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Mobilitazione per il S. Paolo

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Secondo il Consiglio di Zona 16 solo la mobilitazione di tutto il bacino di utenza (che comprende grossi Comuni come Corsico e Buccinasco) potrà porre la Regione Lombardia davanti alle proprie responsabilità

Delusione in CdZ. 16 per l'insuccesso del Convegno su "Funzionalità e situazione dell'Ospedale S. Paolo". Come già da noi riferito nel precedente numero de "La Sedicesima", al di là di alcune informazioni e di troppe belle parole, il Convegno non aveva fatto fare un solo passo avanti sulla via della agibilità dell'Ospedale.

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Duri i commenti dei consiglieri di tutte le parti politiche. "La gente non è venuta al convegno perchè l'ospedale in zona è come se non esistesse — ha dichiarato la Capogruppo del PCI, Tosca Beccari — e la totale latitanza delta Regione ha pesato su questa manifestazione, tanto da svuotarla di ogni contenuto".

"Quel che è mancato al Convegno sono state le risposte — ha ribadito il comunista Lodovichetti — non ci vogliono dare strumenti conoscitivi in modo da poter realizzare, sopra alle nostre teste, l'insediamento dell'Università al S. Paolo. È quanto succede quando la Regione non attua la politica che 'si era data: resta il più ampio spazio per le manovre clientelari".

Lo stesso Coordinatore della Commissione Sanità non è stato avaro di critiche. Commentando i ritardi nel trasferimento della Clinica Principessa Jolanda al S. Paolo, il socialista Capeleto ha detto che è naturale che vi siano reticenze su questo punto quando già da tempo si sono "fatti primari - doppioni" ed ha concluso che "tutto il bacino d'utenza si deve mobilitare. L'Ospedale di Monza, il Bassini si completano e il S. Paolo no. E accettabile una simile situazione? Si è calcolato quanto costa una giornata di degenza per cento malati in una struttura che invece ne dovrebbe ospitare più di mille?"

Anche per la DC, Assenza ha sostenuto la necessità che la zona 16 debba farsi promotrice della mobilitazione del bacino d'utenza, sensibilizzando Comune e Regione. Assenza ha però anche ricordato che una struttura faraonica come il S. Paolo non corrisponde più alle esigenze attuali: piuttosto che i posti letto, a Milano oggi manca il personale paramedico ed in queste condizioni, ha concluso il

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