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Alcune domande al PSI

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allo sbaraglio

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Oggi il paese stà attraversando uno dei momenti piú gravi della sua storia economica e politica: quali sono le indicazioni del PSI per risolvere la crisi?

' sigli di zona, è stata inserita nel piano- per i servizi di quartiere approvato dal Consiglio comunale lunedì scorso. • La SOGENE, divenuta nel frattempo titolare dell'area e della licenza, ricorreva al TAR (Tribunale amministrativo regionale) il quale in data 18 febbraio 1976 ha pubblicato la propria sentenza favorevole al ricorso dei privati. Sconcertante, come dicevamo, la fragilità dell'argomentazione chiave della sentenza: secondo il TAR non ci sarebbero le prove che la licenza edilizia è rimasta inutilizzata ben oltre sei mesi dopo il rilascio, poiche ci sarebbe discordanza tra quanto risulta alle Imposte di consumo e quello che 'è contenuto nei rapporti degli Uffici tecnici. Presso le Imposte di consumo, infatti, non c'e tracCia di costruzione avvenuta, mentre i tecnici comunali in vari referti avrebbero rilevato che qualcosa il cantiere aveva fatto, senza dimostrare che era rimasto per qualche tempo chiuso.

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Che le rilevazioni degli uffici tecnici si riferissero a scavi di nessun conto rispetto al progetto da realizzare il TAR non ha ritenuto di doverlo considerare. Di qui la sua sentenza contraria al Comune.

L'assessorato all'Edilizia privata è intervenuto con una dichiarazione di decadenza della licenza e con la diffida a continuare i lavori. Entrambi i provvedimenti sono direttamente collegati alla convenzione del 1964: questa avrebbe dovuto essere realizzata per il 1970, °osa che non è stata fatta; dal 1970 ad oggi è intervenuto rine nuova disciplina urbanistica che non consente piii un'edificazione come quella prevista dalla vecchia convenzione. Per queste ragioni, in aggiunta alla motivazione sempre valida della mancata edificazione da parte della immobiliare entro i termini previsti dalla licenza, la licenza stessa (che ha ormai oltre 10 anni di vita!) è dichiarata decaduta e non più eseguibile.

1) il PSI ha già detto ripetutamente che dalla crisi si esce:

1- con una ristrutturazione della base produttiva del paese che permetta: il potenziamento di settori energetici il potenziamento del settore agricolo alimentare il potenziamento dei supporti scientifici e tecnologici

2) La ristrutturazione degli impieghi del reddito che consenta: il contenimento dei consumi privati lo sviluppo dei consumi e dei servizi pubblici via Padova3 175 tel. 2569152 20127 - MILANO

3) La promozione di quelle tecnologie riguardanti i settori a più alto contenuto di occupazione.

4) Un'impulso reale all'esportazione e nel contempo la produzione di beni sostitutivi di quelli che ora si importano.

5) Una equa redistribuzione, dei redditi, sia in senso orizzontale, cioè per tutto il territorio nazionale, sia in senso verticale cioè per le varie categorie di lavoro.

6) Ne consegue che occorre affrontare in modo più, coraggioso e risolutivo il problema del mezzogiorno eliminando le enormi sacche di privilegi parassitari create da istituzioni come la Cassa del Mezzogiorno.

Come si devono porre nei confronti della crisi le forze democratiche del Paese?

Una crisi di governo incide in senso positivo sui processi di unificazione a misure programmatiche, se questa crisi consente il formarsi di una larga partecipazione di intenti tra le forze politiche e sociali idonee ad affrontare i problemi urgenti e reali dél paese come l'occupazione, la riconversione industriale (nel senso indicato in precedenza) in concreto le riforam.

Si è appena svolto l'ultimo congresso DC: delusi o soddisfatti?

Il Congresso DC, a nostro giudizio, ha dimostrato l'incapacità di questo partito di rinnovarsi per affrontare i grossi problemi del presente e del futuro immediato; pertanto pur con limitate aperture di qualche suo personaggio non ha risposto alle nostre attese.

La DC esclude la proposta comunista e accetta quella di La Malfa: cosa ne pensate?

Il PSI pur giudicando tardiva la proposta La Malfa perché ne aveva fatto di proprie e più valide in precedenza e successivamente al proprio congresso Nazionale; tuttavia le considera degne di attenzione e di possibile adesione.

E se ci fossero le elezioni anticipate?

Riguardo eventuali Elezioni Anticipate il PSI si pone nella condizione • di accettarle, perchè le ritiene una possibile soluzione al fine di raggiungere un nuovo e rinnovato quadro politico che permette un diverso modo di governare in sintonia con le nuove esigenze del paese.

11 PSI a Milano: quale la sua posizione?

Si riconosce nella formulazione del programma della Giunta di Sinistra di Milano pronunciato dal Sindaco compagno Aniasi in occasione del discorso di insediamento a Palazzo Marino articolato anche per dare prospettive concrete alla gestione dei consigli di zona.

Zona 10: uno dei decentramenti milanesi piú bistrattati dal governo DC: come reagiscono i suoi abitanti?

Le sinistre raggiungono nella nostra zona il 55Z dei voti non solo perchè il tipo di cittadini residenti sono per la maggior parte lavoratori legati storicamente alle tradizioni democratiche ed antifasciste, ma anche per una precisa ed incisiva azione Pc4itica dei partiti di sinistra ItY volta ad affrontare e risolve're i grossi problemi di ordine sociale della zona.

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