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Una scuola nata con il quartiere
Romolo Guarino, recentemente eletto per la seconda volta Presidente del Consiglio di Istituto della Media Tre Castelli, racconta i difficili inizi, i problemi risolti e quelli da affrontare sciti a superare il problema del sovraffollamento delle classi. All'inizio c'erano 25 ragazzi per classe: ma per effetto del continuo arrivo di nuovi alunni, cosa che succede in un quartiere in via di completamento, il numero saliva anche a 30. Se al sovraffollamento si aggiunge il carosello delle insegnanti, si può capire con quale profitto andassero avanti intiere classi e come le stesse potessero essere in grado di accogliere i ragazzi handycappati che anche alla Media fare sì che i ragazzi di un quartiere di lavoratori come il Lotto 6 possano affrontare gli studi superiori con gli stessi strumenti e le stesse possibilità di tutti gli altri ragazzi. zitutto allontanare da sè l'umano, ma non giustificato, sentimento di fare valere supremazie gerarchiche o di altro genere, ma sollecitare il dialogo a parità di diritti e di doveri.
Nella sua prima seduta, il 25 gennaio, il Consiglio d'Istituto della Media "Tre Castelli" ha riconfermato nella carica di Presidente il signor Romolo Guarino.
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Padre di due ragazze in età scoiare, Guarino è uno di quei cittadini che, arrivati tra i primi ad abitare al Lotto 6, si è rimboccato le maniche ed ha profuso un grosso impegno per far uscire il quartiere dal suo stato di precarietà, contribuendo anche ad inserirlo nella realtà della Zona. Guarino è infatti anche membro del CUA, il Comitato Unitario Assegnatari del Lotto 6, e Consigliere della Zona 16 nel gruppo del PCI.
Ma torniamo alla scuola. Chiediamo: se il quartiere aveva dei problemi, immaginarsi la scuola.
Tre Castelli sono relativamente numerosi. In questi anni ci siamo battuti fino ad ottenere che almeno per le classi dove si sarebbero dovuti inserire i ragazzi handycappati il numero degli alunni non superasse i 20".
I genitori devono essere consapevoli dell'importanza dell'impegno assunto e documentati sui problemi della scuola; gli insegnanti, i direttori ed i presidi, nell'ambito delle assemblee, devono sentirsi più autonomi rispetto alle circolari ministeriali e dei rispettivi provveditorati a tutela della propria dignità di uomini nell'esercizio del diritto di governo democratico della scuola a norma di legge.
Programmazione, delibere, attuazioni devono essere determinate e verificate per ben operare per una scuola migliore, superando le carenze di diritto e di fatto che intralciano la possibilità operatività dei singoli organismi. Le componenti tutte devono avere il coraggio di prendere posizioni chiare e precise nei confronti degli organi superiori (provveditorato, ministero) allorchè si ravvisi la necessità.
L'astensionismo, lo "status" compromissorio vanamente mimetizzato da mediazioni paciose, il "non si può fare" devono essere estirpati laddove esistono e non istituiti: la perniciosa gramigna alligna in un terreno fecondo ed è una delle cause prime dell'inoperatività degli organi collegiali. Questi devono vivere migliorandosi ovviamente, e tutti sappiamo che ciò sarà possibile solo ed esclusivamente "facendo" e non "attendendo".
Modifiche quindi tendenti ad una maggiore ed autonoma efficienza non nello sterile e soporifero rinnovamento della forma ma nella positiva e coraggiosa qualificazione della sostanza.
Benintende Massimo
"Non me ne parlare, — sorride Guarino — a pensarci ora viene da chiedersi come ci si sia riusciti. Immagina che per quasi 8 mesi, dall'ottobre 77 all'aprile 78 , la Media Tre Castelli fu costretta a coabitare con le elementari. Ma per fortuna la gente seppe rispondere con grande generosità: mi ricordo che una domenica mattina riuscimmo a ripulire la scuola elementare che era appena stata ultimata. Dovevamo renderla agibile se volevamo che le lezioni potessero cominciare. Saremo stati 300, 350, chissà, tutti armati di scope e di una grande volontà. E bisogna considerare che al Lotto 6 c'eravamo appena arrivati, non ci si conosceva quasi tra inquilini ..."
Un inizio non facile, anche se all'insegna della partecipazione.
"Guardando ai tre anni trascorsi come Presidente del Cdl posso dire che senza la partecipazione dei genitori la vita della Media Tre Castelli sarebbe stata ben più difficile. A parte i ritardi nel completamento delle classi, dobbiamo considerare tutti i piccoli e grandi problemi che il Cdl ha dovuto affrontare: si pensi alla carenza di attrezzature didattiche, al carosello delle insegnanti, tutte non di ruolo all'inizio, al riscaldamento. Ne abbiamo dovute fare di corse tra il Provveditorato, il Comune ... Però di risultati ne abbiamo ottenuti. Per fare solo alcuni esempi: oggi più della metà delle insegnanti sono di ruolo, stabili, anche se chiaramente questo non è un dato che possa ancora soddisfare. E poi siamo riu-
Media Gramsci: protagonisti i ragazzi:
E stata la Media "Gramsci" la prima scuola di Milano ad apprendere i tragici fatti di via Schievano. Martedì 8 gennaio, a pochi minuti dal suono della campanella, alcuni ragazzi che transitavano sull'autobun hanno scorto i finestrini in frantumi, ilsangue, i corpi dei tre agenti barbaramente uccisi.
La notizia è corsa per tutta la scuola. "Non siamo più riusciti a pensare ad altro, a parlare d'altro". ci hanno detto alcuni ragazzi. Sono state ore di sgomento per tutti alla Gramsci, studenti, insegnanti, bidelli, genitori.
Al pomeriggio una delegazione di ragazzi, guidata dal professor Loenardi, si è recata in via Schievano. sul luogo della trage. I-fanno portato la bandiera della scuola e l'hanno sistemata tra i fiori, gli attestati di solidarietà: era la bandiera più grande di tutte. Ed è stato in questo momento di raccoglimento e di commozione che tra i ragazzi è nata l'idea di "far qualcosa" per le famiglie degli agenti uccisi.
Così ogni classe si è organizzata, i ragazzi si sono autotassati, hanno chiesto aiuto a genitori, parenti, ed alla fine sono riusciti a raccogliere quasi cinquecentomila lire.
E sono stati ancora gli strumenti delle Media Gramsci a decidere quale forma dare all'espressione della loro solidarietà verso le famiglie dei caduti. In Consiglio di Istituto si era manifestata incertezza su questo punto: alcuni avevano proposto di inviare il denaro, altri invece erano dell'idea di dare "qualcosa che veramente faccia sentire alle famiglie la solidarietà dei ragazzi della Gramsci". La decisione è stata rimessa ai ragazzi. Il 3i gennaio alcuni membri del Consiglio di Istituto hanno ascoltato il parere dei rappresentanti di ogni classe e ne è scaturita una decisione originale. Fare un dono ai figli degli agenti caduti, dai ragazzi della Gramsci a questi ragazzi cosi duramente colpiti dalla sorte. E stato perciò deciso di acquistare per i figli dell'appuntato Cestari e del brigadiere Santoro una sterlina d'oro, un oggetto che
Un giudizio comunque positivo sulla esperienza dei tre anni trascorsi come Presidente se hai accettato di essere confermato nella carica.
"Più che la conferma di una esperienza positiva, io direi la volontà di continuare, di andare avanti. E una volontà che è stata espressa dallo stesso Consiglio di Istituto che ha votato all'unanimità il mio nome e che mi impone un dovere a cui non intendo sottrarmi. Si è portato avanti per anni tra i genitori una serie di idee, di progetti, un modo di concepire la scuola che si vuole vedere realizzato. Secondo me, i ragazzi non possono vivere nel quartiere e nella scuola come in due entità separate. Ecco perchè ci deve essere uno stretto legame tra l'attività educativa e la realtà sociale in cui questa si svolge. Per esempio, gran parte dei genitori dei nostri ragazzi lavorano, stanno fuori tutto il giorno. Quindi si pone il problema di attività integrative che impegnino i ragazzi al pomeriggio. Un altro problema che ci sta a cuore è la necessità che i nostri ragazzi, nei tre anni di scuola media, ottengano una preparazione adeguata al prosieguo degli studi.
Le superiori non fanno ancora parte della scuola dell'obbligo, è vero. Ma è altrettanto vero che oggi, in una realtà come quella milanese, sono moltissimi i ragazzi che proseguono gli studi, mentre per contro si sta affermando nelle superiori una tendenza alla maggiore selettività. Ed è mio personale impegno, come Presidente del Cdl, conserverà nel tempo il valore materiale; ai genitori dell'agente Tatulli, che non era spostato, verrà invece inviato un assegno. Ma se la maturità dimostrata dai ragazzi in questa occasione è stata motivo di legittima soddisfazione per insegnanti e genitori, molti rimangono i problemi che il nuovo Consiglio di Istituto della Media Gramsci è chiamato ad affrontare. Malgrado le richieste e gli incontri, manca ancora la Assistente Sanitaria che pure ci dicono è una figura oramai acquisita in altre scuole medie della Zona. Quanto poi alla partecipasione dei genitori, l'assemblea di sabato 26 gennaio ha registrato una insolita percentuale di assenteismo.
Devo dire che sia il Presidente, di recente nomina, che la componente insegnanti del Cdl, si sono dimostrati molto disponibili su questi punti. Gli stessi insegnanti hanno proposto un piano di lavoro che sarà un'utilissima base di dibattito. Ma sia ben chiaro che il dibattito non si può risolvere all'interno del Consiglio che è essenzialmente un organo propositivo ed esecutivo. Per raggiungere scopi di cosi ampio respiro come quelli che ci prefiggiamo occorre una grande partecipazione dei genitori. Anche questo è uno degli impegni che io, come Presidente, ho sempre voluto assumere: sollecitare e rendere possibile la partecipazione dei genitori".
Se non andiamo errati, il vostro Consiglio di Istituto è competente anche per la Media S. Colombano.
"La Media S. Colombano è una scuola molto meno recente della Tre Castelli. Una realtà quindi che non aveva i nostri stessi problemi: gli insegnanti di ruolo. per esempio. sono la grande maggioranza. Si tratta di un corpo docente collaudato, che dal punto di vista didattico offre delle buone garanzie ai genitori. Dove invece il Cdl ha potuto intervenire positivamente è stato il problema delle classi. Alla media S. Colombano c'erano fino a pochi anni fa 9 classi, cioè tre sezioni. ma con solo otto aule. La nona era ricavata in un locale inadeguato. Il Cdl ha proceduto ad una ristrutturazione che ha ridotto le sezioni a due ed ha reso disponibili due aule per altre attività".
II dato più preoccupante però, è il poco profitto con cui vengono portate avanti le attività del pomeriggio. Alla Media Gramsci infatti nelle ore pomeridiane si offrono numerose possibilità di studio e di impegno culturale per i ragazzi: sono stati istituiti corsi di "recupero" in matematica, inglese e franose, mentre le "at- tività libere" vanno dalla musica alla fisica, dall'artistica al giornalismo. Si tratta di un'iniziativa estremamente interessante a cui però i ragazzi non paiono prestare grande attenzione.
Anzi, ultimamente le frequenze a questi corsi sono talmente basse che alcune insegnanti si sono lamentate: stiamo delle ore senza fare nulla, cosi si sperpera il denaro pubblico! E non si tratta solo di una protesta: è anche un appello che Consiglio di Istituto e insegnanti rivolgono ai ragazzi (ma 'anche ai loro genitori) perchè non si lasci cadere nell'indifferenza un'iniziativa di indubbio valore sia per quanto riguarda il profitto che la cultura generale degli studenti. E va anche ricordato (lo ripetiamo, soprattutto ai genitori) che sono molte le scuole medie di Milano in cui l'istituzione di attività integrative pomeridiane viene da tempo sollecitata: possibile che alla "Gramsci" siano così pochi i ragazzi ed i genitori che sanno apprezzare i vantaggi della "scuola a tempo pieno"?
Per concludere. una domanda di carattere più generale. Da molte parti si accusano i Decreti Delegati di essere, con la loro burocrazia, causa di un riflusso nella partecipazione dei genitori: Tu cosa ne pensi? "Innanzitutto io vorrei dire questo: i Decreti Delegati sono una Legge dello stato e come tali devono essere applicati fino in fondo. Ma sappiamo bene che in questo tipo di situazione. le leggi, anche quelle dettate dalle aspirazioni più partecipate, devono spesso fare i conti con una realtà chiusa, con l'interpretazione restrittiva da parte di quegli organi che sono preposti alla loro applicazione. Per tutti bastino gli esempi delle circolari ministeriali e dei Provveditorati. Dunque da sempre i genitori sono impegnati in battaglia su due fronti, per superare le difficoltà oggettive e per liberarsi dai cavalli che via via vengono opposti al lavoro degli organi collegiali. Questo naturalmente ingenera sfiducia, stanchezza.
Il mio augurio sarebbe che si vedessero finalmente realizzate le istanze che provengono da un ampio arco di forze, studenti, sindacati, partiti di sinistra, perchè i Decreti Delegati vengano modificati in modo da facilitare una maggiore partecipazione. Perchè se è vero che non possiamo affidarci al solo spontaneismo per cambiare la scuola, è altrettanto vero che una legge "partecipativa" non deve essere resa inoperante in molte sue parti dal peso di una soffocante burocraticità".
Intervista a cura di A. E.