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PASSI DOLOMITICI: MOBILITA’

«È sicuramente un primo passo ma l’obiettivo a lungo termine dev’essere un altro». Con queste parole Tobia Moroder, sindaco di Ortisei, commenta le misure annunciate ieri dalla giunta provinciale di Bolzano per ridurre il traffico sui passi delle Dolomiti. Moroder si dice consapevole del fatto che «la questione è complessa» ma sostiene che in futuro, sulla scia di quanto proposto anche dalle associazioni ambientaliste, bisognerà puntare su una chiusura almeno parziale: «Sono del parere che si debba arrivare a chiudere i passi in certe fasce orarie. Penso un po’ al modello dei parchi nazionali americani — afferma — in cui si entra solo con i mezzi pubblici. Naturalmente è necessario che ci sia intorno un sistema di infrastrutture, ma spero che l’assessore abbia la forza di andare avanti su questa via». Il primo cittadino tiene a sottolineare: «Il punto non è che non vogliamo i turisti, semplicemente li vogliamo portare qui in modo diverso. Stiamo parlando di luoghi di una bellezza disarmante che possono essere un prodotto turistico eccezionale». E offre un parallelismo con quanto accaduto nel suo comune: «Secondo me si riproporrebbe quello che è successo con la zona pedonale di Ortisei. All’inizio la gente aveva paura — ricorda — e non la voleva. Adesso tutti ammettono che è stata una salvezza». I provvedimenti della Provincia sono dunque un buon inizio ma, secondo Moroder, non bisogna perdere di vista l’obiettivo. «So che ci vuole tempo, che non si può fare dall’oggi al domani. Però — ribadisce — dobbiamo tenere a mente che il traguardo a cui arrivare è quello della chiusura parziale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alto Adige | 25 giugno 2022

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In Val Fiscalina da domani usando il bus navetta

sesto pusteria Una novità per il progetto mobilità 2022 della Provincia è la collaborazione con il Comune di Sesto per la Val Fiscalina che da domani, domenica 26 giugno, al 2 ottobre sarà raggiungibile esclusivamente con il servizio bus navetta 440 Sesto-Val Fiscalina, a piedi, in bicicletta oppure in automobile (dal 10 luglio al 10 settembre) solamente con apposito permesso di transito."L'obiettivo è preservare la Val Fiscalina attraverso misure di semplificazione del traffico e di gestione dei visitatori" , ha affermato il sindaco di Sesto Thomas Summerer. Per il bus navetta Sesto-Val Fiscalina non è necessaria la prenotazione. A chi proviene da fuori Sesto si consiglia di arrivare da Dobbiaco-San Candido utilizzando il bus di linea 446. Dalla stazione a valle della cabinovia Monte Elmo, a Sesto, si prosegue con il bus navetta per la Val Fiscalina. Il permesso di transito in Val Fischalina può essere prenotato sul sito drei-zinnen.bz. Per valle di Braies e Tre Cime. Per salvaguardare l'ecosistema delle Tre Cime e della zona che le circonda, dal 4 giugno al 9 ottobre da Dobbiaco verso il Rifugio Auronzo è disponibile un servizio navetta, in alternativa alla strada a pedaggio. Per tutto il periodo la prenotazione e il pagamento della navetta vanno effettuati online.Dal 10 luglio al 10 settembre 2022, dalle ore 9.30 alle 16, la Valle di Braies sarà raggiungibile solo mediante mezzi pubblici, a piedi, in bici o su presentazione di una prenotazione di parcheggio o di un permesso di transito valido. La linea bus 443 da Monguelfo a Prato Piazza è stata inoltre prolungata fino a Villabassa e Dobbiaco. La strada per Prato Piazza è raggiungibile, prima delle ore 10 e dopo le 15 con la propria auto.Prenotare i parcheggi. Sul portale online https://www.tre-cime.bz/it è possibile prenotare anche il parcheggio (se si viaggia con l'auto privata), il ristorante e il bus navetta. Per la prima volta quest'anno, assieme al già introdotto "Piano Braies", in collaborazione con Comune, Idm e Federazione provinciale delle organizzazioni turistiche dell'Alto Adige Lts è stato adottato il contingentamento digitale dei visitatori.Mobilità sostenibile. "Quest'estate vogliamo puntare a una combinazione di misure sin qui adottate come l'adeguamento della rete stradale, l'ampliamento del parco mezzi a propulsione sostenibile come autobus, treni, biciclette e mobilità a piedi, il regolamento per l'accesso ai parcheggi. Inoltre, sfruttiamo l'esperienza del Piano Braies anche per altre aree, come la Val Fiscalina", ha detto l'assessore provinciale Daniel Alfreider.

Alto Adige | 5 giugno 2022

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Lavori a passo Gardena: pronta a giorni la ciclabile

Ezio danieli passo Gardena

Sulla strada del passo Gardena sono iniziati i lavori per realizzare una corsia per i ciclisti lunga 600 metri. Ha mantenuto l'impegno che si era preso l'assessore provinciale Daniel Alfreider, che conta che l'intervento sia finito prima di metà giugno, in concomitanza con l'arrivo dei primi turisti e in vista delle manifestazioni ciclistiche che culmineranno con la Maratona dles Dolomites all'inizio di luglio. "Il tratto sarà lungo 600 metri - conferma Alfreider - in corrispondenza dei due tornanti che abbiamo iniziato a sistemare dopo la frana dell'inverno scorso. Purtroppo l'intervento per bloccare la frana non si è ancora concluso: il versante da cui è precipitata è ancora a rischio e c'è bisogno di ulteriori lavori che non impediscono di tracciare intanto la ciclabile. L'intervento di bonifica del costone, compresa la pista per i ciclisti, ha costi nell'ordine degli 800 mila euro. Stiamo poi pensando di estendere la corsia per ciclisti a tutta l'arteria da Corvara fino al passo, come annunciato dal presidente Kompatscher". Lo smottamento dell'inverno scorso sta costringendo il Servizio strade della Provincia e il Comune di Corvara a una serie di interventi a monte di Colfosco. Ci sono da sistemare due tornanti a rischio e bisogna spostare due piloni della seggiovia che da Colfosco porta nei pressi del rifugio Jimmy a passo Gardena. Il sindaco di Corvara Robert Rottonara spiega che "è compito del Comune controllare e monitorare lo smottamento. Il movimento franoso, evidenziatosi l'inverno scorso, purtroppo non s'è fermato".Resta, a proposito di passo Gardena, il rischio frane in estate e valanghe in inverno sul versante gardenese. "I tecnici del mio assessorato e quelli idrogeologici hanno perfezionato una serie di sopralluoghi e di rilievi - ha detto Alfreider - e tra poco dovrebbero fornire l'esito del loro lavoro e formulare una proposta di intervento che possa essere realizzata in breve tempo e nel rispetto dell'ambiente". La Provincia ha individuato da tempo una soluzione prevedendo l'allargamento della carreggiata e la sistemazione di muri, banchetti e del guardrail che sono in condizioni critiche. Pare tramontata invece l'ipotesi di spostare più a sud un tratto della strada di circa 500 metri per evitare così il tratto soggetto a caduta di massi in estate e di valanghe nei mesi invernali.A proposito delle strade che portano ai passi, intanto stanno per concludersi sulla strada di passo Sella i lavori di posa dei guardrail per impedire i parcheggi irregolari che tanti problemi e proteste hanno provocato nelle scorse estati.

Alto Adige | 14 giugno 2022

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Guardrail e fonometri non bastano per salvare i passi dolomitici

Massimiliano Bona SELVA In questo momento sul Sella, di nuovo, c'è solo un guardrail - 700 metri di lunghezza per un costo intorno ai 35 mila euro - che dovrebbe frenare i parcheggi selvaggi dei turisti in quota. Poi, questo è vero, sono stati intensificati i controlli su rumori e velocità ma la task force Comuni-Provincia che si occupa di "gestire" l'arrivo di migliaia di auto in estate sui Passi si è trovata una sola volta nel 2022. «Dai turisti - commenta il sindaco di Selva Roland Demetz - ci aspettiamo buon senso ma per adesso mancano anche le tabelle informative sul numero di posti auto disponibili. Andrebbero messe a Selva, in paese, ma anche a Plan de Gralba, dove la sosta per le auto è gratuita, nella speranza che gli ospiti proseguano poi con gli impianti di risalita, in bici o a piedi». La previsione: almeno un mese di caos in quota. Demetz ritiene che la situazione, sul Sella, sarà tutto sommato gestibile, ma per un mesetto almeno tutti i nodi verranno al pettine, sempre che i turisti siano quelli dell'estate 2021, la migliore di sempre in Gardena (1,291 milioni di pernottamenti). «Il periodo più critico è sempre quello compreso tra la fine di luglio, dall'ultima decade, fino al 20 agosto. Un mese in cui, quando splende il sole, si mettono tutti lo zaino in spalla per salire sul Sella o il Gardena». Il problema è che lo zaino, in molti, lo mettono solo nel bagagliaio e non in spalla, se non quando sono in quota. Provincia mobilitata per evitare il parcheggio selvaggio. L'obiettivo prioritario della Provincia è quello di impedire il parcheggio selvaggio che tanti problemi ha causato nelle scorse estati. L'assessore provinciale Daniel Alfreider, a riguardo, è fiducioso. «Un passo alla volta è necessario. La sistemazione del guardrail nei punti più frequentati di Passo Sella impedirà, di fatto, la ricerca spesso affannosa di un posto dove lasciare in sosta l'auto. La polizia locale dei vari Comuni era spesso impegnata a liberare parte della strada da un numero molto elevato di automezzi e questo non era e non è un compito specifico degli agenti. Speriamo di poterlo risolvere con la sistemazione del guardrail che contribuirà anche a rendere più scorrevole la circolazione». Bocciata (per ora) l'idea di chiudere Passo Sella a fasce orarie. Uno dei problemi, vista l'impossibilità oggettiva di chiudere la strada a fasce orarie, è la scarsità di parcheggi in quota: 2-300 a Passo Sella e 350 più in basso, a Plan de Gralba. «Sappiamo bene - continua il sindaco di Selva - che non possiamo obbligare i turisti a lasciare l'auto in garage. A Plan de Gralba i posti sono gratuiti anche per incentivare gli ospiti a non andare oltre con l'auto. Ma sappiamo che non tutti la pensano così. Senza il via libera del Ministero la strada non si può chiudere». Il numero di bus diretti al Passo è già elevato. «Siamo quasi al limite per il tipo di strada», assicura il primo cittadino. Per Selva e Corvara sono state previste già nel 2021 corse aggiuntive con gli autobus, oltre a Citybus interni. Le linee sono state potenziate da giugno a settembre. Il punto d'arrivo: parcheggi prenotabili online. L'obiettivo prioritario di Alfreider e degli altri esponenti del Trentino e del Bellunese, è quello di puntare a una regolamentazione soddisfacente dei flussi di traffico sui Passi dolomitici stilando un piano complessivo della mobilità a cui si sta ancora lavorando. Il piano potrebbe beneficiare dei fondi del Pnrr e prevede la messa a disposizione di alternative al mezzo privato, da attivare prima di introdurre eventuali limitazioni, come un servizio di navette dedicato o il potenziamento dell'intermodalità con il sistema degli impianti a fune. Fra le ipotesi illustrate dall'assessore Alfreider, anche la realizzazione di parcheggi prenotabili digitalmente in modo da informare preventivamente 13

chi si mette in viaggio in merito all'affollamento del sito. Questa misura, oltre ad evitare l'eccessivo affollamento sui Passi, potrebbe indirizzare i flussi verso altre località meno congestionate, sempre delle Dolomiti. Nei periodi di punta si oscilla da 6 a 10 mila auto. La Provincia, come riportato dall'Alto Adige, ha installato quattro fonometri sui Passi dolomitici, in modo tale da monitorare anche i rumori, ma la vera sfida per il medio periodo è quella di arrivare a una gestione digitale del traffico. Sui Passi controlli delle forze dell'ordine anche più volte a settimana. Su una cosa, rispetto al recente passato, è stato fatto un oggettivo scatto in avanti: i controlli. «Ci sono almeno due o tre volte a settimana: e chi sgarra paga», assicura il sindaco Roland Demetz. Che fa appello al buon senso per arginare il solito (prevedibile) assalto estivo di auto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Alto Adige | 15 giugno 2022

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«Iniziamo a chiudere Passo Gardena dalle 10 alle 16»

Massimiliano Bona GARDENA/BADIA Madeleine Rohrer, direttrice del Dachverband, ritiene sia tempo di attivarsi con misure concrete, come la chiusura a fasce orarie dei Passi, partendo dal Gardena, che si trova interamente su territorio provinciale. La valli ladine, lo scorso anno, hanno fatto il nuovo record di pernottamenti estivi. Non si poteva fare di più per frenare l'assalto estivo sui Passi? Certamente. Bisogna avere il coraggio di chiudere i passi alle auto private per lo meno per alcune ore al giorno, per esempio dalle 10 alle 16. Per esempio, la strada che porta all'Alpe di Siusi è chiusa al traffico privato dalle 9 fino in tardo pomeriggio e ci si va con la cabinovia oppure con il bus. La Provincia dovrebbe iniziare con un passo, per esempio il Gardena perché è completamente su territorio provinciale. C'è anche da dire, che l'importante traffico di auto private è dovuto alla grande pubblicità per l'intera che è Patrimonio mondiale Unesco. Un contingentamento dei mezzi che salgono in quota potrebbe essere la soluzione giusta? Io sono per la chiusura temporanea. Il contingentamento risolve poco perché nascerebbero discussioni infinite sulla quantità di macchine ammesse ed è molto probabile che il numero sarebbe piuttosto alto. Basta vedere la discussione sul piano provinciale del turismo in cui sono sempre i numeri record dei pernottamenti che vengono usati come metro di misura. Il nostro obiettivo è quello di portare tranquillità e silenzio sui Passi e questo é possibile solo se chiudiamo alcune ore del giorno per il traffico privato. E un pedaggio? È un'ottima misura per incassare soldi ma è una pessima misura per ridurre il traffico. Per salire ai parcheggi ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo nei pressi del Rifugio Auronzo c'è da pagare 30 euro di pedaggio per una auto. Si formano lunghissime code, perché anche se c'è il pedaggio, le persone vanno comunque in macchina. Un altro buon esempio è la strada del passo Rombo dove il traffico è sensibilmente aumentato da quando è stato introdotto il pedaggio. L'attrattività viene aumentata nel momento in cui si paga e questo comporta un aumento del traffico. Da almeno 20 anni si parla di chiusure a fasce orarie a titolo sperimentale. Manca la volontà di farlo davvero? A quanto pare è proprio così ed è un comportamento piuttosto incomprensibile visto che è sempre più diffuso un atteggiamento critico nel confronto del traffico sui passi dolomitici. Pare che sia un problema diffuso nella nostra provincia poiché anche il passo dello Stelvio sta per essere valorizzato come strada alpina di alta quota invece di pensare a misure di riduzione del traffico. Albergatori e ristoratori ritengono che chiudere sia un errore. Come potrebbero essere coinvolti gli esercenti in questo processo? Sono contrari soprattutto gli esercizi turistici situati lungo le strade dei Passi. Penso che con questi si debba sviluppare un progetto perché sono convinta che sul lungo periodo possano essere i veri vincitori di un progetto ecologico lungo i passi dolomitici. Come ogni zona pedonale inizialmente c'è una grossa opposizione degli operatori economici interessati dalla pedonalizzazione, oggi questi sarebbero i primi a salire sulle barricate se si volesse aprire la zona pedonali al traffico delle auto. Siamo talmente indietro che a Selva mancano le insegne luminosi sui parcheggi disponibili a Passo Sella...A riguardo ne sono poco. Non è riduttivo affermare, come fanno molti, che il problema dell'intasamento delle strade di montagna (6-10 mila veicoli) riguarda solo luglio e agosto? È senz'altro vero che le punte di maggior traffico si riscontrano nei mesi di alta stagione estiva. Tuttavia, con la crescente popolarità legata al marchio Unesco anche negli altri mesi dell'anno il traffico sta sensibilmente aumentando. Il tutto per raggiungere i siti famosi per fare le foto. Motociclisti e automobilisti che viaggiano in giornata su tutti i passi dolomitici per fare un selfie senza passare neanche per bar, ristoranti e alberghi: sono questi gli ospiti che vogliamo? Non è un caso che siano sempre più frequenti le voci che chiedono l'abolizione del riconoscimento Unesco perché sta creando un impatto ambientale quantomai gravoso. Potrebbe essere utile proporre le varie carte di mobilità (con i bus e gli impianti di risalita) a prezzi scontati? La recente introduzione in Germania di un biglietto mensile a 9 euro per tutto il trasporto pubblico in tutto il paese sta avendo un successo inaspettato. Sottolineo che il facile accesso ai sistemi di trasporto pubblico li rende molto più attrattivi per cui ritengo che ogni semplificazione sia benvenuta. In Val Gardena c'è chi è a favore della chiusura dei Passi a fasce orarie, in Badia frenano (quasi) tutti. Perché? Il motivo principale è che l'Alta Val Badia viene raggiunta soprattutto passando dal passo Gardena evitando di passare in val Pusteria cronicamente intasata - per cui i badioti temono di essere penalizzati. In realtà sono sicura che una chiusura a fasce orarie sarebbe senz'altro gestibile senza particolari problemi anche per gli abitanti e i turisti della Val Badia. C'è chi parla di "Overtourism" in quota. Qual è la soluzione per tutelare l'ambiente senza penalizzare gli esercenti? La percezione dell'overtourism è molto spesso legata al troppo traffico che a sua volta è ovviamente legato alla quantità di turisti che visitano la nostra 14