Fuorionda n°2 - 2012

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G I O R N A L E

D E L L ' U N I V E R S I T À

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www.fuorionda.tk

T R I E S T E

Anno 201 2 - n° 2

Ancora poca chiarezza sul caso Erdisu

Dalla proposta della "fondazione" a diverse supposizioni. Chi gestirà il Diritto allo Studio in Regione?

Editoriale

di Aris Milani

Quella cara e amata bora, che da sempre i triestini vantano come attrazione turistica, questa volta (come tante altre nel passato, che i media tendono a non ricordare), ha fatto danni. All’Università ha spellato la copertura catramata dell’edificio di Economia. La Biblioteca Generale è rimasta al freddo per una settimana. Volti diversi e distanti dell’incuria del bene comune, utili solamente per i telegiornali e per lamentazioni qualunquiste. Cosa sarebbe Trieste senza vento, e più in generale l’inverno senza neve? Sono adorabili entrambi: la neve per il silenzio con cui avvolge tutto, per il divertimento di toccarla, lanciarla e scavarla; il vento per il senso di libertà perché mi culla la notte e porta i miei pensieri lontano sul mare. Adoro il vento e la neve perché la loro presenza è essenziale per il biotopo che viviamo. La neve ha rimpolpato i ghiacciai sulle Alpi che ci daranno acqua fresca fino a quest’estate, il vento spazza via tutto l’inquinamento che produciamo, sprecando energia fossile. E questo si chiama brutto tempo? Io lo chiamo piuttosto tempo fertile, perché sono questi agenti atmosferici che ci permettono di vivere meglio e più sani.

Chi gestirà il diritto allo studio in Regione, se l'Erdisu (nella forma che conosciamo ora) venisse soppresso? Sarà una fondazione di diritto privato? Sarà la regione stessa? L'università ha detto che non è disposta ad accollarsi parte delle competenze come si paventa-

va qualche mese fa. Il COORAF, Coordinamento Regionale per l'Alta Formazione, era stato spiazzato dalla proposta dell'Assessore regionale all'istruzione, Università e Ricerca Roberto Molinaro di creare una fondazione privata che gestisse il diritto allo studio.

Il Consiglio degli Studenti ha confermato la contrarietà alla forma di Fondazione privata in un documento approvato con __voti favorevoli e __ contrari. “Non ci pare l’istituto giuridico appropriato”, hanno dichiarato. Pagina2

Maltempo: colpita anche l'Università

UniTs

I rilievi del MIUR sullo Statuto La bora, oltre a costituire come sempre un simbolo per la città di Trieste, Pagina 3 quest'anno è riuscita a fare anche danni. Decine di milioni di euro su tutto il territorio colpito. Anche all'Università il forte vento di [DATA] ha fatto danni Il Ministro Clini al tetto della facoltà di Economia. Continua a pagina 4 all'inaugurazione dell'anno accademico il 27 febbraio Scoperchiato parte del tetto di Economia

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Diritto allo studio

Mensa: la Sodexo vince il ricorso al TAR del FVG

Pagina 5

Dalla rete

Pochi minuti dopo il crollo

Fabrizio Cucci su facebook è "Lo studente in crisi" Università dello stivale

Pisa: una città a prova di studente

Con i suoi 90.000 abitanti residenti, Pisa durante i giorni lavorativi tende a raddoppiare la sua popolazione per la presenza massiccia di studenti universitari e di lavoratori pendolari. Nei periodi festivi come il Natale e nel mese di agosto, quando gli studenti partono per le vacanze, la città sembra infatti completamente svuotarsi. Pagine 6 e 7

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Cinema

Concluso il Trieste Film Festival 2012

Pagine 8 e 9

Prosa

In questo numero: la seconda puntata di "Smitizzando"

Pagine 10 e 11


ATTUALITÀ

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TIRA E MOLLA CON LA REGIONE FVG

Erdisu fondazione? Il "no" degli studenti Lillini (CdS): «Il diritto allo studio deve rimanere in mano pubblica». Si attende risposta dalla Regione Nell’incontro con l’assessore, che aveva proposto un’elaborazione negoziata della riforma del diritto allo studio, al quale avevano partecipato i rappresentanti del COORAF, il Coordinamento Regionale per l'Alta Formazione, gli studenti erano stati presi alla sprovvista dalla proposta dell'Assessore regionale all'Istruzione, Università e Ricerca Roberto Molinaro di creare una fondazione privata che gestisse il diritto allo studio. Il consigliere d’amministrazione Eridisu, nonché membro del Consiglio degli Studenti, Jacopo Lillini ci ha svelato che “ora il CdS ha confermato la contrarietà alla forma di Fondazione privata”. Dopo l’incontro, infatti, i rappresentanti non sono rimasti con le mani in mano, ma hanno incontrato lo staff legale dell’università, per capire cosa sia una fondazione di diritto privato e come funziona. Successivamente in Consiglio è stato approvato un documento nel quale si esprime contrarietà alla fondazione. “Non ci pare l’istituto giuridico appropriato”, hanno dichiarato. Due sono le ragioni principali che emergono dal testo: non si risolvono i problemi amministrativi e, quindi, non si diventa più efficienti, e non si capisce cosa centri il diritto allo studio con il territorio. “A una grande azienda come la Danieli o la Fincantieri - spiega Lillini - cosa

Perché i privati? Niente risposte

interessa che vengano manteute la mensa e gli alloggi? È una cosa che deve rimanere in mano pubblica”. Tuttavia, ciò non esclude, secondo gli studenti, che il territorio debba collaborare con l’università. Il documento, nel quale sono espresse le loro ragioni, verrà ora inviato all’Assessore Molinaro. La speranza degli studenti è che si mantenga vivo l’interesse da parte dell’amministrazione regionale nel considerare primario il tema del diritto allo studio. Tutto era iniziato con l’annuncio del Tondo a settembre, a quel punto l’assessore doveva dare corpo all’annuncio del presidente e si è mosso in tal senso. Ora però ci vuole velocità burocratica, per quanto i due termini spesso non vadano d’accordo. “Le

persone in consiglio discutono il problema all'interno dell'organo rappresentativo - ha detto quasi sconcertato il consigliere - ma se bisogna portare le decisioni all’assessore bisogna portare un

pensiero condiviso, che ahimè va grazie alla quale verrebbe venon vediamo. Non sappiamo ramente realizzato il senso della effettivamente come la pensano rappresentanza studentesca. gli studenti”. Nella massa degli Daniele Kovačić studenti manca dunque la consapevolezza, la partecipazione atti-

Jacopo Lillini, studente e consigliere in CdA Erdisu e CdS dell'Università

IL COMMENTO

di Daniele Kovačić

Don Chisciotte non ce la farà mai... Ci risiamo. Il tira e molla tra studenti e amministrazione regionale continua imperterrito la sua strada, non portano (per ora) nessuna risposta al futuro dell’Erdisu. E pensare che il diritto allo studio è anche materia costituzionale, per cui dovrebbe essere uno degli argomenti più discussi nelle aule politiche, dei quali bisognerebbe aver rispetto, assicurarsi che funzioni perché altrimenti la Corte, quella che ha sede proprio di rimpetto al Quirinale, dovrebbe esprimersi al posto di chi è pagato per decidere le sorti di centinaia di migliaia di studenti. E poi c’è la rappresentanza, che pur tormentandosi di trovare un dialogo con “chi comanda”, si ritrova a essere quasi una voce fuori dal coro, quel coro formato (in questo caso), da circa 22 mila studenti iscritti all’Università di Trieste, per non parlare della sorella udinese, dei cugini conservatori (Trieste e Udine) e della zia SISSA. Tutti sono fruitori dei servizi che l’Erdisu ha il compito di erogare. Dove sono finiti? Dove siete finiti, cari studenti, che dovreste battervi per i vostri diritti? Siete informati su quel che accade nei corridoi dei piani alti del mondo accadmico? Vi interessa effettivamente sapere la fine che farà l'Erdisu? Qual'è il vostro rapporto con la rappresentanza studentesca? Nullo.

Il rapporto è nullo e la partecipazione è talmente bassa che coloro che ci rappresentano non riescono ad alzare la voce. Bisogna alzarla in 22 mila e non in 5, 6 rappresentanti a colloquio con un assessore. Alzare la voce significa dire, ricordare a tutti quali sono i propri diritti. Per farlo però, bisogna essere consapevoli di ciò che si dice. Non va bene andare in strada solo perché "fa figo", o per sperare di essere ripresi dalle telecamere di qualche televisione locale, che al massimo si lamenterà dei disagi al traffico. No! Non si fa così, bisogna essere consapevoli e consapevolizzare coloro che non lo sono. Non si capisce perché la Fincantieri, la Danieli o altre aziende importanti debbano interessarsi di diritto allo studio. Hanno già troppi problemi, ad esempio, a far quadrare i propri bilanci interni, figuriamoci se intendano includersi come benefattori dentro un organo privato (anche se avrebbero delle poltrone in consiglio di ammnistrazione), solo per il bene degli studenti e non per altri interessi. Certo, e poi "c'era la marmottina che confezionava la cioccolata". La risposta dalla Regione, la prima volta è giunta dopo 4 mesi dall'interpellanza dei rappresentanti. Ora quanto dovremo attendere?


Anno 2012 - n°2

ATTUALITÀ

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MIUR

«Nessun eletto in CdA tranne gli studenti» Il ministero restituisce il nuovo statuto dell'Università giuliana. Regola adottata anche in altri atenei Dopo l’approvazione da parte dei massimi organi di Ateneo, che risale ormai a settembre, il nuovo statuto dell’Università di Trieste, (come previsto dalla riforma del sistema universitario), era stato inviato al Dicastero di Piazza Kennedy a Roma. Il 30 gennaio il documento è tornato a

Trieste, con alcuni rilirvi. I rilievi mossi sono sia di legittimità, sia di merito. Sono una ventina gli articoli interessati. “Il documento è già allo studio degli uffici - dice il Rettore Francesco Peroni in una nota - ma, a una prima ricognizione, si tratta di osservazioni circoscritte, in pre-

valenza, a profili tecnico-giuridici molto puntuali, non di rado connessi a esigenze di coordinamento con fonti nor-mative nazionali. Tra i rilievi di natura sostanziale, quello politicamente più sensibile, peraltro preannunciato da precedenti esternazioni ministeriali, censura

Dagli studenti arrivano percorsi contro la crisi Organizzati da Lista di Sinistra e ARCI - Casa dello studente a Scuola Interpreti

“Percorsi contro la crisi” è il titolo del ciclo di incontri e dibattiti organizzato da “Arci” Casa dello Studente, Lista di Sinistra e Gruppo Ricercatori UniTS. “La crisi - raccontano gli organizzatori - è presentata come un fatto naturale dalle conseguenze obbligate ed ineludibili che sembra cancellare, con le speranze e i diritti, anche la libertà di scelta e la possibilità dell'espressione democratica. I saperi che trattiamo - proseguono - possono aiutarci a costruire una narrazione della crisi e dei suoi molteplici aspetti. Crediamo quindi sia fondamentale riprenderci la voce, e costruire assieme dei percorsi contro la crisi”. L’appuntamento è tutti i mercoledì, a partire dalle ore dalle ore 17, presso l’aula magna della Scuola per Interpreti e Traduttori di via Filzi 14. Il ciclo è iniziato il 18 gennaio con un dibattito sul diritto allo studio, il 25 gennaio si è affrontato il tema della crisi economica globale. Il terzo appuntamento, il primo febbraio, ha visto come tema portante l’assistenza, la salute e il finevita. Segue l’8 febbraio con il titolo “Crisi della Costituzione, Costituzione della Crisi”. Il 15 febbraio è stata la volta di “Scienza, fantascienza e Crisi”. Gli ultimi due appuntamenti sono programmati per mercoledì 29 febbraio, con il titolo “Crisi ed economia regionale (FVG)” e il 7 marzo per parlare di “Crisi e consumo del territorio”. la previsione della parziale del consiglio di amINAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO eleggibilità ministrazione. A parte ciò continua la nota - l'impianto dei principi ispiratori e l'architettura La cerimonia si terrà il 27 febbraio al Teatro Lirico Giuseppe Verdi del nuovo statuto sono passati Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha accolto l’invito a pre- indenni da critica e ciò conferma senziare all’inaugurazione dell’anno accademico, fissata il 27 febbraio prossimo. Il Rettore Peroni ha affermato che “La presenza del Ministro Clini alla cerimonia inaugurale rappresenta un segnale importante di attenzione del Governo per il nostro Ateneo e per tutta l’area triestina”. E che “sarà occasione per portare all’attenzione del Governo la contraddizione tra la qualità dei risultati raggiunti dall’Ateneo, riconosciuti dai più qualificati osservatori internazionali, e la grave penalizzazione subita negli ultimi anni, in termini di opportunità di crescita” Alla cerimonia, come di consueto, prenderanno parola anche il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, la Presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat e il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. L'entrata sarà riservata ai soli possessori di accredito, ottenibile contattando l'ufficio Comunicazione all'indirizzo comunicazione@amm.units.it.

Il Ministro Clini all'Università

La Vignetta

Corrado Clini, Ministro per l'Ambiente

la bontà del lavoro svolto. Particolarmente degna di nota, tra le novità dello statuto rimaste immuni da ogni rilievo, quella che sancisce l'elettorato passivo alle cariche direttive a favore di tutte le componenti della docenza: ordinari, associati e ricercatori. Una scelta, questa, particolarmente qualificante in senso democratico, con la quale il nostro Ateneo ha inteso scommettere, mediante l'allargamento dell'accesso alle responsabilità istituzionali - conclude - su un maggiore ricambio nella propria classe dirigente”. Le osservazioni giunte dal Miur saranno sottoposte, nelle prossime settimane, al vaglio degli organi di governo dell'Ateneo, chiamati a loro volta a esprimersi, nelle forme di legge, a favore o meno del recepimento, in tutto o in parte, dei rilievi ministeriali. La "regola" dell'impossibilità di eleggere parte dei membri del Consiglio d'Amministrazione è da considerare "generale", perché anche la SISSA di Trieste ha ricevuto la stessa risposta un paio di mesi fa per il suo statuto. Quello della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati sarà operativo a breve. di Thomas Zanello

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CRONACA UNIVERSITARIA

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Anno 2012 - n°2

IL MALTEMPO A TRIESTE SI CHIAMA "BORA"

Crollano lamiere dal tetto di Economia La bora ha creato numerosi danni anche in centro città, incidenti al porto e in altre infrastrutture Ore 17, la bora soffia e i media iniziano a parlare del crollo di alcuni pezzi della cupola di Palazzo Carciotti. All'Università il simpatico "venticello" che caratterizza Trieste è riuscito a scoperchiare parte del tetto della Facoltà di Economia, nel campus universitario. L’edificio è stato subito evacuato su ordine del Rettore Francesco Peroni. Intervengono per prime le guardie giurate di ateneo, che per evitare che i lastroni caduti vengano spazzati dalla bora, pro-

Pezzi di tetto caduti su via Fabio Severo

vocando danni alle macchine parcheggiate e alle persone, sono stati spostati nell’atrio dell’edificio. Sul posto, oltre alle guardie giurate di ateneo, anche i vigili del fuoco, all’opera per rimuovere i detriti e per assicurarsi che il pericolo sia finito. Gli spifferi di vento che penetrano gli infissi, potrebbero provocare la rottura delle finestre. Secondo indiscrezioni di persone che erano sul posto, a pochi metri da Economia, in uno degli edifici di Ingegneria, un pannello

fotovoltaico si è staccato dai supporti. Nella prima metà di febbraio sono stati centinaia gli interventi dei vigili del fuoco, protezione civile e 118 dovuti al maltemo. Nel porto del capoluogo giuliano le potenti raffiche sono riuscite a ribaltare un tir e una gru. Il porto, uno dei più importanti d'Italia, è rimato chiuso in diversi momenti. Anche le ferrovie hanno subito dei rallentamenti. Daniele Kovačić

CASO MENSA

La Sodexo vince il ricorso al TAR Il Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia

Mercoledì 15 febbraio 2012 il TAR del Friuli Venezia Giulia ha deciso di accogliere il ricorso della Sodexo (multinazionale che ha gestito il servizio di ristorazione negli ultimi anni), riguardo alla gara d’appalto per l’assegnazione della gestione del servizio mensa. Come ricorderete lo stesso ricorso è già “costato” agli studenti: un periodo di chiusura del servizio, una variazione della tariffazione (causata dall’appalto d’urgenza messo in piedi per dare copertura alla mensa per un periodo di 6+6 mesi), la riduzio-

Mensa Centrale

ne ai minimi termini dei brand e il moltiplicarsi delle code in mensa centrale. Gli studenti dovranno, quindi, sopportare altri sei mesi di “purgatorio” dovuti ai tempi tecnici nei quali l’Erdisu dovrà istituire una nuova gara d’appalto, sperando che la stessa non presenti un vizio di forma come la precedente. Infatti è proprio questa la causa scatenante di tutto ciò: il prevalere della forma sulla sostanza. La realtà dei fatti è che Sodexo quell’appalto lo aveva perso perché la sua offerta complessiva non era la migliore e grazie a un

Informatica libera Commento di Aris Milani

L'aula pc del quinto piano dell'edificio H3 ha un nuovo parco macchine. Stiamo parlando di decine di computer nuovi che hanno sostituito quelli vecchi, ormai diventati lenti e poco funzionali per la grande mole di utenza. Le macchine in questione, verranno riutilizzate in altri dipartimenti dell'Ateneo; ma non è questo il problema: i nuovi computer saranno lenti come i vecchi se i software installati saranno gli stessi delle vecchie macchine. Non solo ma ostinarsi ad usare software proprietario (programmi chiusi con licenza di proprietà di un'azienda privata) mantiene noi studenti nell'ignoranza informatica a favore di mutinazionali dell'informatica, piovre della tecnologia. Vorremmo vedere nei nuovi pc con più software libero (promagrammi che ogni programmatore può modificare, rielaborare, migliorare e condividere liberamente), una migliore configurazione del sistema operativo (che non ci chieda ogni due secondi cose inutili come "Vuoi accedere a...?", "Sei sicuro di voler attivare il completamento automatico?", "Vuoi attivare l'Active Safe... qualcosa?", domande alle quali una volta risposto non dovrebbero più comparire, e invece fanno im-pazzire gli utenti) e una maggior cura del dettaglio. Se l'università deve essere centro d'innovazione, non può farlo con sistemi operativi e software dell'età della pietra. ca villo burocratico, per quanto legalmente valido, tutta la procedura è saltata. Questo è un esempio di come, a volte, le leggi dello stato siano troppo slegate dal contesto in cui le stesse operano. Non resta che attendere, nei prossimi mesi, le motivazioni della corte, per poter far maggior chiarezza sulla que-


Anno 2012 - n°2

L'INTERVISTA

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NAVIGANDO IN RETE

LoLa pagina studente in crisi si racconta di Fabrizio Cucci su Facebook conta quasi 343 mila fan Quando pensi di laurearti? ressa molto far soldi così, vorrei Un trucco per avere Ad aprile, a patto che il do- meritarmeli facendo qualcosa di 300.000 fan nella nostra Pacente dell'ultimo esame ne sia più importante e soprattutto gina di Fuorionda? qualcosa che mi gratifichi anche. Il trucco è essere originali, cud'accordo. uno sballo fare il comi- rare la pagina costantemente, Come procedono gli studi? Sarebbe co web come mestiere, magari! instaurare un rapporto con i fan, Mmm... Procedono a rilento, ma procedono. Purtroppo sono Sei stato contattato da vederla come una passione e non arrivato alla fine e mi restano le qualche ente importante come un mezzo per far soldi o cose più antipatiche da fare, (qualche politico, qualche l'ultimo noiosissimo esame da 4 comico)? Carta d’identità crediti, straimpegnativo per Per il momento no, ci spero, Nome: Fabrizio quello che vale, e la stesura della ma non mi illudo più di tanto, ci Cognome: Cucci tesi che mi costerà sicuramente sono tante altre pagine molto più Nato a: Foggia la cecità visto il materiale che grandi e simpatiche della mia, Nato il: 7 ottobre 1988 dovrò consultare. poi se mi dovesse capitare ne sa- Università: Foggia Quali sono i tuoi progetti rei ben lieto, nel periodo di crisi in cui siamo ogni opportunità futuri? Intanto mi laureo e prendo il sarebbe oro. famoso "Pezzo di carta". È una Qual è stata la soddisfaziosfida ormai, sento che ce la pos- ne più grande legata alla tua so fare, appena ce l'avrò, sarò Pagina? leggero e libero, potrei fare Vedere tanti studenti condivianche il pescatore di tonni pinne dere i miei stati d'animo, le mie gialle, se mi desse un buono sti- note, le mie battute. Posso assi- altro. pendio e un contratto a tempo curare che gratifica molto di più La tua popolarità ti ha indeterminato. un "Sei grande mi fai tagliare causato qualche rivalità? Come è nata l'idea di apri- dalle risate" scritto sulla bacheca Beh sì, non sono mancate le re la Pagina "Lo studente in della mia pagina che un "Si vede pagine che hanno spudoratache ha studiato le do il massimo" mente copiato alcuni miei contecrisi."? Beh perché avevo già altre pa- quando ho finito un esame (non nuti. Però uno magari se la gine in passato che mi sono state che mi sia capitata spesso la se- prende un po' sul momento, poi bloccate, trattavano gli stessi te- conda situazione). Poi io sono ci fa il callo e va avanti. Del remi. Tutto nasce dalla crisi dello così anche nella vita reale, la sto io nella mia carriera da stustudente che studia studia e si simpatia è il mio biglietto da vi- dente ho copiato così tante volte che ora sono in debito :D stressa. Siamo tutti un po' stu- sita. denti in crisi dai più bravi ai più Qual è il segreto del succes- Esistono delle Pagine rivali svogliati. Diciamo che essere in so della tua Pagina? dello studente in crisi? crisi è uno status. :) Penso la voglia di curare la Pa- Sì, ce ne sono parecchie, non Perché hai scelto proprio gina per il solo gusto di far apprezzo molto chi fa contenuti quel nome "Lo studente in sorridere chi legge. Molte Pagine non originali o magari cambia copiano, condividono e fanno giusto le parole, però bah, del crisi."? Perché volevo dare un tocco tante cose solo per prendere fan resto se la mia è la più grande, personale e individuale a quello sperando di guadagnarci qualco- un motivo ci sarà. :) che facevo, le battute che scrivo sa, è questo che rovina spesso gli Da dove ti arriva l'ispirasono tutte mie, non copio nulla, artisti, guardare il lato economi- zione per le tue battute?

Quando essere studenti può portare a ridere di se stessi e dei propri compagni, quando nei momenti di ansia e crisi una battuta può risollevare l’animo, quando dall’esterno è difficile capire, quando basta una frase, una parola o un verso per condividere il proprio mondo con gli altri: questa è la Pagina Facebook “Lo studente in crisi.”. Una pagina fatta di momenti e ore dedicate agli altri più che a se stessi, per divertimento e svago. Ce la racconta Fabrizio, insieme alla sua vita da studente e alla sua allegria che porta su Fa- quindi era giusto associarle a cebook! un'unica mente criminale... la mia! Cosa studi? Quando hai aperto la PagiStudio economia, la materia na? più amata e scelta da coloro che Se la memoria non mi inganna non sanno cosa fare dopo il di- (e lo fa spesso), a fine 2010, è ploma! :) praticamente un anno che condiDove studi? vido "cazzate" . Attualmente nella mia città, Quanto tempo al giorno Foggia, prevedo di spostarmi spendi davanti alla Pagina? appena laureato, se i professori Mah, dipende dai giorni, meme lo concedono. in totale due ore circa, Come mai hai scelto questa diamente ma per me è come una passione, strada? un hobby, c'è chi ricama, chi coMah, perché provengo da un struisce castelli con le carte, io Istituto Tecnico per Ragionieri creo note in crisi. Programmatori e perché ho Ti ha fruttato qualche guasempre avuto un talento per eco- dagno economico? nomizzare tutto, dalla paghetta Per il momento nulla di che, ho settimanale fino alle ore di stu- creato un blog, ma non mi intedio!

co.

Mi arriva così, guardando un film piuttosto che la tv, prendo ispirazione da tutto. Nei periodi in cui avevo lezione o nei periodi Beh sì, questo è anche il di studio intenso mi viene molto vantaggio di gestire una pagina più facile, perché entro a pieno così grande. :) regime nella "crisi da studente".

Hai conosciuto persone nuove attraverso la popolarità della Pagina? Hai mai preso in considerazione di far diventare questa tua passione una professione?

Certo, mi diletto con i video su Youtube proprio per questo, a creatività sto messo bene, appena ho tempo giro un video più impegnativo che mi coinvolga al massimo. Diventare che ne so, autore di cartoni animati, comico o conduttore radio, sempre in chiave comica, sarebbe un sogno!

Ci sono stati episodi brutti che hai vissuto gestendo la tua Pagina?

Brutti non saprei, a volte capita qualcuno che non ha niente di meglio da fare e scrive contenuti offensivi o senza senso, per fortuna esiste il tasto BAN.

Cosa dicono i tuoi amici della tua popolarità?

"Che dovrei andare a lavorare", no scherzo, sono tutti contenti, ma non se ne parla molto, nella vita reale faccio battute su altro.


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UNO DEI PIÙ ANTICHI ATENEI ITALIANI

UNIVERSITÀ DE

L'Università di Pisa all'ombra della torre p Una città a prova di divertimento e a misura di studente. Un centro storico tutto da sc

A cura di Marina Napoletano La città

La città di Pisa è capoluogo di provincia della regione Toscana ed è situata nella pianura del fiume Arno, che la attraversa per circa 12 km fino ad arrivare alla foce sul mar Tirreno. Conta circa 90.000 abitanti residenti, che durante i giorni lavorativi, però, tendono a raddoppiarsi per la presenza massiccia di studenti universitari e di lavoratori pendolari. Nei periodi festivi come Natale e nel mese di agosto, quando gli studenti partono per le vacanze, la città sembra infatti completamente svuotarsi. Pisa ha la struttura geometrica di un quadrato tagliato in due dal fiume Arno, che suddivide la città nei quattro quartieri fonda-

mentali contenuti nelle antiche montana, si trovano i principali mura: a nord del fiume, nella quartieri del centro storico Santa zona denominata parte di Tra- Maria e San Francesco, separati

Le bellezze

Piazza dei Miracoli

La Piazza del Duomo di Pisa, nota co definita dal D’Annunzio. Nasce nel dedicato a Santa Maria Assunta. Di fr innalza il Battistero della cattedrale, d limite nord della piazza si estende il C tutto il mondo della città di Pisa è la To 9 agosto 1173 durante la ricorrenza dell

Piazza dei Cavalieri

Era il centro politico della Pisa repubb I de’ Medici nella sede del nuovo o Stefano. Oggi il palazzo della Carova Normale Superiore, prestigiosa istituzio sul modello dell’Ecole Normale Supéri Giosué Carducci e il fisico Enrico Ferm

Piazza Gambacorti

Piazza rettangolare tra corso Italia e come Piazza della Pera per la presenza tondeggiante a forma di pera, probabilm di origine etrusca, collocato in epoca ro Martino.

Il Duomo e la Torre pendente

L'INTERVISTA

Luigi, studente a Pisa: «Ateneo valido, ma sedi troppo distaccate»

L’Università di Pisa è rinomata per le facoltà scientifiche, in particolare per le facoltà di Medicina e di Ingegneria. Secondo le ultime stime, sono circa 50.000 gli studenti iscritti all’Università di Pisa, di cui quasi 22.000 sono fuori sede non pendolari, cioè si trasferiscono nella città, prendendovi stabile domicilio. Abbiamo deciso di descrivere il mondo dell’Università di Pisa attraverso le parole di uno studente: poche e semplici domande per farvi conoscere una nuova realtà universitaria vivace e creativa. Luigi è uno studente calabrese che cinque anni fa ha scelto Pisa per studiare medicina presso una delle facoltà più rinomate d’Italia.

Quali sono state le tue impressioni appena arrivato a Pisa e qual è il tuo giudizio oggi dopo cinque anni?

All’inizio Pisa mi sembrava enorme, mi sentivo disorientato, probabilmente perché provengo da una realtà completamente diversa. Mi sono ambientato abbastanza velocemente e adesso posso dire che Pisa è davvero una città universitaria a misura di studente, facilmente “modellabile” in base alle proprie esigenze.

Quali sono secondo te i punti forti e i

Veduta sul fiume Arno

punti deboli dell’Università di Pisa?

Penso che l’Università di Pisa sia un’Università di qualità, sono pienamente soddisfatto del mio corso di laurea come anche di tutti i servizi. L’unico punto debole forse è la dislocazione delle strutture. Mi spiego: non solo le diverse facoltà sono dislocate nella città, come credo avvenga anche a Trieste, ma anche i servizi fondamentali sono sparsi per tutta Pisa. Il Rettorato ha sede in uno dei più bei palazzi che si affaccia sul Lungarno, il Palazzo alla Giornata (così chiamato perché “alla giornata” è il motto scelto dal suo proprietario, il cavaliere di Malta Francesco Lanfreducci, e oggi è il motto del quartiere Santa Maria durante il Gioco del Ponte). La segreteria centrale si trova vicino alla stazione centrale e al Dipartimento di Matematica, e infine l’ARDSU - corrispondente all’ERDISU di Trieste - è situato alle spalle di Piazza dei Cavalieri e vicino alla mensa centrale. I servizi potrebbero essere concentrati in un’unica struttura, anche se ciò, effettivamente, non è fonte di gravi disagi: la città è piccola, non è difficile muoversi e raggiungere i vari edifici.

sitaria”?

Decisamente sì! A Pisa non ci si annoia mai, se ci si tiene informati sugli innumerevoli eventi. La sera si esce per un aperitivo intorno alle 19.30 e difficilmente si rientra prima di mezzanotte. Si trascorre la serata solitamente in Piazza dei Cavalieri o in Piazza Dante o, d’inverno, in qualche locale in centro. D’estate, è tutto più bello perché le piazze sono animate dalle famose “schitarrate” e perchè viene inaugurata la stagione di molti locali sul Lungarno. Non è necessario avere una meta definita, a Pisa è facile muoversi e spostarsi a piedi da una zona all’altra durante la stessa serata.

C’è qualcosa che contraddistingue Pisa dalle altre città universitarie?

Un’attività caratteristica, presente in poche città italiane, che qui attrae sempre più studenti è l’improvvisazione teatrale. Gli studenti si avvicinano a questo mondo grazie agli spettacoli teatrali, che d’estate si svolgono all’aperto nelle piazze (per esempio in Piazza Gambacorti, conosciuta come “Piazza della Pera”) e che, costando davvero poco, vedono una grande affluenza di universitari. Così in Quali sono i servizi offerti molti decidono nel mese di ottobre di cominciare un corso a pagamento di dall’Università di Pisa agli studenti? L’Università dispone di un servizio mensa improvvisazione teatrale, che si svolge una abbastanza conveniente: ci sono in tutto tre volta a settimana al teatro San Marco. strutture, collocate in vari punti della città. Come può arricchirci questo tipo di Disseminate per la città sono anche le diverse attività? biblioteche, facilmente raggiungibili in base alla Quest’attività può aiutarci a crescere e a facoltà che si frequenta. Tuttavia nel corso relazionarci con gli altri: serve a superare degli anni c’è stata una riduzione di questi l’imbarazzo, le paure, serve a nutrire quel spazi. Oggi, che il numero degli studenti iscritti pizzico di egocentrismo presente in tutti noi, a è in continua crescita, credo sia necessario un sviluppare l’autoironia e al tempo stesso potenziamento delle strutture a questo livello. l’autostima; è rilassante e soprattutto ci fa Definiresti Pisa una “città univer- tornare bambini almeno una volta a settimana.


ELLO STIVALE

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ideato un mezzo meccanico, ossia un carrello scorrevole su rotaia, sul quale viene esercitata la spinta dei combattenti. Altro momento imperdibile di questa giornata: prima del Gioco del Ponte sfila il corteo storico composto da 710 figuranti, dei

pendente coprire

e della città

on il nome di Piazza dei Miracoli, così 1603 con l’edificazione del Duomo ronte alla facciata ovest del Duomo si dedicato a San Giovanni Battista. Al Camposanto monumentale. Simbolo in orre pendente: la prima pietra fu posta il l’Assunta.

blicana e fu poi trasformata da Cosimo ordine militare dei Cavalieri di Santo ana dei Cavalieri è sede della Scuola one universitaria fondata da Napoleone ieure di Parigi. Qui studiarono il poeta mi.

via San Martino è da tutti conosciuta a sul marciapiede di una grossa pietra mente resto di un monumento funerario omana su un cippo all’angolo di via San

Studentessa pisana in un chiostro

del fiume. L’ultimo sabato di giugno, Pisa è animata dal Gioco del Ponte: le squadre dei quartieri appartenenti alle due fazioni cittadine rivali danno prova della rispettiva forza fisica in un’atmosfera avvincente. Le squadre di Tramontana rappresentanti le rispettive Magistrature (Santa Maria, San Francesco, San Mi-

Anche a Pisa c'è la regata. Fiaccole sull'Arno a giugno

carrello verso l’estremità opposta di un binario appositamente montato sul Ponte di Mezzo. Questo Gioco ha origini davvero antiche: la prima edizione conosciuta e certa risale al 22 febbraio 1568. Il Ponte, sede della Battaglia, era il Ponte Vecchio, corrispondente all’attuale Ponte di Mezzo, e scopo dello scontro era la conquista di una parte del ponte, o di tutta la metà occupata dalla fazione avversaria. I giocatori di Tramontana e di Mezzogiorno erano suddivisi in squadre, di numero variabile, composte ciascuna da 50 o 60 soldati. Ogni squadra si distingueva per colori e insegne. Dopo un’interruzione di 128 anni, il Gioco rivive dal 1935 con le stesse modalità delle edizioni storiche. Nel dopoguerra, per evitare lo scontro diretto, fu

Affitti

Gli affitti a Pisa sono molto alti. Una camera singola costa non meno di 250/300 euro, spese escluse. La maggior parte degli studenti si muove in bici, risparmiando così sui trasporti e facendo al contempo un po’ di sano sport.

Cucina

Se andate a Pisa, non dimenticate di assaggiare la gustosa cecina, focaccia di farina di ceci, e la deliziosa spuma, bibita dolce analcolica.

chele, Mattaccini, Calci e Satiri) quali 41 sono a cavallo, tutti in si battono contro quelle di costume stile spagnolo cinqueMezzogiorno (Sant’Antonio, San centesco. Il corteo si snoda sui Martino, San Marco, Leoni, Lungarni, ossia sulle quattro Dragoni e Delfini). La battaglia strade che costeggiano il tratto dall’asse tracciato da Borgo Stretto, consiste nella spinta di un cittadino del fiume Arno. • mentre a sud del fiume, nella zona denominata parte di Mezzogiorno, i quartieri di Sant’Antonio e di San Martino. I quartieri Santa Maria e San Francesco sono il fulcro della A Pisa il divertimento non manca mai! Centro della vita notturna è, d'inverno, il centro storico: qui vita universitaria - qui ha sede, infatti, la maggior parte delle facoltà sono concentrati molti locali e pub dove gli studenti s’incontrano per un aperitivo o per un dopocena. In alcuni locali disseminati per i vicoli del centro, si può ascoltare musica dal vivo. Molto famose - e della vita notturna. sono le cosiddette “schitarrate”: d’estate, e talvolta anche d’inverno, capiterà spesso di ascoltare gli studenti suonare e cantare nelle diverse piazze, come nella bellissima Piazza dei Cavalieri. Eventi da non perdere E così, al suono di chitarre e al ritmo di bonghi, trascorrono le serate, quasi come se ci si conoscesse Nella città toscana, il mese di giuInoltre, grazie ai biglietti ridotti per studenti, non manca la possibilità di assistere al teatro Verdi, gno è detto“giugno pisano”, perché tutti. a spettacoli e concerti di celebri artisti provenienti da tutta Europa. D’estate invece, perlopiù a luglio, durante questo periodo dell’anno si il divertimento sposta alla Cittadella, dove viene organizzata una serie di concerti. E in ogni svolgono gli eventi e le manifesta- stagione, d’estatesicome d’inverno, è sempre piacevole passeggiare sui Lungarni. zioni principali. Il 17 giugno è il giorno di San Ranieri, il santo patrono della città. Se volete vivere dei momenti sensazionali, vi consigliamo di visitare la città in questi giorni. Nella notte tra il 16 e il 17 giugno potrete ammirare la “Luminara di San Ranieri”, una singolare illuminazione con cui i pisani celebrano la festività patronale. 70.000 lumini vengono meticolosamente disposti in bicchieri di vetro liscio diafano e appesi in telai di legno, dipinti di bianco, modellati per esaltare le sagome dei palazzi, dei ponti e delle chiese che si affacciano sui Lungarni pisani. Anche nelle acque del fiume vengono disposti dei lumi galleggianti. Tutta l’illuminazione pubblica del centro storico viene spenta e restano soltanto le fiaccole a illuminare la vista sull’Arno, per uno spettacolo unico e suggestivo. Il pomeriggio del 17 giugno viene organizzata la tradizionale Regata, durante la quale le quattro imbarcazioni che rappresentano i quarteri storici si sfidano sulle acque Piazza dei miracoli di notte

Divertirsi a Pisa all'insegna della musica


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CINEMA

CONCLUSA LA KERMESSE CINEMATOGRAFICA

Anno 2012 - n°2

Storie multiculturali sul grande schermo

Alla scoperta dell'area est-europea grazie alle opere presentate a Trieste nella rassegna di Alpe Adria Cinema Si è conclusa il 25 gennaio raggiungono l'Argentina, le lungometraggio “Prima della Così come le due figlie non l'annuale rassegna cinematogra- donne partono alla volta di Ales- pioggia” del 1994, grazie al qua- riescono ad aprirsi con Imrich, a fica del Trieste Film Festival, sandria d'Egitto, vista come città le si è aggiudicato il Leone causa della sua mentalità quaevento multiculturale diretto da ricca di opportunità. Il denaro d'Oro a Venezia. Solo dopo sette drata, il Trieste Film Festival, Annamaria Percavassi che ri- che riescono a mettere da parte, anni, produce il secondo film, non riesce a raccontare chiama cineasti affermati e gio- viene utilizzato in patria, per con ambientazione western, l'importanza del suo evento ai vani aspiranti produttori da tutto acquistare i beni mobili ed “Dust”. residenti. Questo probabilmente immobili di cui avrebbero godul'Est Europa. to. Per la categoria Concorso Personaggio di que- Cortometraggi Medista edizione, Milcho terraneo, “Apele– TacPremio (Fiume Silenzioso/Silent River)” di Anca Manchevsky Miruna Lazarescu, si è aggiudipremio. Due amici, I vincitori delle diverse catego- cato il primo e Vali, tentano di attrarie, scelti secondo indice di gra- Gregor a nuoto il Danubio, dimento dal pubblico presente al versare dalla Romania, al fine Teatro Miela e al Cinema Ari- partendo di raggiungere e poi ston di Trieste durante le visioni l'Ovest. Tra lai Jugoslavia però, si dei numerosi film, sono stati frapporrà un sensodue diffidenza, premiati con un riconoscimento che comprometterà ladi riuscita del in denaro. piano. Per la categoria Concorso Ultimi due premi assegnati dal Lungometraggi – Premio Trieste pubblico sono il Premio CEI il primo posto è stato assegnato a 2011, conferito di Micho Manchesky al Photocall “Dom (La casa/The house)” di Milcho Manchevskial ecinema il Premio Zuzana Liovà ambientato nei Zone di Cinema, offerto dalla L'ultimo premio della rassegna, per la poca pubblicità, il poco paesaggi di Repubblica Ceca e Provincia di Trieste, che vede, a il Premio Corso Salani viene interesse generale e forse anche Slovacchia: il protagonista, Imri- pari merito, “Trieste racconta conferito da una giuria di 5 un po' di provincialismo cittadich, decide di costruire una casa Basaglia”, di Erika Rossi (film membri a un work in progress no. italiano, “Materia Oscura”, di Non ci si rende conto di quali per ognuna delle sue figlie. Il Massimo D'Anolfi e Martina importanti novità la rassegna ciParenti, ambientato in Sardegna. nematografica porti alla città. Uno dei problemi principali Prima tra tutti il turismo, dal delle società moderne, consiste momento che i protagonisti pronella difficoltà di comunicare: in vengono dalle città est-europee; molte situazioni non esiste il poi un modo alternativo di veconfronto tra le parti, molti deci- dere il cinema, poiché le moltedono di seguire il loro istinto plici tematiche, vengono nonostante i voleri imposti dai affrontate con un linguaggio e “superiori”, altri decidono di un metodo diverso da quello itasottostare al volere di questi ulti- liano; e infine la presentazione di usi e costumi caratteristici mi. Zuzana Liovà, con il suo nonchè la multiculturalità (che “Dom” esprime molto chiara- già dovrebbe essere innata nella mente questo concetto, re- mentalità di questa città di Scena dal film "Aleksandrinke" stringendolo però ad un nucleo confine). progetto iniziale pian piano però sulla difficoltà di cambiare la familiare. sfuma, a causa dei caratteri ri- mentalità delle persone tra il belli delle due ragazze (la 1971 e il 1978) e “Far away is maggiore rimane incinta a 18 home. La storia di Clely” di Dieanni, mentre la più giovane go Cenentiempo (film sulla stointraprende una relazione con un ria di una triestina in terre aboriuomo sposato) e di una comuni- gene). cazione inesistente all'interno del Milcho Manchevski quest'anno si è presentato con il film/docunucleo familiare. Per la categoria Concorso do- mentario “Majki (Madri/Mocumentari – Premio Alpe Adria thers), con cui ha inaugurato la Cinema il vincitore è Metod Pe- settimana del Festival. Il film vec, con il suo “Aleksandrinke comprende 3 storie in apparenza (Le donne di Alessandria/The diverse. Solo osservandole Alexandrines)”. Il film racconta attentamente, si giunge alla una storia dolorosa di esodo tutta comprensione di ciò che le accoal femminile, dovuto alla povertà muna, ovvero l'analisi della natue alla politica di assimilazione ra della verità. Verità che viene fascista. Molti giovani lasciano la affrontata in modo distorto dai valle del Vipacco (Slovenia) pri- protagonisti delle tre storie. ma del secondo conflitto Milcho Manchevski è un regimondiale. Mentre gli uomini sta macedone, famoso per il Scena dal film "Away is home"


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CINEMA

IL TRIESTE FILM FESTIVAL APPRODA ANCHE ALL'UNIVERSITÀ

Futuri maestri del "ciak" est-europeo

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Una quindicina di studenti di cinema hanno visitato l'ateneo e conosciuto le associazioni studentesche Quindici giovani registi dell'Eu- ngono comunque insegnate tutte mamente conservativi, legati alle questo è il motivo per cui molti ropa dell'est sono venuti nella le materie sopracitate. Ci ri- vecchie tecniche cinematografi- giovani non conoscono i grandi nostra città per partecipare al cordano inoltre che Sarajevo è che, macchinari obsoleti e poca del cinema italiano, come per Trieste Film Festival. Abbiamo famosa per il suo Film Festival, attenzione agli studenti da parte esempio Dario Argento di cui lui chiesto loro di destrivere le loro il quale, nonostante non possa dei professori che svolgono il è un fan. competere con il festival di doppio lavoro di insegnanti e di- Alla domanda: "Perché un rarealtà accademiche. gazzo di Trieste, non particoI primi a parlare sono alcuni Cannes, è il più grande festival rettori di film. studenti bulgari che frequentano del cinema nell'Europa dell'est. Per quanto riguarda i film ita- larmente appassionato di cinema, la National Academy of theatre Si tiene a maggio e, per gli stu- liani i ragazzi affermano che il dovrebbe andare al Trieste Film Festival?" ci rispondono che è un'opportunità per conoscere persone nuove e, soprattutto, dà la possibilità di conoscere un'altra parte del mondo di cui normalmente non si parla. Li mettiamo in difficoltà chiedendo loro i motivi per i quali hanno deciso di frequentare un'accademia del cinema. Il primo a rispondere è un ragazzo che studia sceneggiatura; ci racconta che fin da piccolo amava scrivere e questa facoltà era l'unica che gli permetteva di esprimere i propri pensieri e scrivere tutto ciò che voleva. Un altro risponde: "È stato un bisogno; ero al secondo anno delle superiori quando ho deciso che sarei diventato un regista e non avrei seguito nessun'altra facoltà universitaria", drammaticamente aggiunge: "se non ci fossi riuscito, non so cosa avrei fatto, mi sarei ucciso". Un terzo ci dice che il cinema l'ha sempre appassionato, ma inizialmente si era iscritto alla facoltà di economia, tuttavia dopo due anni era già stufo di vedere grafici e nuI ragazzi con le associazioni studentesche meri e quindi ha optato per and film arts; raccontano che la denti, è un'ottima opportunità nostro cinema è uno dei migliori qualcosa di totalmente diverso. al mondo e per loro assume Quando chiediamo loro che loro scuola esiste da circa 70 per presentare il loro progetto. anni e le materie insegnate sono: Tocca poi ad alcuni ragazzi molta importanza, in quanto cosa ne pensano di Trieste e cinematografia, regia, studio di dell'Academy of performing arts influenza la loro produzione ci- dell'università, ci rispondono che film, scrittura di sceneggiature, di Bratislava (Slovacchia), i quali nematografica. Se gli chiediamo Trieste è visto come un posto recitazione, animazione e ci spiegano che la loro università di citare i film che mitico oltre il confine, perché è si compone di tre facoltà: musica maggiormente li hanno colpiti, ancora vivo il ricordo dei loro montaggio. Uno studente che studia anima- e danza, prosa e film e televisiogenitori che all'epoca del comuzione ci dice che ogni anno de- ne. Tuttavia uno dei loro proble- Rischiare per senismo venivano qui per compravono realizzare un cortome- mi è quello di non avere un dire capi di abbigliamento, in partimento per attori del cinema: guire le proprie particolare jeans, merce assente di quest’università, ambizioni Accademie e scuola gliquindi,studenti o eccessivamente cara nell'ex spesso con gli Jugoslavia. Per quanto riguarda di cinema: paesi di- studenticooperano di recitazione di teatro e un ragazzo menziona Ladri di l'università, scherzando, dicono uno dei programmi futuri della Biciclette con Vittorio de Sica, che sembra di essere sulla sceversi, problemi scuola è appunto quello di un altro i film di Nanni Moretti, nografia di un film tedesco, in uguali lanciare un corso per attori cine- un altro ancora i film storici di quanto i primi edifici che si veinizio secolo i quali, seppur dono sono quelli costruiti in traggio, scritto e diretto intera- matografici. lunghi e noiosi, sono partico- epoca fascista con relativa archiVerso le loro accademie gli mente da loro; aggiunge che studenti provano sentimenti con- larmente interessanti. questa è un'ottima opportunità trapposti: odio per la struttura e Riprende la parola uno dei ra- tettura, non lo evidenziano come per mettere in pratica la teoria per i professori e contempora- gazzi proveniente dalla Bulgaria, un fatto negativo: questo, infatti, riporta indietro nel tempo studiata. amore per il percorso il quale ci racconta tristemente permettendo di vedere com'era Intervengono poi tre studenti neamente che negli ultimi vent'anni nel nel passato. Tuttavia gli edifici studi che hanno scelto. dell'Academy of performing arts diNonostante suo paese è stato chiuso il 99% i ragazzi provenga di Sarajevo, i quali ci informano no da paesi diversi, i problemi ri- delle filmoteche, luoghi in cui si più nuovi come il Tutankamon che nonostante la loro scuola sia scontrati nelle scuole sono co- potevano vedere tutti i generi di Ed. C1 hanno riscosso maggior più piccola rispetto a quella pre- muni e si possono riassumere in film; ora nei cinema vengono successo. Jennifer Mori sentata precedentemente, vi ve- questo modo: insegnanti estre- trasmessi solo film americani e


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PROSA

Smitizzando 2 Di Duke Gordon

-E anche questo è a posto. Ora Allora, oste! Oste! vediamo a chi tocca... Oh mio -Ma cosa urla!? Dio, scusi Principale, ma quando -Chiamo l'oste così ordino un ci vuole ci vuole. Ma chi me l'ha bicchiere di whiskey, ne ho profatto fare di star qui. E poi si di- prio bisogno. ce: "Ah, come si sta bene in -Ma è impazzito? Paradiso". Vorrei vedere chiunque al posto mio: stare seduto a questa scrivania, tutt'intorno è bianco. Non si possono neanche appendere i poster. Le pareti bianche, l’arredamento bianco talmente minimal che un esperto di Feng Shui si sparerebbe. Perfino io sono vestito di bianco. E poi la beffa è che, mentre io sono qui, di là [indicando oltre la Porta] si divertono alla grande, sono felici e spensierati, loro. E questo lo posso anche accettare, ma mi trovo a fare colloqui con personaggi che si credono Dio in persona, delle teste dure. Eh ci vuole pazienza, bisogna pur sempre accettare le direttive aziendali. E arriveranno le vacanze anche per me. Prima o poi un altro diluvio vuoi che non lo mandi? Almeno un po' di pace per qualche tempo. Su, andiamo, fate entrare il prossimo... -Buondì, Pietro. Non s'illuda che la chiami Santità o qualcosa di simile. Lei può pure chiamarmi Sir. -[portandosi la mano sulla fronte] Oh Signore... Speravo che fosse cambiato dopo il trapasso. Iniziamo bene... -Credo di poter già entrare. E lei è sicuro che entrerà? [rimanendo in piedi, e dirigendosi verso la Porta] - Ma dove sta andando? Torni indietro che dobbiamo fare questo colloquio. Stia seduto lì, le dirò io quando alzarsi e soprattutto dove andare. E per inciso, io qui faccio quello che mi pare... [rumore di tuoni]. Sì insomma, quasi quello che mi pare. Procediamo, vediamo il suo curriculum. -Ha da accendere? -Prego? -Devo fumare il sigaro, ma non ho l'accendisigari con me. -Qui non si può fumare. -Come scusi? -In Paradiso non si fuma. -Ma che corbelleria è questa... E dove sta scritto? -Non occorre che sia scritto. È così e basta. -Se non c'è una legge scritta, nulla mi impedisce di fumare. -Le basta la Legge Divina? -Pfui! Pensare che ad alcuni sigari hanno dato il mio nome...

-Mi perdoni Pietro, non le ho chiesto se ne vuole anche Lei. Ne ordino un paio allora. Speriamo siano della marca che preferisco. -La smette? Non le porteranno

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nessun whiskey! -Manca l'oste? Poco male, mi arrangerò io ad andarlo a prendere. -Resti seduto, qui non le porteranno nessun whiskey, non perché manchi l'oste, ma perché non esiste l'alcol in Paradiso. -Sta scherzando, vero? -No! -Più che un Paradiso mi sembra un Inferno. Non ci saranno neanche le donnine immagino. -Guardi che lei non può confondere il Paradiso con un bordello. Qui non esistono i vizi, se lo metta in testa. Non si fuma, non si beve, non ci sono donne di facili costumi. Tutto qui è allo stato di purezza e sobrietà. Esattamente l'opposto di quello che è lei. -Ma se non mi concedete nulla che ci sto a fare qui!? -Veda lei, se preferisce essere dannato per l'eternità. E ora possiamo procedere? -Ma neanche un goccio di Sidro? -Lei essendo acculturato dovrebbe immaginare che le mele, qui, le hanno proibite da tempo... Mi dica, per quale motivo dovremmo accettarla in Paradiso? -Me lo dica lei, sono stato convocato. Non sono mica venuto di mia spontanea volontà. Anzi, se avessi saputo che non avrei potuto bere neanche un goccio di whiskey o fumare un buon sigaro, ne sarei rimasto alla larga. -[scuotendo la testa] Io la farei entrare solo per evitare di andare avanti ad ascoltarla, ma non posso purtroppo. Partiamo dalla sua vita sentimentale: dal suo matrimonio sono nati ben 5 figli. Sicuramente va a suo favore il fatto che ha sempre mantenuto la stessa moglie. -Guardi, già avere una moglie è dura, figurarsi averne più di una a causa dei vari divorzi. Altro che alcol e fumo, mi creda, non si sopravvive... -Riesce a spiegarsi come mai la sua figlia primogenita ha divorziato così tante volte? -Chiaramente confrontando i suoi mariti con suo padre, li trovava rammolliti. Non la posso biasimare. -Già, sarà... Mentre nel suo lavoro non si è mai fatto problemi di etica o morale. -Quando ci sono in ballo interessi così grandi, ogni bel discorso va accantonato e bisogna agire anche se l'azione po-


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trebbe implicare soluzioni moralmente scorrette. -Tutto ciò che ha fatto era inevitabile? -A quel tempo e con quelle situazioni politiche, credo di sì. E la mia Nazione per questo non ha potuto che ringraziarmi. -Anche gli abitanti di Coventry immagino... -Se non toccava a Coventry, sarebbe toccato a Londra. In tempo di guerra bisogna prendere le decisioni che prevedono il male minore. Quella notte, quando sentii passare i bombardieri tedeschi mi misi una mano sul cuore e pregai di aver fatto la scelta giusta. Cinque anni più tardi mi sembra di aver dimostrato di aver avuto ragione. A Dresda in molti capirono di che pasta eravamo fatti noi inglesi. [ghigno] -Lei è stato tra gli artefici di una pagina tra le più nere della storia dell'uomo. -Non l'ho voluta io la guerra. Ci siamo presi le nostre responsabilità, sono il prezzo della nostra grandezza. -Ci sono stati milioni di morti. -Mi creda, se fosse finita diversamente, i morti sarebbero stati molti di più negli anni successivi. Anzi, se non fosse stato per noi e per gli yankees, il mondo avrebbe vissuto il braccio di ferro fra nazismo e comunismo. Allora sì che le cose si sarebbero messe male per l'intera umanità. Le guerre non sono mai giuste e nessuno può garantirne il successo, ma bisogna meritarlo. E noi lo abbiamo meritato. -Ma che si vinca o perda conta fino ad un certo punto... -Pietro, si trattava di cambiare il corso della storia dell'umanità. E il risultato di qualunque guerra è la cosa che conta. C'è un abisso tra il positivo e il negativo, indipendetemente dal come si raggiungano certi traguardi. -Quello che intendevo io è che alla fine le disgrazie ci sono lo stesso, i morti restano. Mica vengono resuscitati se vince l'uno o l'altro. -In quegli anni in Europa era sorto un enorme problema. E non si poteva risolvere congelandolo. Bisognava affrontarlo. Dopo gli accordi di Monaco del 1938, Gran Bretagna e Francia potevano scegliere tra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore. Hanno trovato la guerra. -Quindi lei era contrario al comportamento politico del suo Paese degli anni '30. -L'Inghilterra non si è mai tirata indietro nella sua storia. Avremmo dovuto fare la voce grossa. Invece Chamberlain era

PROSA

un pavido e lasciò fare ai tedeschi. Essere accondiscendenti per debolezza e paura è fatale. La chiamarono la politica dell'appeasement verso Hitler. Tzè! La chiamerei la politica del cagasotto! -Non correva buon sangue, noto. -Quello lì non ha mai alzato un dito per lavorare e ha sempre detto di amare i lavoratori; certo amava vederli lavorare. -Lei invece ha fatto parecchie cose, ha perfino vinto un Nobel. -Mio padre voleva diventassi un soldato, a me piaceva scrivere, leggere e acculturarmi. Alla fine diventando Primo Ministro ho accontentato entrambi. -Come stratega militare non era granché. Il disastro ai Dardanelli del '14 è opera sua, no? Fu aperta anche un'inchiesta contro di lei, fu accusato di essere l'unico responsabile della disfatta e gli Alleati non la presero molto bene. -Come ho sempre sostenuto, la vittoria ha mille padri, mentre la sconfitta uno solo. Mi viene ricordata quella sconfitta mentre andrebbe anche citato il fatto che pure quella guerra la vincemmo grazie a me. Ma è così, se si perde, per forza bisogna trovare

ubriaco, ma lei non si rendeva conto di quanto fosse brutta!? Per non parlare di Lady Astor, se avesse potuto mi avrebbe avvelenato! -E invece ha vissuto fino a 91 anni. Ha la pelle dura, nonostante tutto. -E ho sempre bevuto e fumato a differenza del buon Montgomery, e [grassa risata] ho anche vissuto più di lui. Penso che mi odierà per questo. Ma questa sedia è pulita, vero? -Beh non direi visto che ci si sono sedute milioni di persone prima di lei. -[alzandosi] Ma sta scherzando? Com'è possibile. Chiami una hostess, un inserviente subito. Devo pulirmi subito! C'è nessuno? La donna delle pulizie non c'è? -Eh no, non abbiamo fatto in tempo a metterla in regola. Stia tranquillo, mi stavo prendendo gioco di lei. In Paradiso lo sporco non può esistere, le pare? E adesso si risieda. Ero curioso di vederla impanicato. Piacevole sensazione. -Non sono d’accordo. Scherzo di pessimo gusto. -Suvvia, che fine ha fatto il suo proverbiale humour? Un'altra cosa che non mi è mai stata

un capro espiatorio, se si vince, è merito di tutta la Nazione. Ma so che la storia è stata gentile con me, in quanto l'ho fatta io. -Non esageri, non è stato uno stinco di Santo e lo sa bene anche lei. Però è stato un personaggio curioso e molto interessante, anche se spero che non ne nascano più come lei. -Senta, ma non ci sarebbe un cicchettino? Non ne posso più... -Dovrebbe essere contento invece che per la prima volta si trova ad essere sobrio, magari la smette di sentirsi onnipotente. -Mi sta facendo la ramanzina? Guardi che di Bessie Braddock ce n'era una... -La fece dannare parecchio. -Mi rompeva sempre l'anima sul fatto che ai ricevimenti fossi

chiara: come mai ha sempre sostenuto e ammirato Mussolini? Fu un dittatore che prese delle decisioni terribili. -Fu un grande uomo. Impedì il proliferare del bolscevismo in Italia e, mi creda, fu un grande sollievo. L'Italia non ebbe mai una posizione così importante in Europa come quando era guidata da Mussolini. E nell'andare avanti della storia molte sue iniziative tornarono utili. Certo fece degli errori molto gravi, il suo limite fu infatti quello di entrare in situazioni di cui non pensava di perdere così facilmente il controllo. Io lo ammirai per il temperamento e la sua capacità di trascinare l'intero popolo. Solo nel suo ventennio l'Italia fu capace di imporre le proprie de-

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cisioni agli altri Paesi. Poi non fu più così. -Si alleò con Hitler. -Tutti i grandi hanno fatto errori. Io quando pensai di aver sbagliato diedi le dimissioni. Peccato che le dovetti presentare a me stesso e allora le rifiutai. [grassa risata] -Glielo ripeto, lei è proprio curioso, non abbassa la cresta neanche qui. -[allarga le braccia e si appoggia al bastone] Dopo avermi privato dei miei piaceri vuole anche che abbassi la cresta? Pietro, ho la mia reputazione. -D’accordo, lei è furbo, ma le cose che ha fatto le ha fatte per il bene del suo popolo e di questo sono convinto. In sostanza lei come avrebbe voluto il mondo? -Se il mondo fosse andato nelle mani di nazioni soddisfatte, che per se stesse non volessero più di quanto già abbiano, allora si vivrebbe in un mondo di pace. Nessuno vorrebbe più di quanto già possiede, come un ricco che vive in pace nella propria casa. Il problema è che ci si trova sempre nelle mani di nazioni affamate, dunque il mondo sarà in costante pericolo. Ecco perché sono convinto che la democrazia funzioni solo quando a decidere sono in due e uno è malato! -E non è riuscito a portare la pace nel mondo, quindi alla fine è una persona normale, un mortale come tutti. -Certo! Ma abbiamo evitato il proliferare del comunismo! Già quello è da considerarsi una vittoria! -E ha anche fatto delle pessime figure. Quella volta in Parlamento si dimenticò il discorso che doveva fare. -Pietro suvvia, ho avuto un vuoto di memoria, può succedere. Dopo quel fatto su di me hanno scritto e detto di tutto, ma non c'è nulla di più esilarante che essere presi di mira senza successo. -Va bene, mi ha convinto, è pronto a entrare? -Io sono pronto a entrare e a incontrare il Creatore, ma, caro Pietro, bisogna vedere se lui è pronto a incontrare me. Arrivederci, è stata una conversazione interessante. -[guardandolo entrare e scuotendo la testa] Certo che è un tipo proprio curioso. Avanti! Caro Duke Gordon... Invia i tuoi commenti sulla rubrica "Prosa" all'indirizzo: redazione.fuorionda@gmail.com Pubblicheremo i migliori nei prossimi numeri del giornale!


ULTIMA

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Oroscopo

Febbraio 2012

I Muffins

Anno 2012 - n°2

Ariete:

È ora di dedicarsi al riposo e smetterla di preoccuparsi di cose che comunque non riuscirai a risolvere. L’amore, il divertimento e i viaggi sono il piano migliore per questo mese.

Toro:

È il momento del successo. In questo periodo sarai intraprendente e scattante, riuscirai a battere la concorrenza e ottenere ciò a cui tieni di più.

Gemelli:

Nuove idee in arrivo! Il tuo cuore si riempirà di ottimismo e le cose finalmente si sistemeranno come lo desideri, quindi lasciati alle spalle la sfiducia.

Cancro: È tempo di letargo per te. Finalmente ti puoi

rilassare un po’ e darti alla pigrizia invernale. Anche una piccola vacanza lontana dal trambusto quotidiano ti sarà d’aiuto.

Leone:

Ama e non preoccuparti. Ti aspetta un mese ben riuscito. Riuscirai a studiare e concentrarti, sistemerai ciò che non andava e incontrerai persone con le quali ti troverai bene.

Vergine: Denaro in arrivo! Sarai costante nei tuoi impegni e

nel lavoro, riuscirai a mettere qualche soldo da parte, mentre nei weekend ti riposerai dalle fatiche.

Bilancia:

Puoi contare sull’amicizia! Questo periodo ti porterà delle belle sorprese, conoscerai amici sinceri che faranno sparire i tuoi problemi e ti metteranno di buon umore.

Scorpione:

Via libera alle passioni. Cerca di riposarti e divertirti; stai lontano dalle persone troppo pretenziose e passerai sereni pomeriggi invernali; per l’azione e le idee ambiziose c’è ancora tempo.

Sagittario:

Conquista successi e premi! L’ambizione ti pulserà dentro permettendoti di vincere la concorrenza, salire sul podio e collezionare complimenti. Sarai sicuro di te, pieno di ottimismo e voglia di combattere.

Capricorno:

Leggi un bel libro, guarda un film. Non rincorrere a tutti i costi il successo, ma fermati a riflettere circondandoti d’amore e d’arte.

Preparazione:

Preriscaldate il forno a 180°. Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, poi versatelo in una ciotola e sbattetelo energicamente con uno sbattitore elettrico insieme allo zucchero e alla vanillina. Aggiungete la scorza del limone grattugiata e il sale, quindi sbattete ancora per qualche minuto, fino a che il composto non risulti cremoso. In un’altra ciotola rompete le uova, aggiungetevi il latte e sbattetele con una forchetta. Unite il composto di latte e uova, poco alla volta e sempre sbattendo, alla crema di burro e zucchero e continuate fino a quando la consistenza risulterà ben liscia, gonfia e omogenea. Setacciate in una ciotola la farina, il lievito e il bicarbonato e uniteli poco alla volta al composto. Mischiate fino a quando il tutto risulterà cremoso e senza grumi. I più golosi possono aggiungervi anche delle scaglie di cioccolato. Versate l'impasto a cucchiaiate nelle pirottine e infornate per circa 20-25 minuti. A cottura ultimata, i muffins dovranno risultare dorati. Spegnete il forno e lasciateli riposare per 5 minuti.

La Vignetta

Tempo di preparazione: 20 min circa Tempo di cottura: 20-25 min Cottura: a 180° in forno ventilato

Ingredienti per 14-16 muffins:

- 180 gr di burro - 170 gr di zucchero - 1 bustina di vanillina - un pizzico di sale - buccia grattugiata di 1 limone - 2 uova intere e 1 tuorlo - 250 ml di latte - 380 gr di farina - 1 bustina di lievito per dolci - la punta di un cucchiaino di bicarbonato - scaglie di cioccolato (a scelta) Tirateli fuori e lasciateli raffreddare un po’, prima di degustarli. Caldi e soffici, i muffins sono il dessert ideale in queste fredde giornate invernali!

Un affettuoso ringraziamento a Federica che ci ha inviato la sua ricetta, fallo anche tu! Inviala a: redazione.fuorionda@gmail.com di Thomas Zanello

Acquario:

Ricomincia tutto daccapo! È questo il momento migliore se desideri sapere o imparare qualcosa di nuovo. Grazie alla tua energia niente sarà impossibile!

Pesci:

In questo periodo la fortuna in amore è assicurata, ma il lato professionale può essere più importante di qualsiasi appuntamento e promessa data alle persone care. Organizzati e troverai l’equilibrio giusto.

c/o Università degli Studi di Trieste Edificio L Piazzale Europa 1, Trieste

Caporedattore: Aris Milani Vicecaporedattore: Sara Paccagni

Revisori: Martina Birritta, Laura Gualeni Grafica: Aris Milani

Redazione: Marina Napoletano, Marco Lunghi, Laura Villalta, Olga Kocylowska, Jennifer Mori, Marco Pippia, Martina Raschi, Jelena Rado-

A questo numero hanno collaborato: Daniele Kovačić, Thomas Zanello, Duke Gordon

Associazione Fuorionda

Presidente: Aris Milani Vicepresidente: Sara Paccagni Segretario: Valentina Babić Tesoriere: Shady Kalbouneh


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