Franchising & Partnership - Gennaio Febbraio 2025

Page 1


150 punti vendita in europa

10 anni di esperienza

Apri il tuo Centro

Diètnatural in franchising

Metodo Unico: Un percorso di dimagrimento su misura, scientificamente validato e basato su prodotti naturali di alta qualità.

Franchising sostenibile: Zero costi di fee e royalties, numerose agevolazioni con rapido ritorno dell’investimento.

Qualità Garantita: Esclusivi integratori sviluppati dal nostro rinomato Laboratorio Farmaceutico ERFO.

Formazione e Assistenza: Supporto formativo costante per garantire il successo del tuo centro.

2 brand di proprietà

EDITORIALE

“C’è

vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.”

HENRY FORD

L’AI nel business sarà il fondamento della trasformazione digitale e dell’innovazione commerciale. Il 2025 si preannuncia come un anno di grandi cambiamenti portando a una nuova fase di crescita… E se l’AI non rappresenta solo uno strumento di supporto, ma una leva strategica fondamentale per i brand sarà compito delle aziende adeguarsi ai nuovi cambiamenti che non solo sono necessari, ma funzionali per dare valore economico al proprio brand. Investe ogni settore: dalla finanza alla comunicazione, dalla pianificazione al marketing coinvolgendo l’intero tessuto imprenditoriale. L’intelligenza artificiale può incidere su quasi tutti gli aspetti delle operations retail, tra cui il customer service, la gestione del magazzino e persino le operations immobiliari. Sarà sempre più utilizzata per automatizzare processi ripetitivi, per personalizzare le esperienze degli utenti, ottimizzare le campagne di marketing e anche per suggerire la creazione di nuovi prodotti e servizi analizzando preferenze e tendenze dei consumatori. Fare tanto in breve tempo. E nei sistemi a rete, come il franchising, questo concetto vale ancora di più perché l’aggiunta di una soluzione di intelligenza artificiale alla rete permette nuovi strumenti di indagine per capire dove investire e dove indirizzare le risorse. Il franchising è un sistema fatto di sinergie e le aziende devono essere in grado di costruire legami con partner globali e clienti di diversi settori industriali. Una rete globale di partner offre promettenti opportunità di collaborazione e interazione, nonché di innovazione di valore in diversi settori per realizzare il pieno potenziale di trasformazione digitale che potrebbe dare impulso alla crescita economica e alla ricchezza, Questo non sarà possibile se le aziende disconoscono il partenariato. Un mondo interconnesso quindi fatto anche di chat bot che incoraggiamo i clienti a dialogare con l’azienda 24 ore su 24, 7 giorni su 7, aggiunge sicuramente un vantaggio competitivo al business, e i chatbot aiutano a farlo. Elemento fondamentale, quindi, sono i dati… le banche dati, infatti il grande vantaggio dell’IA è che prende decisioni basandosi solo su dati disponibili, non ha opinioni, non ha emozioni. Ma noi vogliamo aggiungere anche un nostro piccolo pensiero: le imprese, sempre e comunque, nascono e si evolvono, perchè dietro ci sono delle persone con cuore ed emozioni lasciando all’AI il ruolo che le spetta, parte legittima della strategia di automazione di qualsiasi azienda.

GENNAIO - FEBBRAIO 2025

Finanza: le 5 tendenze per

Shop! Le Salon per la

Diètnatural: il marchio

della sana nutrizione e del benessere

Franchise Expo Paris : il punto di incontro per gli imprenditori

Nata la partnership tra Confimprese e la Luiss

L’intelligenza artificiale nel settore legale: un’opportunità

Simest per i progetti di internazionalizzazione: la misura Africa

Cucina stellata a domicilio

Le ricerche di mercato: uno strumento per aumentare il fatturato

L’educational

I principali trend della comunicazione e dei social media per le aziende nel 2025

NEW ENTRY

AL MAXIMALL POMPEII APRE VICTORIA’S SECRET, NIKE E STARBUCKS

Percassi fa tripletta al Maximall Pompeii di Torre Annunziata (Napoli), a breve distanza dal sito archeologico di Pompei. Il nuovissimo centro commerciale è stato inaugurato con l’apertura degli store Victoria’s Secret, Nike e Starbucks, gestiti dal Gruppo bergamasco. Le nuove collezioni di Victoria’s Secret, straordinariamente affascinanti, attendono le appassionate del brand nel negozio full assortment di 300 metri quadrati. Il negozio Nike si propone come un vivace punto di riferimento per gli appassionati di sport in Campania. Da sempre l‘obiettivo del brand dello Swoosh è infatti quello di fare dello sport un’abitudine quotidiana per tutte le fasce di età. Con Starbucks non potranno poi mancare la dolcezza e il gusto, con le bevande iconiche come il Frappuccino e il Caramel Macchiato, oltre a quelle della campagna Holiday, come il Toffee Nut Latte e il Caramel Waffle Latte.

MONINI RINNOVA I VERTICI, NUOVO DG E DIRETTORE COMMERCIALE

Cambio ai vertici in casa Monini: Umberto Villa, già parte del gruppo dirigenziale dell’impresa umbra, assume il ruolo di Direttore Generale, succedendo a Riccardo Cereda, mentre Loreto Angelucci, con una solida carriera nel settore agroalimentare, diventa nuovo Direttore Commerciale. Entrambi i manager riporteranno direttamente al Presidente e Amministratore delegato Zefferino Monini. “Siamo entusiasti di dare il benvenuto nei loro nuovi ruoli a due professionisti che portano con sé un bagaglio di competenze ed esperienze fondamentali per affrontare le sfide di un mercato complesso e in rapida evoluzione” ha affermato Zefferino Monini.

INAUGURATO IL NUOVO EUROSPAR A CASTELNUOVO RANGONE

Despar Nord ha inaugurato in via Cesare Battisti a Castelnuovo Rangone (MO) un nuovo supermercato Eurospar: il più ampio di tutto il comune. Sono 42 i collaboratori che sotto la direzione dello store-manager Giacomo Oliviero accoglieranno tutti i nuovi clienti castelnovesi. Il format dell’Eurospar di Castelnuovo Rangone, esattamente come il vicino punto di vendita di Spilamberto offre diverse novità: la spesa, che evoca quella bottega per bottega, parte dal reparto frutta e verdura, prosegue lungo i banchi latticini e verso la panetteria e la pizzeria. C’è poi il banco servito della gastronomia, della pescheria e della macelleria. A chiudere il giro l’area dedicata ai surgelati. Ogni reparto è caratterizzato da una grafica distintiva con insegne dedicate e ambientazione a parete. Inoltre, sono stati inseriti monitor per mostrare le offerte commerciali e comunicazioni interattive a favore dei clienti.

LORETO ANGELUCCI Direttore commerciale

PROPERTY MANAGEMENT

DEVELOPMENT

NHOOD FULL CIRCLE SOLUTIONS

NEW ENTRY

NASCE FORTIDIA: IL NUOVO BRAND DEL GRUPPO MBE WORLDWIDE

MBE Worldwide - multinazionale con headquarters in Italia - annuncia la nascita di Fortidia, la nuova identità di Gruppo che avrà l’obiettivo di favorire l’ulteriore consolidamento del proprio posizionamento competitivo nei settori dell’e-commerce, della logistica, delle spedizioni, del marketing e della stampa, rivolgendosi al mercato con un nuovo marchio che rispecchi ancor meglio l’essenza e le aspirazioni del Gruppo. Fortidia farà da umbrella brand per tutte le aziende del gruppo - PrestaShop, Mail Boxes Etc., PostNet, PACK & SEND, World Options, AlphaGraphics, Multicopy, Print Speak, GEL Proximity e Spedingo - da sempre unite da una missione condivisa: moltiplicare le opportunità di business per le aziende e i consumatori, aiutandoli così a raggiungere i loro ambiziosi obiettivi.

RISPARMIO CASA SI AVVIA ALLA TOMBOLA E FA CINQUINA

Risparmio casa la catena leader in Italia nella vendita dei prodotti per la cura della casa e della persona chiude l’anno con l’apertura di cinque nuovi negozi in una sola settimana: Rivarolo Canavese (TO), Tradate (VA), Roma quartiere Aurelio e Roma viale Newton, Gerenzano (VA). I negozi rappresentano l’emblema della strategia eclettica di Risparmio Casa, capace di garantire da un lato le esigenze di prossimità con i 700 mq di Roma Viale Newton e dall’altro l’ampiezza di assortimento e la capacità di attrazione con i 2.500 mq di Gerenzano. Il format unico distintivo e vincente fa della catena tutta italiana il Terzo Player del mercato con una quota sempre in crescita.

KFC APRE IL PRIMO LOCALE DRIVE-THRU IN EMILIA-ROMAGNA

KFC apre a Modena Ovest il suo primo ristorante della città, e lo fa scommettendo sugli automobilisti e sull’enorme flusso di viaggiatori in transito tra l’autostrada del Sole e la via Emilia. A partire dal 5 dicembre, giorno dell’inaugurazione, la nota insegna con il volto del Colonnello Sanders sarà visibile da entrambe le arterie viabilistiche, grazie alla posizione strategica in viale Virgilio 9, in un’area commerciale dotata di grande parcheggio e con la prima corsia Drive-Thru di tutta l’Emilia-Romagna. Per il colosso del pollo fritto nel mondo si tratta di una strategia di sviluppo annunciata: entro i prossimi tre anni il brand, che oggi conta 108 ristoranti in 16 regioni italiane, punta a raddoppiare il numero di locali sul territorio e ad accelerare la crescita di quelli dotati di DriveThru, che nel prossimo triennio rappresenteranno il 30% delle nuove aperture.

PAOLO FIORELLI Chairman e CEO di Fortidia
STEFANO BATTISTELLI Fondatore di risparmio casa

NEWS ESTERO

BATA APRE UN POP-UP STORE GREEN SULLE RAMBLAS DI BARCELLONA

Un nuovo spazio immersivo celebra l’espansione retail europea del brand e anticipa il debutto della prima collezione sostenibile, previsto per il 2025. BATA inaugura il suo nuovo pop-up store nel cuore delle celebri Ramblas di Barcellona, segnando un nuovo e significativo passo nel percorso di riorganizzazione del brand e riaffermando il suo impegno verso innovazione, sostenibilità ed espansione nel retail europeo. Caratterizzato da un design unico e immersivo, il nuovo negozio Bata sulle Ramblas ospita un’installazione di giardino verticale botanico a cura di Quo Artis. Composto da piante 100% naturali, preservate in modo sostenibile e completamente riciclabili, questo spazio è molto più di un punto vendita temporaneo: è un’anticipazione del percorso green avviato oltre un anno fa, dedicando un team specifico alla sostenibilità.

AIM GROUP APRE UN NUOVO UFFICIO IN SLOVACCHIA

AIM Group International, leader nei congressi, eventi e comunicazione, ha aperto un nuovo ufficio operativo a Bratislava, consolidando così la sua presenza internazionale. AIM Group Slovacchia diventa la tredicesima sede del Gruppo, che già conta uffici in città strategiche come Barcellona, Bruxelles, Budapest, Firenze, Lisbona, Madrid, Milano, Porto, Praga, Roma e Vienna, supportata da un team di oltre 300 professionisti esperti nel settore degli eventi e della comunicazione. L’ufficio di Bratislava, guidato da Dana Preyzkova, già Country Manager di AIM Group Czech Republic, si concentrerà sull’organizzazione di congressi associativi, eventi corporate – con un focus particolare sul settore farmaceutico – e attività di Destination Management Company (DMC).

SWISS ITALIAN STARTUP AWARD 2024: 350 PARTECIPANTI PER UNA PRIMA EDIZIONE DA RECORD

Grande successo per la prima edizione dello Swiss Italian Startup Award. L’evento organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, in collaborazione con Fongit, ha avuto l’obiettivo di presentare l’innovazione tecnologica italiana in Svizzera e di creare un ponte tra i due ecosistemi innovativi, raccogliendo il consenso di 350 persone. Erano presenti, tra gli altri, il Console Generale d’Italia a Ginevra Nicoletta Piccirillo, il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Fabrizio Macrì e il Vice Presidente della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Claudio Bozzo. Sono 12 le startup selezionate tra le 150 candidate che si sono presentate: 8 dall’Italia e 4 dalla Svizzera. Il filo conduttore di queste 12 startup finaliste è il genio italiano.

FABRIZIO MACRì Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzeral

MONDADORI STORE

A FROSINONE: UN NUOVO PUNTO

DI RIFERIMENTO

DEDICATO ALLA

CULTURA

Mondadori Store - il più esteso network di librerie in Italia -, farà il suo ritorno a Frosinone con una libreria, grazie alla quale metterà nuovamente a disposizione della città un punto di riferimento dedicato a lettura e intrattenimento e un vero e proprio presidio socio-culturale. “La scelta di aprire una nuova libreria a Frosinone, insieme a un partner fondamentale e strategico come Mondadori Store, non risponde solo alla volontà di creare un presidio a servizio della comunità locale, ma è anche in linea con l’obiettivo di valorizzare, diffondere e posizionare nuovi punti di riferimento culturale su tutto il territorio nazionale”, dichiara Felice Paparello, affiliato giunto all’apertura della sua settima libreria con Mondadori Store.

LA SPESA

GIUSTA ARRIVA A LANUSEI CON IL SUPERMERCATO TUTTIGIORNI

Il Gruppo Stochino insieme al Gruppo Abbi, hanno inaugurato in via Tempio a Lanusei, in provincia di Nuoro, la nuova insegna Tuttigiorni, il supermercato che garantisce convenienza ogni giorno senza ricorrere a volantini o offerte a scadenza. Progettato con cura in ogni dettaglio, il punto vendita pone grande attenzione ai prodotti e ai produttori locali, promuovendo la stagionalità delle materie prime. I reparti freschi sono assortiti prediligendo fornitori del territorio, mentre nell’“Angolo Verde” i clienti possono trovare frutta e verdura di stagione, anche appena tagliate, con un’ampia selezione di insalate pronte - perfette per un pranzo veloce o uno spuntino sano - ideale per chi va di fretta ma desidera gustare prodotti freschi e genuini, senza rinunciare al gusto.

CBRE ADVISOR DI BLACKSTONE NELLA VENDITA DEL CENTRO COMMERCIALE FORUM PALERMO

CBRE, leader globale nella consulenza e nei servizi immobiliari, ha agito in qualità di advisor di Blackstone nella vendita di Forum Palermo, il più grande centro commerciale della Sicilia nord-occidentale. Il progetto di dismissione dell’asset ha visto il coinvolgimento del team Retail Capital Markets di CBRE, sia italiano che paneuropeo. Forum Palermo è un complesso architettonico ad uso commerciale e comprende una serie di cortili circolari, dove diversi edifici interconnessi, caratterizzati da uno stile specifico e individuale, creano la sensazione di un villaggio mediterraneo. Il centro commerciale dispone di oltre 130 unità interamente locate, un ipermercato a marchio Decò e una multisala UCI Cinema, su una superficie di circa 50.000 metri quadrati.

DISCOVER MORE franchising.lowengrube.it

APRE A MILANO NUMA

SEMPIONE

Il Gruppo NUMA, la piattaforma di ospitalità digitale leader in Europa, Partners Group, società leader nei mercati privati globali e Investire SGR (Gruppo Banca Finnat), società di asset e investment management leader nel real estate italiano, annunciano il lancio di Milano NUMA Sempione, l’immobile di proprietà del fondo PRS realizzato e progettato per soggiorni di breve durata. Dopo la partnership di successo annunciata all’inizio di quest’anno, NUMA Sempione è da oggi operativo e offre 36 unità da 72 posti letto, moderne e completamente digitalizzate, progettate per soggiorni di breve durata. L’edificio si trova in Corso Sempione 39, a soli 700 metri dal CityLife Shopping District e a 15 minuti a piedi dall’Arena Civica, e segna un’altra importante tappa nel percorso di crescita di NUMA nel mercato italiano.

LA SFIDA DEI SITI SOSTENIBILI

In un mondo sempre più connesso, ogni click lascia un segno, e quel segno non è solo digitale. La navigazione online, lo streaming e perfino le email contribuiscono, silenziosamente, alle emissioni di CO². Secondo le stime, entro il 2040 l’impronta ecologica del settore digitale è destinata a crescere del 775%, arrivando a rappresentare il 14% delle emissioni globali al punto che, se fosse una nazione, si posizionerebbe tra i maggiori inquinatori del pianeta. “È uno scenario che esige nuove risposte, e il web design sostenibile rappresenta una delle strade percorribili per ridurre il nostro impatto ambientale», dice Andrea Pizzato, CEO di Spider 4 Web, l’agenzia digitale friulana da sempre attenta alle innovazioni responsabili che ha scelto di farsi portavoce di questa sfi da per un web più verde. «La sostenibilità non può essere solo una scelta etica, ma deve diventare una pratica concreta, fin dalla progettazione dei siti web”.

EURONICS DIMO APRE IL 44° PUNTO VENDITA IN ITALIA

Euronics DIMO, azienda leader nel settore dell’elettronica di consumo e Socio Euronics Italia S.p.A., annuncia l’apertura del suo 44° punto vendita, con sede a Luino (VA), in Via delle Dogane. Il nuovo negozio, che si estende su una superfi cie di 900 mq, sorge in una posizione strategica, in prossimità del centro città, del lungo lago e dello storico mercato che si svolge ogni mercoledì, punto di attrazione a valenza storica riconosciuto dalla Regione Lombardia. La zona, recentemente riqualificata con un progetto guidato da Tigros, benefi cia di una nuova viabilità urbana per un facile accesso al nuovo polo commerciale, di cui Dimo fa parte, e di un sottopassaggio che lo collega al centro città. Questa posizione privilegiata consente di attrarre un ampio bacino d’utenza, comprendente sia clientela italiana che svizzera, grazie alla vicinanza al confine.

ANDREA PIZZATO - CEO Spider

Diventa nostro partner.

Entra a far parte della storia del divano italiano.

Diventa partner Divani&Divani by Natuzzi. Scegli la prima catena Italiana di negozi in franchising dedicata esclusivamente all’arredamento. Un modello di business consolidato e affidabile che garantisce supporto in termini di prodotto, marketing e comunicazione.

Lascia qui i tuoi dati. Saremo lieti di inviarti tutto il materiale informativo.

NEWS

AUTENTICA504

CONTINUA LA SUA

ESPANSIONE CON UN NUOVO POP-UP

STORE A ROMA

Dopo aver ridefinito il concetto di accessori di lusso Made in Italy, Autentica504 punta sull’espansione dei suoi pop-up store per portare l’esperienza del brand direttamente nei luoghi più iconici d’Italia. L’apertura a Roma rappresenta una nuova tappa fondamentale nel viaggio del brand, che ha scelto la capitale per celebrare ancora una volta il legame con le radici artigianali e il valore dell’alta qualità che da sempre contraddistinguono le sue creazioni. “Roma non è solo una nuova destinazione, ma un’opportunità per condividere la nostra visione di lusso autentico con un pubblico sempre più ampio” ha dichiarato Donata Ceccarelli, Founder di Autentica504 - “Desideriamo offrire un’esperienza esclusiva e coinvolgente, che riflette la nostra dedizione alla qualità e alla tradizione artigianale italiana” conclude.

DISPENSA EMILIA APRE IL QUARTO RISTORANTE A ROMA

Dispensa Emilia consolida la sua presenza a Roma aprendo il quarto ristorante in città, il 28 novembre, a Valle Aurelia nel centro commerciale Aura. Il brand modenese, forte di vent’anni di storia e presente oggi in 7 regioni italiane, porta così il gusto irresistibile della cucina emiliana ancora più vicino al cuore dei romani, dopo il grande successo della prima storica apertura nel centro commerciale Porta di Roma e delle successive al Parco Da Vinci a Fiumicino e al Maximo Shopping Center. Per Dispensa Emilia si tratta del 48esimo ristorante in Italia, mentre si avvicina a grandi passi anche la data del ventennale del brand, fondato nel 2004 a Modena e ora presente in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio, Toscana e Campania.

IL POLLO FRITTO ARRIVA A PALERMO

L’avanzata di KFC in Sicilia non si arresta: apre un nuovo ristorante a Palermo, nella storica piazza San Domenico, cuore del quartiere La Loggia lungo l’asse di Via Roma. Per il brand leader del pollo fritto nel mondo si tratta della quarta apertura nel capoluogo siciliano. Il nuovo ristorante di piazza San Domenico, in posizione centralissima nel centro storico della città e a pochi passi dal celebre Mercato della Vucciria, vanta dimensioni e numeri importanti: la sala interna da 197 metri quadri ospita 97 posti a sedere, a cui si aggiungono altri 64 posti nel dehors esterno, perfetto per godere della vista sulla movida cittadina accompagnati dal gusto unico di KFC. Per Kentucky Fried Chicken, quella di Palermo è la prima apertura del 2025: un anno che il brand inaugura con l’obiettivo di raggiungere risultati importanti come nel 2024, che si è chiuso con un giro d’affari di 179 milioni di euro, superiore del 26% rispetto a quello del 2023.

NEWS COMUNICAZIONE

BENEDETTA PARODI BRAND AMBASSADOR

VINGI, IL MARCHIO DI HOMEWEAR

VINGI, l’homewear brand che incarna l’essenza del made in Italy, annuncia la sua nuova collaborazione con Benedetta Parodi, una delle figure più amate della televisione, giornalista e scrittrice italiana. Benedetta sarà la Brand Ambassador della nuova collezione di biancheria da tavola e tessili da cucina Full season 2025, che si caratterizza per l’alta qualità e per il design ricercato, elementi distintivi del marchio. Da sempre, infatti, VINGI si distingue per la ricerca dell’eccellenza, attraverso collezioni che uniscono cura dei dettagli, versatilità e una vasta gamma di cromie e fantasie. Ogni stagione, il brand propone tessuti selezionati con cura, creando un universo unico che trasforma ogni ambiente domestico in un luogo di eleganza e comfort. E la nuova collezione di biancheria da tavola e tessili da cucina non fa eccezione, offrendo materiali pregiati e stili sofisticati, perfetti per ogni occasione.

A NESTLÉ LA MEDAGLIA DI BENEMERENZA

“IL TEMPO DELLA

GENTILEZZA” DELLA

CROCE ROSSA ITALIANA

Obiettivo entro il 2026, almeno 450 dipendenti da coinvolgere in attività di volontariato aziendale retribuito.Proseguire con le politiche di inclusione lavorativa di persone svantaggiate e coinvolgere entro il 2026 almeno 450 dipendenti in attività di volontariato aziendale retribuito. Questi sono solo alcuni degli obiettivi che il Gruppo Nestlé in Italia si pone all’interno del suo più ampio impegno per generare un impatto positivo nelle comunità in cui opera. Sforzi che sono sempre più riconosciuti e premiati, come dimostra il recente conferimento a Nestlé della medaglia di benemerenza “Il tempo della gentilezza” della Croce Rossa Italiana, per il supporto fornito all’Associazione durante l’emergenza Covid-19 attraverso una raccolta fondi e la donazione di prodotti alimentari.

AB INBEV DIVENTA

SPONSOR UFFICIALE

BIRRA PER LA COPPA

DEL MONDO PER CLUB

FIFA 2025

AB InBev (Euronext: ABI) (MEXBOL: ANB) (JSE: ANH) (NYSE: BUD), il principale produttore di birra al mondo, ha esteso la sua partnership quasi quarantennale con FIFA diventando lo sponsor ufficiale birra per la Coppa del Mondo per Club FIFA 2025 che andrà in scena negli Stati Uniti dal 15 giugno al 13 luglio 2025. AB InBev è anche sponsor della Coppa del Mondo FIFA 2026™, che sarà ospitata congiuntamente da 16 città in Canada, Messico e Stati Uniti. L’ampliamento della partnership rafforza la strategia dell’azienda basata sui mega brand e sulle mega platform, collegando la birra agli eventi globali più amati dai consumatori. I marchi Budweiser e Michelob ULTRA saranno al centro della collaborazione, affiancati da marchi locali in mercati selezionati.

BENEDETTA PARODI

Le banche e gli operatori finanziari stanno offrendo sempre più servizi basati sulla dematerializzazione

LE 5 TENDENZE PER IL 2025

Dall’adozione su larga scala dell’IA, all’ascesa dell’informatica quantistica, fino alla regolamentazione della tecnologia: un’analisi delle principali evoluzioni che impatteranno il settore finanziario nei mesi a venire

Nel corso di quest’anno, sono emersi nuovi e più efficaci modelli di business per rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei clienti, attraverso l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa e la convergenza tra pagamenti e credito. Inoltre, il concetto di “finanza inclusiva” – che racchiude l’insieme delle pratiche volte a facilitare l’accesso ai servizi bancari dei soggetti non ancora pienamente integrati nel sistema finanziario – ha acquisito grande rilevanza, forte del fatto che nel mondo ci sono ancora circa 1,4 miliardi di persone senza un conto bancario. Infine, è progressivamente aumentata l’attenzione alle questioni ecologiche: le banche e gli operatori finanziari stanno offrendo sempre più servizi basati sulla dematerializzazione, in cui la tecnologia riveste un ruolo chiave. Il Gruppo OCS-Finwave, piattaforma leader a livello europeo nel software per le istituzioni finanziarie, ha esaminato l’evoluzione del settore bancario nel 2024, delineando al contempo alcune tendenze che caratterizzeranno il 2025.

CIÒ CHE CI ATTENDE NEL 2025

La regolamentazione tecnologica sarà una delle tendenze principali nel settore finanziario e bancario per l’anno che sta per iniziare. Con la crescente digitalizzazione e il maggior affidamento, da parte delle banche, a infrastrutture tecnologiche avanzate, la resilienza operativa diventerà un aspetto centrale dello scenario legislativo. Uno dei principali quadri normativi afferisce al Digital Operational Resilience

Regulation (DORA), che stabilisce linee guida volte a garantire che le istituzioni finanziarie possano resistere, rispondere e riprendersi da incidenti tecnologici, come cyber-attacchi, interruzioni di servizio o guasti sistemici.

di Ennio Salomone

Pertanto, nel 2025, la tecnologia non sarà solo uno strumento di innovazione, ma un elemento cruciale per garantire la conformità normativa. I concetti di Regtech (tecnologia per la regolazione) e Suptech (tecnologia per la supervisione) saranno fondamentali in questo contesto, consentendo a istituzioni ed enti regolatori di monitorare e garantire il rispetto delle normative in tempo reale. Sebbene sia ancora in una fase iniziale del suo sviluppo, il potenziale dell’informatica quantistica nel rivoluzionare il settore finanziario è immenso. Il Gruppo OCS-Finwave prevede che questa tecnologia avrà un ruolo fondamentale nel 2025, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e la protezione dei dati, in risposta all’aumento degli attacchi informatici, consentendo ai sistemi di rilevare e prevedere potenziali vulnerabilità e minacce. Tuttavia, i costi elevati associati allo sviluppo, alla manutenzione e all’acquisizione dell’infrastruttura quantistica limiteranno la sua adozione nel breve termine, portando a un beneficio principalmente per i grandi gruppi finanziari.

Nonostante le barriere economiche, le istituzioni in grado di sfruttare l’informatica quantistica potranno ottenere vantaggi significativi, come l’ottimizzazione dei portafogli d’investimento, un’analisi del rischio più precisa e la simulazione di scenari multipli per rispondere prontamente a cambiamenti nelle politiche monetarie o a crisi economiche globali. La migrazione verso il cloud continuerà a crescere nel 2025, supportata dalla necessità di modernizzare le infrastrutture tecnologiche, migliorare l’agilità operativa e rispondere alle sempre maggiori esigenze di sicurezza e conformità. Si stima che molte organizzazioni abbiano già completato la prima fase della migrazione al cloud, con un focus ora rivolto a modelli ibridi e multi-cloud. Questo consentirà di ridurre i costi operativi, scalare rapidamente le operazioni e ottimizzare le risorse grazie all’accesso a tecnologie avanzate come il machine learning.

CHE COS’È IL DORA

Il Digital Operational Resilience Act, o DORA, è un regolamento dell’Unione Europea (UE) che stabilisce un framework vincolante e completo relativo alla gestione del rischio delle tecnologie di informazione e comunicazione (ICT) per il settore finanziario dell’UE. Il regolamento DORA stabilisce gli standard tecnici che le entità finanziarie e i loro fornitori critici di servizi tecnologici di terze parti devono implementare nei propri sistemi ICT entro il 17 gennaio 2025.

Scopo del regolamento DORA

Il regolamento DORA ha due obiettivi principali: affrontare compiutamente la gestione del rischio ICT nel settore dei servizi finanziari e armonizzare le normative sulla gestione del rischio ICT già esistenti nei singoli Stati membri dell’UE. Con il regolamento DORA, l’UE mira a stabilire un framework universale per la gestione e la mitigazione del rischio ICT nel settore finanziario. Lo scopo è eliminare le lacune, le sovrapposizioni e i conflitti che potrebbero sorgere tra le normative eterogenee nei vari Stati UE armonizzando le regole di gestione del rischio in tutta l’UE. Un insieme condiviso di norme può facilitare la conformità delle entità finanziarie e migliorare al contempo la resilienza dell’intero sistema finanziario europeo, assicurando il rispetto degli stessi standard da parte di tutti gli attori.

In linea con i progressi tecnologici, il settore bancario ha superato la fase sperimentale nell’adozione dell’intelligenza artificiale, e il 2025 rappresenterà un momento decisivo per la sua diffusione su larga scala. Uno degli ambiti in cui l’IA avrà un impatto significativo sarà il credit scoring, poiché consentirà di effettuare analisi del rischio più accurate e in tempo reale, oltre a prevedere con precisione le insolvenze grazie all’analisi predittiva avanzata. Il settore dovrà sfruttare l’IA per ottimizzare le decisioni in aree chiave come la gestione dei portafogli, la concessione dei prestiti e la definizione delle strategie di investimento. Infine, nel prossimo anno, l’iper-personalizzazione si affermerà come un vantaggio competitivo chiave per il settore finanziario. Gli istituti bancari hanno oggi accesso a una grande quantità di dati sui clienti, dallo storico delle transazioni ai modelli di spesa. La sfida sarà riuscire a utilizzare e analizzare efficacemente questi dati per offrire servizi personalizzati, allineati alle esigenze individuali di ciascun cliente.

Cos’è il RegTech?

Il RegTech è l’utilizzo della tecnologia per ottimizzare attività di gestione della normativa ed efficientare processi e controlli operativi. Racchiude prodotti e servizi al supporto delle procedure di adeguamento, conformità, rispetto di norme, regolamenti, leggi e reportistica. Il Regtech utilizza l’intelligenza artificiale, la blockchain, l’analisi dei dati e altre tecnologie avanzate per ottimizzare i processi di reporting, audit e monitoraggio.

Che cos’è il SupTech?

All’interno dello stesso ecosistema tecnologico e normativo, emerge il concetto di SupTech, termine che identifica l’utilizzo di tecnologie avanzate da parte delle autorità di vigilanza per ottimizzare i processi di supervisione.

Cosa indica il termine machine learning?

Il machine learning è un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale (AI). Il suo compito è addestrare i computer a imparare dai dati e a migliorare con l’esperienza, anziché essere appositamente programmato per riuscirci. I modelli di ML operano per trovare soluzioni, pattern e informazioni in tutti i tipi di dati. Quando un modello di ML viene abilitato attraverso un determinato algoritmo, può iniziare ad apprendere efficacemente il set di dati e portare alla luce informazioni.

Credit score: cos’è e perché è importante

Il credit score è un numero che riflette la solvibilità di una persona, è utilizzato dalle banche e dagli istituti finanziari per valutare il rischio nella concessione di prestiti o altri prodotti finanziari

Cosa si intende per scoring?

Il servizio Scoring, disponibile all’interno della Suite Finanziaria, attribuisce un rating all’interno di un report comprensivo di tutti gli aspetti che hanno determinato la valutazione finale, per fornire all’impresa indicazioni utili circa la propria affidabilità economico-finanziaria.

QUALI SONO LE PAREOLE CHIAVI PER LE AZIENDE DA CONOSCERE NEL 2025

RETAIL MANAGEMENT & SECURITY COMPLIANCE

Unisciti all'evoluzione nella gestione degli Asset per le Reti in Franchising

Adotta la piattaforma innovativa ideata da Teclae AG, completamente dedicata al Security & Services Management del Retail, per supportare la gestione degli asset delle reti in franchising.

Grazie alla piattaforma si ha una visione completa ed in tempo reale, nel rispetto dei requisiti richiesti dai regolamenti e dalle normative vigenti.

info@teclae.com

www.teclae.com

Oggi conta oltre 120 punti vendita in Italia e una rete in crescita all’estero

DIÈTNATURAL: IL MARCHIO IN FRANCHISING DELLA SANA NUTRIZIONE E DEL BENESSERE

Intervista a Alex Cutè, CEO del marchio Diètnatural: “una formula che combina consulenza gratuita, esami mirati e prodotti tailor-made. La mission si sintetizza nell’aiutare le persone a raggiungere il loro peso ideale e migliorare il benessere psicofisico attraverso percorsi mirati, innovativi e supportati da prodotti di qualità certificata”

Il suo percorso nasce dalla passione per la salute e il benessere, inizialmente attraverso esperienze nel settore dell’alimentazione sportiva. Da lì, ha sviluppato un modello che potesse portare i benefici di un’alimentazione studiata e personalizzata a un pubblico più vasto. Questo lo ha portato a fondare Diètnatural e successivamente a diversificare con altre linee di business. A parlare è Alex Cutè, CEO del marchio Diètnatural.

Quali sono stati e quali sono adesso i luoghi della sua vita? Hanno influenzato il suo lavoro?

“La mia esperienza a Milano, dove è nato il primo centro diretto, ha rappresentato una svolta cruciale. L’apertura verso nuove realtà, anche internazionali come Francia e Belgio, ha arricchito la mia visione imprenditoriale, influenzando l’approccio all’espansione della rete e allo sviluppo dei prodotti”.

Quali sono state le tappe fondamentali del suo percorso di vita che l’hanno portata a realizzare il suo obiettivo professionale?

“Tre momenti chiave: l’intuizione di sviluppare un modello di franchising nel benessere, la creazione di un centro di produzione industriale per garantire qualità e autonomia, e la decisione di

di Fabio Pasquali

quotare l’azienda in Borsa Italiana per aumentare la credibilità e sostenere la crescita internazionale”.

ALEX CUTÈ - CEO del marchio Diètnatural

Arriviamo a Diètnatural. Ci racconti della nascita del suo progetto imprenditoriale e della realtà attuale?

“Diètnatural l’ho ideato nel 2010 ma il progetto di sviluppo è nato nel 2013 per offrire percorsi di dimagrimento personalizzati supportati da prodotti nutraceutici di qualità. Oggi conta oltre 120 punti vendita in Italia e una rete in crescita all’estero, con una formula che combina consulenza gratuita, esami mirati e prodotti tailor-made”.

Quali sono stati e quali sono i principi fondamentali su cui si fonda la sua azienda?

“La personalizzazione del servizio, il supporto continuo al cliente e l’innovazione, guidata da un investimento costante in ricerca e sviluppo”.

Quali insegnamenti ha ricevuto nel suo percorso professionale e da chi?

“Ho imparato che ascoltare le esigenze dei clienti e del team è fondamentale per costruire un’azienda di successo. Grandi ispirazioni mi sono venute da colleghi nel settore della nutrizione e imprenditori visionari che hanno saputo costruire modelli di business solidi e scalabili”.

Qual è la mission della sua azienda?

“Aiutare le persone a raggiungere il loro peso ideale e migliorare il benessere psicofisico attraverso percorsi mirati, innovativi e supportati da prodotti di qualità certificata”.

Come si fa a creare una impresa di successo?

Perché la scelta del franchising?

“Il successo viene da una visione chiara, un modello scalabile e un team motivato. Il franchising è stato naturale per noi: è il modo migliore per ampliare il raggio d’azione mantenendo qualità e uniformità nel servizio”.

Quali sono le leve sulle quali puntare?

“Investire in formazione, tecnologia e marketing, e costruire un forte legame con i clienti. La capacità di innovare e di rispondere rapidamente ai trend del mercato è cruciale”.

Quindi in un gruppo di lavoro che valore ha per lei la rete, la condivisione? È importante fare gruppo?

“La condivisione è il cuore di ogni successo.

Una rete forte permette di affrontare le sfide con coesione e di crescere più rapidamente grazie allo scambio di esperienze e informazioni”.

Visto la scelta del franchising secondo lei il sistema a rete oggi in Italia che valore ha?

“È una scelta vincente in un mercato frammentato come quello italiano. Il franchising consente di unire realtà locali in un sistema forte e organizzato, capace di competere con i grandi player. Ad oggi solo in Italia abbiamo creato oltre 150 imprenditori del Benessere e Dimagrimento”.

Quali sono i principi fondamentali sui quali si basa il suo franchising?

“Supporto continuo, formazione avanzata e un modello operativo che garantisce qualità e risultati sia per gli affiliati sia per i clienti”.

Quali i vantaggi per gli affiliati?

“Un marchio riconosciuto, un modello chiavi in mano e strumenti innovativi per gestire il business. Offriamo anche assistenza continua e supporto per tutte le necessità operative”.

Che cosa offrite ai vostri affiliati?

“Formazione iniziale, aggiornamenti continui, materiali di marketing e accesso ai nostri prodotti esclusivi. Inoltre, la rete diretta supporta le aperture e la crescita dei punti affiliati”.

Invece qual è il vostro franchisee ideale. Quali sono le caratteristiche di un vostro potenziale affiliato?

“Cerchiamo persone motivate, con una forte passione per il benessere e la capacità di gestire un’attività in modo professionale e attento al cliente”.

Richiedete esperienza del settore?

“Non richiediamo esperienza pregressa, perché forniamo un programma di formazione completo che prepara i nostri affiliati a gestire ogni aspetto del business”.

I punti di forza del brand?

“Un approccio scientifico al benessere, un team di operatori formati, e una rete strutturata che garantisce qualità e innovazione costante”.

Oltre allo sviluppo del brand in Italia con quale occhio guardate all’estero? L’estero è un vostro mercato?

“Assolutamente sì. Abbiamo già un punto vendita in Belgio e abbiamo integrato il format francese BodySano acquisito nel 2023. Puntiamo ad avere 100 punti vendita tra Francia e Belgio entro il 2026”.

Per concludere due domande: Qual è la lezione più importante che la vita le ha insegnato? Prossime sfide?

“La lezione più importante è che non si deve mai smettere di crescere e innovare. Le prossime sfide includono il rafforzamento della nostra presenza internazionale e l’espansione della Medical Division (prodotti nutraceutici ideati per aree terapeutiche quali la Gastroenterologia, l’ortopedia e tutta l’attività muscolo scheletrica)”.

L’importanza del controllo e del monitoraggio delle reti di franchising, tra obbligo e utilità

RETI DI FRANCHISING E REVISIONE LEGALE

Numerose le norme che interessano anche (e non solo) l’attività di revisione legale applicata alle società interessate, ma che comportano anche una particolare attenzione alle reti commerciali, siano esse di franchising o di altra tipologia

di Mirco Comparini

Ragioniere Commercialista – Revisore Legale – Consulente al franchising (Studio Comparini & Russo –Professional Group SRL-Franchising Analysis)

Più volte, nel corso degli anni, ho avuto modo di trattare il tema del controllo, del monitoraggio e degli audit nelle reti di franchising e, in particolare, recenti novità normative hanno dato modo di trattare tali temi anche in un’ottica di carattere conciliativo tra obbligo legale e utilità aziendale di tali attività.

La prima (non più) novità

In uno scenario da sempre vigente in termini aziendali e, tra l’altro, rientrante nella caratteristica tipica dei sistemi di franchising ben impostati, si inserisce, ad esempio, la (non più) novità legislativa giunta dal 2019 e che ha avuto una sorta di “offuscamento” nel periodo pandemico e per qualche anno successivo, ma che sta (seppur lentamente) riprendendo vigore in questi ultimi tempi. Si tratta del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII, D.Lgs. 12.01.2019, n.14) che ha avuto numerose modifiche dalla sua prima pubblicazione e che prevede importanti mutamenti con riferimento alle modalità di gestione e alle procedure inerenti le imprese. In particolare, per garantire la necessaria attenzione al tema della continuità aziendale, la normativa espressamente obbliga gli imprenditori che operino in forma societaria o collettiva (art.375, c.2, che ha modificato l’art.2086

C.C.) a dotarsi di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile finalizzato, anche, alla rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e perdita della continuità aziendale. L’art.2086 C.C. prevede che l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile sia adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, ma non dispone alcuna esclusione dall’obbligo nemmeno per le microimprese. Ciò ci consente di comprendere da subito quanto possa essere utile al riguardo un sistema di franchising correttamente impostato internamente ed esternamente verso i franchisee, ma anche per lo stesso sistema.

Senza poter dettagliare ulteriormente, mi limito all’analisi delle parole citate dal Codice Civile che sono quattro: contabile, organizzativo, amministrativo e adeguato:

- amministrativo , risulta chiaro che sono in gioco contabilità e amministrazione e l’assetto deve essere sì, contabile, ma non significa che ci si possa o debba ridurre alla sola contabilità e/o a mere riproposizioni di bilanci periodici. Infatti, l’assetto deve essere anche amministrativo e ciò significa che debba coinvolgere tutti i processi di gestione e amministrazione dell’impresa;

- ovvio, quindi, che l’assetto necessiti di essere opportunamente organizzativo, cioè, richieda la presenza di un team che se ne occupi e un coinvolgimento più ampio esteso a tutti i livelli aziendali;

- per ciò che concerne, infine, il concetto di adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa non significa escludere le PMI a priori in quanto “inadeguate” ma, semplicemente, argomentare che talune procedure di controllo potrebbero rivelarsi inutili o eccessive o persino dannose. Facile intuire come e quali vantaggi possano giungere in merito da un sistema di franchising e anche come sia possibile, aggiungendo il termine standardizzato, caratteristica di tutti i sistemi di franchising, trarne ulteriori vantaggi, a condizione

che si tratti di sistemi ben impostati, costruiti e gestiti, dimostrando di quanto da sempre il franchising e la sua tipica e più importante caratteristica (replicabilità standardizzata) apporti vantaggi alle imprese che in tale settore operano.

La seconda (più recente) novità

Con la pubblicazione del D.Lgs.136/2024 è entrato in vigore dal 28.09.2024 un ulteriore correttivo (ter) del Codice della Crisi d’impresa e dell’Insolvenza (CCII, D.Lgs.14/2019). Tra le novità (modifica all’art.25-octies), è stato rafforzato il ruolo proattivo dell’organo di controllo estendendolo ai soggetti preposti alla revisione legale. In sintesi, ove presenti, (1) l’organo di controllo societario (sindaco unico, se monocratico, collegio sindacale, se collegiale) nello svolgimento delle funzioni di vigilanza (art.2403, c.c.) e/o (2) il preposto alla revisione legale (revisore legale o società di revisione) nella sua funzione (D.Lgs.39/2010 e Principi di Revisione Isa-Italia), notificano all’organo amministrativo la sussistenza dei presupposti per l’emersione anticipata della crisi e dell’insolvenza invitandolo ad intraprendere eventuali azioni correttive e fornendo dei tempi per rispondere a tali segnalazioni. L’eventuale inerzia dell’organo amministrativo è presupposto per la presentazione dell’istanza di accesso alla composizione negoziata. Tutto quanto riportato sopra, oltre ad essere in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa, è anche indirizzato ad evitare la perdita della continuità aziendale che rappresenta un pilastro fondamentale per la stabilità e la sostenibilità di qualsiasi impresa. Una valutazione accurata di questa capacità è vitale non solo per esigenze di trasparenza e affidabilità delle informazioni finanziarie, ma anche per conservare e rafforzare la fiducia di tutti gli stakeholder.

Il concetto di continuità aziendale lo ricaviamo: - dall’art.2423 bis, c.1, del C.C.: “la valutazione delle voci di bilancio deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività”;

- dal Principio Contabile OIC 11, p.22: “Nella fase di preparazione del bilancio, la direzione aziendale deve effettuare una valutazione prospettica della capacità dell’azienda di continuare a costituire un complesso economico funzionante destinato (…)” a produrre reddito per almeno un anno dalla data del bilancio; - alla produzione di reddito per un prevedibile arco temporale futuro, relativo a un periodo di almeno dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio; - dal Principio Contabile ISA 570, p.2: “In base al presupposto della continuità aziendale, il bilancio è redatto assumendo che l’impresa operi e continui ad operare nel prevedibile futuro come un’entità in funzionamento”, analizzando la responsabilità del revisore legale in merito alla sua attività di verifica.

In estrema sintesi, al fine di verificare quanto sopra e identificare potenziali rischi per la continuità aziendale, sono resi disponibili una serie di indicatori, suddivisi in (1) finanziari, (2) gestionali e (3) altri. Tra questi, per la trattazione del tema di questo intervento, ma senza poter essere

esaustivi nella segnalazione di altri importanti indicatori, sono direttamente attinenti almeno i seguenti:

- cessazione del sostegno finanziario da parte dei creditori anche per impossibilità o difficoltà ad incassare i crediti per rischio insolvenza di clienti;

- perdita di mercati fondamentali, di clienti chiave, di contratti di distribuzione, di concessioni o di fornitori importanti;

- comparsa di concorrenti di grande successo;

- procedimenti legali o regolamentari in corso che, in caso di soccombenza, possono comportare richieste di risarcimento cui l’impresa probabilmente non è in grado di far fronte;

- modifiche di leggi o regolamenti o delle politiche governative che si presume possano influenzare negativamente l’impresa.

Occorre anche dire che “le dimensioni di un’impresa possono influire sulla sua capacità di resistere a condizioni avverse. Le imprese di dimensioni minori possono essere in grado di reagire rapidamente in modo da sfruttare le opportunità ma possono mancare di fondi per sostenere le attività” ed è per questo motivo che occorre sempre prestare particolare attenzione alle caratteristiche tipiche dell’impresa interessata e della tipologia, nonché, della dimensione, dell’attività svolta.

La terza (meno recente) novità Un’ulteriore disposizione già vigente (dal 01.01.2024) e che si concretizzerà nei bilanci in corso di predisposizione per l’anno 2024, è quanto previsto dal Principio Contabile OIC 34, pubblicato ad aprile 2023, applicabile a tutte “le società che redigono il bilancio in base alle disposizioni del codice civile” e che disciplina i criteri per la rilevazione e valutazione dei ricavi, nonché le informazioni da presentare nella nota integrativa delle società. In realtà, letto e analizzato con la dovuta attenzione, tale principio, pur interessando tutte le tipologie di attività, interessa molto le reti commerciali, cioè, tutte le società il cui business è impostato e attuato con strutture reticolari regolamentate da specifici contratti. Preliminarmente riporto l’utile testo estratto dal mio libro “ Franchising – Quello che professionisti e imprese devono veramente sapere ”, Capitolo 13 (“ Il controllo nel franchising”), dal quale si evince da subito a quali necessità mi riferisco in merito. Motivando il tutto sulla base di quanto sarà successivamente e dettagliatamente illustrato, quanto introdotto da tale Principio Contabile non è altro che quanto da anni e anni ho professionalmente ritenuto essere una necessità per tutte le reti commerciali e ritengo che dalla trascrizione che segue,

tale pensiero sia già alquanto chiaro:

“Senza particolari tecnicismi e sintetizzando al massimo un tema molto più complesso, posso affermare che, tra le funzioni dell’organo di controllo, rientra anche la verifica di eventi o circostanze che possano mettere in dubbio la continuità aziendale (elemento da monitorare al fine di prevenire la crisi dell’impresa) ed è, appunto, un’attività che viene svolta nel corso del processo di revisione con le stesse procedure di revisione che possono essere riconsiderate alla luce dell’emersione di eventi o circostanze che possono alterare la determinazione della significatività del rischio. Nel fare questo, l’organo di controllo deve stabilire se la direzione aziendale abbia già svolto una valutazione preliminare in merito alla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un’entità in funzionamento e, se non è ancora stata effettuata una tale valutazione, l’organo di revisione deve discutere con la direzione su quali basi intenda utilizzare il presupposto della continuità aziendale e deve indagare presso la stessa direzione se esistano eventi o circostanze i quali, considerati singolarmente o nel loro complesso, possano far sorgere dubbi significativi sulla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un’entità in funzionamento.

Per svolgere il ruolo di vigilanza dell’attività societaria l’organo di controllo richiede all’organo amministrativo, insieme ad altre, informazioni particolarmente approfondite delle situazioni in cui si evidenzino rischi per la continuità e, tra i temi specifici, deve condurre una indagine presso i consulenti legali dell’impresa sull’esistenza di controversie legali e contestazioni e sulla ragionevolezza delle valutazioni della direzione circa il loro esito e circa la stima dei relativi effetti economico-finanziari. Seppur si tratti di una attività più o meno agevole in presenza di situazioni esistenti, molto più complesso è comprendere se esistano rischi di tal natura in specifiche circostanze fortemente latenti e nascoste le quali possano non esprimersi e non emergere, ad esempio, in termini puramente contabili o organizzativi o gestionali. Il riferimento è alla sicurezza contrattuale derivante dai molti rapporti che, di norma, un franchisor ha in corso (anche in senso dinamico) con i franchisee. Non si tratta di un elemento da sottovalutare in quanto, esempio, il business del sistema potrebbe anche essere ben funzionante per una parte dei franchisee, ma non per tutti

e allora occorre formulare una serie di riflessioni e una serie di domande:

• cosa potrebbe accadere se, prendendo spunto da un caso reale, si innescasse un contenzioso e un Tribunale emettesse una sentenza con annullamento di un contratto con risarcimento per circa 50.000,00 euro, restituzione dei diritti di entrata, nonché, di tutti i canoni di locazione e dei costi pubblicitari sostenuti dall’affiliato per tutto il periodo di vigenza contrattuale? (come accaduto);

• cosa accadrebbe se tale sentenza si basasse su una non corretta fase precontrattuale gestita dal franchisor con un non idoneo processo informativo inziale? (come accaduto);

• cosa accadrebbe quando tale situazione (se non prima) venisse posta a conoscenza di quegli affiliati posizionati tra quelli per i quali il business non funziona?;

• l’organo di controllo ha l’idonea preparazione, formazione ed esperienza tecnico-giuridica di tipo altamente specialistico per poter monitorare in forma preventiva tali rischi che potrebbero minare la continuità aziendale?”.

Le (minime) attività necessarie per la revisione Perché, quindi, collegare un principio contabile e le altre disposizioni richiamate che disciplinano i criteri per la rilevazione e la valutazione dei ricavi, la continuità aziendale, ecc., nonché le informazioni da presentare nella nota integrativa delle società (basterebbe fermarci qua), con la revisione legale, con gli aspetti contrattuali e, nello specifico, con il franchising? Per necessità di spazio e tempi di lettura, non fornirò i dettagli prettamente tecnico-contabili del P.C. OIC 34 e degli altri richiami, ma, nel rispondere alla sopra esposta domanda, oltre a quanto ritengo di aver già chiarito in precedenza, specifico che è proprio la necessità di rilevare e di valutare attentamente e correttamente i ricavi che giungono dai rapporti con i clienti a determinare tali necessità e per un franchisor i clienti sono (anche, per qualcuno “soprattutto”) i franchisee con tutti gli effetti che ciò determina nella predisposizione dei bilanci dei franchisor. Infatti, pur essendo vero che l’adozione dell’OIC 34 e delle altre disposizioni siano “valide” per tutte le tipologia di società interessate, incluse quelle che redigono il bilancio in forma ridotta, le disposizioni richiamate si estendono, ovviamente, anche alle attività di revisione legale alle quali, per dimensioni societarie, sono sottoposte quasi tutte le realtà titolari di reti (franchisor, ecc.) con una necessaria attività di revisione dei contratti in essere con clienti (di qualsiasi tipologia) e con potenziali necessità di modificare o integrare gli stessi al fine di rispettare i dettami dei riferimenti citati. Rientrano in questa descrizione anche i contratti di franchising, ovviamente. Per una tale attività, quindi, sarà necessario analizzare tutti i contratti di vendita/servizi e, ovviamente, si tratterà anche di contratti articolati (come lo sono quelli di franchising) che il franchisor può aver sottoscritto con aziende/ franchisee di dimensioni notevolmente diverse tra loro (piccole, medie, grandi, multinazionali, ecc.), così come, nella regolamentazione di una rete commerciale, potremmo trovare anche contratti di sub-franchising, di master

franchising, di franchising-development, di contratti misti e di contratti di varia natura allegati al contratto principale di franchising. Il tutto con l’elevato rischio di incontrare, tra l’altro, contratti impostati in classico stile “nazionalpopolare” (i peggiori), cioè, scarsamente dettagliati, sgrammaticati, con clausole illecite , pieni di carenze , ecc., oppure, incontrare contratti complessi e articolati, ma aventi la necessità di analizzarne e valutarne attentamente le singole clausole ivi riportate. Altra attività potrebbe essere quella di verificare e valutare la potenziale necessità di raggruppamento di contratti (stipula di due contratti con una unica finalità commerciale, esempio), l’esatta determinazione del corrispettivo complessivo o dettagliato del singolo contratto, la presenza o l’assenza di corrispettivi variabili, la determinazione delle c.d. “unità elementari di contabilizzazione”, ecc.. Ma anche la presenza di contratti secondari allegati al contratto principale, ecc.. E da non trascurare gli aspetti legati alla chiarezza contrattuale o alla necessità di integrazione o, comunque, modifica degli stessi.

Gli obiettivi di una così dettagliata attività sono molteplici e vanno anche oltre alle necessità dettate dalle disposizioni richiamate.

Infatti, si collocano certamente in attività di carattere preventivo, precauzionale e tutelante, indirizzate a ridurre la discrezionalità interpretativa, il rischio di liti e contenziosi, il rischio di contestazioni di varia natura (anche fiscale), ma anche (tornando a quanto riportato nel libro richiamato) il rischio di far rilevare, da parte del revisore legale, oltre a non corrette esposizioni di carattere contabile, di relazione, di dettaglio, di trasparenza, ecc., di rischi sulla continuità aziendale

Conclusioni

“Le domande nella domanda” da porsi sono:

1. vista la carenza palesemente e “documentalmente” esistente in modo inoppugnabile in materia di consulenza, elaborazione e predisposizione contrattuale per il settore franchising (e per reti commerciali in genere) anche a livelli altamente professionali;

2. considerato che molti franchisor hanno posto le loro aziende in mano a consulenti non dotati di preparazione tecnico-giuridica-aziendale, ma puramente commerciale, i c.d. “Barbieri di Siviglia” (factotum);

3. rilevato che non sono rari i franchisor che hanno impostato i loro sistemi di franchising senza un idoneo ed opportuno coordinamento tra progetto-contratto;

4. data per certa l’altissima frequenza di franchisor che hanno espressamente chiesto ai loro consulenti “un contrattino”, “qualcosa di semplice”, “…in poche pagine”, ecc.;

5. data per assolutamente certa la carenza di preventiva e completa consulenza (non solo contrattuale) richiesta da parte di moltissimi franchisee;

6. data per ancor più assolutamente certa la presenza di consulenti “non giuridici” che erogano costantemente e continuamente consulenze contrattuali, sia a franchisor, sia a franchisee, senza ausilio o con ausilio scollegato da temi aziendali, di professionisti dell’area giuridico-aziendale;

7. viste le tante variabili possibili su questa tematica, ancora c’è da domandarsi se:

8. i professionisti (anche tecnico-giuridici)

che dovranno operare per l’attuazione del P.C.

OIC 34 e delle altre disposizioni citate si sentiranno sufficientemente preparati per tale attività, magari “autovalutandosi”?

In tal caso, occorre dire, che, dall’esperienza personale e professionale di questi decenni, non si è generata una favorevole statistica a favore di una tal forma di autocelebrazione sul tema franchising, anche in ambienti altamente professionali e qualificati;

9. in caso contrario, tali professionisti attueranno quanto in genere previsto dai Codici Deontologici che obbligano ad essere affiancati da altri professionisti preparati?

Per tutti, ma soprattutto per i (non) professionisti non soggetti a tali codici, dovrebbe valere solo etica e onestà;

10. pertanto, sulla base di tutto quanto sopra esposto, tali attività di controllo, revisione, valutazione e corretta e completa applicazione del P.C. OIC 34 e delle altre disposizioni citate saranno effettivamente efficienti ed efficaci, ma soprattutto, rivolte alla tutela dell’azienda franchisor interessata, dell’intero sistema di franchising e dei franchisee aderenti?;

11. ma soprattutto, i franchisor hanno consapevolezza dell’importanza di tutto quanto sopra e della determinante differenza che c’è nelle varie figure professionali da incaricare in un sistema di franchising?

A mio parere, anche in tema di revisione legale, sarebbe opportuno che i franchisor introducessero una figura altamente specializzata, come il franchising richiede in ogni suo “angolo”.

Costituisce uno strumento fondamentale per colmare le lacune nel rapporto tra le parti

IL RUOLO DELLA BUONA FEDE NEL CONTRATTO DI FRANCHISING

Nel contesto del franchising, non si riduce a un mero canone interpretativo astratto, ma si sostanzia in una serie di obblighi, anche non espressamente previsti dalle parti, volti a mantenere in equilibrio l’intero rapporto contrattuale e a garantire la sua funzionalità nel tempo

di Giovanni Adamo Avvocato – Cultore della Materia di Diritto Privato nell’Università di Bologna www.studiolegaleadamo.it

Il contratto di franchising, fenomeno tipico dell’economia contemporanea e della distribuzione commerciale, pone in relazione due soggetti, il franchisor e il franchisee, uniti dall’obiettivo comune di promuovere e commercializzare determinati beni o servizi secondo un format e un know-how forniti dal primo e attuati dal secondo. Nell’ambito di questa relazione contrattuale, la buona fede (intesa come buona fede oggettiva) funge da principio cardine, non solo

in sede di interpretazione del contratto, ma anche come fonte di obblighi ulteriori e non espressamente previsti dalle parti nel testo contrattuale. La buona fede, infatti, non si limita a costituire un mero criterio ermeneutico o uno standard comportamentale: nella prassi e nell’elaborazione dottrinale e giurisprudenziale, essa si configura sempre più come un canale attraverso il quale integrare il contenuto del contratto, plasmando obblighi che vanno oltre il tenore letterale delle clausole.

Nel campo del franchising, questa funzione integrativa della buona fede si dimostra particolarmente rilevante. Il franchising, infatti, è un rapporto di medio-lungo periodo, che richiede una collaborazione stabile e un continuo scambio di informazioni, supporto, aggiornamenti, formazione e assistenza. Spesso, le parti si trovano a fronteggiare situazioni non previste originariamente nel contratto, per le quali occorre individuare una soluzione equa e coerente con lo spirito dell’accordo. È qui che la buona fede, quale principio generale dell’ordinamento, diviene essenziale.

1. IL CONCETTO DI BUONA FEDE NEL

SISTEMA GIURIDICO ITALIANO

Nel sistema italiano, la nozione di buona fede oggettiva è codificata, tra gli altri, all’art. 1375 c.c., secondo cui il contratto deve essere eseguito secondo buona fede. Questo principio trova ulteriori conferme e integrazioni in numerose disposizioni del codice civile, come quelle in materia di interpretazione del contratto (artt. 1362 ss. c.c.) e più in generale nella consolidata elaborazione giurisprudenziale e dottrinale. La buona fede oggettiva non coincide con la mera onestà soggettiva, ma è intesa come un criterio di lealtà, cooperazione e solidarietà contrattuale che le parti devono rispettare durante l’intera esecuzione del rapporto. Nel franchising, tale principio assume un rilievo particolare: le parti, infatti,

non si limitano a un mero scambio di prestazioni standardizzate, ma instaurano un rapporto complesso, basato su un marchio, un knowhow protetto, un trasferimento di competenze e metodi, e su aggiornamenti costanti nel tempo. La buona fede diventa quindi un parametro per misurare la correttezza delle parti non solo nell’esecuzione delle obbligazioni pattuite, ma anche nel riempire di contenuto aspetti che possono emergere in corso d’opera.

2. BUONA FEDE E FRANCHISING:

INQUADRAMENTO NORMATIVO

Il contratto di franchising non è tipizzato nel codice civile italiano in maniera esaustiva, sebbene la Legge 6 maggio 2004, n. 129 (nota anche come Legge sul Franchising) abbia fornito una disciplina minima. Laddove la normativa specifica non giunge a regolare ogni aspetto, interviene la disciplina generale del codice civile sui contratti, tra cui spicca il ruolo della buona fede. Sebbene l’art. 129/2004 si concentri prevalentemente sull’obbligo di fornire una informativa pre-contrattuale chiara e completa e su alcuni criteri minimi per la validità del contratto di franchising, molti aspetti rimangono alla libera contrattazione delle parti. Tali spazi vuoti vengono inevitabilmente colmati dall’applicazione dei principi generali, fra i quali la buona fede spicca per importanza e funzione integrativa.

3. BUONA FEDE COME CRITERIO

INTERPRETATIVO E INTEGRATIVO

La buona fede opera su due livelli: come criterio d’interpretazione del contenuto contrattuale e come principio integrativo del rapporto. Sul piano interpretativo, quando le clausole contrattuali risultino ambigue o si manifestino lacune all’interno del testo, il giudice o l’interprete può ricorrere al principio di buona fede per identificare la soluzione che meglio rispecchia lo spirito dell’accordo e l’assetto di interessi voluto dalle parti. Più interessante, per i fini del presente articolo, è il ruolo della buona fede come fonte di obblighi ulteriori e non previsti espressamente nel contratto. Secondo un orientamento consolidato, se il contratto presenta lacune, la buona fede può imporre il sorgere di obbligazioni “accessorie” che assicurino l’utilità concreta del rapporto e tutelino le legittime aspettative reciproche. Nel franchising, tali obbligazioni integrative possono riguardare, ad esempio, doveri informativi ulteriori, supporto tecnico non previsto originariamente, interventi di formazione aggiuntiva o, viceversa, la collaborazione del franchisee nell’adeguarsi a nuove strategie di

marketing o di vendita indicate dal franchisor per migliorare l’immagine del marchio comune.

4. IL RAPPORTO DI FRANCHISING: NATURA E OBIETTIVI

Il franchising è un contratto misto, tipicamente a prestazioni corrispettive, in cui il franchisor concede al franchisee il diritto di utilizzare il proprio marchio, il proprio know-how, la propria rete commerciale e i propri segni distintivi, mentre il franchisee si impegna a conformarsi alle direttive del franchisor e a corrispondere una serie di corrispettivi (fee d’ingresso, royalty periodiche, ecc.). La buona fede nel franchising presuppone che l’uso del marchio e del know-how non venga sfruttato in modo da svilire il valore dell’insegna o danneggiare la reputazione del franchisor. Allo stesso tempo, il franchisor, pur non trovando espressamente scritto nel contratto l’obbligo di aggiornare costantemente le strategie di mercato, potrà essere indotto a farlo per mantenere il valore del marchio e assicurare la continuità e il successo del franchisor e dei suoi affiliati, in forza appunto del principio di buona fede.

5. OBBLIGHI NON PREVISTI DAL TESTO

CONTRATTUALE RICONDUCIBILI ALLA

BUONA FEDE

La buona fede può dar luogo a una serie di obblighi non formalmente inseriti nel documento contrattuale, ma che emergono come necessaria conseguenza del tipo di relazione instaurata. Eccone alcuni esempi.

a) Obblighi informativi supplementari:

Sebbene il franchisor fornisca già prima della sottoscrizione del contratto un’informativa precontrattuale (in forza dell’art. 3 della Legge n. 129/2004), la buona fede può imporre ulteriori doveri informativi in corso di rapporto. Ad esempio, se il franchisor viene a conoscenza di cambiamenti normativi o di pratiche commerciali che possano incidere negativamente sulla posizione del franchisee, potrebbe essere tenuto, in virtù della buona fede, a informarlo in modo tempestivo e adeguato, anche se ciò non è espressamente previsto dal contratto. Analogamente, il franchisee potrebbe essere obbligato a informare il franchisor su eventuali criticità del punto vendita, situazioni locali che ostacolino la vendita dei prodotti o la reputazione del marchio, oppure sul verificarsi di fenomeni concorrenziali aggressivi nella propria zona di competenza. b) Obblighi di aggiornamento e formazione continua:

Talvolta il contratto di franchising prevede specifici corsi di formazione iniziale, ma non sempre contiene clausole dettagliate sull’aggiornamento continuo del personale del franchisee. La buona fede può colmare questa lacuna imponendo al franchisor di fornire un minimo di aggiornamenti periodici, specialmente in settori in rapida evoluzione tecnologica o normativa (come ad esempio la vendita online, le piattaforme digitali, le normative sulla sicurezza alimentare o quelle in materia di privacy). D’altro canto, la buona fede può richiedere che il franchisee si renda disponibile a partecipare a tali attività di aggiornamento per salvaguardare la qualità dei servizi resi al cliente finale e tutelare così il valore del marchio.

c) Doveri di assistenza e supporto logistico:

Se il contratto non specifica in dettaglio le modalità e la frequenza dell’assistenza tecnica o commerciale da parte del franchisor, la buona fede potrebbe imporre al franchisor di intervenire quando il franchisee affronta problemi tecnici imprevisti, fornendo supporto, consigli o strumenti operativi necessari per mantenere la conformità agli standard del marchio. Analogamente, se il franchisee si trova in difficoltà per cause non imputabili a una sua colpa grave, la buona fede potrebbe richiedere al franchisor di attivarsi per minimizzare i danni ed evitare che la situazione comprometta l’immagine generale della rete.

d) Cooperazione nella tutela del marchio e dell’immagine commerciale: Anche se il contratto non specifica dettagliatamente le modalità con cui le parti debbano contribuire alla tutela del marchio (ad esempio, segnalando contraffazioni, utilizzi abusivi o pratiche di concorrenza sleale), la buona fede può imporre un dovere reciproco di vigilanza, segnalazione e collaborazione, nell’interesse comune di preservare il valore del brand.

e) Riservatezza e protezione del know-how: Pur essendo la riservatezza solitamente oggetto di specifiche clausole, non tutti i comportamenti concreti di tutela del know-how possono essere previsti. La buona fede può quindi determinare un obbligo di riservatezza ulteriore, che impedisca al franchisee di divulgare informazioni sensibili non coperte da specifiche clausole, se queste sono rilevanti per preservare il vantaggio competitivo e la coerenza dell’immagine di franchising.

6. GIURISPRUDENZA E DOTTRINA

SULLA BUONA FEDE COME FONTE DI OBBLIGHI ULTERIORI

La giurisprudenza italiana, in materia contrattuale, ha spesso ribadito che la buona fede costituisce un vero e proprio “principio direttivo” dell’interpretazione ed esecuzione del contratto. Sebbene non tutte le sentenze riguardino specificamente il franchising, il principio trova applicazione trasversale. La Cassazione, in più occasioni, ha sottolineato come la buona fede possa imporre obblighi ulteriori rispetto a quelli espressamente previsti, dettati dalle circostanze concrete e dalla necessità di salvaguardare l’interesse della controparte (si vedano, a titolo esemplificativo, Cass. n. 2663/1998; Cass. n. 1126/2000; Cass. n. 15819/2007). In ambito di franchising, la dottrina sottolinea sempre più come si tratti di un contratto relazionale, caratterizzato da una forte interdipendenza tra le parti. Non si tratta, cioè, di un semplice scambio

“spot” di prestazioni, ma di un legame destinato a durare nel tempo, nel quale l’investimento del franchisee e la reputazione del franchisor sono entrambi in gioco. In tale contesto, la buona fede funge da perno per garantire l’equilibrio dell’accordo, anche laddove emergano situazioni non coperte dal testo scritto. La giurisprudenza che ha affrontato direttamente il tema del franchising ha riconosciuto, ad esempio, l’obbligo del franchisor di assistere il franchisee nelle strategie di marketing o nella risoluzione di problematiche non previste espressamente. Questo non significa che il franchisor debba garantire il successo commerciale del franchisee – l’obbligo di risultato non è generalmente presente –ma che, in presenza di determinate circostanze, l’inerzia o la totale indifferenza del franchisor potrebbe essere considerata contraria a buona fede, generando una responsabilità contrattuale.

7. CONSEGUENZE DEL MANCATO RISPETTO DELLA BUONA FEDE

Il mancato rispetto dei doveri di buona fede può avere conseguenze rilevanti. Se una parte omette di comportarsi secondo buona fede, può incorrere in responsabilità per inadempimento contrattuale, con l’obbligo di risarcire i danni cagionati alla controparte. Nel caso del franchising, tali danni potrebbero concretizzarsi, ad esempio, in una perdita di clientela, nella svalutazione del marchio o nell’insostenibilità economica del punto vendita affiliato.

In casi gravi, l’inosservanza della buona fede può costituire motivo legittimo per la risoluzione anticipata del contratto. Se il franchisor, per esempio, dovesse rifiutarsi ingiustificatamente di fornire al franchisee l’assistenza minima necessaria per superare problematiche operative non preventivate, potrebbe vedersi contestare l’inadempimento e, in assenza di giustificazioni valide, rischiare la risoluzione del rapporto e il pagamento di un indennizzo. Analogamente, se il franchisee omettesse di informare il franchisor su criticità che potrebbero mettere a rischio l’immagine del brand e l’espansione della rete, potrebbe essere considerato inadempiente rispetto al dovere di buona fede, con conseguenze sulla stabilità del rapporto contrattuale.

8. BUONA FEDE, CONTRATTO INCOMPLETO E INTEGRAZIONE DEI CONTENUTI

Il contratto di franchising non può, per sua stessa natura, prevedere puntualmente ogni singolo aspetto della relazione, specialmente in un contesto economico mutevole, competitivo e soggetto a rapidi cambiamenti. Da qui emerge la necessità di un principio-chiave in grado di garantire l’elasticità e la capacità adattiva dell’accordo, senza travolgere la volontà espressa dalle parti, ma completandone e integrandone le lacune secondo criteri di equità e ragionevolezza. La buona fede, in questo senso, rappresenta una sorta di “minimo comune denominatore” etico-giuridico, capace di illuminare il rapporto e mantenerlo in equilibrio

anche quando si manifestano situazioni impreviste. Il ruolo della buona fede come fonte di obblighi ulteriori risponde a una logica di protezione degli investimenti e di stabilità della relazione contrattuale. Un franchisor che agisca in mala fede, rifiutando qualsiasi forma di collaborazione non espressamente pattuita, rischierebbe di minare la stessa ragion d’essere del franchising: la creazione e il mantenimento di una rete di punti vendita accomunati da un marchio forte e da un metodo sperimentato. Dall’altro lato, un franchisee che si sottragga alla cooperazione, non rispettando i minimi standard qualitativi e non comunicando problemi di gestione, violerebbe lo spirito fondante del rapporto, ponendo a repentaglio la riuscita complessiva dell’impresa comune.

9. BUONA FEDE E FRANCHISING

NELL’AMBITO INTERNAZIONALE

Il richiamo alla buona fede non è limitato alla sola esperienza italiana. In ordinamenti di civil law come in quelli di common law, l’idea che i contratti di franchising richiedano una cooperazione continua e che la buona fede possa integrare il contenuto dell’accordo è diffusamente accettata. Paesi come la Francia e la Germania hanno una lunga tradizione in materia di buona fede contrattuale (Treu und Glauben nel diritto tedesco), e ciò incide sul modo in cui i contratti vengono redatti, interpretati e applicati. Negli Stati Uniti, il concetto di buona fede è spesso legato all’Uniform Commercial Code (UCC), che per taluni aspetti contrattuali enuncia un obbligo di buona fede ed equa condotta, sebbene il modo in cui ciò si traduca nel franchising possa variare a seconda della legislazione statale. In alcuni Stati USA, i franchisor hanno il dovere di agire in buona fede sia nella fase precontrattuale (informativa) che nell’esecuzione del contratto, e la violazione di tale dovere può condurre a responsabilità significative. Il confronto internazionale mostra che la tensione tra libertà contrattuale e buona fede come limite e fonte integrativa è un elemento ricorrente. Il franchising, essendo un contratto tendenzialmente standardizzato ma allo stesso tempo “relazionale”, si presta bene a questa dialettica.

10. CONCLUSIONI

In conclusione, la buona fede, nel contesto del franchising, non si riduce a un mero canone interpretativo astratto, ma si sostanzia in una serie di obblighi, anche non espressamente previsti dalle parti, volti a mantenere in equilibrio l’intero rapporto contrattuale e a garantire la sua funzionalità nel tempo. Tali obblighi possono spaziare dall’integrazione informativa, all’assistenza tecnica, alla cooperazione nella tutela del marchio e nella gestione di situazioni impreviste. La natura relazionale del franchising rende necessaria questa funzione integrativa della buona fede: il rapporto non è un semplice scambio tra due parti, ma si configura come una collaborazione

di lungo periodo, in cui la fiducia, l’interdipendenza e la reputazione giocano un ruolo cruciale. In tale scenario, la buona fede assicura che il contratto non sia uno strumento rigido e ingessato, bensì un organismo vivente, capace di adattarsi a circostanze nuove, tutelando gli interessi legittimi di entrambe le parti e assicurando il successo a lungo termine della rete di franchising. La violazione di questi obblighi integrativi, derivanti dalla buona fede, espone la parte inadempiente a responsabilità contrattuali, sanzioni e, nei casi più gravi, alla risoluzione del contratto e al risarcimento dei danni. Per questo motivo, i professionisti del diritto e gli operatori del settore del franchising sono sempre più attenti alla redazione di clausole contrattuali chiare ed equilibrate, oltre ad adottare comportamenti improntati alla cooperazione e alla trasparenza, al fine di prevenire controversie e garantire il successo di una formula commerciale che, se ben gestita, può produrre benefici rilevanti sia per il franchisor che per il franchisee. In definitiva, la buona fede costituisce uno strumento fondamentale per colmare le lacune del contratto di franchising, integrandolo con obblighi accessori e di collaborazione che ne garantiscono l’equità e la duratura efficienza. La sua funzione è indispensabile per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione e per promuovere relazioni contrattuali stabili, efficaci e capaci di generare valore per entrambe le parti.

Franchising Management

Executive Programme

Se desideri espandere le tue competenze nel settore del franchising scegli

L’Executive Programme Luiss Business School.

Un programma in formula part-time per approfondire le strategie di marketing, digitalizzazione, crescita e internazionalizzazione delle

reti di franchising.

Scopri di più

SCHEDE FRANCHISOR

Istruzioni per orientarsi tra le schede di Franchising & Partnership, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.

Pag. 47 Chicco

Pag. 47 Dietnatural

* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor

ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E PRODOTTI PER L’INFANZIA

Ragione sociale: Artsana SpA - Indirizzo: via Saldarini Catelli

1 – Grandate (CO) - Anno di fondazione: 1946 - Punti vendita diretti: 30 - Punti vendita affiliati: 83 - Punti vendita totali (estero): 360 - Punti vendita totali (Italia): 113

COSA CERCHIAMO

FORMAT CLASSICO

SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): 200

BACINO DI UTENZA: > 25.000 PERSONE

UBICAZIONE OTTIMALE:

CENTRO STORICO O CENTRO COMMERCIALE

CATEGORIE MERCEOLOGICHE: 5

FORMAT FASHION ORIENTED

SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): 90-100

BACINO DI UTENZA: AD ALTO TRAFFICO

CATEGORIE MERCEOLOGICHE:

FOCUS PRINCIPALE SU ABBIGLIAMENTO E CALZATURE

COSA OFFRIAMO

•MERCE: in conto vendita, riassortimento sulla base del venduto, pagamento quindicinale

•Margine garantito

•ARREDI, INSEGNE E GRAFICHE: progettazione tramite

Ufficio tecnico, costo a carico Artsana

•Indagine di GEOMARKETING e fatturato potenziale

•Supporto MARKETING&VISUAL MERCHANDISING

•FORMAZIONE prodotto e stile di vendita

•HARDWARE/SOFTWARE (SISTEMA CASSE): a carico

Artsana

•CONVENZIONE PER ACCESSO AL MICROCREDITO (fino a 40 mila euro)

COSA CHIEDIAMO

FEE D’INGRESSO: NESSUNA

ROYALTIES: NESSUNA

CENTRI DI NUTRIZIONE

Ragione sociale: Laboratorio Farmaceutico Erfo S.p.A.Indirizzo: Zona Artigianale Pontegallo - Anno di fondazione: 2010 - Anno partenza franchising: 2012 - Punti vendita diretti: 15 - Punti vendita affiliati: 105 - punti vendita diretti (estero): 2 - punti vendita affiliati (estero): 4 + 35 con altro brand

COSA CERCHIAMO

SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): 30 MQ

BACINO DI UTENZA: 25.000 ABITANTI

UBICAZIONE OTTIMALE:

FRONTE STRADA

PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): ESPERIENZA NEL SETTORE: NESSUNA

INVESTIMENTO INIZIALE DA : FATTURATO MEDIO ANNUO:

E-mail: franchising.chicco@artsana.com

SITO INTERNET: www.chicco.it

FEE D’INGRESSO:

9.900¤ + IVA

200.000¤

COSA OFFRIAMO

Entra a far parte della più grande rete Made in Italy di Esperti della nutrizione Con oltre 10 anni di esperienza nel settore del dimagrimento, abbiamo creato e messo a punto il metodo innovativo Diètnatural per affrontare il sovrappeso in modo naturale, equilibrato e duraturo. Grazie ai risultati dei primi Centri, il nostro franchising si è diffuso rapidamente affermando l’efficacia del Metodo Diètnatural. Diventando Affiliato Diètnatural, entri a far parte di una rete forte e consolidata e sviluppi la tua attività imprenditoriale con la sicurezza del successo, perché puoi contare sulla nostra solidità, storicità ed eccellente reputazione.

COSA CHIEDIAMO

1 NESSUNA

ROYALTY: NESSUNA

6 ANNI

DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):

Alex Cutè Tel:+39 393 9773056

e-mail: franchising.dietnatural.it Web:franchising.dietnatural.it

Nuovi strumenti utili per aumentare l’efficienza degli studi

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SETTORE LEGALE: UN’OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE RETAIL

Riduzione dei costi, velocità e efficienza, accessibilità: i vantaggi per le aziende retail di avvalersi di servizi legali supportati da AI. E, inoltre rischi e benefici per le catene di franchising

Il mondo del diritto sta vivendo una rivoluzione grazie all’intelligenza artificiale (AI). Sebbene la fi gura del legale continui a essere fondamentale, le tecnologie AI stanno cambiando il panorama, automatizzando molte delle attività che tradizionalmente richiedevano tempo e competenza umana. Per le aziende, in particolare quelle nel settore retail, questo cambiamento rappresenta sia un’opportunità che una sfida. Ma come possiamo sfruttare al meglio l’AI in ambito legale? E quali sono i rischi e i benefi ci per le catene di franchising? L’adozione dell’AI nel settore legale non è una novità. Le aziende legali, soprattutto quelle di grandi dimensioni, utilizzano già sistemi avanzati che semplificano molte attività operative, come la ricerca di precedenti giuridici, la gestione dei contratti e la revisione dei documenti. Tuttavia, tutti questi nuovi strumenti che integrano l’intelligenza artificiale sono realmente utili per aumentare l’efficienza degli studi. Il cliente a conoscenza di questi strumenti può di conseguenza chiedere servizi ad hoc personalizzati. Strumenti come Harvey.ai (non disponibile ancora per l’Italia) utilizzano modelli

di Mattia Nicoletti

Creative marketing strategist and producer –Dreamcatchers Entertainment

linguistici avanzati per analizzare grandi basi di dati giuridici e individuare sentenze o documenti rilevanti. Allo stesso modo, sistemi come Claude AI di Anthropic sono in grado di riassumere grandi volumi di documenti legali, facilitando il lavoro di revisione da parte degli avvocati, riducendo drasticamente il tempo necessario per leggere e comprendere le informazioni. La creazione di contratti è un’altra attività che beneficia enormemente dall’automazione.

Piattaforme che utilizzano l’AI per generare bozze di contratti basate su documenti precedenti, semplificando il processo di creazione e permettendo agli avvocati di concentrarsi sugli aspetti più complessi della negoziazione. Nonostante i vantaggi dell’AI, l’intelligenza artificiale da sola non è sufficiente. La supervisione di un legale umano resta fondamentale, in quanto solo un esperto può interpretare correttamente il contesto legale e prendere decisioni informate quando si tratta di situazioni complesse. Quali sono quindi i vantaggi per le aziende retail di avvalersi di servizi legali supportati da AI?

RIDUZIONE DEI COSTI

L’AI può automatizzare molte attività ripetitive e laboriose, riducendo i costi legali per le aziende retail. La gestione dei contratti, la ricerca giuridica e la redazione di documenti possono essere svolte in tempi rapidi e con meno risorse.

VELOCITÀ E EFFICIENZA

Con l’AI, le aziende possono risparmiare tempo nella gestione di documenti legali e nelle operazioni di routine, utilizzando ad esempio software che automatizzano il recupero dei crediti.

ACCESSIBILITÀ

L’AI rende i servizi legali più accessibili anche alle piccole e medie imprese del settore retail, che potrebbero altrimenti non permettersi consulenze legali tradizionali. L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore legale offre significativi vantaggi per le aziende retail, consentendo di ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Tuttavia, è cruciale che i legali non si affidino esclusivamente all’automazione, ma che la supervisione umana resti un elemento centrale nella gestione delle questioni legali. Ancora una volta l’AI, se utilizzata a dovere potrà essere un elemento fondamentale per abbattere i costi e risparmiare tempo.

Possono supportare i brand di franchising nella gestione di crisi e opportunità

LE RICERCHE DI MERCATO: UNO STRUMENTO PER AUMENTARE IL FATTURATO

Non sono solo uno strumento di supporto, ma una leva strategica fondamentale per i brand di franchising. Che si tratti di aumentare il fatturato, ottimizzare il lancio di nuovi prodotti, gestire una crisi o sviluppare campagne di marketing più efficaci, i dati permettono di prendere decisioni informate e di massimizzare il successo

Per i brand che operano nel mondo del franchising, le ricerche di mercato rappresentano uno strumento essenziale per prendere decisioni strategiche e operare con successo in contesti competitivi e in costante evoluzione. Dall’identificazione di nuove opportunità alla gestione delle sfide più complesse, i dati affidabili e approfonditi possono fare la differenza tra il successo e il fallimento. In Italia, purtroppo, manca una vera e propria cultura della ricerca, che spesso viene percepita come un costo anziché un investimento strategico. Tuttavia, per sviluppare un brand in franchising è fondamentale utilizzare strumenti di conoscenza come il geomarketing. Questo approccio

CEO di Business Intelligence Group, esperto in Studi e Ricerche di Mercato a livello internazionale

permette di analizzare il territorio e identificare le aree più promettenti per il posizionamento di nuovi punti vendita, minimizzando i rischi e massimizzando il potenziale di crescita. Che si tratti di ottimizzare una campagna di marketing a livello locale, riposizionare il marchio a livello nazionale o affrontare una crisi legata alla percezione del brand, le ricerche di mercato offrono insight chiave sui comportamenti dei consumatori, sui trend emergenti e sulle dinamiche specifiche di ogni territorio. Questo è particolarmente rilevante per i brand in franchising, dove il successo dipende dall’equilibrio tra la strategia centrale e l’adattamento alle realtà locali.

Le ricerche di mercato come leva strategica per il fatturato nel franchising

Un brand di franchising che desidera incrementare il proprio fatturato deve partire da una domanda fondamentale: “Conosciamo davvero il nostro mercato, i nostri clienti e le esigenze specifiche delle aree in cui operiamo?”.

Grazie alle ricerche di mercato, i brand di franchising possono:

• Identificare nuovi segmenti di mercato e territori ad alto potenziale: Molte reti di franchising si concentrano su mercati già consolidati, ma le ricerche di mercato possono aiutare a individuare territori o segmenti demografici ancora non serviti. Ad esempio, un marchio di ristorazione può scoprire che in una determinata area esiste una domanda significativa per opzioni di cucina vegetariana o vegana, permettendo di adattare l’offerta o aprire nuovi punti vendita mirati.

• Ottimizzare la scelta delle location: Per un brand in franchising, la scelta della posizione è cruciale. Analisi quantitative e qualitative possono fornire dati sul traffico pedonale, sui competitor locali e sulle preferenze dei consumatori nell’area, riducendo il rischio di aperture fallimentari.

• Ridurre l’incertezza nelle decisioni strategiche: Prima di lanciare un nuovo prodotto o servizio attraverso la rete di franchising, le ricerche di mercato possono verificare la domanda nei vari territori, aiutando a definire le priorità e a ridurre al minimo i rischi.

Esempio: Dove e la campagna “Real Beauty” Un esempio rilevante di come le ricerche di mercato possano guidare il successo è la campagna “Real Beauty” di Dove. Il brand ha utilizzato approfondimenti sui valori e sulle percezioni delle consumatrici per sviluppare una comunicazione autentica e innovativa, che ha avuto un forte impatto emotivo e ha migliorato le vendite. Per i franchising, questo approccio è particolarmente utile: adattare il messaggio globale a livello locale, basandosi su dati specifici, può aumentare la rilevanza e l’efficacia delle campagne.

Innovazione e lancio di nuovi prodotti nel franchising

Il lancio di nuovi prodotti o servizi è un momento chiave per i brand in franchising, poiché coinvolge sia la rete centrale che i singoli affiliati. Le ricerche di mercato giocano un ruolo cruciale in questo processo, garantendo che ogni decisione sia supportata da dati concreti.

Innovazione guidata dai dati

Le ricerche di mercato aiutano a identificare bisogni non soddisfatti e opportunità di innovazione. Ad esempio, un franchising nel settore del fitness può scoprire, attraverso sondaggi e focus group, che i consumatori sono interessati a soluzioni ibride tra palestra e allenamenti online. Questo tipo di insight può guidare lo sviluppo di nuovi servizi o l’adattamento delle offerte esistenti.

Test di concetti e prototipi

Prima di introdurre un nuovo prodotto in tutta la rete, le ricerche qualitative permettono di testare la reazione dei consumatori a livello locale. Questo approccio aiuta a identificare potenziali criticità e ad affinare il prodotto prima di un lancio su larga scala.

Caso studio: il fallimento della New Coke Un esempio iconico di quanto possa essere rischioso ignorare le ricerche di mercato è il caso della New Coke. Coca-Cola lanciò una nuova formula senza considerare appieno il

valore emotivo della versione originale per i consumatori. Per i franchising, è fondamentale bilanciare l’innovazione con la fedeltà al brand, utilizzando ricerche di mercato per anticipare le reazioni del pubblico e minimizzare i rischi.

Gestione delle crisi nei brand di franchising

Le crisi possono avere un impatto devastante su un brand in franchising, influenzando non solo la reputazione centrale ma anche la fiducia degli affiliati e dei consumatori locali. Le ricerche di mercato possono:

• Monitorare la reputazione del brand : Attraverso l’analisi dei social media e dei feedback dei clienti, è possibile identificare segnali di insoddisfazione e intervenire prima che si trasformino in una crisi.

• Guidare la comunicazione durante una crisi: In situazioni critiche, è essenziale sapere come comunicare con il pubblico. Un esempio è la gestione dello scandalo delle emissioni da parte di Volkswagen, che ha utilizzato dati di mercato per sviluppare una strategia di recupero della fiducia dei consumatori.

Ottimizzazione delle campagne di marketing per i franchising

Nel marketing, le ricerche di mercato consentono ai brand di franchising di:

• Segmentare il pubblico e personalizzare i messaggi: Ad esempio, un franchising di caffetterie può scoprire che i clienti in aree urbane preferiscono offerte legate alla sostenibilità, mentre quelli in aree suburbane apprezzano la convenienza e la rapidità del servizio.

• Ottimizzare le spese pubblicitarie: Comprendendo quali canali di comunicazione sono più efficaci in diverse aree geografi che, è possibile massimizzare il ritorno sull’investimento pubblicitario.

Il valore strategico delle ricerche di mercato per i franchising

Le ricerche di mercato non sono solo uno strumento di supporto, ma una leva strategica fondamentale per i brand di franchising. Che si tratti di aumentare il fatturato, ottimizzare il lancio di nuovi prodotti, gestire una crisi o sviluppare campagne di marketing più efficaci, i dati permettono di prendere decisioni informate e di massimizzare il successo. Aziende come Business Intelligence Group offrono soluzioni di ricerca avanzate specifiche per le esigenze dei franchising, aiutando i brand a navigare con sicurezza nel complesso panorama competitivo e a cogliere nuove opportunità di crescita.

Oltre ad essere pronti a rispondere alle nuove sfide, i brand devono anche concentrarsi sulla formazione dei propri clienti

L’EDUCATIONAL MARKETING: INFORMAZIONI IMPORTANTI

PER I CONSUMATORI

Può guidare i “lead”, ovvero chi ha dimostrato interesse nei confronti di un’offerta commerciale, verso la decisione di acquisto

Nello scenario attuale in costante evoluzione, la capacità di adattamento è essenziale per il successo di qualsiasi brand, che deve saper rispondere con efficacia alle esigenze dei consumatori e alle tendenze del momento. Adattarsi significa essere flessibili ai cambiamenti del mercato; significa stare al passo con i tempi senza perdere di vista i propri obiettivi; significa anche sperimentare nuove soluzioni e adeguarsi costantemente ai desideri e ai bisogni dei consumatori. Significa puntare verso una maggiore sostenibilità, inclusività e responsabilità sociale, dimostrando un impegno autentico e coerente nei confronti della comunità.

LA FORMAZIONE DEI PROPRI CLIENTI

Ma oltre ad essere pronti a rispondere alle nuove sfide, i brand devono anche concentrarsi sulla formazione dei propri clienti. Ogni giorno milioni di consumatori si rivolgono a Internet per ottenere informazioni, cercare risposte alle loro domande, imparare o ricevere spiegazioni semplificate su argomenti complessi.

CONDIVIDERE IL KNOW HOW DEL BRAND

L’Educational Marketing è inteso come quella parte di conoscenza, di know-how, che si condivide

gratuitamente e che non solo offre informazioni importanti per i consumatori, ma li educa all’uso migliore di un determinato prodotto o servizio.

È una strategia di Content Marketing – “una tecnica di marketing volta a creare e distribuire contenuti pertinenti e di valore per attrarre, acquisire e coinvolgere una target audience chiara e definita, con l’obiettivo di guidare i clienti verso una azione redditizia” – che attraverso la formazione su argomenti rilevanti nel settore in cui opera il brand, può guidare i “lead”, ovvero chi ha dimostrato interesse nei confronti di un’offerta commerciale, verso la decisione di acquisto. In questo modo il brand condivide tutte le informazioni correlate ai suoi prodotti o servizi con i consumatori, affinché questi abbiano gli strumenti per operare una scelta informata.

COSTRUIRE UNA RELAZIONE SOLIDA E DURATURA

Tale approccio oltre ad arricchire l’esperienza del cliente, consente anche alle aziende di costruire una relazione più solida e duratura con il proprio pubblico. Infatti, le aziende che abbracciano questa nuova visione hanno l’opportunità di costruire relazioni più autentiche

e significative con i loro clienti, promuovendo un senso di appartenenza e fedeltà che va oltre la semplice transazione commerciale. Offrire contenuti educativi coinvolgenti, come, ad esempio, i webinar, le guide o i tutorial, può aumentare l’interesse dei clienti e, nello stesso tempo, aumentarne la fiducia nel marchio.

IN EVIDENZA...

• Un cliente ben informato è un cliente più soddisfatto. Pertanto, formare i propri clienti è una strategia fondamentale per qualsiasi azienda che desideri costruire una relazione solida e duratura con il proprio pubblico

• L’Educational Marketing è inteso come quella parte di conoscenza, di know-how, che si condivide gratuitamente e che non solo offre informazioni importanti per i consumatori, ma li educa all’uso migliore di un determinato prodotto o servizio

• Offrire contenuti educativi coinvolgenti, come, ad esempio, i webinar, le guide o i tutorial, può aumentare l’interesse dei clienti e, nello stesso tempo, aumentarne la fiducia nel marchio

Un cliente ben informato è un cliente più soddisfatto. Pertanto, formare i propri clienti è una strategia fondamentale per qualsiasi azienda che desideri costruire una relazione solida e duratura con il proprio pubblico.

LE STRATEGIE DI IKEA E SEPHORA

IKEA offre consigli personalizzati sull’arredamento della casa e strumenti di pianificazione che aiutano i clienti a visualizzare il proprio spazio con i prodotti IKEA. Questo contenuto educativo aiuta i clienti a prendere decisioni informate e migliora la loro esperienza di acquisto. Educare i propri clienti significa anche trasmettere loro la filosofia aziendale, la missione, la visione e i valori in cui l’azienda crede. Sephora si distingue nell’educational marketing in Italia con il format DigiClass, ovvero, lezioni settimanali rigorosamente gratuite per la community. Si tratta di circa 40 minuti in cui, attraverso dei tutorial condotti da Beauty Expert del settore, si educano i consumatori alle novità, all’uso corretto dei prodotti e a come realizzare i look più cool del momento.

IL PASSAPAROLA COME STRATEGIA DI COMUNICAZIONE

Educare i clienti è il modo migliore per incrementare l’engagement (il coinvolgimento) e costruire la loyalty (la fidelizzazione), poiché, partecipando all’azione educativa, hanno la straordinaria capacità di instaurare legami di fedeltà molto solidi e duraturi e di innescare il passaparola. Il passaparola è la forma di comunicazione commerciale più antica, proprio come l’atto di influenzare le scelte delle persone: crediamo di scegliere, ma di fatto seguiamo la corrente invisibile che ci circonda e il Marketing lo sa.

navigating Success, TOGETHER

Da 30 anni accompagniamo le imprese in percorsi di sviluppo sostenibile, con un orientamento all’innovazione e alla generazione di valore condiviso

AREE DI INTERVENTO:

SVILUPPO MODELLI FRANCHISING

STRATEGIA D’IMPRESA E CORPORATE FINANCE

INVESTIMENTI STRATEGICI E AFFIANCAMENTO BOARD

MATCHING CON PARTNER DI VALORE

Creato nel 2018 da Go Next Digital, l'innovativa web factory di GoNext Group

WHUIS.COM: IL NUOVO

MODO DI OTTENERE INFORMAZIONI SU PERSONE, AZIENDE E IMMOBILI

Con Whuis.com basta un click per accedere a tutte le informazioni e i documenti utili per verificare l’affidabilità creditizia di una persona o di un’azienda

Whuis.com è il primo sito italiano per fare indagini su persone, aziende e proprietà immobiliari, complete di visure immediate. Puoi accedere a Whuis ovunque e in ogni momento sia da sito che da App (unica in Italia). Whuis.com è stato creato nel 2018 da Go Next Digital, l'innovativa web factory di GoNext Group. Oggi Whuis.com è utilizzato da oltre 8.000 professionisti e dai principali network immobiliari che hanno effettuato più di 9 milioni di indagini online: un network sempre più numeroso che crede nella trasparenza delle informazioni e lavora solo con clienti e partner verifi cati.

VERIFICA CLIENTI E PARTNER CON WHUIS.COM

Con Whuis.com basta un click per accedere a tutte le informazioni e i documenti utili per verificare l’affidabilità creditizia di una persona o di un’azienda.

• Dettagli sul patrimonio immobiliare;

• Ruoli attuali e passati ricoperti in aziende;

• Partecipazioni societarie e bilanci aziendali;

• Dettagli eventi negativi come protesti e atti pregiudizievoli su persona e società collegate (e viceversa);

• Visure, Atti e documenti immediati;

• Report Creditizio Experian.

NOVITÀ: CENSIMENTO ZONA DISCOVERY

Il nuovo strumento dedicato ai professionisti dell’immobiliare per mappare intere aree in modo smart e ottenere informazioni immobiliari in pochi click:

• Elenco e dati catastali e relativi proprietari di tutti gli immobili di zona;

• Monitoraggio variazioni catastali su tutti gli immobili di zona;

• Filtri SMART per targettizzare con precisione le tue zone e visualizzare le tipologie di immobili e proprietari di tuo interesse. Con Censimento Zona Discovery rivoluzioni il modo di fare zona e ottieni nuove acquisizioni in tempi record.

PERCHÉ SCEGLIERE WHUIS.COM

• Zero burocrazia e zero attese: fai visure immediate anche da App.

• Informazioni sempre aggiornate: controlla se ci sono aggiornamenti su persone e aziende di cui hai fatto indagini grazie alla Cronologia in Cloud.

• Prezzi più bassi: le nostre tariffe sono le più basse sul mercato.

I PUNTI DI FORZA

• Facile, veloce, innovativo

• Tutte le informazioni con una sola ricerca

• Disponibile 24/7

• App unica in Italia

• Consulenza personalizzata

• Prezzo imbattibile sul mercato

SERVIZI ONLINE

Categoria : Sito Internet - Ragione sociale: Whuis.com - Indirizzo: http://www.whuis.com - Anno di fondazione: 2018 - Numero sedi: 1

• Indagini su persone, aziende e immobili con elenco e dettagli negatività (protesti, pregiudizievoli conservatoria, procedimenti avviati) su persona e società connesse (e viceversa)

• Eventi da Conservatoria degli ultimi 24 mesi: Trascrizioni, Iscrizioni e Annotazioni.

• Catasto Smart: naviga in Catasto e Catasto su mappa (anche con geolocalizzazione).

• Censimento Zona Discovery: disegna la zona sulla mappa e ottieni l’elenco degli immobili con dati catastali, nominativi dei proprietari e monitoraggio variazioni catastali.

• Visure e documenti ufficiali online immediate al prezzo più basso di sempre.

• Report Creditizio Experian

• Certificazione Energetica (APE)

• Cronologia indagini e visure in cloud

• App unica in Italia

I PARTNER CON I QUALI COLLABORIAMO

Immobiliare: Gabetti, Sant’Andrea Luxury & Top Properties, Professione Casa, Grimaldi Immobiliare, Tecnocasa, Tecnorete, Coldwell Banker Italy, Tempocasa, Confedilizia, Toscano, FIAIP, RE/MAX, Replat, AlleaRE, AgentRE, Frimm, SoloAffitti, Fondocasa, Consimm, PrimaCasa, VendoCasa, IAD, FIMAA, TreRee. Finanziario: Affida, We-Unit, Auxilia, Monety.

Nome referente: Daniele Mancini, CEO Sito web: www.whuis.com

COSA OFFRIAMO AI NOSTRI PARTNER

Dal 25 al 27 marzo a Parigi Porte de Versailles

SHOP! LE SALON PER LA VALORIZZAZIONE DEI MARCHI

L’obiettivo: creare ponti per favorire l’innovazione nel settore del commercio al dettaglio offrendo un pacchetto di servizi completo ad aziende, marchi, rivenditori o agenzie di comunicazione

SHOP! Le Salon aprirà presto le porte alla sua 36esima edizione con l’organizzazione parallela della fiera C!Brand: le sinergie tra la comunità del marketing del punto vendita e l’universo del marchio non sono mai state così forti. Nell’arco di tre giorni i visitatori avranno l’opportunità di scoprire tutte le soluzioni di marketing per l’efficacia del punto vendita consentendo l’espressione e la valorizzazione di marchi e rivenditori. Si tratta di una duplice opportunità per esperti di marketing, comunicatori, creativi, influencer, merchandiser, designer di negozi, responsabili di produzione, acquirenti e responsabili CSR di arricchire e diversificare i propri piani

d’azione di marketing aggiungendo valore sia per il marchio che per il consumatore, mantenendo coerenza e uniformità nella loro comunicazione. L’obiettivo: creare ponti per favorire l’innovazione nel settore del commercio al dettaglio offrendo un pacchetto di servizi completo ad aziende, marchi, rivenditori o agenzie di comunicazione. Per esplorare e comprendere le ultime innovazioni e le principali sfide che interessano i settori della vendita al dettaglio e dei marchi, un ricco programma di conferenze fornirà approfondimenti e analisi delle tendenze e dei movimenti sottostanti in gioco in questi mercati. Sessioni plenarie, tavole rotonde, keynote e workshop:

quasi 40 eventi e 150 relatori affronteranno le sfide affrontate da marchi e rivenditori e le soluzioni offerte dal marketing. Tre grandi percorsi tematici struttureranno le tre giornate di fiera: ridefinire le nostre modalità di comunicazione, immaginare modelli produttivi più virtuosi e supportare nuovi modelli di fruizione. I visitatori avranno inoltre la possibilità di scoprire i 150 progetti in competizione durante lo SHOP! Awards Paris. Alla fi ne, verranno premiati i risultati più eccezionali, evidenziando l’eccellenza nel marketing del punto vendita in più di quaranta categorie, con il supporto di un centinaio di giurati esperti del settore retail e dei principali marchi. Nel cuore di C!Brand, i partecipanti potranno visitare la zona “Media Object Trends” per scoprire una selezione di articoli promozionali e tessili all’avanguardia nelle tendenze 2025. Tre eventi in un unico incontro per tutti i professionisti del marketing, che potranno beneficiare di un badge gratuito che consentirà l’accesso a tutti gli eventi, aree espositive, convegni e spazi attività previa preregistrazione tramite il codice A-CPSHCB25 .

Link di registrazione: https://www.shop-le-salon.fr/en/visit/ pre-register-my-badge/

Dal 15 al 17 marzo a Parigi - Porte de Versailles

FRANCHISE EXPO PARIS: IL PUNTO DI INCONTRO PER GLI IMPRENDITORI

L’obiettivo è quello di riunire i project leader alla ricerca di nuove sfide e fornire loro gli strumenti per sviluppare i loro progetti facendo sistema attorno a interessi comuni

Franchise Expo Paris è l’evento imperdibile dedicato al franchising per imprenditori, aspiranti imprenditori e investitori. Organizzato dalla FFF Fédération Française de la Franchise e da Infopro Digital, Franchise Expo Paris torna per la sua 43a edizione per offrire a più di 500 brand e oltre 30.000 visitatori un’immersione totale nel mondo del franchising. Con un focus particolare sul visitatore, l’evento di quest’anno presenterà una serie di iniziative volte a arricchire la sua esperienza in fiera e aiutarlo a realizzare i suoi progetti imprenditoriali.

Che cos’è Franchise Expo Paris?

Creato nel 1982, Franchise Expo Paris si è affermato nel corso degli anni come un evento chiave per il franchising e l’imprenditoria nel panorama francese e internazionale. Concepito come una “cassetta degli attrezzi” per l’imprenditore, l’obiettivo del salone è quello di riunire i project leader alla ricerca di nuove sfide e fornire loro gli strumenti per sviluppare i loro progetti facendo sistema e riunendoli attorno a obiettivi comuni. Si tratta di un vero e proprio luogo di incontro, di scambio e di dialogo, dove gli aspiranti imprenditori possono trovare tutte le informazioni necessarie per il modello di franchising che intendono sviluppare e i relativi vantaggi.

A chi si rivolge Franchise Expo Paris?

Il salone si rivolge a chiunque abbia un progetto imprenditoriale, a chiunque stia pensando o progettando di avere un’attività in proprio, qualunque sia il suo profilo o la fase di sviluppo in cui si trova.

Cosa c’è a Franchise Expo Paris?

Franchise Expo Paris esiste ed è atteso e apprezzato a livello internazionale per la ricchezza, il prestigio e la varierà delle insegne che ogni anno presenta. Edilizia, auto, bellezza, hotellerie, ristorazione, moda, assistenza all’infanzia... ogni anno, circa 90 settori di attività si riuniscono sul salone per reclutare, pianificare l’espansione territoriale della loro insegna e incontrare gli esperti del settore. Una enorme ricchezza di contenuti completata da momenti salienti costituiti da eventi collaterali di punta e da un ricco programma di incontri. Date un’occhiata più da vicino.

DOMENICA 16 MARZO

MASTER FRANCHISE SUMMIT

Un evento esclusivo in cui i master franchisee e gli investitori francesi e internazionali alla ricerca di nuove opportunità di business, potranno incontrare una selezione di franchisor che desiderano conquistare e sviluppare un nuovo territorio in Francia o all’estero.

LUNEDÌ 17 MARZO

MULTI-UNIT FRANCHISE FORUM

Dedicato al multi e pluri-franchising in Francia, questo evento offre alle insegne l’opportunità di presentare rapidamente il loro concept a un pubblico di multi e pluri-franchisee francesi alla ricerca di nuove opportunità di investimento.

Cifre chiave:

• 3 giorni

• 500 marchi

• 600 espositori attesi

• 100 consulenti esperti in materia di sviluppo di reti commerciali: esperti della FFF, Istituti finanziari con piani e programmi dedicati al franchising, municipalità e regioni e autorità locali, specialisti ed esperti in creazione di impresa...

• 25 Paesi rappresentati dai brand in esposizione

• 90 settori di attività rappresentati

• Più di 30 000 visitatori attesi

Distintivo gratuito: https://www.franchiseparis.com/en/registration/661666bdcc962ef133498fca?for

Buona fede, Dovere di informazione, LOI (lettera d’intenti) e NDA (riservatezza)

IL CONTRATTO E LA FASE DELLE

TRATTATIVE

Le trattative possono svolgersi in maniera verbale o scritta. A volte, qualora risultino complesse e comportino l’analisi e la soluzione di più attività o adempimenti, può essere sottoscritto un piano di lavoro dettagliato, che preveda anche tempistiche e adempimenti o documenti da fornire, la c.d. “minuta”

Prima della conclusione di un contratto complesso, si passa, di norma, dalla fase delle trattative; ciò non avviene solo nel caso in cui si tratti di contratti particolarmente semplici, che si concludono in maniera automatica o con la semplice firma di un modulo o con lo scambio tra pagamento del prezzo e ritiro del bene o servizio acquistato. Negli altri casi occorre essere cauti e mantenere un comportamento rispettoso del principio di buona fede fin dal primo momento. Anche la fase delle trattative ha infatti una precisa connotazione giuridica, con obblighi, possibili conseguenze ed aspetti che non possono essere ignorati. La violazione di obblighi di comportamento e la conseguente responsabilità per “culpa in contrahendo” era già contenuta nel Digesto, che prevedeva i casi di responsabilità per nullità della vendita, nel caso fossero non state comunicate le condizioni del bene, con conseguenti obblighi risarcitori. Venivano anche trattati casi di inidoneità del soggetto, se incapace, o dell’oggetto, qualora si fosse trattato di cosa viziata. L’obbligo delle parti di comportarsi secondo buona fede è disposto dall’art. 1137 del Codice Civile, mentre il successivo articolo 1138 C.C. prevede l’obbligo di risarcimento del danno a carico della parte che ha taciuto l’esistenza di una causa di invalidità del contratto. Il principio generale sussiste anche

di Patricia de Masi Taddei dMTV International Sagl Partner

in altri ordinamenti, sia pure in forme diverse.

Possono partecipare alle trattative le parti direttamente o altri soggetti incaricati, muniti di procura. Le trattative possono svolgersi in maniera verbale o scritta. A volte, qualora risultino complesse e comportino l’analisi e la soluzione di più attività o adempimenti, può essere sottoscritto un piano di lavoro dettagliato, che preveda anche tempistiche e adempimenti o documenti da fornire, la c.d. “minuta”. I c.d. “atti preparatori” consistono in atti conclusi prima del perfezionamento del contratto ancora da definire.

NDA

È consigliabile che già prima dell’inizio delle trattative o fin dal primo approccio una o entrambe le parti concordino di sottoscrivere un contratto di riservatezza o NDA (non disclosure agreement) a tutela del fatto che esse, proprio nella fase preliminare, devono condividere notizie riservate, il cui contenuto deve necessariamente essere tutelato. Tale accordo, redatto in forma scritta e sottoscritto per accettazione, può riguardare anche più soggetti: possibili investitori od eventuali partners per le fasi di ricerca o sviluppo, o soggetti coinvolti in vista di collaborazioni commerciali o di lancio di nuove iniziative o prodotti. Questa fase rappresenta un momento particolarmente delicato, nel quale non esistono ancora obblighi contrattuali, ma nel quale vengono svelati i più importanti contenuti che saranno oggetto della successiva trattativa. Il primo elemento da proteggere è il know-how, cioè il complesso delle informazioni, frutto di esperienza e di studio, che appartengono ad un soggetto e lo rendono unico. Il primo suggerimento è quello di descrivere dettagliatamente lo scopo della condivisione e le informazioni cui si fa riferimento: troppo spesso assistiamo infatti a contenuti generici, difficili da individuare e quindi da proteggere. È poi necessaria l’indicazione del periodo di tutela e la quantificazione dell’importo della penale che il soggetto inadempiente dovrà versare in caso di violazione. In questo modo si evita il difficile compito della quantificazione del danno subito. Altri elementi indispensabili, che dovranno

essere indicati nel NDA, qualora ci si trovi in un contesto internazionale, sono l’individuazione della legge applicabile e del foro competente in caso di controversie. Tra gli “atti preparatori” possiamo elencare i seguenti:

- la “minuta” o Il piano di lavoro. Essa rappresenta la fotografia dello stato dei lavori e si sviluppa per fasi, in modo da procedere in maniera organica alla realizzazione di quanto indispensabile per giungere a formulare una bozza di contratto. Inoltre, il piano di lavoro documenta lo stato delle trattative e può risultare utile come elemento di prova relativo all’iter contrattuale. Essa, tuttavia non comporta l’obbligo delle parti di concludere il contratto definitivo.

- la proposta irrevocabile: è un atto che rappresenta la manifestazione di volontà di una parte di mantenere ferma un’offerta o una proposta contrattuale, per un tempo determinato. Senza limite di tempo non può essere considerata “irrevocabile”. È opportuno inserire nella proposta tutte le condizioni che la parte proponente vorrà che vengano inserite nel successivo contratto definitivo.

- l’ opzione , disciplinata dall’art.1331 C.C., vincola una parte ad accettare una proposta irrevocabile. In tal caso non si tratta quindi di un atto unilaterale, ma deve coinvolgere entrambe le parti. In caso di violazione del patto di opzione il soggetto può essere tenuto al risarcimento del danno a favore dell’altra parte.

La lettera d’intenti (LOI) Può capitare che fin dall’inizio delle trattative sia richiesta, prima di procedere, una lettera d’intenti (LOI), che riassuma le condizioni alle quali si chiede all’altra parte di mostrare interesse per la prosecuzione di una collaborazione. Si tratta di un documento formale, redatto in forma scritta, con il quale vengono specificati i punti preliminari e principali di un accordo o per avviare le trattative. Si tratta di una traccia scritta e condivisa delle aspettative, senza un definitivo impegno contrattuale, che formalizza un interesse reciproco, pur senza un impegno vincolante e che da un lato è utile per evitare incomprensioni e, dall’altra, serve a pianificare tempi e modalità di collaborazione.

Responsabilità per mancato rispetto degli obblighi di buona fede nel corso delle trattative L’obbligo di rispettare la buona fede nella fase precontrattuale tutela l’altra parte al fine di evitare la possibilità di subire inganni o di trovarsi nella situazione di concludere contratti invalidi o non convenienti. Se la parte non inadempiente ha fatto affidamento sulla esistenza di condizioni che permettessero la conclusione di un contratto, ma le premesse per il raggiungimento dell’accordo si fossero rivelate essere state fin dall’inizio inesistenti, o false, o palesemente non convenienti, sussiste una responsabilità risarcitoria anche in mancanza di un contratto. Si tratta della rifusione delle spese inutilmente sostenute o, se dimostrati, dei danni per perdita di opportunità, scartate nella fiducia di poter concludere un contratto. Le stesse conseguenze possono essere invocate nel caso di contratto concluso con un “falsus procurator” o con persona che non aveva potere di disporre di un bene. In questi casi si configura una responsabilità extracontrattuale (o “aquiliana”) disciplinata dall’art. 2043 C.C.

Executive Programme sul franchising, la nuova formazione della LUISS

NATA LA PARTNERSHIP TRA CONFIMPRESE E LA LUISS

Intervista a Francesco Montuolo, Vice Presidente di Confimprese: “Una collaborazione funzionale al servizio di franchising manager, imprenditori di PMI e professionisti”

Oggi il franchising conferma un’accelerazione del business e consolida il suo trend di crescita con un giro d’affari che sfiora i 34 miliardi di euro e un aumento del +9,9% (rispetto al 2022). Il franchising vale oggi il’18% del Pil italiano. Partendo da questi dati la Luiss Business School, sempre attenta a riformulare continuamente l’esperienza formativa, ha istituzionalizzato l’Executive Programme in Franchising Management. Il Programma è rivolto a professionisti con esperienza lavorativa che intendono approfondire le tematiche più rilevanti ed innovative dell’Area del Franchising Management e favorisce il raggiungimento di importanti progressi nel percorso di carriera. In quest’ottica è nata la partnership con Confi mprese,

l’Associazione italiana leader nel retail che raggruppa primari operatori con reti dirette e franchising, ne tutela gli interessi e favorisce lo sviluppo di punti vendita e marchi in Italia e all’estero. Il programma ha l’obiettivo di fornire gli strumenti necessari per operare in maniera efficace all’interno della complessa rete dei Franchising. inoltre, affronterà il tema mettendo in luce sia le sfide del franchisor che si trova a progettare e gestire le reti, sia il punto di vista del franchisee chiamato a scegliere con consapevolezza la rete a cui deciderà di aderire, alla luce di un’analisi oculata delle caratteristiche e delle relative opportunità. Abbiamo intervistato Francesco Montuolo, Vice Presidente di Confimprese.

FRANCESCO MONTUOLO Vice Presidente Confimprese

Quali sono i vantaggi del franchising e qual è il suo futuro?

“Il franchising garantisce la soddisfazione del franchisor e del franchisee e consente una rapida espansione delle reti di vendita con la formula dell’autoimpiego. Circa il 50% della base associativa Confimprese, che rappresenta circa 490 brand commerciali, 90mila punti vendita e 800mila addetti, ha reti in franchising.

L’associazione è da sempre attenta ai temi del franchising e si fa portavoce delle istanze del settore presso le istituzioni competenti”.

Rivolto a franchising manager, imprenditori di PMI e professionisti

EXECUTIVE PROGRAMME FRANCHISING MANAGEMENT

La Luiss Business School, la Scuola di Business e Management della Luiss Guido Carli, con oltre 40 anni di esperienza, si impegna a riformulare continuamente l’esperienza formativa, valorizzando il capitale economico, sociale e umano. Accelerare le carriere e consolidare i punti di forza sono tra gli obiettivi principali della Scuola, rendendola il partner ideale per la crescita e trasformazione di persone e aziende. È in tale contesto che si inserisce l’Executive Programme in Franchising Management. Articolato in 6 moduli e organizzato in formula part-time per conciliare gli impegni professionali dei partecipanti, si terrà nella splendida cornice di Villa Blanc, a Roma. Con una faculty di prestigio composta da accademici di alto livello e professionisti esperti del settore, rappresenta un’esperienza unica di apprendimento. Rivolto a franchising manager, imprenditori di PMI e professionisti, il programma offre un curriculum articolato e strutturato al fine di consentire il miglioramento delle competenze nel settore del franchising, integrando teoria e pratica in un percorso di alta formazione manageriale. Verranno esplorate le sfide del franchising per franchisor e franchisee, incentivando lo sviluppo di soft skill chiave e di rafforzare il network professionale dei discenti.

Per maggiori informazioni: https://businessschool.luiss.it/executive-franchise-management

A CHI E’ RIVOLTO IL CORSO

Il Programma è rivolto a professionisti con esperienza lavorativa che intendono approfondire le tematiche più rilevanti ed innovative dell’Area del Franchising Management e favorisce il raggiungimento di importanti progressi nel percorso di carriera.

Il programma si rivolge a:

• Franchising Manager che si trovano a dover fronteggiare la crescente complessità dell’ambiente competitivo;

• Manager che desiderano espandere accelerare la crescita professionale ed organizzativa;

• Imprenditori di PMI che desiderano approfondire le opportunità derivanti dall’affiliazione ai franchising;

• Tutti i professionisti interessati ad approfondire i meccanismi e i benefici dei modelli di Franchising.

Al termine del percorso i partecipanti avranno acquisito strumenti, idee e nuove prospettive utili a leggere lo scenario competitivo in maniera strategica e saranno in grado di:

• comprendere in maniera più approfondita le dinamiche e i trend che governano il settore del franchising;

• ideare, progettare e programmare le attività di marketing, in linea con le scelte e gli obiettivi strategici aziendali;

• gestire e strutturare una rete moderna che sappia sfruttare le opportunità derivanti dalla digitalizzazione;

• comprendere i rapporti che si sviluppano dentro e fuori la rete;

• saper cogliere le opportunità che si sviluppano nei mercati internazionali e sviluppare strategie di espansione.

Come nasce la partnership tra Confimprese e la LUISS School of Government e in particolare con l’Executive Programme sul franchising?

“Grazie al direttore Fabio Pasquali, referente scientifico dell’Executive Programme sul Franchising e già Ceo & Founder di VLV Capital sagl e Direttore della rivista Franchising & Partnership, siamo entrati in contatto con i vertici della Luiss School of Government e abbiamo deciso di partecipare attivamente all’Executive Programme grazie alla nostra expertise sul settore franchising”.

In che modo si concretizza questa partnership?

“Attraverso un accordo commerciale in cui Confimprese si impegna a diffondere i contenuti dell’iniziativa, assicurando agli associati condizioni di maggior favore per la frequenza dell’Executive programme”.

Qual è il valore aggiunto che Confimprese dà al progetto?

“Confimprese, grazie all’esperienza maturata e alle numerose imprese che operano da molti anni con questa formula distributiva, contribuisce alla progettazione dell’Executive Master e anche ad

alcuni contenuti che individueremo nel corso del progetto”.

Si tratta di un corso progettato per aiutare professionisti con più o meno anni di esperienza ad affrontare con efficacia la complessità della rete sia dal lato del franchisor che da quella del franchisee… Pensa che la formazione sia importante non solo per i giovani, ma anche per professionisti che già sono nel mondo del lavoro?

“Il franchising è un mondo in continua evoluzione e necessita di formazione specifica, perché la

COME ISCRIVERSI

governance di una rete da parte dell’imprenditore comporta una serie di competenze precise anche nel rapporto con il franchisee. Anche l’evoluzione della giurisprudenza va seguita con attenzione. Confimprese organizza nel mese di gennaio un evento specifico sul tema per affrontare le tematiche relative alle relazioni b2b”.

Per iscriversi all’Executive Programme in Franchising Management è necessario compilare il Modulo di iscrizione presente sulla pagina del programma.

Agevolazioni finanziarie

La Luiss Business School offre diverse opzioni di agevolazioni finanziarie per l’iscrizione ai programmi executive. Le riduzioni non sono cumulabili con altre riduzioni, sponsorship o borse di studio previste per il Programma.

− I partecipanti che hanno già frequentato a titolo personale un corso Luiss Business School e i laureati Luiss Guido Carli potranno usufruire di una riduzione della quota d’iscrizione pari al 10%

− Imprese, Istituzioni, Enti o Amministrazioni Pubbliche che perfezioneranno iscrizioni multiple per lo stesso percorso formativo potranno usufruire di una riduzione della quota d’iscrizione pari al 10%

− Early bird 60 giorni. Per le richieste di iscrizione pervenute almeno 60 giorni prima della data di inizio del percorso formativo si applica una riduzione della quota di iscrizione pari al 10%

− Early bird 30 giorni. Per le richieste di iscrizione pervenute almeno 30 giorni prima della data di inizio del percorso formativo si applica una riduzione della quota di iscrizione pari al 5%.

Executive Education

Executive Programme in Franchising Management T. (+39) 06 8522 2345 – Roma executive@luissbusinessschool.it

Disponibile da luglio 2024, indirizzata alle imprese esportatrici che esportano, importano o sono presenti in Africa

SIMEST PER I PROGETTI DI

INTERNAZIONALIZZAZIONE:

LA MISURA AFRICA

L’importo massimo dell’intervento agevolativo richiedibile non può superare il 35% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci aziendali, ed è erogato ad un tasso agevolato corrispondente al 10% del tasso di riferimento della Commissione Europea

Simest è la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che oramai da più di 30 anni sostiene i progetti di internazionalizzazione delle imprese italiane, operando attraverso finanziamenti per l’internazionalizzazione, la partecipazione al capitale delle imprese ed il supporto del credito alle esportazioni. Con particolare riferimento all’ambito inerente alla finanza agevolata, sono diversi gli strumenti ad oggi ancora disponibili, e focalizzati su diversi settori di intervento: apertura di nuove sedi all’estero; inserimento di un Temporary Export Manager; sviluppo di piattaforme e-commerce; partecipazione a fiere internazionali; investimenti per la transizione ecologica e digitale; realizzazione di studi e consulenze specialistiche, nonché investimenti per l’ottenimento di certificazioni. Per alcune tipologie di imprese (ad esempio PMI giovanili, femminili o innovative; aziende con sede operativa al sud o con requisiti di sostenibilità) c’è la possibilità di accedere ad una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 10%. Tutti i finanziamenti agevolati Simest sono prioritariamente indirizzati al rafforzamento della competitività internazionale delle imprese italiane, supportando lo sviluppo di progetti mirati alla crescita della propria realtà sui mercati esteri.

IN EVIDENZA...

• Tutti i finanziamenti agevolati Simest sono prioritariamente indirizzati al rafforzamento della competitività internazionale delle imprese italiane, supportando lo sviluppo di progetti mirati alla crescita della propria realtà sui mercati esteri

• Almeno il 60% dell’intervento agevolativo deve essere dedicato a spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale anche in Italia

• L’erogazione dell’intervento agevolativo avviene in massimo tre tranche: una prima quota, pari al 25% è a titolo di anticipo; una seconda quota, sempre pari al 25%, è erogata entro 3 mesi dalla prima rendicontazione, mentre la quota rimanente viene erogata con la tranche finale a saldo

Oltre ai tradizionali strumenti di supporto sopra delineati, ci vogliamo in questa sede dedicare ad un’interessante novità, resasi disponibile da luglio 2024, indirizzata alle imprese esportatrici che esportano, importano o sono presenti in Africa. L’offerta Simest si è infatti arricchita con il nuovo strumento “Potenziamento mercati africani”, finalizzato alla realizzazione di investimenti per l’innovazione, la trasformazione digitale ed ecologica, ed il rafforzamento patrimoniale dell’impresa richiedente. Una delle condizioni prioritarie da tenere in considerazione riguarda i requisiti di ammissibilità, che contemplano la necessità che la realtà sia stabilmente presente, esporti o si approvvigioni nel continente africano, oppure sia stabilmente fornitrice di predette imprese. L’importo massimo dell’intervento agevolativo richiedibile non può superare il 35% dei ricavi medi degli ultimi due

bilanci aziendali, ed è erogato ad un tasso agevolato corrispondente al 10% del tasso di riferimento della Commissione Europea. L’impresa richiedente può altresì richiedere una quota di cofinanziamento del 20% dell’importo dell’intervento agevolativo qualora abbia una sede operativa, costituita da almeno 6 mesi rispetto alla data di presentazione della Domanda, in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; oppure una quota del 10% se possiede una sede italiana diversa da quelle sopra citate. È inoltre possibile richiedere l’esenzione dalla prestazione delle garanzie. Le spese ammissibili sono di varia natura. È anzitutto importante considerare che almeno il 60% dell’intervento agevolativo deve essere dedicato a spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale anche in Italia.

Il bando indica a questo proposito alcune tipologie, a titolo esemplificativo e non esaustivo, di spese ammissibili, fra le quali ritroviamo: acquisto di macchinari, apparecchiature, impianti e beni strumentali, o potenziamento di beni produttivi e strumentali esistenti; tecnologie hardware e sofware; integrazione e sviluppo dei processi aziendali; investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali; spese di acquisto di una nuova struttura, o il potenziamento di una sede esistente per l’inserimento in un Paese Africano; spese per investimenti legati alla sostenibilità ambientale e sociale. La quota rimanente dell’intervento agevolativo può essere riservata a: spese per la formazione professionale di personale africano; spese per affitto o allestimento di strutture; spese di viaggio, ingresso e soggiorno di personale africano per assunzione, qualora non sia stata effettuata in loco; spese promozionali e spese consulenziali professionali. L’erogazione dell’intervento agevolativo avviene in massimo tre

tranche: una prima quota, pari al 25% è a titolo di anticipo; una seconda quota, sempre pari al 25%, è erogata entro 3 mesi dalla prima rendicontazione, mentre la quota rimanente viene erogata con la tranche finale a saldo. Le spese possono essere sostenute, fatturate e pagate solo a partire dalla data di ricezione del CUP.

Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/No Profit, turismo.

Per informazioni: francesca@obiettivosviluppo.com - Tel. +39 349.5603388

CUCINA STELLATA A DOMICILIO

Il caso Chefs à Mesa a Lisbona in Portogallo rappresenta un esempio gastronomico premium che può essere assaporato ogni giorno a tavola, grazie alla sua accessibilità. 6 grandi chefs si sono uniti per dare vita a un concept che riesce a rendere più accessibile l’esperienza dell’alta cucina

Nella nostra società e nella nostra cultura, il cibo e il suo racconto stanno vivendo un periodo di grande visibilità, grazie alla loro esplosione sui media e soprattutto sui social. Il food porn che continua a monopolizzare una fetta importante delle bacheche social è un indicatore importante di una cresciuta attenzione verso il cibo a 360°. Inclusa la curiosità in aumento per il mondo del

di Fabrizio Valente

Fondatore e Amministratore di Kiki Lab –Gruppo Promotica

‘lusso’ nel cibo e dei suoi creatori, modelli che hanno ormai scalzato nell’immaginario collettivo e nelle aspirazioni di molti giovani e giovanissimi il mondo dei calciatori e degli sportivi in generale. ‘Gustare le ricette degli chef’ è una voce che ha velocemente scalato la classifica dei desideri di un pubblico crescente, ma di certo è qualcosa che molti possono permettersi solo saltuariamente.

Feel & Link e Quick & Easy

Nel 2023 a Lisbona 6 grandi chefs si sono uniti per dare vita a un concept che riesce a rendere più accessibile l’esperienza: Chefs à Mesa, ovvero ‘chefs a casa’. Si tratta di un negozio unico, specializzato in piatti di altissima qualità, disponibili solo da asporto o con consegna a domicilio. Ognuno degli chef, Bertílio Gomes, Miguel Castro e Silva, Paulo Morais, Vitor Adão e Vitor Sobral, ha uno spazio dedicato dove esporre le proprie creazioni, sia fresche, sia sottovuoto, che surgelate. Senza dover pagare il servizio, che con questi posizionamenti ha sempre una qualità, un valore e un prezzo significativo, i clienti riescono ad accedere al ‘meglio a casa’ (payoff del concept) con costi molto più accessibili, come ad esempio due porzioni di lasagna a 11.50€. Le ricette e i sapori, raffinati e unici, sono simili a quelli proposti dagli chef nei propri ristoranti e i piatti caratteristici di ogni chef sono ben visibili nel negozio. Le preparazioni si presentano in diverse forme, spaziando dalle ricette già pronte ai brodi e alle basi da poter completare poi a casa.

PROSSIMO EVENTO KIKI LAB

Retail Innovations 20

Milano, 26 marzo 2025

Presentazione della ventesima edizione della ricerca mondiale Retail Innovations e testimonianze top manager aziendali

Convegno a pagamento. Inviti disponibili per Retailer e Brand (disponibilità limitata)

Per informazioni: kiki@kikilab.it

Commento Kiki Lab

Chefs à Mesa rappresenta un concetto gastronomico premium che può essere assaporato ogni giorno a tavola, grazie alla sua accessibilità. Pioniere di questo approccio in Portogallo, Chefs à Mesa garantisce qualità eccellenti e creazioni culinarie esclusive sviluppate da alcuni dei migliori chef del paese. Un merito da non sottovalutare al concept è inoltre la capacità di mettere insieme della ‘star’, tipicamente molto individualiste e poco disponibili in genere a collaborare con i colleghi. Il progetto combina praticità e alta cucina e il negozio è un luogo dove l’esplorazione culinaria rappresenta un’avventura coinvolgente, grazie anche agli eventi organizzati in negozio.

Caso tratto dalla ricerca Internazionale

Retail Innovation

Chefs à Mesa – Lisbona, Portogallo

Il mondo gourmet diventa accessibile: sei chefs uniscono le forze e la creatività per un modello di fruizione che si concentra su asporto e consegna a domicilio

Area chiave

• Feel & Link

Chiavi complementari

• Quick & Easy

Info chiave

• Specializzato super-gourmet

• 2023: apertura

Una guida approfondita con spunti pratici per integrarli nelle strategie aziendali

I PRINCIPALI TREND DELLA COMUNICAZIONE E DEI

SOCIAL MEDIA PER LE

AZIENDE NEL

2025

Adottare queste tendenze significa non solo restare rilevanti, ma anche costruire relazioni solide e autentiche con il pubblico, garantendo una crescita sostenibile sotto ogni punto di vista

di Giuseppe Origo

CEO e Founder Origo Comunicazioni, specialista in strategie di comunicazione digitale e social media marketing per clienti complessi e franchising

Il 2025 si preannuncia come un anno di grandi cambiamenti per il marketing digitale e la comunicazione. Le aziende dovranno adattarsi a nuove tendenze per mantenere il proprio vantaggio competitivo. Ecco una guida approfondita sui trend più rilevanti, con spunti pratici per integrarli nelle strategie aziendali.

1. Autenticità e Trasparenza

L’autenticità è una parola chiave per il 2025. I consumatori, sempre più consapevoli e informati, premiano i brand che mostrano il loro lato umano e comunicano in modo genuino. Secondo una recente ricerca di We Are Social, il pubblico vuole sempre più connessioni autentiche, dove il messaggio sia chiaro e coerente con i valori aziendali.

Cosa fare nel 2025:

• Mostra il dietro le quinte: Utilizza storie e video per mostrare il processo creativo, il lavoro del team o l’impegno verso i clienti.

• Rispondi con empatia: Ascolta il feedback degli utenti e interagisci con autenticità.

• Evita il greenwashing: Comunica solo azioni concrete in ambito sostenibile per evitare danni alla reputazione.

2. Contenuti Effimeri e Video Brevi

Il formato video breve continuerà a dominare. Piattaforme come TikTok, Instagram Reels e YouTube Shorts rappresentano il futuro del social engagement. I contenuti effimeri, come le Storie di Instagram, rimangono strumenti potenti per generare interazioni veloci e genuine.

Cosa fare nel 2025:

• Punta sull’immediatezza: Pubblica contenuti rapidi e accattivanti per mantenere alta l’attenzione degli utenti.

• Racconta storie coinvolgenti: Sfrutta le potenzialità del video storytelling per trasmettere emozioni.

• Integra l’interattività: Utilizza sondaggi, quiz e adesivi per creare dialogo con il pubblico.

3. Sostenibilità e Responsabilità Sociale

La sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità. I consumatori vogliono sapere come i brand si impegnano per l’ambiente e la società. Nel 2025, le aziende che non integrano la sostenibilità nelle proprie strategie rischiano di perdere rilevanza.

Cosa fare nel 2025:

• Rendi trasparenti le tue azioni: Mostra dati e risultati delle tue iniziative sostenibili.

• Comunica valori condivisi: Collabora con

organizzazioni che condividono i tuoi obiettivi sociali o ambientali.

• Coinvolgi i consumatori : Incoraggia i clienti a partecipare a iniziative sostenibili, come programmi di riciclo.

4. Coinvolgimento della Community

La costruzione di community attive attorno al brand è fondamentale. I consumatori cercano un senso di appartenenza e vogliono sentirsi parte di qualcosa di più grande. La creazione di spazi virtuali dedicati ai valori e interessi condivisi sarà una chiave di successo.

Cosa fare nel 2025:

• Crea gruppi esclusivi : Usa piattaforme come Facebook Groups o Discord per creare community chiuse attorno al tuo brand.

• Promuovi eventi online e offline: Organizza webinar, workshop o incontri dal vivo per rafforzare il legame con il pubblico.

• Enfatizza i valori condivisi : Comunica messaggi che risuonino con le passioni e gli ideali della tua audience.

5. Utilizzo Avanzato dell’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale (AI) diventerà ancora più pervasiva nel 2025. Dalla creazione automatizzata di contenuti alla segmentazione avanzata del pubblico, l’AI consentirà di ottimizzare campagne e interazioni con i consumatori.

Cosa fare nel 2025:

• Integra chatbot avanzati: Offri assistenza clienti in tempo reale, personalizzata e disponibile 24/7.

• Analizza i dati: Usa strumenti di AI per comprendere il comportamento dei consumatori e prevedere le loro necessità future.

• Automatizza il marketing : Implementa campagne automatizzate basate sul comportamento degli utenti.

6. Benessere Digitale

L’attenzione al benessere digitale sarà un trend cruciale. Con l’aumento del tempo trascorso online, i consumatori apprezzano i brand che promuovono un utilizzo equilibrato dei social media.

Cosa fare nel 2025:

• Evita il sovraccarico informativo: Programma le pubblicazioni per non sopraffare gli utenti.

• Promuovi contenuti positivi: Offri messaggi che ispirano e migliorano l’umore degli utenti.

• Incoraggia pause digitali: Collabora con influencer o campagne che invitano a disconnettersi per rigenerarsi.

FONTI:

1. Fishouse Magazine - Trend Social Media 2024

2. Engage - I cinque trend della comunicazione nel 2025

3. Zero Pixel - Social Media 2025

4. Hootsuite - Social Media Trends 2025

5. Web2Emotions - 5 Social Trends per il 2025

6. TourTools - Social Media Trends 2025

7. Ascolto Attivo e Gestione delle Crisi

Monitorare le conversazioni online diventa sempre più essenziale. L’ascolto attivo consente di intercettare feedback e di rispondere rapidamente a eventuali problematiche, preservando la reputazione del brand.

Cosa fare nel 2025:

• Investi in social listening : Utilizza strumenti per tracciare menzioni e conversazioni rilevanti.

• Prepara piani di crisi : Anticipa possibili problematiche e definisci strategie di risposta.

• Coinvolgi esperti: Affidati a professionisti per gestire comunicazioni sensibili.

Conclusioni

Il 2025 sarà un anno di sfide e opportunità per le aziende che sapranno adattarsi alle nuove dinamiche della comunicazione e dei social media.

Adottare queste tendenze significa non solo restare rilevanti, ma anche costruire relazioni solide e autentiche con il pubblico, garantendo una crescita sostenibile sotto ogni punto di vista.

INCIPIT LIBRI

HAI MANGIATO?

Racconti per prendersi cura del genere umano

Autore: Oscar Farinetti

Editore: Slow Food

Pagine: 272 / Prezzo: € 19.80

Un libro originale sul cibo. L’autore racconta storie di guerra, amore, sogni e vita quotidiana legate al cibo come momento di cura e condivisione. Ispirandosi alla famosa frase d’amore di Elsa Morante “Hai mangiato?”, intreccia personaggi celebri a ritratti di vite comuni. Attraverso aneddoti storici e riflessioni umane, il libro celebra la convivialità del pasto, approfondendo il legame intimo tra nutrimento e relazioni. Una narrazione che rivela la complessità dell’animo umano, tra passioni e difficoltà, mostrando il cibo come simbolo universale di vicinanza e amore. Il cibo come cura, come passione, come relazione, come momento di condivisione, c’è tutto questo sulle tavole, ai fornelli e tra i personaggi del libro. Michelangelo Pistoletto, Umberto Eco, Giovanni Treccani, ma anche i vecchi di Langa, due fratelli, una cameriera che sognava Marylin Monroe: la penna dell’autore percorre fatti storici e episodi della vita quotidiana regalandoci racconti coinvolgenti e ritratti originali.

SECURITY ANALYSIS - Principi senza tempo per investire

Autore: Benjamin Graham - David L. Dodd

Editore:Hoepli

Pagine: 836 / Prezzo: € 44.90

Security Analysis è uno dei libri di finanza più influenti che siano mai stati scritti. I principi e gli strumenti utilizzati dai leggendari Benjamin Graham e David Dodd, infatti, sono stati applicati con successo da intere generazioni di investitori. Questa edizione del volume, in particolare, illustra le idee e i metodi valutativi impiegati dagli attuali maestri del value investing. Ciascuna delle 8 parti di cui si compone l’opera è preceduta da una “guida tematica alla lettura”, a cura di Massimo Intropido, che sintetizza e attualizza i vari concetti trattati, e conferma l’influenza esercitata da Graham e Dodd sui mercati odierni. L’investitore di successo deve costantemente reinventarsi, in modo da poter analizzare e valutare in modo adeguato le nuove epoche, i nuovi titoli, le aziende nascenti, i settori emergenti, i modelli che cambiano e le condizioni di mercato in continua evoluzione. Grazie alle prospettive dei diversi contributori Security Analysis fornisce una panoramica completa sul variegato mondo degli investimenti e costituisce una lettura imprescindibile per gli investitori, individuali o istituzionali, di ogni età e livello di esperienza.

INCIPIT LIBRI

IRONIA

Autore: Paolo Iacci

Editore: Franco Angeli

Pagine: 174 / Prezzo: € 21.00

Ironia è sinonimo di libertà, nella vita e, soprattutto, nel lavoro. Questo volume rivoluziona la tradizionale visione del management, che lo vuole triste ed involuto. Qui scoprirai che non esiste contrapposizione tra ironia e lavoro. Al contrario, ironia e umorismo sono alla base della capacità di gestire le risorse umane. Sono caratteristiche chiave per il management moderno. L’ironia dimostra la competenza del manager nel gestire le contraddizioni, ridurre le tensioni, conciliare interessi opposti, rivelare ciò che non viene detto, rendere affrontabili i problemi, proporre soluzioni e affrontare le difficoltà. In questo modo, l’umorismo e l’ironia possono diventare strumenti manageriali potenti ed efficaci. Attraverso esempi divertenti e rivelatori, aneddoti brillanti, riferimenti filosofici e analisi manageriali, questo libro è una guida essenziale per capire come l’ironia possa trasformare le relazioni professionali, migliorare il clima lavorativo e stimolare la creatività. Ovviamente il libro non è solo divertente, è un vero e proprio must per chiunque desideri capire come l’arte dell’ironia possa essere la chiave per un management più efficace e, in ultima analisi, per una vita professionale più soddisfacente.

CHIUDI GLI OCCHI E NON PENSARE

Autore: Raffaele Morelli

Editore: Mondadori

Pagine: 144 / Prezzo: € 18.50

“Tutti vogliono seguire un percorso chiaro, ben illuminato e senza sorprese, vogliono certezze e risposte sicure, e non sanno che è proprio questo modo di vedere le cose che crea le loro nevrosi. Tutti individuano quello che chiamano il loro ‘problema’ e si impegnano a ‘risolverlo’, e per riuscirci combattono magari per anni, se non per tutta la vita. Guardano e riguardano le loro ferite, ci rimuginano, cercano spiegazioni chiare e soluzioni definitive: non sanno che questo atteggiamento è la loro infelicità. Due anime vivono dentro di noi: quella superficiale che scorre con il tempo dell’orologio e quella che vive nell’eterno, come accade nei sogni, dove dietro gli occhi chiusi ci sono le immagini, il buio, la notte, il mistero, la magia.” E proprio a partire da questo semplice gesto – chiudere gli occhi – Raffaele Morelli ci guida qui in un cammino tutto interiore, che grazie ad alcuni semplici esercizi ci porta a contatto con la presenza misteriosa che ci abita e rifugge i pensieri, le nostre convinzioni, le opinioni comuni. Solo affidandoci a questo sapere profondo che è in noi, e invitandolo a scendere in campo, potremo giungere alla guarigione. Basta, dunque, rimuginare sul passato, basta domandarsi il perché, basta chiedere consiglio agli altri: “Solo la mente silenziosa, anche se sperimentata per pochi istanti, produce veri e propri miracoli. Il Sé vive nascosto e silenzioso e, solo in questo stato, regala l’autoguarigione”.

APPUNTI RETAIL

In questo numero:In questo numero vi diciamo come scoprire tutte le novità di whatsapp per il 2025 e poi un’applicazione per migliorare e gestire le tue finanze. Inoltre, se vuoi mantenere sotto controllo il tuo benessere e la tua salute mentale scarica Stoico.

2025: NOVITÀ PER WHATSAPP

Il team di sviluppo di WhatsApp non si ferma mai e nelle scorse settimane ha rilasciato il primo aggiornamento del 2025 per la versione Beta attraverso il Google Play Beta Program: la nuova versione disponibile è la 2.25.1.10 e non si segnala per alcuna novità già sfruttabile, bensì perché anticipa la futura possibilità di controllare le animazioni nei messaggi. Vi ricordiamo che potete trovare tutte le ultime notizie sull’app di messaggistica più famosa al mondo — come, ad esempio, quella relativa alla possibilità di sfruttare ChatGPT — nelle pagine dedicate a WhatsApp per Android e a WhatsApp per iOS e Desktop.

4,7/5

4,0/5

“MONEY MANAGER” È UN’APPLICAZIONE OTTIMIZZATA PER LA GESTIONE

DELLE

FINANZE PERSONALI. Facilita un’efficiente gestione delle finanze. Non memorizza semplicemente i guadagni e le spese, ma deposita il denaro nel tuo account non appena viene inserito il guadagno e preleva il denaro dal tuo account non appena viene inserita una spesa. Sulla base dei dati inseriti si può istantaneamente visualizzare l’ammontare di spese per categoria e i cambiamenti da mese a mese. C’è inoltre un grafico apposito per visualizzare l’evoluzione dei guadagni e delle spese per ogni conto.

IL TUO DIARIO QUOTIDIANO E LA TUA SALUTE MENTALE

SOTTO CONTROLLO

Stoico è il tuo compagno di salute mentale e diario quotidiano: ti aiuta a comprendere le tue emozioni e fornisce approfondimenti su come essere più felice, più produttivo e superare gli ostacoli. Fondamentalmente, lo stoico ti aiuta a prepararti per la giornata al mattino e a riflettere sulla tua giornata la sera. Nel processo, ti guidiamo anche a tenere un diario con suggerimenti stimolanti, a costruire abitudini migliori, a tenere traccia dei tuoi stati d’animo e altro ancora. Con stoico, puoi sfruttare tecniche collaudate per migliorare la tua salute mentale, rendendo più facile gestire lo stress, sviluppare resilienza e coltivare una mentalità positiva. Gli strumenti di journaling di Stoic ti aiutano a documentare i tuoi pensieri e le tue emozioni, fornendo preziosi spunti nel tuo percorso di salute mentale.

25 / 26 / 27 MARCH 2025

PARIS EXPO

PORTE DE VERSAILLES

THE BIGGEST EVENT DEDICATED TO THE RETAIL MARKETING SOLUTIONS, PHYSICAL MARKETING AND THE DEPLOYMENT OF BRAND UNIVERSES! PERMANENT AND EPHEMERAL POS ADVERTISING // LAYOUT AND FURNITURE REGISTRATION OPENS SOON - STAY TUNED!

THE 61 ST EDITION OF THE SHOP! AWARDS, WHICH REWARDS EXCELLENCE IN POINT-OF-SALE MARKETING

FOLLOW US

BUSINESS CARD

FRANCHISOR & PARTNER

ISTITUZIONALI

Non lasciare questo spazio ai tuoi concorrenti.

Non perdere tempo, fai trovare il tuo marchio. Entra anche tu a far parte dei protagonisti de LE BUSINESS CARD

Alex Cutè tel: 393 9773056 franchising.dietnatural.it sito web: franchising.dietnatural.it

COMMERCIALI

Daniele Mancini, CEO sito web: www.whuis.com

Info@vlvcapital.ch

ABSTRACT

F&P IN THE

WORLD

THE 5 TRENDS FOR 2025

Banks and financial operators are increasingly offering services based on dematerialisation. From the large-scale adoption of AI, to the rise of quantum computing, to the regulation of technology: an analysis of the main developments that will impact the financial sector in the months to come.

DIÈTNATURAL: THE FRANCHISE BRAND OF HEALTHY NUTRITION AND WELL-BEING

Today it has over 120 points of sale in Italy and a growing network abroad. Interview with Alessandro Cutè, CEO of the Diètnatural brand: “a formula that combines free consultancy, targeted tests and tailor-made products. The mission is summarized in helping people reach their ideal weight and improve psychophysical well-being through targeted, innovative paths supported by certified quality products”.

MARKET RESEARCH: A TOOL TO INCREASE TURNOVER

They can support franchise brands in managing crises and opportunities. They are not just a support tool, but a fundamental strategic lever for franchising brands. Whether it’s increasing revenue, optimizing new product launches, managing a crisis or developing more effective marketing campaigns, data helps you make informed decisions and maximize success.

EDUCATIONAL MARKETING: IMPORTANT INFORMATION FOR CONSUMERS

In addition to being ready to respond to new challenges, brands must also focus on educating their customers. It can guide “leads”, i.e. those who have shown interest in a commercial offer, towards the purchase decision.

SHOP! THE SALONS FOR THE ENHANCEMENT OF BRANDS

From 25 to 27 March in Paris Porte de Versailles. The goal: to build bridges to foster innovation in the retail sector by offering a complete service package to companies, brands, retailers or communication agencies.

FRANCHISE EXPO PARIS: THE MEETING POINT FOR ENTREPRENEURS

From 15 to 17 March in Paris - Porte de Versailles. The aim is to bring together project leaders looking for new challenges and provide them with the tools to develop their projects by working as a system and bringing them together around common interests.

ABBONATI A FRANCHISING & PARTNERSHIP

Direttamente a casa tua 6 numeri di FRANCHISING & PARTNERSHIP

• Versione cartacea e digitale per te al prezzo speciale di € 60,00. • Solo versione digitale per te al prezzo speciale di € 30,00.

Compilare la cartolina in stampatello e inviare via mail ad info@vlvcapital.ch allegando copia del versamento effettuato alle seguenti coordinate: codice IBAN: CH2109000000161067589, SWIFT: POFICHBEXXX intestato a VLV Capital, presso Post Finance AG

COMPILA CON I TUOI DATI E INVIA E-MAIL

limitazione, opposizione e reclamo, inviando un’apposita richiesta all’indirizzo e-mail Info@vlvcapital.ch

AGENDA 2025 GENNAIO 2025

11/12 gennaio - L’EXPO DEL FRANCHISING - TORONTO

Centro Congressi Metro Toronto - Ontario - Canada

16/18 gennaio - FIERA COMMERCIALE IN FRANCHISING

Tokyo Big Sight, Tokyo – Giappone

FEBBRAIO 2025

31 gennaio/1 febbraio - LA MOSTRA DEL FRANCHISING

BRITANNICO E INTERNAZIONALE

Olympia Londra, Inghilterra - Regno Unito

12/17 febbraio - FIERA INTERNAZIONALE DEL FRANCHISING

IN CINA GUANGZHOU

Complesso fieristico di Canton, Guangdong - Cina

MARZO 2025

15/17 marzo - FRANCHISE EXPO PARIS

Porte de Versailles, Parigi (Francia)

25/27 marzo - SHOP! LE SALON

Paris Expo – Porte de Versailles (Francia)

26 marzo - RETAIL INNOVATIONS 20 KIKILAB

Milano

F R A N C H I S I N G

P A R T N E R S H I P

FORTHEGROWTHOFYOURBUSINESS

BIMESTRALE - ANNO III - N.1 GENNAIO - FEBBRAIO 2025

Hanno collaborato con noi: Stefania Giuseppetti, Mirco Comparini, Mattia Nicoletti, Fabrizio Valente, Francesca Paleari, Patricia de Masi, Taddei Vasoli, Gianni Bientinesi, Giuseppe Origo, Giovanni Adamo

Le rubbriche New entry, News estero, News, News comunicazione, Business format, Segnalibro, Appunti retail, Abstract e Agenda sono a cura di Ennio Salomone

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.