La prima volta di Bonci e Caruso in America. Una disfida a distanza ravvicinata (Buenos Aires, 1899) di Franco Dell’Amore - Marzia Persi
Il piroscafo che si appresta a salpare dal grande porto di Genova è tecnicamente all’avanguardia. Inoltre è stato di recente ristrutturato, dunque - almeno per le classi di riguardo - decisamente comodo. Lungo i ponti, sui quali ancora indugiano, benché sia ormai notte piena, gruppi di passeggeri appena imbarcati, si allineano innumerevoli sedie a sdraio di legno ancora odoroso di vernice. Nelle giornate di buon tempo, durante la navigazione, si vedrà un andirivieni di camerieri in livrea bianca con i vassoi delle bevande. Ci saranno passeggeri al sole e alla brezza fermi a ripassare i pensieri, altri, chini gli uni verso gli altri, intenti a scambiarsi confidenze, inutilità, forse malignità, furfanterie, pettegolezzi. Il bastimento a vapore si chiama Regina Margherita e (tanto per Fig. 1 dare un’idea dei tempi) oltre ai motori e alle macchine ansanti dispone di una alberatura per una eventuale navigazione a vela (il che suppone la suggestiva immagine delle grandi tele-vele ripiegate con estrema cura e con l’ordine meticoloso dei marinai, nelle stive). La nave è una delle prime ad assicurare un collegamento regolare con il continente latino-americano. Il Regina Margherita - salpato nella notte del 15 aprile 1899 - è diretto a Buenos Aires. Il Sudamerica!... Continente che (lontanissimi i fasti cupi dell’Eldorado) si appresta a diventare nuovamente favoloso e si prepara ad esportare una bella serie di mercanzie ad