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Natale in musica
Articolo di Paolo Bassi
Il Natale si avvicina a grandi passi. A novembre sembra ancora lontano ma poi, all’improvviso, ci troviamo catapultati in un vortice di luci, simboli e musica. Certo, questo sarà probabilmente un Natale diverso, meno mondano, ma la musica farà sempre la sua parte.
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La musica natalizia ha una caratteristica peculiare: se la ascolti durante l’anno ti lascia quasi indifferente, ma nel periodo giusto ti abbraccia e ti trasporta in un’altra dimensione.
I brani natalizi sono innumerevoli e spaziano dal sacro al profano, dal genere classico al pop, e ogni anno se ne aggiungono di nuovi. È un genere che ha origini antichissime, risalenti all’epoca pagana per le celebrazioni del solstizio d’inverno.
In epoca cristiana l’opera più antica conosciuta è Veni Redemptor gentium, composta da Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano.
Un antichissimo canto di Natale che inneggia alla duplice natura umana e divina del Salvatore, e mette in rilievo il motivo della sua venuta: scendere sulla terra e fino agli inferi per salvare l’umanità perduta e ricondurla al Padre.
I secoli successivi hanno visto una fioritura di canti e musiche natalizie in tutta Europa. I primi canti si sostanziavano in ninne nanne in ode al Gesù bambino. L’Italia pullulava di queste canzoni; al Nord le più conosciute erano le nenie veneziane e bergamasche, mentre nel Centro e al Sud si udivano dalle campagne i canti dei pastori, ispirati alle laudi cantate durante le processioni liturgiche svolte intorno al XIII secolo, anch’esse rigorosamente dedicate a Gesù Bambino, in lingua napoletana, sarda e siciliana.
Ma l’atmosfera natalizia conobbe anche l’interesse della musica colta, attraverso le varie pastorali, come Oratorio di Natale di Bach, che includevano un maggiore approfondimento armonico, molto più complesso rispetto a un canto popolare.
La musica natalizia è stata poi sviluppata dalla musica tradizionale con le carole di Natale (Christmas carols), queste ultime tendenzialmente di origine inglese.
Nel settecento anche l’Italia ha dato un suo importante contributo al repertorio natalizio.
Tu scendi dalle stelle, composta nel 1754 dal cattolicissimo Vescovo napoletano e compositore Alfonso Maria de’ Liguori, è infatti ancora oggi uno dei motivi più rappresentati. Al contrario, la paternità di Adeste fideles rimane ignota.
Dalle varie ricerche storiografiche emerge soltanto il nome del trascrittore, Sir John Francis Wade, che si occupò di trascrivere il modello melodico di un tema popolare irlandese commissionato per un coro cattolico francese provenzale.
Altro brano natalizio per eccellenza è Stille Nacht.
Di questa canzone nacquero prima le parole, scritte da un prete austriaco, tale Joseph Mohr, nel 1816 quando era cappellano nella parrocchia di Mariapfarr. Nel 1818 il sacerdote Mohr, proprio la notte della Vigilia di Natale, chiese a Franz Xaver Gruber, un insegnante e organista, di musicare quel testo che lui scrisse due anni prima. Un po’ particolare la formazione per cui Mohr chiese a Gruber di comporre: due solisti, coro e chitarra, poiché pare che l’organo non fosse funzionante in quanto “rosicchiato” dai topi che abitavano la chiesa. Gruber compose di getto la musica per questo brano che venne eseguito proprio in quella notte nella chiesa di San Nicola vicino a Salisburgo. Divenuto popolarissimo, si conta sia stato tradotto in più di trecento lingue e dialetti. La versione inglese, Silent Night, è stata interpretata da alcuni fra i più grandi artisti del mondo. In Italia è nota con il titolo di Astro del ciel, il cui testo che tutti conosciamo non è una traduzione dell’originale, ma è stato riscritto completamente da don Angelo Meli (1901-1970) e pubblicato nel 1937 a Bergamo.
Avvicinandoci ai giorni nostri, White Christmas è senza ombra di dubbio la canzone più iconica del Natale fin dalla sua uscita, nel 1942.
Scritta dal compositore bielorusso Irving Berlin in piena Seconda Guerra Mondiale e interpretata da Bing Crosby, divenne un simbolo per tutti i soldati al fronte. Quel “bianco Natale” di cui tanto si parla nella traccia rappresentava infatti il desiderio di ricongiungimento con la propria famiglia, generando un sentimento di conforto, di sostegno e di speranza per tutti gli uomini e le donne che erano soliti ascoltarla. Molti anni sono passati dalla fine del conflitto mondiale, ma il valore del brano di non si è perso nel tempo! Al contrario, l’impatto che ha avuto a livello globale dagli anni Quaranta a oggi è stato infatti semplicemente eccezionale: primo posto nella classifica Billboard dei singoli per undici settimane consecutive, Oscar alla migliore canzone nel 1943 e Grammy Hall of Fame Award Song nel 1974. Crosby venne persino convocato dagli studi di incisione della sua etichetta, la Decca Records, per registrare nuovamente White Christmas, dato che l’incisione originale si era danneggiata a causa del frequente utilizzo.
Numerosi altri brani natalizi hanno seguito White Christmas negli anni successivi.
Era il Natale del 1971 quando John Lennon cantava in tutte le radio Happy Xmas (War Is Over), una delle canzoni più amate.
Scritta con la moglie Yoko Ono, nasce da un brano folk dei primi anni Sessanta. È un inno contro la guerra e la violenza: il coro di bambini presente nel tappeto sonoro ripete “war is over if you want it” (la guerra è finita se tu lo vuoi), slogan usato da John Lennon e Yoko Ono nelle loro campagne di sensibilizzazione alla pace di tutto il mondo tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta. Nel 1969 la frase comparve su una serie di cartelloni appesi nelle principali città del mondo fino al 1971, quando Lennon decise di mettere nero su bianco la sua canzone di Natale, che contenesse messaggi contro la guerra. «Sono stanco di sentire sempre White Christmas», diceva, e la storia di Happy Xmas (War Is Over) ebbe così inizio in una camera del New York Hotel in una sera del 1971.
Nei successivi anni Ottanta merita di essere ricordato Last Christmas, uno dei più grandi successi degli Wham!
Scritto da George Michael e pubblicato in Inghilterra nel dicembre del 1985, il brano ha in realtà poco a che fare con il Natale, se non per la frase iniziale “last Christmas I gave you my heart”: narra infatti di una relazione fallita e del ritrovarsi l’anno dopo a Natale con la propria ex. Ciò nonostante la melodia, gioiosa e malinconica allo stesso tempo, ha fatto sì che questo brano diventasse la canzone natalizia contemporanea più amata insieme a All I Want for Christmas Is You di Mariah Carey.
Ci fermiamo qui con questa breve storia di un genere musicale destinato ad accompagnare uno dei periodi più celebrati dell’anno, aspettando fiduciosi nuovi pezzi per farci sognare e tornare bambini, magari – perchè no? – scritti da un nostro musicista della Filarmonica!
Fonti: www.wikipedia.it www.optimagazine.com www.insidemusic.it www.blogdellamusica.eu www.italiani.it www.cantualeantonianum.com