieri pinne gialle, se mi desse un l’animo, quando dall’esterno è Programmatori e perché ho buono stipendio e un contratto difficile capire, quando basta sempre avuto un talento per a tempo indeterminato. una frase, una parola o un economizzare tutto, dalla pa- Come è nata l'idea di aprire verso per condividere il pro- ghetta settimanale fino alle ore la pagina "Lo studente in prio mondo con gli altri: questa di studio! crisi."? è la Pagina Facebook “Lo stu- Quando pensi di laurearti? Beh perché avevo già altre dente in crisi.”. Una pagina Ad aprile, a patto che il do- pagine in passato che mi sono fatta di momenti e ore dedicate cente dell'ultimo esame ne sia state bloccate, trattavano gli agli altri più che a se stessi, per d'accordo. stessi temi. Tutto nasce dalla divertimento e svago. Come procedono gli studi? crisi dello studente che studia Ce la racconta Fabrizio, insie- Mmm... Procedono a rilento, studia e si stressa. Siamo tutti me alla sua vita da studente e ma procedono. Purtroppo sono un po' studenti in crisi dai più alla sua allegria che porta su arrivato alla fine e mi restano bravi ai più svogliati. Diciamo Facebook! le cose più antipatiche da fare, che essere in crisi è uno status. l'ultimo noiosissimo esame da :) Cosa studi? Studio economia, la materia 4 crediti, straimpegnativo per Perché hai scelto proprio più amata e scelta da coloro quello che vale, e la stesura quel nome "Lo studente in che non sanno cosa fare dopo della tesi che mi costerà sicu- crisi"? ramente la cecità, visto il mate- Perché volevo dare un tocco il diploma! :) riale che dovrò consultare. personale e individuale a Dove studi? Attualmente nella mia città, Quali sono i tuoi progetti quello che facevo, le battute futuri? che scrivo sono tutte mie, non

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Carta d'identità Nome: Fabrizio Cognome: Cucci Nato: 7/10/88 Foggia Università: Foggia

copio nulla, quindi era giusto associarle a un'unica mente criminale... la mia! Quando hai aperto la pagina? Se la memoria non mi inganna (e lo fa spesso), a fine 2010, è praticamente un anno che condivido "cazzate" . Quanto tempo al giorno spendi davanti alla pagina? Mah, dipende dai giorni, mediamente in totale due ore circa, ma per me è come una passione, un hobby, c'è chi ricama, chi costruisce castelli con le carte, io creo note in crisi.


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Ti ha fruttato qualche guadagno economico? Per il momento nulla di che, ho creato un blog, ma non mi interessa molto far soldi così, vorrei meritarmeli facendo qualcosa di più importante e soprattutto qualcosa che mi gratifichi anche. Sarebbe uno sballo fare il comico web come mestiere, magari! Sei stato contattato da qualche ente importante (qualche politico, qualche comico)? Per il momento no, ci spero, ma non mi illudo più di tanto, ci sono tante altre pagine molto più grandi e simpatiche della mia, poi se mi dovesse capitare ne sarei ben lieto, nel periodo di crisi in cui siamo ogni opportunità sarebbe oro. Qual è stata la soddisfazione più grande legata alla tua pagina? Vedere tanti studenti condividere i miei stati d'animo, le mie note, le mie battute. Posso assicurare che gratifica molto di più un "Sei grande mi fai tagliare dalle risate" scritto sulla

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INTERVISTA

bacheca della mia pagina che un "Si vede che ha studiato le do il massimo" quando ho finito un esame (non che mi sia capitata spesso la seconda situazione). Poi io sono così anche nella vita reale, la simpatia è il mio biglietto da visita. Qual è il segreto del successo della tua pagina? Penso la voglia di curare la Pagina per il solo gusto di far sorridere chi legge. Molte Pagine copiano, condividono e fanno tante cose solo per prendere fan sperando di guadagnarci qualcosa, è questo che rovina spesso gli artisti, guardare il lato economico. Hai conosciuto persone nuove attraverso la popolarità della pagina? Beh sì, questo è anche il vantaggio di gestire una pagina così grande. :) Hai mai preso in considerazione di far diventare questa tua passione una professione? Certo, mi diletto con i video su Youtube proprio per questo,

a creatività sto messo bene, appena ho tempo giro un video più impegnativo che mi coinvolga al massimo. Diventare che ne so, autore di cartoni animati, comico o conduttore radio, sempre in chiave comica, sarebbe un sogno! Un trucco per avere 300.000 fan nella nostra pagina di Fuorionda? Il trucco è essere originali, curare la pagina costantemente, instaurare un rapporto con i fan, vederla come una passione e non come un mezzo perfarsoldi o altro. La tua popolarità ti ha causato qualche rivalità? Beh sì, non sono mancate le pagine che hanno spudoratamente copiato alcuni miei contenuti. Però uno magari se la prende un po' sul momento, poi ci fa il callo e va avanti. Del resto io nella mia carriera da studente ho copiato così tante volte che ora sono in debito :D Esistono delle pagine rivali dello studente in crisi?

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Sì, ce ne sono parecchie, non apprezzo molto chi fa contenuti non originali o magari cambia giusto le parole, però bah, del resto se la mia è la più grande, un motivo ci sarà. :) Da dove ti arriva l'ispirazione per le tue battute? Mi arriva così, guardando un film piuttosto che la tv, prendo ispirazione da tutto. Nei periodi in cui avevo lezione o nei periodi di studio intenso mi viene molto più facile, perché entro a pieno regime nella "crisi da studente". Ci sono stati episodi brutti che hai vissuto gestendo la tua Pagina? Brutti non saprei, a volte capita qualcuno che non ha niente di meglio da fare e scrive contenuti offensivi o senza senso, per fortuna esiste il tasto BAN. Cosa dicono i tuoi amici della tua popolarità? "Che dovrei andare a lavorare", no scherzo, sono tutti contenti, ma non se ne parla molto, nella vita reale faccio battute su altro.


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"Amepiaccionoi ragazzi",lastoria diEnrico diAris Milani

Enrico Matzeu, classe 1986, è un giornalista, speaker e conduttore. Dal 2008 lavora con passione ed energia nella squadra di RadioInCorso, l'emittente dell’ateneo triestino, occupandosi di attualità e costume e conducendo spettacoli musicali, show e manifestazioni pubbliche. Ho avuto il piacere di intervistarlo, dopo aver visto questa foto pubblicata su Facebook in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia. Enrico, l’'essere dichiaratamente gay ti ha alleggerito o appesantito la vita? Nascondersi non ha senso, in nessun ambito della vita, tanto meno nella sessualità. Quindi fare coming out non è stato un peso, ma una liberazione, un modo per sentirsi uguale agli altri, a tutti quelli che vogliono e possono parlare liberamente di sé. Non si tratta infatti solo di svelare i propri gusti sessuali, ma di essere onesti, prima di tutto con se stessi. E l'onestà ripaga sempre. Ha avuto delle conseguenze negative? Le conseguenze negative, purtroppo, non sono legate tanto al coming out, quanto all'essere omosessuale, che nella nostra società è visto ancora come un tabù. Sicuramente si sono fatti passi avanti, ma nella mentalità del singolo c'è ancora radicato il principio di "diverso", che porta ad avere un primo impatto spesso negativo, davanti a qualcuno che palesa liberamente la propria sessualità. Mi ritengo comunque fortunato, per non aver mai subito conseguenze estreme o violente, cosa che invece, spesso, ancora oggi in Italia avviene. Ha avuto delle conse-

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guenze positive? Partendo dal fatto che a volte considero l'omosessualità come una marcia in più, devo dire che in alcune occasioni ha aiutato. Ma la soddisfazione più grande, soprattutto nel lavoro, è poter dimostrare che non vi sono differenze tra omo e etero e anche per questo mi ritengo fortunato, nell'essere circondato da persone estremamente intelligenti e positive. Sei pentito o lo rifaresti sicuramente? Prima di fare un passo di questo tipo, ovviamente si calcolano tutte le possibili conseguenze e, se dovessi fare un bilancio, sarebbe sicuramente positivo. Non nascondo le difficoltà, soprattutto negli sguardi e nella diffidenza delle persone, ma, anche grazie al mio lavoro di giornalista, sono riuscito ad affermarmi soprattutto per la persona e non solo per la sessualità. Quindi lo rifarei e consiglio a tutti coloro che sono incerti sul farlo, di non esitare, perderebbero solo secondi di libertà. C'è stato un momento in particolare in cui hai fatto coming out? Ho fatto coming out a 19 anni. L'univeristà ha sicuramente aiutato ad aprire la mia visione sul mondo. Diciamo che è stata la scintilla che ha fatto partire tutto. Poi la famiglia, la radio e gli amici hanno fatto il resto. Cosa ne pensi del Gay Pride? Non sono contrario al Gay Pride, ma non ci ho mai partecipato. E’ sicuramente un modo originale per stare assieme e manifestare le proprie idee, però credo che sia necessario far valere i propri diritti tutti i giorni, con i gesti più comuni. Esistono secondo te

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Enrico Matzeu in un volantino per la Giornata internazionale contro l'omofobia

ambienti universitari in cui il coming out è più difficile che in altri? Se si intendono facoltà, credo che in alcune, quelle più tradizionalmente “maschili”, come ad esempio ingegneria sia più difficile abbattere i clichè, ma posso assicurare che ci sono più gay ad ingegneria che alla Scuola per Interpreti, baluardo per eccellenza dell’omosessualità. Cosa credi che freni molte persone dal dichiararsi apertamente? Sicuramente la paura di non essere accettati. Anche se il verbo “accettare” è di per sé un controsenso, perché nessuno deve accettare nessun’altro. Siamo tutti parte di una società, di un insieme di persone, in cui la sessualità è un minimo componente della personalità di ognuno. Purtroppo oggigiorno c’è il bisogno di sentirsi parte di un branco. C’è la necessità di essere omologati agli altri, quindi l’omosessualità è vista da molti come un tarlo, che non permette di essere inte-

grati a un gruppo. Io sono la prova vivente del contrario. Ho quasi solo amici eterosessuali e il rapporto è alla pari. Se domani per magia tutti facessero coming out, come credi cambierebbero le cose a Trieste e in Italia? Se ciò accadesse, finalmente in Italia si accorgerebbero che ci sono un sacco di persone, che si nascondono inutilmente e prima di tutto a se stesse. Credo che finalmente si potrebbero affermare, non solo i diritti, che sono certamente fondamentali, ma il rispetto del singolo, come persona e non come categoria. Forse sarebbe un segnale per far cadere le etichette, come d’altronde nel resto d’Europa. Forse l’Italia non sarebbe più la pecora nera. Sarebbe un segnale forte. Che percentuale c'è, secondo te, di lesbiche, bisex e gay nella popolazione universitaria? A Trieste, secondo me, ben oltre il 10 %, ma parte di questi ancora non lo sanno o non lo vogliono sapere.


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INTERVISTA

Ateneotriestino Matricole:"Offrequalità deglistudimaanche divertimentoabassocosto"

prendere tutti gli appunti come vorrei; il secondo è molto easy, legge il libro ma spesso ricorre ad interessanti riferimenti all'attualità che rendono la lezione piacevole; il terzo è un simpaticone, tanto che prendiamo il caffè assieme. Ti piace l'ambiente universitario (struttura e insegnamenti)? B: la struttura universitaria è buona, ma in bagno manca sempre la carta igienica! Mancano anche gli armadietti per poter depositare i propri effetti personali e non c'è un'aula adibita al deposito bagagli che sarebbe utilissima per coloro che rientrano a casa ogni settimana, l'Università di Trieste dovrebbe conformarsi agli standard di matrice anglosassone nel rapporto spazio/utilità dei locali accademici; inoltre si ha un grosso problema con gli insegnamenti più importanti i quali si sovrappongono e non c'è la possibilità di frequentare tutti i corsi. S: no, perché le lezioni sono cominciate in ritardo rispetto agli altri atenei, i corsi si accavallano con conseguenti difficoltà di scelta dell'insegnamento da frequentare; per quanto riguarda la struttura mi sembra di essere ancora al liceo di positivo trovo la lavagna multimediale e i laboratori, di negativo il fatto che le aule sono piccole sotto il profilo della capienza: se arrivi in ritardo di 5 minuti ti tocca stare in piedi! F: considerando il fatto che io vado solo in "generale", mi

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piace come è organizzata strutturalmente l'università; per quanto riguarda gli insegnamenti, dopo mille peripezie, siamo riusciti, con l'aiuto dei professori e della segreteria di facoltà, a far in modo che i corsi non si accavallino. Come giudichi il servizio mensa? B: non ho usufruito del servizio mensa perché c'è sempre fila e il tempo a dispoCome ti sono sembrate le di Matteo Santarossa sizione per pranzare tra una lelezioni rispetto alla tua prezione e l'altra è troppo ridotto L'anno accademico parazione? per poter permettermi di B: reputo la mia preparazione 2012/2013 è iniziato all'inseaspettare. gna delle belle giornate e del adeguata al livello d'insegnaS: non ho usufruito del servibel tempo, dove ragazzi e ra- mento qui a Trieste; da frezio mensa perché sono più cogazze sfoggiavano rispettiva- quentante posso dire che mi moda nel mangiare a casa mia. mente pantaloni corti e shorts. piace il metodo di insegnaF: il servizio mensa è pessiA un mese dall'inizio ufficiale mento qui a Trieste: le lezioni mo: 1) non ti fanno mai lo delle lezioni, il vento di bora sono fluide e meno confusioscontrino quindi non sai ha fatto rivalutare agli studenti narie dei professori che avevo quanto effettivamente paghi; 2) prima, l' a pproccio alle materie fuori sede, il proprio giudizio il cibo è di scarsa qualità; 3) sul grado di accoglienza della di insegnamento è certamente spesso per cena trovi le stesse città. Noi della redazione sia- più scientifico. cose del pranzo; 4) spesso la mo andati a fare alcune do- S: fin ora ho frequentato posera alcune pietanze terminano che lezioni perché non sono mande alle matricole per prima delle 20; 5) le porzioni registrare le loro prime ancora iniziati tutti i corsi, cosono veramente troppo umili impressioni. Vediamo cosa ci munque la prima impressione per un Pasto con la P maiuscoè che la mia preparazione è hanno risposto. la. sufficientemente adeguata al Perché hai scelto l'universi- fine di seguire le lezioni. Come valuti la vita extratà degli Studi diTrieste? F: le mie conoscenze sono scolastica? Beatrice (PD): amici e anche superiori al livello meB: la sera non esco molto parenti mi hanno consigliato dio richiesto qui aTrieste. perché sono stanchissima dalla Trieste per la qualità degli stugiornata ma ho trovato dei Che impressione hai dei di che offre l'università. coinquilini simpatici. Sara (MI): ho letto l'offerta tuoi professori? S: la città a primo impatto è formativa su internet e l'ho tro- B: in generale i professori mi vecchia! Per fortuna per gli vata interessante per i profili sembrano molto disponibili universitari organizzano occupazionali che offriva, ma anche se alcuni sono un pò qualche festa (Universitrip o al a Milano non se ne sente "rudi". Rossetti) che vengono davvero S: i professori mi sembrano molto parlare. bene grazie anche alle associaFrancesco (PA): ho disponibili e preparati. zioni che si impegnano guardato la classifica CENSIS F: frequentando tre corsi, ho nell'attività "festaiola" come e, per il mio corso di studi, giudizi diversi su ogni profes"Time to change". La cosa Trieste è in cima alla classifica. sore: il primo spiega troppo molto positiva è che le feste velocemente e non riesco a sono gratis e l'alcol è veramente molto economico: birra a 1 euro, nice! F: positiva: la sera preferisco organizzare cene/feste con amici in appartamento. Il primo mese è andato come te lo aspettavi? B: tutto sommato il primo mese è stato migliore di quello che mi aspettavo, speriamo continui così! S: più o meno, speravo non ci fossero i ritardi che ho evidenziato prima. F: sinceramente mi aspettavo meno carico di studi e meno insegnamenti da seguire; speriamo vada tutto bene in vista Nelle foto gli intervistati, sulla sinistra Sara, mentre a destra Francesco (con la lingua in mostra) degli esami!


Torta d'autunno di Marina Napoletano Tempo di cottura: 40' a 180° in forno ventilato Tempo di preparazione: 30' circa

La Vignetta

di Federico Furlan

Ingredienti per 4 persone: - 3 uova - 100 g di burro - 120 g di zucchero - 100 g di latte - 100 g di granella di mandorla - 150 g di farina - 150 g di farina di mandorla - 200 g di kiwi - una bustina di lievito - un po’ di zucchero a velo Preparazione: In una ciotola abbastanza grande montate le uova, poi aggiungetevi il burro e lo zucchero e mescolate. Unite il latte e la granella di mandorla e continuate a mescolare, peramalgamare il tutto. Sbucciate i kiwi, tagliateli a cubetti e versateli nella ciotola. Successivamente incorporate i due tipi di farina e il lievito. Ora non resta che imburrare la tortiera e disporvi il composto. Infornate a 180° per40 minuti. Controllate che la vostra torta sia cotta infilando uno stuzzicadenti al centro. Una volta pronta, lasciatela riposare percirca 10 min. Infine per rendere il tutto più invitante, dateci uno spolverata di zucchero al velo. All'inizio dello scorso anno accademico FuoriOnda ha pubblicato uno speciale interamente dedicato alle matricole; poi il tempo è passato, il primo anno è già volato via... Scopriamo con questa divertente filastrocca di una nostra lettrice di quali avventure sono state protagoniste nel frattempo le (ormai ex) matricole della sslmit.

Nel bel mezzo del cammino di matricola impaurita feci un giorno capolino in questa scuola tanto ambita... Lo studente fuori sede ce l’ha dura qui aTrieste: bora e freddo in contropiede ti sisteman perle feste! Che vuoi farci, sono i rischi di una splendida location ma la sede qui in via Filzi non è certo molto fashion: in qualunque direzione trovi sempre un corridoio e a guardarcon attenzione sembra un po’ un ambulatorio... Ma veniamo alle lezioni: perentrare inAula Magna meglio avere due maglioni e una giacca da montagna!

E se fai un po’ di scale Colpa del riscaldamento, stai tranquillo, non ti stanchi: lo gestisce un piantagrane che ci manda in un momento lo san tutti che in triennale stiamo tutto il dì sui banchi! dai geloni alle caldane... Perfortuna due risate Perfortuna al quinto piano c’è un bel fresco che ti aspetta te le fai col buon Lamberti di battute ne ha a palate con il clima siberiano e non riesci a trattenerti! della Mila e la sua setta... Ma se guardi attentamente Se la Russia è troppo dura sono tutti collegati non hai nulla da temere, a scambiarsi virtualmente puoi calmare la paura sorseggiando un buon bicchiere! dubbi seri e preoccupati... E del resto, qui va detto Non parlavo delle feste, non perfare un poleverone Sto pensando al capo in b: ma c’è un piccolo difetto: non è forse qui aTrieste manca l’organizzazione! che il caffè lo fan così? Noi matricole indifese Non ti resta che provarlo sappiam sempre tutto e niente su nel bardi facoltà l’ascensore non chiamarlo, che follia starlì alle prese con la pagina docente! tanto non arriverà... Redazione Fuorionda Caporedattore: Besart Shyti Revisori: Martina Birritta, Laura Gualeni Hanno collaborato: Federico Furlan, JenniferMori Edificio L Pablo Ritossa Serli, Sara Paccagni, Edoardo Mazza, Università degli Studi di Trieste Aris Milani, Marco Lunghi, Marina Napoletano, ViaAlfonso Valerio 15 Martina Raschi, Odeta Dinoshi, Matteo Santarossa, 34127 Trieste Shady Kalbouneh, Andrea De Vincenzis fuorionda@units.it redazione.fuorionda@gmail.com

Non da meno è decifrare bandi e comunicazioni (ma ci vogliono allenare alle future traduzioni?) Di misfatti e di difetti ce ne son davvero mille ma si sa, permolti aspetti questa scuola fa scintille! Vorrei solo dedicare a noi tanti novellini questi versi da giullare senza trucchi o doppi fini... Quindi non me ne vogliate, peace and love a tutti quanti spero solo che apprezziate e i sorrisi siano tanti!:) Penelope

Fuorionda è edito da Associazione "Fuorionda" fuoriondaunits@gmail.com facebook.com/FuoriondaUniTs


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