Maggio 2009
FC
® FINANCIAL CLONES WORLD
Newsletter Economico Finanziaria
CONTENUTI Presentazione Temi affrontati nel ventunesimo numero di FCWorld
Nasce IFAWorld.it
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Speciale e Novità - Le infrastrutture dei Paese Emergenti e gli ETF - IFAWorld.it – la novità più elettrizzante dell'anno 3
Approfondimento - Gli ETF, le small cap americane e gli investitori italiani, adesso hanno un doppio ponte per raggiungersi. 6
Scenari - L'indice Russell 2000 analizzato con diverse metodologie. Analisi Tecnica, Gann e Analisi Fondamentale 10
Primo portale gratuito dedicato alla Consulenza Indipendente Fee Only
Focus - Intervista
a S. Trezzi, Country Head di Invesco Italia
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1 / FinancialClonesWorld / n.21 / Maggio 2009
FC WORLD Delia Maria Fassi - Amministratore D.M.F. S.r.l.
Financial Clones World Il Mondo del Cloni Finanziari
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Consulenza Finanziaria Indipendente Fee Only un mito o una realtà?
Il linguaggio è la forma di comunicazione più importante utilizzata dall'uomo e ci permette di interagire con le altre persone permettendoci di comprenderle e di farci comprendere. I mattoni delle singole lingue utilizzate nel mondo sono le parole, che possiamo definire come particolari associazioni di suoni e di lettere con un chiaro e definito significato. Le parole, come tutto nel mondo, sono continuamente sottoposte a cambiamenti ed è normale che nel corso del tempo il significato di una parola si modifichi in modo sostanziale. Ci sono delle parole in cui questo cambiamento si spinge oltre ed assumono una dimensione che travalica i limiti imposti dal significato originario. Le parole Consulenza Finanziaria negli ultimi anni è stata utilizzata per indicare molte cose, spesso in contrasto tra loro creando non poca confusione tra gli investitori. Grazie alla normativa MIFID questo non avverrà più, e il significato di Consulenza Finanziaria Indipendente Fee Only sarà univoco, con grandi benefici sia per i consulenti che per gli investitori. Noi grazie alla nostra iniziativa IFAWorld.it speriamo di poter dare una mano in quest'opera di chiarificazione. In questo numero di FCWorld affrontiamo quindi le seguenti tematiche: Speciale: Le infrastutture sono importanti nei paesi sviluppati e fondamentali nei paesi in via di sviluppo. Un nuovo ETF permette di investire in questo settore specifico di grande potenzialità. Novità: Salutiamo la nascita di un portale gratuito dedicato al mondo della Consulenza Finanziaria Fee Only, raggiungibile all'indirizzo www.IFAWorld.it Approfondimento: Le Small Cap sono società a bassa capitalizzazione quotate sui mercati regolamentati. La misura esatta della capitalizzazione varia da mercato a mercato, ma spesso questo segmento si è dimostrato capace di performare meglio del mercato principale. Vediamo in questo articolo quali ETF è possibile utilizzare per replicare l'indice Russell 2000. Scenari: Il mercato delle Small Cap statunitensi viene studiato utilizzando l'Analisi Tecnica applicata all’indice Russell 2000 analizzato con Gann e l'A.T. , e l’analisi si conclude con una visione Macro. Intervista: In una breve chiacchierata con il Managing Director di Invesco PowerShares per l'Italia abbiamo rivolto alcune domande sull'andamento del mercato finanziario in generale e degli ETF in particolare e sulle prospettive di questi strumenti in un'ottica futura.
Delia Maria Fassi
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SPECIALE Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
Le infrastrutture dei paesi emergenti e gli ETF Cavalcare la ripresa dei mercati emergenti utilizzando il settore delle infrastrutture
tutte le società costituite nei mercati emergenti, nonché quelle che generano la maggior parte dei propri ricavi nei mercati emergenti. L'allocazione settoriale prevede tre settori con i seguenti pesi: Prodotti industriali 44,67% Servizi di pubblica utilità 43,96% Energia 11,37%
Un nuovo clone finanziario apre una nuova opportunità di investimento potenzialmente molto interessante I mercati emergenti presentano molteplici diversità all'interno delle loro economie come è tipico nelle economie in via di sviluppo, dove a situazioni di grande povertà e disagio si alternano picchi di eccellenza. Il settore delle infrastrutture è da sempre quello che funge da motore e da volano per la crescita dell'economia, in quanto lo sviluppo di una nazione va di pari passo con la sua crescita di infrastrutture. Nei paesi emergenti normalmente si parte da una situazione di grave carenza di infrastrutture e di conseguenza questo settore è il primo a beneficiare della rincorsa intrapresa da queste nazioni per crescere economicamente. Il settore delle infrastrutture sembra potenzialmente molto interessante, ma fino a poco tempo fa non era possibile per l'investitore finale investire in questo segmento.
L'allocazione per paese vede prevalere:
Oggi è finalmente possibile grazie all'arrivo sul mercato italiano di un nuovo ETF denominato iShares S&P Emerging Markets Infrastructure.
Hong Kong Brasile Corea Del sud
26,82% 20,12% 14,10%
I singoli titoli con il maggior peso sono:
Questo clone ha come codice ISIN IE00B2NPL135 mentre il codice di negoziazione (codice Alfa) è IEMI.
Cez 8,46% China Merchants Holdings Intl 8,29% Korea Elec Power Corporation 7,67%
L'indice utilizzato come sottostante, lo S&P Emerging Markets Infrastructure, appartiene alla famiglia degli indici tematici di S&P, è di tipo Net Total Return e viene calcolato in USD.
Le commissioni totali annue (TER) dell'ETF sono dello 0,74% mentre il massimo spread bid/ask è pari al 2,00%.
L’indice comprende le 30 maggiori società di mercati emergenti a livello mondiale rappresentative del mercato delle infrastrutture quotate, con una capitalizzazione di mercato di almeno 300 milioni di USD e una media giornaliera di scambi degli ultimi tre mesi di almeno 1 milione di USD.
Prevede la distribuzione di dividendi con cadenza semestrale e presenta il rischio cambio in quanto la valuta dell'indice è in USD, diversa dall'EURO.
Ri pro duzione vie tata
Nessuna componente può avere un peso superiore al 10% dell’indice al momento e possono far parte dell’indice
SCHEDE ETF & CERTIFICATES
F inancial Clones dell' indice S&P Emerging Market s I nf rast ruct ure I ndex Descr. T ipologia Direzione Nome del Prodot t o Codice I SI N T icker F raz. Comm Dat a Scad. I ndic . G est Prodot t o di Prodot t o Replica l' andament o dell' indice S&P Emerging Market s I nf rast ruct ure I ndex e ETF
ETF
Direz. Indice iShares S&P Em.Markets Infrastructure IE00B2NPL135
IEMI
n.d. 0,74% Illimitato
Fonte: www.ETFWorld.com
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NOVITA’ Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
IFAWorld.it , la novità più elettrizzante dell'anno La consulenza finanziaria indipendente fee only ha adesso il suo sito di riferimento
Ampio risalto viene inoltre dato alle informazioni riguardanti tutti i corsi ed i convegni effettuati in tutta Italia e dedicati alla Consulenza. All'interno del sito è presente tutta la normativa riguardante la consulenza finanziaria indipendente ed è possibile consultarla e scaricarla.
Notizie, aggiornamenti, normativa, analisi, ricerca dei consulenti, tutto questo e molto altro nel nuovo portale IFAWorld.it www.IFAWorld.it è un nuovo portale nato con l'intento di diventare il sito di riferimento in Italia per la consulenza indipendente fee only. L'idea alla base del nuovo portale e che ci ha guidato nella realizzazione di questo progetto è stata quella di creare uno spazio condiviso nel quale poter far convergere le esigenze degli investitori e quelle dei consulenti. Il nome IFAWorld è una precisa dichiarazione d'intenti, visto che è l'acronimo di Indipendent Financial Advisors World, ed il significato in italiano è: Il mondo dei consulenti finanziari indipendenti.
logia dei servizi forniti ed a molte altre informazioni. Sono presenti all'interno sezioni dedicate all'analisi dell'andamento dei mercati finanziari, azionari, obbligazionari, commodities, valute, ecc. Il portale vuole essere di supporto per tutti coloro i quali sono interessati alla Consulenza finanziaria, sia che ne usufruiscano sotto forma di clienti o che la forniscano, nella veste di Consulenti. Un filo diretto con i protagonisti di questo settore avviene, per esempio tramite le sezioni del sito denominate: Interviste e La parola al consulente.
Le Associazioni di settore sono il motore del cambiamento che si sta realizzando e ad ognuna di esse è dedicato uno spazio che permette di comunicare facilmente le loro iniziative non solo ai propri iscritti ma a tutti i visitatori della rete e di IFAWorld.it. Grande attenzione è dedicata alla possibilità di dialogo tra i Consulenti e gli Investitori, che grazie al forum dedicato possono scambiarsi opinioni e confrontarsi sui diversi temi della Consulenza. La newsletter settimanale permette di restare in contatto con le novità della consulenza e la sua evoluzione. Questo è soltanto l'inizio di un percorso che porterà nei prossimi mesi molte altre novità, non perdetevelo.
IFAWorld.it è un portale gratuito, che non richiede di registrarsi per accedere alle informazioni contenute al suo interno e permette di trovare tutte le informazioni sulla consulenza indipendente fee only. All'interno del portale sono presenti i dati di tutti i consulenti fee only italiani, facilmente ricercabili tramite un motore di ricerca che porta a trovare facilmente il consulente che risponde alla caratteristiche inserite. All'interno della scheda di ogni consulente sono inseriti i dati identificativi, insieme con le caratteristiche della tipo-
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WWW.IFAWORLD.IT INDIPENDENT FINANCIAL ADVISORS WORLD
NUOVO PORTALE DEDICATO AL MONDO DEI CONSULENTI FINANZIARI INDIPENDENTI FEE ONLY
Luogo d'incontro per le diverse esigenze dei Consulenti e degli Investitori Motore di Ricerca dei Consulenti Fee Only Ricerca di un Consulente Fee Only, utilizzando ben nove diverse chiavi di ricerca
APPROFONDIMENTO
La realtà presenta sempre più sfaccettature rispetto a quanto appare ad un primo sguardo ed infatti esistono molti e diversi indici in grado di illuminare e porre in evidenza tematiche che altrimenti scomparirebbero di fronte a temi più importanti.
Gli Stati Uniti e le Small Cap, un'idillio che sboccia Le small cap americane e gli investitori italiano, adesso hanno un doppio ponte per raggiungersi
Uno di questi indici è quello delle società cosiddette “Small Cap”, spesso guardato con interesse per la sua capacità di fornire rendimenti in grado di sovraperformare l'indice principale. Il mercato statunitense è la piazza di riferimento mondiale per gli investitori, grazie al primato indiscusso che conserva da ormai da oltre novant'anni, avendo superato le piazze borsistiche del vecchio continente dal 1918.
Analizziamo due ETF presenti su Borsa Italiana, che permettono di prendere posizione su un settore in grado normalmente di riservare sorprese positive L'immagine catturata dallo scatto di una fotografia, pur cogliendo un singolo istante, non è in grado di rappresentare in modo completo la complessità e la variabilità di un soggetto che si muove e cambia in modo dinamico. Ogni fenomeno deve essere studiato utilizzando appropriati strumenti d'indagine, per evitare di arrivare a delle valutazioni errate, basate su informazioni incomplete. Questa evidenza si dimostra valida non solo per le immagini, ma per tutti i settori, tra i quali gli investimenti. Spesso quando si parla di piazze borsistiche tendiamo inconsciamente a riferirci ai nomi più noti, come se questi
fossero l'unica immagine corretta di quel mercato. Così per l'Italia si cita l'indice S&P/MIB, per la Francia il CAC40, per la Germania il DAX e per gli Stati Uniti il Dow Jones ed il Nasdaq, ecc.
Grazie a questa sua indiscussa leadership, al suo interno esistono numerosissimi indici e sottoindici, tra i quali l'indice delle small cap di riferimento è il Russell 2000 index.
In realtà tutti quanti gli indici offrono una visione corretta rispetto ai criteri sui quali sono stati costruiti, ma non possono rappresentare una realtà per la quale non sono stati pensati.
La società americana Russell Investment ha lanciato i sui primi indici nel 1984, tra i quali anche il Russel 2000 che misura la performance del segmento small-cap dell'universo azionario americano.
Tutti gli indici indicati poco sopra, sono quelli maggiormente utilizzati e rappresentano le maggiori società (le cosiddette Blue Chip) presenti in quei singoli mercati.
L'indice Russell 2000 è un sottoinsieme dell'indice Russell 3000 e rappresenta approssimativamente il 10% della capitalizzazione totale di mercato di quest'indice.
SCHEDE ETF & CERTIFICATES
F inancial Clones dell' I ndice Russell 2000 T R I ndex Descr. T ipologia Prodot t o di Prodot t o
Direzione
Nome del Prodot t o
Codice I SI N
T icker
F raz. Comm. Dat a Scad. I ndice G est
Replica l' andament o dell' I ndice Russell 2000 T R I ndex ETF ETF
ETF ETF
Direz. Indice Direz. Indice
db x-trackers RUSSELL 2000 ETF ETFS Russell 2000 Fund
LU0322248658 IE00B3CNHJ55
XRU2 0,10 RTWO 3/100
0,45% Illimitato 0,45% Illimitato
Fonte: www.ETFWorld.com 6 / FinancialClonesWorld / n.21 / Maggio 2009
Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
Esso include circa 2000 delle azioni più piccole basate su una combinazione di capitalizzazione di mercato e di appartenenza all'indice. Il Russell 2000 è costruito in modo da fornire un quadro esauriente e imparziale delle small-cap e viene completamente ricostituito ogni anno al fine di garantire che le maggiori azioni non possano falsare i risultati e le caratteristiche delle reali azioni small-cap. L'indice è della tipologia Total Return e quindi prevede la capitalizzazione dei dividendi. L'allocazione settoriale dell'indice vede prevalere: Finanza 21,08% Industria 17,54%
Beni voluttuari
12,69%
Le azioni con maggiore ponderazione dell’indice sono: Myriad Genetics, Inc. 0,64% Alexion Pharmaceuticals, Inc. 0,49% Ralcorp Holdings Inc: Common Stock USD 0.01 0,48% Quotati sulla piattaforma di Borsa Italiana sono presenti due ETF che utilizzano questo sottostante emessi da Deutsche Bank e da ETF Securities. Il primo ETF denominato db x-trackers RUSSELL 2000 ETF, codice ISIN LU0322248658, e codice di negoziazione (codice Alfa) XRU2, prevede del-
le commissioni totali annue (TER) pari allo 0,45% mentre il massimo spread Bid/Ask è dell'1,50%. Il secondo ETF è denominato ETFS Russell 2000 Fund. Il suo codice ISIN è IE00B3CNHJ55, mentre il codice di negoziazione (codice Alfa) RTWO. Prevede le commissioni totali annue (TER) pari allo 0,45% mentre il massimo spread Bid/Ask è dell'1,00%. Entrambi gli ETF non prevedono la distribuzione di dividendi, e per tutti e due è presente il rischio cambio in quanto il sottostante è quotato in una valuta diversa rispetto all'ETF. Ri pro duzione vie tata
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MERCATI GLI SCENARI 1/3
L’indice Russell 2000 Un nuovo setup in Maggio suggerisce il mantenimento dell’attuale fase di recupero ancora per un mese Si presenta uno scenario negativo di lungo periodo all’interno del quale l’attesa tenuta del nuovo angolo suggerisce nel medio un movimento di recupero MEDIO PERIODO Dopo cinquantasei mesi di composta e controllata tendenza rialzista dal bottom dell’Ottobre 2002 al top del Luglio 2007 sostenuta con innaturale precisione dall’angolo tendenziale 1x1 tracciato dal bottom dell’Ottobre 2002, la scadenza nel Maggio 2007 di un importantissimo setup mensile ha decretato la svolta ribassista della tendenza mensi-
le resa operativa in Luglio dalla rottura del bottom di 807. La perforazione dell’angolo 1x1 tendenziale nel Novembre 2007 a 808 ha inoltre segnato la fine della campagna rialzista 2002-2007 secondo la componente prezzo, così da avviare una forte onda correttiva raggiungendo e oltrepassando i successivi angoli di minore inclinazione 1x2 e 1x4.
Breve Periodo La squadratura Prezzo\Tempo del top di Gennaio 2009 di 519 scaduta nella settimana del 2-6 Marzo 2009 ha fornito un importante setup temporale di acquisto – bottom di 343 – e la rottura al rialzo di 390 ha posto le premesse per assistere all’inversione al rialzo del trend di breve. Il vuoto temporale fino al prossimo setup del 20-24 Aprile ha avvalorato il rafforzamento della positività dopo sei settimane di recupero e il bottom di 448 registrato nella settimana del 20-24 Aprile ha generato un nuovo segnale di acquisto tuttora in essere. In Maggio la presenza del setup temporale il 25-29 (P\T: 519\430) suggerisce mantenimento di positività per gran parte del prossimo mese, nonostante il passaggio dell’angolo 1x1 dal top storico del 2007 a 470 potrà bloccare la pressione rialzista e generare una dinamica di consolidamento tra 440 e 520.
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A cura di Maurizio Masetti -Gann’s World
Soltanto l’angolo 1x2 in viaggio dal bottom dell’Ottobre 1990 e passante a 340 è stato in grado di bloccare la forte tendenza ribassista, in concomitanza con il raggiungimento del forte supporto statico di 324 – minimo dell’Ottobre 2002 – e permettere il primo tentativo di recupero con obiettivo 500\550. La scadenza dell’ultimo setup nel mese di Gennaio 2009 – top relativo di 519 ha generato un nuovo segnale di vendita confermato in Febbraio dalla rottura di 430, evento che manterrà l’indice Russell 2000 sotto setup di vendita fino a quando non sarà violato il top di 519. Ma un nuovo setup in Maggio (P\T: 520) suggerisce mantenimento dell’attuale fase di recupero ancora per un mese con obiettivo angolare 500\520 così che l’indice in questione è dunque orientato ad annullare l’ultima onda negativa di periodo Febbraio-Marzo, mentre sarà l’esito in Giugno del setup temporale di Maggio a decretare l’evoluzione del Russell 2000 fino al prossimo setup chiave di Ottobre 2009 (P\T: 420\0).
LUNGO PERIODO: La scadenza dell’ultimo doppio setup annuale nel 2007 (P\T: 960\490) ha coinciso con la formazione del top storico di 856 qualificandosi come forte segnale di vendita, di inversione al ribasso del trend di medio\lungo periodo dopo cinque anni consecutivi di campagna rialzista di periodo 2002-2007. La violazione del bottom 2007 di 730 nel 2008 in concomitanza con la rottura dell’angolo 1x1 tendenziale dal minimo del 1987 passante a 770 ha decretato l’inversione al ribasso del trend di medio periodo mentre è la perforazione dell’angolo “0” di magnitudine 620 che ha generato il cambiamento negativo di lungo periodo atteso in mantenimento fino al prossimo doppio setup yearly in scadenza nel 2011 (P\T: 440\320\210). Si presenta dunque uno scenario negativo di lungo periodo 2008-2011 all’interno del quale l’attesa tenuta del nuovo angolo “0” dal bottom del 1990 passante nel 2009 a 335 – il minimo corrente è pari a 342 – suggeri-
sce nel medio un movimento di recupero fino a 550\600, evento che non inciderà sul naturale percorso negativo fino al 2011. Pertanto nell’anno in corso il passaggio dell’angolo “0” a 335 dovrebbe impedire nuovi minimi di indice a vantaggio di un movimento di consolidamento fino a 550\600, anche in considerazione del fatto che sotto tale angolo è presente un vuoto angolare fino a 210. La scadenza di un doppio setup di chiusura nel 2009 (P\T: 380\590) sarà determinante per cogliere l’evoluzione dell’indice Russell 2000 fino alla chiusura del 2011. In sostanza mentre una chiusura positiva a fine 2009 sopra 500 anticiperà due anni di chiusure negative, in presenza di un livello di chiusura negativa a fine 2009 tra 380 e 450 suggerirà nel biennio 2010-2011 una dinamica negativa\laterale con chiusure di fine anno positive. Ri pro duzione Vi etata
Il passaggio dell’angolo 1x1 tendenziale dal bottom dell’Ottobre 1990 a 340\350 nei prossimi sei mesi dovrebbe impedire ulteriori collassi di prezzo sotto 340 a vantaggio di una fase di consolidamento attesa tra l’angolo 1x1 e il pivot di 520\560. Ricordiamo che al di sotto del livello chiave di 340 è presente un vuoto angolare fino a 110\120. La mappa temporale di medio periodo individua le prossime scadenze di setup mensili in Ottobre, Gennaio e Aprile 2010 (P\T: 320\590), quest’ultimo determinante per cogliere l’evoluzione dell’indice per buona parte del prossimo anno.
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MERCATI GLI SCENARI
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A cura di Luca Colasurdo Responsabile Institutional Equity Sales Bank Insinger De Beaufort
supporto dinamico di lungo termine che ora ne è divenuto resistenza dinamica, per la regola dell’inversione dei ruoli.
L’indice Russell 2000 Un indice interessante Solo il superamento della resistenza statica posta a 520 punti permetterebbe la ripresa della salita L’indice Russell 2000, che comprende le 2000 aziende più piccole per capitalizzazione americane, è un indice interessante da analizzare soprattutto nella fase di recovery che è in atto su tutti i principali indici mondiali. Abitualmente l’amplitudo dei movimenti al rialzo o al ribasso sono di gran lunga superiori rispetto agli altri indici in quanto scarseggia la liquidità sui principali titoli.
limento di Lehman con l’indice che è praticamente precipitato fino al minimo a quota 342,50 toccato a metà marzo. Da questo livello è partito un movimento molto veloce che in gergo tecnico viene denominato “spike” che ha riportato i corsi a toccare nuovamente il
Solo il superamento della stessa (in area 475) unito ad un’eventuale superamento della resistenza statica dei 520 punti (massimo relativo precedente) consentirebbe di considerare finito il trend ribassista di lungo termine e quindi di poter rivedere l’indice salire fino agli obiettivi posti in area 550 prima e 600 poi. Riproduzione vietata
Di fatto se andiamo per esempio a vedere il sell-off che ha colpito l’indice subito dopo il crack di Lehman (riprodotta nel grafico accanto attraverso la comparazione degli indici) ci accorgiamo come l’indice Russell 2000 abbia perso il 46,06% contro il 29,35% registrato sul Dow Jones Industrial Average cioè l’indice che replica le performance dei 30 titoli più grandi per capitalizzazione. Lo studio attraverso l’analisi tecnica ci evidenzia come l’indice dopo aver avuto un periodo (2003-2007) in cui il trend primario rialzista dominava la scena ha invertito la rotta in concomitanza della rottura al ribasso dei 730 punti avvenuta a dicembre del 2007. L’inversione di tendenza è ben chiara constatando che nel corso del 2008 ed in questi primi mesi dell’anno abbiamo vissuto un trend con minimi e massimi relativi decrescenti. Il peggioramento del quadro tecnico si è avuto con la rottura del supporto dinamico a seguiti degli eventi dopo il fal-
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MERCATI GLI SCENARI 3/3
breve periodo, possono essere ampiamente annullate dal fisiologico trend di crescita delle borse nel medio e lungo periodo.
L’indice Russel 2000 Puntare sull’indice delle smallcaps americane? Sotto determinate condizioni, si Probabilmente Kelly Haughton, creatore degli indici Russell, non si aspettava l’ammontare degli investimenti basati sugli indici da lui creati 25 anni prima sarebbe arrivato a 4.3 trilioni di dollari. Russell è una società forse poco conosciuta in Italia, ma è una delle compagnie di primo piano nel panorama del risparmio gestito mondiale, ma soprattutto leader nella creazione e gestione di indici. Due dati tra tutti evidenziano questa caratteristica: il 63% dei prodotti istituzionali utilizza infatti gli indici Russell 1000 e 2000 come benchmark, ed il 56% degli attivi dei fondi azionari USA e’ basato sui benchmark di Russell. I due prodotti permettono di replicare rispettivamente il 90% e l’8% per cento degli indici statunitensi (il più conosciuto S&P si ferma al 66%), con notevoli vantaggi in termini di diversificazione, ai quali si aggiungono performance storicamente superiori, rispetto a buona parte dei benchmark più conosciuti in Europa, quali il Dow Jones Industrial Average e lo S&P 500.
Non ci si scordi che il Russell 1000, proprio nelle fasi di alta incertezza, ha performato meglio di altri indici. L’indice Russell 2000 riflette invece l’andamento delle small-cap americane e storicamente è riuscito a cogliere quelle che nel tempo sono diventate le future large-cap, Microsoft e Google tra gli ultimi casi. Attualmente le prime cinque società in portafoglio sono Alexion Pharmaceuticals, OSI Pharmaceuticals, Myriad Genetics, Energy Conversion Devices e W-H Energy Services. Il beta è piuttosto elevato, diversamente dal Russell 1000, rappresentando un investimento rivolto ad investitori con un’elevata propensione al rischio ed una visione positiva di mercato, ma anche una visione di lungo periodo, nella quale le sempre possibili flessioni di
Il Russell 2000 si concentra quindi sul segmento americano delle small-caps. Se il Russell 1000 è molto più diversificato, il Russell 2000 è un indice concentrato, che replica minori settori rispetto al primo benchmark. Nelle fasi di ripresa economica, comunque, il Russell 2000 ha mostrato performance migliori degli altri indici (come accaduto, per esempio, nel 2002), sfruttando i rendimenti attesi in fase di rialzo. Il Russell 2000 presenta, come dicevamo, un beta maggiore di 1x (portafoglio aggressivo), essendo costituito da piccole società sulle quali l’investitore punta a capitalizzare in caso di rialzo del mercato. Ne consegue che, a maggior rischio, si può portare a casa un maggior rendimento, ma riferendosi ad un arco temporale di lungo periodo. In altre parole, se il Russell 1000 è indicato per strategie difensive, il Russell 2000 è indicato per chi non teme la vo-
Il Russell 1000, indice del quale non ci occuperemo, misura la performance delle prime mille società per capitalizzazione, appartenenti al segmento large-cap degli USA. Tra le principali, per farsi un’idea, ci sono società come Microsoft, Procter & Gamble, Johnson & Johnson e General Electric. Il basso beta del Russell 1000, lo qualifica come portafoglio difensivo (beta inferiore a 1x) nel settore large cap, adattandosi bene l’indice all’attuale congiuntura molto volatile. 12 / FinancialClonesWorld / n.21 / Maggio 2009
latilità ma anzi vuole privilegiare il rendimento accettando un maggiore rischio. Le domande fondamentali diventano allora queste: quando si comincerà a vedere la ripresa economica e quando i mercati azionari cominceranno a beneficiarne. Le risposte a queste due domande non sono affatto scontate. Diceva il fisico premio Nobel Niels Bohr che “le predizioni sono molto difficili, specialmente per il futuro”. La massima si applica anche ai mercati finanziari. Questo non vuol dire però che ci si debba sforzare d’ignorare le opinioni di consenso. Conoscerle è utile. Non però al fine di farvi dipendere completamente e pedissequamente una strategia d’investimento ma, più semplicemente, allo scopo di sapere quali aspettative siano già scontate nei prezzi di mercato. Principale fonte di preoccupazione degli investitori è la recessione, partita dagli USA e che si è abbattuta su tutte le economie avanzate. Quando finirà? Crediamo che Giugno/Luglio 2009 possano segnare lo spartiacque. Secondo un sondaggio del WSJ, la maggioranza dei più noti economisti americani è diventata più pessimista e ora stima che il PIL US si contragga ad un tasso annualizzato del 2.5% nel primo trimestre del 2009 e dello 0.5% nel secondo trimestre, per tornare poi a crescere moderatamente a un tasso dell’1.3% nel terzo trimestre del 2009 e del 2.0% nel quarto trimestre. Sulla base di queste previsioni, come si va configurando l’attuale recessione in confronto a quelle del passata? Sia per durata che per profondità, il consenso pensa che sarà simile a quelle del 1973-74 e del 1981-82, le due crisi economiche più pesanti del dopoguer-
ra. Una recessione americana lunga 19 mesi, come oggi ci si aspetta, sarebbe molto seria in base agli standard del dopoguerra, un periodo in cui le fasi cicliche di contrazione del PIL sono durate in media 10 mesi. A risalire più indietro nel tempo, si trova però di peggio. Nel 1902, 1910 e 1913 ci furono recessioni che si protrassero per oltre 20 mesi, mentre la crisi del ’29 vide l’economia contrarsi addirittura per 43 mesi di fila. La tendenza nel tempo, come si nota, è stata verso recessioni di più breve durata e questo si può presumere grazie ad una migliorata capacità di gestire gli alti e bassi del ciclo sia da parte delle autorità che delle aziende. Per quanto riguarda quella che stiamo vivendo, riteniamo che la “potenza di fuoco” sia fiscale che monetaria messa in gioco in primis dagli USA, ma attuata da tutti i paesi al mondo, sia in grado di ridurre fortemente gli effetti depressivi insiti in quella che, a prima vista, sembra una “normale” recessione. Torniamo alla domanda delle domande:
quando finirà la recessione in atto? Anche a fare uno sforzo e voler essere razionali, non è facile evitare di essere condizionati nell’interpretazione del presente, dagli accadimenti più recenti. E’ quello che in finanza comportamentale si chiama recency bias: la comprovata tendenza a sopravvalutare le esperienze appena fatte e richiamare più facilmente alla mente i ricordi più freschi. Dopo una lunga recessione, dopo un estenuante bear market, riaffiorano di continuo memorie negative, che finiscono per colorare anche la nostra comprensione dell’attualità. Una buona risposta alla domanda è la ricerca di segnali oggettivi. Se gli umori della folla e i nostri personali deficit cognitivi ci sono d’ostacolo, il ricorso a qualche riscontro ci può essere d’aiuto. L’aiuto arriva dagli indicatori di trend e fra tutti il migliore è il Leading Economic Indicators (LEI), pubblicato dal Conference Board e noto qui in Italia come superindice economico. Si tratta
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A cura di Antonio Tognoli Vice Presidente ANPIB - Associazione Nazionale Priv. & Investment Banking
di un indicatore composito, che sintetizza l’andamento di dieci variabili particolarmente reattive e influenti, tra cui massa monetaria, tassi d’interesse, ordini manifatturieri, permessi di costruzione, ore di lavoro, sussidi di disoccupazione, fiducia dei consumatori e prezzi azionari. Nell’ultimo mezzo secolo, tutte le recessioni americane sono state precedute da una flessione del LEI sotto la linea dello zero. Così è stato anche questa volta. Simmetricamente, lo stesso vale per l’annuncio di una ripresa economica. Nell’ultimo mezzo secolo, il LEI ha sempre offerto un valido segnale, con un anticipo di qualche mese. Di particolare utilità, in questo caso, è la variazione della media mobile a tre mesi, che tende a “smorzare” i falsi segnali. Per il momento, come confermano i dati diffusi il 19 Marzo, ancora non ci siamo. Il LEI, a dicembre, ha dato qualche segnale incoraggiante, risalendo dello 0.3% a 99.5. Ma era sceso dello 0.4% a novembre e dell’1.0% a ottobre. Nell’ultimo semestre l’indice ha perso un cospicuo 2.5%. Quindi al momento il LEI non sta indicando che una ripresa economica sia alle porte (prossimi due mesi). Ma potrebbe farlo molto presto. E il presto potrebbe proprio essere a cavallo dell’estate. Sarebbe questo infatti il tempo necessario dall’avvio concreto delle misure antidepressive per permettere al mix di politiche monetarie e fiscali di agire. Tenuto conto che i prezzi dei titoli azionari tendono ad anticipare l’andamento economico generale, la domanda di-
venta: si comincia a comprare o no? Anche perché l’economia ancora in flessione e la possibilità di un rialzo dei prezzi, sembrano inconciliabili tra loro. Ed in effetti lo sono. Ma solo in apparenza. Se visti in ottica temporale diversa ed a patto di introdurre il ruolo delle aspettative, allora la crescita dei prezzi delle azioni e la flessone economica sono conciliabili. Soprattutto passando per una fase di oscillazione laterale. Se nel breve periodo i prezzi di borsa seguono un andamento dettato più da elementi speculativi che fondamentali, nel medio / lungo periodo invece l’evidenza insegna che i prezzi seguono un trend in linea con quello degli utili. Non solo, ma statisticamente i prezzi fungono da anticipatore del trend stesso. E’ questa una delle lezioni che si deduce dalle crisi del passato, soprattutto quelle più vicine. Da non sottovalutare, poi, che il forte aumento del premio per il rischio che ha determinato la caduta dei prezzi delle azioni negli ultimi 12 mesi è in via di forte riduzione. Infatti, il verificarsi della situazione che ha determinato la crescita del premio per rischio (riduzione degli utili) ne ha in seguito determinato una sua diminuzione. Il premio per il rischio aumenta nel momento in cui c’è incertezza sulla flessione - e sulla sua profondità - degli utili.
Proprio perché è venuto meno il rischio che ha determinato la richiesta di un supplemento di rendimento (il premio appunto). Così è infatti avvenuto in tutti i principali paesi industrializzati. La flessione dei titoli che compongono l’S&P 500 per esempio, ha condotto lo stesso a trattare a valori di libro (con utili pari a zero) che rende chiaramente molto basso il rischio. Questa condizione depone a favore di un rialzo dei prezzi non appena le aspettative sugli utili si saranno stabilizzate. Puntare quindi sull’indice Russell 2000? Sotto determinate condizioni, si. Quali sono queste condizioni, è presto detto. La prima è che si sia ben consci che si sta comprando un’attività finanziaria con un grado di rischio più elevato rispetto ad investimenti alternativi che offrono rendimenti attesi minori. La seconda è che la diversificazione di portafoglio, porta ad una riduzione del rischio complessivo dello stesso (nonostante i recenti avvenimenti abbiano in qualche modo messo in difficoltà questa affermazione). La terza è che non è necessario investire immediatamente tutto il capitale. Ma che è possibile farlo per gradi. Magari rinunciando a qualche punto di rendimento complessivo, ma riducendo in modo sostanziale la rischiosità. Ri pro duzione Vi etata
Ma nel momento in cui la flessione si è verificata ha poco senso finanziario mantenere elevato il premio per il rischio.
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FOCUS
Intervista a Sergio Trezzi Country Head di Invesco Italia Le tematiche ambientali, tema di grande interesse per l'amministrazione americana, diventano accessibili tramite gli ETF
solidare la vostra posizione?
Costante incremento dell'interesse da parte degli investitori per gli ETF, in attesa del boom Gentile Dott. Trezzi, l'anno 2009 si è aperto con tanti timori per l'economia, ma trascorsi i primi mesi, la situazione sembra potersi risolvere in tempi più brevi rispetto alle previsioni iniziali. Cosa ci può dire riguardo alla situazione economica; come vedete l'andamento della sua evoluzione? I problemi legati al sistema del credito registrati negli ultimi 18 mesi hanno dimostrato il bisogno di una migliore gestione del ciclo monetario ed economico in futuro, ma al momento le decisioni per il miglioramento del sistema monetario e della sua regolamentazione sono state poste in secondo piano, preferendo puntare su piani monetari e fiscali espansivi per cercare di far fronte nell’immediato alla situazione di crisi. Ora occorre valutare fino a che punto queste manovre espansive saranno in grado di porre le basi per una crescita stabile e sostenibile senza causare l’insorgere di ulteriori problemi come l’inflazione o il deprezzamento delle divise. E’ necessario tuttavia riconoscere che il problema dell’eccessivo indebitamento delle famiglie e del settore finanziario creatosi nell’ultimo decennio non potrà essere risolto semplicemente attraverso la predisposizione di piani go-
vernativi o una politica monetaria espansiva. Avendo Invesco la possibilità di offrire sia Fondi che ETF, pensa che il futuro sarà positivo per entrambi i settori? Certamente. Più in generale, non credo che le due soluzioni siano antagoniste ma piuttosto complementari tra loro. Esistono settori di mercato dove la gestione attiva è funzionale agli obiettivi di rendimento, altri settori dove invece l’efficienza degli ETF è comprovata. Fondi ed ETF non sono altro che veicoli dal mio punto di vista, ciò che è rilevante è la strategia sottostante. Per altro questa frontiera ETF/FONDI viene sempre meno, specialmente se si pensa agli ETF attivi presenti negli Stati Uniti, settore dove Invesco PowerShares è leader indiscusso . I vostri ETF quotati in Italia hanno raggiunto il numero di 16, mentre negli Stati Uniti il numero dei vostri cloni supera abbondantemente il numero di 150. Il vostro obiettivo è sicuramente quello di aumentare il numero dei vostri ETF quotati in Italia, ma questo è valido anche nel breve periodo o prima preferite con-
Tra fine 2008 e inizio 2009 abbiamo quotato in Borsa Italiana 2 ETF che riteniamo possano essere di grande interesse nei prossimi mesi per i portafogli della clientela istituzionale e retail. Faccio riferimento al PowerShares Global Agriculture e al PowerShares Middle East North Africa. Il fatto di aver registrato buoni risultati da inizio anno (+21% per Agriculture e + 8.9% per Middle East Nord Africa), conferma che è molto importante la fase di ricerca, analisi e timing nel programmare il lancio di nuovi ETF se si vuole dare valore reale alla clientela. Per il futuro, la nostra idea di sviluppo è quella di continuare ad offrire soluzioni non attualmente disponibili alla clientela, come nel caso del PowerShares Middle East Nord Africa, unico nel suo genere. Importante, ricordare che entrambi sono realizzati attraverso l’investimento diretto in titoli e non attraverso derivati. La vostra offerta si caratterizza per una forte attenzione verso l'azionario tematico, in particolar modo per le tematiche ambientali. Questo interesse verrà mantenuto anche in futuro e pensate di quotare nuovi cloni in questo specifico ambito? La grande esperienza maturata negli Stati Uniti in questo ambito è sicuramente un vantaggio competitivo che PowerShares dispone nell’offrire questo genere di soluzioni alla clientela italiana ed europea. Le tematiche ambientali, e più in generale di macro trends, aumenteranno di importanza all’interno dei portafogli della clientela, basti pensare agli incentivi previsti dal governo US negli ultimi mesi. Gli ETF rappresentano la naturale soluzione per accedere rapidamente a queste tematiche. E’ altresì importante evidenziare che molti settori sono caratterizzati da poche aziende di grandi dimen-
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Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
sioni, per cui la scelta di adottare ETF che replicano indici a capitalizzazione modificata (% massima attribuita ad ogni azienda o paese) apporta certamente un vantaggio in termini di diversificazione del rischio. Gli ETF monetari hanno vissuto momenti di grande fortuna durante i mesi scorsi. Oggi con il tasso di riferimento della BCE al 1,25% risultano penalizzati nei rendimenti. Cosa ci può dire sul vostro ETF monetario e sull'utilizzo che se ne può fare con queste condizioni d mercato? Gli ETF monetari hanno avuto il merito offrire alla clientela finale e istituzionale una soluzione molto efficiente, trasparente ed economica per “parcheggiare” temporaneamente la liquidità, altrimenti diretta a conti correnti (gravati da maggior tassazione) o singoli titoli di
stato (mancanza di diversificazione del rischio). L’avvento nel 2008 del PowerShares EuroMTS Cash 3 mesi ha introdotto la possibilità di utilizzare gli ETF monetaria anche per la gestione strategica della liquidità. Il fatto di avere una durata finanziaria di circa 2/3 mesi ha permesso alla clientela di beneficiare in termini di rendimento rispetto all’EONIA del movimento dei tassi di interesse. Il fatto di essere realizzato attraverso l’investimento esclusivo in circa 40 titoli di stato Euro con scadenza inferiore ai 6 mesi e senza rischio di valute ha eliminato qualsiasi rischio di controparte presente in altre soluzioni realizzate tramite derivati. Infine, la possibilità di controllare su base giornaliera la composizione totale del portafoglio ha portato ai massimi la caratteristica della trasparenza. Quali ritiene possano essere gli ETF
della vostra gamma in grado di fornire un risultato interessante con le attuali condizioni di mercato e perchè? Oltre ai 3 che ho menzionato in precedenza (Agriculture, Middle East Nord Africa e EuroMTS Cash 3 mesi), riteniamo che il contesto attuale sia un ottimo propulsore per il PowerShares EQQQ, ovvero l’etf che replica l’indice Nasdaq 100. Più in generale, si tratta dell’indice che offre la copertura del mercato azionario americano escludendo il settore finanziario, attualmente estremamente in difficoltà A fronte della vostra esperienza diretta, gli ETF sono adatti ad ogni tipologia di investitori, oppure ritiene che il loro utilizzatore principale debba continuare ad essere l'investitore istituzionale? La crescente diffusione della consulenza indipendente rappresenterà un acceleratore all’utilizzo degli ETF da parte della clientela retail nel corso degli anni. In effetti, abbiamo potuto notare un costante crescente interesse per gli ETF da parte di tutti i segmenti di clientela. La crisi ha ridotto la “curva di apprendimento” da parte della clientela, fortemente spinta dalla necessità di trasparenza, bassi costi e liquidità, caratteristiche proprie degli ETF. Inoltre, nel corso del 2008 abbiamo potuto osservare, per altro in maniera analoga a quanto accaduto in US alcuni anni fa, che : - utilizzo degli ETF per realizzare posizioni strategiche di medio-lungo periodo, non quindi solo per attività di semplice trading - attenzione alle caratteristiche dell’ETF in termini di strumenti utilizzati e sicurezza dell’emittente. Rip rod uzio ne Vie ta ta
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MERCATO ETFPLUS Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
ETFPlus
I nuovi arrivi nel mese di Marzo e Aprile 10 marzo '09: Due nuovi ETF, targati iShares approdano sul segmento ETFPlus di Borsa Italiana; Si tratta di: -ETF iShares S&P Emerging Market Infrastructure, il cui Codice ISIN è: IE00B2NPL135 -’ETF obbligazionario iShares € Co vered Bond, il cui Codice ISIN è: IE00B3B8Q275 30 marzo '09: I sei ETF emessi da SPA ETF vengono cancellati dal listino.
Ecco la lista degli ETF in questione: SPA ETF Plc Market Grader 40; SPA ETF Plc Market Grader 100; SPA ETF Plc Market Grader 200; SPA ETF Market Grader Small Cap; SPA ETF Market Grader Mid Cap; SPA ETF Market Grader Large Cap. 1 aprile '09: quotato sul segmento ETFPlus un nuovo ETF emesso da db x-trackers (Deutsche Bank group).
SELL 2000, il cui Codice ISIN è: LU0322248658. L’obiettivo di questo strumento consiste nel replicare la performance dell’indice Russell 2000, ovvero un indice composto dalle small-cap statunitensi. La commissione di negoziazione per questo ETF è pari allo 0,45%. L’analisi di questo strumento viene sviluppata all’interno dell’Approfondimento in questo numero di FCWorld
Riproduzio ne riservata
Si tratta dell’ETF db x-trackers RUS-
Analisi Mensile ETFWorld.com
sere l’ETF ITRX HIV5 SH DB che ha perso il 3,93%.
Flash mensile sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana Il mese di Aprile si è chiuso in positivo per i principali mercati azionari europei che hanno registrato dei buoni rialzi. In particolare il mercato domestico ha registrato una risalita del 20,80%. Nel mese preso in considerazione, tra i 226 ETF Azionari quotati sul segmento ETFPlus, ben 194 ETF hanno terminato il periodo in rialzo. In particolare fra gli ETF che hanno chiuso le contrattazioni con le performance migliori segnaliamo: ETF LPX MM DB che ha terminato in rialzo del 51,88% e l’ETF LEV S&P/MIB SGAM che ha chiuso il mese con un vantaggio del 46,42%. Fra gli ETF che hanno subito le maggiori perdite ricordiamo l’ETF XBR S&P/MIB SGAM che ha terminato con un ribasso del 34,92% e l’ ETF DJBANKS SHORT DB che ha chiuso il mese con una perdita del 28,89% . Mese positivo per cinque dei sei ETF Liquidità quotati sul segmento ETFPlus di Borsa Italiana; in particolare è da segnalare ETF SONIA DB che nel mese in questione ha guadagnato
il 3,55%; al secondo posto si è posizionato l’ETF FED FUND RATE DB con un rialzo del 2,35%. Mese positivo anche per gli ETF Obbligazionari. Trentatre dei quarantatre ETF appartenenti a questo comparto e quotati sull'ETFPlus, hanno infatti chiuso il periodo in rialzo. Fra gli ETF che hanno chiuso il mese con le performances migliori segnaliamo l’ ETF EMERG. MKTS LIQUID DB che ha chiuso in rialzo del 5,00% e l’ ETF USD CORPBOND ISH che ha terminato il mese con un rialzo del 4,31%. Fra i peggiori ricordiamo invece, l’ ETF US TB710 ISHARES che ha terminato con un ribasso del 2,81% e l’ ETF EURGOVBOND710 IS che ha chiuso con un ribasso del 2,05%. Fra i dieci ETF che replicano indici di Credito solamente tre sono riusciti a chiudere il mese in positivo; l’ ETF ITRX CROS5 DB ha guadagnato il 5,23% e l’ ETF ITRX EUR5 DB che ha chiuso in rialzo dell’1,68%. Il peggiore ETF del comparto è risultato invece es-
Tra i quindici ETF sulle Commodities quotati sull'ETF Plus in dodici hanno chiuso il mese in rialzo: Il migliore è risultato l’ ETF GLOB STEEL ETFS che ha terminato con un rialzo del 22,48%; il peggiore è stato l’ ETF GLOB GOLD ETFS che ha terminato con una discesa dell’ 11,20%. I Volumi registrati nel mese di Aprile sono aumentati notevolmente rispetto al mese precedente passando da 128.081.862 quote a 155.595.919 quote. Per numero di quantità scambiate troviamo Sgam al primo posto con l’ETF LEV S&P/MIB SGAM con l' 12,46%, al secondo posto si posiziona invece Barclays con l’ETF ISHARES S&P 500 con il 7,75% e al terzo posto troviamo Lyxor con ETF S&P/MIB LYXORcon il 6,15%.
Ri pro duzione vie tata
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FINANCIAL CLONES IN CIFRE 1/3 Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
ETF - Exchange Traded Funds I migliori e i Peggiori del Mese su ETFPlus ETF IN CIFRE I 10 migliori ET F - dal 31/ 03 al 30/ 04 N o me ET F ETF LPX MM DB ETF LEV S&P/MIB SGAM ETF FTSE EPRA USPROP ETF DJSTOXXBNK TR DB ETF DJSTXBNK ISHDE ETF DJSTOXXBNK LYXOR ETF DAX LEV LYX ETF DJES50 LEV LYX ETF DJSTOXXAUT LYXOR ETF TURKEY LYXOR
Codice I SI N LU0322250712 FR0010446658 IE00B1FZSF77 LU0292103651 DE000A0D8Q64 FR0010345371 LU0252634307 FR0010468983 FR0010344630 FR0010326256
Dat a Rilevazione 3 0 -a p r-0 9 11,90 12,05 8,35 30,50 30,09 17,14 25,78 12,55 22,40 26,62
Perf . Mese 51,88% 46,42% 39,40% 37,70% 37,40% 36,36% 36,04% 33,44% 33,41% 32,44%
Perf . T re Mesi -3,93% -10,75% -1,71% -26,03% -5,58% -24,84% -17,99% -12,86% -22,00% -21,28%
I 10 peggiori ET F - dal 31/ 03 al 30/ 04 N o me ET F
Codice I SI N
Dat a Rilevazione 3 0 -a p r-0 9
Perf . Mese
Perf . T re Mesi
ETF XBR S&P/MIB SGAM ETF DJBANKS SHORT DB ETF XBR DJES50 SGAM ETF DJSTXAUTO ISHDE
FR0010446666 LU0322249037 FR0010424143 DE000A0D8Q56
63,00 46,03 67,80 30,46
-34,92% -28,89% -28,71% -24,99%
25,65% 28,64% n.d. 24,99%
ETF DJSTXTRAV ISHDE ETF BER S&P/MIB SGAM ETF DJTECNO SHORT DB ETF SHORTDAX DB ETF DJES50 SHORT DB ETF STXX600 SHT LYX
DE000A0F5UC2 FR0010446146 LU0322250043 LU0292106241 LU0292106753 FR0010589101
14,15 54,01 31,00 84,58 45,95 111,32
-24,65% -19,13% -17,38% -15,97% -14,97% -14,96%
24,65% 12,14% 14,93% 12,94% 10,79% 9,13%
F ont e: www. ET F W orld. com
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FINANCIAL CLONES IN CIFRE 2/3 Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
Exchange Traded Commodoties I migliori e i Peggiori del Mese ETC IN CIFRE I 10 migliori ET C - dal 31/ 03 al 30/ 04 N o me ET C ETFS NICKEL ETFS COTTON ETFS SOYBEANS ETFS COPPER ETFS SOYBEAN OIL ETFS INDMETALS DJAIG ETFS FWD INDMETAL DJ ETFS SUGAR ETFS AGRIC DJAIG ETFS GRAINS DJAIG
Codice I SI N GB00B15KY211 GB00B15KXT11 GB00B15KY542 GB00B15KXQ89 GB00B15KY435 GB00B15KYG56 JE00B24DMJ18 GB00B15KY658 GB00B15KYH63 GB00B15KYL00
Dat a Rilevazione 3 0 -a p r-0 9 10,60 1,12 11,06 18,37 5,14 8,72 12,25 10,16 4,56 3,86
Perf . Mese 21,98% 14,17% 13,20% 12,70% 11,63% 10,66% 8,31% 8,20% 7,61% 7,52%
Perf . T re Mesi 1,92% 0,18% 3,56% 38,33% 7,31% 18,96% 13,43% 0,40% -1,83% -3,50%
I 10 peggiori ET C - dal 31/ 03 al 30/ 04 N o me ET C ETFS FWD NATURAL GAS ETFS NATURAL GAS ETFS FWD ENERGY DJ ETFS LEAN HOGS ETFS HEATING OIL ETFS LIVESTOCK DJAIG ETFS ENERGY DJAIG ETFS PH PMBASKET ETFS GOLD ETFS PH GOLD
Codice I SI N JE00B24DM351 GB00B15KY104 JE00B24DMD55 GB00B15KXZ70 GB00B15KXY63 GB00B15KYK92 GB00B15KYB02 JE00B1VS3W29 GB00B15KXX56 JE00B1VS3770
Dat a Rilevazione 3 0 -a p r-0 9 9,26 0,48 28,15 0,89 10,90 2,92 8,35 49,16 9,10 66,15
Perf . Mese -13,94% -13,14% -12,28% -7,81% -6,52% -6,34% -4,57% -4,28% -4,01% -3,60%
Perf . T re Mesi -31,36% -31,41% -13,14% -14,90% -12,59% -8,69% -17,49% -3,13% -7,80% -7,39%
F ont e: www. ET F W orld. com
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FC WORLD Ufficio Studi DMF SRL Consulenza in Investimenti Finanziari
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