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Una discarica impedisce il deflusso dei liquami:
bisogna intervenire!
"No, non ci possono lasciare in queste condizioni! — protesta un anziano inquilino di via Moncucco 40 — d'accordo, la casa anche se ne abbiamo diritto non è un problema che si può risolvere da un giorno con l'altro. Ma l'inquinamento no, è un'altra cosa: qui rischiamo tutti il colera!"
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E una mattina di gennaio: freddo, nebbia e fango nei prati che restano tra il Moncucco e la massicciata della via Santander. Seguiamo il corso del canale Boniforti, ormai un rigagnolo di acque grigie, nere. I liquami del 30 di via Moncucco, per esempio, scaricano in questa fogna a cielo aperto. E solo a una trentina di metri dagli ultimi edifici, ecco che il canale scompare tra i detriti, in direzione di via Santander.
"Ecco, fino a pochi mesi fa la roggia qui si scaricava nell'Olona — ci indica l'amico Peppino — ora invece ci sono solo macerie e non passa più niente. Basta un po' di pioggia e si allaga tutto. E non è solo acqua, cerchiamo di capire: qui ci sono scarichi, liquami, è una fogna insomma.
Cosa succederà quest'estate, con il caldo?"
Certo, da quando è stato costruito il canale dell'Olona, il deflusso delle acque del Boniforti è sempre stato un problema. E sempre successo che i prati, gli orti si allagassero. Ma c'era pur sempre uno sfogo e bastava che si abbassasse il livello dell'Olona perchè la situazione ritornasse normale. Gli stessi proprietari degli orti si preoccupavano di ripulire il letto della roggia in modo che il deflusso delle acque e dei liquami fosse facilitato. Ma ora che lo sfogo del canale è stato praticamente chiuso, cosa si può fare?
Moncucco, lo ripetiamo, sono estremamente precarie. Cosa potrebbe succedere se una simile situazione dovesse protrarsi fino alla prossima estate, con i liquami stagnanti a due passi dalle abitazioni, è facile immaginare.
Bisogna perciò che si intervenga quanto prima, che chi di dovere si rechi alla discarica di via Santander per rendersi conto della situazione.
E una discarica che potrebbe anche essere stata autorizzata,
Nuova rete fognaria per il Ronchetto
A primavera dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione di una nuova rete fognaria al Ronchetto. Quella attualmente esistente è del tutto inadeguata alle esigenze del quartiere. Realizzata quando ancora gli insediamenti arrivavano sì e no al 159 di via Lodovico il Moro, l'attuale rete fognaria è da anni largamente sottodimensionata. Le conseguenze si possono facilmente immaginare. Le imprese costruttrici, che via via hanno realizzato le abitazioni più recenti, non hanno trovato di meglio che collegare gli scarichi degli stabili alle rogge del Ronchetto. Scarichi chiari e scuri ad inquinare acque che da sempre erano state tra le più limpide della pe-riferia milanese. Pare perfino che uno stabile di via Lodovico il Moro, di costruzione abbastanza recente, scarichi attualmente i propri liquami in una fossa nera, a perdita.
Sono le conseguenze di quel disordine che per anni ha caratterizzato la crescita della nostra città. Licenze edilizie concesse senza neppure curarsi se servizi essenziali come gli impianti fognari fossero adeguati a far fronte ai nuovi insediamenti.
Rimediare a tanti errori è comunque indispensabile, se vogliamo porre le basi per uno sviluppo più umano della nostra città. E quanto si è prefisso l'Amministrazione Comunale scegliendo di risolvere positivamente questo problema.
Caldo provvisorio al Lotto .6
anche se questo è tutto da provare, visto che in CdZ. 16 non ne sanno nulla. Ma se non si trattasse di scarichi abusivi, a maggior ragione si deve pretendere che i materiali vengano disposti in modo da non ostruire lo scarico di canali che sono delle vere e proprie fognature.
Siamo certi che il CdZ. 16 saprà valutare la gravità della situazione da noi denunciata e sollecitare l'intervento tempestivo degli organi comunali. A.E.
E ancora provvisoria la situazione della centrale termica di via Crivelli, al Lotto 6 che, come si ricorderà, era rimasta gravemente danneggiata dalla esplosione della caldaia del 3 dicembre.
Ora comunque pare che la fase più critica sia stata superata. Alla prima, e molto precaria soluzione che consisteva nell'allacciamento di fortuna di una sola caldaia, è succeduta una fase di consolidamento, con l'arrivo di una seconda caldaia, indispensabile per garantire un minimo di caldo alle migliaia di inquilini ed agli alunni delle scuole di via Tre Castelli.
Secondo le previsioni, i lavori di riattivazione della centrale termica di via Crivelli dovrebbero essere completati verso la metà di febbraio.
E a questa domanda occorre dare subito una risposta. Le condizioni igieniche in cui sono costretti a vivere gli abitanti del Via Santander: e dietro i detriti si scorge il Moncucco...