Fuorionda n°7 - 2012

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I L GIORN ALE DELL'U N IVERSI TÀ DEG LI STU DI DI TRI ESTE

fuorionda@units.it

Lista di Sinistra domina, bene Autonomamente, delusione per Oltre

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Anno 201 2 - n° 7

CENTRO ICGEB

Bill Gates incentiva la ricerca aTrieste Continua a pag. 2

DECATHLON

Sportello del Lavoro all'opera, assunti 15 studenti Continua a pag. 2

ADS TRIESTE

Donare sangue: un piccolo gesto, un grande valore Continua a pag. 5

UNI NEL MONDO

Nell'immagine qui sopra il logo di Lista di Sinistra, mentre a destra il logo di Lista Autonomamente, in alto a destra uno studente, visiblimente fuori corso di qualche anno, mentre vota

RATING

ClassificaTHE: Trieste terza migliore università in Italia

ESAMI "MATTONE"

Un'allegra panoramica degli esami più difficili, dedicato alle matricole

Zoe:"L'Italia? Sempre stato un sogno", il racconto della studentessa di Bristol

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RUBRICA

Soprevvivre alla noia: il primo consiglio per distrarsi a lezione

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Ultima pagina

Classifica delle Facoltà per grado di difficoltà

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IgiochidelFuorionda Recensionefilm: Skyfall Ricetta: Gateau dipatate


ATTUALITÀ

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Anno 2012 - n°7

QUANDO IL DIALOGO TRA UNIVERSITÀ E MONDO DEL LAVORO FUNZIONA

Decathlon assume quindici studenti Grazie all'aiuto dello Sportello Lavoro assunzioni immediate nel nuovo store di Muggia di Besart Shyti on una grande presenza di studenti all’interno del suo team, Decathlon, il colosso francese, è pronto per sbarcare a Muggia. Venerdì 30 novembre la catena di negozi di abbigliamento e accessori aprirà ufficialmente il suo primo store triestino al Centro commerciale Montedoro Freetime. La presenza degli studenti nello staff non è casuale, ma per quindici di loro, è frutto della collaborazione con lo Sportello Lavoro di Ateneo, che in data mercoledì 17 ottobre ha organizzato la presentazione dell’azienda e del nuovo store. I candidati che sono stati selezionati hanno dimostrato di essere dinamici, vitali, propositivi e concreti, di avere buone capacità di collaborazione e di saper trattare con i clienti. Non ultimo, ovviamente, dovevano essere appassionati di sport. I giovani universitari assunti si dovranno

occupare anche di consigliare i clienti, proponendo loro quei prodotti che rispondono ai loro bisogni, nonché assicurarsi l’esposizione qualitativa dei prodotti. Gli studenti così si sono presentati numerosi all'appuntamento prima in Campo Marzio e successivamente, nel pomeriggio, in Piazzale Europa. I responsabili del progetto da parte dello Sportello Lavoro si dichiarano soddisfatti del risultato raggiunto, confermando poi che “questo è il nostro compito, agevolare gli studenti nel percorso verso il mondo del lavoro e fare da tramite tra l’università e le aziende”. Al riguardo si esprime anche il nuovo direttore dello store, Emanuele Tarzia, che ringrazia l’università per la disponibilità e la reattività con cui si è offerta di collaborare, precisando che “con i nostri punti vendita, cerchiamo di mantenere un contatto diretto

e costante con le Università, offrendo ai laureandi una coniu- Lo Sportello del Lavoro è gazione studio/lavoro, dando poi una delle azioni del Progetto la possibilità ai meritevoli di pro- “Università e lavoro nel Friuli seguire una crescita all'interno Venezia Giulia” cofinanziato dal Ministero dell'Istruzione dell'azienda”. Esempio diretto di queste parole dell'Università e della Ricerca è lo stesso Tarzia, che ha iniziato nell'ambito della “Proa lavorare come responsabile grammazione del sistema uninello store di Mestre per poi tra- versitario per il triennio 2004sferirsi in quello di Padova, e che 2006” ora approda a Trieste come Di- Offre diversi servizi, utili sia rettore; il direttore aggiunge: per gli studenti, che per le “Decathlon dà molta fiducia e le imprese. Ad esempio, propoopportunità di crescita sono rea- ne agli studenti opportunità di li.” Suggerisce infine “oltre al tirocinio, di lavoro, anche percorso professionale, è molto accessorio, fino ai 25 anni di importante la persona, il saper età. Inoltre, ogni laureato ha la mettersi in gioco, essere co- possibilità di rendere visibile struttivo e sopratutto amare il proprio curriculum vitae in una banca dati che potrà essequello che si fa”. La collaborazione tra università re consultata dalle imprese. e imprese è una realtà sempre Ecco un ottimo strumento per più presente nel nostro ateneo, lo avvicinare laureati e non al dimostrano le numerose iniziati- mondo del lavoro. ve e i diversi progetti organizzati, metà Aprile, dedicata all'incontro come il Carrier Day, una delle tra l'offerta occupazionale delle più famose giornate, tenuta a aziende e gli studenti.

Donati 6 milioni di dollari al centro ICGEB In palio 20 borse di studio pergiovani ricercatori BILL&MELINDA GATES FOUNDATION PER LA RICERCA A TRIESTE

di Laura Villalta

Sono ben 6 i milioni di dollari donati dalla fondazione di Bill e Melinda Gates nel mese di novembre al centro ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology), che ha sede nell’area di ricerca di Padriciano, Trieste. Quale migliore destinatario dell’ICGEB? Un centro di ricerca d’eccellenza, che da 25 anni opera nel settore delle biotecnologie e della biologia molecolare, presente anche a New Delhi e a Cape Town, con vari centri affiliati nei 62 stati membri. I programmi di ricerca di cui si occupa il centro riguardano la biomedica, il mi-

Il centro ICGEB

glioramento della produttività delle colture, la protezione dell’ambiente e la produzione di biopesticidi e biofarmaci, rivolti in particolare a garantire una vita migliore alle popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Il finanziamento dei signori Gates, che si aggiunge ai 3 milioni già donati nel 2008, è destinato a un progetto di ricerca mirato alla regolamentazione nell’ambito dei prodotti agricoli OGM nei paesi dell’Africa SubSahariana. La fondazione è impegnata su più fronti per aiutare i paesi in via di sviluppo, in particolare nella lotta contro i virus della malaria e dell’HIV. Il tutto è in linea con gli obiettivi del centro ICGEB, la cui ricerca mira a garantire una migliore qualità di vita alle popolazioni dei paesi più poveri, con lo scopo di far gestire in autonomia i progressi di cui beneficiano grazie al centro. Data l’entità del finanziamento, il centro di Trieste, diretto da Mauro Giacca, potrà erogare 20 borse di studio per giovani ricercatori italiani e stranieri. Una notizia che dà speranza alla ricerca in Italia, che difficilmente

Quando i miliardari diventano filantropi

Chi non conosce Bill Gates? Tutti sanno che è il fondatore di Microsoft, magari sanno anche che per anni ha detenuto il record di “uomo più ricco del mondo”, ma forse non tutti sono a conoscenza del fatto che ora dovrà essere ricordato anche come uno dei più influenti filantropi al mondo. La “Bill & Melinda Gates Foundation” è nata nel 2000, ma già nel 1994 Gates aveva iniziato la sua attività di beneficenza in una fondazione guidata dal padre. La fondazione, che ha come slogan “all lives have equal value”, ha sede a Seattle, ma ha anche altri uffici a Washington, Londra, New Delhi e Pechino, e un patrimonio valutato in 28 miliardi di dollari. I programmi messi in atto sono rivolti allo riesce a competere con le risorse a disposizione in altri paesi. È importante dare spazio e far conoscere l’attività del centro, a pochi passi dalla nostra università,

sviluppo del terzo mondo, contro fame e povertà, si tratta infatti di programmi di ricerca per migliorare le condizioni di salute nei paesi più poveri, soprattutto contro i virus della malaria e dell’HIV. Non solo, la fondazione è anche impegnata in un programma per gli Stati Uniti, battendosi per garantire un’adeguata istruzione superiore, offrire libero accesso a biblioteche e alla rete internet, e aiutare le famiglie del Nord Ovest in difficoltà . che nel complesso offre lavoro a più di 400 persone, e che i cervelli, invece di farli fuggire, li attrae.


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UNIVERSITÀ

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L'ateneo triestino si conferma istituto d'eccelenza, terzo in Italia

Senato: da sinistra a destra Ruggero Buciol (Lista Autonomamente), Riccardo But, Silvio Ruzzier (entrambi Lista di Sinistra) CUS: dall'alto in basso Andrea Abrami (Lista di Sinistra), Letizia Capitano (Autonomamente) ERDiSU: da sinistra a destra Alice Guaneri e Arpad Mattossi (Lista di Sinistra), Marco Lunghi (Autonomamente)

Cinque seggi per LdS, tre per Autonomamente Grande indifferenza da parte degli studenti, solo il 14% vota CONCLUSE LE ELEZIONI

di Besart Shyti

È Lista di Sinistra che, aggiudicandosi 5 seggi su 8 con i suoi candidati, si riconferma forza politica di maggioranza all'interno della nostra università. Lista Autonomamente, ultima arrivata nel campo politico, con 3 seggi, uno per organo maggiore, si candida a essere la seconda forza maggiore all'interno dell'ateneo. Grande esclusa dal giro elettorale appena concluso è Oltre-Student Office, che per il biennio 2012-2014 non avrà nessun rappresentante. Delusione, anche se per certi versi aspettata, per le affluenze degli elettori. Ammontano, infatti, a poco meno dell’86%, pari a 9.486, gli studenti che ai seggi non si sono nemmeno presentati, astenuti per così dire. Solo, quindi, un 14% degli aventi diritto ha usato il proprio potere e si è recato ai seggi. Dati statistici a parte, proseguiamo con ordine. I preparativi I seggi sono stati aperti dalle 8:30 in tutto l'ateneo, da Lettere e Filosofia a Interpreti e Traduttori passando per il campus centrale e fino alle sedi distaccate di Gorizia e Pordenone. L'evento è stato in più maniere pubblicizzato, l'università nel sito web aveva dedicato una

sezione apposita, mentre le liste avevano provveduto all’affissione di cartelloni. Una giornata lunga per i candidati, contornata poi, dopo pochi istanti, dall'arrivo del primo intoppo. Durante la stampa delle schede elettorali sono stati invertiti i colori delle schede per il ERDiSU e il Senato Accademico. Immediata la mobilitazione delle liste che avvertono gli elettori dell’errore, soprattutto attraverso i social media. Alle ore 14:00 del 15 novembre i giochi sono chiusi Già la sera stessa, dai controlli degli scrutini, cominciava a definirisi chi, con un buon margine di sicurezza, avrebbe rappresentato gli studenti nei diversi organi. È solo dopo qualche giorno, però, che i dati sono stati resi ufficiali dal Rettorato. Si è scoperto così che a portare le voce di Lista Autonomamente in Senato ci sarà Ruggero Buciol (classe '86, Scienze Penalistiche), mentre Lista di Sinistra riesce a portarne due, il giovane Riccardo But ('92, Scienze Internazionali e Diplomatiche) e Silvio Ruzzier ('89, Economia e Gestione aziendale). Stessa situazione in CdA ERDiSU, per Autonomamente l'ormai già rodato Marco Lunghi ('86, Scienze Economiche), affiancato dagli eletti Arpad Mattossi ('88, Scienze Politiche e dell'Ammini-

strazione) e Alice Guarnieri ('90, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche) per Lista di Sinistra. Gli ultimi due posti al CUS vengono divisi equamente, uno a testa. Andrea Abrami ('88, Giurisprudenza) per Sinistra e Letizia Capitano ('90, Fisica) per Autonomamente. La parola alle Liste Ottimismo e dichiarazioni positive da parte dei portavoce delle Liste. Riccardo Spina, delegato per Lista di Sinistra, parla di meritocrazia - la preferenza del corpo studentesco l'abbiamo guadagnata con il lavoro che i nostri rappresentanti compiono ogni giorno e con la trasparenza che ci contraddistingue. Anche Autonomamente, nelle parole di Elena Guercia, dimostra la sua soddisfazione - perché è riuscita, nonostante sia una lista molto 'giovane', a riconfermarsi la seconda forza politica dell'Ateneo triestino, ribadendo poi l'intenzione da parte della lista di continuare il suo lavoro di rappresentanza. Banco di prova, questo delle elezioni degli organi maggiori, per la politica universitaria, che a marzo dovrà riempire un Consiglio degli Studenti con 159 rappresentanti. Una sfida, questa, non semplice, visto l'interesse dello studente medio.

Non siete orgogliosi di frequentare la terza migliore università italiana? A dirlo è la rivista inglese “Times Higher Education”, che ha stilato la classifica delle migliori università del mondo. Scopriamo così che il nostro ateneo si è posizionato al 271esimo posto nella classifica mondiale (maluccio, direte voi…), ma se prendiamo in considerazione le sole università italiane possiamo andare fieri del terzo posto, subito dietro l’Università statale di Milano e l’Università Milano-Bicocca, e davanti alle università di Bologna, Trento e Torino. Ai primi posti, invece, i soliti nomi: Harvard (USA), Cambridge (UK), Stanford (USA), Berkeley (USA), Oxford (UK), Princeton (USA), per citarne alcuni. Per la valutazione, il THE ha utilizzato 13 indicatori raggruppati in 5 aree: qualità percepita dell’insegnamento; reputazione nell’ambito della ricerca; quantità di pubblicazioni nelle riviste specializzate in un determinato settore; capacità di creare innovazioni utili alle imprese e di ricevere finanziamenti; internazionalità, intesa come attrazione di studenti e professori dall’estero, anche nelle collaborazioni di ricerca. Di seguto, invece, il commento da parte del Rettore, nell’apprendere il risultato della classifica. “Anche quest'anno, è motivo di grande compiacimento constatare come l'Università di Trieste mantenga una posizione di testa nel ristretto gruppo di atenei italiani censiti dal Times e, in special modo, come tale riconoscimento derivi dall'elevata penetrazione internazionale che la nostra produzione scientifica ottiene. Allo stesso tempo, non ci si può nascondere la preoccupazione che suscita il generale arretramento che, di anno in anno, registrano le università italiane valutate in tale classifica: indice, questo, di un indebolimento del sistema nazionale della ricerca, che dovrebbe far riflettere e, soprattutto, reagire i responsabili del finanziamento al sistema medesimo".


INTERVISTA FAC

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IL PRIMO ANNO ALL'UNIVERSITÀ

S.O.S. esami: istruzioni per l'uso Da Giurisprudenza a Ingegneria, passando per CTF, consigli e dritte dai veterani del settore

di Francesco Bonifazio

Molti di voi hanno iniziato le lezioni da poco più di un mese, altri da poche settimane. Ma, a prescindere dalla data d’inizio della vostra carriera universitaria, voi matricole dovrete affrontare i vostri primi esami. E avere una prospettiva degli insegnamenti da tenere sott’occhio non è una cattiva idea, ecco perché abbiamo pensato, noi di Fuorionda, di far una sorta di “lista” delle materie che potrebbero risultarvi difficili (ma non impossibili, tranquilli!). Per motivi di spazio non possiamo trattare tutte le facoltà. Infine a tutti gli studenti che si apprestano a cominciare il loro primo anno di studi universitari, in generale, auguriamo di passare quanti più esami possibile e di avere una brillante performance in questo prestigioso contesto (beh, ve lo auguriamo, ma non è detto che succeda!). Detto ciò, iniziamo con la facoltà di Ingegneria, sicuramente molto ambita per gli sbocchi lavorativi che può offrire: ci sono due esami, in particolare, che vanno “presi con le pinze” e uno di questi è assolutamente Analisi 1 (poi c’è la 2 che vi aspetta al secondo anno, lo sa bene Andrea D.V.) seguito da Geometria (parola di Augusto D.P. e Matteo B.), due insegnamenti fonda-

mentali nel corso dell’anno, che, una volta superati -soprattutto nel primo caso- vi libereranno di un bel peso. Vi affidiamo poi, per ogni tipo di richiesta (appunti, consigli, lezioni private, dritte etc.) alle cure di Regi J. In secondo luogo, ci concentriamo sulla facoltà di Scienze Politiche, che ha il merito di formare lo studente su più fronti (ma poi che si fa?). A riguardo possiamo soffermarci sugli insegnamenti di Storia contemporanea (che vi darà modo di acculturarvi un pò e di leggere qualcosa che non è mai male, o pretendete di farvi una cultura uscendo tutte le sere?) e Scienza della politica (potrebbe già non piacervi di vostro, ma c’è il rischio che possiate considerarlo ultrasupernoioso per merito del prof, che però si diletta nell’individuare i cosiddetti “turisti”, ecco loro non sono bene accetti). Rappresentano due materie rilevanti nell’ambito del vostro piano di studi e che costituiscono un bel bottino di crediti, fattore da non trascurare (soprattutto alla fine ragazzi, all’inizio potete anche passare e basta... Farlo meglio vi conviene però, consiglio di Luca L. e Ugo F.) Poi passiamo alla facoltà di Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT), che presenta un buon numero di esami “tosti”,

che riguardano principalmente le lingue: Italiano (il prof dello scorso anno dovrebbe andare in pensione ed è difficile che venga qualcuno che possa rendere ancora più complicato l’esame, basta chiedere a El Mehdi H.), Spagnolo, Tedesco e, infine, Russo. Le prime due meritano attenzione in quanto sono caratterizzate dal fatto di avere professori esigenti e modalità d’esame pesanti, le altre invece per le evidenti insidie che nascondono, legate in particolar modo alla loro comprensione. Come dimenticare poi Inglese “è già un problema andare a lezione, è vietato distrarsi o andare impreparati! Figuriamoci l’esame!” - assicura Martina B. Inoltre, vi sembrerà di non aver lasciato la vostra “cara” vecchia scuola... Perché solo in questa bella facoltà, tutto vi farà pensare ai tempi passati e ragionerete ancora in termini di compiti per casa e traduzioni da fare. Meglio non farsi trovare impreparati allora, no? Piccolo avvertimento: passato l’esame di Italiano, non pensate che sia finita lì. Alla specialistica ve lo ritroverete di nuovo e ancora più pesante! Per cui godetevi il momento e divertitevi! La facoltà successiva è quella dei futuri avvocati (Giurisprudenza), la quale ha, al primo anno, un insegnamento che pesante è dir poco (testimonia Marco N.): Diritto privato!

Passerete quindi tutto il secondo semestre (e non solo) gingillandovi, sollazzandovi e trastullandovi tra la macchinetta del caffè e la generale, confrontandovi tra obbligazioni, contratti, validità e clausole qui e là! L’esame rappresenta il primo vero approccio al diritto ed è la disciplina cardine del corso in quanto è incentrata sul codice civile. Passato l’esame è tradizione offrire da bere a tutto il corso, anzi a tutti i corsi dell’università! In seguito, andiamo a esaminare la facoltà di Economia, i cui studenti sono rinomati frequentatori del viale e dintorni, nei suoi vari percorsi/curricula (EC01, EC11 e EC21). L’esame più difficile che tutti i percorsi hanno in comune è Economia aziendale, un insegnamento che vale ben 12 crediti e che quindi è bene valutare con attenzione (come dice saggiamente Vittoria L.). Molto c’è da dire su questo esame che ruba intere notti di sonno ai poveri studenti, come confermano le occhiaie di Giulio S., che portano al ritiro di altri o che comunque ritardano i tempi di laurea degl’ultimi. Ci limitiamo a dire che statisticamente un paio di tentativi li fanno tutti. Poi con riferimento ai primi due ordinamenti, ci sarà un altro “bell’esame” di cui abbiamo parlato e che qui è noto come Istituzioni di Diritto privato, per cui è necessario mettere la giusta

A sinistra, il frutto della crisi colpisce fortemente gli studenti laureati in Giurisprudenza, mentre a destra immagine dello studente medio, che non sa più che pesci pigliare


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ATTUALITÀ

A sinistra, studentessa di ingegneria alle prese con l'esame di Analisi, mentre a destra studente medio indeciso tra lo studio e il viale

volontà nello studio e impegnarsi per abbattere questo “scoglio”. Per ultima, ma non meno importante, andiamo a vedere la facoltà di Chimica e Tecnologie farmaceutiche (CTF) . Le materie che danno più problemi agli studenti sono due: Fisica e Chi-

mica fisica. Il prof del primo esame è bravo, ma il lavoro è troppo per 5 crediti e così gli studenti si scoraggiano a fare l’esame. Quest’ultimo è fatto in due tempi, prima lo scritto e in un secondo tempo l’orale, che rappresenta la parte più difficile. Solo per farvi capire: Cliff A. ci

racconta che due amici avevano lasciato l’esame alla fine (cioè dopo i cinque anni di studio), sperando che il prof andasse in pensione e il nuovo prof fosse più benevolo. Per quanto riguarda Chimica fisica, possiamo dire che è un’insegnamento difficile di per sè, che prende un bel

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po' di tempo e qui c’è poco da fare ragazzi, bisogna mettersi a “lavoro”! Beh, a questo punto non ci resta che dire una cosa a tutti voi(e noi) studenti: buona fortuna!

DONAZIONE SANGUE

Salvare vite: un modo facile per farlo! I camper dell'ADS a disposizione degli studenti davanti alla facoltà di Economia di Letizia Maria Cardillo

In alto uno dei camper dell'ADS davanti alla facoltà di economia, sotto Maria

Cosa vuol dire salvare vite? Per capirlo, basta pensare a una situazione con la quale i medici si confrontano tutti i giorni. Proviamo a immaginare che in questo momento una persona abbia avuto un incidente automobilistico, e che abbia urgentemente bisogno di una trasfusione di sangue. Questa trasfusione le salverà la vita. Un esempio semplice e diretto che spiega il grande lavoro dell'ADS (Associazione Donatori Sangue), che da otto anni fa tappa nella nostra università, per dare l'opportunità a chiunque voglia (studenti, ma non solo) di donare il proprio sangue, compiendo così un grande gesto di solidarietà. Periodicamente, infatti, davanti alla Facoltà di Economia sono presenti due camper dell’associazione. Nella prima unità mobile gli studenti interessati dovranno compilare un questionario il cui scopo è verificare lo stato di salute del donatore. Vi sono,

infatti, dei requisiti fondamentali per diventare tale: bisogna avere un'età compresa tra i 18 e i 65 anni, il peso corporeo deve essere di almeno 50 kg e bisogna godere di ottima salute. Nel secondo camper, invece, in un ambiente accogliente e confortevole, avviene, sotto la supervisione di volontari esperti del settore, la vera e propria donazione, che di norma dura tra i 15 e i 30 minuti. La quantità di sangue estratta per volta è di 450 ml; gli uomini possono donare sangue ogni tre mesi, mentre le donne ogni sei. Il sangue donato, inoltre, verrà analizzato e il donatore disporrà di analisi del sangue gratuite, che gli saranno inviate a casa dopo qualche giorno. Il sangue perso viene rigenerato dall'organismo in pochissimo tempo; il soggetto, dopo la donazione, non riscontrerà particolari problemi e avrà le forze necessarie per continuare la giornata. L’unico avvertimento è quello di non esagerare con lo sforzo fisico nelle ore successive. “L'iniziativa è ben accettata da

tutti gli studenti, al punto che sono loro stessi a farsi avanti!" spiega il sig. Bianchi G. Paolo dell’associazione, rivelando poi con soddisfazione che si arrivano a raccogliere anche sessanta sacche al giorno. Gli studenti, da parte loro, sottolineano l'importanza del gesto, come fa Maria, studentessa al secondo anno di giurisprudenza, che precisa: “l'iniziativa è buonissima, anche perché c'è gente meno fortunata di noi, che ne ha bisogno.” Francesco, anche lui donatore abituale, parla della sua esperienza: “Il personale è molto cordiale e accogliente e, in entrambi i camper, ci si sente a proprio agio, cosa che favorisce l’affluenza. Merito di ciò anche il fatto che i camper sono molto visibili e c’è chi, incuriosito, si avvicina per chiedere informazioni e poi si ferma a donare.” Come “premio”, e anche per necessità, alla fine si ha la possibilità di rinvigorirsi con del buon cioccolato o, in alternativa, con un sostanzioso panino oppure con una brioche.


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INTERVISTA

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INTERVISTA A ZOE, STUDENTESSA A BRISTOL

Università Made in England: uno stile di vita Andare all’Università è come stare in una comunità, ma i costi sono troppo alti. Alle porte del 2013 se uno studente vuole avere anche la più piccola speranza di trovare un impiego futuro, deve conoscere almeno qualche parolina d’inglese. Ma c’è qualcuno d’oltremanica che invece si laureerà in italiano. Scopriamo chi è!

tema sui motivi che spingono lo studente a frequentare quella Facoltà, e una “Reference” (lettera di raccomandazione) dal liceo. Spesso si è anche sottoposti a una “interview”, dove vengono valutate anche personalità, capacità di istaurare rapporti interpersonali e attività extracurriculari.

@Wikipedia

di Sara Frusca

Quali sono le maggiori differenze tra l’università qui Sono Zoe e sono al terzo anno e in Inghilterra? alla Faculty of Arts dell’Univesi- Per prima cosa ho notato che a tà di Bristol, dove studio france- Trieste gli studenti non della città Ciao: chi sei e cosa studi?

se e italiano. Ho scelto l’italiano, perché sono innamorata… dell’Italia. Da anni vengo a trovare un’amica inglese che ora vive a Orvieto e ho sempre voluto imparare bene la lingua.

Come funziona l’ammissione all’Università? Gli Atenei più prestigiosi richie-

dono una “A”, cioè il punteggio massimo, in almeno tre dei quattro esami "A-Levels" alla fine del Liceo. Servono poi un “Personal Statement”, ovvero un

Logo dell'università

spesso approfittano di weekend e ponti, per tornare dalla famiglia e dagli amici di casa. L’Università è quindi il puro e semplice luogo in cui studiare e, se capita, fare conoscenza. Da noi invece l’università è un modo di vivere. La maggior parte degli studenti vive in residenze universitarie, dove si crea una vera e propria comunità con cui condividere i momenti più belli e più brutti. Spesso si organizzano feste ed eventi come la “Freshers’ week”, una settimana in cui le matricole si travestono. I costi poi sono più alti: le tasse universitarie sono state triplicate dal Governo Cameron (da 3000 a 9000 sterline), senza contare poi l’affitto e le spese di tutti i giorni. Un’altra differenza è riscontrabile nella vita sociale e nelle attività extracurriculari: esiste un evento all’inizio dell’anno, la “Freshers Fair”, dove ognuno sceglie cosa più gli interessa, come la “Hot Air Ballooning Society” o “Medici senza frontiere”.

Ci sono molti studenti stranieri a Bristol?

tante. Nel mio caso lavorerò al “Trieste Film Festival”. Qui mi trovo benissimo: è una città molto artistica e poi c’è il mare! Inoltre cambiare un po’ il mio ritmo di vita mi serviva molto.

sull’autobus i ragazzi ti guardano in modo intenso e capita che facciano complimenti. In Inghilterra se qualcuno ti trova carina, ti guarda per una frazione di secondo e poi abbassa lo sguardo intimidito.

In alto la sede centrale dell'università, sotto la residenza del primo anno ‘Goldney Hall.’

Prima si incentivava moltissimo l’arrivo di studenti stranieri. perché pagavano rette più alte e quindi avevano un bel peso nel bilancio delle università. Adesso è più una questione di prestigio e tradizione.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Mi piacerebbe prendere un Ma-

ster in Interpretazione, ma mancano ancora due anni, quindi chi lo sa?

Trieste da un diverso point ofview Trieste è vista come città culturale e “easy”

di Sara Frusca Tra le motivazioni che spingono gli studenti a scegliere l’Università degli Studi di Trieste c’è lo stile di vita e le opportunità che la città offre. Ma come vedono Trieste gli studenti stranieri? Chiediamolo a Zoe.

Sei qui grazie al progetto “Erasmus Placement”. Cosa fai e ti piace Trieste? Il progetto consiste nel soggiornare e fare un tirocinio nel paese della lingua che si studia, per poi scrivere alla fine dell’esperienza una tesi su un tema culturale della nazione ospi-

In che senso?

Non per creare stereotipi, ma noi inglesi viviamo molto più freneticamente e, dopo due anni di studio intenso, avevo bisogno di rallentare un po’ prima dell’ultimo anno. Qui invece si prende tutto più “easy”: in ufficio, in posta,…

E la cosa più imbarazzante che ti è capitata?

Qualsiasi cosa di bello si debba fare, i giovani inglesi dicono: <<I’m excited!>>. Una volta, quando i miei amici qui in Italia mi hanno proposto un’attività che mi interessava molto, ho esclamato in maniera molto convinta: Come trovi gli italiani? Beh, siete molto meno riservati, <<Wow, sono eccitata!>>. Vi lasoprattutto i maschi. Per strada o scio immaginare la reazione!

Zoe Grimes


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NOIA A LEZIONE?

ATTUALITÀ

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Gioco delle macchinine Come passare il tempo a lezione (ma non l'esame) di Matteo Santarossa

"Nulla di più noioso di questa lezione!". Quanti di voi, cari lettori, avranno pensato o condiviso con il collega vicino, questa frase lapidaria su una qualsiasi lezione di un qualsivoglia professore. E allora giù a pensare cosa fare, per aiutare la lancetta più lunga dell'orologio a completare il proprio giro più velocemente possibile e far sì che si contragga, quale pallina antistress stretta tra le dita, il tempo che separa dalla tanto agognata frase del professore "A domani, ragazzi!". Di seguito alcuni consigli, puntata per puntata, per ammazzare il tempo (il tempo, non il professore! Quelli forse nel prossimo numero...), che sa-

ranno utilissimi a coloro che non dispongono di uno smartphone e che con tal oggetto si possono facilmente trastullare. Nome gioco: corsa delle macchinine Numero di giocatori: 2 Tempo di preparazione: less than 2 min. Materiale necessario: foglio a quadretti, matita, penne di colore diverso (per distinguere i giocatori). Preparazione: disegnare con la matita in un foglio a quadretti un circuito, dove si svolgerà la gara. Bisogna stabilire un punto di partenza e un punto di arrivo. Successivamente, le macchine, segnalate ad ogni mossa con un puntino sul foglio, vanno posizionate sulla griglia di partenza, sull'incrocio dei quadretti, e poi a turno ciascun giocatore muove la

Foto scattata durante una delle lezioni noiose nel piano di studi di Matteo

macchina secondo le regole del gioco. Regole del gioco: i giocatori, dopo aver sorteggiato chi inizia per primo, disegnano, sopra le linee dei quadratini del foglio, il proprio spostamento della macchina in base alla marcia corrispondente partendo dalla prima. La marcia massima è la sesta. Si può aumentare o diminuire la marcia solo di un'unità per volta. Si può muovere solo in

verticale, orizzontale e diagonale (45°). Non è permesso, alla fine del turno, trovarsi nella stessa posizione dell'avversario. Non è permesso toccare gli estremi del circuito, in caso contrario si "crasha" e bisogna ripartire dal punto in cui si è "crashati" dalla prima marcia. Vince chi arriva per primo all'arrivo. Enjoy it! Altri preziosi consigli sul prossimo numero.

DAL LIBRO AL FILM

Ungiorno questo doloreti saràutile, PeterCameron di Giorgia Fava

Il libro di Cameron, relativamente recente (pubblicato nel 2007), racconta il passaggio fatidico dal mondo adolescenziale a quello degli adulti, un momento in cui le contraddizioni interne creano una barriera insormontabile che ci impedisce di capire cosa vogliamo veramente. È un libro di un’agilità di lettura straordinaria, si procede spediti, talmente spediti che spesso, dalla foga, si ha l’impressione di essersi persi qualcosa per strada. Il giovane protagonista, il diciottenne James Sveck deve affrontare un grande cambiamento: andare all’università. James viene assalito dalla paura di non farcela e cerca di aggirare l’ostacolo sognando un futuro di completa solitudine, in una casa sperduta nel nulla, evitando così il confronto con gli altri esseri umani. A questo si aggiunge una situazione familiare confusa, l’omosessualità, la sua grande cultura, la consapevolezza di sé e dei propri limiti. Agli occhi degli altri James è un disadattato, di fronte a un problema sceglie sempre il comportamento più sconsigliato,

il più imbarazzante e fuori dagli schemi che con tacita precisione regolano i rapporti umani. Non riesce a stare coi suoi coetanei, è come se si sentisse vecchio dentro, ma questo suo atteggiamento sembra piuttosto una forma di difesa, di ribellione se vogliamo. In fondo non è successo a tutti noi di sentirci incompresi dall’intero universo? Di sentirci superiori a tutti, di giudicare chi ci circonda con quasi un po’ di compassione per la loro miseria? Eppure quello che desideriamo di più è proprio ricevere le attenzioni di questi “miseri”, lo stesso vale per James. Il suo unico punto d’appoggio è la nonna, il simbolo della sicurezza, della pace, del focolare, del rifugio dalle porte sempre aperte e dalle orecchie sempre pronte ad ascoltare e a dispensare buoni consigli: a volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro poco ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può

sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai… godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice[…] il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono – un dono crudele, ma pur sempre un dono.” Quante sono le persone che vogliono esistere senza però farsi notare e quante al contrario, ma spinte infondo dallo stesso disagio, devono a tutti i costi farsi notare per sentire di esistere? Qui a mio parere si concentra tutta l’attualità di questo libro. La ricerca di un equilibrio non è un’impresa facile e tutti noi dobbiamo confrontarci con questo momento fatidico, in cui determiniamo il nostro carattere, ci chiediamo per la prima volta chi vogliamo essere. Ma non vorrei trarre in inganno, non è un libro pesante, gli incontri e le avventure del protagonista sono interessanti, curiosi, soprattutto quelli con la psicologa. Il loro dialogo viaggia costantemente su due binari paralleli e le risposte di James sono vivaci e incalzanti. Nel 2011 il regista italiano Roberto Faenza ha realizzato la versione cinematografica di que-

Peter Cameron

sto libro, dal titolo omonimo. Come spesso accade, il film non è all’altezza della carta stampata, la coproduzione italo-americana scade nella banale rappresentazione di personaggi stereotipati e tipici della commedia leggera americana, ma qui si apre l’eterno e irrisolvibile interrogativo, ossia quanto l’adattamento cinematografico debba essere fedele all’originale e quanto possa esserlo, se l’obiettivo principale è quello di conquistare la più grande fetta di pubblico possibile. A voi il giudizio.


8

Skyfall

di Beatrice Bellavere

Daniel Craig torna più in forma che mai per il capitolo conclusivo della saga di 007 che lo vede protagonista. La tonicità psicofisica dell’attore si contrappone nettamente a quella del personaggio che interpreta. Il film inizia infatti, con un Bond fiaccato, che si affretta a sparire dalle scene lasciando credere di essere morto, inghiottito dalle acque di una cascata, in seguito al fallimento della missione iniziale (quella dove cade da un treno in corsa dopo essere stato colpito dal tiro sbagliato di una tipa a cui non darei in mano neanche un triciclo). “L’aldilà” non è però di tutto riposo, quanto piuttosto frustrante e James passa le sue giornate, - o meglio nottate -, tra sfide di alcool e (per citare uno che ne sa) tra “cosce e zanzare” in un paradiso marittimo che per quanto esotico rimane ‘estraneo’. Il fallimento della missione ha segnato la perdita dei file contenenti le identità di tutti gli agenti sotto copertura dell’MI6, destabilizzando la sicurezza nazionale. Mosso dunque da rimorso, ‘saudade’ e soprattutto dall’affetto

ULTIMA PAGINA

per M (capo dei servizi segreti), Bond decide di far ritorno in Inghilterra. Un attentato ai servizi segreti accompagna la minaccia apparentemente anonima a M, sul cui computer, compare la foto della regina Elisabetta con le sue sembianze, seguite dalla scritta: “Think on your sins”. E da subito, la mancanza di una figura nella quale catalizzare sentimenti di avversione e odio alimenta la tensione del film. Quando arriva la tanto attesa entrata in scena del ‘nemico’, il volto della nemesi assume le sembianze di Javier Bardem nel ruolo di Raoul Silva. Silva è una presenza misteriosa e impenetrabile, tanto che non si riesce a capire se si tratti veramente del figlio biologico di M o solo del suo ex agente migliore. È certo che da quando M l’ha venduto agli avversari, egli nutre nei suoi confronti un amore malato ed è animato dalla sola sete di vendetta… La versione che contiene i riferimenti al simbolismo del film è pubblicata sulla pagina facebook del Fuorionda.

Anno 2012 - n°7

Gateau di patate

Pochi e semplici ingredienti per un piatto delizioso, da degustare in ogni occasione: a pranzo o a cena, come secondo piatto o contorno!

Preparazione: Lavate e lessate le patate per 40 min circa, fino a quando non saranno morbide. Fatele raffreddare per poterle sbucciare. Preriscaldate intanto il forno a 180 °C. Schiacciate le patate con uno schiacciapatate o, se non lo avete in casa, con una forchetta, e versate il composto in una ciotola capiente. Aggiungete l’uovo, il parmigiano, la metà del burro, un po’ di sale e un po’ di pepe e mescolate bene con un cucchiaio di legno. Poi unite la mozzarella e la a cura di Giorgia Fava scamorza (o il formaggio fresco) Trova il titolo di questa canzone famosa, sostituendo tutte le parole precedentemente tagliati a dadini con il loro contrario. e il prosciutto cotto sminuzzato. Es. io senza te resterò Soluzione: io con te partirò (bocelli). Per amalgamare, aggiungete un po’ di parmigiano 1.don't call me, definitely! Continuate a mescolare bene, 2.la recitazione della nuvola finché il tutto sarà diventato 3.Loosers ofpeace abbastanza omogeneo. Imburrate 4.we don't need anything, but hate e rivestite il fondo di una pirofila Metti in ordine cronologico questi film e con le iniziali otterrai il da forno o di una vaschetta di alluminio con il pan grattato e titolo del film che ha reso celebre Mel Gibson come regista: adagiatevi il composto. Ratatouille - Pixar

Giochi

Amadeus - M. Forman Edward mani di forbice - Tim Burton Erin Brockovich, forte come la verità - Steven Soderberg Harry a pezzi - Woody Allen Rambo - Ted Korcheff Take this Waltz - Sarah Polley Asterix e Obelix, Missione Cleopatra - Alain Chabat Barry Lindon - Stanley Kubrick Vivere in fuga - Sidney Lumet

Edifico L Università degli Studi di Trieste Via Alfonso Valerio 15 34127 Trieste fuorionda@units.it

Tempo di cottura:

25 min circa

Cottura:

a 180 °C in forno ventilato

Ingredienti per 6:

1,5 kg di patate 1 uovo parmigiano mozzarella scamorza o formaggio fresco (a scelta) pan grattato 100 g di burro 150 g di prosciutto cotto sale fino pepe Livellatelo con un cucchiaio e cospargete la superficie del gateau con parmigiano, pan grattato e fiocchetti di burro. Infornate e lasciate cuocere per 25 min circa. Marina Napoletano

We want you! Mandaci una mail: fuorionda@units.it

Le soluzioni sulla pagina facebook del Fuorionda.

Redazione Fuorionda Direttore: Besart Shyti Caporedattori: Laura Villalta, Letizia Maria Cardillo, Matteo Santarossa Redazione: Francesco Bonifazio, Jennifer Mori, Giorgia Fava, Sara Frusca, Beatrice Bellavere, Sara Paccagni, Andrea De Vincenzis

Tempo di preparazione:

60 min circa

Revisori: Martina Birritta, Laura Gualeni Hanno callaborato: Viola Paradiso, Veronica De Franco, Roberto Bottoni, Marina Napoletano

facebook.com/FuoriondaUniTs

Si ringraziano amici, colleghi e passanti, siete stati preziosi tutti quanti!;) Associazione Fuorionda Presidente: Besart Shyti Vice-presidente: Sara Paccagni Tesoriere: Jennifer Mori Segretario: Laura Villalta


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