Quaderno 2005 - pag1-79

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Fondazione Ro rrra Europea

Quaderni

2005

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FONDAZIONE

ROMA EUROPEA


Organigramma

Sommario

della Fondazione ROMA EUROPEA - anno 2005

- Comitato Esecutivo Presidente: Or. Giuseppe De Rita o Vice Presidente: Avv. Cesare San Mauro o Componenti: Prof. Marcello Foschini, Or. Franco Nobili, Prof. Angelo Maria Petroni, Prof. Fabio Pistella o Componente di diritto in qualità di Presidente dell'Associazione Amici di Roma Europea: Ing. Carlo Pellegrini r o

- Consiglio di Amministrazione o Presidente: Or. Giuseppe De Rita o Componenti di diritto in qualità di membri del Comitato Esecutivo: Prof. Marcello Foschini, Or. Franco Nobili, Ing. Carlo Pellegrini, Prof. Angelo Maria Perroni, Prof. Fabio Pistella, Avv. Cesare San Mauro (anche fondatore) o Componenti di diritto - fondarori: Or. Livio Bamabò, Avv. Silvia Esposto, Or. Stefano Gabbuti, Or. Umberto Mucci, Avv. Luca Ricciardi, Avv. Paolo Spaziani, Ono Ernesto Srajano ; Or. Sandro Pamasi per PARSITALIA, Or. Cesare Paladino per UN.E.A.L. o Componenti di diritto in qualità di rappresentanti delle aziende aderenti per il 2005: Or. Andrea Mangoni per ACEA; Or. Federico Grazioli pcr AGRlCONSULTING; Or. Vito Zappalà per AUTOSTRADE PER LITALIA; Or. Agrippino Terranova per BANCA POPOLARE DI ANCONA; Or. Ettore Camozzi per CAMOZZI GROUP; Gen. Bruno Nieddu per ENAV; Or. Massimo Romano per ENEL; Or. Massimo Rossi per ENTERPRlSE DIGITAL ARCHITECTS; Or. Alessio Zagaglia per ERlCSSON TELECOMUNICAZIONI; Ing. Bruno Ratti per ESRl ITALIA; Or. Lorenzo Borgogni per FINMECCANICA; Or. Aldo Vannini per ITALGAS; Or. Claudio Malaresra per OPERE GENERALI; Or. Alessandro Starita per ORACLE ITALIA; Or. Domenico Statuto pcr REALES; Or. Massimino Pastorelli per SABA ITALIA; Avv. Piero Luongo per SAN PAOLO IMI; Or. Antonio Nicolai per SIGMA TAU FINANZIARIA; Or. Ruggero Manciati per SIMEST; Avv. Dario Vitulano per STRATA; Prof. Luigi De Simone Niquesa per TCL; Or. Juan Carlos Venti per TELECOM ITALIA.

PRESENTAZIONE

5

INTRODUZIONE

7

ROMA

EUROPEA

. PARTE PRlMA

- Leadership,

investimenti,

13

competirività

Pier Francesco Guarguaglini

25

- Il cinema italiano tra idee e sperimentazioni

Francesco Alberoni - Competitività

del sistema energetico

37

Alessandro Ortis

51

- Roma: più cittadini e meno burocrazie

Fausto Bertinotti 67

- Valori romani, valori europei

Mario Baccini - Il futuro di Roma nel futuro dell'Europa

- Collegio dei Revisori dei Conti Presidente: Or. Fabio Giorgi Componenti: Prof Edoardo Cinrolesi: Or. Roberto Piccinini - Segretario Generale Or. Umberto Mucci - Associazione Amici di Roma Europea Presidente: Ing. Carlo Pellegrini Vice Presidenti: Or. Paolo Carri De Gasperi; Or. Claudio Marcello Rossi

79

Francesco Rutelli - rOccidente

e le relazioni transatlantiche:

valori comuni

91

Ferdinando Adornato - Lazio, protagonista

tra Roma e l'Europa

109

Piero Marrazzo PARTE SECONDA

- Le reti a Roma - Roma capitale nella riforma federalista - Internet

cerca Roma

- La ricerca scientifica e tecnologica a Ro~a

125 145 151 169


In collaborazione con:

PRESENTAZIONE

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aFondazione Roma Europea è nata nel dicembre 2001 grazie all'impegno di Cesare San Mauro, sulla base dell' esperienza della omonima

associazione

che nell' arco dello scor-

so decennio ha operato da protagonista sul territorio romano in ambito politico e culturale. Il nostro obiettivo è di valorizzare, promuovere ed implementare il ruolo di Roma sulla scena europea, valutando a 360 gradi pregi e difetti di questa nostra grande città, con un occhio rivolto al suo prestigioso passato ed il desiderio di rendere altrettanto prestigioso il suo futuro. La Fondazione, che si avvale del prestigio di essere presieduta e guidata da Giuseppe Rita, ha ottenuto nell'anno 2003 il riconoscimento giuridico. attività ed ogni informazione concernente la Fondazione sponibili on-line sul portale di Roma Europea all'indirizzo maeuropea.lt.

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La Fondazione Roma Europea coinvolge alcune tra le più importanti realtà imprenditoriali romane e nazionali: aziende operanti in diversi settori, private e municipalizzate e public companies che hanno scommesso sul progetto elaborato dai fondatori, e implementato poi

:;E:TELECOM ~

'TALlA

dai componenti

gli organi della fondazione.

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FONDAZIONE

ROMA EUROPEA

INTRODUZIONE

Esiste poi una costola della Fondazione, l'Associazione Amici di Roma Europea, riservata alle persone fisiche: è un club a numero chiuso che si riunisce presso la prestigiosa sede del Caffè Greco una volta al mese. A queste riunioni, che prevedono lo speech di un interlocutore ogni mese diverso scelto tra i principali protagonisti della vita istituzionale del nostro paese, vengono invitati personaggi del mondo della cul-

ROMA EUROPEA

2005

tura, della politica, dell'informazione, dell'industria romana e nazionale. La serata si conclude con una cena nell'eccezionale ambiente dell'Antico Caffè Greco. iunta al quarto anno di attività, la Fondazione Roma Europea ha

G

visto accrescere nel 2005 l'interesse suscitato dalla nostra mission negli interlocutori che nel corso delle nostre attività abbiamo avu-

il piacere di incrociare e contattare. Sempre più numerosi e soddisfacent i ono stati i riscontri di pubblico, critica e mezzi di comunicazione riguardo ai molti eventi organizzati nell' anno. Il nostro sito internet www.romaIO

.uropea.it, che rappresenta una importante vetrina di tutto quanto riguarda Roma Europea, ha raddoppiato gli accessi rispetto all'anno precedente. La tagione delle conferenze mensili tenute (rigorosamente di lunedìl) pr .ss il Caffè Greco ha riscontrato un eccezionale successo ed un notevoi, interesse. Troverete nella prima parte di questi quaderni le relazioni t .nutc nel corso del 2005, la cui qualità ed il cui interesse e valore non hanno bisogno di altre parole. uanto all'aspetto più "scientifico" delle nostre attività, esso ci ha p -rm O di continuare nella tradizione che in passato ci ha visto forn i l' ' strumenti di ricerca preziosi e ricchi di approfondimenti con ril' 'l'i mento ad alcuni aspetti della nostra città, senza mai dimenticare l'orizz nte europeo che ci contraddistingue. La Fondazione ha preS .ruato uno studio su Roma Capitale nella riforma federalista, con-

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7


FONDAZIONE

ROMA EUROPEA

tenente una fotografia di questa importante sfida per la nostra città ed una comparazione con altre grandi capitali europee. Abbiamo proseguito nell'analisi delle modalità con le quali gli utenti internet si avvicinano a Roma mediante l'ausilio dello strumento principe del web, il motore di ricerca: la serialità del nostro evento Internet cerca Roma, giunto ormai alla terza edizione, ci permette di offrire un quadro assai rilevante delle possibilità da cogliere circa un aspetto cruciale per la nostra città come quello dell' accoglienza. Abbiamo inoltre studiato il fondamentale sistema delle reti che a vario livello intersecano i più importanti

compartimenti

della vita economica e pro-

primo semestre di Vice Presidenza affrontando insieme al direttore cl,l TG2 Mauro Mazza i temi di sua competenza in ambito europeo: si urezza e giustizia sono oggi tra le principali questioni sul tavolo di un ontinente alla ricerca di una nuova identità dopo le difficoltà dovut all' esito dei referendum sulla costituzione. In ottobre, in occasione dell'uscita del suo volume e proprio in concomitanza con il suo rit rno al Ministero dell'Economia, abbiamo avuto l'onore di ospi-

rare il Vice Presidente del Consiglio Giulio Tremonti, che intervistalal Vice Direttore del Riformista Oscar Giannino ci ha dato il quadro delle prospettive del nostro Paese analizzando nel contempo quanIO

to a

aduto sulla scorta di due cruciali questioni

che hanno influen-

duttiva romana, con uno studio che ci è stato richiesto da tutte le più importanti istituzioni operanti a livello locale e tematico circa gli

'1.:110

aspetti da noi toccati. Di pari importanza e successo è stato lo studio sulla ricerca scientifica a Roma, che ha evidenziato le luci e le ombre di un settore vitale per il futuro di Roma. Infine, pur non presentan-

'I.'

do alcuno studio della Fondazione, molto importante è stato il seminario da noi organizzato a settembre nel quale si sono confrontate le

la no tra Fondazione, del quale oggi ci onorano di far parte, insieme ai

diverse anime della solidarietà nella nostra città, alla presenza di importanti interlocutori istituzionali e di numerosi operatori che dedi-

l'andamento dell'economia italiana, europea e mondiale: l'avv 'Il la dell' euro e la sempre più massiccia presenza cinese sui mercati int .rnazionali. In entrambe le occasioni hanno assistito alle conferenpiù di 250 personalità istituzionali e non. Il 2005 ha visto anche l'ampliamento del Comitato Esecutivo del.ornponenti

già presenti in passato, anche illustri personalità come il

Ma nifico Rettore della LUISS Prof. Marcello Foschini, il Cavaliere ti ·1Lavoro Franco Nobili ed il Direttore della Scuola Superiore di Pub-

cano il loro impegno ad aiutare chi ne ha bisogno e a fare di Roma un centro di eccellenza in questo campo.

bli a Amministrazione

Nel 2005 abbiamo anche inaugurato un tipo di eventi diverso da quanto proposto in precedenza, che ci ha visto offrire alla seleziona-

i tutte le nostre attività per l'anno qui descritto, dunque, il lettorc troverà testimonianza nei Quaderni che ha in mano: e ancora

ta platea di amici che seguono e supportano le nostre attività due appuntamenti di rilievo secondo la modalità dell'intervista "o ne to one". Nello scorso giugno, in un momento davvero delicato per la nostra

una volta non possiamo che ringraziare sentitamente tutti coloro che son intervenuti a vario livello partecipando alla stagione 2005 di Roma uropea, a partire dai relatori che ci hanno fatto dono del loro

Europa, abbiamo proposto un intervista al Vice Presidente della Commissione Europea Franco Frattini, che ha svolto un bilancio del suo

sap re mettendolo

8

Prof. Angelo Maria Petroni.

a nostra disposizione.

Qualsiasi nostro sforzo, tut-

cavia, sarebbe stato vano senza il supporto,

9

la collaborazione

e l'inte-


FONDAZIONE

resse accordatici

da parte degli iscritti all'Associazione

ROMA EUROPEA

Amici di Ro-

ma Europea e delle prestigiose aziende che anche quest' anno hanno rinnovato la loro fiducia nel nostro progetto. Stiamo preparando un programma per l'anno 2006 - anno importante per una istituzione bipartisan come la nostra, perchĂŠ anno elettorale a livello nazionale e romano

- che vogliamo rappresenti

della nostra fondazione,

un ulteriore step nella crescita

per una Roma sempre piĂš europea.

Grazie a tutti, e buona lettura. UMBERTO MUCCI

Segretario Generale della Fondazione Roma Europea

lO

PARTE PRIMA


LEADERSHIP, INVESTIMENTI, COMPETITMTÀ

Roma, Caffè Greco, 14 marzo 2005 di Pier Francesco Guarguaglini*

csare San Mauro uonasera a tutti, benvenuti.

Siamo al terzo incontro del 2005,

passiamo alla grande impresa, la grande industria. Presentiamo uno dei più grandi e affermati manager in Italia in quesro m mento. È un onore per noi avere qui stasera Pier Francesco (;llar uaglini. Il curriculum del presidente è ovviamente ricchissi11l0,

ma per farvi un esempio,

come ultimo

risultato

straordinario

h,1 ott nuto una cosa paragonabile

a riuscire a vendere il ghiaccio ,lidi' quimesi: Finmeccanica ha venduto elicotteri al Presidente degl j Stati Uniti d'America. Riuscire a vendere un prodotto a tecno-

lopi:1 osì avanzata è un risultato straordinario

ottenuto da AgustaW'srland. Per questa esperienza il nostro ospite ha fatto tesoro di 1111:1 lunga e autorevolissima presenza in varie realtà del mondo industriale italiano: cito a questo proposito m in i: tratore Delegato di Fincantieri.

la sua presenza come Am-

Lascio la parola quindi al Presidente Guarguaglini .

. /'/'t'J'ldmte di Finmeccanica.

13


PIER FRANCE

CO GUARGUAGLINI

FONDAZIONE

LEADERSHIP,

ROMA EUROPEA

Roma e l'Europa per me è abbastanza facile perché è a Roma e nell'area di Roma ha una presenza signi-

I I 1111ti '~Ii Stati Uniti comprare un elicottero che non sia stato 110 11I1l!'t'II:lt nel suo Paese. Quello che siamo riusciti a fare è

ficativa: basta citare MBDA per il settore rnissilistico, AMS per i sistemi di controllo, Selenia Communications per l'avionica, a Pome-

t 1'0 va re aziende americane, come la Lockheed Martin e Il. 1011i \li .ostituire un team molto affiatato, e poi dimostrare al 1'1'111//1

zia, e infine Telespazio, Alenia Spazio e la direzione generale di Alenia Aeronautica sulla via Tiburtina. Abbiamo poi un pool di molte realtà in Italia e all' estero, che si lega all'Europa secondo una politi-

11111 dI gli Suni Uniti che stavamo portando

a Finmeccanica

re la massa critica necessaria per essere leader in un campo dove le tecnologie sono molto importanti e, purtroppo, costano molto. L'in-

italiano, da due anni a questa parte ci ha permesso di mantenere nostre tecnologie all'avanguardia. Abbiamo

fatto due accordi importanti:

le

co aereo e le comunicazioni.

Questo fa sì che già nel bilancio 2005 il

25-30% del nostro fatturato sarà prodotto

in Europa, fuori dall'Italia, in parte in Francia e in parte in Inghilterra, dove abbiamo una re-

qu.ilif atc, che avrebbero creato posti di lavoro. Abbiamo 111111 industri . di ben 41 Stati diversi e così al Congresso e al Se-

lli

di gli Sl.lti Uniti la nostra attività è parsa degna di essere presa in

111111111 Il .IIH!Oin outh Carolina uno stabilimento per l'assemblaggio I 111111l li it'l'a del 787 e pensiamo ad altre attività ancora. uunli, partendo da Roma non solo ci siamo proiettati in Euro-

I l,

111,1 l i ~li.un irradiando in tutto il mondo. Il mondo industriale 111111'o It., .111 ra dimensioni piccole rispetto agli Stati Uniti, ma ha 1111Il 11I.IITinidi crescita e noi vorremmo

uno con la francese Alca-

tel per quanto riguarda lo spazio e uno con l'inglese BAE per quanto riguarda l'avionica, i sistemi radar, i sistemi di controllo del traffi-

Il

I Il I.llillll '. Siamo però anche convinti che per restare in quel rner111 lo '111110allargare la nostra presenza industriale, e per questo ab1110p'i.. unpliato il nostro stabilimento elicotteristico di Filadelfia,

di ave-

novazione tecnologica crea le barriere: l'innovazione in sé costa poco, ma se a questa si aggiunge la tecnologia, allora le cose diventano molto più complicate e onerose. La strategia di uscire dall' ambito

a casa loro tecnologie

111 Il,

ca di superamento dei confini nazionali. Questa è una necessità vitale, in quanto il bilancio delle imprese italiane e il bilancio dello Stato italiano in generale non permetterebbe

COMPETITMTÀ

Il I P I 1.1pro !uzione degli elicotteri negli Stati Uniti, ci ha fat1111 1111 1II0ndo molto diverso dal nostro, perché non è facile per

Pier Francesco Guarguaglini Inquadrare Finmeccanica

INVESTIMENTI,

contribuire

a migliorare

Il 111 i ru.izionc, magari facilitando un processo di consolidamento liti" 111.11"-hc non è ancora concluso. Ad esempio, mentre in Italia 111111111 i .uiica ontrolla praticamente tutte le attività nel campo delIl ti Il .1 ti ·lla sicurezza, in Inghilterra ci sono diverse realtà: ci sia1110IIl1i. l't Thales, c'è BAE; però sono mondi che tra loro non si so-

Per noi, quindi, l'Europa è una re-

I Il'l'OlI gli Il . In Francia, dove il governo conta ancora molto, ci so1111 I ..11. l ome EADS e Alcatel che sono in competizione fra loro nel

Ma non basta. Stiamo infatti cercando di allargarci ad altre realtà,

""P" dello spazio, e c'è Sagem che si sovrappone in parte con Tha-

altà importante che è la Wesdand. altà importante.

come gli Stati Uniti. Questa avventura, che ci ha fatto appunto vince-

14

I

qlll".'lO ha permesso alla Francia di conquistare

15

una supremazia in


PIER FRANCESCO

FONDAZIONE

GUARGUAGLINI

ROMA EUROPEA

LEADERSHIP,

INVESTIME

'TI, COMPETlTIVITÀ

Europa, che per ora ha impedito all'industria europea di raggiungere una vera razionalizzazione. Se uno tiene conto che il bilancio del-

111111',1 ( non 010. I nostri prodotti sono moltissimi: dagli elicotteIl Il Il'i ivili e militari, dagli aerei da addestramento alle comu-

la difesa negli Stati Uniti vale più della somma di tutti i bilanci dei Paesi europei messi insieme, risulta chiaro che, se vogliamo compe-

1/I0lli r.idar e ai sistemi di controllo, dai satelliti ai servizi satell, Il, d.dll' attività civili nell' tlzjòrmatton teclm%gy ai trasporti e alI Il Igl,I. SI iarno cercando di dare un'impronta internazionale an-

tere nel mondo, come è necessario fare per raggiungere una dimensione significativa, dobbiamo pensare a una razionalizzazione dell'industria

europea.

Noi siamo convinti che Finmeccanica

può giocare

un ruolo importante: infatti, il fatturato nei settori di aerospazio, difesa e sicurezza è passato da poco più di 4 miliardi di euro all'inizio del 2000 a lO miliardi di euro nel 2005; inoltre, il nostro profilo ha un livello ancora maggiore dal momento che il governo inglese ci considera ormai un'industria 'domestica', con tutte le facilitazioni per accedere alle gare bandite dal loro Ministero

della Difesa. Tutto questo

ci conferisce un ruolo all'altezza della situazione zione di soddisfare le necessità tecnologiche.

e ci mette in condi-

Venendo a noi: io sono un ingegnere e ho lavorato nel campo dei processi e dei sistemi per 43 anni, poi mi sono allontanato dal lavoro per fare il capo, però i prodotti li guardo sempre, perché per affermarsi nel mondo bisogna fornire prodotti validi dal punto di vi-

h 1111.u t ivi là civili perché la globalità è una necessità per poter so-

I 'I

I '( re,

;t li

I t dum.rnda

co-finanziarsi

e imporsi nel mondo.

: cosa si chiede al sistema Italia e al sistema Europa?

1111.111111" si hiede innanzitutto

di essere più efficienti. La burocra-

In

I 1'1111 i .nza ono notevoli sia a Roma che a Bruxelles. Da una III I 1101,diventare, entro il 2010, l'economia basata sulla cono111.11'111 rornpetitiva e dinamica del mondo - come è stato dichiaraI , I I I bUlla - ma poi ci si accorge che, continuando a non fare deterI tllili (·ltt', i allontaniamo da questo obiettivo. Se vogliamo che la I I 11010/',1.1 1'111'pea si imponga nel mondo, se vogliamo che l'Europa I Il IlI.lglli l '1'1'no rispetto agli Stati Uniti, dobbiamo fare delle scelte Il I I (:ill:\, iappone e Stati Uniti fanno scelte più coraggiose delI 1111111,(un idee molto chiare. E adesso il pericolo non è più solo di I 1111p.isso indietro rispetto agli Stati Uniti, ma anche rispetto al-

sta delle prestazioni e delle tecnologie che garantiscano una durata di venti, trenta, anche quarant'anni, ed è quindi importantissimo

1111l' .ill'lndia. Basta andare nelle università degli Stati Uniti per I Il I 11(·ormai quasi la metà degli studenti sono cinesi, e questo è

scegliere, al momento della progettazione, le tecnologie che abbiano un futuro. Questi aspetti sono molto considerati in Finmeccani-

1111l' I Il IIln 'h incombe su di noi. LEuropa e l'Italia, e anche Roma, IIgllllllo .sscre cornpetitive e mantenere l'attuale standard di vita, Il 11111. ti 'VOllO scegliere di investire per il futuro; altrimenti non c'è

ca perché è qui, a livello centrale, che si possono realizzare i veri risparmi, indirizzando in modo efficace e efficiente le proprie azientivi migliori. Quindi il gruppo. Finmeccanica, dopo aver migliorato le proprie prestazioni, è diventata una realtà estremamente valida in

1111111 Il di ('ss 'l'C pagato più di un cinese o di un indiano, quando il li110I I 11010Ti o è comparabile. La tecnologia è il futuro e quindi, se Il 11111111 Illi liorare o almeno mantenerci al livello attuale, dobbiamo nologie. Grazie

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de verso le scelte dei prodotti,

delle tecnologie

e dei processi produt-


PIER FRANCESCO

FONDAZIONE

GUARGUAGLINI

INTERVENTI

ROMA EUROPEA

LEADERSHIP,

DEI CONVENUTI

Cesare San Mauro Ringrazio il Presidente Guarguaglini.

INVESTIMENTI,

COMPETITIVITÀ

110 d,lIl1 -nt . impegnati a sviluppare. Quali dovrebbero essere, I o. j passi da fare da parte dell'amministrazione regionale per r.IIIII/.1I 1.1IlIlllp .titivirà internazionale del distretto del Lazio e di RoE adesso le domande.

Il ".11ru nlar " per attrarre nel territorio l'agenzia e la Superviso1'/)1 dd sistema Galileo?

Marco Gambini Sono un imprenditore romano che opera nei servizi informatici e nelle telecomunicazioni Quali sono le intenzioni di Finmeccanica ri-

1

spetto all' outsourcing? Quando ci sarà il turnover degli impieghi, ci saranno nuove assunzioni o vi rivolgerete all' outsourcing cercando più

11.1Il,IH' ria di anno in anno. Per Finmeccanica la strategia è 1.11.1 q\l .lla di mantenere in casa quello di cui ha bisogno per

know how e competenza

specifica?

J

101 o I

Il

'~

'o luarguaglini

ti ·11'o/Ifsourcing nelle società può cambiare dal punto di

1111' 1/1 I propri prodotti e prendere da fuori quello che non ritiene I o IH'I i propri prodotti. Dato che lei opera nel settore dell' /nl Jtlj 'Ni,f"'"1 (,'//11/(110.0 le faccio un esempio specifico: a me non va bene h 11111.I/i 'IH.I ' di Finmeccanica diano la sistemistica del srfiware I I

Patrizia Davanti Lavoro in Autostrade

e sono Presidente di Federmaneger

di Roma.

Finmeccanica è una delle poche realtà che hanno un ruolo di traino e di offerta di tecnologie all'avanguardia, sia a livello italiano che europeo e mondiale. Lei non pensa che anche nell' ambito del networking

111 11111< 111lt'SlOignifica che a poco a poco si perde il controllo del 11111'1111('11 lo il controllo chi va dal cliente rischia anche di perde-

I

'l'

della piccola e media impresa italiana, che è la realtà più diffusa, ci pos-

I

I Matteo Caro li Sono Professore di Economia e Gestione delle Imprese Internazionali alla LUISS. Il settore dello spazio, in cui Finmeccanica è fortemen-

18

a danno anche dei fornitori. Allora il discorso fra

I 'Il/ lo ,i :l' ancia alla seconda domanda. Il nostro obiettivo è Il Il•• ti I 1011 -ntrarci solo in alcuni settori, per poter avere la massa

di altro tipo?

te impegnata in Italia e all'estero, è un settore che anche il Lazio e Ro-

'SI

101111.1((0• il fornitore va chiarito in questi termini: le tecnoIl 1\1l'1I1istia che servono per fare un prodotto di alto livello 111111111nelle nostre industrie, il resto può essere delegato.

sa essere un ruolo di traino, anche se il livello di innovazione tecnologica e di ricerca è quasi nullo, soprattutto nei processi e nei prodotti, come si sa? In quale dei settori innovativi lei ritiene si possa svolgere un'azione di traino, penso al digitale, a settori innovativi come il satellite e le comunicazioni

1/1. I ql/

I Il

Il Iisurs . necessarie a sviluppare le tecnologie. Non possiamo 111troppi ctori. Noi siamo interessati a che le piccole società

Il'' 111101(' t "n logie di processo perché il prodotto lo dobbiamo I 11111. 111.1 la apacità di fare determinati trattamenti di materiali o 111111',1'1(" 'ree precisioni possiamo delegarla. Questo richiede, pe-

I

I

l

"

1.1l'il 'ola azienda abbia fatto i dovuti investimenti,

19

che sia sta-


PIER

FRANCESCO

FONDAZIONE

GUARGUAGLINI

ROMA

EUROPEA

Il

ta qualificata per poter fare certe attività e che sia stata verificata da par-

1'lliMA ~~.

---,L=EAD=E=RS=H=I=P,--"INVES,-,-,-"=T=IM=EN-,-,T,-,-,I,,-,,C=O=M=P=ET=IT

Il l'I" ·hé i vogliono molti soldi. Per il so/fware, invece, per esern-

Il

te nostra la qualità dei prodotti. In questo senso, pur tenendo presente che noi non siamo gli unici clienti, e che quindi gli investimenti de-

I

vono essere ammortizzati

I 11111111 Ii .ltI alta tecnologia, per esempio nella vostra azienda dove il scfi, rhrl,dware sono altamente sofisticati, non riesce ad avere un'indll 111.1 ~Ill'.ifìca nel scjiware e nell' hardware?

su più di un cliente, noi siamo disposti a da-

re una mano alla piccola e media industria italiana perché cresca e diventi una realtà europea. Per quanto riguarda lo spazio, credo che la Regione stia facendo alcune cose importanti,

ma come sempre gli altri sono più veloci di noi

nel prendere le decisioni: ad esempio, quando a Monaco è stato deciso di implementare questo tipo di attività, è stata immediatamente predisposta una zona che permettesse lo sviluppo di questo tipo di industria. Quando invece si chiede di portare e facilitare certe attività nella zona di Roma, si deve prima dimostrare che alcune cose sono possibili a breve, e per farlo si deve dimostrare che l'area è già stata individuata e che è stato fatto un certo tipo di investimento ... Faccio presente

IIl I ussia, nell' area di Kiev, operano migliaia di matematici molto dflll.lli. ome è possibile che l'Italia, che si è molto distinta con i

Il

111

l'I I l'rancesco Guarguaglini ( IIt.1 Oanni fa l'Italia era molto attiva nell'informatica, con OlivetIl Ilr 11.lll1p commerciale e con Selenia (Finmeccanica) nel campo più Il t

IIl1logi'o del settore scientifico e industriale. Selenia ha deciso di abIt.lllliollare il settore commerciale e di concentrarsi sui calcolatori per le 1111'1"'ir:11 tività navali militari. Quello che qualifica un calcolatore non è 1'/J,mltMIl'ma il scjiwaree i nostri tecnici sanno sviluppare il scjiwareap-

,,11e .uivo molto bene, come è stato dimostrato per esempio da Agusta-

che noi siamo andati in South Carolina perché quello Stato ci ha det-

I \Ilaml per la produzione dell'EH 101. Mi ricordo che nel 1980 mi oc-

to: se venite qua vi diamo una notevole quota per costruire lo stabilimento. Qui in Italia magari il contributo ti viene dato qualche anno tà: diciamo che la buona volontà c'è, ma ci deve anche essere il suppor-

IlIlhlVOappunto dell'EHlOl, il cui grande successo deriva dall'aver scelIl' I osa fare in casa con i giusti investimenti. Avevamo un cliente esigenIl I Il,· i ha chiesto fin dal principio la cosa giusta, per cui, una volta ini~i.Ill·I· ionsegne all'Italia e alla Gran Bretagna, automaticamente si so-

to politico per poter rispettare i tempi.

110

dopo ... Per poter competere con altri Stati è necessaria la tempestivi-

losef MikJosko Sono l'Ambasciatore

.Igriunre l'Olanda, la Danimarca, il Giappone, il Canada e infine gli 1.11 i Uniti. Per questo, per noi è importante controllare in casa le tecno-

logie, non quelle che si trovano sul mercato, ma quelle che fanno la difa Roma della Repubblica

Slovacca. Ho lavo-

teclmology nel mio Paese prima della rivoluzione e posso constatare che c'è ancora un grande gap tra gli Stati Uniti e l'Europa: tutta la tecnologia dell' hardware è privilegio quasi

Il'I't'IIzac sono cruciali per il successo di un prodotto.

rato per 40 anni nell' itfòrmation

esclusivo dell'America; in Europa non ci sono competitori

20

sostanziali,

( 'çsare San Mauro La campagna contro gli 'Stati canaglia', voluta dagli Stati Uniti, è Iq':H anche ad un problema di democratizzazione di alcuni Paesi"e di

21


PIER FRANCESCO

GUARGUAGLINI

FONDAZIONE

sviluppo attraverso regole interne economicamente

LEADERSHIP,

ROMA EUROPEA

più ragionevoli. La

Cina, per esempio, fino a quando avrà 300-400 milioni di persone ch usano il telefonino e un miliardo che è sotto i livelli di sussistenza eco-

COMPETITrvrrÀ

11111111,1'11 .I!lllol pos ano avere lo stesso successo di quelle che hai ge11111'''0 fin ra? Ritieni che l'idea di Vittorio Grilli di fare il

Il 11111 .IVI'; Su cesso o no?

nomica, probabilmente sarà in grado di avere manodopera a livelli economici troppo cornpetitivi, direi quasi a livello di concorrenza sleale. La risposta quindi non è sui dazi, ma sull'esportazione della democrazia e della libertà come elemento imprescindibile per un' evoluzione eco-

INVESTIMENTI,

ruarguaglini 1111 Iil a l LI ito un articolo in cui si scriveva che il metodo I

AI~"It'I••\lVntl.l!ld . stato studiato e hanno cercato di imitarlo in Fran11011.rlihinrno

nomica di quei paesi.

il brevetto, quindi ci possono benissimo copia-

11111 IIt " .IV T vinto la gara ha suscitato nei corpi diplomatici di Il Il 1'.11,i l'i I ':1 he anche le loro proposte potrebbero essere preIl

Pier Francesco Guarguaglini Portare la democrazia in un paese significa alzare il livello del paese. Dal punto di vista dello scambio delle informazioni, la democrazia ne alza il livello e quindi anche a livello scientifico e industriale c'è un bene-

Il l'' r.i/ion . I II plohlcma c'è stato, perché la maggior parte delle banche iraOliOdil [iinrat 'banche etiche', anche se poi si è scoperto che in t 11011IWIlI1 erto fatto lo stesso. Noi ci rivolgiamo a banche 1111non hatt no ciglio e anzi sono interessate a darei una ma-

ficio. Crescendo il livello di vita crescono anche i salari e il gap diminuirà. Però c'è un altro aspetto da considerare: noi dobbiamo pagare le professionalità per quello che valgono e la gente deve lavorare abbastanza. Negli Stati Uniti il parametro orario è la metà del nostro, perché il ricarico pensionistico è un altro. Crescendo, non è detto che venga mantenuta la cornpetitività, il concetto di lavoro è molto diverso nei diversi Paesi. La Cina e l'India perderanno la loro competitività quando la gente guadagnerà di più, per un aumento della democrazia e quindi della qualità della vita. Se sono però al nostro stesso livello tecnologico, possono sfruttare il loro vantaggio odierno per staccarci ancora di più.

1"1 tClc rea ·fTettivamente delle difficoltà, e noi ci stiamo attrez-

I

I .tlflOIlWrl '. Noi rispettiamo le leggi italiane, tra cui la legge I I l'ol.I l'esportazione dei prodotti della difesa. Se dovessimo vilo "IIIH'r ala italiano, ci sarebbe qualche centinaio di migliaia di "1 \Il 111più, oppure lo Stato italiano dovrebbe pagare i nostri proI 0111r.uuo. un paese è sotto embargo, chiaramente non ci , o, 111.1 IId rispetto della legge noi andiamo volentieri all'estero, se 1\

'I

1\lllIlIi di I roduzione industriali sono più favorevoli. ti 1I0S1ro api tale e alla capacità di auto-finanziarci

IU I;IlIlHll1111.1u.uc

Stefano Balsamo Sono General Manager di JPMorgan. Il tuo successo ha permesso a qualcuno di irnitarti? Hai incontrato problemi nell'avere finanziamenti per la difesa? Parlando di concentrazione, ritieni che le attività civili

22

per svi-

zia, ci siamo dedicati particolarmente

ad alcune at1I1I1I!lllStanc, il cornparto civile è migliorato, ma per realizza-

l·n

Il It 1',i.1 l'a e, per cercare alleanze e fare acquisizioni, occor11111I erra quantità di soldi, che Finmeccanica in questo mo-

23


PlER FRANCESCO

GUARGUAGLlNI

Fo

DAZIONE

ROMA EUROPE

mento non ha. Nei trasporti abbiamo una presenza a livello mondi al un po' dappertutto, ma è chiaro che alcune scelte obbligherebbero a fare dei sacrifici occupazionali. Le cose si possono

NI'MA ITALIANO TRA IDEE E SPERIMENTAZIONI

I oma,

fare se si trovano le persone giuste. Una volta

affè Greco,

18 aprile 2005

Grilli mi ha detto che non trovava i giovani. Secondo me non è vero,

di Francesco A!6eroni*

di giovani ce ne sono tantissimi sparsi per il mondo, basta dimostrar loro chiaramente che le cose si fanno e si fanno bene. Lattenzione ch mi hanno dedicato i professori quando sono arrivato all'Università della Pennsylvania, in Italia non esisteva. Là c'era un invito continuo a crescere per noi studenti, mentre in Italia non è così. O il MIT italiano

M 11I'C Il.1

ad un altro incontro

delle serate del

III

cia ai giovani, oppure non potrà distinguersi strutture di ricerca italiane.

Il ("l'l'O. ome presentare Francesco Alberoni, a tutti 1I1l11l?Ve I presento non solo come Presidente del Ceri-

dalle altre università

e

l'

l envenuti

supera questo limite e ha le idee chiare e i soldi necessari per dare fidu-

111III,d,' di iin matografia, in quanto il centro deve molto I IIf1l.1ti 'v' molto al cinema. Il Centro sperimentale di IR'IItIIItIlI,UI dl.1 q\l .sr'anno farà 70 anni e sarà una grande festa. C'è

1'.,.11111' Il,1 ROllla i il cinema, basterebbe ricordare il film di Fel111111 11110sol Il 111Vi 'Pr I

I

1\

e su cui riflettere. Francesco Alberoni come idente vicario della Rai, è uno studioso del-

1lIllll'lllpOranea, sociologo di fama internazionale, edito1 1111 i 'l'l' cl lla Sera, uno dei pochi che quotidianamente

IIIII 11111 no tro essere protagonisti, 1 l'rofcs ore chiediamo

ItlIH.hllllllll

quindi

sulla nostra

identità

di fare uno speech li-

111111,1,l'Europa.

di Cinematografia e Comig/iere diAmministra'1/ ;.,. ,'11ft' jrillzioni di Prmdente. "

24

; 111m, rf"'l'Ilnenta/e

25


FRANCESCO

ALBERONI

FONDAZIONE

IL

ROMA EUROPEA

Francesco Alberoni

CINEMA ITALIANO TRA IDEE E SPERlMENTAZIONI

I.IV· p 'r lo speakeraggio che non dipende dalla sincronia con le 1p,llIi.Si possono individuare due problemi. Il primo è che i costi

Tre anni fa sono stato chiamato ad occuparmi di cinema, considerandolo come un'impresa con gli aspetti relativi: un'impresa quindi sofferente, cercando il possibile per fare le azioni che possano sollevare questa sofferenza. Lirnpresa cinema italiano di cui Roma è una capitale indiscussa, oltre che di cinema tradizionale si occupa anche di fic-

I 1IIIIIto .levati, il nostro maggior costo è riuscire a fare prodotti di, I I .1b.rsso prezzo. Il secondo è quello di ampliare nel caso del ci-

I Il Il IIH'r ato, e non solo il mercato estero ma anche quello interno Il

oi sapete quanta roba importiamo. Il .I~()della fiction Rai e Mediaset hanno recuperato molto. Noi

tion che è un settore che vende alle televisioni un prodotto cinematografico che dal punto di vista del conto economico ha un valore il dop-

••lrhl.1I110degli ottimi prodotti che vendiamo benissimo sul nostro

pio del settore cinematografico in senso stretto. Vi sono poi altri settori come il documentario, l'animazione fino al cinema industriale. E' un

111111110 'anche all' estero, abbiamo recuperato moltissimo ma semI 11111i osti molto elevati, ma si è visto che anche nel campo del-

settore verso il quale ci sono molte attese, se pensate che ci sono moltissimi iscritti all'università che si occupa di comunicazione nello spet-

I

IlIllI.llio!lc quando

"

uno ha l'idea, la genialità dell'idea alla fine fi-

Il l' I vincere. Non so se avete visto mai alla televisione la scuola 1I1.Ip,hiper ragazze che sta avendo un successo incredibile: ed ecco

tacolo in genere e nel cinema in particolare. E' una responsabilità grande essere un manager in questo settore, il problema è serio perché siamo entrati in competizione con realtà straniere, con paesi ricchissimi

I

che hanno non soltanto lo straordinario vantaggio del basso prezzo della manodopera, ma hanno risorse culturali e intellettuali di primo or-

Ill.ri ripagarti le spese ma neanche pensarci lontanamente. An111,,111 i IlV'ce alla televisione, che tipo di prodotti fare? Voi sapete che

dine. Quello di cui mi sono preoccupato subito al Centro Sperimentale è di cercare di internazionalizzare al massimo la nostra azione. Ad esempio nel caso della fiction si prevende un prodotto, ma fare un pro-

111111111,1 in senso stretto ha una grave crisi di presenze nelle sale. In I 1111I t' la ha perché è rivolta ad un pubblico di giovani, l'età media Illl.lllI() he frequentano i cinema è di circa 24 anni mentre l'età me-

dotto che sia pensato per un mercato italiano che spesso è regionale

li 1.11I hi guarda

per poi pensare di poterlo vendere in giro per il mondo è molto difficile. Lo stesso vale per l'animazione che è un settore in cui non devi fa-

111111 d ,i proventi che arrivano dalla sala rende tutto più drammati-

re il doppiaggio. Uno dei blocchi della produzione italiana è proprio questo: che ci taglia appunto fuori dal mercato. Gli americani non hanno un tipo di competenza culturale per riconoscere un prodotto doppiato bene, poiché la lingua dominante è l'inglese il doppiaggio è un grande problema. Nell'animazione e nei documentari il problema non

26

1I'IIIhllll1a arte-mercato dove il mercato è il mercato mondiale, doI l.ivori per la tua nicchia questa è talmente piccola che non po-

l''

la tv in prima serata è di 50 anni, e allora vivere sol-

Il I di/fì ile: i film che dovrebbero incassare 4-5 milioni di euro per I 111It' i bilanci in attivo, invece incassano in media 500-600 mila eu111 Mel Iiamo anche che incassino 2 milioni di euro, ma se potessero 11111.11'1' in tv le cose cambierebbero. P.II'·i l'esempio di due film: "La finestra di fronte" di Fernan Oz-

l'I Il,1 . "lo non ho paura" di Gabriele Salvatores. Quando

27

li abbia-


FRANCESCO

ALBERONI

FONDAZIONE

IL

ROMA EUROf'

mo programmati in tv avevamo in programma contemporaneamen te due ottime fiction, ma sia l'uno che l'altro hanno fatto uno shar del 30%, circa 8 milioni di persone; questo con film che avevano i vantaggio di coprire tutte le fasce di età di utenza e reggere bene I share. Invece film come "Viva Maradona" che avrebbe dovuto av

Id ~\() abbiamo

I '-Itullltl"

li

re successo in tv ha fatto uno share del 4%. Nel primo caso con Sal

Il

no anche la fortunata

I

ampio p

cui possono andare tanto in sala che in video e un domani su Sky quindi hanno una vita produttiva lunga e in questo caso quindi una cinematografia che resiste; invece ci sono opere che magari han

,dl.l fine è la fantasia che si trasforma in storia unisia-

1/1IIII momento di sofferenza sia per le ragioni pro1111'('1 difetti nostri, non avendoci pensato per ternI 1III,IIIi.rl C entro dicevo ai miei ragazzi che avevano fat111.\purtroppo alcune andavano tolte perché in te1111 dllllo ti .lle storie efficaci, ho bisogno che facciano 1111V.III.IIlOalle fiere dei libri per bambini, che3 si met-

se una contraddizione insolubile, tuttavia sono convinto che "La f nestra di fronte" e "lo non ho paura" siano delle opere d'arte ma han di avere un pubblico

un gruppo di lavoro con Rambaldi

1111'1,1 l'lI\lIihilc a costi possibili. In questo momento

vatores il film era costato 2 milioni di euro, ma questo aspetto del la mescolanza dell'arte con il mercato è talvolta malposto quasi fa

combinazione

I "

CINEMA ITALIANO TRA IDEE E SPERIMENTAZIONI

11111111(\ti i inventa le favole, che però vanno inventaI li di 'l : perchè bene o male è un'industria .Ho ac-

I 111111di 1;11"delle scelte e orientare le risorse e gli sforzi

no un altissimo valore artistico ma hanno un target cosl limitato ch

111111 di Il'spir . Adesso stiamo facendo una produzione in 1111l'I 11111(0Luce in modo da allargare il respiro senza riIl ('1(' italiani, senza rinunciare alla propria identità. I

hanno successo ma alla fine mancano di respiro. Come si risolvon questi problemi? Al Centro diciamo sempre ai nostri ragazzi che cer chiamo di fare, laddove possibile, alcune cose che siano sperimentali per noi e altre che siano ricerche ad hoc. Ad esempio l'ultimo film

1111.11111 M ntalbano" che è siciliano e non c'è neanche la 1111111111 più ns Iuta. Però dietro c'è uno scrittore come Cati /I Il Il lilla grande preparazione, non parliamo poi delle

che abbiamo fatto, "L'incidente",

è un film in tre episodi che ha den-

tro un pezzo comico fatto da Buzzanca dove il presentatore

muor

ma poi riappare come fantasma, quindi ci sono scene in cui c'è il fantasma del video, alla fine il fantasma va via e lui deve fingere eh ci sia ancora il fantasma.

L'altro è un pezzo sulla presunta

agonia di

uno che ha avuto un incidente e il terzo è un pezzo sulla morte di Lawrence d'Arabia. Alla fine viene fuori un prodotto modesto però film a basso costo, nell' animazione

28

avuto sono italianissimi,

come il caso

dllvl' ti ve essere preparato tutto, venti filmati come 111111 111l' 'rry Mason. Si gira una volta sola un'infinità di

Il dI

1"1 I "1\0"0 montate anche per vari episodi, quindi c'è die1111l'.I!/, 's' di coordinamento dei vari processi lavorativi Il Il q II('SI - tecniche in cui il costo deve essere ottimizzato

il possibi-

1I1I1111l ia all'arte, perché se ogni volta cambio la location I I 111iI rose mi si moltiplica per venti. La mia idea inveIl 1.1wl! ivo e faccio in modo che il mio cammino pro-

bisogna inven-

11111111\111 11111111I~rl1tadi rientrare nei costi, la realizzo e la mando in

a basso costo. Lo sforzo è quello di tentare di apprendere le per produrre

i I I,,· abbiamo

I

29


FRANCESCO

MBERONI

FONDAZIONE

IL CINEMA ITALIANO TRA IDEE E SPERIME

ROMA EUROPEA

I

onda. La Rai non sapeva fare le sit-corn, poi con "Un posto al sole" si è avuto un grande successo che va benissimo dove abbiamo deci-

I

Il

ne di registi, decine di sceneggiatori, macchine produttive straordinarie. Bisogna però imparare a farle personalizzando ogni prodotto

III1 111

con le sue regole, con le sue tecniche che vanno rispettate e applicate e studiate ad hoc. Alla Rai mi sono occupato soprattutto di Fietion proponendo il prodotto seriale o film lunghi due serate. TeneI

zionali, non seguendo l'esempio

di campus come quello di Marbel-

30

seriale è completamente

Lin-

diversa da quella

'sto Paese ha però una crisi drammatica in cui l'unica ( l" ricerca continua dell'invenzione dell'idea nuova. 50ti .rnoralizzato nel vedere gli studenti dell'università che

1I11l1I1l'1l!

ragazzi che hanno vissuto sempre nel benessere con li hanno sempre difesi dagli insegnanti, giustificando-

1\1 povcrini dovevano andare in settimana bianca, università 1"1 udcr un 18 o un 22 e accontentarsi è la norma, in cui la Il I Il I l'l':! i fa in tre anni, ragazzi che escono dal liceo senza cul~di l hicdi quando è nato Dante non lo sanno e neanche quanI Il.1 scoperta l'America. Ho proposto in Rai di fare delle fie-

storia italiana partendo dai Sanniti. Non si può parlare soI I Nove .cnto, l'Italia ha 2700 anni di storia documentata con Il u.iordinarie, imperi, lo sapete che non c'è una storia di Ira-

III Itll.l

• 111 1.1 ,I 1111 1/'.1 i

l' \I

parte quella di Montanelli?

Quindi

.rltri paesi europei, la storia coordinata

sono cose da fare ine interconnessa

tra

'l'altro. Non abbiamo una storia di Venezia mentre faceontro i Turchi per più di duecento anni, una città stra111111 LI. Fa ciamo una storia di tutto il continente evitando ognuIl 1.11(' la sua storiellina privata. Non credo che ci sia stato un con-

Il

I

Il 1111'11':\

con l'appog-

gio della Rai, abbiamo coinvolto registi, sceneggiatori, produttori per vedere se è possibile fare, a livello di scuole lasciando da parte la produzione, l'ideazione di prodotti che siano fin dall'inizio interna-

prodotto

di enorme successo in tutto il mondo.

I

ca", ottimo prodotto locale, non si venderà mai all' estero, quindi è cruciale che ci sia un coinvolgimento anche di altri paesi. A Milasperimentale

IIn

I IlIti ( Il •

tà esiste solo sulla carta, c'è una frantumazione impressionante anche in questo settore dove i francesi fanno le loro cose e così anche tutti gli altri. A Milano faccio un esperimento che non so se funzio-

di un laboratorio

di

1\ l'Il'

sti tipi di produzione è sempre molto limitato, io ho sempre avuto prodotti intermedi, ho avuto l'impressione che in questi ultimi tem-

no quindi nell'ambito

prodotti

dlle

111\1

raltro prodotti di qualità che hanno un pubblico numeroso laddove per la rete si ritenga di mandarla in prima serata. L'equilibrio tra que-

nerà coinvolgendo i tedeschi, gli spagnoli etc. E' un rischio perché ci dobbiamo mettere in testa che esempi come il "Maresciallo Roc-

Il

1111, '111

re un palinsesto su queste cose qui è comunque molto costoso quindi servono anche prodotti come "Elisa di Rivombrosa" che sono pe-

pi in Italia abbiamo cominciato a fare i nostri prodotti molto bene e stiamo migliorando dandoci la possibilità di lavorare un po' di più a livello europeo perché la sensazione è quella che l'Europa in real-

uniti ragazzi di ogni paese per poi non arrivare ad al'anche a livello di ideazione. Bisogna sempre invenma di nuovo, "Lispettore Derrick" o "Il commissario Rex" 11110 \0

Il

TAZIONI

1111 lli

Il

111..1,·

I

'Ili to argomento negli ultimi trenta anni. Al centro spev glio un flusso continuo di studenti stranieri per essere

iun-i nazionali ma allo stesso tempo anche più italiani.

I .1.'110

anche troppo,

grazie mille.

31

Credo di


FRANCESCO

ALBERONI

INTERVENTI

FONDAZIONE

ROMA EUROP

DEI CONVENUTI

l"~la 11111.1 italiana è un pozzo di elementi a cui ispirarsi, perché i re-

_I~~\'Y

Cesare San Mauro E' emerso, ma emerge ogni giorno che il successo di un prodotto determinato dallo share. Ho un tarlo da trenta anni chissà se stasera il professore riesce a sdoganare il dubbio. In trenta anni di lavoro, di po. litica di relazioni non ho mai conosciuro qualcuno che abbia l'auditel in casa, vorrei chiedere se qualcuno di voi conosce qualcuno che fisicamente ha 1'auditel in casa. Probabilmente si dovrebbe arrivare a una soluzione mista per esempio tra il televoto e l'auditel, non è possibile che 1'auditel detti legge. Francesco Alberoni Faccia fare un indagine per capire se l'auditel esiste davvero. Ho lavorato per anni alle ricerche di mercato e so che nelle case c'erano. Lucia Mirisola Farei volentieri, perché sono veneziana, una produzione la storia di Venezia, ma chi ce li da' i soldi?

IL CINEMA ITALIANO TRA IDEE E SPERlMENTAZIONI

video sul-

111I il ani fanno i film sugli imperatori romani e incassano miIl 111111 di biglietti? Nella cinematografia italiana c'è un amore 111IlId,II';unento per faccende private e minimaliste prive di senIl I un'incapacità di raccontare una storia che sia godibile in

l'I j div 'r i. Al di là dei mezzi, non gli passa neanche per la te1,"l.m' li papi rinascimentali, di Venezia o di una famiglia im1111.l'ors se ci fosse la storia i mezzi arriverebbero. .~! ••.•.~,'() Alberoni 1111qu.ilche dubbio che non ci sia questo, Tornatore ha una forte 111,I, 'ome in "La leggenda del pianista sull' oceano". Però quan-

Il .I1II1'ri'ani sono venuti a parlarci del progetto di 620 milioni di 11111l'I I rare "Rome" a Cinecittà,

siamo arrivati a questa conclu-

" I I 1.11' però una sceneggiatura ad hoc per certe parti, che renIl I ,lhil ' il prodotto anche per il nostro pubblico. E siamo entra1111loro. I I .livcrsità europea nel fare le cose pesa tantissimo, il film su Na-

I 11111prodotto dai tedeschi fu rifiutato dai francesi e dagli italiaM.1I1in .lli ha in cantiere un progetto per fare un film su Marco 111111, quel frate cappuccino che con un opera diplomatica abilis-

Francesco Alberoni Non credo che lo Stato abbia più soldi da dare almeno per i prossimi venti anni. Ho visto che una casa editrice come la Lux video grazie

11111111.) a mettere d'accordo i Lorena con gli Asburgo e con Gio11111Ilwi sky convincendo a dare a lui il comando dell' esercito du-

a reti di rapporti cattolici e contributi internazionali riesce a fare fiction dignitose come San Pietro che costa dodici milioni di euro, però noi italiani paghiamo molto meno perché il resto lo reperisce sul mercato internazionale.

1111l',I~s .dio di Vienna che era circondata dai turchi. Questo frate Il I ,I (tre una manovra diplomatica che portò 1'esercito austriaco

32

1/lII'Il' ontro i turchi assedianti. 1111'1'1,1, ma lui probabilmente

Questa sarebbe una bella storia

andrà a cercarli in America. Non ere-

33

.


FRANCESCO

ALBERONI

do che ci vogliano

FONDAZIONE

cifre astronomiche

Il

ROMA "

per fare la battaglia,

Il

I l,h,llIi, i i

cuni elementi e poi realizzi 1'opera. Ci vuole animo, gente che da, questo Paese è stanco, tutti ti fanno ostacolo, il Paese è affa da una burocrazia pesante, 1'ingegno c'è ma ci vuole apertura facevano i mercanti con una grande energia. Norberto

, ItI Il 1Ill' '111'11 m 111 , t

sniv l'

tre

e amore " c " e una uando scrivo gli articoli del Corrie-

per tutti, nessuno escluso, "Lotti.nromila copie. lo non scrivo per gli

"It dovrei care attento al critico tizio o ~aio di I l' 1\ lu dcll'u ma in generale come sforzo d! mar-

I '"11\

IIIIl

II

Il

I

lo fa io perché soffro per il mio Paese.

i Il tutto il mondo.

Cappello

C'è una parte inventiva, del prodotto

I )jl'll"O a cc Innamoramento

I t 1IIIIIuto,

quante storie di Shakespeare sono state fatte con pochi soldi? vano usare tecniche particolari, come per fare un quadro parti

('INEMA ITALIANO TRA IDEE E SPERIMENTAZIONI

una parte tecnica sia nel finanziam

che nella realizzazione,

In America c'è la capacità

di

re dei filmetti televisivi con poco che poi sono apprezzati in Am ca ma anche in Italia e in Tailandia. Noi abbiamo dei costi sup agli americani, questo aspetto finanziario inventiva è una cosa diversa.

è stato studiato?

La p

Edoardo Cintolesi Al cinema ci vado perché mi piace provare un' emozione, per pio davanti a film come "La febbre", Le cose se entrano dentro no efficaci, per me, perché mi danno un' emozione, mi tocca non c'è bisogno , un emozione.

di mercato,

un mercato

Se qualche non può trov

'

Francesco Alberoni Il mio libro "Innamoramento

e amore" ha toccato 1'anima della

te, io lo ho capito solo quando ne ho vendute 5 milioni di copie, G a chi fa un film o un libro perché ha in mente un mercato o ha fa un'indagine di mercato, In questo hai ragione, le cose che nascono

34

35


EL SISTEMA ENERGETICO Il"

co, 2 maggio 2005

,li It'f.'/lndro Ortis

*

111

1111111, hcuv nuti a questo nuovo incontro della Il 111111111 l'i al affè Greco che è l'ultimo prima delIl .I, ( Il'S a era è con noi il Presidente dell'AuIl Il l'i a il gas Alessandro ( IlIlm -tc il ruolo dell'Autorità II

Il I 1I11',IlIloJ'ità amministrativa 111d 111,11isxirn nella regolazione I I

I Il ",,"111.11

Ortis, di cui darò per l'energia eletindipendente del sistema

a cui elettri-

11111ilc. Il Presidente Ortis è stato anche Direttore 111111 j dt'lI' '11 rgia del Ministero dell'Industria ed è

" 111111\\ -rvat ri della politica energetica nazionale e 111ti 110 di zrande cultura e respiro, è stato anche ViI. 11'1'Ilt,l . i lo ringrazio molto per essere qui queI 111.,1.1 l'al' la a Lei.

II~ t /,1"1'/'r/lt/Igia

elettrica

37

é'

l/gas


COMPETITlVITÀ ALESSANDRO

FONDAZIONE

ORTlS

Alessandro Ortis Il problema relativo alla competitività

DEL SISTEMA ENERGETlCO

ROMA EUROP

I

del sistema energetico fa ca

po a tre pilastri del sistema, in Italia come in ogni altro paese. Un è la sicurezza degli approvvigionamenti e delle jòrniture, il secondo /economicità e la qualità delle jòrniture e degli approvvigionamentt;

11111 .rr ' LIn'eredità sedimentata negli ultimi 20 anni: abbiamo Il l\'lllpCrare competitività per avere un sistema energetico

I l

•••••

Ilont 'ggiare le necessità con adeguate coperture.

rII degli IIpprfltlfligio1l4menti . Il IlIl' ,\ ttrico abbiamo avuto l'esperienza negativa del gIUgno

infine la tutela ambientale: tre pilastri attraverso i quali possiamo mi

I

surare la nostra capacità di sviluppo sua cornpetitività.

I 111111'!TI nte nel sistema del gas abbiamo avuto dei momenti III I l' dato fondo alle riserve strategiche per tenere in piedi il si-

del sistema energetico

e dell

Naturalmente gli orizzonti temporali che si pongono per i sistemi energetici sono assai diversi da quelli di altre realtà industriali perch

1I11',ld'guatezza c'è quindi da lavorare. Per il sistema elettrico I 11111 11.ndo i primi risultati. Ci sono centrali elettriche che SI ~tan-

impegnano tempi di breve e di lungo respiro, basti pensare agli investimenti nel settore. Dobbiamo avere una visione ad orizzonte tempo-

1IIII'IIdo, ci sono megawatt autorizzati e cantierati. per cui il re111dI Il:1riserva è in corso. Per quanto riguarda il gas la scottatura '"111 005 credo faccia a pezzi la polemica della "bolla si - bolla I

rale assai lungo e poi un orizzonte geografico che va oltre i nostri confini nazionali; perché il sistema elettrico e del gas vivono una comples-

111umma abbiamo bisogno di centrali, di sviluppare le reti. urnrità fa la sua parte con provvedimenti di capacity payment, per

sità di reti e di rapporti geopolitici che coinvolgono tutto il mondo, Basta pensare ai vincoli del protocollo di Kyoto. Quindi abbiamo coinvolgimenti a livello locale, regionale, nazionale, comunitario europeo, continentale europeo, del bacino mediterraneo che determinano la glo-

'I

I lm

.nti sulle reti che creano sviluppo. Dobbiamo sviluppare i ga-

I i ';issifìcatori che ci consentono di importare gas liquido dalreI l mondo, per poter così implementare il sistema degli stoccaggi.per

111"Iigllarda il gas. Per il settore dell' energia abbiamo una parte~lpa111 ,111 iva nell'Agenzia Internazionale dell' energia di Parigi, abbiamo

I

balità dei sistemi. Competitività Per quanto riguarda la necessità per il nostro Paese e la prospettiva di un recupero di competitività nel sistema energerico, ce n'è per tutti: per le istituzioni,

1\

I Il.

per gli operatori, per le politiche energetiche,

per la

regolazione, per le tecnologie e per l'efficienza dei mercati. C'è una complessità di tastiera assai ampia su cui suonare. Abbiamo di fronte a noi una sfida significativa perché non siamo certo ai primi posti nel contesto energetico europeo. Abbiamo quindi una necessità di morde-

38

I

111l11\apartecipazione più recente nell'International Energy Forum h 1 I .1Riyadh, e c'è un impegno costante a essere promoton delrap-

1111Il.1paesi produttori e paesi consumatori. Essendo l'Italia, co~e peI ,,1.1,.11 entro del Mediterraneo, non c'è dubbio che per lo sviluppo I Il illrrastrutture elettriche e per il trasporto del gas all'interno delmaquesta sia una tematica di centrale importanza, che ri~arda 1Il ~I'It re energetico che la politica estera del nostro paese. Dobbiamo IIIIILlr' alla diversificazione delle fonti e alla diversifìcazione delletec'/(1111"/11'11

39


ALESSANDRO

ORTIS

nologie. Quando

MPETlTMTÀ

parliamo

di "gas si o no", "carbone si o no",

11110l'a petto della qualità non abbiamo ,"I1VIII i. Anzi, un dato ancora più importante ••••llItlt! Il div.lrio sul livello di servizio tra il nord e il I Il)1)1),IV .varno una differenza di 141 minu.Ulrllll"ll

li

si o no", "nucleare si o no", dobbiamo tenere presente gli asp rri rezza degli approvvigionamentt; perché certe materie prime han sorgenti di approvvigionamento dislocate in un certo modo, alt altro; alcune sono più abbondanti e altre meno. Anche la logisti sua sensibilità: trasporto

l.·'•••• 'lIil IIIIIIIII'/,ioni per 270 minuti e al nord si stava

via mare o via tubo e via dicendo. Quin

biamo tener presente la diversificazione delle fonti se vogliamo ma adeguato sotto l'aspetto della sicurezza.

I " 1111)004 abbiamo raggiunto un abbattimenIl , 1111, . l'ambizione è, nello stesso periodo re-

li

_tt .." I ti 1'.II(·ggio. Le aziende che hanno imboccato I111111111(' risponderanno

Eco1J(Jmicità Il secondo argomento lo dell' economicità.

I 1/

a buon prezzo, e di

to un abbattimento

del 53%, grazie anche

pegno degli operatori che si occupano dei servizi e della distril ne: migliorano la qualità dei servizi sotto l'impulso di queste n tive, Con questi risultati, riteniamo che entro 3 regimi regola t riveremo a livelli assai virtuosi: è un percorso che fa del nostro

40

per il gas il 44%. Poi abbiamo vari one-

1'lIldl.ì .ibbiamo ridotto gli oneri per trasporto e di, 1/'1.1 lcuri a in valore nominale del 21,4% e del tll, 1"'1 il gas del 10,9% in termini nominali e del Il (,11011'l'i dovuti per trasporto e distribuzione del-

I

positivo, soprattutto nella riduzione d la continuità del servizio, abbiamo r

delle interruzioni

~'

11111111 Il,,,"arda il settore elettrico (conti su cui è im1111 ',1I,II,lio , ' di cui è Presidente Cesare San Mauro e Il liti): que ti oneri prefìssati ammontano al 10%

ve gli standard e i rimborsi erano stabiliti dalle stesse aziende. sistema che vede rAutorità fissare gli standard di qualità comm le e tecnica, avendo introdotto anche i rimborsi automatici. L lità commerciale, che riguarda i tempi di allaccio e i contratti, un continuo andamento pio Sulla qualità tecnica,

II/i."(· h' scontiamo in termini di costi, prezzi 111dell'Europa è significativamente a nostro sfa1.1 hollcua che riceviamo, si vede che le imposte

ti ti 10110,

I

e sotto l'aspetto

I

II

Noi cerchiamo ~ come Autorità, di coniugare economicità lità, perché l' ottirriale fruizione di energia elettrica e di gas si tà adeguata rispett:o al prezzo. La qualità riguarda fortement vità dell'Autorità, perché siamo passati da una "carta dei servizi

alle nostre sollecitazioni,

Il d 1.II\I\iuI1erIo. 1111l'I l'rllo qualità-econornicità,

che voglio trattare in questo incontro

anche riuscire ad avere questa commodity

DEL SISTEMA ENERGETICO

I.IIIIHIS' .ndendo continuamente, e continueran,11 111I l'energia elettrica e il 26% per il gas sono co-

Il

1 il

Il

, 1I'I'Iovvi ionamento delle materie prime. Il grosso Il 11I1t11 .sso ad attività libere che sono le attività di

l'llIdulll' bisogna far girare le centrali e per farIe gira11II11I1'U,1I1 i 1'0111 busti bili, i quali sono fortemente influen-

41


ALESSANDRO

ORTIS FONDAZIONE

ROMA EURO

COMPETlTIVlTÀ

zari dal prezzo del petrolio. Sta qui l'anomalia italiana; è su questo n do che dobbiamo agire per semplificare.

Il

elettrica o approvvigionamento

'li o. 1'"IIfO: lato del mercato, lo sviluppo delle liberalizzazioni. Qui ur.rrdo l'i petto ad alcuni paesi, ma in anticipo rispetto ad al11111110

gas, constatiamo un'anomalia del mix delle nostre coperture. Che ti re? Siamo, più di altri paesi europei, dipendenti dall'utilizzo del petr lio, quindi dal suo mercato, il quale in qualche modo si trascina il me caro del gas: dipendiamo

molto dagli idrocarburi, in generale. Dovre

mo invece puntare ad un mix armonizzato come è la realtà degli alt paesi europei. Il nostro sistema elettrico produttivo si basa per il 58Q sull'insieme gas-petrolio; lo stesso 58% in Europa è basato su carbon e nucleare. Naturalmente

abbiamo anche le sorgenti rinnovabili,

es

questo abbiamo una componente del 15,2%, l'Europa è al 140/0:pos siamo dire di essere allineati. Bisogna potenziare e ammodernare il par co delle centrali elettriche, e sviluppare le reti nazionali e internaziona li sia elettriche che del gas. Lato della domanda. Siamo già sufficientemente virtuosi sotto l'aspet to dei consumi specifici: però in termini di uso razionale dell' energia e quindi risparmio energetico, possiamo fare di più. Come Autorità, s slancio di due decreti ministeriali, stiamo mettendo a punto il sistem dei certificati bianchi, negoziabili, che dovrebbero consentire di pro muovere il risparmio energetico. Ognuno di noi può inventarsi un'iniziativa di risparmio energetico e presentarla all'Autorità, farsela certifìcare e poi andare a venderla a coloro, le aziende di distribuzione,

ch

hanno l'obbligo di portare queste certificazioni in Autorità. In questo modo si agisce sul mercato con una linea coerente con le Iiberalizzazioni e che può mobilitare il massimo delle risorse intellettuali,

42

progettua-

parte di chiunque abbia intenzione di promuovere il ri-

111 Il'

lo vedo tre leve di azione su questo settore: una dal lato dello/fèr. una dal lato della domanda, e una dal lato del mercato. Dal lato dell' o/.fèrta, produzione

d.1

DEL SISTEMA ENERGETICO

Il Il'l'I'l'

I

superare questa fase di transizione e di liberalizzazione, .ita, dei nostri mercati. Per l'elettricità occorrono: più

IlIlIl',OP 1111 '1111

11111 is 'a

ancora una presenza dominante, ma è un problema 1II (' 'on un percorso legato alla costruzione di nuove centra-

Il

Il

ratori più robusti, e soprattutto una pluralità di opesegreto che l'Enel, soprattutto in certe aree del nostro

,d .ivcrc più centrali, dobbiamo poi pensare di decongestionaquindi avere delle linee efficienti. Non possiamo pensacentrali e poi non avere la possibilità di portare l'ener-

I 111.1•• I

1I110V'

I 11111.1

I~ d ve serve. Dobbiamo

sviluppare perciò anche le reti. I 1111.1 osa semplice ma così non è. Un esempio per tutti: c'è il 111 .Il Rapolla che ancora non si è convinto a far costruire 12 km Il

l'l'Il

't\II.I,

ad una linea già costruita di 270 km, che colleghereb-

edente di energia, alla Campania, che è bisognosa e de, lhlx-nc, anche se 270 km sono già costruiti, il comune di RaC"

Il 1111 ora opposizione. Faccio notare che la Rapolla-Santa Sofia I Il I una linea che ho incontrato, come problema, già quando ,11'''-'11'1

I 111 11('1 I 11/.1

ome Vice Presidente - stiamo parlando del 1987(!). ag-

005, e non è ancora detto che si riesca a costruirla. Gas di mercato. Noi abbiamo bisogno di abbondanza

di of-

I I 1llllS .ntire la concorrenza, perché se non c'è questa condizioI Il 111(' Il >0 può scegliere. Siamo allora a favore dello sviluppo ra-

II

j'It'l11a dell'adduzione del gas: il gas deve essere abbondante ha fatto segnalazioni al governo molto pre-

uuuruico. LAutorità

43


:OMPETITIVJTÀ ALESSANDRO

DEL SISTEMA ENERGETICO

ORTIS

cise SU questo punto. Noi proponiamo che la Snam Rete (J una rete indipendente ed esca dall'Eni, che siano egualment I denti gli stoccaggi, e che siano potenziati gasdotti e gassificat investire sui gasdotti che entrano da Tarvisio con il gas russo, li che da Mazara del Vallo portano il gas algerino, su quelli l no giù dalla Svizzera con il gas olandese o norvegese; ma abl i che bisogno che siano in servizio il prima possibile i rigassifi gasi Brindisi e Rovigo, e abbiamo bisogno di vedere realizzato il to Algeria-Sardegna-Italia. Non possiamo guardare a quest opportunità di sviluppo solo con il bilancino del nostro Pa s dobbiamo uscire dalla logica che l'Italia è un importatore s . Vogliamo che sia un paese di transito del gas verso i paesi del J ropa. Su questo noi siamo impegnati con molta determinazion ro e credo, che si possa raggiungere un risultato positivo. C non ha solo una dimensione domestica; ma anzi è molto pr s promuovere regole armonizzate con le nostre: nel Consiglio dei Regolatori, nell'ambito del gemellaggio con la Turchia, Il mazione del mercato unico nel sud-est Europa (area Balcani bacino del Mediterraneo.

Il, 1'111 di piogge acide. Oggi abbiamo un alI\. d \l','!, -razi ne del clima con l'immissione 11111'.1dima-alteranti. Questo è un problema 11110 qll 'S\() a petto dico che se il problema è ,I(' rlobale. Quindi, quando affrontiamo on la firma del protocollo di Kyoto, •• Il\li ; i dobbiamo dire che tutti i setto111II1I" 1\' li altri settori industriali, ci deve eslol...!,' .,i mifica non solo il nostro Paese o l'Eu" I l',It',i in via di sviluppo. Quindi va dato am"'''lIllmllll Il! ,,~ilili del protocollo di Kyoto, il Joint im" /,111/1/1°11/ mechanism, che ci consentirebbe di Il 11I1\\iolltrading su dimensione globale, e non

l..

44

,Il

1',I';lndi e lontani obiettivi con tre caratteri-

"'' ' 111, l'c I qu,u I

pnnClpl. ntemente abbiamo messo in consul,Il I cll impatto regolatorio: una grossa novità per il 111111\.1 1"'1'l' .nergia elettrica ed il gas sarà la prima istiI Il I I 'lllt"I:l metodologia. Secondo: il ruolo del merI olll'/,ionia minor costo e liberalizzazione. Terzo: I I .rlorc ambientale, e del valore positivo di alcuIl ,h uni ~ist'mi di gestione. Detto questo, su queste •• 'II' \I t ,II,ItI l'i tiche di intervento, applichiamo quat1111'''\.1111 .nto dei processi di liberalizzazione, con fiOli 111,\sia in grado di determinare i costi reali dei I \ I", ~i:lin grado di determinare una riduzione dei III,.!i/l.:rl.ine dei costi ambientali. 3) incentivazione \'0

,Il 1/11111 " R·

Tuu/4 amuUnklle Lultima annotazione riguarda la tutela am6ienta/e. Qui il sistema energetico ha dato dimostrazione di riso Iv problemi. Molt-o tempo fa, parlando dell'insediamento delI il problema delI'ambiente era quello dell'invasione del territr venne il problema delle piogge acide, e le aziende si sono dotar ture per la depuxazione dei fumi e delle immissioni in modo t Il spettare i vincoli imposti: anche questo problema ce lo siamo Il

lu Il iI 1'0li.

i.ll

45


ALESSANDRO

ORTIS FONDAZIONE

COMPETITMTÀ

ROMA EUR

'NTI DEI CONVENUTI

delle tecnologie avanzate, delle sorgenti rinnovabili e dell'uso razio le dell' energia,. e questo sempre nel rispetto dei primi due principi. sostegno alla ricerca. Mi ricordo di una serata qui al Caffè Greco c Fabio Pistella, molto interessante

111

gna .~co~a fare molto per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Abbi mo istituiro un fondo, che viene gestito su input di un comitato de Cassa conguaglio per tisettore e!ettric~ che noi tutti alimentiamo, e c

l' Iln. (,amaleri

I

Il

otten

Il

1111

'rpretare un diffuso sentimento

dicendo che la sua re-

I Il.1 di grande scenario. Questo ci porta ad esorcizzare la dol. h.1 he si fa in questo contesto che è quella del nucleare,

In definitiva l'Autorità è dalla parte della tutela del consumatore credo che questo sia la nostra "stella polare". L'Autorità tutela anche

stra-

qlll 'IO auditorio ha apprezzato la sua capacità di centellina-

dovrebbe mettere in moto, per la nostra parte del settore elettrico consumatori

Mauro ,b ringrazio di cuore perché ho notato un'attenzione

Il

e utile perché in questo Paese bi

pò di ricerca in più affinché i nostri concittadini no un contenimento dei costi di bolletta.

DEL SISTEMA ENERGETICO

1111 I .rllarga lo scenario e meno stringente diventa la risorsa spe11111 .ilrri hanno le risorse che non ci appartengono e vicever.ll.ll'ga lo scenario e più viene condiviso tutto il sistema. Pos-

'I

sviluppo del.s~stema industr!ale energetico, affinché si evolva da qu la grave eredità accumulatasi certamente negli ultimi venti anni.

1'IIIIdi p 'osare in chiave europea e anche planetaria ad un saldo I .Il Il.! questione energetica, cioè che la nostra umanità possa

Grazie dell' attenzione.

Il.

1"01'

energetiche la capacità di uno sviluppo capace di ri-

Il l'''I'S na, i movimenti,

i continenti,

le nazioni?

I JIO rtis ,,_~J"'" I. I•.11 t' si", "nucleare-no", e sviluppo sostenibile: adesso vorrei to-

I t , 11'1' .llo di Presidente dell'Autorità perché, come è chiaro a tutlle 1111 ,ì

• Il. I ,I

non fa politica energetica: quindi non tendiamo a fare scel1:11' constatazioni. Avendo chiaro che mi tolgo questo cap-

l'osso ignorare di avere un peccato di nascita originale: mi soMilano in energia nucleare con il professor Silvestri. Il 111 ,I parlare della mia opinione, se abbiamo fatto male o be-

I 1111 li

lli

46

1111.1

iIl' dal nucleare. Dal punto di vista intellettuale,

47

anche come


ALESSANDRO

COMPETITIVITÀ

ORTIS

1I10p'o: il know-how esiste a livello europeo; si tratterà di

ex-ricercatore, credo che inibirei spazi intellettuali di ricerca sia un rore. Poi la palla resta comunque in mano ai cittadini sulla decisi rispetto alle diverse scelte tecnologiche

I I 111 1St l'a industria. IIICIdunque di individuare una soluzione europea per il proli I ori " e che magari un paese della comunità che ha deci-

che siamo in grado o men

offrire. E' infatti chiaro che non si può procedere senza tener conto problema del consenso. Credo che il recupero eventuale del nucleare in Italia sia legato sos

\I

I

I

che qui. Trovare un sito per lo stoccaggio, dunque, ma dove? Cr che sia un problema di consenso generale, quindi non è una risp sta tecnico-tecnologica ma è un problema di atteggiamento psicol gico, di consenso globale e allora credo che il problema sia quel della europeizzazione. E' vero che possiamo considerare che il sistema energetico europ sia anche il nostro sistema? Un sistema nel quale il nucleare è il 33 Allora credo che un cammino verso un eventuale recupero, consente do ai nostri cittadini di esprimere il loro consenso o meno rispetto nucleare, passi attraverso un discorso europeo. Quindi con un asset

un approccio

comune alle questioni

energetiche.

Il' 1111leare-no, perché va visto in una dimensione

daco di dire venite qui da me a fare la centrale.

48

I '11\'

Per

111\or .in ia o in Slovacchia. Ilu con molta serenità non si possa più porre il problema su

essere deviata. Dobbiamo quindi capire se riusciamo ad arrivare ad stadio di accettazione, di consenso tale che possa consentire ad un •

di poterlo fare

risolverei questo problema.

ICI1',1"'"lo con molta attenzione positiva anche lo sforzo dell! I I i111nta su questo scacchiere, laddove sia consentito, per

Per quanto riguarda il siting ho citato il problema di Rapolla: s mo parlando di una linea elettrica dell'alta tensione che magari pot

come il nostro ci hanno dimostrato

possa eventualmente

1"1'10 percorso cominciato con la moneta unica si possa ar-

Con la cancellazione del nucleare ci siamo tagliati un pò di spa come capacità dell'industria italiana di fare. Però è possibile il recu ro del know-how e della tecnologia.

si occidentali

I1I

Il11111), Il 'r quanto riguarda i siri, ci sono paesi in Europa dove Il I Il.1 i indaci per poter ospitare la nuova centrale. Può dar-

zialmente a tre questioni: le scorie, il siting, il supporto industriale.

Il terzo elemento sono le scorie radioattive per le quali bisog trovare un sito: scorie piccole, tecnologicamente gestibili, altri p

DEL SISTEMA ENERGETICO

I

tempora-

"11.1pi ù vasta del piccolo discorso nostro. Lo sviluppo soste11'1).illc tematiche sul C02; abbiamo anche l'opzione del car-

IIIICI,li ,\gas. Credo che tutto questo debba farei pensare ad una 111'I',l' l i a molto attenta allo sviluppo sostenibile, non facenIl 11111.11" risorse per il nostro sviluppo, e che addirittura ci perIl Il umularle per le nostre generazioni future anche sotto for-

I

111unbicntali. r vu questo ha una responsabilità seria, ma gli altri settori? I l I 'Industria di altro tenore? Le attività umane di qualsiasi altro I~I

Il I quindi che bisogna avere una visione complessiva, e non so1111 ursi su di un' area più facile come quella dell' energia elettrica. I I '1"1'''10 aspetto una annotazione

finale alla sindrome NIM1111lui mio giardino". In tutte le realizzazioni ci troviamo daIl I di 111.oltà di riuscire a far capire che, per godere dell' elettri-

49


ALESSANDRO

ORTIS

cità, dobbiamo

per forza piazzare una unità che la produce,

o grande che sia, e avere dei fili che la conducono.

pie

Dovremmo

scire anche a sostenere un processo di educazione nostra e dei no giovani, che faccia sì che accettare un costo concentrato per otten un beneficio diffuso sia molto meno difficoltoso di quanto non lo

orA: PIÙ CITTADINI E MENO BUROCRAZIE

I nna, Caffè Greco, 13 giugno 2005

oggi. Il problema dell' energia, come di altre attività industriali, è q lo di riuscire a coniugare questa possibilità di valutare bene costi-

di Fausto Bertinott/

nefici accettando un costo concentrato per un beneficio assai di so. Sotto questo aspetto si possono trovare molti meccanismi: esempio come compensare il costo concentrato, come fare a dare nefici contro i costi concentrati per compensare un beneficio di so. Questa è una questione di politica, di pubbliche cation e riguarda davvero tutti noi.

relazioni, di e

Mal ro tutti e benvenuti. Il protagonista di eccellenza di queI "11:1 l'onorevole Fausto Bertinotti. Una vita impegnata Il I di/t'sa del sindacato, nella difesa degli interessi delle fasce l

"I

I ',I :l

Il d I pa e, una grande passione politica, uno dei protagoniIl.1poi itica italiana.

uin tti 'lini t ' • Il n

Ilti

buonasera a tutti. Grazie dell' ospitalità. LAvvocato

l'.II-1avapoco fa della ricerca svolta per vedere se uno cerca I

111t'l

cosa pensa di trovare. Questa potrebbe essere una buo-

Il 1'.11t .nza per l'Europa, nel provare a chiedere se u~o cer~a [u I osa pensa di trovare: sia dall'esterno, per esempio un c~d,dl'illterno, un qualsiasi cittadino europeo. Penso che USCl111Iisposte molto lontane da quello che è l'Europa oggi. LEu111I,dmenteun paradosso, è quello che si può immaginare più

_.,'f,'· ",.,!, lImito della R!limdazione Comunista. 50

51


FAUSTO BERTINOITI EUROPA:

lontano dalle attese che nel mondo sono circolate e si sono create al s interno. L'Europa è una grande costruzione artificiale fondata su u base materiale consistente, anche se in crisi, e che tuttavia è andata sm

111. i [uali per lunga consuetudine sono usi a ~crivere q~,esti .co~I l,i, Perché ho iniziato così? Perchè questo è il modo pm SplCCIOI 1.1 . ntare una costruzione che è molto lontana dagli afflati che

doss~'Suan~o più si faceva la sua costruzione, tanto più era poco ric noscibile agli occhi dei suoi abitanti e agli occhi degli altri. Quindi l'E

1111(ono le grandi istituzioni politiche. Ci sono stati dei costituzio-

ro?a è un .~rande spazio che continua ad allargarsi, modificando i pr pn confinI In espansione, per fortuna non attraverso le guerre ma atte

I

verso le co.optazioni, i consensi e le attitudini ad entrare in questa gra de cOstruzIOne, ma questa costruzione è essenzialmente un mercato. senzialr:nente è anche altre cose ancora ma soprattutto un mercato, u

l'I II\() he sia stata una discussione sottovalutata, e io non ~ono ~n 11.1110 se non nella formula crociata, però riconosco che la dISCUSSIO1111(' radici sia una discussione importante e che avere dismesso la diIl 11111' sulle radici è avere dismesso la ricerca della consistenza cultuI elI una grande costruzione come l'Europa ed è stato un errore. La I III1\~i(ne è in realtà una rinuncia, un altro grande filosofo diceva che I Idk i di un popolo stanno non per terra ma tra le nuvole nel senso Il p.1rlano del futuro e non sono una cosa terrestre e sicura, ma sono

ropa è un compromesso. I differenti Parlamenti chiamano le loro riso luzioni in modo diverso ma c'è un solo Parlamento nel mondo che chi "compromesso"

ed è il Parlamento

Europeo.

Par.la~ento Europeo si pensa in compromesso. Ora, si possono aver vane Idee sulla democrazia ma è molto difficile pensare che la democra zia non ~ia anche ~onflitto, confronto tra opzioni diverse e ricordo quel la vecchia regola errata da Norberto Bobbio che diceva che la democra zia era semplicemente la risposta a chi e come prende le decisioni. Il Par lamento Europeo ha sostituito chi e come e prende le decisioni con i compromesso degli eletti nel Parlamento Europeo, che però se guardia mo alla sostanza non viene esteso come negli altri parlamenti. Un grup

52

Il I !te hanno detto che una Costituzione si scrive dopo una guerra I Il dopo una rivoluzione ed è vero che questa Costituzione Euro-

111111 na ce, per fortuna, dopo nessuna guerra ma neanche certo do1111,1 rivoluzione. In fondo si è discusso molto delle radici cristiane.

CostruzIOne.molto artificiale che con una definizione approssimativa p

ma le sue risoluzioni

E MENO BUROCRAZIE

d,111I.ntare porta una proposta che viene poi redatta, confrontata 1I1I',dlra, ma qui viene in sostanza scritta dai funzionari dei diversi

rendo via via che si andava avanti la propria vocazione: è questo il pa

tremmo chIamare una tecnocrazia, che è una sorta di casta sacerdot che per via impiegatizia o per via elettiva si è andata progressivamen assestando in due luoghi chiamati Parlamento Europeo. Il simbolo de l'Europa è di avere due aree parlamentari, una a Strasburgo e una a Br xelles. Perché due sedi parlamentari? Perché così è l'Europa, perché l'E

PIÙ CITADINI

II1 I osa da indagare. Anche in questo senso è un peccato avere perso

l" 1.1)rande occasione per l'Europa, ripetendo il suo vizio più. or~aniio quello di una tecnocrazia senza anima: è una delle ragIOnl che Id, osì fragile. Tutto ciò, voi mi potrete dire, riguarda gli elementi

0, I

I

111lilla certa cultura avrebbe chiamato un tempo sovrastrutturali, queI1I1Iliimportantissime di cultura, di istituzioni, di ceti politici dirigen-

r

Il di rmazione di una costruzione politica: ma questa fragilità si basa 11111 ,~1Iquesti elementi? lo credo di no, credo cioè che ci siano degli ele111\111 i più di fondo, ma prima di arrivarci vorrei dire solo due cose. QueI I Europa, come voi sapete bene, è stata costruita con una logica dalle

53


FAUSTO BERTINOTTI

FONDAZIONE

ROMA EURO

EUROPA:

origini, da Monnet, con una logica di cooperazione di mercato su c immettere una costruzione intergovernamentale, la CECA. Il model

I ('londo momento,

nasce una vera e propria rivoluzione tecnicollril I a che prenderà il nome di globalizzazione, cambiano le tecno-

Il , le scienze, le applicazioni scientifiche, cambia il lavoro, cambia la urposizione organica del lavoro e cambia la composizione tecnica del

con gli Stati Uniti d'America avrete la differen

di una Costituzione che nasce attorno a un processo di accumulazion di un popolo e dall'altra una largamente costituita da una intesa tra go verni su una base di un' espansione mercantile. Non è che questa costru zione fosse stupida in partenza, io appartengo ad una storia che si op pose in origine a questa costruzione, che era figlia di un mondo che av

E MENO BUROCRAZIE

Iill .ato per il tradimento dell'idea da cui aveva preso corpo quell' I i .nza. In ogni caso quel sistema crolla e contemporaneamente, ed

è quello, e su questo modello si è esteso, ramificato, consolidato il pr cesso europeo: un'apertura e il consolidamento all'interno degli spazi mercato e un'intesa dei governi al posto del processo costituente. Se v fate la comparazione

PIÙ CTTADINI

1'11,11 " che produce una innovazione di sistema rilevantissima, tanto

I

,1111'che produce un abbaglio: sembra di essere tornati al bar Excel-

111,,,'mbra che il mondo perda la sua capacità critica e diventi apoloIIl Il, quella rivoluzione sembra destinata a cambiare non il corso del-

I

l''' ma a liberare

va vinto la guerra contro il nazi-fascismo e che poi si era divisa in du blocchi contrapposti. Quella cooperazione nasceva da un'Europa ch nelle sue migliori menti temeva di essere in qualche modo compressa

il mondo e l'umanità dalla fatica, tanto che vengo111lll1fìgurate le fabbriche senza operai. Ma, senza arrivare a quell'iper11111 , x .rnbra che un nuovo macchinismo - seppure controllato da una IIIIV;1 S ienza, l'informatica, cioè lo studio e la modificazione delle co-

cooptata e cercava uno spazio. Senza correre nei grandi spazi cercati dal le correnti neutraliste di Pandit Nehru, tuttavia questa Europa così vi

iuui azioni - prenderà il sopravvento ed è così forte questa tendenza

cina all'area del Mediterraneo si pensava come un' area di cooperazion capace di costruire esperienze e correnti importanti dal punto di vist economico, sociale, politico e culturale. Anche se faceva i conti sostanzialmente con l'acciaio, essa non era riducibile al ferro e al carbone, eh

1111Il'fanno le spese degli elementi consolidati della tradizione euro-

I .1

1:1 presenza pubblica nell' economia, lo stato sociale, il riconosci1111 1110dei rapporti contrattuali del sindacato: tutto ciò viene in larga

1111111':\travolto da un'idea poderosa di modernizzazione, una nuova 1111<1 .modernizzazione, che come una cornucopia produrrà una gran-

pure in sostanza erano i vettori entro cui costruire questa idea, un'idea

I

quindi di compromesso. Che cosa configura oggi un terreno completamente nuovo? Quale è l'occasione che si è presentata e l'occasione che invece si è persa? È che quel mondo è andato cambiandosi radicalmen-

1IIIIIl'siè quella che le Monde Diplomatique chiamerà "Il pensiero uniu", ( uesti due elementi - il crollo dei regimi dell'est e questa rivolu-

te per due eventi che sono stati definiti epocali: il primo è il crollo, il fallimento, la sconfitta dei regimi dell' est europeo, un crollo di sistema

1111'.1 non ha più il nemico ad oriente e ha aperte tutte le possibilità di rluppo verso occidente, su questa base l'Europa smette il passo cauto

che ha determinato

I ll'arnpliamento di mercato consentito e degli accordi intergovernati-

una sconfitta storica e la chiusura di un lungo ciclo,

a mio avviso un crollo anche meritato, endogeno e non esogeno, che si

54

I

i . hezza che verrà distribuita e il pensiero che accompagna questa

111111' tccnologico-organizzativa

I (' si

- danno luogo alla chance europea: l'Eu-

lancia nella costruzione dell'Europa

55

di Maastricht,

dell' euro, di


EUROPA: FONDAZIONE

FAUSTO BERTINOTTI

PIÙ CITADINI

E MENO BUROCRAZIE

ROMA EUROP

liIIIitare il deficit così puoi limitare un'altra grandezza economica. Il! lo fai per l'una e non per l'altra? Perché intervieni sul deficit e sul

I

un'idea di una grande forza sul panorama mondiale. Che cosa dovreb be essere questa forza? Quella che accompagna la modernizzazione: qui è l'origine del fallimento. LEuropa, invece di pensarsi come civilt

\1111

non sulle politiche fiscali o scolastiche? Perché appunto l'idea

('

Il! l'Europa andava liberata dai lacci e dai lacciuoli, andava libera-

non per fissarsi in una gerarchia, pensa di essere il luogo depositato a ospitare questa rivoluzione tecnico-scientifica e abbatte tutto ciò eh

I '1',li ,I menti di impedimento,

sembra resistenza a tutte queste magnifiche sorti e progressive che vengono annunciate. Questa è l'idea, e se provate a leggerla in questa pro·

I., l''lobalizzazione, impedendogli quelli elementi di resistenza e di 111 lamento che erano stati tipici dei governi nazionali, Una delle miI c, ,\ tata la svalutazione e un' altra l'inflazione, due variabili attra-

spettiva tutti gli elementi tornano. Cosa è Maastricht? E' un signor molto europeista e molto colto e dotato di un sistema di valori consistenti, Jacques Delors , che allora si occupò di questa cosa e Maastricht

I Il

zionali impedente rispetto a delle correzioni significative degli andamenti di mercato: in qualche modo quindi si metteva sotto schiaffo la politica. Che poi fosse la politica degli stati nazionali che meritava di essere superata, questo è verissimo, ma faccio notare che poteva essere superata in tanti modi. Domanda: abbiamo fissato che bisogna determinare un deficit che non supera i13 %. D'accordo. Perchè non si può fissare che la disoccupazione

non superi il 5 %? Con la stessa idea con cui

56

diversa, per cui si fa

.nte l'euro ma sulla strada sbagliata. Lobierrivo giusto dell'eu'd è costruire uno spazio economico, sociale, politico-culturale

l,I

I

condizione necessaria, ma lo perseguiamo attraverso la demoIIU\(' della politica come progetto e come capacità di intervento, e l'as,IIId/zazione del dogma del mercato. E' così vero che quando faccialilla

",1.1 B nca Europea, ne costruiamo uno statuto che non dico che non , '1" -llo della Banca Centrale tedesca - che infatti riferisce il compor-

verni, cioè fissare dei criteri che valessero per ogni governo per mandato degli stessi all' autorità sovranazionale. Questi vincoli dovevano riguardare il debito, il deficit, l'occupazione, la scolarizzazione ed altri ele-

un intervento sulle politiche degli stati na-

a pensare ad un'Europa

\I 1,1111

struire una forma di governo partecipata, stabilire dei vincoli che andassero oltre la dimensione intergovernamentale per delega degli stessi go-

digmatici che consentivano

Il' quali si facevano delle manovre: ma la preclusione a queste ma-

I l'l'a l'impedimento

è sua figlia. E tuttavia uno dei più grandi critici di Maastricht è stato proprio Jacques Delors. In origine come aveva pensato a Maastricht, Delors? Come ai fini di produrre un mercato unico europeo su cui co-

menti connotanti una società di benessere; invece alla fine rimasero solo il debito e il deficit. Perché? Perché erano i due unici elementi para-

l'Europa andava frustata, messa den-

111"111

upazione - ma non ha neanche i vincoli politici che ha la Federal

1111

I

della banca centrale alla lotta all'inflazione ma anche alla di-

c I v'. E' più irresponsabile nei confronti della politica la Banca Cen-

Il

,Ic'

Europea di quanto lo sia la Federal Reserve nei confronti del Par-

\ nu-nto Americano. li

L'Europa si costruisce così. Si costruisce come spa-

.1\1 nomo di mercato, come suicidio della politica, dopo avere sui-

nl.uo la cultura si suicida la politica. Si suicida la cultura omettendo la l'te\, i ne delle radici se volete sul suo profilo di civiltà. Si suicida la poli, Il.' lelegando le scelte ai meccanismi automatici o ai banchieri e con, IlIporaneamente riducendo l'ampiezza dell'Atlantico avvicinandosi agli 1.11 i

Uniti d'America. Un commissario che stimo molto per il suo rigo-

57


FAUSTO BERTINOTII

FONDAZIONE ROMA EURO

EUROPA: PiÙCTTADINI EMENO BUROCRAZIE

re, Mario Monti, ha rivendicato come grande merito della sua esperie za europea l'avvicinamento dell'Europa agli USA, sia come organiz

o Il .rché comprare, quando comprare e dove comprare. Questa lilla previsione, io non so che farmene". Alla sessione successiva

zione economica che come modello sociale e come luogo di poli tic Perchè questa cosa fallisce? Perché sono sbagliate le premesse e avere tu to investito sulla modernizzazione portata dalla globalizzazione si è r

1"lli.lr scenario ed è arrivato un rappresentante del governo Cine111 h.l detto: ''Abbiamo previsto per i prossimi 45 anni, ne abbiamo solo dieci e abbiamo individuato i seguenti obiettivi per i prosli dil- i e poi per i successivi venticinque seguenti degli altri obieti uu ora". Quale che sia il grado di attendibilità, è sconcertante la 111

velato quantomeno imprudente, perchè la vecchia formula cinica co cui le classi dirigenti rispondevano agli oppositori "E' il mercato belle l" . . . za. CISI rovescia contro, perché noi abbiamo detto ai lavoratori <CE'

l' 1111. di prevedere esattamente di un mondo, per il quale non pro-

mercato bellezza!", ma adesso sono i cinesi che lo dicono a noi, obbli gandoci a riscoprire la politica dimenticata dalla costruzione europe

III '"HI. I I Itll'

Convinti di potere competere come grande area omogenea di busine sul grande business mondiale, e la cosa ha funzionato relativamente co sacrifici delle popolazioni finché c'era una sostanziale stabilità, appen

conferma che non dico delle cose campate per aria, c'è uno spostamento che determina una perdita di controllo non solo delle classi subalterne ma anche di quelle dirigenti, la previsione del futuro diventa impraticabile. Ho assistito ad un appuntamento dello studio Ambrosetti a Cernobbio, e quest'anno c'era una comparazione di due protagonisti con degli economisti importanti che producono studi di previsione da qui ad un anno e su queste previsioni un importante industriale italiano che si occupa di ferro ha detto: "Ma con questa approssimazione io

58

qui in Europa. Questo elemento dovrebbe sospingere in alto

l'"'V .ntiva che ha influenzato l'amministrazione

Bush, ma è una ri-

drammaticamente sbagliata alla perdita di controllo, ~l'impo~"Il Il; di prevedere i grandi cicli, all' approvigionamento di materie

111 •• ,

I Il II\('

le produttivo genera bolle speculative come prima venivano generat prodotti e materiali, perché ormai oggi non è tanto importante inven t~re un prodotto quanto inventare una speculazione. Del resto se guardiamo a quello che sta succedendo al capitalismo italiano abbiamo un

dalla altra parte del mon-

l'0lit i a ma così non si è fatto. Questa turbolenza ha prodotto un'alt I Il.~a he si chiama guerra. La guerra nasce dalla teoria della guer-

è iniziata una grande turbolenza si sono prodotti due effetti sconvolgen ti. Il primo effetto è che questa instabilità e questa cresciuta competi ti vità determinata anche dal prevalere del capitale finanziario sul capita

simpatia, e la totale imprevedibilità

1111'

senza parlare di cose troppo impegnative. Il secondo elemento questa globalizzazione, rivoluzione, per la prima volta nella sto-

Il I CI Il cemporanea produce invece che il progresso sociale, una regresciale tale da configurare il rischio di una regressione di civil-

!IIIH' lì

I l'

l.into che se non ci avessero benedetto uomini autorevoli saremo .,tI uno scontro di civiltà, o di un conflitto tra religioni. Ma que-

lo t',

l'Europa doveva montare a cavallo della globalizzazione per rag-

IlIlIg 're

le grandi praterie e il cavallo si è schiantato e noi rischiamo Il I ss 're schiacciati dal cavallo medesimo, questa è l'Europa e questa I uropa viene sconfitta dal voto in Francia la prima volta che si vota

"I ~'l'io e viene sconfitta I "ione,

per molte ragioni, come sempre in una voispirati da motivazioni diverse che portano ad un risultato.

'" i s .nto di dire però che quello è stato un voto europeista,

59

soltanto


FAUSTO

BERTINOTTI

FONDAZIONE

ROMA

EUROP

che è un voto di sinistra popolare che contiene un elemento di cont stazione delle èlite e delle classi dirigenti che rende questo terreno a biguo. Il fondamento

è determinato

dal rifiuto delle conseguenze

questa Europa sulla propria condizione di vita. Poi può essere che qu sto rifiuto prenda la forma della paura, la forma mitica dell'idraulic polacco, ma questa forma mitica ha un riscontro di fatto che si chia ma direttiva Bolkenstein, che non è un fantasma che si aggira p l'Europa, è bensì un fantasma che la direttiva europea si accinge a f: girare per l'Europa, che scardina totalmente le relazioni sociali in qu paesi in cui sono consolidate da 50 anni di costruzione complessa difficilissima. C'è quindi un rifiuto popolare di un'Europa che ha tra dito le attese, ma è la stessa cosa che capita nel mondo. Tutti aspet tana l'Europa, ma è come aspettare Godot, tutti si aspettano un'Eu ropa che non c'è. In Europa tutte le popolazioni vorrebbero l'Euro pa ma la vorrebbero diversa. Diversa come? Quale è la vocazione dell'Europa innanzitutto? Prima di discutere delle grandi architettur economiche bisogna discutere quale è la vocazione dell'Europa. Di cosa vuoi essere cittadino? Di quale parte del mondo e in rapporto a quali mondi? Penso che la vocazione dell'Europa

sia la solidarietà, eh

è la fusione di due termini che appartengono a due storie diverse: carità ed eguaglianza. E' appunto una irrisolta commistione ma è una buona pista. L'Europa senza solidarietà non esiste e se vuole conseguire questo obiettivo deve costruire istituzioni in grado di perseguirla; e quella definizione così logora che è l'economia sociale di mercato, che non vuole dire quasi nulla, potrebbe essere ripensata nel senso di un nuovo compromesso sociale e democratico su cui fondare questa Europa, un nuovo compromesso tra le classi, tra gli interessi e le culture: nel senso che ognuno convive con l'altro e definisce le

60

ItHIM~A

~Ec!!.u~RO,,-!P~A=-,: P:!CIÙ~CIT~AD~I!!.:N!!...I ~E.!.!'M~EN~O~BU"-,R,",O~C"-,,RAZ=IE

cOllluni di questa appartenenza.

Per fare questo bisogna avere

Idl,l li una politica economica-sociale diversa da quella delle polli' non liberiste. Bisogna forse avere l'umiltà di dire che quei keyuri proprio sciocchi non erano, avevano ereditato una crisi che I portato

al crollo dell' economia e avevano provato a definire al-

" co irdinate per poter organizzare una fuoriuscita

da quella con-

IIllIt' in cui si erano trovati precipitati. Sbaglio o siamo di nuovo ( io , siamo vicini ad un rischio di crollo, ad un declino, ad un Il) \t ri ciante e carsico a cui dobbiamo dare una risposta che sia un IIlpromesso dinamico, democratico e sociale tra classi e culture di, l. Allora forse così si pensa diversamente

l'Europa e si pensa che

,I popolo francese ti ha votato contro invece di cancellare il popoIl,111'' e, come molti tecnocrati

hanno pensato - naturalmente

se

Ipopol ti dà torto è lui che non ha capito, e quindi può essere canIl.It() _ forse devi pensare che un luogo come l'Europa senza la de111r.izia non esiste, perché su questa base andrebbe definita una colI ti! ione geopolitica impegnativa: penso per esempio che il Medi11.111'0parli all'Europa più dell'Atlantico, tra un mare e un oceano \ l'tlio il mare. Dal punto di vista delle connessioni culturali e civili 111111

ntra e con cui può costruire il suo futuro, e insieme ad una

IIl10t.izione geopolitica di frontiera, un filosofo francese diceva che Il 1I10p dovrebbe essere l'Europa delle traduzioni, un luogo così cacl' ti i comunicare, da disporsi con la sua cultura ad essere un eleIIl1to di comunicazione

e di traduzione

e su questo transito, su que-

tll ponte può costruirsi anche un idea di sviluppo economico che \1111 cl 'riva dalla genuflessione nei confronti della tecnologia del moli IItO, ma da un progetto di società in cui inserire la tecnologia del 11111111 .nto. Grazie.

61


FAUSTO BERTIN01TI

INTERVENTI

FONDAZIONE

EUROPA:

ROMA EUROP

DEI CONVENUTI

PIÙ CITADINI

E MENO BUROCRAZIE

U l O Bertinotti

Il 11110milanese di nascita e torinese politicamente. Non penso peCesare San Mauro

lli

Come si trova lei a Roma non essendo romano? Se l'Italia non am più noi romani, ci amerà di più l'Europa? Come risolvere i problem di Roma dal suo punto di vista? Probabilmente la ricetta per' rilanciare la nostra città.

1 111t)nelle periferie milanesi. Credo che quello che pervade la città unqui tato tantissimo quelli che qui sono venuti a vivere. Se Ro-

non è ancora arrivar

ipimle è stata misconosciuta dal governo centrale non diversamenIII "

Girolamo Portacci Se dovesse azzardare una previsione da qui ai prossimi 5-10 anni co.• me vede l'Europa? Luciano Lupi Lei parlava prima di una cornucopia e poi ha affrontato il problema che è il problema sostanziale. Nel libro work developement indicator edito ogni anno in America si dice che il reddito pro-capite mondiale è di 431 dollari lordi al mese. Questo vuol dire che si può essere tutti poveri e non tutti ricchi. Visto che corrisponde a un terzo del reddito di un operaio della Fiat come spiegherebbe lei a quest'ultimo co-

Visti i risultati della Francia, di cui ha parlato, che hanno messo di traverso la costituzione

europea, volevo sapere se il risultato di ieri del

so al mezzogiorno

di Italia. Non mi pare che ci sia un ele-

Illtl

di resistenza verso Roma. In Europa fanno fatica a immaginare

«

tsrono le città, hanno molto chiaro che esistono le banche: Ro-

dllvi'

ebbe riattraversare l'Europa, penso che Roma potrebbe dare

111' ntributo rendendo l'Europa partecipe di questo ricco plura11111 t ulturale, lo che sono molto preoccupato da ripiegarnenti nazioIl li ,i provocati dalla insipienza di questa Europa, penso alla gran-

I

1.1l'alla ricchezza delle città: l'Europa o è l'Europa delle 1000 città 111111(' non esiste. Bisogna ritrovare la capacità di camminare, di in1I11.II'si, sia con reti di persone che con reti tecnologiche. Penso quin11t·sia un problema di riforma culturale di cui l'Europa delle città 1111 II110npunto di vista.

( i J' 'a la seconda domanda, penso che l'Europa sia ad un bivio. La thilità che è stata data di galleggiamento è finita. C'è la possibili-

me poter attuare l'idea comunista in un contesto di coinvolgimento mondiale? E come attuarla in pratica? Claudio Scarpelli

I orna sia estranea all'Italia, ci sono modi di dire romaneschi che

11'111 ' i che mi repelle, che si sterzi verso una costruzione di una strutIl.1.rutoritaria, una tecnocrazia ancora più rude con una asfissia della I IIltI 'l' zia, una condizione ademocratica tenuta insieme da un irn1111 I() neoconservatore con dei tratti confessionali (chi mi conosce sa 111ho grande attenzione, curiosità e interesse per il fenomeno religioti, 111.1 questo non cambia il fatto che vedo il crescere di un fondamen-

referendum sulla procreazione assistita può essere interpretato parimenti come una ribellione ad un nuovo macchinismo genetico che non si sa bene dove avrebbe portato i nuovi Frankenstein.

1110religioso e laico che porta ad un ritorno ad una tecnocrazia di 111.1 Iilcgittimazione di fede, operazione che ha fatto Bush negli USA).

62

63

III


FAUSTO BERTINOTTI EUROPA:

In questo caso questa Europa sarebbe chiamata a competere attrav una drastica riduzione del costo del lavoro ed una crescita della fl

111

bilità, Questa ipotesi non ha nessuna possibilità di tenere neanch

Il

I

campo della crescita quantirariva, non regge neanche la sfida mes na del PIL con una crisi della coesione sociale trasversale. O questo mento di pulsione in basso sostiene la pulsione centralizzatrice in al oppure da questa crisi l'Europa ritrova il bandolo di un'idea di svilu po. Si pensi ai beni comuni, alla valorarizzazione del territorio, ad rapporto tra cultura, industria e territorio che fa di quelle radici dei f: tori economici e non solo un lusso culturale. Siamo quindi alle avvi glie di una possibilità reale in cui l'Europa metterebbe a frutto non s lo la sua vocazione culturale ma le sue risorse strategiche di fondo, n parlerò ora di uno sviluppo endogeno ma in qualche misura tu rise pri di stare seduto su una straordinaria miniera che lo sviluppo ind striale in qualche modo ti aveva fatto dimenticare e torni a mettere valore la tua cultura i tuoi ingegni, la tua terra, la tua stratificazione tistica e ti inventi una industria di questo nuovo mondo: nelle fasi passaggio succede così. Chi lo avrebbe mai detto che l'Italia in quel fase che si chiamava neo capitalismo sarebbe stata capace di inventar un assetto industriale che la avrebbe portata nei primi 5 paesi industria lizzati del mondo? Eppure questo è. Quale era il panorama di Roma i quegli anni dal punto di vista della periferia industriale? Chi lo avreb be mai detto?

amrninistratore

PIÙ CITADINI

delegato di Carrefour

E MENO BUROCRAZIE

che dopo aver svolto la

icssante carriera di manager ha avuto una liquidazione l'equidi 514 anni di SMIG, che è il salario minimo garantito ad un

'o francese. Beh, certo non sarà un bel vedere a distribuirne

un

"' qualche consolazione si avrebbe, se ne guadagnasse solo 500. 11111.\ morale disposta a guardare al mondo con più cooperazione, I 'Il 'no indotto al conflitto e al disprezzo del conflitto perché lei (",Ila che anche le ingiustizie possono diventare intollerabili e se qll.1I Lino pensa di replicare alle ingiustizie in altri modi, forse biIII i ip .nsare all'elemento causale ma questo sarebbe un discorso eti111

,I"

non disprezzerei. Poi ce n'è un altro economico, se attraverso rendite finanziarie e immobiliari si forma un addensamento irn,.11111 ivo che viene sottratto agli investimenti a redditività differita Il

1111

pa 'se che vuole uscire dalla crisi, beh, quello è un crimine eco-

1II"!l, 11111.1

non è più una questione meramente etica; è un problema di conomica che già i neoricardiani conoscevano, il lavoro e il

antro la rendita. Penso che nessun governo in Europa riusci111 nv re il consenso se non con un attacco sistematico alla rendita

11111110

11'.11 •

di operare una redistribuzione

delle ricchezze e di una messa a

Il l'mizione del paese di risorse altrimenti impedite, e se poi succede

l••Il prelievo tlll

fiscale sulla rendita è del 12,5 % mentre il lavoro è tas-

.tI 45 % forse quelli hanno il diritto di innervosirsi un po' ai fini

Il l'CI!'r portare la tassazione della rendita un po' più vicina a quella del I t (110, forse non risolveranno il futuro dell'umanità ma potranno in-

La terza è una domanda molto intrigante, non ho titolo di parlar di comunismo perché sarei un nano seduto sulle spalle di un gigante

lIodurre degli elementi perequativi non disprezzabili secondo una for-

di comunismo hanno già parlato i giganti. Ma vorrei parlare, da sinda calista, di redistribuzione del reddito. Lei fa le medie, ma non ho biso

'"Id.l socialdemocratica o cristiano-sociale. l' '1' finire, io penso che quando un popolo vota o non vota, un

gno di fare battute a riguardo, parliamo più ravvicinati. C'è il caso d'

l'0liti o deve fermarsi

64

un momento

65

e cercare di capire perché ha


FAUSTO BERTINOTTI

FONDAZIONE

ROMA EUR

perso, ~enza .accusare la perfidia degli altri. Quindi il messaggi che o SI capisce perché si è perso o non funziona, c'è un elemen in comune t,~a.le el~zioni ~rancesi e le nostre, ed è un' avversione p p~lare per l èlite, l avversione popolare per la classe dirigente. grusro che scelte come quella di Carrefour vengano penalizzate popolo. Grazie.

VALORI ROMANI, VALORI EUROPEI

Roma,

Caffè Greco, 26 settembre

2005

di Mario Eaccini .•

Il'C San Mauro uonasera e bentornati. Dopo le vacanze estive riprendiamo il cil lo di attività della Fondazione Roma Europea. Adesso una bre-

1IIIi 1IIIIIIt

v ' presentazione del Ministro della funzione pubblica Mario he stasera ci ha onorato con la sua presenza, anche se natu' ogni volta la presentazione è ultronea perché i personaggi che

vi" .ndano qui al Caffè Greco non hanno bisogno di grandi pre-

1/ ioni. Ringraziamo quindi il Ministro perché con tutte le cose che d.1 E\1· in questi giorni, dedicare alla nostra Fondazione due ore del 111 u-mpo è comunque per noi motivo di grande orgoglio. In realtà 111

Mario ci conosciamo da tantissimo, eravamo consiglieri comuna11111.1 nobile Democrazia Cristiana e fummo eletti in quel consiglio Il

111 liste del 1989, poi Mario ha seguito una presenza istituzionale .uido da incarichi locali a incarichi nazionali entrando nel CCD, 111111 erro nel 1994, e partecipando alla fase costituente dell'area po-

I IIl .1 ti

Il'UDC. E' stato in questo governo per un lungo periodo sot-

'IIIlù/m per lafinzione pu661ica

66

67


MARro

BACCINI

FONDAZIONE

ROMA EUR

VALORI ROMANI, VALORI EUROPE[

tosegretario agli affari esteri, abbiamo avuto occasione di collabor su temi importanti, basti citare il cinquantenario della morte di De

'llrrcggere alcuni spunti del governo nella politica verso le Nazioni 11\

l

la cooperazione allo sviluppo, non solo per l'Europa ma anche l'italianità che nel mondo rappresenta un elemento forte e si-

speri o il messaggio del Papa e il rapporto con l'America Latina.

I uuta

Il Ministero della funzione pubblica è il dipartimento strategico p la lettura del governo del Paese. Nessuno potrà vedere come te que analisi generale del paese e dell'Europa partendo da Roma perché l'obi

IIl .uivo della politica estera del nostro Paese e mi riferisco non solo I Il'\i dell'Africa ma anche del Sudamerica: tutta quella realtà italiana l mondo si racchiude intorno a quei valori che non dobbiamo dimen11\ mai, che l'Italia è un grande paese solidale e che svolge in tutto il

tivo di questa Fondazione, e stasera abbiamo l'onore di avere qui in v del tutto eccezionale il nostro Presidente Giuseppe De Rira, è appu to quello di rapportare Roma all'Europa.

111,1 111 ,

Mario Baccini

applicando la diplomazia preventiva tramite questa grande rete italiana di pace di solidarietà, di politica estera rete nella quale sia-

IIlIdo

11\

onvinti rimarrà impigliata la pace. Questo è il nostro punto di viquando parliamo di questa vocazione romana, di Roma Europea,

Prima di ogni altra cosa volevo cogliere quest'occasione per ringr ziare il Presidente De Rita e Cesare San Mauro per avermi invitato a pr sentare una serie di iniziative politiche, sociali e culturali che Roma Eu

IlIhhi::uno capire cosa significa Europa, ma soprattutto non possiamo I ,LI l' all'esercizio della battuta giornalistica e accademica la definizio-

ropea sta portando avanti nella nostra città. Una iniziativa culturale m

li 111 i illustri come De Gasperi che ha avuto questa intuizione emopea

inmo europei punto. Bisogna approfondire,

I

ritoria per la Fondazione che approfondisce i temi più importanti rif riti alla città stessa nei confronti dell'Europa che non siano soltanto

I 'I 1.1

carattere prettamente

Il

politico ma volti soprattutto

all'approfondimen

to dei vari temi. Vedo qui con noi il Professor Petroni che dirige la Scuo la Superiore della Pubblica Amministrazione, lo cito perché stiamo col laborando alla formazione di nuovi dirigenti e a dare uno slancio all' am

111110

bisogna parlare di ita-

prima di tanti altri, però l'Europa nasce ancora prima, nasce doeconda guerra mondiale, avendo forma dall' alleanza con gli Sta-

l lniti che ha costituito il fattore primario della sicurezza dell'Europa, Il l'atto Atlantico, dove l'Europa occidentale ha un ruolo importante annel far prendere forma all'idea di Europa. La guerra fredda da una l' 111 t', la caduta del muro di Berlino, due elementi importanti sui qua111'

ministrazione pubblica che manca ormai da tanto tempo e ovviarnenr saluto l'onorevole Gustavo Selva anche perché i temi che proporrò sta

l! dobbiamo ragionare per capire che cosa è avvenuto in quel periodo

sera sono temi che abbiamo più volte affrontato e sviscerato insieme i

l,I -stera dalla rendita di posizione del Patto Atlantico con i due schie-

Commissione

r.uncnti, da una parte gli Stati Uniti e dall'altra parte i paesi dell'Unio-

esteri e alla Camera dei Deputati,

io in veste di rappre

sentante del governo come Sottosegretario agli esteri e lui nell'autorevole veste di Presidente della relativa Commissione. Con il Presidenr Selva abbiamo potuto affrontare, concordare e in alcune occasioni an-

68

rorico. Quando l'Italia ha cominciato a riconsiderare la propria politi-

111'

Sovietica che tentavano di far vertere la loro politica su un sistema di

.ilori diverso: in quel momento alcuni paesi europei come l'Italia, colli

'la Germania

e anche paesi indipendenti

69

come la Svizzera o l'Austria


VALORI ROMANI, VALORI EUROPEI

MARro

BACCINI

FONDAZIONE

ROMA EUR

di iniziative finanziarie, deve essereanche la politica a guidare que-

hanno immaginato di trovare in questa guerra fredda anche i vanta di una rendita di posizione. Successivamente la caduta del muro di B lino ha costituito per il nostro Paese l'opportunità

1,1I\tliprocessi se vogliamo farli funzionare grazie ad un'Europa pod .i popoli, della solidarietà. Senza l'Europa dei popoli non po1111110 mai portare a casa il risultato essenziale dell'Europa della sussiIl t., arta vincente dei romani italiani europei che ci permetterà di I

per incominciar

camminare, a negoziare, a immaginare una politica estera che è stata i mediatamente rappresentata da un filone filo arabo che guardava al M diterraneo, una leadership del nostro Paese in politica estera che sicu mente poteva avvicinare i paesi che si affacciano nel Mediterraneo

11.11 . i costi, di utilizzare le risorse nel modo migliore e di attuare quel

l'Italia. Questa grande intuizione della politica estera italiana probabi mente in quel momento ha fatto nascere alcuni problemi perché il nu

IItrnrnento federale che è alla base dei nostri ragionamenti. \ 111passo indietro ha segnato il passo sulla Costituzione Europea, I uui dobbiamo cercare di realizzare l'Europa dei popoli e l'Europa

vo posizionamento non era probabilmente così omogeneo in un qu dro generale di politica estera. lo classifico quel periodo, quello di tan

lnl.ilc e della politica. Dobbiamo uscire dalla politica delle casacche h.ilia come in Europa, dove i neri sono divisi dai gialli o dai bian-

gentopoli come uno degli elementi della conseguenza di quella poliri estera - certamente non da sola - ma è un fatto da esaminare con pi calma che gli studiosi potranno verificare perché in quel momento l'It lia è stata oggetto di un' attenzione particolare. Quindi bisogna identi ficare bene quel processo storico che si è succeduto anche nella politi che ha realizzato un contenitore europeo che ci ha portati all'euro, un straordinaria iniziativa politica perché difficilmente si sarebbe potut immaginare che paesi come l'Italia, la Germania, la Francia, potesser rinunciare alla loro moneta: e invece questa intuizione dei padri fonda tori dell'Europa

ci ha portati alla moneta unica europea. Questo è u

primo passo in avanti anche se noi non siamo d'accordo su tutto, su co me è cresciuta l'Europa, ma su un principio fondamentale dobbiam essere convinti: questa intuizione politica può garantire alle nuove ge~ nerazioni di italiani altri 50 anni almeno di pace e distensione in Europa. Questo è un grande segno, un segno fondamentale

che ci ha porta-

to a questo risultato su cui però non dobbiamo fermarci. Non posso pensare che l'Europa sia soltanto l'Europa delle grandi banche o delle

70

", ( ualcuno ha costruito questi muri di delimitazione.

Non so esat-

1111 Ilt dove sto ma so dove stanno le mie idee e sono più vicino a

1"1I III vimento politico che racchiude, almeno in parte, il mio ra11I1I.lInentoper poter ritornare a far parlare la politica con lo stesso IlIgII.1gio della gente. Questo è uno degli obiettivi per ricreare le coI 11/.'europee nel nostro Paese. A proposito di questo accordo eu-

I

Il" () sulla sussidiarietà verticale ed orizzontale, dovremmo riportare u.ruativa sui tavoli del negoziato, sui temi dell'agricoltura per esern111, parlando di vocazioni

italiane. LEuropa negoziata da Prodi non l'Europa che noi desideriamo, e non solo perché abbiamo dovuto

IPo.II"una tassa per essere in Europa, unico Paese nel contine~te. Ma p,lrte ciò, questa non è l'Europa che io immagino su terni come I Ip,IÌ ltura: l'accordo raggiunto ci ha portati a penalizzare tutto il 11\t l'O settore agricolo. Il nostro Paese ha un patrimonio umano sulI, Il . .rca di tutto rispetto. In base a questo negoziato l'Unione Euro-

l' .\ci paga per buttare giù le nostre vigne, ci dà i contributi per ab\. \I t 're le nostre vacche da latte e poi il latte lo importiamo

71

dal Bel-


MARIo BACCINI

gio, dalla Germania

VALORI ROMANI,

e dalla Francia. Noi siamo pagati per non p

vincerà il centro sinistra ci saranno problemi in politica estera,

durre perché in questo progetto l'Italia è disegnata come il paese

ilori, se vincerà il cehtrodestra

consumatori europei e non dei produttori. Quando alla Farnesin parlava all'inizio di questa politica europea i nostri diplomatici era allineati su indicazioni europee che subivano e non concordavano.

111() questi sono i problemi, allora che abbiamo proposto? DobIno rimanere in un sistema bipolare? Benissimo, l'opinione pubI c portata a dire che una legge elettorale diversa può avvicinare

gionando con voi sul progetto italiano in Europa ma noi dobbia decidere con la giusta responsabilità di individuare una maggioran

l'l'n la politica ai cittadini? Questo è il vero problema, di pensare c un politico, come lo siamo noi, è troppo vicino ai cittadini, c'è Il l Iti del voto di scambio; se un cittadino decide di dare una pre-

o un' altra che deciderà come dovranno vivere i nostri figli o i nos nipoti tra 10-15 anni, con quale sistema di valori, di cultura, di i presa, con quale famiglia. Questo non so se sia di destra, di sinistra di centro: so però che vanno difesi e promossi i valori culturali del n

carico questa responsabilità

I 111.1 ad un politico piuttosto

i

entanza popolare con la governabilità. E quindi quando noi par11110di legge proporzionale vogliamo garantire il bipolarismo perIl lusta che si dichiari all'inizio della competizione elettorale l'alleI

non può e

sere lasciato a se stesso solo per ottenere voti per temi senza il relati vo approfondimento perché ne va del futuro che noi stessi non vo gliamo per i nostri figli. Dobbiamo trasformare i cittadini da eletto rato passivo in elettorato

che ad un altro, c'è il rischio di una lluvione di stampo mafioso, invece credo che il sistema proporzioI ..ia uno dei migliori, è inutile che scimmiottiamo i sistemi angloIIl1i,americani ed altri sistemi elettorali perché si confonde la rap-

perché sono cosciente e convinto che no

riguardi solo me che sono nel governo, questo progetto

ci saranno problemi sulle istitu-

111l nn la Lega per voler immaginare uno Stato sussidiario e non I r.uo che allarga i propri poteri sommando i costi e le competen-

fatto un esempio sulla questione agricola ma voglio andare avanti

stro Paese perché in questo momento sono messi in discussione. allora vogliamo l'Italia, l'Europa dei valori, dobbiamo riprenderci

VALORI EUROPEI

111.1p lirico-elettorale con l'indicazione del premier, con il premio 11111,1 'gioranza a chi vincerà e prenderà un voto in più degli altri schie-

attivo ed è giusto quindi che ognuno pren

da le sue giuste posizioni sia in Europa che in Italia assunto 'che il bi polarismo debba avere ancora un futuro. Penso che questo sia un con cetto malato, perché non chiarisce le posizioni in campo, come se non

1I11l't)i e il gioco è fatto. Quale è lo scandalo? Quello di ampliare la 111l11~dei cittadini? Oggi cosa avviene in questo sistema maggiorita111I~un sistema per cui noi abbiamo nei collegi il candidato eletto

sto bipolarismo non è più caratterizzato da un progetto politico ma solo elettorale che per avere un voto in più le due coalizioni sono co-

l'altro candidato che perde magari con il 49% dove il 49% di elet11111 Il n hanno rappresentante in Parlamento. Vi pare una cosa giuI I buttare i voti dalla finestra? Allora stabiliamo a monte quale è la (l,Il izione, stabiliamo chi è il candidato premier, chi vince riceverà un

st.re~te ad allearsi con chi ha profonde differenze programmatiche di vincere le elezioni e pur di non governare perché sappiamo

I

si sapesse che in politica tutto può cambiare in una settimana.

72

Que-

pur tutti

Ill'mio di maggioranza ma in Parlamento ci devono andare tutti per!tc( il Parlamento è il luogo del popolo, se vogliamo che questa paro-

73


MARro BACCINI

FONDAZIONE

ROMA EUROP

Il PI\~IM~A~

la abbia ancora l'effetto giusto. La rappresentanza popolare non è u luogo di perdizione dove si aggirano loschi figuri per carpire l'inn cenza degli elettori, la rappresentanza popolare è l'essenza del nost

11) ~è di offrire al popolo degli elettori del centrodestra la possibi, di indicare uomini e di valorizzare programmi, non bisogna di111 i .are che negli ultimi anni il progetto politico del centro destra uhito dei fermi elettorali: elezioni europee, elezioni regionali, i cit-

sistema e allora dobbiamo avere il coraggio di dire che cambiamo qu sto sistema. Il popolo non è più sovrano ma se vogliamo renderlo t le dobbiamo farlo sentire rappresentato in Parlamento. Anche lo sba ramento è un'altra invenzione,

non è un problema perchè non inci

sulla governabilità. In Parlamento ci deve andare chiunque ha il con senso, deve vincere le elezioni chi prende un voto in più non un v

V:~AL~O~RI~'R~O~MA~N~I!~VAL~O",RI!..cE,""·U!!:Th

[ini hanno suonato il campanello,

il centrosinistra

non ha preso un

1111in più né uno in meno ma sono diminuiti i voti del centrode',I. l' 'è quindi una parte del nostro elettorato che ci chiede una poli, Il.1ti iversa. Non è quindi in discussione la leadership del Presidenl\rrlusconi o dei nostri 3 moschettieri. Oltre alle grandi conven-

to in meno come succede in questo momento. Facciamo due esemp la Toscana e la Sicilia. Pensate che in Toscana noi del centro destr

111 il'. nelle professioni,

eleggiamo solo un deputato, in Sicilia idem il centrosinistra elegge so lo un deputato. Con una proporzione del 40 % di elettori del pol

I! non ci sarà più possibilità di un' altra chance, di' un secondo tern-

che non hanno rappresentanza con la stessa proporzione che il 300 degli elettori in Sicilia non hanno rappresentanza. Vi pare giusto? L

1111 ron pacche sulle spalle bisogna riscendere tra la gente nelle catericominciare

l'lima o poi chiederanno Il ()

a parlare con la gente, altrimen-

ai nostri leaders di mettersi da parte per-

gi abbiamo ancora l'occasione di far parlare la politica con lo

linguaggio della gente perché solo cosÌ si concretizza il progetIl politico e culturale del centro destra della Casa delle Libertà. Non I

Il

nuova legge cerca di immaginare uno scenario di governabilità e allo ra molti mi dicono che molti cittadini non lo capiscono, ed è ver perché nessuno glielo spiega o si confronta, nessuno fa un ragiona

I

mento chiaro, si parla in politichese. Il centrosinistra pensa di ave vinto e dice non muoviamo la situazione perché così è a nostro van

ll.I partecipare a questo progetto di formare e dare cittadinanza polli Il.1 . culturale a quel movimento che si è espresso dopo il referen-

taggio, ma i padri costituenti non pensavano all'interesse immediat ma pensavano al futuro. Ad esempio, perché non si può cambiare un legge elettorale prima delle elezioni? Se si cambiasse la legge elettora

111111 sulla fecondazione

le dopo le elezioni si dovrebbero merebbe

un Parlamento.

rifare le elezioni, perché si delegitti

Anche le primarie

rappresentano

un mo

" i.unoci prendere dalle intenzioni, ma questo è il momento delruusiasmo, di far capire ai cittadini che è il benvenuto chiunque vo-

assistita che ha dato una sonora sconfitta al-

I 1I11'.lnizzazione della

sinistra. Per fare questo però dobbiamo offrire 111p.1110ramaorizzontale, perché chi non vuole votare Casini, può volli B .rlusconi o Fini, vogliamo dire che votare il centro destra vuoI 111 votare prima di tutto un progetto culturale piuttosto che una per-

mento di democrazia per poter decidere i candidati, abbiamo chiesto ai leader di scendere in campo perché la competizione primaria non è una spaccatura all'interno del centrodestra. La proposta di noi del-

1111.1 in particolare. Se faremo questo riusciremo ad essere in sintonia 1111il paese reale e non virtuale. Ci sono famiglie che non arrivano

74

75

111quarta settimana

del mese perché alla terza hanno finito i soldi,


VALORI ROMANI, VALORI EUROPEI MARIo BACCINI

FONDAZIONE

ROMA EUR

lu Guarente I III IIgo positivo

allora dobbiamo rinegoziare un nuovo patto con gli italiani, un p to sui valori concreti, un patto nell'ambito anche della romanità,

I

p.atto nel quale la politica dovrà fare un passo indietro per dare sp a quel mondo della cultura, della ricerca scientifica, dell'impr

I h,ISIi.

Avendo qualche anno di esperienza vedo un imbarbarimenn 1110 trO paese dal punto di vista finanziario economico, e in altri

ZIO

dei comitati di quartiere e quant'altro. Dobbiamo richiedere agli est ni di entrare in politica, di prestarci i dirigenti, il know-how, Solo qu

11111, Vorrei sapere che cosa l'UDC ci viene a proporre per contrasta1111 stO imbarbarimento.

sta è la chiave, se no il sistema non regge, non è competitivo. Su queste mie considerazioni, spero che tra un anno Cesare San Ma ro mi reinviti per portare una relazione con dati reali sulla "hurnan

1.1I·ioBaccini lilla questione

vernance", uno studio che sto portando avanti in Europa sulla umani

"Illlii a amministrazione, 111\('.Dobbiamo Il

eludo con una citazione di Eliot: "Esiste solo la lotta per riconquist

questa è una scelta politico-

ma il silenzio della pubblica amministra-

quindi accettare la grande sfida di dare una rispo-

.rllc imprese, ai cittadini alle famiglie che ne fanno richiesta, pen-

II

ciò che si è perduto trovato e riperduto senza fine". Oggi le condizio non sembrano a noi favorevoli, forse non ci guadagneremo né perder mo, a noi non resta che tentare, il resto non ci riguarda. Grazie.

ome cambierà il rapporto

I ,lInministrazione

e la percezione e il volto della pubbli-

con l'istituzione

del silenzio-assenso perché in ca-

di silenzio la domanda ha una risposta positiva. Laspetto negatiIl «mo le grandi preoccupazioni che io ho comunque compreso nel

li

l'lIlvvedimento legislativo con 1'esclusione dei punti sensibili. per il ununcnto che sono la sanità, la giustizia, l'ambiente. Ho chiesto a

Cesare San Mauro

ritardo di efficienza amministrativa

del silenzio-assenso:

11I1I1,deepocale che non vuole eliminare o sminuire il potere della

zazione della pubblica amministrazione per farla diventare più um per essere al servizio dei cittadini, dove essi vengano considerati de utenti e non più dei sudditi ,sia con l'esercizio del silenzio assenso. Co

Nell' esperienza di amministratore locale, di parlamentare e di mem bro del governo e oggi di Ministro, quali sono i punti centrali di qu

questo sforzo come esponente di un partito che d i spiegare che cosa è democrazia e partecipazione, ma credo che

l

che il paese dimostra e soprattutt

11111 . le amministrazioni interessate di quanto tempo avrebbero avu111bisogno per applicare bene questa legge, ciascuna amministrazio-

in questa battaglia per il silenzio e assenso, un pregio e un difetto eh vedi? Non ti chiediamo anticipazioni sulla finanziaria. lo presiedo, come sai, un ente pubblico non economico e abbiamo una difficoltà nel-

111mi dirà i veri tempi e riterrò di intervenire

la gestione dell' ordinario quasi insormontabile

IIII! i le questioni

perché il tetto è un tet-

to estremamente rigido e penso che ci voglia il coraggio di operare dei tagli più in alcuni settori che in altri.

76

su ogni singola amrni-

111\1 razione per capire gli eventuali tempi prolungati e le cause che li 11\.rano, come la mancanza di personale e altro. Per la finanziaria e adiacenti,

noi vorremo attribuire

alla legge finan-

tl,lria un volto più umano e evitare quegli sprechi che ci sono e sono 1.II\li. I privilegi non sono più sopportabili

77

dalla pubblica

ammini-


MARIo

BACCINI

strazione, e ci.ò si. dev~ tradurre ad esempio in una verifica sul tur ver.~el p~~bltco ImpIego ed in una serie di iniziative per toglier enti mutll~, una lo.tt~ alla malaburocrazia che consenta di realizz una pubblica ammmIstrazione che sia efficiente ed effic . . p . d" . . ace a COStI non. er 1 intu al cittadini l'UDC . . . ' nasce come partIto che ha fon.damento Il rispetto dei diritti costituzionali, per far tornare il ~ tadino a non essere più un numero ma una persona.

IL FUTURO

DI ROMA NEL FUTURO DELL'EUROPA

Roma, Caffè Greco,

17 ottobre 2005

di Francesco Rute//i "

Cesare San Mauro Grazie al S' M" l ignor inrstro per essere intervenuto e ci rivediamo ora tra un anno per ulteriori aggiornamenti. Grazie e arrivederci

uc San Mauro uonasera a tutti, benvenuti alla serata del Caffè Greco. Questa sera abbiamo l'onore di avere ospite Francesco Rutelli, leader nazionale della Margherita, europarlamentare e sindaco per ben lella città di Roma. Direi dunque che il suo intervento riveste nuuportanza assolutamente particolare, e gli lascio subito la parola IIlIi

Ilp,' .iziandolo

per essere intervenuto.

l'I Il1cesco Rutelli ( :razie davvero. Ringrazio Cesare San Mauro, con il quale ho conIlvl\() gli anni in cui ho avuto l'onore di essere sindaco di questa splenIId,l .ittà, sia quando Cesare era un Consigliere Comunale sia quan111 poi fu eletto da tutto il Consiglio Comunale

primo Presidente del-

l. 11('0 nata Autorità per i servizi pubblici locali del Comune di Roma. l'

Sono di poco tempo fa le ultime statistiche che riguardano Paese, e la situazione economica non è certo incoraggiante.

t.

!}Y',rirlentedi Democrazia è libertà -L« Afalgherita.

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il noL'Eu-


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