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COLLEGAMENTO CORTINA – ARABBA

l'economicità generale di Funivie Arabba e sia per la ricaduta positiva che avrà sull'intera zona. Abbiamo sempre dimostrato che la nostra visione mette al primo posto lo sviluppo del territorio e questa cabinovia, assieme agli investimenti che il Comune di Rocca Pietore sta attuando all'interno del progetto Marmolada Unesco, sarà una bella boccata d'aria. Rimane ancora aperta la questione sulla disponibilità della società Marmolada srl a consentire la realizzazione della pista di raccordo prima della stagione invernale 2023/2024 senza ritardare l'avvio dei lavori; ma, come detto, ritengo si tratti soltanto di una questione di giorni per trovare la quadra. Del resto, questo investimento - seppur sostenuto esclusivamente da Funivie Arabba al netto dei contributi pubblici - è nell'interesse di tutta la comunità, ed anche di Funivia Marmolada».L'opera è molto attesa da tutta la popolazione della Val Pettorina, e in particolare dagli operatori turistici, come attesta Lucia Farenzena, presidente del Consorzio Turistico Marmolada Val Pettorina. «Non saranno dettagli di poco conto a ritardare un progetto che appartiene ai nostri sogni di sviluppo». --francesco dal mas© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazzettino | 17 giugno 2022

p. 11, edizione Belluno

«Impianti Cortina-Arabba: i sindaci devono esprimersi»

SELVA DI CADORE Leopoldo Lezuo consigliere di minoranza di Selva di Cadore interviene stizzito sulla manifestazione organizzata dagli ambientalisti al passo Giau contro il progetto di collegamento sciistico Cortina-Arabba (attraverso il passo Giau e l'area del castello di Andraz) che include anche il collegamento tra il comprensorio alleghese del Civetta e il passo Giau. Un progetto che fino a poco tempo fa sembrava inserito nel libro dei sogni e che ora ha agganciato le Olimpiadi 2026 di Cortina, con la Regione Veneto che ha già commissionato un progetto. Lezue striglia i sindaci, chiedendo loro di prendere una posizione su un tema così importante. GLI AMBIENTALISTI «Mi sono recato il giorno della manifestazione al passo Giau - spiega Lezuo - e mi sono permesso di chiedere chi rappresentassero questi signori, peraltro presenti in pochi, una trentina di persone. Non entro nel merito delle opere strettamente legate ai Giochi olimpici del 2026 ma mi limito a considerare la zona del passo Giau e l'opera di collegamento tra Arabba e Cortina che non significa certo creare nuovi centri sciistici, come proclamano le associazioni ambientaliste, ma delle sinergie per migliorare l'offerta già esistente, e soprattutto per dare al passo Giau quello che si aspetta da almeno trent'anni. Ricordo - continua il consigliere - che alla metà degli anni novanta è stato creato il giro della Grande Guerra apprezzato dagli utenti, con collegamenti a mezzo bus, nella zona di Pocol e passo Falzarego, ora mancherebbe appunto il passo Giau per completare il collegamento». «QUI SERVE SVILUPPO» «Mi chiedo - prosegue Lezuo - dove sono gli amministratori, i sindaci dei Comuni interessati a fronte di queste manifestazioni; sono loro il riferimento politico a livello locale. Ma, a quanto pare, c'è solo il governatore Zaia che ha più volte ribadito la necessità e la volontà di portare avanti questo progetto». Lezuo ritiene necessario un confronto su questi temi, perché in ballo c'è lo sviluppo dell'area grazie al quale evitare lo spopolamento delle terre alte. «Si continua a parlare dello spopolamento delle terre alte - afferma il consigliere -, ma se continuiamo a comportarci in questo modo che ne sarà delle future generazioni? Serve creare occupazione per mantenere la gente sul territorio, altrimenti il calo non si fermerà. Credo sia arrivato il momento di fare delle scelte indipendentemente dagli egoismi che continuano a manifestare i nostri vicini di casa dell'Alto Adige: dove sono le relazioni tra le vallate ladine quando si parla di economia? Perché va bene rispettare cultura e tradizioni, ma non solo di questo di si vive. Inoltre la Provincia di Belluno è completamente assente alle esigenze delle terre alte; sarebbe opportuno che si esprimesse a tal proposito così come gli altri enti rappresentativi del territorio come le Unioni montane. In buona sostanza la politica dov'è in queste occasioni? Mi auguro solamente di sentire quantomeno il pensiero dei sindaci a tal proposito». Dario Fontanive © riproduzione riservata