Investment World Magazine - Maggio 2012

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Maggio 2012

Pubblicazione Economico Finanziaria

CONTENUTI Presentazione Numero dedicato a: Independent Financial Advisory

Speciale - iShares e l’Independent Financial Advisory ETF: uno fra gli strumenti che meglio si sposano con questo modello di servizio

INDEPENDENT

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Approfondimento - Nafop: IFA in arrivo l’Albo - Ascosim Il principio dell’ indipendenza nel Codice etico delle Sim di Consu4 lenza

Sotto la lente - JC & Associati : La cultura dell’ Independent Financial Advisory in Italia - IFAWORLD.it dal 2009 il sito di riferimento per 10 i Financial Advisors

Focus - Lyxor ETF S&P 500 VIX Futures Enhanced Roll. Un ETF innovativo che consente di esporsi alla Volatilità 14

FINANCIAL ADVISORY


SPECIALE

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iShares e l’Independent Financial Advisory L’ETF appare sempre più come uno fra gli strumenti che meglio si sposa con questo modello di servizio Lo sviluppo della consulenza finanziaria a pagamento sta portando notevoli benefici per gli investitori iShares ha iniziato a collaborare con il mondo dell’Independent Financial Advisory a livello commerciale da quando è presente sul mercato italiano.

usufruire di tutti i vantaggi degli ETF combinandoli con fondi, titoli o altri strumenti. Come iShares da almeno due anni stia-

Per tale motivo è da anni che condividiamo il percorso intrapreso dal mondo dell’Independent Advisory in qualità di partner. Sebbene riteniamo che la vera indipendenza risieda nella modalità di pricing della consulenza per il cliente (fee only) nell’attività di costruzione e manutenzione del portafoglio, vediamo gli Independent Financial Advisors come interlocutori privilegiati nel mondo dell’advisory. Oggi stimiamo che l’utilizzo degli ETF sia presente nei portafogli dei clienti dei consulenti indipendenti con percentuali tra il 20% e il 30%, ma tali percentuali sono in progressione. Per tale motivo non possiamo che auspicare la crescita della categoria e l’affermazione sul mercato da parte di questi professionisti della consulenza finanziaria. Lo sviluppo della consulenza finanziaria a pagamento sta portando notevoli benefici per gli investitori. Tramite la consulenza gli stessi possono infatti

private e diverse reti di promozione finanziaria hanno creato un servizio di consulenza con il modello a parcella dimostrando di essere all’avanguardia rispetto a modelli distributivi alternativi, sia in Italia che in Europa. Mi riferisco, ad esempio, all’introduzione del modello di open architecture oppure alla percentuale dell’asset class azionaria presente nei portafogli dei clienti dei private banker e promotori o ancora al supporto ai clienti durante la recente crisi. Tutti questi aspetti presentano una similitudine con il modello distributivo americano che, come sappiamo, si caratterizza per efficienza. L’introduzione del servizio di consulenza a parcella va esattamente in questa direzione. Naturalmente siamo ancora all'inizio del processo ed è necessario del tempo per abituare clienti e consulenti ad adottare un modello che quando sarà a regime permetterà di utilizzare tutti i tipi di strumenti indipendentemente dalla remunerazione che gli stessi garantiscono al distributore. A questo riguardo, come avviene negli Stati Uniti, l'introduzione degli ETF rappresenta un passo importante per costruire il portafoglio in maniera ottimale. Allo stesso tempo la presenza di ETF rappresenta una sorta di cartina di tornasole per valutare la bontà dei portafogli e la mancanza di conflitti d'interesse.

Emanuele Bellingeri - Responsabile per l’Italia di iShares

mo lavorando con consulenti, private banker e promotori per permettere agli stessi di conoscere meglio lo strumento e i primi segnali sono ottimi: stiamo organizzando sempre più incontri e eventi di formazione. Inoltre, ormai quasi tutte le banche

A fronte di questo cambiamento epocale che si sta verificando negli intermediari che erogano consulenza finanziaria (e per gli stessi clienti), anche i “fornitori” di prodotti devono ripensare e rimodellare la propria value proposition. Infatti, in una logica non più product driven ma service driven, i criteri per la scelta dei prodotti cambiano. A fronte di un precedente focus, accan-


to alla qualità del prodotto, sul pricing e la redditività dello stesso prodotto, cambiano i criteri. In un regime di consulenza service driven la sensibilità si sposta non solo sull’efficienza del prodotto all’interno dei portafogli, ma anche sul servizio offerto dal product provider. Prendendo l’ETF come case study si può rilevare come l’attività principale in un modello di consulenza da parte di un product provider sia rivolta ai team di advisory. Infatti, a fronte di nuove esigenze derivante dalla disponibilità sul mercato di nuovi prodotti, è necessario un servizio adatto a ogni nuova esigenza : da approfondimenti tecnici a portafogli modello, dall’implementazione di possibili strategie con ETF alla facilitazione dello screening e selezione di prodotti, dalla due diligence al supporto al trading e alla negoziazione. Emerge anche, da un’evidenza empirica, la necessità, in una fase successiva, di una nostra diretta collaborazione con la direzione commerciale per il training e la formazione dei private banker e consulenti sulla conoscenza dello strumento ETF spesso percepito come un prodotto “commodity”. Superata la barriera della redditività (in un regime di consulenza finanziaria a pagamento) e della limitata conoscenza (tramite il supporto ai team di advisory e la formazione sullo strumento alla rete commerciale), l’ETF appare sempre più come uno fra gli strumenti che meglio si sposa con questo modello di servizio. Se infatti fino ad oggi l’utilizzo di ETF nei portafogli dei clienti privati avveniva principalmente tramite wrapped products (gestioni patrimoniali, fondi di fondi, certificati, unit linked), il superamento della barriera commissionale

permette un sempre più ampio utilizzo diretto. Le proprietà tipiche dell’ETF , tra cui trasparenza, liquidità, diversificazione, flessibilità, costi contenuti e patrimonio segregato, ne fanno uno strumento ideale per il cliente finale. Inoltre, la facilità di utilizzo, grazie all’accessibilità sul mercato, ai minori oneri amministrativi rispetto ad altri prodotti, alla possibilità di concentrarsi più sull’asset allocation rispetto allo stock bond fund picking, i costi contenuti, le commissioni di negoziazione e la complementarietà con altri prodotti (come obbligazioni e strumenti a gestione attiva) ne fanno altresì uno strumento ideale per la banca/intermediario, sia per il team di advisory che per il consulente. Riproduzione R ise rva ta


APPROFONDIMENTO

Independent Financial Advisory In arrivo l’Albo: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo è l’ultimo passaggio di un iter normativo durato quattro anni

Nafop: I soggetti interessati a questa professione che si iscriveranno all’Albo nei primi tre anni dalla sua costituzione saranno almeno 5.000 A metà aprile il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Mario Monti, ha firmato il Decreto che disciplina i requisiti patrimoniali e di indipendenza delle Società di Independent Financial Advisory – Srl e SpA - nonché i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza degli esponenti aziendali delle stesse società. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo è l’ultimo passaggio di un iter normativo durato quattro anni e che porterà all’avvio dell’operatività dell’Albo dei consulenti finanziari. “Abbiamo accolto con grande soddisfazione la notizia della firma di Monti – ha commentato Cesare Armellini, presidente dell’associazione di categoria NAFOP. – In questi anni la nostra associazione ha sviluppato un’intensa campagna di lobbying affinché la Mifid fosse recepita correttamente nel nostro Paese e gli Independent Advisors potessero essere individuati e riconosciuti dagli investitori privati, dalle aziende e dagli istituzionali. In Italia, dove il mercato finanziario è dominato dal sistema bancario e in misura più limitata dalle reti di vendita, non è stata un’impresa facile, ma ci siamo riusciti, e con la firma del professor

Monti siamo ad una svolta. Con questo Governo tecnico – sottolinea Armellini - riusciremo a concretizzare quello che a detta di molti sarà un passo importante che rivoluzionerà il panorama finanziario italiano, ovvero l’istituzionalizzazione di una categoria professionale che opera in assenza di conflitti di interessi nei consigli alla clientela”.

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clienti, e conta oggi circa 300 studi di consulenza indipendente associati: ancora numeri risicati se si pensa che, secondo le previsioni risultanti dal documento conclusivo del Tavolo di lavoro istituito da Consob - al quale ha partecipato NAFOP in prima persona - e volto ad accelerare la costituzione dell’Albo dei consulenti finanziari, sono migliaia gli operatori finanziari in attesa di intraprendere l’attività di consulente indipendente: “Nonostante si tratti di stime “prudenzialmente assai basse”, così come sono state definite nel Documento – ricorda Armellini - i soggetti interessati a questa professione (private bankers, promotori, bancari, mediatori creditizi, commercialisti, consulenti aziendali) che si iscriveranno all’Albo nei primi tre anni dal-

NAFOP è nata nel 2005 per dare voce ai professionisti e alle società di consulenza in materia di investimenti senza conflitti di interesse e remunerata esclusivamente a parcella dai Cesare Armellini - Presidente NAFOP


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la sua costituzione saranno almeno 5.000. E così ogni risparmiatore che sia un privato, un’azienda o un istituzionale avrà la possibilità di individuare facilmente i professionisti o le società “fee only” (solo a parcella) alle quali affidarsi per le proprie scelte di investimento”. Al momento, infatti, la categoria, oltre a non essere molto numerosa a causa di un vuoto normativo che ha di fatto “congelato” per quattro anni la professione, non è nemmeno molto conosciuta dagli investitori italiani, che sono tradizionalmente abituati ad affidare la gestione dei propri risparmi agli istituti di credito o ai promotori finanziari. L’avvento della crisi e con essa quello della sfiducia sugli operatori tradizionali li sta portando a cercare delle alternative: “è per questo che la domanda di Independent Advisory, ovvero remunerata esclusivamente a parcella dal cliente, è in costante crescita – eviden-

zia Cesare Armellini: – i nostri associati registrano quotidianamente un aumento del numero di clienti e di masse sotto consulenza. I risparmiatori più “evoluti” ci hanno già trovati, hanno scoperto la nostra esistenza e capito l’importanza del nostro ruolo, e il tasso di fidelizzazione è vicino al 100%: una volta toccato con mano il valore aggiunto di una consulenza esente da conflitto di interesse, in quanto slegata da logiche commerciali di vendita di prodotti, è difficile allontanarsi. Il compito di NAFOP, oggi ancora di più, è comunicare al mercato che esiste questa possibilità, questa alternativa, e quali sono i benefici che i risparmiatori ne possono trarre”. Per questo motivo l’Associazione da tre anni realizza campagne di comunicazione sui principali media finanziari e seminari sul territorio. Per il 2012 NAFOP ha organizzato una conferenza al Salone del Risparmio e una all’ITFo-

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rum, dal titolo “Il mio patrimonio supererà la crisi dei mercati finanziari? Il parere dei consulenti finanziari indipendenti” e in autunno la consueta campagna pubblicitaria sui giornali oltre ad una tavola rotonda con le Istituzioni. “Sarà un anno di lavoro intenso per la nostra Associazione – conclude Armellini – ma crediamo che il lavoro di semina stia per concludersi per lasciare finalmente spazio alla raccolta dei frutti. Nel panorama della finanza italiana entrerà di diritto una nuova figura consulenziale, che sarà sicuramente apprezzata dai risparmiatori e che dovrà servire a garantire l’abbattimento dell’asimmetria informativa spesso presente, fino ad oggi, nel rapporto investitore/operatore tradizionale”. R iproduzione R iservata


APPROFONDIMENTO

La revisione della Regolamentazione MiFID Il principio dell’ indipendenza nel Codice etico delle Sim di Consulenza La proposta di Direttiva di revisione della MiFID individua nell’ambito del servizio di consulenza, la species della consulenza “indipendente” Uno dei principali obiettivi su cui si fonda l’impianto regolamentare della Direttiva Mifid è l’accrescimento del grado di protezione e la tutela dei risparmiatori.

mandazioni personalizzate di investimento, ha elevato la consulenza in materia di investimenti al rango di servizio finanziario soggetto a riserva.

La Direttiva, prendendo atto della sempre maggiore rilevanza delle racco-

La proposta di Direttiva di revisione della MiFID, elaborata dalla Commissione

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Europea e pubblicata il 20 ottobre 2011, contiene alcune novità importanti per quanto concerne la tutela dei risparmiatori nell’ambito del servizio di consulenza in materia di investimenti. L’art.24 comma 3 della Direttiva prevede, in tema di informazioni che devono essere fornite ai clienti o ai potenziali clienti, che gli intermediari specifichino: •se il servizio di consulenza è fornito con modalità di indipendenza (“on an indipendent basis”), •se è basato su un’analisi ampia o ristretta degli strumenti finanziari presenti sul mercato e... •se la valutazione di adeguatezza delle raccomandazioni di investimento viene svolta su base continuativa. Al comma 5 del medesimo articolo, la Direttiva indica i requisiti minimi che devono essere garantiti dagli intermediari che dichiarano al cliente ed intendono svolgere il servizio di consulenza secondo modalità di indipendenza: •le raccomandazioni di investimento devono scaturire dall’analisi di un numero sufficientemente ambio di strumenti finanziari, con riguardo sia alla tipologia che all’emittente e non devono essere limitate a strumenti finanziari emessi da entità di gruppo o correlate; •l’intermediario non deve ricevere commissioni, retrocessioni o altri benefici monetari da terze parti. La proposta di Direttiva di revisione della MiFID individua quindi, nell’ambito del servizio di consulenza, la species della consulenza “indipendente”, fornendo una chiara indicazione delle informazioni al cliente e delle modalità operative che devono essere rispettate dagli intermediari.

Massimo Scolari - Segretario Generale Ascosim : associazione delle Sim di

C on su le n za

Ciò si situa nel solco di provvedimenti


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verse condizioni economiche. La proposta di revisione della Mifid è stata presa in esame dalla Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo; in data 16 marzo 2012 è stato presentato un Rapporto (Relatore Markus Ferber) che prevede la soppressione di una parte del paragrafo 5 dell’art.24, eliminando quindi ogni riferimento alla tipologia indipendente del servizio di consulenza.

normativi e regolamentari approvati in sede nazionale da alcuni paesi dell’Unione Europea e nel nostro Paese, che prevedono esplicitamente l’indipendenza come condizione per lo svolgimento del servizio di consulenza finanziaria. Secondo il punto di vista della nostra Associazione, l’indipendenza nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti rappresenta una delle condizioni essenziali che assicurano l’oggettività delle raccomandazioni di investimento fornite al cliente. Nell’ottica di garantire un maggior grado di protezione dei risparmiatori, è quindi auspicabile che la modalità di indipendenza nello svolgimento del servizio di consulenza sia prescelta ed attuata da un elevato numero di intermediari finanziari e non venga limitata all’attività dei soli consulenti indipendenti (persone fisiche o società di consulen-

za finanziaria). Tuttavia il servizio di Financial Advisory può essere svolto mediante una pluralità di modelli di servizio; la proposta di revisione della Direttiva riconosce implicitamente che esso possa essere prestato anche in assenza del requisito dell’indipendenza (cosiddetta “consulenza ristretta”), nel caso di un limitato universo di strumenti finanziari considerato oppure nel caso in cui l’intermediario riceva commissioni sui prodotti finanziari oggetto della consulenza. In tale ipotesi risulta a nostro avviso corretta la previsione dell’art. 24 comma 3 della Direttiva, secondo il quale il cliente debba essere preventivamente informato in merito alle diverse caratteristiche del servizio, e quindi possa liberamente scegliere tra un servizio di consulenza “indipendente” oppure “ristretto”, ai quali corrisponderanno diverse modalità di servizio nonché di-

Rimane tuttavia, anche in questa proposta, l’obbligo della comunicazione preventiva al cliente sui conflitti di interesse e gli “inducements”. Il dibattito sul tema da parte delle diverse istituzioni europee è quindi tuttora molto aperto ed è prematuro, ad oggi, pronosticarne gli esiti. Indipendentemente dagli esiti della discussione in corso a livello europeo, le Sim di pura Consulenza si sono già ispirate ai principi e alle modalità operative delineate dalla Direttiva di revisione della Mifid. Infatti, nell’Assemblea straordinaria di Ascosim, tenutasi il 20 gennaio 2011, le Sim di consulenza hanno approvato all’unanimità un Codice Etico che recepiva, anche sulla base del documento di consultazione del dicembre 2010, le novità introdotte dalla Direttiva di revisione della MiFID. Si riportano in estratto alcuni artico-


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li del Codice Etico di Ascosim che evidenziano l’adesione ai principi contenuti nel testo della Direttiva di revisione della MiFID..

Art. 4 comma f: Le Società si impegnano a monitorare con continuità i risultati dei portafogli o delle operazioni raccomandate ai clienti;

no l’integrale accreditamento al cliente di eventuali benefici derivanti dall’attività di consulenza (retrocessioni, sconti).

Art. 2 comma b: Le Società intendono mantenere l’indipendenza rispetto ad altri intermediari (gruppi bancari o assicurativi) ed emittenti di strumenti finanziari quotati, al fine di assicurare una completa oggettività nella prestazione del servizio di consulenza.

Art. 4 comma c: Le Società si impegnano a considerare, ai fini delle raccomandazioni di investimento relative ad ogni specifico settore o classe di attività, per quanto possibile, l’universo degli strumenti e dei prodotti finanziari presenti sul mercato, ed effettuare processi di selezione mediante criteri oggettivi;

R iproduzione R iservata

Art. 3 comma a: Le Società si impegnano a raccogliere le informazioni necessarie a valutare l’adeguatezza del servizio di consulenza per il cliente e verificare la sussistenza del giudizio nel tempo, aggiornando opportunamente le informazioni sul cliente;

Art. 2 comma d: Le Società, nell’ambito del servizio di consulenza in materia di investimenti, si astengono dal percepire incentivi o utilità connessi a strumenti o servizi finanziari e garantisco-

INVESTMENT ADVISORY per clienti privati ed istituzionali. JC & Associati, da oltre dieci anni competenze ed idee per investire in modo indipendente.

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JC & ASSOCIATI SIM S.p.A. Via Antonio Canova, 19/A 20145 Milano Tel.: +39 02 87282700 Fax: +39 02 87282711 info@jcinvestimenti.it



SOTTO LA LENTE

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JC & Associati La cultura dell’independent Financial Advisory in Italia Obiettivi raggiunti e regole da non dimenticare mai Negli ultimi anni il concetto di consulenza finanziaria indipendente ha avuto una notevole diffusione tra clientela privata che ha associato correttamente la consulenza indipendente ad una maggiore competenza e soprattutto all’assenza di conflitti di interessi. Tuttavia esistono altri concetti altrettanto importanti che si devono ancora consolidare. Alcune “regole da non dimenticare mai”. Il concetto di Portafoglio: questo sconosciuto La teoria classica ipotizza che un buon portafoglio debba essere diversificato; nondimeno in pochi sanno veramente come fare. Avere in portafoglio tante emissioni obbligazionarie dello stesso stato sovrano non vuol dire diversificare, bensì concentrare rischio emittente e valutario. Costruire portafogli che tendano ad un constante miglioramento del profilo rischio/rendimento, nonchè tenere sotto controllo volatilità e decorrelazione, richiede un team di analisti professionali. Il cliente dovrebbe focalizzarsi sempre sul risultato complessivo del portafoglio e non sui titoli che hanno perdite potenziali; proprio loro potrebbero infatti aiutare il nostro portafoglio in futuro. Un corretto profilo di rischio: decisioni razionali & serenita’ Un aspetto troppo spesso sottavalutato dall’investitore e che richiede invece un

investimento iniziale importante in termini di tempo è la corretta individuazione del proprio profilo di rischio. Il profilo di rischio va costruito non in base alle opportunità di mercato ma in funzione a reali cambiamenti avvenuti nella sfera personale dell’investitore. Queste variabili dovrebbero includere nell’ordine: età, patrimonio, reddito, propenisone al rischio, esperienza in materia di investimenti, spese e piani futuri. Un corretto profilo di rischio si deve tradurre in un’asset allocation ottimale in quanto statisticamente, una percentuale tra il 65% e l’80% della performance di un portafoglio deriva della scelte di “asset allocation”. Il rimanente deriva dalle scelte di “stock e bond picking” e dalle scelte di “market timing”.

prare & quando vendere Quante volte presi dallo sconforto si sono consolidate delle perdite e quante volte vinti dall’euforia non si è preso profitto? Una consulenza indipendente deve aiutare il cliente a prendere decisioni razionali. Se in portafoglio si hanno azioni di una società estremamente sottovalutata non bisogna preoccuparsi se in quel momento l’investimento è penalizzato perchè come abbiamo visto il market timing non è la componente principale delle performance di medio lungo periodo. Ovviamente è fondamentale essere rispettosi del profilo di rischio non concentrando eccessivamente il portafoglio. Allo stesso tempo la volatilità è un concetto da non demoninizzare: rappresenta un rischio ma anche un’opportunità.

Per determinare il risultato di un portafoglio sono dunque mediamente di gran lunga predominanti le decisioni di asset allocation rispetto a tutte le altre. Il valore reale dei tuoi inves t i m e n t i : Riccardo Tajé - Responsabile clientela istituzionale quando com- JC &Associati


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Anticipare il ciclo economico e non seguirlo: non seguire le mode

mette di approfittare di importanti occasioni di investimento.

Un errore molto comune che è quello di ridurre drasticamente gli investimenti nei momenti di mercato difficile per aspettare momenti migliori.

Si pensi ad esempio alle oppurtunità create da British Petroleum nel 2010 o dal Giappone nel 2011.

Da anni pubblichiamo analisi e commenti sui mercati che oltre a potersi tradurre in raccomandazioni personalizzate permettono al cliente di seguire il nostro metodo di analisi e scelta degli investimenti.

La liquidità può essere anche il mezzo migliore per ridurra la volatilità

Investment Advisory: distiguere i volenterosi dai migliori

Trasparenza e informazione: diritti e doveri dell’investitore

Di fronte a numerose proposte di consulenza il cliente è spesso disorientato e fatica ad individuare i consulenti migliori. Se per consulenza finaziaria siamo alla ricerca di professionisti che ci aiutino ad investire i nostri risparmi nel mercato mobiliare stiamo implicitamento cercando qualcuno che ci aiuti a gestire il nostro portafoglio. Per fare tutto questo e seguire sempre le “regole da non dimenticare mai” è utile trovare un team di professionisti che abbiano maturato esperienza sulle diverse classi di investimento.

Quando poi si decide di tornare ad investire i momenti migliori sono già passati: 2002-2005: pochi investimenti sull’azionario. Panic selling prima 2005-2009: troppo rischio sull’azionario. Rientro a ciclo economico esaurito 2009-2011: pochi investimenti sull’azionario. Panic selling prima Seguire rigorosamente il proprio profilo di rischio vuol dire sovrappesare e sottopesare in modo graduale le diverse classi di investimento rimanendo sempre all’interno dei limiti di portafoglio. Considerare ad esempio la parte azionaria come un interruttore che si può accendere e spegnere a piacimento è un’idea che attrae ma che in pratica non paga mai. Una volta usciti dal’azionario, spesso consolidando delle perdite, molto difficilmente ci si riaccede in tempo per beneficare del prossimo movimento positivo.

Tante persone impiegano moltissimo tempo nella scelta di una nuova autovettura o una casa ma pochissimi fanno altrettanto per seguire i loro investimenti. Oggi grazie ad internet si puo essere vicini al cliente ed informalrlo, non solo con il classico incontro personale o la telefonata, ma soprattutto con il canale digitale che ci permette di veicolare in modo istantaneo la nostra ricerca ed idee di mercato ad un pubblico sempro più vasto. In JC & Associati Sim crediamo moltissimo nelle potenzialità della rete e negli anni abbiamo creato quattro siti internet: www.jcassociatisim.it www.jcinvestimenti.it www.jcnetwork.it www.jctrading.it per mantenere informati i nostri clienti.

Cash is King: non avere fretta di investire la liquidita’ Tutti si ricordano come solo quache anno fa la liquidità fosse un problema; addirittura tenerla sul conto corrente dava quasi l’impressione di perdere importanti opputunità di investimento. In realtà la liquidità è sempre stata una importante classe di investimeto che ci permette di navigare meglio durante i momenti di mercato difficile e ci per-

Confrontate sempre l’esperienza dei team di advisory che si propongono di seguire i vostri investimenti; è praticamente impossibile che una sola persone sia eccelente su tutti i prodotti e le strategie offerte dal mercato. R iproduzione R iservata


SOTTO LA LENTE

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www.IFAWorld.it Dal 2009 il sito di riferimento per i Financial Advisors

Portale totalmente gratuito, accessibile in ogni sua parte senza necessità di registrazione, fa della competenza e serietà le basi portanti della sua ragione d’essere. L’Independent Financial Advisor fee only, è una figura professionale che fornisce consulenza finanziaria indipendente ai propri clienti e che viene remunerata esclusivamente a parcella. Si tratta di una figura presente e ben regolamentata all’interno del sistema finanziario anglosassone, ma ancota poco conosciuta in Italia. Questa diversità nasce da diversi fattori storici e culturali, che partendo da una limitata cultura finanziaria, arrivava ad un sostanziale approccio fideistico nelle capacità taumaturgiche delle banche e dei promotori finanziari, ai quali ci si affidava totalmente e con pochissima capacità di confronto. I tempi cambiano e se questo è vero in ogni ambito della vita delle persone, lo è ancora di più nel settore finanziario, nel quale le esigenze mutano con sorprendente rapidità, le conoscenze raggiungono sempre un maggior numero di soggetti e le persone si evolvono. Gli investitori, in numero sempre maggiore, si stanno accorgendo della necessità di poter usufruire dei servizi di un soggetto, libero da ogni possibile conflitto di interesse, e remunerato esclusivamente a parcella. Questa esigenza sempre più sentita da parte degli investitori, ha trovato finora un freno a causa di un quadro normativo incompleto e della mancata operatività dell’Albo degli IFA.

Questo vincolo è ormai caduto anche in Italia, ed il professor Monti ha firmato il decreto che disciplina i requisiti patrimoniali e di indipendenza delle Società di Consulenza Finanziaria Indipendente ed i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza degli esponenti aziendali delle stesse società. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sancirà la fine di un lungo periodo di incertezza ed il definitivo avvio dell’Albo degli Independent Financial Advisors. Questo risultato è il frutto di uno sforzo congiunto di diversi soggetti, tra i quali come parte attiva si trova a pieno titolo IFAWorld.it. IFAWorld.it (1), primo sito italiano dedicato esclusivamente all’Independent Financial Advisory, nasce nel 2009. Portale totalmente gratuito, accessibile in ogni sua parte senza necessità di registrazione, fa della competenza e serietà le basi portanti della sua ragione d’essere. L’idea alla base è di far conoscere la figura dell’Independent Financial Advisor e diventare luogo d’incontro per tutte le persone interessate a questo argomento, sia per chi cerca consulenti che per chi offre consulenza. IFAWorld.it durante questi quattro anni si è ritagliato uno spazio sempre più

ampio di simpatie e di attenzione da parte dei navigatori della rete, ed è diventato un protagonista di questo settore. Questa crescita è dovuta alla dimostrata serietà e capacità di fornire informazioni puntuali capaci di far luce su ogni aspetto dell’Independent Financial Advisory, mantenendo un corretto rapporto con le diverse anime del settore. Uno degli aspetti che gli utenti hanno dimostrato di apprezzare è la newsletter gratuita che settimanalmente viene spedita a tutti coloro ce ne facciano specifica richiesta. IFAWorld.it durante questi anni si è inoltre caratterizzato per il notevole impegno profuso come media sponsor in tutte le manifestazioni, i convegni e gli incontri dedicati al tema dell’Independent Financial Advisory. Nell’intento di far conoscere la figura dell’Independent Financial Advisor, IFAWorld.it ha dato voce a tutte le diverse associazioni di categoria diventando di fatto la cassa di risonanza di tutte le loro iniziative, assumendo il ruolo di piazza virtuale nella quale trovare tutte le informazioni su questo argomento. L’Independent Financial Advisory ha senza alcun dubbio un futuro roseo davanti a se ed IFAWorld.it è determinata a proseguire nello sforzo di far crescere questo settore. IFAWorld.it vi aspetta per svelarvi giorno per giorno tutto ciò che l’Independent Financial Advisory ci riserverà in futuro, con serietà e competenza. R i produzi one R i servat a

(1)IFAWorld.it fa parte di una serie di siti italiani appartenente ad un Network Internazionale di Portali Finanziari.



FOCUS

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Lyxor ETF S&P 500 VIX Futures Enhanced Roll Un ETF innovativo che consente di esporsi alla Volatilità La Volatilità ha il pregio di essere inversamente correlata al mercato azionario Nel contesto attuale in cui la correlazione tra le varie asset class è relativamente elevata (e tende ad aumentare ulteriormente in caso di crollo dei mercati) non stupisce l’interesse degli investitori verso la Volatilità al fine di tentare di aumentare la diversificazione (e la protezione) del proprio portafoglio. La Volatilità infatti è una cosiddetta “hidden asset class” (al pari della Correlazione e dei Dividendi attesi) ed ha il pregio di essere inversamente correlata al mercato azionario con valori del coefficiente di correlazione che tipicamente

sono ricompresi tra -0,75 e -0,85 (come noto il coefficiente di correlazione spazia tra -1 e +1). Al riguardo da circa un mese è in negoziazione su Borsa Italiana il “Lyxor ETF S&P500 VIX Futures Enhanced Roll” (VIX IM), il 1° ETF quotato nel nostro paese che permetta di esporsi alla Volatilità (attraverso i VIX future) ottimizzando, al contempo, i costi di mantenimento della posizione (cost of carry). Il nuovo Lyxor ETF replica l’andamento dell’indice S&P500 VIX Futures Enhanced Roll Index che risulta composto dai future sull’indice VIX e (per la parte non impiegata nei margini dei citati future) da una componente di liquidità. Da notare che l’impiego dei future sul VIX risulta una scelta obbligata in quanto l’indice VIX (che misura la Volatilità del mercato azionario statunitense) non è tecnicamente replicabile.

Marcello Chelli - Referente Lyxor ETF italia

Come

anticipato

l’ETF risulta innovativo perché cerca di ridurre i costi di mantenimento della posizione sulla Volatilità: il suo indice di riferimento è infatti ottimizzato ed alloca dinamicamente la posizione tra « VIX future a Breve Termine » e « VIX future a Medio Termine ». I primi sono molto reattivi ai picchi di Volatilità, ma presentano un elevato costo di mantenimento a causa del contango (prezzi crescenti) della curva dei future stessi mentre, al contrario, i secondi hanno esattamente i pregi e difetti opposti. Di conseguenza l’indice investe sui VIX future a medio termine e si affida ad un algoritmo prettamente quantitativo al fine di spostarsi su quelli a breve solo nel caso di strappi al rialzo della Volatilità (per poi ricollocarsi sui VIX future a medio termine nel caso di Volatilità calante). L’ ETF risulta pertanto sensibile alla Volatilità, ma con un costo di mantenimento della posizione (cost of carry) ottimizzato. L’algoritmo di posizionamento tra VIX Future a breve e medio termine -Tipicamente si è posizionati sulle scadenze medie: 3°, 4° e 5° VIX future. -Se il VIX Index supera il 135% della sua media mobile a 15 giorni, allora ci si sposta sulle scadenze brevi: 1° e 2° VIX future. -Se il VIX Index scende sotto la sua media mobile a 15 giorni, allora ci si sposta sulle scadenze medie: 3°, 4° e 5° VIX future Punti di forza 1.Questo ETF consente a chiunque di investire sull’asset class Volatilità in ma-


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niera semplice, in tempo reale, a basso costo e con un lotto minimo di appena 100 Euro: infatti l’ETF è negoziato su Borsa Italiana come una normale azione. 2.La Volatilità è un’asset class che potrebbe risultare interessante in quanto è inversamente correlata al mercato azionario e, pertanto, se inserita in un portafoglio dovrebbe consentire di aumentare la diversificazione del portafoglio stesso. 3.L’ETF si espone alternativamente ai Vix future a medio e a breve termine sulla base di un innovativo algoritmo prettamente quantitativo che cerca di limitare il costo di mantenimento della posizione (cost of carry) sulla Volatilità: tale costo, infatti, può essere estremamente significativo a causa del contango dei Vix future. Punti di attenzione 1. Questo ETF è uno strumento ad alto rischio adatto solo per investitori con elevata conoscenza ed esperienza in prodotti finanziari complessi e con specifiche competenze sull'asset class Volatilità.

contrattazione dei VIX Future. 3. L’ETF è esposto al rischio di cambio EUR/USD in quanto l’ETF è negoziato in Euro, mentre l’indice replicato è denominato in Dollari U.S.

lore del VIX Index alla scadenza dei Future” (e non il “valore del VIX Index corrente”): pertanto l’evoluzione del “prezzo dei VIX Future” (e quindi dell’ETF) non è identico all’evoluzione del “valore del VIX Index corrente”.

4. I prezzi dei VIX Future (su cui si basa l’indice replicato dall’ETF) esprimono le aspettative del mercato in merito al “va-

Reuters RIC

5.Questo ETF si presta ad essere inserito all’interno di un portafoglio con un approccio di “asset allocation tattica" di medio termine al Lyxor ETF S&P500 VIX Futures Enhanced Roll fine di ricercare LYXOR Int. A.M. una maggiore di26 aprile 2011 versificazione e protezione (in 16 aprile 2012 genere non si S&P500 VIX Futures Enhanced Roll Index presta ad essere FR0011026897 impiegato singoVIX IM larmente nel lunVIX.MI go termine).

Commissioni di entrata/uscita

Nessuna (a parte i costi negoziazione del proprio intermediario)

2. E’ preferibile negoziare l'ETF dopo l'apertura dei mercati USA quando la liquidità migliora grazie alla contestuale Nome ETF

Società di gestione Data di lancio

Data di quotazione su Borsa Italiana Indice di riferimento Codice Isin

Bloomberg Ticker Armonizzato

Costi Totali (TER)

Dividendi / Interessi

Lotto minimo di negoziazione Valuta di negoziazione

Sì, UCITS IV

0,7% all’anno (in proporzione al periodo di detenzione) Capitalizzati

1 ETF (EUR 98,01 – NAV al 09/05/2012) Euro

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