SPONSOR, MEDIA PARTNER, FOTOREPORTER
UNO SCATTO DI SOLIDARIETÀ Alla gara di solidarietà si è unita anche quest'anno l'azienda Tecnomat, in qualità di main sponsor dell'iniziativa ciclistica e della Campagna Nazionale. Presenti con un convinto sostegno anche XSport di Pharmaguida, Castelli e, come sempre a fianco di FFC Ricerca, il Gruppo Italiano Vini che ha inoltre donato a tutti i presenti una speciale tessera di accesso a Vinicum. Un sentito ringraziamento al lavoro dell'agenzia fotografica SGP- Stefano Guindani Photo, con Alfonso Catalano, e ai media partner Italiaonline, La Gazzetta dello Sport, QN-Il Giorno e Quotidiano Sportivo per aver raccontato, attraverso gli occhi degli sportivi e dei volontari, questo XI Bike Tour.
Ph credit Alfonso Catalano, SGP
350
Km percorsi
18
Tappe intermedie
4
Charity dinner
2.000
persone incontrate
€120.000
raccolti (conteggio provvisorio)
Anche per l'edizione 2023 il Bike Tour ha visto tra i suoi partner XSport, che con le barrette morbide non ha fatto mancare ai biker il supporto nutrizionale e la giusta energia per correre per la ricerca. A pedalare anche Enrico Guida di Pharmaguida, azienda proprietaria del brand.
L'APPELLO DI EDO "È da quando sono nato che non passa giorno senza che venga nominata, la fibrosi cistica. Dicono sia una malattia genetica grave. Dicono che tutte le terapie, i ricoveri in ospedale, le notti passate a tossire, tutte le medicine e la fatica a respirare siano dovuti a questa fibrosi cistica. Io pensavo che fosse la vita a essere così.
Edoardo Hensemberger, testimonial FFC Ricerca
32
Quando sono nato però, mi hanno detto che insieme a me, a qualche centinaio di chilometri, tre grandi uomini si erano messi insieme con un obiettivo: sconfiggere questa malattia. E quindi io continuo a fare ricoveri, pillole, terapie, notti insonni, e loro studiano, fanno ricerca, divulgazione, raccolta fondi. Ma, ancora più importante, mi tengono per mano nella mia vita. E insieme a me tengono per mano anche altre 7.000 persone. E non è facile tenere per mano tutti. Questa fibrosi cistica è davvero una cosa seria: devo stare attento perché pare che io debba morire presto, probabilmente prestissimo, forse prima di finire l'università, forse addirittura prima di finire il liceo. Ma io non ho intenzione di andare da nessuna parte. E per fortuna la Fondazione è d'accordo con me. E l'altra fortuna è che, quando la malattia è diventata davvero cattiva con me, la ricerca scientifica ha tirato fuori dal cappello una magia, che magia non è per niente: è solo il frutto del lavoro di decenni di migliaia di persone. La mia fortuna non l'hanno avuta tutti. Qualcuno è già morto e questo farmaco non l'ha mai visto; qualcun altro questo farmaco non lo può vedere perché la fibrosi cistica non è una sola. Sono tante, e ognuna ha bisogno di un farmaco diverso. E io oggi, assieme a tutti voi, vorrei sconfiggere la maledetta fibrosi cistica definitivamente. Alla fine, non chiediamo tanto, ci basterebbe respirare. Perché quando Battisti diceva "più facile è respirare" anche lui come me non sapeva cosa fosse la fibrosi cistica".