Franchising & Partnership - Settembre Ottobre 2024

Page 1


PROPERTY MANAGEMENT

NHOOD FULL CIRCLE SOLUTIONS

EDITORIALE

“Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta” GOETHE

Conosciamo molte persone durante il nostro percorso di vita e professionale, ma in realtà il numero di persone con cui riusciamo a mantenere delle relazioni significative sembra essere necessariamente ristretto… numero che forma una comunità naturale nelle società. Per ogni imprenditore, una buona cerchia di persone, di relazioni durature nel tempo può realmente fare la differenza, perché le persone che ti circondano sono quelle che riusciranno sempre a darti una spinta ed un motivo in più per continuare a credere nel tuo business. Ed è questo il caso e il racconto, che con molto orgoglio e piacere, voglio fare ai nostri lettori. Su questo numero di Franchising & Partnership ho scelto di intervistare Vincenzo Boccia, un uomo nato imprenditore, un lungo percorso nell’impresa di famiglia, e poi moltissime cariche autorevoli nel tessuto imprenditoriale nazionale. Un contatto iniziale, molti anni fa, quando io mi affacciavo nel mondo dell’editoria e lui iniziava il suo percorso lavorativo e professionale nella sua tipografia di Salerno. Interessi comuni lavorativi. Un contatto che è durato nel tempo e si è consolidato perché alla base c’era uno stesso sentire, una mission da portare avanti con sensibilità, interesse per la crescita rivolto al mondo dell’impresa, quella pura, sociale senza trascurare il business. Punti di contatto che si sono rafforzati nel tempo ed oggi si unisce un altro tassello… tassello importante sia per la sua attività, come Presidente della Luiss School of Government e sia per la mia, pioniere in Italia del Franchising, fondatore della prima rivista in Italia su un settore, allora sconosciuto. Abbiamo unito le nostre forze e la Business School della Luiss ha accolto con molto interesse la mia proposta di dar vita all’Executive Programme Franchising Management, rivolto a franchising manager, imprenditori di PMI e professionisti. Con grande coraggio la Luiss Guido Carli, su volere di Vincenzo Boccia, si impegna a riformulare continuamente l’esperienza formativa, valorizzando il capitale economico, sociale e umano. Creando un contatto reale tra formazione e lavoro al fine di migliorare le competenze nel settore del franchising, integrando teoria e pratica in un percorso di alta formazione manageriale. Al corso, tra l’altro, verranno raccontate Case History di importanti brand nazionali con la testimonianza dei fondatori prestando grande attenzione verso i percorsi che li hanno portati al successo, con l’obiettivo proprio di migliorarsi e inserirsi in ruoli specializzati. Per la prima volta il mondo accademico scende nel mondo reale e diventa pratico. Il franchising si è dimostrato, nel tempo, un modello di business flessibile e in grado di adattarsi bene al territorio circostante, elementi insiti nello spirito e nei valori del retail 5.0. In un’epoca di rapidi cambiamenti, il franchising rappresenta una soluzione efficace per garantire la crescita e la resilienza del retail specializzato, contribuendo al benessere delle comunità e all’evoluzione verso una società più avanzata e sostenibile. Ne siamo consapevoli noi di Franchising & Partnership che da oltre 25 anni portiamo avanti l’informazione e la formazione su questo settore. E se 25 anni fa siamo entrati in un settore dove non si poteva conoscere e prevedere un futuro sviluppo della formula, oggi, siamo orgogliosi di aver cavalcato un’onda positiva circondati da persone, anche se poche, che hanno creduto nel nostro stesso obiettivo. E penso che come non mai, in questo caso, valga un famoso proverbio che recita: “ Chi ben comincia è a metà dell’opera”.

SETTEMBRE - OTTOBRE 2024

del usergenerated content nelle strategie di comunicazione

NEW ENTRY

KIKO MILANO GRAND OPENING PRESSO LA STAZIONE CENTRALE DI NAPOLI

KIKO Milano, il brand N1 di make-up in Italia, con più di 1000 punti vendita nel mondo, conquista anche la Stazione Centrale di Napoli, settima stazione in Italia in cui il brand è presente, grazie alla collaborazione con Grandi Stazioni Retail. Il concept innovativo del brand si riflette all’interno di ogni negozio, dove l’ampia gamma di prodotti permette alle clienti di giocare con infinite sfumature, sperimentare con il make-up e reinventare il proprio look in libertà: dai classici cult come il Velvet Passion Matte Lipstick, l’Unlimited Foundation SP15 e l’Ultimate Pen Eyeliner, agli innovativi mascara e agli ombretti, disponibili in ben 65 shade.

MANGOPAY NOMINA TRISTÁN TORRES VELAT VICE PRESIDENT OF GLOBAL SALES

Mangopay, fornitore di infrastrutture di pagamento modulari e flessibili per piattaforme, ha annunciato la nomina di Tristán Torres Velat a nuovo Vice President of Global Sales. Torres, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di Head of Europe di Mangopay, è stato un pilastro fondamentale dell’azienda sin dal suo arrivo ad aprile 2023. Nella sua nuova posizione, Tristán Torres Velat guiderà il team commerciale, focalizzandosi sull’espansione della quota di mercato di Mangopay in Europa e nelle altre regioni strategiche. Le sue responsabilità includeranno la gestione dello sviluppo del business a livello globale.

PAC 2000A CONAD: GIOVANNI MASTRANTONI NUOVO PRESIDENTE

Il nuovo Consiglio di Amministrazione di PAC 2000A, prima Cooperativa del Consorzio Conad per numero di Soci, punti vendita ed estensione territoriale, nel corso della prima riunione tenuta dopo l’Assemblea di Bilancio ha nominato Giovanni Mastrantoni nuovo Presidente, con Alibrandi che resta consigliere, e Vitaliano Gaggi, Emma Montano, Antonello Scalise e Salvatore Abbate come vicepresidenti. È stato, inoltre, confermato Danilo Toppetti come Amministratore Delegato. “Dopo oltre 30 anni come Socio della Cooperativa è per me un onore assumere la carica di Presidente. Ringrazio Claudio Alibrandi, mio predecessore, per lo straordinario lavoro portato avanti negli anni in cui ha guidato la Cooperativa e il Consiglio di Amministrazione per avermi accordato la sua fiducia” ha commentato il nuovo Presidente di PAC 2000A, Giovanni Mastrantoni.

TRISTÁN TORRES VELAT
Vice president of global sales
GIOVANNI MASTRANTONI

NEW ENTRY

STARBUCKS® APRE A RIMINI

Starbucks ha aperto, in partnership con Percassi, licenziatario esclusivo del marchio in Italia, il 42esimo store nel Paese scegliendo Le Befane Shopping Centre di Rimini, tra i più grandi centri commerciali dell’Emilia-Romagna. Con una superficie complessiva di 52.000 metri quadri e più di 130 negozi, Le Befane Shopping Centre, inaugurato nel novembre 2005, ospita al suo interno negozi, servizi e spazi di intrattenimento dedicati ad adulti e bambini: dall’abbigliamento allo sport, dalla tecnologia all’arredamento e tanto altro; il tutto completato dall’Ipermercato Spazio Conad, da un ampio food court e dalle 12 sale cinematografiche del Multiplex Giometti.

DISPENSA EMILIA PRESENTA IL NUOVO RISTORANTE “TO DREAM”

Dispensa Emilia cala il suo poker d’assi su Torino. A poco più di un anno dalla doppia apertura al centro commerciale ‘Shopville Le Gru’, e poche settimane dopo l’attesissima apertura nel centro commerciale Lingotto di Torino, Dispensa Emilia porta a quattro il numero di ristoranti nel capoluogo piemontese, inaugurando il suo primo free standing all’interno di To Dream, elegante Shopping District all’aria aperta a pochi minuti dal centro, in Corso Romania 460. Con questa nuova apertura, Dispensa Emilia genera 20 nuovi posti di lavoro a Torino, che si aggiungono agli altri 16 già creati in città dal ristorante del Centro Commerciale Lingotto solo qualche settimana fa.

A Monza, patria dell’automobilismo e del Gran Premio più amato d’Italia, anche KFC scalda i motori per l’apertura del suo ristorante in città, in Corso Milano 11. Una partenza in pole position, in posizione centrale a pochi passi dall’isola pedonale e dalla stazione, ma comodamente raggiungibile in auto: così il brand leader del pollo fritto nel mondo porta la sua inimitabile croccantezza ancora più vicino al cuore dei monzesi, dei turisti e dei tantissimi tifosi sportivi. “Da monzese, sono particolarmente contento di annunciare l’apertura di un ristorante KFC a Monza, città attiva e vivace alla quale portiamo, con questa apertura, 30 nuovi posti di lavoro – commenta Corrado Cagnola, AD di KFC in Italia”.

KFC – KENTUCKY FRIED CHICKEN APRE A MONZA

NEWS ESTERO

RISPARMIO CASA CRESCE ANCHE ALL’ESTERO: APRE IL PRIMO STORE A MALTA

“Risparmio Casa” continua a portare il modello italiano di drugstore specializzato nei prodotti per la cura della casa e della persona anche all’estero: apre a Malta in Constitution Street, località Mosta, il primo punto vendita dei 10 annunciati nell’ultimo piano industriale. Prosegue così un’espansione internazionale iniziata in Svizzera dove a Lugano e Locarno operano già due punti vendita Risparmio Casa. Stefano Battistelli, socio fondatore di Risparmio Casa insieme al fratello Fabio, ha dichiarato: “l’apertura del primo punto vendita a Malta è un passo importante nel processo di crescita internazionale di Risparmio Casa: dopo la Svizzera, portiamo anche a Malta un modello consolidato e di successo in Italia che siamo certi possa diventare un punto di riferimento in un mercato drugstore e fai-da te come quello dell’Isola caratterizzato da piccole realtà locali”.

MIXUE, DALLA CINA LA RIVOLUZIONE DEL GELATO

L’innovativo modello di franchising di Mixue contrasta nettamente con gli approcci tradizionali nel suo settore. Si distingue infatti per l’eliminazione delle comuni tariffe di franchising e delle spese di gestione tipiche di altri modelli, e inoltre l’azienda offre contratti a breve termine e copre i costi di ristrutturazione dei negozi. Una produzione efficiente e snella permette di mantenere bassi i costi operativi. L’unico costo ricorrente per gli affiliati Mixue sono le commissioni sulle materie prime rendendo l’apertura di un negozio Mixue un’opportunità accessibile. Questa strategia non solo attira una gamma più ampia di imprenditori, ma crea anche un modello di business sostenibile in cui gli affiliati hanno maggiori probabilità di successo grazie ai minori costi iniziali e operativi.

NON SOLO ITALIA MA ANCHE FRANCIA, SPAGNA, MALTA E USA

La pizza al taglio di Alice è gustata non solo in tante città italiane, dalla capitale a Milano e Cagliari, da Torino a Genova fino ad Agrigento, ma anche all’estero, per esempio in Francia, Spagna e Malta, e nel 2017 è sbarcata negli USA con la prima pizzeria a Philadelphia. La vera unicità del progetto Alice rispetto ad altre catene nel mondo della ristorazione consiste nel generare un sistema replicabile attraverso la trasmissione e la condivisione di uno stesso sapere artigiano. A differenza di altre realtà, infatti, in cui il prodotto è standardizzato perché realizzato a livello centrale, la pizza di Alice viene preparata, impastata, farcita e cotta ogni giorno in ogni pizzeria dalle mani di un pizzaiolo o di una pizzaiola. Per raggiungere l’obiettivo di una formazione comune, nell’ottobre del 2013 è nata a Roma l’accademia di Alice, la prima scuola di formazione del gruppo, dove si svolge la prima fase della formazione degli aspiranti pizzaioli.

MAPIC 2024: RIFLETTORI PUNTATI SULLE NUOVE VARIABILI DEL MERCATO RETAIL

MAPIC 2024, l’evento internazionale di primario riferimento per il mercato immobiliare commerciale, accoglierà anche quest’anno al Palais des Festivals, oltre 5000 partecipanti tra cui 1600 insegne provenienti da tutto il mondo. Tra i protagonisti che si ritroveranno dal 26 al 28 novembre prossimi a Cannes hanno già confermato la propria presenza Carmila, SCC, Nhood, Multi, IGD SIIQ, Cushman & Wakefi eld, CBRE, McArthur Glenn, Neinver, Nepi Rockastle, ECE, Pradera e molti altri. “Gli operatori del mercato immobiliare e del retail dovranno dimostrare flessibilità per adattarsi e crescere in questa nuova era.” ‒ Dichiara Francesco Pupillo, Direttore del MAPIC ‒ “MAPIC 2024 metterà in luce le evoluzioni del settore cercando di guidare i player del mercato ad interpretare le trasformazioni in atto ed identificare nuove opportunità di crescita”.

RE/MAX ITALIA

ANNUNCIA LA PARTNERSHIP CON BOARD

RE/MAX Italia annuncia la partnership siglata con Board, leader mondiale nelle soluzioni di Enterprise Planning, per la progettazione e l’implementazione di un’esclusiva piattaforma di Business Intelligence finalizzata all’analisi strutturata dei dati aziendali relativi a ciascuna agenzia. Un innovativo strumento, infatti, è stato sviluppato su misura da Board per rispondere specificatamente alle esigenze del network in franchising. L’obiettivo di questa partnership è ottimizzare i processi decisionali delle agenzie RE/MAX a livello nazionale, favorendo una pianificazione sempre più integrata e performante in grado di adattarsi rapidamente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

DATI POSITIVI PER I

CENTRI COMMERCIALI

Continua la collaborazione tra CNCC ed EY finalizzata ad analizzare mensilmente gli andamenti del settore dei Centri Commerciali italiani. L’analisi, come di consueto, utilizza i dati forniti dall’Osservatorio CNCC, che si basano su un panel rappresentativo, costante e omogeneo, di cui fanno parte 300 strutture, pari a circa 10.000 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale. Dall’analisi emergono, in particolare, i dati positivi dei fatturati relativi al mese di giugno 2024, in crescita dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2023. Tali dati, in controtendenza rispetto a quanto registrato a maggio 2024, hanno contribuito a portare i valori relativi al primo semestre dell’anno sostanzialmente in linea rispetto al 2023 (-0,9%). Le categorie che hanno registrato le migliori performance sono: Cura Persona e Salute (+8,1%) e Attività di Servizi (+0,7%). Stabili, invece, i trend registrati da Ristorazione (+0,3%) e Abbigliamento (-0,3%). In calo Elettronica di consumo (-6,5%), Cultura, tempo libero e regali (-4,3%) e Beni per la casa (-1,6%).

FRANCESCO PUPILLO - director of MAPIC
DARIO CASTIGLIA - CEO & Founder REMAX ITALIA

Unisciti a SoloAffitti e spicca il volo nel mondo del Franchising !

27 anni di esperienza nel Franchising, il nostro metodo brevettato, la nostra assistenza costante e continuativa, ti guideranno verso il successo nel mondo dell’immobiliare!

Diventare imprenditore con è facile!

Scopri di più sulle nostre opportunità di affiliazione e inizia oggi stesso il tuo viaggio verso il successo nel settore immobiliare.

800.627.627 +39 393 946 0956 franchising@soloaffitti.it soloaffitti.it

COLOURBOOK X CAPRI VICE: LA NUOVA FRONTIERA

DELL’ELEGANZA E DELLO STILE MADE IN ITALY

Nel panorama sempre mutevole della moda e del lifestyle, c’è una nuova arrivata: la linea di prodotti Colourbook X Capri Vice. Il marchio, evocativo dell’eleganza, dello stile e della personalità di uno dei luoghi più iconici del mondo, promette di portare la gioia di vivere caprese e la creatività intrinseca nel brand di stationery & office Colourbook, ad un nuovo livello di raffinatezza. I valori che guidano il brand di moda Capri Vice sono proprio quelli dell’eleganza, di una personalità ben definita e del bien vivre, quello tipico dell’isola, che, nella nuova collezione, si mixano a creatività e stile made in Italy, l’impronta distintiva del brand Colourbook.

COMMUNITY CRESCE

NEI RANKING

DELLE M&A DI MERGERMARKET

Con 48 operazioni e un controvalore complessivo di 21,6 miliardi di dollari, Community scala le classifi che globali stilate da Mergermarket, osservatorio privilegiato di intelligence finanziaria che redige il più autorevole monitor delle operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) a livello mondiale e censisce gli adviser finanziari, legali e di comunicazione. La classifica considera il numero e il valore delle operazioni seguite nei primi sei mesi del 2024 dai quali emerge che la società conferma la leadership globale ed europea sia per numero di deal seguiti (17 in più rispetto ai primi sei mesi del 2023) che per valore +63% facendole così guadagnare posizioni in classifica.

EURONICS BRUNO

INAUGURA UN NUOVO

PUNTO VENDITA NELLE

GALLERIE BENNET DI PIEVE FISSIRAGA

Euronics BRUNO, azienda leader nel settore dell’elettronica di consumo dal 1936 e Socia Euronics Italia S.p.A., è lieta di annunciare l’apertura del suo 38° punto vendita in Italia, il quarto in Lombardia, presso le Gallerie Bennet di Pieve Fissiraga (LO), in Via delle Nazioni Unite, 1. Il nuovo negozio, che si estende su una superficie di quasi 1.450 mq, è stato progettato con un layout moderno e funzionale, in grado di offrire ai clienti un’esperienza d’acquisto coinvolgente e personalizzata. All’interno, un team di 16 esperti qualificati per la vendita diretta e 4 addetti al supporto e all’assistenza telefonica, per un totale di 20 persone, selezionati e formati con cura, sarà a disposizione per fornire consulenza specializzata e un servizio su misura in ogni fase del processo di acquisto.

AURO PALOMBA - CEO & Founder community

La Yogurteria investe continuamente nella Ricerca e Selezione di materie prime di qualità, esclusivamente prodotte nel territorio italiano.

I NOSTRI PRODOTTI DI SUCCESSO

SALONE FRANCHISING

MILANO: OLTRE 100

INSEGNE ATTENDONO I NUOVI FRANCHISEE

Varietà e qualità dell’offerta contraddistinguono l’evento. A bordo già oltre 100 insegne a testimoniare la straordinaria ricchezza e l’alta qualità dell’offerta che caratterizzano l’evento. Moltissimi i brand che confermano la propria presenza, con Eurospin, main partner del Salone, insieme a Coop Lombardia e Crai Secom, solo alcune tra le insegne del settore GDO. Spiccano anche i ritorni di Mc Donald’s, Doppio Malto, LaYogurteria, 12Oz e Kebhouze, fra i big del food&beverage, uno dei comparti più ampi del mondo franchising caratterizzato da una vasta gamma di format e concept innovativi che spaziano dai ristoranti fast food alle caffetterie, dalle pizzerie ai bar e gelaterie. Tornano al Salone anche i brand dedicati alla bellezza e alla cura di sé con L’Erbolario e F**K insieme al commercio specializzato con Coin, Kids & Us, Kipoint, grandi riconferme dell’edizione 2024.

INDUSTRIAL FORUM

ITALO SVIZZERO

ORGANIZZATO

DALLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA

Lugano, il 16 ottobre 2024, ospiterà il primo Forum Industriale italo svizzero. Coinvolte realtà di spicco del Made in Italy, ricercatori e produttori eccellenti del settore meccanico, elettromeccanico e della meccanica di precisione. Un evento imperdibile rivolto agli operatori di un settore ampio e sfaccettato che vede il Made in Italy come fi ore all’occhiello. Il Primo Forum Industriale Italo Svizzero è organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera a Lugano con l’obiettivo di creare un ponte tra le due nazioni, mettendo in contatto la domanda e l’offerta in una giornata dedicata esclusivamente al settore della manifattura meccanica, delle lavorazioni strategiche, delle filiere che necessitano di produzioni elettromeccaniche di precisione.

ITALY ON STAGE. È IL MOMENTO GIUSTO PER INVESTIRE IN ITALIA

Sono diversi gli indicatori positivi che suggeriscono un ambiente economico favorevole per gli investimenti in Italia, in particolare per il commercial real estate. Questo è quanto emerge dal report “Italy on Stage” realizzato dal Team Research Italy di CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare, con l’obiettivo di raccontare l’evoluzione dei fondamentali delle principali asset class, evidenziandone prospettive, opportunità e potenziale di crescita. Negli ultimi anni l’Italia ha compiuto notevoli progressi nel ridurre il rapporto debito/PIL e ha registrato una crescita del PIL pro capite più elevata rispetto ad altri principali paesi europei. L’Italia si collocata al quarto posto in Europa per dimensioni della propria economia, ma solo all’ottavo posto per volume di investimenti nel settore immobiliare negli ultimi anni (2019-2023). Le attività di sviluppo immobiliare limitate del precedente ciclo economico ci consentono di affrontare le nuove sfide dei mercati occupier, dove oggi persiste una domanda ancora inespressa.

GHIANI GIULIA

NEWS COMUNICAZIONE

ACCADEMIA AFFILIATI

DESPAR NORD: INNOVAZIONE E FORMAZIONE PER GLI IMPRENDITORI DEL FUTURO

Si è conclusa con il rito della proclamazione e della consegna degli attestati la seconda edizione del corso organizzato dalla “Accademia Affiliati Despar”, che dal 2022 si occupa di ideare e realizzare un percorso su misura per gli imprenditori che vogliono gestire i punti vendita affiliati del marchio dell’Abete, fornendo loro i migliori strumenti e modelli per gestire al meglio la loro attività. Un percorso lungo un anno, partito nel luglio 2023, e che ha coinvolto una decina di imprenditori (età media 34 anni) all’interno di un progetto formativo distintivo rispetto a quelli delle altre insegne del mercato della Gdo, volto a migliorare le competenze personali, stimolando un approccio manageriale e promuovendo congiuntamente la cultura e i valori di Despar.

MSC CROCIERE BACK

SPONSOR DEL GENOA PER LA STAGIONE

2024/2025

MSC Crociere e Genoa CFC comunicano di aver rinnovato la partnership per la stagione sportiva ‘24/25, per gli eventi del campionato di Serie A e della Coppa Italia. Il logo di MSC comparirà a titolo esclusivo, a partire dal primo incontro ufficiale, nella parte retrostante delle maglie da gioco in uso alla prima squadra maschile. “Siamo riconoscenti per lo straordinario apporto che MSC Crociere veicola sul territorio e consapevoli dell’importanza che questa sinergia rappresenta per il nostro Club”, ha sottolineato Flavio Ricciardella, Chief Operating Officer del Genoa. “La continuità e la crescita della partnership negli anni riveste un significato speciale, proprio come lo spazio sul retro delle divise per le competizioni, in cui MSC figurerà in qualità di back-sponsor”.

ANNUNCIATI I PROGETTI FINALISTI DEGLI INNOVA RETAIL AWARDS 2024-2025

Innova Retail Award, riconoscimento annuale organizzato da Kiki Lab e dedicato ai progetti di innovazione nel Retail a 360°, è giunto alla sua settima edizione. La giuria, presieduta da Fabrizio Valente e composta da manager, professionisti ed esperti di retail e di innovazione (elenco completo su https://innovaretailaward.it/la-giuria-2024/), ha valutato oltre 120 candidature e ha selezionato i 48 finalisti delle 12 categorie del premio. I vincitori verranno svelati il prossimo 22 ottobre presso l’Enterprise Hotel di Milano, in occasione dell’evento ‘Innova Retail Award 2024-2025’ organizzato da Kiki Lab: verranno premiati i progetti nazionali e internazionali del Retail a 360° e Start-up e Scale-up Tech con innovazioni in grado di generare valore aggiunto all’experience dei clienti.

É un format esclusivo, completo e funzionale utile a chi si vuole investire nel mondo dell’ottica.

Supportiamo il cliente prima, durante e dopo l’apertura del Centro Ottico, grazie alle competenze di un team specializzato e di un franchise manager dedicato.

Scopri la semplicità e le opportunità nell'investire in un settore in continua crescita con la nostra

FORMULA EASY

Nessuna Fee d’ingresso

dita

Reso gratuito dell’invenduto

Assistenza e supporto tecnico continuo

Entra a far parte anche tu del nostro team

011 044 830 1

www otticacatalanotto it

Vi diciamo tutto sul nostro progetto il Chatbot di Franchising & Partnership: come funziona il nostro assistente virtuale

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL NUOVO MOTORE DEL FRANCHISING

Uno dei vantaggi più significativi dell’intelligenza artificiale nel franchising è la possibilità di offrire un’esperienza cliente personalizzata. I chatbot, ad esempio, possono interagire con i clienti in modo naturale e coinvolgente, fornendo risposte rapide e pertinenti alle loro domande

Il settore del franchising, da sempre dinamico e in continua evoluzione, sta assistendo a una vera e propria rivoluzione trainata dall’intelligenza artificiale. Questa tecnologia, un tempo relegata ai romanzi di fantascienza, sta diventando una realtà concreta e tangibile, trasformando profondamente il modo in cui le aziende gestiscono i propri network e interagiscono con i clienti. L’intelligenza artificiale, con i suoi algoritmi sofisticati e la capacità di apprendere dai dati, sta permeando molti aspetti del franchising, dalla selezione dei franchisor all’ottimizzazione delle operazioni quotidiane. Immaginiamo un chatbot,

alimentato da un’intelligenza artificiale avanzata che sia in grado di rispondere in modo esaustivo e personalizzato a qualsiasi domanda di un potenziale affiliato, 24 ore su 24. Oppure, pensiamo a un sistema in grado di prevedere con precisione le vendite future di un punto vendita, consentendo ai franchisor di adattare la produzione e le strategie di marketing in modo più efficace. Ma come funziona esattamente questa magia? L’intelligenza artificiale, attraverso l’analisi di enormi quantità di dati, è in grado di individuare pattern e tendenze nascoste che sarebbero impossibili da cogliere per un essere umano.

Questi dati possono includere informazioni sui clienti, sulle vendite, sulle preferenze dei consumatori, sulle performance dei punti vendita e molto altro ancora. Grazie a questa capacità analitica, l’IA può fornire ai franchisor strumenti di supporto decisionale sempre più sofisticati, aiutandoli a prendere decisioni strategiche e a ottimizzare le proprie operazioni.

I VANTAGGI DELL’AI NEL FRANCHISING

Uno dei vantaggi più significativi dell’intelligenza artifi ciale nel franchising è la possibilità di offrire un’esperienza cliente personalizzata. I chatbot, ad esempio, possono interagire con i clienti in modo naturale e coinvolgente, fornendo risposte rapide e pertinenti alle

loro domande. Inoltre, l’IA può essere utilizzata per creare campagne di marketing altamente personalizzate, basate sui comportamenti e sulle preferenze individuali dei consumatori.

L’IA COME ELEMENTO DI OTTIMIZZAZIONE

Ma l’intelligenza artificiale non si limita a migliorare l’interazione con i clienti. Essa può essere utilizzata anche per ottimizzare le operazioni interne di un franchising. Ad esempio, l’IA può essere utilizzata per prevedere la domanda di prodotti, ottimizzare la gestione dell’inventario, pianificare le attività di manutenzione e migliorare l’efficienza energetica. Tuttavia, l’adozione dell’intelligenza artificiale nel franchising non è priva di sfide.

La raccolta e l’analisi di grandi quantità di dati richiedono investimenti significativi in termini di infrastrutture e competenze. Inoltre, è fondamentale garantire la privacy e la sicurezza dei dati, evitando di compromettere la fiducia dei clienti. Nonostante queste sfide, il potenziale dell’intelligenza artificiale nel franchising è enorme. Le aziende che sapranno sfruttare al meglio questa tecnologia saranno in grado di acquisire un vantaggio competitivo significativo, migliorare la propria efficienza e offrire un’esperienza cliente sempre più personalizzata e soddisfacente. L’intelligenza artificiale sta diventando il nuovo motore del franchising, offrendo alle aziende la possibilità di crescere e prosperare in un mercato sempre più competitivo e dinamico. Il futuro del franchising è un futuro intelligente, dove l’IA svolgerà un ruolo sempre più centrale.

IL CHATBOT DI FRANCHISING & PARTNERSHIP TI DÀ TUTTE LE RISPOSTE

Il tuo consulente virtuale sempre a disposizione: scopri il Chatbot di Franchising & Partnership . Immagina di avere un esperto del franchising a tua completa disposizione, 24 ore su 24, pronto a rispondere a tutte le tue domande. Grazie a al Chatbot di Franchising & Partnership, questo sogno diventa realtà. Il tuo assistente virtuale dedicato al franchising è qui per guidarti in questo affascinante mondo, offrendoti informazioni precise, personalizzate e sempre aggiornate. Il Chatbot di Franchising & Partnership non è un semplice chatbot: è un vero e proprio alleato per chi desidera intraprendere un’avventura nel franchising. Ciò che rende il nostro Chatbot davvero unico è la possibilità di accedere a dati esclusivi, frutto di anni di lavoro e di ricerca.

ACCESSO IMMEDIATO AD UN PATRIMONIO DI CONOSCENZE

Dietro la sua interfaccia amichevole si cela un’intelligenza artificiale avanzata, addestrata su una mole impressionante di dati relativi al settore. Questo significa che il Chatbot

di Franchising & Partnership ha accesso a un patrimonio di conoscenze che include studi di mercato, profili di franchising, testimonianze di imprenditori di successo e molto altro ancora.

IL CHATBOT DI FRANCHISING & PARTNERSHIP TI DÀ TUTTE LE RISPOSTE

Che tu sia un aspirante franchisor, un investitore o semplicemente un curioso che vuole saperne di più, il nostro chatbot è in grado di rispondere a qualsiasi domanda tu possa avere. Vuoi conoscere i settori più promettenti del momento? Desideri sapere quali sono i requisiti per diventare un franchisor? O forse vuoi semplicemente confrontare diverse opportunità di investimento? Con il nostro chatbot avrai tutte le risposte che cerchi, in modo chiaro, conciso e personalizzato. Ma quali sono i vantaggi di utilizzare il Chatbot di Franchising&Partnership? Innanzitutto, la disponibilità: il tuo assistente virtuale è sempre pronto a rispondere alle tue domande, giorno e notte, festività comprese. Inoltre, grazie all’intelligenza artificiale, il nostro Chatbot è in grado di adattarsi alle tue esigenze specifiche, offrendoti informazioni su misura. E non solo:grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, il Chatbot di Franchising&Partnership può individuare pattern e tendenze che potrebbero sfuggire a un’analisi umana, fornendoti così una visione più completa e approfondita del mercato. Un altro grande vantaggio del nostro Chatbot è la sua capacità di apprendere continuamente.

Questo significa che più lo utilizzi, più precise e personalizzate saranno le sue risposte. Inoltre, il chatbot viene costantemente aggiornato con le ultime novità del settore, garantendoti sempre informazioni accurate e affidabili. Il Chatbot di Franchising & Partnership è uno strumento indispensabile per chiunque voglia avvicinarsi al mondo del franchising. Grazie alla sua intelligenza artificiale e alla sua vasta base di conoscenze, il nostro Chatbot ti aiuterà a prendere decisioni informate e a raggiungere i tuoi obiettivi imprenditoriali. Non perdere questa opportunità e scopri come trasformare il tuo sogno in realtà.

Perché un chatbot AI per il franchising?

• Informazioni immediate: Gli utenti non dovranno più attendere una risposta umana per ottenere chiarimenti sui dubbi più frequenti, come i costi di affiliazione, i requisiti per diventare franchisor, o le opportunità di investimento in un determinato settore.

• Assistenza personalizzata: Grazie all'elaborazione del linguaggio naturale, i chatbot possono fornire risposte su misura, adattandosi alle specifiche esigenze di ogni utente.

• Disponibilità continua: Il chatbot AI è sempre attivo, pronto a rispondere alle domande degli utenti in qualsiasi momento della giornata e del weekend.

• Maggiore efficienza: L'automazione delle risposte più semplici consente al personale umano di concentrarsi su attività più complesse e di valore aggiunto.

Cosa sono i chatbot e come funzionano?

Un chatbot è un programma informatico in grado di simulare una conversazione umana, utilizzando il linguaggio naturale. Nel contesto del franchising, un chatbot può essere considerato un vero e proprio assistente virtuale, in grado di fornire informazioni dettagliate e personalizzate su un'ampia gamma di argomenti, dal modello di business al piano di marketing, passando per i requisiti economici e le opportunità di espansione. Grazie all'elaborazione del linguaggio naturale (NLP), i chatbot possono comprendere le domande degli utenti, anche se formulate in modo impreciso o con un linguaggio colloquiale, e fornire risposte pertinenti e esaustive. Inoltre,l'apprendimento automatico consente ai chatbot di migliorare continuamente le proprie prestazioni, adattandosi alle esigenze degli utenti e alle evoluzioni del mercato.

Un tesoro di dati al servizio del franchising

L'intelligenza artificiale alla base di un chatbot per il franchising non è altro che il frutto di un lungo e complesso processo di apprendimento automatico. Questo processo prevede l'alimentazione del modello con una quantità massiccia di dati,che nel caso specifico del franchising possono includere:

• Documenti legali e contrattuali: Contratti di franchising, regolamenti, manuali operativi, ecc.

• Studi di mercato: Analisi di settore, trend di mercato, profili dei consumatori, ecc.

• Casi di successo e fallimento: Storie di franchisor e franchisee, fattori critici di successo, ecc.

• Domande frequenti: Un archivio storico delle domande più comuni poste dagli utenti.

• Articoli e pubblicazioni: Articoli di settore, blog post, ricerche accademiche, ecc.

Non smettete mai di sognare e ricordarsi che nella vita occorre combattere

UNA FAMIGLIA AL SERVIZIO DELL’IMPRESA

Intervista a Vincenzo Boccia, un lungo percorso nell’impresa di famiglia, la Tipografia Boccia di Salerno, già presidente di Confindustria e oggi Presidente Luiss School of Government: “Persone al centro, formazione continua, strategie chiare, capacità di visione e di leadership collettiva. Occorre pensare in grande, avere il senso e il gusto della sfida, avere una grande attenzione alle attività intangibili. I giovani sono il futuro del nostro Paese

Si potrebbe dire che è nato in Fabbrica. Ha cominciato a frequentare l’Azienda fondata da suo padre fin da quando aveva sedici anni. Da lì è partito tutto. Ancor prima di quel periodo la domenica, con il fratello Maurizio, giravano con le bici intorno al primo capannone. Poi si sono ritrovati nella Fabbrica e da quel momento ne sono rimasti affascinati. A parlare è Vincenzo Boccia, un lungo percorso nell’impresa di famiglia, la Tipografia Boccia di Salerno, già presidente di Confindustria e oggi Presidente Luiss School of Government.

Quali sono stati e quali sono adesso i luoghi della sua vita? Hanno influenzato il suo lavoro? “Come detto, la Fabbrica prima di tutto. Negli anni 80 e fino all’avvento di Internet le tipografie erano un posto magico. Servivano un mercato regionale e le cosiddette correzioni di bozza avvenivano nel sito di produzione che diventava un luogo frequentato da scrittori, giornalisti, imprenditori, editori, politici… Devo molto della mia formazione a quegli anni, ai molti incontri e ai maestri di vita che ho conosciuto. Con l’avvento di Internet il mercato della stampa è diventato europeo, si è allargato tantissimo. Ma con i cosiddetti pdf nessuno veniva più a correggere le bozze in stabilimento, un lavoro che oggi si svolge a distanza. Gli anni in cui “il mondo” non

di Fabio Pasquali

entrava più in casa sono stati quelli che ho dedicato con passione alla vita associativa frequentando i giovani imprenditori di Confindustria e quella che all’epoca si chiamava Assindustria Salerno, l’attuale Confindustria Salerno.

VINCENZO BOCCIA - Presidente Luiss School of Government

Senza dimenticare, naturalmente, la formazione universitaria alla facoltà di Economia e commercio di Salerno. Riassumendo, i luoghi della mia vita sono tre: Fabbrica, Università, Confindustria”.

Quali sono state le tappe fondamentali del suo percorso di vita che l’hanno portata a realizzare il suo obiettivo professionale? “Tornando a quanto detto prima, la Fabbrica mi ha insegnato l’attenzione ai fondamentali di impresa; l’Università mi ha trasferito le competenze e gli strumenti in chiave Aziendalistica e Macroeconomica; Confindustria mi ha dotato della capacità di confronto tra pari fornendomi le chiavi di lettura economiche e sociali per farmi un’idea di Società e mi ha aiutato molto a comprendere quella che possiamo chiamare la cultura della complessità”.

Arriviamo all’azienda di famiglia fondata da suo padre Cav. Orazio Boccia e, oggi, da lei diretta. Quali sono stati e quali sono i principi fondamentali su cui si fonda la sua azienda?

“Potrei citare due insegnamenti di mio padre, il primo è più diretto alla famiglia imprenditoriale in senso lato e alle sue responsabilità, il secondo è

parte del Dna di tutta la comunità aziendale: “Una famiglia al servizio dell’impresa e non un’impresa al servizio della famiglia” e “Non smettete mai di sognare e ricordatevi che nella vita occorre combattere“. Queste ultime parole le ha pronunciate poco prima di lasciarci e rappresentano una grande eredità morale, un insegnamento di vita”.

Oggi, nella sua città hanno intitolato una rotonda a suo padre. Un esempio imprenditoriale vincente da seguire. Che cosa può dire, oggi, a giovani che vogliono intraprendere?

“Siamo orgogliosi di quanto ha fatto il Comune di Salerno a un anno dalla scomparsa di mio padre dedicandogli la rotonda principale della zona industriale, diventata “Largo Orazio Boccia”, lungo la strada che lui ha percorso per 60 anni per andare in stabilimento. Si è creato un “ponte” tra memoria, presente e futuro. Il messaggio potente di un orfano di padre, nullatenente, che ha realizzato il suo sogno di vita con impegno, sacrifici e abnegazione. E che ci dice che nulla è impossibile, che non devi abbatterti quando non riesci, che devi impegnarti e ci devi credere, che non devi mollare, che tu sei parte del tuo destino e non devi trovare alibi per i tuoi fallimenti”.

Qual è la mission della sua azienda?

“Abbiamo sempre lavorato con l’idea del ruolo sociale dell’impresa e in questo senso l’impresa per noi è il luogo del lavoro, come recita il primo articolo della nostra Costituzione che dice: “L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro”. A quei valori noi ci ispiriamo consapevoli che sono la precondizione essenziale per la coesione tra persone e tra territori”.

Un’attività professionale la sua che lo ha portato ad assumere incarichi importanti. È stato Presidente di Confindustria. Dal suo osservatorio privilegiato quali sono le difficoltà che oggi incontrano quotidianamente le aziende?

“Il nostro Paese vive quello che potremmo definire un paradosso: siamo la seconda manifattura d’Europa, e dati recenti informano che nonostante le criticità abbiamo incrementato l’export, dal che dovremmo capire che una società aperta e inclusiva è un interesse nazionale, ma non abbiamo mai avuto fino in fondo la consapevolezza dell’importanza della

questione industriale. È del resto evidente, in particolare dopo la guerra in Ucraina, che non esiste indipendenza politica senza indipendenza energetica e tecnologica. La questione economica e quella industriale dovrebbero diventare le grandi priorità italiane ed europee”.

Cosa si potrebbe fare? Come intervenire?

“Rimuovendo i fattori di criticità e agevolando chi investe nel Paese senza scegliere i settori del futuro perché non esistono settori maturi e non, ma aziende innovative in settori maturi e non. Occorre poi avere chiara l’importanza del fattore tempo e varare una grande politica di inclusione dei giovani in chiave italiana ed europea”.

Quanto e cosa della sua attività professionale e della sua esperienza, può trasferire alle aziende per una maggiore efficienza?

“La sfida della produttività è una delle più grandi che il Paese possa affrontare. Aggiungo, inoltre, dal lato industriale occorre saper coniugare sempre meglio servizi e prodotti”.

a

EXECUTIVE PROGRAMME FRANCHISING MANAGEMENT

La Luiss Business School, la Scuola di Business e Management della Luiss Guido Carli, con oltre 40 anni di esperienza, si impegna a riformulare continuamente l’esperienza formativa, valorizzando il capitale economico, sociale e umano. Accelerare le carriere e consolidare i punti di forza sono tra gli obiettivi principali della Scuola, rendendola il partner ideale per la crescita e trasformazione di persone e aziende. È in tale contesto che si inserisce l’Executive Programme in Franchising Management. Articolato in 6 moduli e organizzato in formula part-time per conciliare gli impegni professionali dei partecipanti, il programma si terrà nella splendida cornice di Villa Blanc, a Roma. Con una faculty di prestigio composta da accademici di alto livello e professionisti esperti del settore, rappresenta un’esperienza unica di apprendimento. Rivolto a franchising manager, imprenditori di PMI e professionisti, il programma offre un curriculum articolato e strutturato al fine di consentire il miglioramento delle competenze nel settore del franchising, integrando teoria e pratica in un percorso di alta formazione manageriale. Verranno esplorate le sfide del franchising per franchisor e franchisee, incentivando lo sviluppo di soft skill chiave e di rafforzare il network professionale dei discenti.

Per maggiori informazioni:

https://businessschool.luiss.it/executive-franchise-management

Come si fa a creare un’impresa di successo?

Quali sono le leve sulle quali puntare?

“Persone al centro, formazione continua, strategie chiare, capacità di visione e di leadership collettiva. Occorre pensare in grande, avere il senso e il gusto della sfida, avere una grande attenzione alle attività intangibili”.

E continuando con le sue cariche. Dal gennaio 2023 è Presidente della Luiss School of Government… Che valore ha la formazione per i nostri giovani?

“I giovani sono il futuro del nostro Paese. E la Luiss sin dai tempi del fondatore Guido Carli ha nella sua mission la sensibilità di contribuire a formare giovani competenti e di talento per costruire le basi per un ceto responsabile”.

I programmi scolastici poi riflettono la realtà?

“Direi di sì. Molti dei giovani su cui investiamo nelle nostre università pubbliche e private sono apprezzati all’estero e molte Aziende riconoscono la qualità della loro formazione. Tutto è migliorabile, naturalmente. Abbiamo bisogno di un numero rilevante di studenti negli istituti tecnici e creare un ambiente favorevole al loro impegno. Sarebbe un bel progetto di equità generazionale in un Paese che parla troppo di pensioni e troppo poco di giovani e di futuro”.

Quanto sono vicini e sensibili gli organi istituzionali ai giovani che intraprendono un percorso di studio che successivamente dovrebbe trasformarsi in una attività lavorativa?

“Non possiamo generalizzare perché la situazione è complessa. Un piano di inclusione giovani nel mondo del lavoro aiuterebbe istituzioni private e pubbliche a spingere in tali direzioni”.

L’Italia a che punto è? Differenze con l’estero?

“Segnalo un dato che dovrebbe far riflettere: in Italia gli studenti degli Its, gli istituti tecnici, sono 20.000 mentre in Germania sono 1 milione. Il rapporto è di uno a 50 e non a caso la Germania è di gran lunga la prima manifattura d’Europa. La formazione a ogni livello, inoltre, è la base

per l’ascensore sociale. Dobbiamo puntare sulla formazione e sull’inclusione”.

In un gruppo di lavoro che valore ha per lei la rete, la condivisione? È importante fare gruppo?

“Essere ceto responsabile di un Paese significa essere e fare sistema: vale per tutti, imprese e politica”.

A proposito di gruppo… di rete… ci parla dell’Executive Programme sul franchising che partirà il prossimo ottobre?

“Si tratta di un corso progettato per aiutare professionisti con più o meno anni di esperienza ad affrontare con efficacia la complessità della rete sia dal lato del franchisor che da quella del franchisee. Uno strumento fondamentale nell’economia di oggi considerando la forte crescita che sta avendo in tutto il mondo l’industria del franchising”.

Alla luce della vostra approvazione di inserimento dell’Executive Programme sul franchising nel calendario di studi della Luiss quanto ritiene importante, oggi, lo sviluppo delle reti di imprese nel tessuto industriale e del terziario avanzato?

“È determinante per il successo delle nostre imprese in futuro”.

Il sistema a rete oggi in Italia che valore ha?

“Le Aziende che sanno fare rete e/o che sono parte di un progetto di fi liera sono quelle di maggiore successo”.

Come renderlo ancora più capillare e allargarlo a nuovi concetti e nuove formule… Ad esempio le partnership?

“Occorre fare un salto di qualità e la questione è culturale. Le nostre Aziende devono saper trasformarsi da Patriarcali a Familiari e infine diventare Aziende Istituzione. Per riuscirci occorre saper stare al tavolo tra pari”.

Per concludere due domande: Qual è la lezione più importante che la vita le ha insegnato?

Prossime sfide?

“Faccio le cose con passione, con la freddezza della testa e il calore del cuore, nel rispetto degli altri e pensando sempre a un progetto più ampio: Cerco e mi impegno affinché la visione e non la constatazione determini la realtà e combatto affinché i sogni diventino realtà. Come quello di fare della nostra Azienda un gioiello europeo, parte di un progetto di filiera. In merito

alle sfide creare un grande hub di produzione tra Europa, Mediterraneo e Africa anche per contribuire allo sviluppo del nostro Paese”.

Ecco alcune informazioni utili (e non sempre conosciute) per una partecipazione più sicura

FIERE, SALONI ED ALTRI EVENTI FRANCHISING: COSA OCCORRE SAPERE

Anche nel corso di una partecipazione ad un evento espositivo si rende necessario conoscere preliminarmente le più importanti norme che possono tutelare visitatori ed espositori. I principali consigli

In tema di fiere, eventi, esposizioni, giornate, meeting, ecc. dedicati al franchising non si rende necessario tener conto della sola Legge n.129/2004 la quale, seppur abbia silentemente compiuto 20 anni rimanendo ancora molto sconosciuta al grande pubblico e anche molto ignorata da un’altra parte di pubblico (inclusi i franchisor), per tale occasione e tale tema trova compagnia con altre importanti disposizioni altrettanto importanti nel panorama “franchising e reti commerciali”. La loro importanza risiede nel fatto che sono sempre più gli operatori che ritengono di poter far firmare documenti in tali occasioni, siano essi documenti di carattere preliminare, siano essi documenti puramente contrattuali.

Le norme di interesse

L’aspetto negativo e preoccupante, è dato dal fatto che, molto frequentemente, tale nucleo di disposizioni è ignorato nonostante abbiano l’obiettivo di tutelare i potenziali aderenti alle reti, ma anche i titolari delle reti che potrebbero mettere a rischio le stesse adesioni con un approccio alquanto superficiale alla tematica (comportamento non raro).

Le norme che sicuramente interessano sono

di Mirco Comparini

Ragioniere Commercialista – Revisore Legale – Consulente al franchising (Studio Comparini & Russo –Professional Group SRL-Franchising Analysis)

almeno tre:

-Legge n.129/2004 (Norme per la disciplina dell’affiliazione commerciale), articolo 4 (Obblighi dell’Affiliante), comma 1; -D.Lgs.n.146/2007, in attuazione della direttiva 2005/29/CE, articolo 23 (Pratiche commerciali considerate in ogni caso ingannevoli), lett.g; -Legge n.173/2005 (Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali), articolo 5 (Divieto delle forme di vendita piramidali e di giochi o catene), articolo 6 (Elementi presuntivi) e, in questo caso, anche l’articolo 7 (Sanzioni).

Le informazioni nel franchising

La norma di diretto interesse al franchising è alquanto chiara ed è l’articolo 4 (Obblighi dell’affiliante) a rendere chiaro che non si possa sottoscrivere un contratto di franchising nel corso di un evento. Infatti, tale articolo recita: “1. Almeno trenta giorni prima della sottoscrizione di un contratto di affi liazione commerciale l’affiliante deve consegnare all’aspirante affiliato copia completa del contratto da sottoscrivere, corredato dei seguenti allegati...” (segue elenco di prescrizioni che non è certamente sufficiente per una idonea ed esaustiva informazione precontrattuale).

Non si firmano mai contratti

Quindi, (I) a meno che un visitatore potenziale franchisee non sia in trattativa con l’espositore franchisor da ben prima dello svolgimento di una fiera, di un evento, ecc., (II) a meno che non siano già stati già eseguiti tutti i necessari “passaggi” (non solo quelli legali) preliminari con idonee e complete informazioni precontrattuali, incluso il rispetto del requisito temporale dei trenta giorni dalla loro consegna per arrivare alla sottoscrizione di un contratto e, pertanto, (III) le parti non abbiano deciso di darsi un appuntamento dal trentunesimo giorno dalla consegna in poi proprio in occasione di manifestazioni sul franchising, è da ritenersi alquanto improbabile che, dal momento di ingresso ad una di tali manifestazioni e nel trascorrere il tempo di visita, tale tempo passi così velocemente e anche gradevolmente da considerarlo corrispondente ad “ almeno 30 giorni ”.

E per eventuali preliminari?

Nonostante la normativa sul franchising sia una norma posizionata nella fase precontrattuale e, quindi, regoli i comportamenti che le parti devono assumere prima della firma di un contratto, la stessa norma non cita e non regola ciò che può materialmente concretizzarsi, in forma scritta, in tale fase precontrattuale: il contratto preliminare, cioè, quell’accordo con il quale le parti si obbligano a stipulare un successivo contratto.

Occorre osservare che, pur inserendosi nella fase di formazione progressiva del contratto di franchising ed essendo da questo causalmente dipendente, il preliminare è anch’esso un contratto in sé perfetto che, una volta sottoscritto, impegna le parti a stipulare un contratto definitivo, salvo ripensamenti con conseguenti penali (il più classico e noto è la perdita della caparra confirmatoria). Pertanto, l’importanza dell’accordo preliminare, è data dalla possibile ricaduta e dai possibili effetti che esso può contenere. Come detto, la norma non dice niente al riguardo, neanche il citato articolo 4, comma 1 ove non si rintraccia alcuna citazione rispetto ad un contratto preliminare e rispetto alla relativa sottoscrizione e ove il riferimento è solo alla firma di un contratto di affiliazione commerciale.

Pertanto, se un franchisor propone ed ottiene la sottoscrizione di un contratto preliminare, consegnando o non consegnando le informazioni richieste dalla normativa, sta rispettando la normativa? La risposta è: “senza dubbio, si”, quella sul franchising, ma è opportuno leggere quanto segue. In termini di trasparenza e pieno rispetto della ratio della normativa c’è da essere soddisfatti? La risposta è: “senza dubbio no”. Palese e ovvio, infatti, che la ratio della norma sia quello di disincentivare una sottoscrizione del contratto da parte del candidato affiliato se non concedendogli un congruo tempo (30 giorni) per l’analisi di quanto necessario ad una adesione ben ponderata. Palese e ovvio anche che, con l’invito ad un impegno contrattuale in fase e in forma di preliminare (ciò che accade con la firma del preliminare, appunto), tale ratio può venir meno, anzi, viene meno. In pratica, se un franchisor propone, anche dopo pochi giorni dal primo incontro o addirittura nel corso del primo incontro, indipendentemente da un qualsiasi evento, la sottoscrizione di un contratto preliminare (quindi un vero e proprio impegno) anche consegnando copia della bozza del contratto e anche fornendo tutte le informazioni e i dati richiesti dalla norma, possiamo sostenere che il franchisor stia operando entro i confini e nel rispetto

della legge, ma corre l’obbligo di segnalare che il candidato affiliato si è preso un impegno contrattuale che la normativa tendeva a evitare. Ma è proprio necessaria la presenza di un preliminare di contratto di franchising? La risposta è “ no” e potrebbe anche essere non consigliabile, ma non è questo l’oggetto di questo intervento.

Le pratiche (offerte) commerciali scorrette Quanto esposto in precedenza non può che agevolare la comprensione della portata di quanto si va ad esporre ad integrazione. Infatti, una particolare attenzione in tema di franchising è quanto riportato nel D.Lgs.146/2007 il quale (in sintesi), oltre ai vari passaggi che ben chiariscono le potenziali forme di ingannevolezza dell’informazione necessaria per il consumatore, incluse possibili omissioni, che possono indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso (come la firma di un contratto o di un preliminare), all’articolo 23 (Pratiche commerciali considerate in ogni caso ingannevoli), comma 1, alla leggera g) recita: “g) dichiarare, contrariamente al vero, che il prodotto [equivalente anche per un servizio, nda] sarà disponibile solo per un periodo molto limitato o che sarà disponibile solo a condizioni particolari per un periodo di tempo molto limitato, in modo da ottenere una decisione immediata e privare i consumatori della possibilità

o del tempo sufficiente per prendere una decisione consapevole”. Il caso citato e descritto non può che richiamare e ricordare alcune pratiche commerciali che sono potenzialmente individuabili in occasione di manifestazioni collettive quali fiere, eventi, meeting, tour dedicati, ecc.. Infatti, nel corso di tali occasioni, non è raro incontrare, ad esempio, una “eccezionale e straordinaria riduzione del diritto di entrata limitatamente ai giorni dell’evento”. Il suggerimento è: diffidare di ogni offerta che spinga a sottoscrivere immediatamente un preliminare o un’impegnativa o altro di similare contro versamento di caparra giustificata, ad esempio, per “bloccare” una zona di esclusiva o per “ottenere” una riduzione del diritto di entrata a titolo “promozionale”. Accettare e impegnarsi formalmente in tali contesti, può comportare non poche conseguenze e le procedure civilistiche recuperatorie potrebbero essere lunghe, defatiganti ed onerose, oltre al fatto che non sempre si hanno gli elementi per procedere sul piano penalistico.

I falsi franchising

Un’altra disposizione molto importante è la Legge 17 agosto 2005, n.173, sulla “Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali”. Può apparire estranea al franchising o alle reti commerciali in genere, ma, invece, è più vicina di quanto si pensi. E’ una legge importantissima per tutti coloro che si presentano con denominazioni di fantasia del tipo “personal franchising”, “franchising individuale”, ecc. oppure per quei franchising che, invece, mascherano pura attività di intermediazione e procacciamento di affari. Come detto, gli articoli della legge che interessano direttamente l’argomento sono l’articolo 5 (Divieto delle forme di vendita piramidali e di giochi o catene) e l’articolo 6 (Elementi presuntivi), oltre, ovviamente, l’articolo 7 (Sanzioni). L’articolo 5 recita:

“1. Sono vietate la promozione e la realizzazione di attività nelle quali l’incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati direttamente

o attraverso altri componenti la struttura. 2. E’ vietata, altresì, la promozione o l’organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, “catene di Sant’Antonio”, che confi gurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto di reclutare si trasferisce all’infinito previo il pagamento di un corrispettivo”. La legge poi individua i seguenti tre indici presuntivi in presenza dei quali si darà per certa l’esistenza di un’operazione vietata:

1.eventuale obbligo del soggetto reclutato di acquistare una rilevante quantità di prodotti senza diritto di restituzione o rifusione del prezzo relativamente ai beni ancora vendibili, in misura non inferiore al 90% del costo originario, nel caso di mancata o parzialmente mancata vendita al pubblico;

2. eventuale obbligo del soggetto reclutato di corrispondere, all’atto del reclutamento e, comunque, quale condizione per la permanenza nell’organizzazione, una somma di denaro o titoli di credito o altri valori mobiliari e benefici finanziari in genere di rilevante entità e in assenza di una reale controprestazione;

3. eventuale obbligo del soggetto reclutato di acquistare materiale, beni o servizi, ivi compresi materiali didattici e corsi di formazione, non strettamente inerenti e necessari all’attività commerciale in questione e, comunque, non proporzionati al volume dell’attività svolta. La normativa si chiude con la previsione del regime sanzionatorio (che prevede anche l’arresto) il quale assume particolare importanza per gli aderenti a tali reti e non solo. Infatti, il regime sanzionatorio penale, interessa non solo coloro che promuovono o realizzano le attività o le strutture di vendita o le operazioni di cui al citato articolo 5, ma anche coloro che cooperano con tali organizzazioni o strutture, coloro che inducono o tentino di indurre, anche in forma collettiva, terzi soggetti ad aderire, associarsi o affiliarsi a tali organizzazioni ed anche coloro che concorrono, anche con la semplice segnalazione di nominativi, ad agevolare le adesioni, le associazioni e le affiliazioni a tali organizzazioni. In pratica chi si avvicina a tali forme di vendita rischia di essere coinvolto direttamente in un reato penale e non potrà sicuramente appellarsi alla buona fede.

I suggerimenti finali

In conclusione, oltre a fornire il classico suggerimento di apprendere bene i contenuti della Legge 129/2004 nella quale sono riportate le informazioni essenziali per affrontare un percorso di adesione, è bene specificare che tale norma non è per niente sufficiente ad una realistica ed efficace valutazione di una rete di franchising. Infatti, in aggiunta a quanto sopra riportato, è opportuno chiarire che la consulenza per l’adesione ad un franchising è attività professionale specialistica e richiede conoscenze tecnico-giuridiche non ancora sufficientemente diffuse neanche tra i professionisti ed è settore che vede la presenza di consulenti che ne hanno fatto un mestiere dopo percorsi lavorativi assolutamente distanti e, non raramente, in totale assenza di percorsi scolastici, formativi, professionali e culturali necessari per apprendere le citate conoscenze. L’adesione ad un sistema di franchising

richiede una vera e propria due diligence che può anche non essere esaustiva, ma che certamente riesce a limitare notevolmente situazioni dalle quali poi potrebbe essere difficile uscire.

La Corte di Cassazione si è recentemente espressa proprio su questo tema

SOVRAPPOSIZIONE TERRITORIALE TRA FRANCHISOR E FRANCHISEE

Una delle problematiche più comuni è infatti la concorrenza dovuta all’apertura di punti vendita troppo vicini tra loro, soprattutto in assenza di una clausola di esclusiva territoriale. Strategie e Strumenti di tutela

Il franchising è una forma negoziale ed una tipologia commerciale che consente a imprenditori indipendenti (franchisee) di operare sotto il marchio di un’azienda consolidata (franchisor) “profittando” di un modello di business ampiamente collaudato e profittevole. Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi, possono sorgere conflitti tra le parti, specialmente se si creano sovrapposizioni territoriali tra i diversi imprenditori. Una delle problematiche più comuni è infatti la concorrenza dovuta all’apertura di punti vendita troppo vicini tra loro, soprattutto in assenza di una clausola di esclusiva territoriale. Si tratta di una problematica che, se certamente si riverbera in via immediata sul franchisee, generando un impatto sul fatturato, nel medio termine rischia anche di rappresentare una spina nel fianco del Franchisor, che può trovarsi a causa di ciò esposto al rischio di contenziosi che possono divenire anche “seriali”. Va peraltro tenuto presente che la Corte di Cassazione si è recentemente espressa proprio su questo tema, esprimendo, in un caso in cui non vi era una clausola negoziale di esclusiva a favore del Franchisee, un orientamento molto favorevole nei confronti del Franchisor (Ord. 9384/2024), statuendo sostanzialmente

di Giovanni Adamo

Avvocato – Cultore della Materia di Diritto Privato nell’Università di Bologna www.studiolegaleadamo.it

che non esiste alcun principio di “protezione territoriale”. In altri termini: o esclusiva vi è oppure, viceversa, non vi è. Vediamo quindi quali possono essere le accortezze da adottare per evitare dubbi interpretativi o problematiche potenzialmente rilevanti per l’attività di impresa.

1. CONOSCERE BENE IL CONTRATTO DI FRANCHISING

Il primo passo per un’adesione ed una gestione consapevole dell’attività in franchising, dopo avere compiuto tutte le valutazioni economiche necessarie, è quello di conoscere bene il contratto. Un suggerimento quasi superfluo, posto che si tratta della “legge” che regolerà il rapporto e determinerà l’atteggiarsi dei diritti e degli obblighi tra le parti.

2. VALUTARE LA PRESENZA DI CLAUSOLE DI ESCLUSIVA E LA LORO PORTATA

Le clausole di esclusiva territoriale garantiscono che il franchisor non possa aprire altri punti vendita o consentire ad altri franchisee

di operare nella stessa zona, e definiscono il perimetro ove il franchisee può svolgere la propria attività senza “invadere” altre zone. Esempio di clausola di esclusiva: “Il franchisor si impegna a non aprire né consentire l’apertura di altri punti vendita operanti sotto il marchio X nel raggio di 10 km dal punto vendita del franchisee. Il franchisee si impegna a non svolgere attività e/o ad effettuare vendite al di fuori della zona delimitata nell’Allegato x” Se una clausola del genere è presente nel contratto, il franchisee può far valere i propri diritti legalmente nel caso di “invasioni di campo” da parte del franchisor o di altri franchisee e, correlativamente, il franchisor può reprimere eventuali violazioni commesse dal franchisee.

3. ANALIZZARE LE CLAUSOLE DI NON CONCORRENZA

Oltre alle clausole di esclusiva, è utile, dal lato del franchisor, inserire clausole finalizzate a ridurre il rischio di comportamenti concorrenziali, soprattutto durante, ma anche dopo il rapporto. Dal lato del franchisee, è cosa assai opportuna esaminarle bene e valutarne, anche attraverso i propri consulenti, valenza e portata. Queste clausole impediscono infatti al franchisee di avviare in corso di rapporto contrattuale attività ‘parallele’ a quelle del franchisor e/o di inserire prodotti o servizi della concorrenza nel proprio punto vendita. Le clausole di non concorrenza post-contratto, invece, sono opportune per il franchisor al fine di “blindare” la rete, mentre il franchisee deve valutarle molto attentamente poiché seriamente limitanti per la propria attività dopo la fine del rapporto di affiliazione.

4. E SE, NONOSTANTE TUTTO QUESTO, IL CONTRATTO VIENE VIOLATO?

Se una delle parti viola una clausola di esclusiva o di non concorrenza, l’altra parte può

intraprendere un’azione legale, che può articolarsi in diverse modalità: - da un lato, la parte lesa può domandare al Giudice civile un provvedimento urgente finalizzato a vietare la ulteriore prosecuzione del comportamento ritenuto lesivo o “abusivo”; - dall’altro, nell’ambito di una causa di merito, può domandare il risarcimento del danno cagionato dal comportamento in questione

5. I PRINCIPI GENERALI DI BUONA FEDE E CORRETTEZZA

Se è vero, poi, che il contratto ha forza di legge tra le parti, è altresì vero che esso viene integrato anche dai principi generali di buona fede e correttezza.

Questi principi, radicati nel Codice Civile (artt. 1175 e 1375), impongono alle parti del contratto di comportarsi con lealtà e correttezza reciproca, venendo incontro alle necessità dell’altro fino a che questa disponibilità non comporti un “apprezzabile sacrificio” (così si esprime la Corte di Cassazione con orientamento consolidato).

6. LA PROCEDURA DI MEDIAZIONE

Dal 30 giugno 2023, la c.d. Riforma Cartabia ha reso obbligatorio nelle controversie aventi ad oggetto contratti di affiliazione commerciale l’impiego della procedura di mediazione ai sensi del D. Lgs. 28/2010. In buona sostanza, prima di intraprendere un’azione legale, o contestualmente ad essa, la parte che intenda agire deve promuovere un tentativo di conciliazione in sede qualificata. Si tratta di un sistema

che può rivelarsi assai meno costoso e più rapido rispetto ad un vero e proprio contenzioso.

Conclusioni

La sovrapposizione territoriale tra le parti di un contratto di affiliazione, che oggi si può verificare anche tramite il diffusissimo fenomeno delle vendite online (che è bene sia approfonditamente regolato dal contratto) può generare rilevantissimi momenti di frizione. Tuttavia, attraverso una combinazione di azioni legali, strategie commerciali e collaborazione, è possibile affrontare efficacemente questa situazione. Comprendere il contratto di franchising, raccogliere prove, coinvolgere un legale esperto e adottare strategie di mediazione sono passi cruciali per proteggere gli interessi di entrambe le parti e per preservare a lungo termine la rete.

SCHEDE FRANCHISOR

Istruzioni per orientarsi tra le schede di Franchising & Partnership, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.

* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor

Pag. 41 CremGlassè
Pag. 41 Adiura

ASSISTENZA DOMICILIARE E OSPEDALIERA

Ragione sociale: Adiura Assistenza S.r.l - Indirizzo: via Ravegnana, 61 – Ravenna - Anno di fondazione: 2008 - Anno partenza franchising: 2018 - Punti vendita diretti: 1 - Punti vendita affiliati: 31

COSA CERCHIAMO

PUNTO VENDITA: IN BASE ALLA FORMULA SCELTA

BACINO DI UTENZA: IN BASE ALLA FORMULA SCELTA

UBICAZIONE OTTIMALE: IN BASE ALLA FORMULA SCELTA

PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 1 PERSONA

ESPERIENZA NEL SETTORE: NON RICHIESTA

INVESTIMENTO INIZIALE: 5.5000,00 EURO + IVA

FATTURATO MEDIO ANNUO: IN BASE ALLA FORMULA SCELTA

COSA OFFRIAMO

Disponiamo di 8 formule franchising: Web agency; Corner; Agenzia; Casa famiglia; Comunità alloggio; Centro diurno; Rsa; Ambulatorio di prossimità. Aprire un centro Adiura è sinonimo di garanzia, significa avere dei professionisti al tuo fianco, che ti forniranno tutti gli strumenti per avviare un’attività proficua e di successo. Tutte le nostre Formule di Franchising nascono con il presupposto di colmare, in modo innovativo e reditizio, il gap di servizi che il Welfare ha creato rispetto al fabbisogno. Adiura con le prime tre formule in franchising si propone l’obbiettivo di sostenere le famiglie nel momento in cui decidono di ricorrere ad un’assistente famigliare e si trovano ad affrontare la difficile scelta di inserire una persona “esterna” nella casa di un congiunto non più in condizioni di autosufficenza .

COSA CHIEDIAMO

FEE D’INGRESSO: A PARTIRE ¤ 5.500,00 + IVA

ROYALTIES: ¤200,00 +IVA MENSILI

DURATA DEL CONTRATTO(IN ANNI) : 5

GELATERIA

Ragione sociale: Lebon Srl - Indirizzo: Via Riva 25, 14021 Buttigliera D’Asti AT- Anno di fondazione: 2018 - Anno partenza franchising: 2020 - Punti vendita diretti: 2- Punti vendita affiliati: 16 - punti vendita diretti (estero): 0 - punti vendita affiliati (estero): 1

COSA CERCHIAMO

SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): 50/80 MQ

BACINO DI UTENZA: 25.000 ABITANTI

UBICAZIONE OTTIMALE:

PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):

Fabio Lorenzi 800 090 538

E-mail: info@adiura.com

SITO INTERNET: www.adiura.com

ZONA AD ALTO TASSO VEICOLARE/ PEDOANLE

ESPERIENZA NEL SETTORE: NON RICHIESTA

INVESTIMENTO INIZIALE DA : FATTURATO MEDIO ANNUO:

129.000¤ 300.000¤

COSA OFFRIAMO

Cremglassè è l’innovativo Brand di Gelateria Artigianale con mantecazione a vista che unisce tradizione e innovazione permettendo di risparmiare il 50% di manodopera e con il 600% di ricarico. Questo modello di business si rivolge all’imprenditore che vuole diversificare o a chiunque voglia fare impresa senza le competenze da gelatiere, ma che ha le giuste capacità imprenditoriali.

FEE D’INGRESSO:

4 NO

COSA CHIEDIAMO

ROYALTY: NO

6 ANNI

DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):

Michea Penna

Tel:+39 3315916252 - Tel:+39 3343302266

e-mail: info@cremglasse.com Web:www.cremglasse.it

Considerazioni fondate su ricerche fatte sul campo

L’AI VALORIZZERÀ L’ESSERE UMANO…

Il lavoro pratico e in parte tecnico, sarà sempre più ricoperto dall’AI, che continuerà ad evolvere in modelli sempre più performanti ed efficienti, mentre l’elemento umano, creativo e irrazionale, se vogliamo, dovrà essere sempre più coltivato e sviluppato

Dopo che migliaia di esperti, di studiosi, di futurologi e di politici si sono in questi ultimi mesi espressi sull’impatto che l’AI potrà avere sulla società e sul mondo del lavoro, siamo giunti in un momento in cui si possono fare alcune considerazioni fondate su ricerche fatte sul campo. Una delle più interessanti è quella del Sage Journals, associazione di magazine online dedicati alla knowledge, che ha intervistato 700 top manager di grandi aziende e multinazionali. Lo studio dichiara che, piuttosto di un futuro robotico e senza anima che alcuni temono, l’integrazione dell’AI richiederà che i luoghi di lavoro diventino ancora più incentrati sull’uomo. Nell’era dell’AI, i datori di lavoro si aspettano di dare sempre più valore alle “soft skill” che migliorano le interazioni umane e promuovono culture aziendali ricche e incentrate sulle persone. L’AI funzionerà meglio quando migliorerà i talenti delle persone e aiuterà a costruire la connettività umana. A qualcuno potrà sembrare un paradosso, in quanto l’intelligenza artificiale è oggi applicata anche alla creazione di immagini, musica, grafica, ma a rendere unici i risultati sarà proprio l’essere umano. L’AI potrà stimolarci a sviluppare soft skill orientate all’empatia e alle relazioni interpersonali. È essenziale che lavoratori e aziende si impegnino attivamente a coltivare queste competenze, spesso

Creative marketing strategist and producer –

Dreamcatchers Entertainment

più difficili da acquisire, misurare e che tendono a essere trascurate a favore delle abilità tecniche.

Tuttavia, se si pone la giusta attenzione, un rinnovato interesse per le soft skill potrebbe trasformare profondamente i luoghi di lavoro, rendendoli più ricchi di relazioni umane, valori solidi, comunicazioni efficaci e innovazione. Altro elemento chiave dovuto all’AI sarà l’importanza della comunicazione interpersonale. Con l’aumentare dell’utilizzo della tecnologia nella comunicazione quotidiana, cresce parallelamente il bisogno umano di interazioni genuine e autentiche. Sebbene l’intelligenza artificiale possa semplificare la comunicazione scritta, come nel caso delle email, le relazioni interpersonali profonde richiedono ancora un contatto umano diretto. La ricerca evidenzia un cambiamento significativo nelle competenze comunicative più apprezzate sul mercato del lavoro. La comunicazione orale diventerà fondamentale, mentre il valore della

comunicazione scritta tenderà a diminuire con l’avanzare delle capacità di scrittura dell’intelligenza artificiale.Per sviluppare competenze comunicative efficaci in un contesto professionale in evoluzione, sarà necessario concentrarsi su abilità come la capacità di condurre conversazioni significative, facilitare la risoluzione dei problemi in gruppo e tenere presentazioni interattive. Le aziende dovranno incentivare un ambiente di lavoro che valorizzi le interazioni vis-a-vis e il lavoro di squadra, creando così un senso di connessione e appartenenza tra i dipendenti. E’importante sottolineare come la ricerca tenda a ribadire come il lavoro pratico e in parte tecnico, sarà sempre più ricoperto dall’AI (che continuerà ad evolvere in modelli sempre più performanti ed efficienti), mentre l’elemento umano, creativo e irrazionale, se vogliamo, dovrà essere sempre più coltivato e sviluppato.

Non c’è più tempo per riflettere, l’immediato è diventato sovrano

REAL TIME INFORMATION: ELEMENTO FONDAMENTALE NEL PROCESSO DI EVOLUZIONE

Per prendere le decisioni, anche quelle più importanti, non è necessario avere dei grandi approfondimenti alcune volte la velocità di decisione è più importante rispetto all’approfondimento di un argomento

Uno dei fenomeni che mi piacerebbe porre all’attenzione è il fattore “real time” come un elemento fondamentale nel processo di evoluzione degli approcci metodologici. Questo fenomeno sta attraversando tutti gli ambiti industriali e rivoluzionerà i processi di apprendimento legato alla costruzione delle informazioni. Mi ricordo ancora, appena uscito da un importante Istituto di ricerche di mercato per approdare come Responsabile Ricerche per un’importante multinazionale del Retail, l’incontro che feci appena arrivato in azienda con l’Amministratore delegato. Non avevo ancora capito che tipo di approccio avrei dovuto avere per rispondere a quelli che sarebbero diventati i miei “clienti interni”, ma di sicuro quel breve incontro mi fece subito rendere conto che tutte le convinzioni fin ad allora maturate, prima all’Università e poi in Istituto, erano di sicuro da rimettere velocemente in discussione. Entrato infatti all’interno di quello che era il quartier generale di tutti i processi decisionali dell’azienda, dopo i primi convenevoli saluti, mi fu subito detta questa frase: «Mi raccomando, facciamo solo cose utili. Meglio l’ottanta per cento del

CEO di Business Intelligence Group, esperto in Studi e Ricerche di Mercato a livello internazionale

lavoro oggi che il cento per cento domani» Un modo molto efficace per dire che, per prendere le decisioni, anche quelle più importanti, non è necessario avere dei grandi approfondimenti e che la velocità di decisione era più importante rispetto all’approfondimento di un argomento.

È chiaro che così formalizzato sembra quasi una banalità, ma se pensiamo che fino a quel momento, anche solo per la raccolta delle informazioni di base per i nostri clienti era necessario: redigere un questionario più o meno strutturato, farselo approvare, definire un campione, fare le interviste, inserire i dati raccolti in modo manuale trascritti su fogli di carta e riportarli in un database informatico, costruire un piano di analisi su cui fare una presentazione. Stiamo evidentemente parlando di un approccio che, se visto oggi, sembra ormai superato da diversi secoli ma in realtà sto parlando di solo cinque o sei anni fa. Tutto questo ci consente di dire che le “onde tecnologiche” che stanno investendo tutti i comparti industriali, da qualche anno, hanno cambiato radicalmente il modo di fare ricerca. Oggi, grazie anche alla diffusione

degli smartphone, diventa sempre più semplice ed immediato chiedere dei feedback ai propri clienti. Esistono oramai diverse piattaforme on line, che qui non cito, che possono essere facilmente ricercate tramite i motori di ricerca quali Google, che sono in grado di offrirti la possibilità di realizzare a costo zero dei questionari molto semplici e di facile somministrazione anche tramite App. Questo ha fatto sì che il ruolo del ricercatore, o del responsabile delle ricerche all’interno delle aziende, sia completamente diverso. Non c’è più tempo per riflettere, il “realtime” è diventato sovrano. Oltre al processo di digitalizzazione dei comportamenti delle persone, abbiamo anche la possibilità di accedere a delle tecnologie più Smart ed immediate per comprendere gli atteggiamenti e le opinioni dei nostri clienti o prospect.

L’INFORMAZIONE IN TEMPO REALE AL SERVIZIO DELL’AZIENDA:

L’IMPORTANZA DEI DATI

La raccolta di dati è ormai diventata un pilastro fondamentale per un’efficace trasformazione digitale. Attraverso un processo consapevole, l’analisi in tempo reale dei dati provenienti dai dispositivi connessi offre un vantaggio competitivo significativo alle aziende. Infatti ogni giorno si producono online una mole impressionante di dati. Secondo una ricerca condotta da Domo, ogni minuto sono effettuate 4,5 milioni di ricerche su Google, sono scritti 473 mila tweet e sono scaricate 390mila app. Mentre il sito Raconteur stima che entro il 2025 saranno creati circa 463 exabytes di data al giorno globalmente. E questi numeri sono destinati solo a crescere! E’ evidente come, per essere competitivi, oggi è necessario rispondere in tempi record agli stimoli esterni. La capacità di un’azienda di comunicare in real time con i propri partner e consumatori ha ormai un’importanza tale che non può essere ignorata.

Tutto questo, però, ci fa riflettere su alcuni punti, in particolare:

• L’eccesso e l’aumento delle informazioni porta a caos e disattenzione da parte del fruitore: le cose importanti si confondono con quelle meno prioritarie.

• Attrarre l’attenzione senza essere banali o noiosi non è semplice: avere dei riferimenti concreti di “fatti” può servire a renderli più interessanti.

• Il numero in sé non sarà più sufficiente per far passare un messaggio: le immagini sono più immediate e se ben utilizzate rafforzano il messaggio che vogliamo far passare.

• Su temi tattici, la velocità e la sintesi diventano più importanti dell’approfondimento. Il nuovo ricercatore, responsabile della Business Intelligence, o Responsabile Marketing avrà tuttavia l’opportunità di avere in un unico posto (database) tutte le informazioni che si parlano tra di loro e creano valore.

Per farlo, saranno necessari da subito questi quattro passi:

• Evoluzione dei sistemi di rilevazione.

• Integrazione dei dati tra di loro.

• Integrazione dei dati con i sistemi.

• Animazione e formazione dei referenti interni a cui veicolare le informazioni.

GLI ITALIANI E LA TECNOLOGIA

In occasione del Festival Internazionale dell’Economia, Ipsos ha rilevato le opinioni e gli atteggiamenti degli Italiani nei confronti delle nuove tecnologie digitali. L’indagine restituisce un quadro variegato. Una parte consistente della popolazione, sembra aver abbracciato con entusiasmo le nuove tecnologie. Sia esplorando il rapporto degli italiani con la tecnologia in senso più ampio, che aspetti più specifici del mondo del digitale, quali, ad esempio e-commerce e Intelligenza Artificiale, emerge un quadro prevalentemente positivo. Due italiani su tre dichiarano di utilizzare di frequente e con piacere le nuove tecnologie e anche alla richiesta di esprimere un giudizio su elementi specifici del mondo del digitale, le valutazioni positive prevalgono nettamente su quelle negative. Sia che si tratti di innovazioni ormai di largo uso come nel caso delle piattaforme di e-commerce o meno utilizzate, come nel caso dell’uso dell’Intelligenza Artifi ciale, i pareri positivi salgono addirittura a sette su dieci. Tuttavia, dai risultati dell’indagine emergono anche chiari spazi di incertezza. Sebbene i dichiaratamente ostili alle nuove tecnologie e alla loro diffusione siano una netta minoranza – appena l’1% degli intervistati dichiara di “odiare” la tecnologia e il 7% di “non amarla” – gli italiani si mostrano diffidenti su alcune dimensioni dell’innovazione tecnologica.

Riesce a catturare l’attenzione del pubblico in modo dinamico e coinvolgente fin dal primo istante

IL VIDEO MARKETING: COMPONENTE ESSENZIALE

DELLE STRATEGIE AZIENDALI

I racconti sono parte integrante della vita quotidiana di ogni impresa e “raccontarsi” in un video diventa il modo migliore per comunicare i valori del brand, presentare prodotti o servizi, e trasmettere messaggi dal forte impatto visivo ed emotivo, in grado di influenzare la percezione e il comportamento dei consumatori

Nel panorama odierno, il successo del prodotto audiovisivo in rete è indiscusso. A differenza dei contenuti testuali o delle immagini statiche, il video è uno strumento in grado di creare un’esperienza completamente immersiva per lo spettatore, aumentando in lui la probabilità del passaparola, della condivisione e soprattutto del ricordo. Questa immersione è dovuta alla combinazione di elementi visivi e sonori che lavorano insieme per coinvolgere più sensi contemporaneamente. Mentre un testo può evocare immagini mentali e un’immagine può catturare un momento specifico, un video può narrare una storia completa, trasportando lo spettatore in un viaggio emozionale attraverso l’uso di sequenze dinamiche, musica, dialoghi e effetti speciali.

IL POTERE COMUNICATIVO DEL VIDEO

Il marketing riconosce ormai da tempo il potere comunicativo del video e la sua capacità di emozionare, caratteristiche che giocano un ruolo fondamentale nel processo decisionale dei consumatori. I racconti sono parte integrante della vita quotidiana di ogni impresa e “raccontarsi” in un video diventa il modo migliore per comunicare i valori del brand, presentare prodotti o servizi, e trasmettere messaggi dal forte impatto visivo

ed emotivo, in grado di influenzare la percezione e il comportamento dei consumatori.

Il video marketing diventa, così, una componente essenziale delle strategie di marketing digitale, che, oltre ad offrire una maggiore flessibilità creativa rispetto ad altri media, riesce a catturare l’attenzione del pubblico in modo dinamico e coinvolgente fin dal primo istante.

LA CRESCITA DEL VIDEO MARKETING

Questo trend, che negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente, è alimentato dalla crescente accessibilità delle tecnologie di produzione video e dalla diffusione di piattaforme di condivisione come YouTube, Instagram, TikTok e Facebook. I social media, infatti, puntano sempre di più sui video, offrendo strumenti e funzionalità per incentivare la creazione e la condivisione di tali contenuti, in una vasta gamma di formati diversi: dai brevi clip ai documentari aziendali più lunghi. In un mondo sempre più digitale e visivo, il video è diventato uno strumento indispensabile

nelle strategie di marketing, capace di adattarsi e crescere con le esigenze mutevoli del mercato.

CAMBIANO I COMPORTAMENTI

DEI CONSUMATORI CAMBIANO LE STRATEGIE

La crescente importanza del video marketing è anche sostenuta dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. Le ricerche dimostrano che gli utenti di Internet preferiscono guardare video, piuttosto che leggere lunghi articoli o post sui social media. I contenuti video dimostrano di avere un tasso di coinvolgimento più alto, con maggiori probabilità di essere cliccati, commentati e condivisi. Il video si rivela, così, una risorsa indispensabile per chiunque voglia emergere e distinguersi nel mercato digitale. Infatti, l’elemento spettacolare ed emozionale li rende uno strumento potentissimo per il marketing e la promozione.

IN EVIDENZA

• Il marketing riconosce ormai da tempo il potere comunicativo del video e la sua capacità di emozionare, caratteristiche che giocano un ruolo fondamentale nel processo decisionale dei consumatori

• In un mondo sempre più digitale e visivo, il video è diventato uno strumento indispensabile nelle strategie di marketing, capace di adattarsi e crescere con le esigenze mutevoli del mercato

• Il trend, cresciuto esponenzialmente, è alimentato dalla crescente accessibilità delle tecnologie di produzione video e dalla diffusione di piattaforme di condivisione come YouTube, Instagram, TikTok e Facebook

• Il contenuto è fondamentale per il successo di una campagna di video marketing

IL CONTENUTO: ELEMENTO ESSENZIALE

Il contenuto è fondamentale per il successo di una campagna di video marketing. Ci sono elementi che accomunano tutti i social network, come l’importanza della costruzione di relazioni e conversazioni con gli utenti, la creazione di contenuti di valore e la presenza costante ma non invasiva nella vita dei propri fan. Ogni piattaforma, però, presenta caratteristiche specifiche che rispondono al core business di ogni azienda e si configurano adatte per il raggiungimento di determinati obiettivi. L’analisi delle prestazioni dei video è diventata molto sofisticata, permettendo alle aziende di misurare con precisione l’efficacia delle loro campagne di marketing.

Strumenti di analisi come YouTube Analytics, Google Analytics e le metriche delle piattaforme social offrono dati dettagliati su visualizzazioni, tempo di visualizzazione, tassi di conversione e interazioni. Queste informazioni sono preziose per ottimizzare le strategie future e garantire che i contenuti video continuino a generare risultati positivi. In sintesi, l’utilizzo dei video nel marketing aziendale non solo continua a crescere, ma si conferma come una delle tattiche più potenti e versatili per raggiungere e coinvolgere il pubblico. Tutto ciò rende il video marketing non solo una tendenza in crescita, ma una componente cruciale per il successo delle strategie di marketing digitale nel futuro.

Franchising Management

Executive Programme

Se desideri espandere le tue competenze nel settore del franchising scegli

L’Executive Programme Luiss Business School.

Un programma in formula part-time per approfondire le strategie di marketing, digitalizzazione, crescita e internazionalizzazione delle reti di franchising.

Scopri di più

navigating Success, TOGETHER

Da 30 anni accompagniamo le imprese in percorsi di sviluppo sostenibile, con un orientamento all’innovazione e alla generazione di valore condiviso

AREE DI INTERVENTO:

SVILUPPO MODELLI FRANCHISING

STRATEGIA D’IMPRESA E CORPORATE FINANCE

INVESTIMENTI STRATEGICI E AFFIANCAMENTO BOARD

MATCHING CON PARTNER DI VALORE

I NOSTRI PARTNER

CAMERA DI COMMERCIO SVIZZERA

Servizi per le imprese e supporto all’export Made in Italy verso la Svizzera

Pag

BOX DELLA SALUTE

Servizi sanitari e per la salute

TECLAE

Tecnologia

231CONTROL

Consulenza aziendale

55 Pag

Pag

61 Pag

CHI SIAMO:

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA

Fondata nel 1909, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, con sede a Zurigo, ha notevolmente contribuito al raggiungimento dei positivi risultati, conseguiti di anno in anno, nelle relazioni economico-commerciali italo-svizzere e si è affermata quale riferimento economico - istituzionale fondamentale per tutti i soggetti, pubblici e privati, che pianificano e realizzano progetti di espansione economica e commerciale dall’Italia sul mercato svizzero e viceversa. Con i suoi oltre 600 Soci, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera è un’associazione indipendente del Codice Civile Svizzero. Il suo compito principale consiste nell’assistenza alle imprese dedite all’interscambio tra l’Italia, Svizzera ed il principato del Liechtenstein. La CCIS, senza venire meno al suo ruolo istituzionale, fornisce assistenza alle istituzioni e alle aziende, muovendosi con criteri imprenditoriali e cercando di massimizzare il ritorno commerciale per la propria clientela. Diventare socio della Camera permette di usufruire di numerosi vantaggi che variano a seconda del tipo di contratto che si stipula. Questo permette sia tutti dal professionista al pensionato, dalla PMI alla grande azienda, dai soggetti pubblici piuttosto che privati, di entrare nella rete della Camera di Commercio Italiana per la svizzera, beneficiando di numerose opportunità. La sottoscrizione minima richiede l’investimento di 250 franchi svizzeri l’anno. Quella per i soci che vogliono diventare Premium arriva a 7000 franchi svizzeri l’anno.

SERVIZI PER LE IMPRESE E SUPPORTO ALL’EXPORT MADE IN ITALY VERSO LA SVIZZERA

Ragione sociale: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera - Indirizzo: Dolderstrasse 62, Zurigo (CH) - Anno di fondazione: 1909 - Numero sedi: 3 (centrale a Zurigo, ufficio Ginevra e ufficio a Lugano)

COSA CERCHIAMO DAI NOSTRI PARTNER

Tra i pilastri della strategia camerale troviamo specifici settori sui quali si concentra la percentuale maggiore di attività:

-L’attrazione investimenti svizzeri su progetti italiani e la conseguente valorizzazione dell’innovazione hi-tech Made in Italy

-Lo sviluppo dei rapporti commerciali a favore delle PMI italiane attive nell’ambito dell’agroalimentare, così come della meccanica e dell’elettromeccanica

-L’incremento della rete associativa, che oggi conta oltre 600 iscritti e che garantisce un business network di qualità, indispensabile a tutti gli associati per l’ampliamento dei propri contatti, lo sviluppo delle relazioni professionali e, quindi, l’incremento della rete di riferimento sul territorio elvetico.

COSA OFFRIAMO AI NOSTRI PARTNER

I servizi alle imprese che la Camera propone sono numerosi. Tra questi:

1. Servizi di consulenza e/o affiancamento normativo e fiscale (consulenza legale e fiscale, apertura di una società in svizzera, distaccamento dei lavoratori, rimborso IVA estera, recupero crediti,…)

2. Servizi di sviluppo dell’export in Svizzera di prodotti agroalimentare

Made in Italy

3. Servizio di coaching e mentoring per PMI e liberi professionisti

4. Ricerca partner commerciale e/o fornitori

5. Sviluppo B2B settoriali, sia digitali che in presenza

6.Servizio “sportello” informativo per aziende che vogliano esportare in Svizzera

7. Servizio di rappresentanza fiscale o domiciliazione fiscale

8. Sviluppo di un portale e-commerce in Svizzera (solo per chi già possiede un portale in Italia)

9. Visite aziendali in Svizzera e/o in Italia

10. Attrazione flussi di investimenti di rischio svizzeri verso start-up e scale-up tecnologiche italiane, in grado di generare innovazione e crescita

11. Educational, masterclass, press tour e incontri con la GDO per aziende del settore agroalimentare

12. Networking event per soci 13. Attività di comunicazione mirata

I PARTNER CON I QUALI COLLABORIAMO

La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera fa parte della rete di Assocamerestero e conta soci sia in Italia che in Svizzera. Oltre alle imprese e ai liberi professionisti che costituiscono la rete associativa camerale, la CCIS collabora in modo proficuo anche con la rete diplomatica in Svizzera, le Regioni Italiane, le Associazioni di Categoria e le Camere di Commercio Italiane che costituiscono importantissimi partner per lo sviluppo fattivo di progetti studiati ad hoc, volti alla valorizzazione del Made in Italy sul territorio elvetico. Sono quindi nostri referenti, sia soggetti privati che pubblici, sia italiani che svizzeri, che vogliano creare una relazione commerciale favorevole e centrata sulla valorizzazione del prodotto/ servizio/progetto italiano in territorio elvetico. Il nostro obiettivo è la creazione di solide opportunità tra i due paesi che abbiano come target l’internazionalizzazione e la massima valorizzazione della proposta italiana.

Referente: Fiammetta Benetton – press office Camera di Commercio Italiana per la Svizzera

Sito web: www.ccis.ch

Una soluzione innovativa per agevolare l'accesso del cittadino ai servizi di assistenza sanitaria

IL SISTEMA BOX DELLA SALUTE

Una cabina attrezzata, progettata per fornire una gamma completa di servizi sanitari installabile in vari contesti, tra cui farmacie, centri estetici, aziende, palestre, centri ospedalieri, cliniche, RSA, scuole, stazioni, aeroporti, treni e aerei

Nel mondo in continua evoluzione della sanità, la tecnologia svolge un ruolo cruciale nel rendere i servizi medici più accessibili, efficienti e personalizzati. In questa cornice, si distingue il Sistema Box della Salute. Tale soluzione offre un'infrastruttura robusta e versatile per la gestione e la fornitura di servizi diagnostici e di screening. Il Sistema Box della Salute è una cabina attrezzata, progettata per fornire una gamma completa di servizi di monitoraggio, tra cui saturimetria, misurazione della pressione sanguinea, ECG, dermatoscopia e spirometria, che consentono una valutazione completa dello stato di salute del paziente. La piattaforma del Sistema Box della Salute è progettata per essere integrabile con altri dispositivi medici su richiesta specifica, consentendo una personalizzazione su misura delle esigenze del cliente. I servizi offerti dalla cabina della salute consentono una valutazione accurata della condizione fisica dell'utente e la precoce identificazione di eventuali condizioni patologiche attraverso esami specifici, monitoraggio e screening. Grazie a dispositivi medici affidabili e alla rapida trasmissione dei risultati, i dati degli esami sono raccolti in un fascicolo cloud accessibile ovunque da soggetti autorizzati, nel rispetto della normativa sulla privacy. Uno degli obiettivi principali del Sistema Box della Salute è quello di agevolare l'accesso del cittadino ai servizi di assistenza sanitaria, offrendo checkup e screening dei principali

parametri biometrici e un servizio immediato nelle aree di collocamento. La struttura leggera e resistente del Box della Salute, realizzata con polimeri compositi e fibre di vetro, è facilmente collocabile e non richiede lavori edilizi per l'installazione. La parte superiore opaca della cabina crea un ambiente riservato e tranquillo, migliorando l'esperienza dell'utente durante la visita. Per quanto riguarda il software, il Sistema Box della Salute è integrato con la piattaforma Middlae. Middlae, sviluppata e di proprietà di Teclae AG, è progettata per agevolare la prenotazione e la gestione dei servizi medici e sanitari offerti dagli enti erogatori abbonati ad essa.

Grazie alla sua interfaccia intuitiva e alle sue funzionalità avanzate, Middlae consente agli erogatori di servizi di creare e gestire prenotazioni, organizzare il personale, definire i servizi disponibili e gestire la base clienti/pazienti in modo efficiente ed efficace. Ciò che rende Middle un pilastro fondamentale del Sistema Box della Salute è la sua capacità di integrarsi con un'ampia gamma di dispositivi medici essenziali, consentendo la fornitura di servizi diagnostici completi e personalizzati. Grazie al suo middleware hardware, composto da componenti quali un monitor touchscreen da 10.1 pollici ed un mini pc, Middle può comunicare in modo fluido con dispositivi medici quali ECG, saturimetri, otoscopi, dermatoscopi, termometri, misuratori di pressione, stetoscopi e spirometri. Questo rende possibile l'integrazione di Middle in hub e postazioni fisiche, installabili in una vasta gamma di contesti, tra cui farmacie, centri estetici, aziende, palestre, centri ospedalieri, cliniche, RSA, scuole, stazioni, aeroporti treni e aerei. Queste postazioni, che possono essere fisse o mobili a seconda delle esigenze del cliente, consentono un accesso più ampio e immediato ai servizi sanitari, riducendo il sovraffollamento delle strutture sanitarie tradizionali e migliorando l'efficienza complessiva del sistema sanitario. Inoltre, Middle è strettamente collegata ad una ulteriore soluzione di Teclae AG, Telmedis (www.telmedis.eu), in cui vengono salvati in modo sicuro i risultati delle visite. Il sistema Box della Salute + Middle promette di rivoluzionare il modo in cui i pazienti interagiscono con il sistema sanitario. Pertanto, tra le principali caratteristiche e funzionalità di Middle abbiamo inoltre:

• Trovare servizi diagnostici in modo rapido ed economico: Middle offre agli utenti la possibilità di individuare e prenotare servizi diagnostici con facilità e rapidità, garantendo un accesso tempestivo alle cure necessarie senza dispendio di tempo o risorse;

Soluzione tecnologica interattiva tra mondo fisico e cloud per semplificare l’interazione “paziente-medico” sia nelle fasi di prevenzione che di cura con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale

Il portafoglio ordini della società pari a euro 500.000 per 7 box della salute in consegna con un fatturato atteso 2024 di circa 1 milione di Euro per progetti già presentati dai Comuni ed inseriti in graduatoria con Decreto (PNRR Missione 5)

• Monitorare lo stato della propria salute e gestire l'agenda clinica: Grazie alla sua integrazione con la piattaforma Telmedis, Middle consente ai pazienti di monitorare costantemente il loro stato di salute e di mantenere aggiornata la propria agenda clinica. Questo permette una gestione proattiva della propria salute, con la possibilità di programmare visite e trattamenti in modo efficiente;

• Favorire il monitoraggio dei parametri vitali: In aree dove l'accesso ai servizi sanitari è limitato, Middle offre un'opportunità unica per monitorare i principali parametri vitali in modo sicuro e affidabile. Ciò permette una diagnosi precoce e un intervento tempestivo, migliorando l'esito clinico e la qualità della vita dei pazienti;

• Ridurre il sovraffollamento delle strutture sanitarie : Offrendo servizi di screening diagnostico, Middlae contribuisce a ridurre il sovraffollamento delle strutture sanitarie tradizionali. Questo non solo migliora l'accesso alle cure per tutti i pazienti, ma allevia anche la pressione sul sistema sanitario nel suo complesso;

• Raccogliere e gestire informazioni critiche: Middlae consente la raccolta e l'archiviazione

efficiente di tutte le informazioni cliniche e amministrative relative ai pazienti. Questo garantisce una documentazione accurata e completa, facilitando la comunicazione tra i fornitori di servizi e migliorando la continuità delle cure.;

• Integrare dati dai dispositivi di monitoraggio compatibili: Tramite il middleware, Middlae è in grado di raccogliere e trasmettere dati dai singoli dispositivi di monitoraggio, consentendo una valutazione accurata e completa dello stato di salute del paziente. Questa integrazione assicura che tutte le informazioni pertinenti siano disponibili per la valutazione clinica e la pianificazione del trattamento.

In sintesi , il sistema Box della Salute con Middlae rappresenta un'interessante soluzione nel settore sanitario, offrendo un'ampia gamma di funzionalità progettate per migliorare l'esperienza del paziente, ottimizzare l'efficienza dei servizi sanitari e promuovere la salute e il benessere della comunità nel suo complesso. Con un focus sull'accessibilità, l'integrità dei dati e l'efficacia clinica, Box della Salute e Middlae si propongono di essere il punto di riferimento per una gestione sanitaria moderna e progressista.

Evoluzione nella gestione degli Asset per le Reti in Franchising

RETAIL MANAGEMENT E SECURITY COMPLIANCE

Teclae AG ha realizzato una Piattaforma innovativa completamente dedicata al Security&Services Management del Retail, per supportare la gestione degli asset delle reti in franchising

Il settore del Retail è oggi al centro di una sfida che vede le aziende impegnate a tenere il passo con l’innovazione digitale e le necessità attuali di “dotarsi” di strumenti adeguati per gestire i cambiamenti, sociali e culturali, che influiscono sulla soddisfazione, sia dei propri dipendenti che dei Clienti. TECLAE AG con la propria Piattaforma WSP®, raccoglie alcune “tendenze” già collaudate nel settore del Retail di digitalizzazione dei processi, sia per l’ordinaria gestione delle problematiche dei rischi che per l’ottimizzazione dell’utilizzo degli spazi in tema di consumi, compliance e sostenibilità con una “vision” legata anche al benessere sia individuale che sociale. Questo offre alle reti di franchising la possibilità di utilizzare uno strumento innovativo, che riveste anche ruolo importante come “modello di innovazione” per l’ottimizzazione ed il monitoraggio dei consumi, a favore del consolidamento economico del settore dove, a livello internazionale, è forte la spinta alla sostenibilità, in termini di uso consapevole delle risorse e riduzione degli sprechi. La Piattaforma WSP® di TECLAE AG, nasce quindi dall’analisi delle necessità e si propone come soluzione. La capacità di interagire con l’innovazione tecnologica, generata da ogni singolo soggetto, rimane “il requisito” ma anche “la componente” che può ancora fare la differenza per garantire quella “efficienza di servizio” e quella “sicurezza integrata” (intesa come security, safety e

manutenzioni) che, con una attività costante di monitoraggio, é il valore aggiunto portatore di benefici al business aziendale nel suo insieme. In TECLAE AG, riteniamo che anche nel Retail, la componente di gestione integrata della sicurezza, debba essere inclusa in qualsiasi processo di analisi e gestione dell’intera filiera, che parte dalla gestione di magazzino, all’esposizione dei prodotti, la metodologia di vendita, fino al delivery al cliente. Un modello che oggi vede una riorganizzazione degli standard collegati anche alle nuove modalità di fare business, come l’omnicanalità, che richiedono nuovi requisiti per le figure “classiche” della sicurezza.

Nella security, ad esempio, uno dei requisiti fondamentale rimane il “monitoraggio degli accessi”. Questo deve necessariamente essere esteso all’area Cyber affinché ogni “entry point” fisico o virtuale di contatto con il mondo aziendale, sia monitorato e messo in sicurezza. Il retailer non può limitare alla sicurezza fisica, intesa in modo classico e tradizionale, la propria attività di tutela. I sistemi di gestione, prodotti da Teclae AG, vengono progettati al proprio interno da esperti di settore, diversi e complementari, che studiano, collaudano e producono tecnologia in grado di fornire al gestore ed agli utenti, consapevolezza della situazione e supporto al processo decisionale. La Piattaforma WSP® applicata nella gestione degli Asset nel settore del Retail, dimostra, attraverso i propri moduli, come realtà complesse, possono essere decomposte con un sistema graficamente semplice ed intelligibile, al fine di offrire i più alti livelli di consapevolezza e controllo, sia dal punto di vista della sicurezza integrata (Cyber e Security) che dal punto di vista della

sostenibilità gestionale e amministrativa. Gli indicatori e la documentazione dinamica, generata dai dati e dalle informazioni raccolte, sia da sistemi compatibili ed integrati (mediante API), che da report predisposti e compilati da operatori accreditati, vengono illustrati con una infografica facile ed intuitiva. Con la Piattaform WSP® è possibile gestire la pianificazione strategica, la gestione delle risorse umane, la gestione finanziaria di uno o piu’ negozi o centri commerciali. Include la gestione delle operazioni quotidiane, la gestione dei flussi di mezzi e persone, i controlli, le pulizie, la pianificazione degli eventi, la gestione dei tenant fino alla promozione dei prodotti. Per semplificare ogni intero processo, all’interno della Piattaforma WSP®, sono disponibili moduli con apposite funzioni che consentono una rapida e preventiva individuazione degli scostamenti e l’indicazione delle azioni correttive che scaturiscono dalla audit periodiche.Ogni attività legata al modulo Facility Management, ad esempio, tiene conto del budget durante tutto l’arco temporale, dei

costi legati agli immobili gestiti, in particolare il modulo Manutenzioni per gestire tutte le opere e interventi necessari per il ripristino e il mantenimento di quanto acquisito, e il modulo Tenants per gestire gli spazi occupati ed i relativi contratti in essere negli asset immobiliari. Un approccio cognitivo supportato da tecnologia di intelligenza artificiale, dove è stata semplificata l’attività dell’operatore deputato all’interazione, con le sue competenze. In questo TECLAE AG si propone anche come partner di supporto ai retailer che vogliono investire in questo ambito, dove risulta decisiva la crescita di consapevolezza e di know-how tecnologico interno alle aziende stesse. Un modello di business legato all’innovazione, è oggi di supporto ideale per la crescita di piccolo, medi e grandi imprenditori, che ancora risultano carenti di risorse e strumenti tecnologici oggi necessari per operare in mercati sempre più concorrenziali. Tecnologia, innovazione e benessere, sono requisiti fondamentali, rivestono anche un ruolo strategico per la conduzione del core business della vendita e la qualificazione del personale, mediante una adeguata formazione che prevede l’uso di soluzioni di management supportate da strumenti di facile utilizzo, ottimizzazione dei Prodotti, sostenibilità, benessere, sicurezza della filiera e controllo di qualità.

TECNOLOGIA NEL SETTORE DEL BENESSERE E MEDICALE, ASSET MANAGENEMT E SICUREZZA INTEGRATA

Categoria : tecnologia e innovazione - Ragione sociale: Teclae AG (società privata di capitali) - Indirizzo: Via Stefano Franscini 16 Lugano, CH-6900 - Anno di fondazione: 2021 - Numero sedi: 1

Supporto nella diffusione di tecnologia avanzata sia nel settore Medical Tech che Asset & Security Management, per sviluppare una rete di Clienti in grado di implementare innovazione tecnologica con sistemi di gestione avanzati

TECLAE AG promuove inoltre studi specifici ed innovativi sia nel settore MEDTECH che della Advanced Security & Asset Management, anche mediante la predisposizione di studi, di raccolte, di analisi e di proprie pubblicazioni sotto forma di riviste e libri di testo, in formato cartaceo ed elettronico.

TECLAE AG opera sia nel campo sia della Medical Technology che della Advanced Security& Enterprise Services Management, con particolare riferimento ai comparti del benessere sociale, medicale, informatico e della sicurezza in generale e la prestazione di servizi connessi con le già menzionate attività nel preciso intento di promuovere il “benessere nella vita dell’individuo e il benessere sociale”.

-Interpump Group

-ALPI Group

-Wealty

-Ora 0 Group

-Easywork Italia

Sito web: www.teclae.com
COSA CERCHIAMO DAI NOSTRI PARTNER
COSA OFFRIAMO AI NOSTRI PARTNER
I PARTNER CON I QUALI COLLABORIAMO

Modello di Gestione e Controllo ai sensi del D. lgs. n. 231/01

231CONTROL CI SPIEGA COME ADEGUARSI

Quando si parla di responsabilità e conseguenze da reato la prima domanda è: chi risponde? Un Ente o una persona giuridica può rispondere di un delitto commesso da un soggetto appartenente alla sua struttura organizzativa?

Il Decreto Legislativo 231 del 2001 introduce e disciplina per la prima volta in Italia il concetto di responsabilità amministrativa degli enti, norma che produce un forte impatto nei confronti delle società, che si trovano a rispondere in sede penale personalmente e direttamente dei reati commessi, nell’interesse o a vantaggio dell’azienda, dai propri vertici o dipendenti o collaboratori. Viene prevista l’attuazione di un Modello di Organizzazione e Gestione, strumento che se ritenuto idoneo può comportare per l’ente l’esimente dalla responsabilità, laddove risulti affidato ad un Organismo di Vigilanza il compito di vigilare sull’osservanza del Modello stesso. I delitti (reati presupposto) sono tassativamente indicati dagli artt. 24 e ss. del D. Lgs. 231/2001, e ricomprendono, ad esempio, reati informatici, il reato di omicidio colposo o di lesioni colpose gravi o gravissime, reati tributari, reati contro la p.a., reati ambientali, ecc.

Quali sono i principi fondamentali ai sensi del D. Lgs. 231/01?

I Principi fondamentali per potersi ritenere in regola con il D. lgs. 231/01 sono i seguenti:

• Predisporre ed adottare, prima della commissione del fatto, modelli organizzativi e gestionali idonei a prevenire reati;

• Costituire un Organismo di Vigilanza dell’ente con compito di vigilare efficacemente sul funzionamento e sull’osservanza di modelli e curare il loro

aggiornamento;

• Definire i modelli di organizzazione e gestione;

• Essere in grado di evitare la commissione del reato se non mediante l’elusione fraudolenta dei modelli stessi;

• Individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi tali reati;

• Prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire;

• Individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione di reati;

Ovviamente tali adempimenti devono poter essere svolti senza danneggiare l’attività dell’Ente per cui è necessario l’utilizzo di strumenti che permettano di raggiungere il risultato senza gravare in modo eccessivo sui processi aziendali riducendo al contempo il costo correlato agli adempimenti stessi.

Quale è il criterio soggettivo?

Il criterio soggettivo di imputazione stabilisce che i reati-presupposto devono essere stati commessi dalle persone:

1. in posizione di vertice (lett. a), oppure 2. da quelle sottoposte alla direzione o vigilanza delle prime (lett. b); come ora vedremo, sul piano processuale, sono diverse le conseguenze prodotte dai criteri soggettivi.

Se il reato è stato commesso da un soggetto in posizione apicale, l’ente NON risponde se prova di aver adottato un efficace modello organizzativo, di aver attribuito la vigilanza sul medesimo ad un organo interno dotato di poteri autonomi di iniziativa e controllo, che la persona abbia commesso il reato eludendo fraudolentemente il modello; in questi casi l’esenzione dalla responsabilità deve essere provata dall’ente.

N. B. L’adozione di congrui modelli si rende necessaria per scongiurare reati eterogenei, connessi a processi decisionali realizzati in vari ambiti aziendali: dall’aggiudicazione di gare di pubblico appalto, alla contrattazione con la P.A. per la fornitura di beni e servizi; dall’ottenimento di autorizzazioni, licenze, concessioni, finanziamenti, alla commissione dei reati penali di natura societaria (violazione di obblighi degli organi ed operazioni sul capitale); dall’irregolare gestione finanziaria alla frode informatica.

Qual è il criterio Oggettivo?

L’interesse e il vantaggio sono i due criteri oggettivi di imputazione della responsabilità dell’ente ex art. 5 c.1 Dlgs. 231/2001.

L’interesse è identificato da un fine contenuto nella condotta delittuosa della persona fisica e per questo il giudice deve valutarlo ex ante, al momento dell’azione; infatti l’attuazione dell’interesse può verificarsi ma anche rimanere solo potenziale. Il vantaggio, invece, è identificato da un profitto materiale ottenuto grazie alla commissione del reato anche indipendentemente dall’interesse del soggetto agente; infatti il vantaggio è sempre associato a beni materiali riconducibili al patrimonio. L’art. 5 c.2 Dlgs. 231/2001 dice che “l’ente non risponde se le persone indicate al comma 1, hanno agito nell’interesse esclusivo proprio o di terzi”; la ratio della clausola di irresponsabilità dell’ente è evidente in quanto in assenza dei criteri oggettivi di imputazione, l’interesse o il vantaggio, la responsabilità della persona giuridica è esclusa. L’art. 8 c.1 lett. a) Dlgs. 231/2001 dice che la responsabilità dell’ente sussiste anche quando l’autore del reato non è stato identificato (o non è imputabile); da ciò si

evince l’autonomia della responsabilità dell’ente rispetto a quella del soggetto agente. Da chi deve essere formato l’O.d.V. (Organismo di vigilanza)?

I componenti dell’Organismo di Vigilanza devono avere idonee competenze professionali e possedere/acquisire un’approfondita conoscenza della struttura organizzativa dell’ente, oltre che la totale padronanza del Modello. La nostra struttura ha nel Dott. Massimo Zampetti la figura già presente in Organismi di Vigilanza, preparata dal punto di vista Legale e Amministrativo (Legal Advisor), profondo conoscitore dei reati informatici e della normativa sulla Privacy (Certificato Data protection Officer e presente come DPO in diverse strutture sia Private che Pubbliche) e nell’l’Ing Coalberto Testa (RSPP per diverse strutture) un Consulente specializzato per tutti gli aspetti tecnici relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro . In particolare, i Poteri affidati all’Organismo di Vigilanza sono:

• chiedere informazioni o l’esibizione di documenti in merito alle attività sensibili, a tutto il personale dipendente dell’Ente e, laddove necessario, agli amministratori, al collegio sindacale, ai soggetti incaricati in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa in materia di antinfortunistica e di tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro;

• verificare periodicamente il Modello organizzativo e, ove necessario, proporre al Consiglio di Amministrazione eventuali modifiche e aggiornamenti;

• nel caso di accadimento di fatti gravi ed urgenti informare immediatamente il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale;

• verificare che sia stata data opportuna informazione e conoscenza del Modello Organizzativo;

• collaborare con i Direttori/responsabili titolari di rapporti con controparti, nell’individuazione delle tipologie di rapporti giuridici con soggetti esterni all’Ente ai quali è opportuno applicare il Modello organizzativo e nella determinazione delle modalità di comunicazione a tali soggetti.

N. B. L’Organismo di Vigilanza può essere monocratico o collegiale, con componenti interni e/o esterni.

Nel momento in cui vi è una condanna ai sensi del D. lgs. 231/01, quali sanzioni sono previste?

Le sanzioni a cui l’azienda o ente in genere potrebbe andare incontro sono particolarmente pesanti e applicabili anche in via cautelare:

• Sanzioni interdittive (interdizione, anche fino ad un anno per alcuni reati, dall’esercizio dell’attività; sospensione o revoca di autorizzazioni/ licenze/ concessioni; mancata ammissione a gare di fornitura della P.A.; esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e revoca di quelli concessi; il divieto di pubblicizzare i propri beni o servizi, etc.);

• Sanzioni pecuniarie calcolate con il sistema delle quote variano in base al reato ed alla gravità della responsabilità dell’azienda;

• Confisca del profitto del reato;

• Pubblicazione della sentenza.

Chiunque abbia bisogno di una consulenza o di maggiori chiarimenti può contattare il presente indirizzo email: info@231control.it

CONSULENZA AZIENDALE

Categoria: consulenza aziendale - Ragione sociale: mz capital srl - Indirizzo: passsaggio don a. seghezzi 2 bergamo 24122Anno di fondazione: 2019 - Numero sedi: 2 Bergamo e Bologna

COSA OFFRIAMO AI NOSTRI PARTNER

-Il nostro obiettivo: creare sempre nuovo valore aggiunto per i nostri clienti. -L’addestramento, il coinvolgimento del personale e la sua motivazione e formazione continua sono presupposti indispensabili per il successo delle nostre attività.

-Amiamo essere consulenti in prima linea, al fianco degli imprenditori per realizzare, nella loro azienda, le strategie e gli obbiettivi che ci siamo posti insieme. -Esperti nell’adeguamento legislativo ai sensi del D. lgs. 231/01 cd. Modello 231, i nostri Consulenti e Membri dell’Organismo di Vigilanza sono Avvocati e Ingegneri iscritti al rispettivo Albo.

-Esperti nella Formazione del personale in materia di Privacy, Cybersecurity, Videosorveglianza, Modello 231, Trasparenza e Anticorruzione

-Esperti nell’adeguamento legislativo ai sensi della normativa Europea in materia di Privacy cd. Regolamento UE n. 679/16

-Esperti per l’ottenimento delle certificazioni UNI ISO 9001 e UNI ISO 27001

Referente: Massimo Zampetti

Sito web: www.231control.it

In Italia è disciplinato dagli artt. 1724 – 1753 del Codice Civile e dagli Accordi Economici Collettivi sottoscritti dalle Associazioni di categoria

IL CONTRATTO DI AGENZIA IN ITALIA E ALL’ESTERO

Con questo contratto una parte (l’Agente) assume stabilmente l’incarico di promuovere la vendita dei prodotti dell’altra parte (il Preponente) in una zona determinata a fronte del pagamento di un compenso, di solito determinato in misura percentuale

Nell’analisi delle diverse figure contrattuali nell’ambito del commercio internazionale non possiamo omettere quella relativa al contratto di agenzia. Si tratta forse del contratto più noto e più diffuso, che offre sicuri vantaggi, tra i quali spiccano la possibilità di disporre di un soggetto (persona fisica o giuridica) in un determinato territorio che l’agente ben conosce e nel quale è commercialmente introdotto; l’acquisizione degli ordini avviene direttamente in capo all’azienda preponente che provvede alla fatturazione; i relativi costi sono legati all’andamento del fatturato realizzato nella zona e, di solito, non sono necessari particolari investimenti, se non in termini promozionali e di marketig. Questi

di Patricia de Masi Taddei dMTV International Sagl Partner

aspetti rappresentano la principale differenza rispetto all’altra figura contrattuale cui spesso l’imprenditore ricorre, e cioè il contratto di distribuzione. Il distributore, infatti, acquista i prodotti a nome proprio per poi rivenderli ai propri clienti: il produttore, quindi, attraverso la sua collaborazione aumenta i propri volumi di vendita, ma non il numero dei clienti, che rimangono al distributore. Spesso il preponente deve anche contribuire a costi di struttura. Con il contratto di agenzia una parte (l’Agente) assume stabilmente l’incarico di promuovere la vendita dei prodotti dell’altra parte (il Preponente) in una zona determinata a fronte del pagamento di un compenso, di solito determinato in misura percentuale.

Se si tratta di promuovere le vendite all’estero ritengo sia utile affidarsi a più agenti, qualora il territorio sia troppo vasto. Non si può pensare di avere un solo agente che copra l’intero territorio degli Stati Uniti, ma nemmeno quello della Francia o della Germania: è evidente che il soggetto comincerà ad operare nelle aree già di sua competenza. Per ovviare a questo problema occorre predisporre clausole contrattuali adeguate, come vedremo in seguito.

Normativa applicabile in Italia e in Europa In Italia il contratto è disciplinato dagli artt. 1724 –1753 del Codice Civile e dagli Accordi Economici Collettivi sottoscritti dalle Associazioni di categoria in rappresentanza dei diversi comparti industriali e commerciali e dalle associazioni in rappresentanza degli agenti. Non entriamo nel dettaglio di tali accordi, ma è essenziale conoscerne l’esistenza e la portata. A livello europeo la Direttiva n.86/653 del 18 dicembre 1986,

recepita in tutti i Paesi dell’Unione, ha stabilito alcune linee guida cercando di armonizzare le diverse normative, con l’intento di creare una uniformità che agevolasse la concorrenza tra gli imprenditori.

Di fatto la Direttiva nei casi più delicati (tra questi quelli riguardanti le indennità di fine rapporto) offre alternative che conducono a soluzioni ben diverse tra Paese e Paese, non raggiungendo così lo scopo che si era prefissa. Questo fa comprendere la necessità di documentarsi in maniera adeguata, di effettuare scelte, ove possibile, sulla legge applicabile e sul Foro competente, prima di procedere alla stesura di un contratto di agenzia. Richiamo quando detto nei precedenti articoli sui temi riguardanti tali aspetti. In particolare, sottolineo che per quanto riguarda il contratto di agenzia, molte norme sono inderogabili e di applicazione necessaria e devono essere considerate in relazione alla loro applicabilità a seconda che ci si trovi di fronte ad un agente che opera in forma individuale (come persona fisica) o come persona giuridica. A nulla servirebbe concordare clausole che, in caso di controversia, risulterebbero nulle e quindi inapplicabili.

IN EVIDENZA…

• la figura dell’agente

• differenza tra agente persona fisica e giuridica

• conseguenze in tema di legge applicabile e foro competente

• la Direttiva UE ha davvero uniformato la normativa riguardante gli agenti?

• si veda la differenza nei criteri di liquidazione delle indennità di fine rapporto pur nell’ambito della Comunità europea

Quali le clausole da inserire in un contratto nazionale o internazionale.

• Il nome delle parti

• Iscrizione dell’agente all’Enasarco o ente previdenziale estero

• Oggetto

• Territorio

• Esclusione rapporto di lavoro dipendente (ma attenzione soprattutto a Francia (VRP), Belgio)

• Esclusiva

• Doveri delle parti (sia del Preponente, sia dell’Agente)

• Clausole a tutela della proprietà intellettuale del Preponente

• Compenso: modalità di calcolo e sua esigibilità

• Eventuale attività di incasso

• Durata e cessazione

• Ultrattività del contratto

• Modifiche contrattuali

• Condizioni commerciali e diritto di rifiutare un ordine

• Indennità di fine rapporto

• Legge applicabile e foro competente dopo aver valutato possibilità di scelta

• Altre clausole.

Mi limito in questa sede a soffermarmi su poche clausole e su alcune considerazioni pratiche. Il contratto con un agente che opera in qualità di persona giuridica offre sicuri vantaggi pratici: il contratto salvo le norme specifiche riferite alla normativa sui contratti di agenzia, è soggetto alla disciplina generale dei contratti sia per quanto riguarda la scelta della legge applicabile, sia in relazione al Foro competente e alla disciplina delle controversie. Questa è la norma generale che vale in tutta Europa, ma è necessario rivolgersi a consulenti competenti nel caso di Paesi extra UE. In Europa e anche in Italia, nel caso di agente persona fisica il Foro competente (cosi come la legge applicabile) sono determinati in base al luogo nel quale l’agente risiede od opera stabilmente, senza possibilità di deroga. In Francia si applicano le norme del Codice del

Lavoro, non del Codice del Commercio; la sua assimilazione alla figura del VRP (voyageur, représentant, placier) lo rende un dipendente, con tutti gli obblighi e i diritti conseguenti. In Europa vigono principi simili per quanto riguarda i diritti e i doveri delle parti, ma le differenze in caso di scioglimento del contratto sono significative da un punto di vista economico.

La Direttiva consente infatti agli Stai membri di scegliere la determinazione delle indennità di fine rapporto tra due criteri fondamentali: in base al primo (adottato tra gli altri da Italia e Germania) l’agente viene compensato con riferimenti ai vantaggi che il preponente ha tratto dalla sua collaborazione, con un tetto massimo di un anno di provvigioni sulla media degli ultimi cinque anni; l’altro criterio fa invece riferimento alla quantificazione del danno subito dall’agente

per il venir meno del contratto di agenzia. La quantificazione non avviene in base a calcoli matematici e sovente i giudici liquidano anche due anni di provvigioni a titolo di risarcimento. Questo fa comprendere quanto la scelta della legge applicabile sia ampiamente raccomandata e che condizione necessaria per potere operare tale scelta sia rappresentata dalla conclusione di un contratto con una società e non con una persona fisica.

Il contratto deve essere redatto in forma scritta ed è importante indicare anche quale sia la lingua che lo regola. È facile poter cadere in equivoci con Paesi anglosassoni ove il termine “agent” può essere inteso come riferito al “distributor”. Da non dimenticare la disciplina sui termini di preavviso, sulle ragioni relative alla cessazione del contratto, a seconda che sia a tempo determinato o indeterminato, l’elencazione delle ragioni che possono portare alla cessazione immediata e senza preavviso. L’elencazione degli affari promossi dall’agente e non ancora conclusi al momento della cessazione del rapporto, con la disciplina delle condizioni che determina il riconoscimento delle provvigioni. Da non dimenticare di specificare il momento in cui la provvigione matura (quello in cui sorge il diritto) e quello in cui viene liquidata (al più tardi) al momento dell’incasso del prezzo da parte del preponente. A proposito di diritto alle provvigioni è indispensabile specificare se e a quali condizioni ed entro quali termini, il preponente possa rifiutare l’accettazione di un ordine che gli viene proposto dall’agente; in mancanza la provvigione sarà dovuta anche in caso di mancata esecuzione del contratto. Questi gli aspetti principali. In altra sede potranno essere analizzate le normative di Paesi in altri continenti, con le differenze che spesso le caratterizzano.

Per tutte le aziende che investono per il risparmio dell’energia

IL NUOVO PIANO TRANSIZIONE 5.0

Ha il chiaro scopo di dare una ulteriore spinta significativa all’arrancante transizione ecologica ed infrastrutturale del Paese. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che prenderà il via in brevissimo tempo

1.039,5 milioni di euro per l’anno 2024, 3.118,5 milioni di euro per l’anno 2025 e 415,8 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030. Questi i fondi messi a disposizione dal Governo per il nuovo Piano Transizione 5.0. Il 22 luglio scorso, in un convegno organizzato da Confidustria, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che prenderà il via in brevissimo tempo. La bozza del Decreto MEF/MIMIT, con le regole attuative, al vaglio della Corte dei Conti, ha messo in evidenza sin da subito alcune sostanziali, segno del grande interesse, e delle grandi attese che ci si aspetta da questa misura. In particolare, sono stati aggiunti investimenti effettuati in uno o più beni immateriali nuovi strumentali; sono state meglio esplicitate le casistiche degli interventi nei settori energivori ammessi in deroga all’esclusione dei settori Ets; sono stati aggiunti gli impianti di produzione di energia termica, con elettrificazione dei consumi termici, come beni strumentali incentivabili; è stato limitato il novero dei soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni tecniche sul risparmio energetico (Ege, Esco e ingegneri iscritti nella seziona A dell’albo), tra le altre cose. Ma chi può accedere a questo beneficio? Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma

giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa. Una politica “erga omnes” che ha il chiaro scopo di dare una ulteriore spinta significativa all’arrancante transizione ecologica ed infrastrutturale del Paese.

Ma cosa è, nel dettaglio, questo incentivo? Si tratta di un credito di imposta e, come disciplinato dall’art 38 del Decreto n 19/2024 con ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR, convertito in legge n 56/2024 pubblicata in GU n 100 del 30.04.2024, si chiariscono definitivamente gli investimenti agevolabili (che per essere ammessi, devono essere stati effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025).

Ai sensi dell’art 4 del dl attuativo sono ammissibili al beneficio i progetti di innovazione aventi ad oggetto investimenti effettuati in uno o più beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, alle condizioni di cui all’articolo 6, tramite i quali è conseguita complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione, non inferiore al 3 per cento o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5 per cento.

CARTA D’IDENTITÀ

FINANZA AGEVOLATA, INTERNAZIONALIZZAZIONE, NETWORKING

Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/No Profit, turismo.

Per informazioni: francesca@obiettivosviluppo.com - Tel. +39 349.5603388

Unitamente al progetto stesso, sono altresì agevolabili gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta e le spese in attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. La riduzione dei consumi energetici è calcolata confrontando la stima dei consumi energetici annuali conseguibili per il tramite degli investimenti complessivi in beni materiali e immateriali nuovi di cui all’articolo 6 con i consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio del progetto di innovazione, in relazione alla struttura produttiva o al processo interessato dall’investimento. La riduzione dei consumi energetici è calcolata con riferimento al medesimo bene o servizio reso, assicurando una normalizzazione rispetto ai volumi produttivi e alle condizioni esterne che influiscono sulle prestazioni energetiche, operata attraverso l’individuazione di indicatori di prestazione energetica caratteristici della struttura produttiva ovvero del processo interessato dall’investimento. Sono state infine anche modificate le cadenze delle comunicazioni del GSE al Ministero delle imprese e del made in Italy (da quotidiana a mensile).

Le misure del beneficio sono determinate in 3 modalità:

a) nella misura del 35 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2.500.000 di euro, nella misura del 15 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2.500.000 di euro e fino a 10.000.000 di euro, e nella misura del 5 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 10.000.000 di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50.000.000 di euro, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale non inferiore al 3 per cento o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi

interessati dall’investimento non inferiore al 5 per cento, conseguita tramite gli investimenti nei beni di cui all’articolo 6 del presente decreto;

b) nella misura del 40 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2.500.000 di euro, nella misura del 20 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2.500.000 di euro e fino a 10.000.000 di euro, e nella misura del 10 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 10.000.000 di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50.000.000 di euro, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6 per cento o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10 per cento, conseguita tramite gli investimenti nei beni di cui all’articolo 6 del presente decreto;

c) nella misura del 45 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2.500.000 di euro, nella misura del 25 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2.500.000 di euro e fino a 10.000.000 di euro, e nella misura del 15 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 10.000.000 di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50.000.000 di euro, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10 per cento o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15 per cento, conseguita tramite gli investimenti nei beni di cui all’articolo 6 del presente decreto.

CONSEGNE A DOMICILIO NEL

SEGNO DELL’INCLUSIVITÀ E SOSTENIBILITÀ

Il caso Good Foot Delivery a Toronto in Canada è un ottimo esempio di un progetto capace di coniugare le 3 P: Persone, Pianeta e Profitto: la consegna a domicilio a piedi o con mezzi pubblici fatta da persone con disturbi neurodivergenti, con il vantaggio di farle finalmente accedere al mondo del lavoro

Come spesso succede, le idee innovative nascono quando a una persona brillante capita un problema o una difficoltà che non riesce a risolvere trovando soluzioni sul mercato e decide di lanciare un’impresa che fornisce le risposte. Nel 2010 in Canada, Kirsten Gauthier cerca di aiutare suo fratello John a trovare un lavoro. John è affetto da una sindrome neurodivergente, termine che indica quando il cervello di una persona elabora, apprende e/o si comporta in modo diverso da quello considerato ‘tipico’. Sono degli esempi disturbi come l’autismo o la sindrome di Asperger, un tempo considerati un problema o un’anomalia. Oggi i ricercatori affermano che, oltre al fatto che abilità spesso eccezionali si trovano nelle persone con neurodivergenze, nelle forme più lievi questi disturbi non impediscono normali attività lavorative. Kirsten invece si accorge che il mondo del lavoro rifiuta di considerare queste persone come possibili collaboratori, e decide di fondare a Toronto Good Foot Delivery, un servizio di consegne veloci a domicilio di lettere e pacchi effettuato a piedi o con mezzi pubblici, con l’obiettivo di offrire un impiego adatto alle persone con queste sindromi.

Sustain

Il servizio è sostenibile a tre livelli: adatto a questo tipo di persone, economico per i clienti e con un basso impatto ambientale. L’impresa si è sviluppata nel tempo e ora offre una piattaforma

di Fabrizio Valente

Fondatore e Amministratore di Kiki Lab –Gruppo Promotica

digitale allineata a quella dei competitor, dove è possibile informarsi per preventivi, prenotare il servizio e anche tracciare la spedizione.

La qualità del servizio è eccellente, con un rating di 4,9 su Google. Oltre al servizio di consegna, Good Foot offre anche il programma ‘Good Foot Forward Employment and Training’, un’opportunità di apprendimento ibrida per le persone neurodivergenti desiderose di acquisire competenze professionali e esperienza lavorativa.

Commento Kiki Lab

Good Foot Delivery è un ottimo esempio di un progetto capace di coniugare le 3 P: Persone, Pianeta e Profitto. Grazie a un’intuizione geniale, la fondatrice è riuscita a sviluppare con successo un servizio che integra inclusività e sostenibilità, aiutando anche a limitare il traffico in una grande città come Toronto, dove il clima e le distanze ostacolano per vari mesi all’anno la possibilità di effettuare consegne in bici o in scooter.

Caso tratto dalla ricerca Internazionale

Retail Innovation

Good Foot Delivery – Toronto, Canada

Un progetto che coniuga con successo inclusività e sostenibilità: la consegna a domicilio a piedi o con mezzi pubblici fatta da persone con disturbi neurodivergenti, con il vantaggio di farle finalmente accedere al mondo del lavoro

Area chiave

• Sustain

Info chiave

• Servizio di consegne a domicilio sostenibile e inclusivo

• 2010: lancio

• 4,9 / 5: rating su Google

Prossimo Evento Kiki Lab

22 OTTOBRE

Innova Retail Award 2024/2025

I PREMI DEDICATI AI PROGETTI INNOVATIVI DEL MONDO RETAIL

9.30 – 17:00 | MILANO

Highlights dell’Osservatorio RetailObserva® di Kiki Lab

Fabrizio Valente, Founder & CEO Kiki Lab (Gruppo Promotica)

Dati, trend, casi e chiavi di successo global e local

Key Note Speaker

Letizia Cantini, General Manager Svicom

Benedetto Lavino, Owner e CEO Bottega Verde

Francesco Pinto, Presidente e co-founder Yamamay

Testimonianza Partner

Claudio Battaglia, Responsabile Vendite clienti dir. e Simone Mariotto, Senior designer SIDE

Gabriele Bellezze, Country Manager Adyen Italy

Moderatore Armando Garosci, Direttore Largo Consumo

Premiazioni Award con 30+ microspeech delle aziende finaliste

Moderatrice Natalia Elena Massi, Senior Consultant Kiki Lab (Gruppo Promotica)

Sponsor: Side/Adyen/Confcommercio Imprese per l’Italia

Tour e Convegno a pagamento – Per informazioni kiki@kikilab.it

Inviti disponibili per Retailer, Brand e Real Estate (disponibilità limitata)

26-28 November 2024 Palais des Festivals Cannes

Rappresenta un’opportunità straordinaria per i brand di migliorare la loro presenza online

USER-GENERATED CONTENT NELLE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE

Nel settore del franchising, l’User-Generated Content può essere particolarmente potente. Le recensioni e le testimonianze dei clienti possono influenzare le decisioni di acquisto e attirare nuovi franchisee

In un mondo di comunicazione sempre più dominato dai social media, le strategie digitali devono evolversi per rimanere efficaci e rilevanti. Un elemento chiave in questa evoluzione è rappresentato dagli User-Generated Content (UGC), ovvero contenuti creati dagli utenti. Questi contenuti, che includono recensioni, foto, video e post sui social, offrono autenticità e coinvolgimento, rendendo il marketing più credibile e connesso.

Nel settore del franchising, l’User-Generated Content può essere particolarmente potente. Le recensioni e le testimonianze dei clienti possono influenzare le decisioni di acquisto e attirare nuovi franchisee. Inoltre, i contenuti generati dagli utenti possono aiutare a costruire una comunità forte e coesa intorno al brand, essenziale per il successo a lungo termine delle reti di franchising. Possibili vantaggi dell’UGC nel Franchising

1. Autenticità e Fiducia: Gli UGC offrono una prova sociale autentica che rafforza la credibilità del brand. Quando i potenziali clienti vedono contenuti creati da altri utenti soddisfatti, sono più propensi a fidarsi del brand e a fare acquisti. Secondo Hootsuite, il 90% dei consumatori trova l’autenticità un fattore cruciale nella scelta dei brand da supportare .

2. Coinvolgimento e Interazione: I contenuti generati dagli utenti stimolano un maggiore coinvolgimento sui social media. Brand come

GoPro e Lululemon utilizzano UGC per mantenere attiva la loro comunità online e per aumentare l’interazione.

di Giuseppe Origo

Questo tipo di contenuti permette di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato, fondamentale per le reti di franchising che vogliono espandersi in nuovi mercati.

3. Costi Ridotti : Creare contenuti in-house può essere costoso e richiede tempo. L’UGC, invece, riduce i costi di produzione dei contenuti e permette ai brand di sfruttare la creatività della loro community. Il ricorso a UGC nelle strategie di comunicazione digitale può ridurre significativamente i costi e aumentare il ROI.

4. Diversità e Creatività: Con l’UGC, i brand possono beneficiare di una vasta gamma di contenuti creativi e diversificati, che possono rendere le campagne di marketing più interessanti e coinvolgenti. Questo approccio permette di superare i limiti della creatività interna e di presentare contenuti più relazionabili per il pubblico.

5. Prova Sociale e Advocacy del Brand: L’UGC funge da prova sociale, mostrando che i prodotti o servizi sono apprezzati da altri consumatori. Questo aumenta la fiducia e la credibilità del brand. Inoltre, i clienti soddisfatti diventano sostenitori del brand, promuovendo naturalmente i prodotti e servizi attraverso i loro contenuti.

Come Integrare l’UGC nelle Strategie di Comunicazione per il Franchising

Per trasformare gli UGC da semplice contenuto a potente strumento di marketing, i franchising devono adottare un approccio strategico. Ecco alcune tattiche concrete:

• Creare Campagne UGC Impegnative: Non limitarsi a chiedere agli utenti di condividere contenuti. Organizzare concorsi a tema con premi allettanti, come sconti esclusivi o esperienze uniche legate al brand. Lanciare sfide creative che invitino gli utenti a mostrare la loro originalità. Ad esempio, un’azienda di abbigliamento sportivo potrebbe organizzare un concorso per il miglior outfit realizzato con i prodotti del brand.

• Costruire una Community Devoted: Utilizzare piattaforme dedicate come Instagram o TikTok per creare community attive e coinvolgenti. Incoraggiare gli utenti a utilizzare hashtag specifici per facilitare la

ricerca e la condivisione dei contenuti. Creare gruppi Facebook o forum online dove i clienti possano interagire tra loro e con il brand.

• Integrare gli UGC in Ogni Touchpoint: Non confinare gli UGC ai soli social media. Inserire foto e video dei clienti nelle email di benvenuto, nelle pagine dei prodotti sul sito web e nei materiali promozionali. Creare sezioni dedicate agli UGC sul sito web, come una gallery o una wall of fame.

• Moderare con Intelligenza: Monitorare costantemente i contenuti generati dagli utenti per garantire che siano pertinenti, positivi e in linea con i valori del brand. Interagire attivamente con gli utenti, rispondendo ai commenti e ringraziandoli per i loro contributi. In caso di contenuti negativi, gestire la situazione con empatia e professionalità, cercando di risolvere eventuali problemi in privato.

• Misurare e Ottimizzare: Utilizzare gli analytics per monitorare le performance delle campagne UGC. Misurare il coinvolgimento, il reach e l’impatto sulle vendite. Ottimizzare le strategie in base ai risultati ottenuti.

Conclusione

L’ User-Generated Content rappresenta un’opportunità straordinaria per i brand di migliorare la loro presenza online, costruire fiducia e aumentare

il coinvolgimento. Integrando gli UGC nelle strategie di comunicazione, le aziende possono non solo arginare i costi grazie a contenuti prodotti direttamente dalle community di riferimento, ma anche creare un marketing più autentico e relazionabile. Per i brand che cercano di distinguersi in un mercato sempre più competitivo ed in scenari digitali sempre più insediati, l’UGC è una risorsa preziosa ed un possibile asset da valutarsi per un successo duraturo nelle campagne di comunicazione e nel community management.

FONTI:

1. Real Web

2. Noetica

3. Branding Builders

4. Hootsuite

5. Buffer

5. SocialPilot

7. Neil Patel

8. HubSpot

È davvero possibile bilanciare i rischi e le opportunità…

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: TRA RIVOLUZIONE E PREOCCUPAZIONE

Le imprese che sapranno cogliere le potenzialità dell’intelligenza artificiale potranno incrementare la propria produttività, innovare i propri prodotti e servizi e conquistare nuove fette di mercato

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo a una velocità senza precedenti, trasformando non solo il modo in cui viviamo e lavoriamo, ma anche ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Queste innovazioni, se da un lato offrono enormi vantaggi in termini di efficienza e progresso, dall’altro sollevano nuove questioni giuridiche, di sicurezza e preoccupazioni occupazionali in vari settori. Se ne discusso a Lignano Sabbiadoro durante gli incontri di Economia sotto l’Ombrellone. Nonostante le complessità, l’adozione di queste tecnologie rappresenta un fattore propulsivo imprescindibile per l’economia, soprattutto per i Paesi con economie avanzate che, se vogliono mantenere il loro ruolo di leadership sullo scacchiere mondiale, non possono permettersi di ignorare queste dinamiche. La capacità di integrare e governare con successo queste tecnologie diventerà un elemento chiave per il futuro della competitività economica globale. Ma nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale le imprese italiane segnano il passo. Se, infatti, in generale l’Europa è molto indietro nella comprensione e sviluppo dell’IA e delle questioni connesse, rispetto a Usa e Cina, il nostro Paese lo è ancor più rispetto agli altri partner europei. Nel 2023 solo il 5% delle nostre imprese ha utilizzato l’intelligenza artificiale: lontanissimi dalla Germania (11,6%), dietro Spagna

(9,2%) e Francia (5,9%) e al di sotto della media Europea (8%). Il ritardo dell’Europa e dell’Italia sull’intelligenza artificiale riguarda la capacità di crearla, ma non quella di utilizzarla.

Al di là, infatti, di notizie e statistiche, spesso approssimative, basate non di rado su pregiudizi e scarse conoscenze della realtà, l’Europa è nettamente all’avanguardia sulla regolamentazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, il che è un aspetto fondamentale per farne un uso economicamente e socialmente sensato, nonché eticamente responsabile. Lo hanno detto, a Lignano Pineta, nel corso primo incontro di “Economia sotto l’ombrellone” 2024, i relatori Marco Cozzi, Gabriele Gobbo e Luigi Gregori, moderati da giornalista e direttore editoriale Nord Est di Eo Ipso, Carlo Tomaso Parmegiani, che si sono confrontati sul tema “Il futuro del digitale fra intelligenza artificiale e mancanza di personale”. Infatti, secondo i tre relatori, ideatori e organizzatori del Digital Security Festival, che da cinque anni, con spirito divulgativo, porta all’attenzione del grande pubblico i temi dello sviluppo digitale dell’economia e della società, “esiste sicuramente un gap fra Europa da un lato e Cina e Stati Uniti nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale, dovuto a un ritardo nella partenza e a una minor capacità di investimento rispetto a quella delle “sette sorelle” del Big Tech Usa (Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta Platform) e del governo cinese, oltre che alla mancanza di una strategia coordinata europea per lo sviluppo dell’IA. Ma dall’altro canto molte aziende, pubbliche e private, europee sanno fare un uso molto avanzato delle tecnologie digitale e dell’intelligenza artificiale, tutelate anche da una normativa europea, l’Ai Act, molto ben pensata. Certamente - hanno aggiunto Gregori, Gobbo e Cozzi - in Italia esiste un problema legato al fatto che le nostre aziende sono per lo più medio piccole e sono in difficoltà nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia per un oggettiva mancanza di dati, sia per una non sufficiente preparazione della classe dirigente di queste imprese, che non riesce ancora a comprendere adeguatamente l’importanza, strategica ed economica, di implementare nella propria quotidianità sistemi e tecnologie legate all’IA”.

Dal canto suo, Gabriele Gobbo, conduttore della trasmissione Tv FvgTech, ha spiegato che:

“L’intelligenza artificiale generativa in ambito lavorativo è ormai una realtà, e i problemi principali li avranno coloro che non la implementeranno in azienda. Al contempo, è necessario creare norme globali a protezione sia dell’utilizzo etico e consapevole, sia dello sviluppo, che deve sempre essere trasparente e rispettoso dei dati e dei diritti delle persone, con un approccio filosofico cyberumanistico”.

“L’IA - ha poi sottolineato Marco Cozzi, presidente del Digital Security Festival - rappresenta un’opportunità economica senza precedenti, ma anche una sfida complessa. Le imprese che sapranno cogliere le potenzialità dell’intelligenza artificiale potranno incrementare la propria produttività, innovare i propri prodotti e servizi

e conquistare nuove fette di mercato. Allo stesso tempo, è necessario investire in formazione e riqualificazione professionale per preparare la forza lavoro ai cambiamenti in atto e mitigare i rischi di disoccupazione tecnologica”. Passando, in seguito, al tema non meno importante delle possibili connessioni fra intelligenza artificiale e sicurezza informatica, Cozzi ha chiarito che: “L’uso dell’IA in ambito cybersecurity, rappresenta una potente arma a doppio taglio. Da un lato, l’IA può rivoluzionare la sicurezza informatica, automatizzando la rilevazione e la risposta agli attacchi con una velocità e precisione senza precedenti. Dall’altro, la stessa tecnologia può essere sfruttata dai cybercriminali per orchestrare attacchi sempre più sofisticati e difficili da prevenire. non sufficiente a soddisfare la richiesta; di una forte mobilità

IN EVIDENZA…

• L’intelligenza artifi ciale generativa in ambito lavorativo è ormai una realtà, e i problemi principali li avranno le nostre piccole e medie imprese che non la implementeranno in azienda

• Il ritardo dell’Europa e dell’Italia sull’intelligenza artifi ciale riguarda la capacità di crearla, ma non quella di utilizzarla

• È fondamentale potenziare la formazione di nuove fi gure professionali, sia attraverso percorsi universitari che tramite programmi di formazione continua mirati a sviluppare le competenze digitali richieste dal mercato e rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e imprenditoriale per allineare i percorsi formativi alle esigenze del mercato del lavoro

Per questo è cruciale sviluppare sistemi di IA sicuri e affidabili, oltre a diffondere una cultura della cybersecurity che coinvolga attivamente tutti gli utenti”. Nell’incontro, che ha visto una folta presenza di pubblico interessato e partecipe, i tre relatori hanno affrontato anche il tema della formazione nell’ambito digitale e dell’intelligenza artificiale con particolare attenzione al Nord-Est italiano, chiarendo come “la carenza di personale qualificato nel settore digitale e dell’intelligenza artificiale è un problema diffuso in Italia, e in particolare nel Nord-Est - ha detto Luigi Gregori, presidente It Club Fvg -. Questo “mismatch” delle competenze è il risultato di una scarsa offerta formativa non sufficiente a soddisfare la richiesta; di una forte mobilità dei talenti, che porta i professionisti più qualificati a spostarsi verso aree più dinamiche e con maggiori opportunità, come la Lombardia o l’estero, attratti da condizioni lavorative più favorevoli, come remunerazioni più elevate e contesti aziendali più attenti all’innovazione; di ritardi nell’adozione delle nuove tecnologie

che può ridurre la capacità delle aziende nordestine di attrarre e trattenere personale qualificato, aggravando il divario di competenze”. “È fondamentale, dunque - hanno concluso Cozzi, Gobbo e Gregori - potenziare la formazione di nuove figure professionali, sia attraverso percorsi universitari che tramite programmi di formazione continua mirati a sviluppare le competenze digitali richieste dal mercato e rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e imprenditoriale per allineare i percorsi formativi alle esigenze del mercato del lavoro. Servirebbero, poi, incentivi fiscali e finanziari per le imprese che investono nella formazione del personale e nell’adozione di nuove tecnologie e la creazione di ecosistemi digitali. In sintesi, offrire un equilibrio tra vita lavorativa e personale, stipendi competitivi e opportunità di crescita può rendere il territorio più attrattivo e contrastare la fuga di cervelli. Con un impegno congiunto di istituzioni, imprese e mondo accademico, è possibile colmare il gap e rendere il Nord-Est un polo di eccellenza nell’innovazione digitale”.

INCIPIT LIBRI

GENERAZIONI A CONFRONTO

Autore: Focardi Rachele

Editore: Hoepli

Pagine: 256 / Prezzo: € 26,90

Boomer, Gen X, Millennial e Gen Z hanno mentalità, aspettative e modi di comunicare differenti. Sono però accomunati da una caratteristica: tutti si sentono incompresi. La consapevolezza dei bisogni altrui, delle sfide, dei punti di vista, delle capacità e perfino delle paure è la chiave per sbloccare il potenziale della collaborazione intergenerazionale. Basandosi su episodi di vita professionale, Generazioni a confronto rivela l’origine dei conflitti sul luogo di lavoro, fornisce strategie innovative per contrastarli e condivide le best practice delle principali organizzazioni globali. Che tu sia leader, professionista delle risorse umane, dipendente, formatore, studente o fondatore o erede di un business familiare, questo libro è per te.

IL

CERVELLO MILIONARIO - La tua mente è la chiave per raggiungere la ricchezza

Autore: Silvestri Dario

Editore: Hoepli

Pagine: 224 / Prezzo: € 14,90

Esistono più intelligenze: quella emotiva, quella logica, quella relazionale e molte altre: questo libro si pone lo scopo di individuare come conseguire la ricchezza attraverso il modello di intelligenza che ognuno possiede. Pagine che si leggono tutto d’un fiato e che raccontano come il concetto di ricchezza si sia notevolmente evoluto nel corso dei decenni e quali differenti percorsi offra per poterla raggiungere. Per ottenere la ricchezza, infatti, non è sufficiente illustrare tutto quello che hanno fatto e che fanno altri, ma, piuttosto, partire da se stessi e imparare a utilizzare le proprie caratteristiche, qualità e requisiti personali in modo completamente differente. I percorsi per il conseguimento di un mindset orientato alla ricchezza si devono impostare sugli elementi che caratterizzano ogni singola persona: la sua storia, i condizionamenti, le ferite e le paure che si è trovata ad affrontare nella vita. Questi, abitualmente individuati come concetti limitanti, possono invece trasformarsi nelle chiavi del successo. L’opera si avvale di un linguaggio chiaro e diretto, ricco di esempi e casi pratici, e alla fine di ogni capitolo un utile riassunto dei contenuti costituisce un vero e proprio condensato di tutto il percorso.

APPUNTI RETAIL

In questo numero:In questo numero vi diciamo come condividere le informazioni all’interno di un gruppo di lavoro per allargare la tua attività. E se hai necessità di convertire il testo in voce, voice-over e dettati scarica l’app Murf, una delle migliori app di intelligenza artificiale per le aziende. Inoltre, crea i tuoi video e migliora la qualità di vecchi documenti e foto con Utool - ai foto & video editor.

4,2/5

TRELLO: UNA RISORSA PER AUMENTARE LA PRODUTTIVITÀ

Migliora il lavoro di gruppo con i modelli che Trello ha creato per favorire la condivisione delle informazioni all’interno delle organizzazioni. Non importa se stai creando da zero un’impresa individuale, o se hai già al tuo fianco un gruppo cospicuo di persone: quando lavori per allargare la tua attività, Trello è lo strumento perfetto per mantenere tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Con i modelli creati da Trello per le imprese, puoi tenere aggiornata tutta l’azienda sulle iniziative che ti stanno a cuore, puoi definire gli obiettivi generali con la massima trasparenza, e puoi anche programmare l’agenda di grandi meeting e riunioni mensili.

4,9/5

MURF: UNO STRUMENTO DI SINTESI VOCALE

In cima alla nostra lista delle migliori app di intelligenza artificiale per le aziende c’è il generatore di parlato di testo Murf, che è uno dei generatori di voci AI più popolari e impressionanti sul mercato ed è spesso utilizzato per creare assistenti di intelligenza artificiale. Murf consente a chiunque di convertire il testo in voce, voice-over e dettati ed è utilizzato da un’ampia gamma di professionisti come sviluppatori di prodotti, podcaster, educatori e dirigenti aziendali. Murf offre molte opzioni di personalizzazione per aiutarti a creare le migliori voci dal suono naturale.

3,7/5

UTOOL - AI FOTO & VIDEO EDITOR È L’APP DEFINITIVA PER TUTTE LE TUE ESIGENZE DI EDITING DI FOTO E VIDEO Utool alimentato dall’intelligenza artificiale, dà vita ai tuoi commoventi ricordi. Migliora la qualità, rendi nitide, restaura vecchie foto e immagini sfocate trasformandole in nitide foto in HD con un solo tocco! Creare rapidamente e facilmente il video migliore e condividerlo con gli amici! Utool utilizza tecnologia IA avanzata per migliorare la qualità delle tue foto e dei tuoi video. Con un solo tocco, puoi prendere i tuoi ricordi poco nitidi e dare loro una nuova prospettiva di vita in un HD straordinario e raffinato.

F R A N C H I S I N G

P A R T N E R S H I P

FORTHEGROWTHOFYOURBUSINESS

BUSINESS CARD

FRANCHISOR

Fabio Lorenzi 800 090 538 E-mail: info@adiura.com SITO INTERNET: www.adiura.com

PARTNER

Fiammetta Benetton Press office Camera di Commercio Italiana per la Svizzera sito web: www.ccis.ch

Non lasciare questo spazio ai tuoi concorrenti. Non perdere tempo, fai trovare il tuo marchio. Entra anche tu a far parte dei protagonisti de LE BUSINESS CARD

www.teclae.com

Michea Penna Tel:+39 3315916252 - Tel:+39 3343302266 e-mail: info@cremglasse.com Web:www.cremglasse.it

Massimo Zampetti Email: info@231control.it. Sito aziendale WWW.231CONTROL.IT

ABSTRACT

F&P IN THE WORLD

ARTIFICIAL INTELLIGENCE: THE NEW ENGINE OF FRANCHISING

We tell you everything about our project the Franchising & Partnership Chatbot: how our virtual assistant works. One of the most significant benefits of AI in franchising is the ability to deliver a personalized customer experience. Chatbots, for example, can interact with customers in a natural and engaging way, providing quick and relevant answers to their questions.

A FAMILY AT THE SERVICE OF THE COMPANY

Interview with Vincenzo Boccia, a long journey in the family business, Tipografia Boccia of Salerno, former president of Confindustria and today President of Luiss School of Goverment: “People at the centre, continuous training, clear strategies, capacity for vision and collective leadership . We need to think big, have a sense and taste for the challenge, and pay close attention to intangible activities. Young people are the future of our country.

AI WILL ENHANCE HUMAN BEINGS…

The practical and partly technical work will be increasingly covered by AI, which will continue to evolve into increasingly high-performance and efficient models, while the human, creative and irrational element, if we want, will have to be increasingly cultivated and developed.

VIDEO MARKETING: ESSENTIAL COMPONENT OF BUSINESS STRATEGIES

It manages to capture the audience’s attention in a dynamic and engaging way from the first moment. Stories are an integral part of the daily life of every company and “telling oneself” in a video becomes the best way to communicate the values of the brand, present products or services, and transmit messages with a strong visual and emotional impact, capable of influencing perception. and consumer behavior.

THE AGENCY CONTRACT IN ITALY AND ABROAD

In Italy it is governed by articles. 1724 – 1753 of the Civil Code and by the Collective Economic Agreements signed by the trade associations. With this contract, one party (the Agent) permanently assumes the task of promoting the sale of the other party’s (the Principal) products in a specific area in exchange for the payment of a fee, usually determined as a percentage.

HOME DELIVERIES IN THE SIGN OF INCLUSIVITY AND SUSTAINABILITY

The Good Foot Delivery case in Toronto, Canada is an excellent example of a project capable of combining the 3 Ps: People, Planet and Profit: home delivery on foot or by public transport made by people with neurodivergent disorders, with the advantage of finally give them access to the world of work.

ABBONATI A FRANCHISING & PARTNERSHIP

Direttamente a casa tua 6 numeri di FRANCHISING & PARTNERSHIP

• Versione cartacea e digitale per te al prezzo speciale di € 60,00.

• Solo versione digitale per te al prezzo speciale di € 30,00.

Compilare la cartolina in stampatello e inviare via mail ad info@vlvcapital.ch allegando copia del versamento effettuato alle seguenti coordinate: codice IBAN: CH2109000000161067589, SWIFT: POFICHBEXXX intestato a VLV Capital, presso Post Finance AG

COMPILA CON I TUOI DATI E INVIA E-MAIL

e reclamo, inviando un’apposita richiesta all’indirizzo e-mail

AGENDA 2024

SETTEMBRE 2024

2/3 settembre - FRANCHISING ASIA FILIPPINE

Convention Centre – Manila - Filippine

6/7 settembre - EXPO DEL FRANCHISING

Centro congressi della contea di Broward –Florida - Stati Uniti

26/28 settembre - SALONE FRANCHISING MILANO 2024

Allianz MiCo - Milano - Italia

OTTOBRE 2024

4/5 ottobre - LA MOSTRA NAZIONALE DEL FRANCHISING NEC – Inghilterra - Regno Unito

22 ottobre - INNOVA RETAIL AWARD 2024

Milano – Italia

NOVEMBRE 2024

11/12 novembre - L’EXPO DEL FRANCHISING –TORONTO - Centro Congressi Metro Toronto – OntarioCanada

12/14 novembre - EXPO INTERNAZIONALE DEL FRANCHISING DI SHANGHAI

Nuovo centro espositivo internazionale di Shanghai (SNIEC) – Shanghai -Cina

26/28 novembre - MAPIC CANNES

Palais des Festivals – Cannes - France

Photo Gallery

BIMESTRALE - ANNO II - N.5

SETTEMBRE - OTTOBRE 2024

Hanno collaborato con noi: Stefania Giuseppetti, Mirco Comparini, Mattia Nicoletti, Fabrizio Valente, Francesca Paleari, Patricia de Masi, Taddei Vasoli, Gianni Bientinesi, Giuseppe Origo, Giovanni Adamo

Le rubbriche New entry, News estero, News, News comunicazione, Business format, Segnalibro, Appunti retail, Abstract e Agenda sono a cura di Ennio Salomone

Il consulente globale dell'Innovazione Digitale per le PMI

UN MERCATO ENORME

Ci sono oltre 5 milioni di PMI, microimprese, professionisti e autonomi che devono digitalizzarsi per restare competitivi.

LIBERTÀ E INDIPENDENZA

L'80% dei nostri Digital GAP Advisor guadagna il doppio rispetto a un dipendente, il 25% guadagna quattro volte di più e il 5% oltre dieci volte di più!

SOLUZIONI DIGITALI ALL'AVANGUARDIA

Offriamo alle PMI oltre 200 soluzioni altamente innovative in tempi brevissimi e a costi più convenienti di chiunque.

CRESCITA MERITOCRATICA

Il 50% dei Digital GAP Advisor diventa Area Manager in 12 mesi, il 20% in meno di 6 mesi.

Se sei ambizioso, ami le sfide e desideri guadagnare di più ogni mese, inquadra il QR code e candidati per diventare Digital GAP Advisor e futuro Area Manager!

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.