Itinerante in Umbria – Tra Cascate ed Archeologia - Aprile 2024

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A. B. C.

Associazione Brianza Campeggiatori

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TRA CASCATE E ARCHEOLOGIA

ITINERANTE DEL 25 APRILE 2024 IN UMBRIA

Il ponte del 25 Aprile -1° Maggio è un appuntamento storico per i soci A.B.C.

Il Raduno Itinerante di primavera ci aspetta. Su suggerimento e organizzazione di Massimo, il nostro socio di Terni, la meta prescelta è appunto l’Umbria. Hanno aderito 25 equipaggi per un totale di 52 persone. Un numero consistente per un itinerante.

Il ritrovo è presso il parcheggio dell’Argine a Forlì. Arriviamo alla spicciolata, tutti pronti per la prima tappa. Per chi non la conosce, Forlì è considerata la città dell’ospitalità per la tradizione della colonna dei 12 anelli, ognuno corrispondente a una delle antiche famiglie deputate ad ospitare il forestiero che, arrivando, vi legava il cavallo.

Quattro passi in Piazza Aurelio Saffi poi tutti a nanna perché domani si parte presto con destinazione parcheggio del sito archeologico di Carsulae. Ci dividiamo in tre gruppi, la distanza non è eccessiva ma dobbiamo percorrere la E45, superstrada arcinota per le frequenti interruzioni e cambio di carreggiata. Squilla il telefono, Livio ha avuto un problema meccanico, un carro attrezzi è intervenuto, addio itinerante.

Carsulae era un'antica città di epoca romana posta lungo la futura via Flaminia. Abbandonata già in epoca remota a seguito di gravi smottamenti del terreno e per le invasioni barbariche che non le diedero scampo. La guida è un ragazzo giovane ma molto esperto che ci illustra il sito con dovizia di particolari. Un paio d’ore veramente interessanti che passano in fretta.

In serata ci culla una leggera pioggerellina ma domani è previsto bel tempo. Al mattino lasciamo una parte dei camper nel parcheggio di Carsulae e andiamo al parcheggio della Foresta Fossile di Dunarobba. La trasferta è di circa 10 Km e vede coinvolti 8 camper, 5 scooter e due auto guidate da Massimo e consorte.

La foresta venne alla luce a metà degli anni 70 del secolo scorso, all’interno di una cava di argilla destinata alla fabbricazione di mattoni. Tutta la storia ci viene raccontata dal presidente dell’associazione che si occupa del sito. I resti dei circa quaranta tronchi di gigantesche conifere attualmente visibili, costituiscono un’eccezionale e rara testimonianza dell’ambiente compreso fra i 3 e i 2 milioni di anni fa.

La mattinata termina con una gradita degustazione di prodotti tipici, salumi, bruschette, fagioli, ceci, crostate e vino. Ci voleva proprio dopo la camminata nel parco della foresta.

Rientriamo velocemente ai camper per trasferirci a Piediluco in campeggio. Cena con pizzata sotto la tensostruttura del campeggio stesso.

Siamo giunti al mattino di Domenica 28. Piediluco è una frazione di Terni e sorge in riva al lago omonimo e a breve distanza dalle cascate delle Marmore. Ha origini antiche ma ora, con non più di 1000 abitanti, rischia lo spopolamento. Quattro passi e arriviamo all’imbarcadero sul lago dove abbiamo prenotato una gita in battello. Il Capitano durante il giro sul lago ci illustra le bellezze del luogo e ci da informazioni su come si alimenta la vicina Cascata delle Marmore.

Con noi abbiamo un disturbatore seriale (Bruno) che mette in difficoltà il nostro “Istrione” che ha manifestato la volontà di una espulsione tramite la botola presente sul fondo della barca. Il giro dura un’oretta poi si sbarca in centro paese. Bella la passeggiata sul lago che ci riporta al campeggio.

Oggi è una giornata calda e soleggiata, adatta a un pranzo all’aperto con ognuno il suo. Oziamo fino al tardo pomeriggio ma poi dobbiamo abbandonare questo paradiso perché il programma non ammette deroghe. Il parcheggio inferiore delle cascate ci aspetta.

Il trasferimento è stato un po' turbolento perché il capogruppo, che poi sarei io, ha dato le coordinate GPS del parcheggio sbagliate. Erano quelle del parcheggio superiore. Mi hanno fatto il lavaggio del cervello.

Caos e chiamate di aiuto, dopo un’ora ritorna la luce. Sono arrivati tutti anche grazie a Roberto Perego che ha inviato la posizione corretta.

Dopo le scuse di rito ci guardiamo attorno, parcheggi tutti affollati ma Massimo ha fatto transennare i nostri stalli. Scende la sera e il sito si svuota, rimaniamo solo noi.

La mattina il parco apre alle 10,00 e la cascata alle 11,00. Come bravi soldatini in battaglia ci presentiamo puntuali all’ingresso. Il biglietto è già fatto. Ci incamminiamo sparpagliati tra i vari sentieri. Suona la sirena per indicare che la cascata aumenterà la portata d’acqua. Dopo 15 minuti la possiamo ammirare in tutta la sua maestosità.

A mezzodì rientriamo ai camper. Un gruppetto mangia nel parco ma i più preferiscono restare sul camper. Il raduno volge verso il termine. Ci mancano solo due tappe. Nel tardo pomeriggio la carovana riprende la via, 10 Km e siamo a Terni, parcheggio della Stazione Ferroviaria che il Comune di Terni ci ha riservato con apposita delibera. Il nostro socio Massimo (Consigliere Comunale a Terni) ha fatto un buon lavoro.

Si va ad esplorare la città. Un cavalcavia pedonale collega il parcheggio al piazzale della stazione. Giunge la sera e si sparge la voce che Emma e Eligio festeggiano il 50° di matrimonio. Alle 21 festicciola con pasticcini e spumante. Alla festa partecipa anche un equipaggio di Venezia che abbiamo conosciuto alla cascata.

Qualcuno vocifera che anche Livio e Mariangela festeggiano l’anniversario e allora il pensiero corre a Cesena dove i nostri sfortunati compagni attendono la riparazione del camper. Gli auguri via WhatsApp si moltiplicano.

Il mattino successivo visita della città di Terni con la stessa guida incontrata a Carsulae. Terni non è una città votata al turismo di massa ma ha comunque una sua particolare bellezza.

Ci muoviamo verso il comune dove ci aspetta l’Assessore al Turismo per darci il benvenuto, con la speranza che il club sia foriero presso altri sodalizi di camperisti e turisti in genere.

In comune ci attende anche Marcello, Presidente della Federazione Umbria (mio compagno di tante battaglie nel direttivo di Confedercampeggio Nazionale).

Dopo la visita al comune continua il nostro giro per la città che si conclude al Duomo, un edificio a tre navate a croce latina, nulla di che. A questo punto il gruppo si divide: alcuni pranzano ai ristoranti nei dintorni, altri tornano ai camper. La giornata alterna nuvole e sole. In serata è prevista la Festa di Primavera con la sfilata dei carri allegorici. Sono alcuni anni che a Terni piove il 30 aprile ma noi portiamo fortuna e tutto si svolge regolarmente. Alle 21,00 come da programma inizia la sfilata: figuranti in costumi medioevali, carri, musica. La competizione tra i vari rioni ha inizio.

La kermesse per le vie del centro si svolge lentamente. Si arriva a mezzanotte e viene eletto il rione e naturalmente il carro vincitore.

Questa la ricompensa per chi ha avuto la costanza di attendere la fine della sfilata.

Ecco il carro più bello →

Siamo giunti al 1° maggio. Con i camper ci trasferiamo al campo sportivo di Collescipoli. Il campo è inutilizzato da anni. Il comune di Terni ha provveduto a tagliare l’erba e renderlo praticabile per i nostri mezzi.

Il borgo con non più di 400 abitanti si sta spegnendo pian piano. Ha diversi monumenti storici e luoghi d’arte pregevoli ma è completamente ignorato dal flusso turistico.

A mezzodì il pranzo di commiato nella taverna del borgo. Piatto forte, Gnocchetti alla Collescipolana e Ciriole alla Ternana, ma non tralasciamo i salumi, la grigliata, i dolci ecc.

Inizia il ritorno, alcuni rimangano a sonnecchiare nel campo sportivo ma la maggioranza parte subito con destinazione Lombardia.

Il socio Massimo ha svolto un lavoro eccezionale nel preparare questo raduno itinerante nelle sue terre. Lo vogliamo ringraziare immensamente. Ringraziamo altresì l’Assessore al Turismo Michela Bordoni che ci ha ospitati nel Comune e che abbiamo omaggiato del nostro gagliardetto sociale. Grazie a tutti quanti hanno collaborato alla preparazione e allo svolgimento del raduno. Un invito ai soci A.B.C. delle varie regioni d’Italia a farsi promotori di simili iniziative nelle loro terre. Alla prossima avventura.

A. Malaguti

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