7 minute read

Clark

Next Article
Intralogistica

Intralogistica

La volontà di ripartire

ROLF EITEN, CEO DELLA FILIALE EUROPEA, PARLA DELLE STRATEGIE E DELLA NUOVA SPINTA DEL GRUPPO NEL VECCHIO CONTINENTE, NEL DOPO PANDEMIA. NEL SEGNO DELL’IDENTITÀ DI PRODOTTO E DELL’AUTONOMIA DI APPROVVIGIONAMENTO E SUPPLY CHAIN

Advertisement

La pandemia è ancora presente e continua a cambiare la vita delle imprese sullo scenario internazionale. Questa sfida globale coinvolge naturalmente anche il comparto della movimentazione industriale e logistica ed è Rolf Eiten, presidente e CEO di Clark Europe, a delineare in modo preciso una strategia esemplare. Quella di un costruttore che ha saputo adattarsi a questa emergenza straordinaria, rilanciando una nuova prospettiva di mercato.

Dopo oltre un anno e mezzo di pandemia da Covid-19, che cosa è cambiato nel lavoro quotidiano che si svolge nelle sedi Clark?

L’home office e la collaborazione virtuale sono ormai consolidati nella nostra azienda. Le comunicazioni con i nostri partner commerciali e con i colleghi dell’organizzazione Clark si svolgono tramite videoconferenza, mentre i nostri team lavorano sui progetti con l’impiego di lavagne digitali, impiegando piattaforme di presentazione virtuale per formare i nostri partner commerciali. La pandemia da Coronavirus ci ha dimostrato che la comunicazione virtuale funziona bene e con essa abbiamo la possibilità di risparmiare tempo e risorse. Tuttavia, a lungo termine non può sostituire completamente gli incontri in presenza. La cooperazione con i nostri partner commerciali e in particolare con i clienti, si basa sempre sul contatto personale nelle sedi societarie.

Come descriverebbe la situazione economica attuale di Clark?

Dopo un notevole calo degli ordini nel primo semestre del 2020 a causa della crisi da Coronavirus, si è realizzata una forte ripresa nel secondo semestre del 2020; così, siamo stati in grado di chiudere l’anno finanziario 2020 con una crescita di poco più del 3% rispetto all’anno precedente. Nella prima metà del 2021, la situazione degli ordini è più confortante che mai. Il mercato del Material handling, quest’anno, nella nostra regione di riferimento, è in crescita del 70% rispetto all’anno precedente. A livello globale, Clark è stata in grado di aumentare il volume degli ordini del 50% nello stesso periodo. Nella regione EMEA - Europa, Medio Oriente e Africa - abbiamo aumentato l’acquisizione di ordini dell’80%. Non credo che nessuno si aspettasse che il mercato potesse avere un rimbalzo simile. Una complicazione, tuttavia, c’è. Noi, come molti dei nostri concorrenti, abbiamo problemi nella catena di approvvigionamento e nell’acquisto di componenti, dato che molte parti provengono dall’Asia. La conseguenza per i nostri clienti è quella di un’attesa molto più lunga per la consegna dei veicoli. Tuttavia, la catena di approvvigionamento non è l’unica sfida che il mercato sta affrontando. Riscontriamo anche un drastico aumento dei costi di trasporto, ritardi nelle consegne a causa dei colli di bottiglia nel

trasporto marittimo e il costante aumento dei prezzi delle materie prime. L’industria opera attualmente in un contesto molto difficile.

Il fatto che per anni non solo l’approvvigionamento di pezzi di ricambio, ma anche interi processi di produzione siano stati trasferiti all’estero, e in particolare in Asia, si sta rivelando un boomerang per i produttori?

Le relazioni commerciali tra Europa e Asia sono diventate sempre più forti nel corso degli anni. Le aziende non solo hanno realizzato un enorme volume di ordini in Estremo Oriente, ma vi hanno anche trasferito la propria tecnologia. Oggi, non c’è quasi nessuna azienda che non compri materiale dalla Cina. Quindi ci troviamo di fronte più o meno allo stesso dilemma. Credo che la pandemia da Covid-19 ci abbia appena mostrato molto chiaramente quanto sia grande il pericolo di questa dipendenza dall’Asia, che finora tutti abbiamo accettato. Certamente si sta rivelando un boomerang il fatto di aver esternalizzato la produzione in Asia per risparmiare sui costi. Ora stiamo pagando questa decisione a caro prezzo sotto tutti i punti di vista.

Quali misure avete preso per contrastare questa situazione?

Per assicurare la nostra catena di approvvigionamento, abbiamo predisposto un numero adeguato di macchine a stock in una fase iniziale. Inoltre, abbiamo preso una serie di misure in collaborazione con le fabbriche Clark in tutto il mondo e le società di trasporto. Cioè, abbiamo visitato i nostri fornitori per avere un’idea della situazione in loco e per scoprire come possiamo aiutarli ad accelerare l’approvvigionamento dei materiali. Per esempio, abbiamo ordinato delle quantità di componenti in anticipo per aiutare i fornitori, abbiamo cambiato fornitori per ridurre i costi e abbiamo cercato nuovi vettori per accelerare le consegne. Quindi, a questo punto, la produzione è attiva e funzionante in tutti i nostri stabilimenti e anche le catene di approvvigionamento sono in gran parte intatte. Ci vuole solo un po’ più di tempo.

Si rammarica il progetto di una nuova linea di assemblaggio a Duisburg non sia ancora avviato?

No, al contrario! Sono contento che questo progetto sia stato messo in stand-by per il momento. L’assemblaggio a Duisburg non cambierebbe significativamente la situazione attuale, perché il 95% dei pezzi verrebbe comunque dall’Estremo Oriente seguendo un sistema modulare. Saremmo esattamente nella stessa situazione di dipendenza e avremmo forse solo una maggiore flessibilità nel montaggio dei componenti.

Quindi impiegherete in altro modo le risorse destinate inizialmente?

Assolutamente! Abbiamo posto l’accento sul business dell’usato e sull’espansione della nostra produzione diretta per l’area di Duisburg.

Vuol dire che impiegherete le risorse dell’officina per il ricondizionamento dei carrelli usati?

Esattamente! L’anno scorso, abbiamo iniziato ad acquistare veicoli usati per un avviamento sperimentale, in modo da inaugurare un processo efficiente e di qualità nel ricondizionamento dei carrelli usati. Abbiamo realizzato un investimento ulteriore, tra l’altro, nel reparto verniciatura già esistente, modernizzandolo e migliorandolo. Ora possiamo verniciare le macchine con un processo a umido, per ottenere una qualità della verniciatura molto più alta e più durevole. Questo significa che il cliente può contare su carrelli ricondizionati di altissimo profilo. Il pubblico se n’è già accorto ed è corso già a comprarli. Ora stiamo espandendo questo settore di attività in modo progressivo, in parallelo con la forte ripresa della vendita di carrelli nuovi.

Avete realizzato anche un’espansione della vostra gamma di prodotti? Nelle tipologie da interni, la gamma di carrelli con tecnologia agli ioni di litio è già stata ampliata? Direi proprio di sì. L’anno scorso abbiamo ampliato la nostra gamma di transpallet con la serie WPio dalla capacità di carico da 1,2 a 2 t. Gli operatori potranno beneficiare in futuro dei vantaggi delle batterie agli ioni di litio implementate Clark, in assenza di manutenzione, con alta densità di energia e corrispondenti alte prestazioni, abbinate al beneficio della ricarica intermedia veloce. Con il COP1, invece, abbiamo lanciato un commissionatore che non solo è estremamente efficiente nel prelievo di merci ma, grazie alla piattaforma di lavoro elevabile, assume valori di versatilità come scala mobile e PLE. Abbiamo anche ampliato la gamma di transpallet manuali

con i modelli HPT Eco e HPT Premium. Entrambi i carrelli sono caratterizzati da un’elevata stabilità e da un funzionamento semplice e hanno una capacità di carico di 2.500 kg, con l’HPT Eco progettato per applicazioni più leggere e l’HPT Premium per applicazioni più impegnative.

Qualcosa è cambiato anche con la tecnologia dei motori?

Assolutamente! Nel 2020, Clark ha implementato un motore Kubota Stage V con filtro antiparticolato e catalizzatore di ossidazione per i carrelli elevatori diesel delle serie C40-55sD e C60-80D900 con capacità di carico da 4 a 8 t. Questa fase apre la strada ad applicazioni inedite di questi carrelli che in passato non erano possibili, proprio per l’assenza del filtro antiparticolato.

Avete anche presentato una nuova soluzione per la logistica della produzione.

Certo, l’informazione è corretta. Clark ha lanciato sul mercato un sistema di rimorchiatore già all’inizio dell’anno. Con questa soluzione all-in-one, abbiamo pensato alle esigenze specifiche dei clienti industriali. Il treno di rimorchiatori è composto dal trattore Clark CTX4070 con un carico del rimorchio di 4 o 7 t e dai rimorchi CTR01 e CTR02. Il rimorchio CTR01, concepito come un unico telaio a U, è progettato per i clienti che devono trasportare principalmente Euro pallet. Può comprendere un carrello mobile su cui si possono trasportare europallet con un carico massimo di 1.200 kg. Il rimorchio a doppia U CTR02 può accogliere sia gli europallet che altri tipi di pallet comunemente usati nell’industria. Per mezzo di una trave centrale mobile, l’operatore può scegliere in modo flessibile tra un carrello con una dimensione di 1.600 x 1.000 mm e un carico utile fino a 1.600 kg o due carrelli con un peso di carico di 800 kg ciascuno. Attualmente stiamo implementando un nuovo progetto del cliente in questo settore. A questo scopo abbiamo ampliato la nostra gamma di carrelli con veicoli con una capacità di carico di 3 t.

This article is from: