4 minute read

LE NOSTRE INCHIESTE Crisi: esercenti

Next Article
MERCATINI

MERCATINI

ELLI ALESSANDRINAVia Palmanova 59 - Merciaia

Gli esercenti e gli artigiani mancano oggi di una forza organizzata, hanno si delle associazioni, ma solo per il puro associazionismo, per risolvere alcuni problemi di assistenza tecnica, per cui quella che balza subito agli occhi è l'incapacità di muoversi in senso sindacale e cooperativistico. Per capire certi problemi di fondo è necessario risalire un pò indietro negli anni, quando avere un negozio era un modo di sfuggire alla disoccupazione. Il Comune concedeva licenze con facilità, rispettando pochissime regole, quali la distanza ed il numero civico, ma senza regolarne la concessione in base al rapporto della necessità o del numero di abitanti di una certa zona. Il risultato a cui siamo arrivati è di avere un numero eccedente di esercizi. I negozi di parrucchiere, per fare un esempio, superano di circa un terzo il numero necessario, mentre non sono sfruttati in pieno i posti di lavoro di ogni negozio. Bisogna rilevare a questo punto che quello che maggiormente incide sulla condizione di un negozio. questo vale anche per gli alimentaristi, sono le spese di gestione, per cui se un esercizio ha quattro posti di lavoro e ne sfrutta solo due, le spese peseranno solo su questi.

Advertisement

Lo spiraglio che si da per risolvere l'aumento dei costi è l'aumento conseguente delle tariffe, ma poichè gli stipendi o gli introiti dei consumatori non sono dilatabili all'infinito, per i primi tempi il gettito in cassa aumenta, poi il consumatore riduce le spese, e le entrate tornano•ai livelli precedenti. Quali conclusioni trarne quindi? Dividere innazitutto più equamente le spese di gestione sfruttando i posti di lavoro disponibili ed evitare la polverizzazione degli esercizi. È necessario però spiegare bene che per questo bisogna andare verso soluzioni cooperativistiche perlomeno di gestione. Gestendo il lavoro insieme, sarebbero superate le diffidenze del rapporto titolare-dipendente, ci sarebbe più affiatamento nel lavoro, paghe più alte e si ridurrebbero subito le spese generali di gestione. Nella forma cooperativistica inoltre, si possono fare acquisti determinando tutti insieme la scelta: su alcuni prodotti si avrebbero quindi maggiori sconti, in quanto si andrebbero ad eliminare tanti prodotti che sono solo doppioni e diminuirebbero, quindi, i costi. In sostanza bisognerebbe superare l'isolazionismo, andare ad un incontro con le forze politiche e sindacali collaborando con i Consigli di Zona, passare da forme di associazionismo a forme di cooperativismo, organizzare e partecipare ad assemblee in cui vengono dibattuti i problemi ed arrivare a determinarli e prevenirli per non vedere con paura il futuro.

È ora che i nostri governanti vadano in pensione e lascino il posto ai più giovani. La carne costa cara perchè viene dall'estero, ma se avessero lasciato la gente a lavorare la campagna, oggi non saremmo certo in questa situazione. La televisione fa presto a dire che la roba è aumentata dello zero, zero zero, la realtà è che non è vero e siamo noi poveri diavoli a doverlo far capire alla gente.

A noi va bene quando la carne dimiuisce non quando aumenta; venderemmo di più e avremmo più margine perchè anche l'osso e gli scarti costerebbero meno. Comunque le dirò anche un'altra cosa: finchè la merce è bella è sul banco, la gente la compra, e la verità è che la mucca dovrebbe essere fatta tutta di filetto.

MICHELE - Via Rovetta 19 - PARRUCCHIERE

Se prima la gente ci pensava due volte per comperare, oggi ci pensa tre o quattro, invece di prendere due camice ne prende una sola e tira avanti così finchè può. Adesso ogni settimana che andiamo nei magazzini, troviamo un aumento ed inoltre sulle ordinazioni ci aggiungono anche il costo del trasporto e dell'imballo. Qui ho due articoli che ho dovuto riassortire: uno, che avevo in casa costa una cifra, quello che ho preso dopo costa di più; il prezzo è qui sulla scatola, così se un cliente ne vuole una certa quantità si trova ad avere la stessa merce a prezzi differenti. D'altra parte cosa possiamo fare noi, non possiamo rischiare che i nostri fornitori non ci diano più la merce; se non prendono provvedimenti quelli che ci governano, anche rtoi siamo in ballo come tutti gli altri.

FOTO VALENTI - Via Berna 7

Non è che i miei clienti si lamentino, semplicemente non comprano più. Passano, mi salutano e tirano diritto. Certo non è la stagione ideale per il nostro lavoro, ma con gli aumenti incredibili che hanno avuto i nostri prodotti non so proprio se ci saranno ancora stagioni buone.

Se la roba è cara, la gente ovviamente spende di meno.

Prenda le patate, ad esempio: queste sono del raccolto che è stato fatto l'anno scorso, ma nel frattempo sono aumentate del 200%.

E le cipolle? Se lei va in campagna le buttano via perchè non gliele pagano abbastanza, e qui costano un sacco di soldi! Pensi che importiamo le mele dall'Olanda, dalla Danimarca e costano meno delle nostre, glielo posso dimostrare con le fatture. Non parliamo poi della speculazione sulla tara merce, cioè la cassetta, che noi paghiamo allo stesso prezzo del prodotto che contiene. Su 16 Kg. di lattuga che arriva dalla Francia abbiamo 8 etti di tara, in Italia su 7 Kg. sempre di lattuga ne abbiamo

1,8 Kg. che poi ci viene venduta bagnata così la cassetta pesa di più. Ci sono troppe mani che guadagnano, che speculano senza far nulla; chi dovrebbe controllare passa, prende la bustarella e va! Poi, quando sei costretto a vendere l'insalata ad una vecchietta, ad un pensionato, a 140 l'etto ti vien da piangere. Una soluzione potrebbe essere un controllo severo delle vendite.

Guardi questa cassetta estera: io so che qui dentro ci sono 5 Kg. netti di merce selezionata e non marcia. Per me è facile su questi prodotti fare i miei calcoli e venderli a prezzi onesti, e quando ho tirato fuori le mie spese, mi salta fuori la mia giornata che è come quella di un operaio.

Una volta un ragazzo che aveva da spendere quelle 10.000 lire per fine settimana riusciva a fare il pieno della macchina, ad andare al cinema, a venire qui e farsi bello per uscire con la ragazza. È ovvio che adesso con le stesse 10.000 deve togliere qualche spesa così i capelli se li lava in casa e da noi non viene più. Adesso la gente cerca di risparmiare di più sugli shampoo, le frizioni, la barba. Il taglio dei capelli vengono a farselo quando non possono fare a meno. Certo che aumentando la benzina e i prodotti alcolici aumenteranno i nostri prodotti, con il calo della lira aumenteranno i rasoi e le forbici che vengono dalla Germania. Lei pensi che già tutto questo in un anno è aumentato 6-7 volte! Inoltre da quest'anno ci fanno pagare il 12% di R, A; ma perchè noi dobbiamo parare il 12% ed altri negozianti solo il 6%?

Le nostre tariffe da Natale sono aumentate, ma mi creda, alla fine della giornata, quando apro il cassetto ho guadagnato meno di prima, e dopo 12-13 ore di lavoro al giorno, ho diritto anch'io di vivere!

This article is from: