Novembre 2020
N° 66
LA FILARMONICA C'È... Informatore musicale del COMPLESSO BANDISTICO
LaFilarmonica Abbiategrasso|1846 LA FILARMONICA
Musica e nuove prossimità
Editoriale del Maestro Dario Garegnani Ogni attività umana richiede un certo grado di prossimità. Sentirsi prossimi, essere prossimi non è solo uno stato di vicinanza fisica, una distanza centimetrica da colmare o da mantenere: è uno stato delle relazioni, è la possibilità di interagire, di fare cose insieme, dal respirare in su. La vita di qualsiasi musicista, studente di musica, appassionato amatore (ma anche, perché no, di chiunque graviti a qualsiasi titolo nel mondo della musica, anche da spettatore) è fondata fin dall’origine sulla necessità di sentirsi prossimi. Impariamo a leggere la musica, cercando una sincronia con il nostro insegnante di teoria: dobbiamo essere vicini per riuscire a trasmetterci conoscenze, pratica, dubbi e risposte. Ci avviciniamo a uno strumento che produce vibrazioni, non possiamo fare a meno di cercare sintonie, di cercare affinità, intonazioni, consonanze o dissonanze con qualcuno dei nostri simili suonanti, maestro o allievo che sia. Suoniamo ogni sera, seduti al nostro posto, aspettando, sperando che il nostro compagno di leggio si manifesti. La sua presenza non è secondaria: è magari un nostro amico, un nostro conoscente, qualcuno con cui confrontarsi in un modo e un linguaggio diversi dal mondo reale. Ogni sera, da quasi 175 anni, i membri de LaFilarmonica sperimentano forme diverse di prossimità; ed è una vicinanza che va oltre la fisica e la logica, si spinge attraverso generazioni, attraverso famiglie, attraverso storie su storie che si incrociano o si scontrano. Anche i dissidi, senza prossimità, vengono molto meno bene. >>> Segue a pag. 2
CONCERTO D'AUTUNNO
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