Investment World Magazine - Giugno 2012

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Giugno 2012

Pubblicazione Economico Finanziaria

CONTENUTI Presentazione Numero dedicato a: Prospettive di Mercato e Strumenti per la seconda metà del 2012

Prospettive di Mercato e Strumenti da utilizzare per la seconda metà del 2012

Speciale - Raiffeisen Capital Management : Analizzare e diversificare il merito di credito per ottenere rendimenti interessanti 2

Approfondimento - Arca SGR: - La gestione dinamica: il controllo della volatilità del Portafoglio essenziale nel processo di investimento 6

Sotto la lente - Etica SGR : L’investimento socialmente responsabile, una scelta semplice che spesso può dimostrarsi anche assai efficace 8

Focus - Diaman Sim: 2012- La fine del mondo finanziario, ovvero il trionfo degli speculatori

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Marco Vicinanza Vice Direttore Generale e Responsabile Direzione Investimenti di Arca SGR


SPECIALE

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Raiffeisen Capital Management Analizzare e diversificare il merito di credito per ottenere rendimenti interessanti Gli indicatori evidenziano in modo chiaro i punti forti e deboli dei singoli paesi Alla luce della crisi finanziaria ed economica globale in atto che a breve potrebbe contemplare anche il rischio di alcune “uscite” dalla moneta unica (es. Grecia) siamo convinti non solo nei prossimo mesi , ma per i prossimi anni diventa sempre piu´importante non impiegare i propri risparmi presso un solo interlocutore, ma diversificare al fine di frazionare il rischio, inoltre analizzare piu´profondamente il merito di credito perfino degli stati consente di diminuire il rischio notevolmente e di ottenere rendimenti anche interessanti. Gia´ all´inizio del 2012 abbiamo sentito quindi la necessità di effettuare una sintesi strutturata dei dati fondamentali macroeconomici di 36 paesi (24 sviluppati e 12 emergenti) utilizzando un processo che assegna un punteggio basato su una serie di indicatori.

Gli indicatori hanno il compito di evidenziare in modo chiaro i punti forti e deboli dei singoli paesi e, dall’altro, permettere un confronto pertinente e semplice tra gli stessi. Inoltre, i diversi indicatori vengono in seguito combinati in un unico indicatore macroeconomico per singolo paese, sulla cui base viene stilata una classifica degli stessi.

indicatori di indebitamento e fiscali. In particolare, vengono utilizzati i seguenti indicatori: - Il tasso di crescita del PIL (in % p.a.) - Il saldo di conto corrente (in % del PIL) - Il disavanzo di bilancio statale pubblico aggregato (in % del PIL) - Il debito pubblico (in % del PIL) - Il debito estero (in % del PIL) - Le riserve valutarie (in % del PIL) - L´Indice di corruzione (Corruption Perception Index) della Transparency International: indice tra 1 (molto corrotto) e 10 (poco corrotto) - Il Potential Support Ratio: rapporto della popolazione compresa tra 16 – 64 anni rispetto alla popolazione al di sopra dei 64 anni.

Gli indicatori

Gli indicatori equipesati (12,5% ciascuno) producono un punteggio complessivo per ogni paese (indicatore macroeconomico complessivo).

Abbiamo selezionato 8 indicatori, semplici da comprendere e disponibili annualmente per molti paesi, e che, rivelano informazioni pertinenti alla situazione economica fondamentale.

I migliori 8 paesi (indicatori dell´anno 2011) sono nell’ordine: Malesia, Norvegia, Svizzera, Tailandia, Corea, Indonesia, Russia e Svezia.

In considerazione della crisi economica, si presta particolare attenzione agli

Gli 8 paesi che hanno avuto invece un miglioramento piu´significativo degli altri rispetto all´anno precedente sono:


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Norvegia, Russia, Polonia, Germania, Indonesia, Slovacchia, Austria e Turchia. In Malesia l’industria elettrotecnica ed elettronica è il più importante settore industriale. Un terzo della produzione del settore manifatturiero proviene da questo settore e il 40% del commercio con l’estero è rappresentato da beni dell’industria elettrotecnica ed elettronica. La Norvegia è il decimo esportatore di petrolio al mondo. Inoltre produce il 96% della sua energia elettrica da fonti di energia rinnovabili. Di conseguenza, meno del 4% (solo l’1% a gennaio 2012) proviene da fonti di energia fossile, la maggior parte viene prodotta da centrali idroelettriche. In Svizzera il bene d’esportazione più importante della Svizzera è il caffè . Ovviamente, ne è in gran parte responsabile il gruppo alimentare Nestlé con il suo noto sistema di capsule. Ma, indipendentemente da ciò, la Svizzera ha un’economia altamente competitiva che ogni anno genera avanzi di conto corrente mediamente elevati. La Tailandia è il secondo produttore al mondo di dischi fissi dopo la Cina. Il 25% dei dischi fissi a livello mondiale viene prodotto in Tailandia. La Corea del Sud è il principale costruttore navale del mondo. Infatti con una quota di mercato del 37,5%, la Corea del Sud ha prodotto 137.596.000 tonnellate di stazza lorda nel 2011. La miniera d’oro più grande del mondo si trova in Indonesia. Nel 2010 la miniera Grasberg ha estratto 2.025.000 once di oro. Dopo la Cina, la Russia è il secondo investitore tra i Paesi Emergenti in termini di investimenti diretti esteri. A livello mondiale, la Russia occupa il 15° po-

sto con un volume pari a USD 261 mrd. Secondo il World Economic Forum la Svezia è una business location migliore degli USA. Nell’indagine 2011-2012 la Svezia si trova al terzo posto dopo la Svizzera e Singapore: “La Svezia ha le istituzioni pubbliche più trasparenti ed efficienti al mondo, con un livello di corruzione molto basso.” In Austria le imprese si collocano tra i primi nella zona euro per quanto riguarda la registrazione di brevetti. Nel 2011, su 1.000 abitanti sono stati registrati 0,28 brevetti, solo il Lussemburgo (0,75), la Germania (0,41) e l’Olanda (0,37) hanno fatto registrare cifre più alte all’interno della zona euro. La Germania ha un grado di apertura particolarmente alto per un’economia delle sue dimensioni. Infatti la percentuale delle esportazioni e importazioni sul PIL (grado di apertura) era di 95,2% nel 2011.

rante i periodi buoni non si riduce il debito pubblico. La Slovacchia è uno dei paesi dell’UE con la minore percentuale di spesa pubblica. Una delle ragioni è che la percentuale di spesa pubblica è notevolmente inferiore ai livelli dei paesi ricchi dell’UE. In Slovacchia le uscite ed entrate dello Stato ammontano rispettivamente a 36-38% e 33-34% del PIL; in molti paesi dell’UE come la Germania e l’Austria si registrano valori intorno al 45-50% del PIL. La Turchia è l’economia più dinamica dell’Europa degli ultimi due anni con una crescita cumulativa del 18,3%. Dopo un ridimensionamento di quasi il 5% nel 2009 a causa della crisi finanziaria

Per quanto riguarda la crescita, la Polonia è stato il paese dell’UE con il maggior successo negli ultimi anni. E’ stato sfruttato il basso livello del disavanzo e del debito pubblico del periodo precrisi per sostenere attivamente la congiuntura locale e ora si stanno riducendo di nuovo i livelli del disavanzo e del Donato Giannico debito pubblico.

Country Head Italia Raiffeisen Capital Management

La Polonia ha fatto tutto giusto in termini di politica economica anticiclica, poiché spesso du-

ed economica globale, l’economia turca si è ripresa molto velocemente.


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Lo sviluppo ora non si basa solo sulla domanda delle famiglie robusta, ma anche sulla crescita a due cifre degli investimenti. Utilizzando i nostri criteri di assegnazione percentuale di ogni paese gli 8 migliori mercati dal punto di vi-

sta fondamentale (con al massimo 4 mercati emergenti) con punteggio più elevato vengono pesati nella stessa misura per un totale pari al 75 % nel portafoglio. Per il restante 25%, gli 8 paesi ( tra cui nessun limite sui mercati emer-

genti) che hanno evidenziato i miglioramenti piu´consistenti per i dati fondamentali pesati allo stesso modo. Il risultato sarebbe il portafoglio del Fondo Raiffeisen Obbligazionario Fondamentale.

Utilizzando questo criterio nelle 2 tabelle si possono vedere i risultati teorici conseguiti negli ultimi 8 anni. E´importante sottolineare come la performance del fondo, che è nato a fine 2010, e´stata nell´ultimo anno del 12,34%. Inoltre mentre il rapporto medio Debito/Pil di un indice a capitalizzazione di mercato é 123% quello del Fondo Raiff. Obbl. Fondamentale Globale é solo 40%. Un rapporto rischio/rendimento sicuramente eccellente.



APPROFONDIMENTO

ARCA SGR La gestione dinamica: il controllo della volatilità del Portafoglio essenziale nel processo di investimento I mercati finanziari nella seconda parte dell’anno potrebbero registrare un riallineamento delle quotazioni verso i valori fondamentali L’anno 2012 in ambito finanziario si è finora caratterizzato per dei forti e veloci movimenti, ma la tematica di fondo di questa prima metà dell’anno risulta essere ribassista. Alla luce di queste considerazioni quali temi ritenete possano essere da privilegiare per la seconda metà dell’anno e perché? E’ del tutto evidente che l’andamento

dei mercati finanziari degli ultimi mesi è stato fortemente influenzato da una significativa recrudescenza della crisi nell’area euro. Solo se la reazione delle autorità europee dovesse essere efficace, i mercati finanziari nella seconda parte dell’anno potrebbero registrare un riallineamento delle quotazioni verso i valori fondamentali: ciò implicherebbe un recupero dei listini azionari ed una compressione degli spread per le obbligazioni corporate, dei Paesi Emergenti e della periferia dell’area euro. I rendimenti nei paesi core potrebbero ristabilirsi su livelli più alti, ma non troppo distanti dagli attuali. Gli investitori sempre più dimostrano una forte attenzione verso il controllo del rischio dei prodotti finanziari ed alla scelta di prodotti che prevedano questa modalità al proprio interno. Ritenete questa attenzione giustificata? Con quali strumenti permettete agli investitori di soddisfarla? In mercati caratterizzati da frequenti e violenti shock, non sorprende che gli investitori pongano una particolare attenzione al controllo del rischio.

Marco Vicinanza Vice Direttore Generale e Responsabile Direzione Investimenti di ARCA SGR

La struttura di gestione di Arca SGR ha da sempre messo il rischio al cen-

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tro del processo di costruzione del portafoglio. In altre parole, il controllo della volatilità del portafoglio è per noi una parte integrante ed essenziale del processo di investimento. Nella gamma di offerta, peraltro, abbiamo una linea di prodotti flessibili a controllo dinamico del rischio, che utilizzano, con eccellenti risultati, una tecnologia di investimento proprietaria avanzata. Arca SGR SPA è una delle maggiori Società di Gestione del Risparmio in Italia, ma allo stesso tempo si caratterizza per delle evidenti diversità con altri soggetti del risparmio gestito. Può cortesemente spiegare la peculiarità della vostra società e quali obiettivi vi ponete quando create un nuovo prodotto? Arca SGR è una società che si caratterizza per una presenza molto ampia in tutto il territorio nazionale. I nostri prodotti, infatti, vengono distribuiti da circa 120 enti collocatori con oltre 8.000 sportelli e ciò rende la nostra Rete collocatrice una tra le più grandi e capillari d’Italia. Avendo la fortuna di poter contare su una Rete così ampia, possiamo usufruire di un importante strumento di monitoraggio. L’obiettivo che cerchiamo di perseguire, infatti, è di ascoltare attentamente le esigenze dei risparmiatori che ci vengono riportate dalla nostra Rete collocatrice. D’altra parte, la costante attività di monitoraggio dei mercati finanziari effettuata dalla nostra struttura di analisi e gestione permette di individuare le opportunità di medio-lungo perido che i mercati finanziari offrono. La creazione di nuovi prodotti in Arca nasce sempre dalla migliore sintesi tra gli orientamenti dei risparmiatori e le opportunità di mercato.


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Gli strumenti obbligazionari hanno vissuto momenti di grande popolarità, ma quest’anno sembrano aver perso parte del loro appeal. Cosa ci può dire in merito ai fondi obbligazionari, sono ancora gli strumenti giusti in questa fase di mercato? Per anni si è spesso sostenuto che l’investimento diretto in titoli obbligazionari (tipicamente titoli di stato domestici e titoli corporate con diffusione retail) fosse più conveniente rispetto all’investimento in fondi obbligazionari. Una simile tesi tradiva una scarsa attenzione alla dimensione rischio. Gli eventi recenti (con riferimento soprattutto, ma non solo, alla crisi del debito sovrano) hanno mostrato quanto, in fase di elevata volatilità, sia importante la diversificazione dei portafogli obbligazionari. Inoltre, quando i merca-

ti si trovano in una fase di turbolenza, una gestione attiva di qualità è in maggior misura capace di produrre valore aggiunto per il risparmiatore. La gestione dinamica dei vostri fondi a rischio controllato è in grado di fornire agli investitori il giusto equilibrio tra rendimento e rischio? Se si in che modo questo avviene? La metodologia di gestione per questi prodotti si basa su quattro capisaldi fondamentali: 1) La diversificazione deve essere il più ampia possibile, e deve ricomprendere non solo le due classi di asset tipicamente utilizzate nei prodotti bilanciati tradizionali (azioni ed obbligazioni governative dei paesi sviluppati), ma coinvolgere anche le obbligazioni societarie e dei paesi emergenti, le commodities,

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le valute, etc. 2) Nel portafoglio strategico il bilanciamento tra le varie classi di asset deve essere perseguito facendo riferimento al contributo al rischio, e non al peso, di ciascuna classe di asset; 3) La gestione dinamica dell’asset allocation deve garantire che, nel tempo, il rischio complessivo del portafoglio rimanga sostanzialmente costante, il che implica di modificare la struttura dell’investimento al variare delle condizioni esterne di volatilità; 4) Seguendo una logica “global macro”, il portafoglio viene modificato non solo ai fini del controllo del rischio, ma anche in funzione delle opportunità di ritorno offerte dai mercati. R iproduzione R iservata


SOTTO LA LENTE

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Etica SGR L’investimento socialmente responsabile, una scelta semplice che spesso si dimostra assai efficace

Uno dei temi che stiamo seguendo con grande attenzione è quello delle fonti energetiche Le ultime statistiche della Bri (Banca dei Regolamenti Internazionali), aggiornate a dicembre 2011, stimano che l'intero mercato dei derivati ammonti ormai a 647mila miliardi di dollari di valore nominale. Si tratta di un numero 14 volte più grande della capitalizzazione di tutte le Borse del mondo. E nove volte più grande del Pil globale. È vero che il reale rischio, cioè il valore netto di queste operazioni, è inferiore a quello nominale. Ma queste cifre restano enormi, troppo scollate dall'economia reale. E a cinque anni dall’inizio della crisi (quattro dal fallimento di Lehman Brothers) vi è ancora una grandissima carenza di regole che limitino l’uso sproporzionato della finanza speculativa.

miatori hanno maturato nei confronti di un sistema finanziario poco trasparente. In Italia siamo ancora in ritardo rispetto alle medie europee: il nostro Paese pesa solo il 3% sul totale del continente. Ma siamo convinti che proprio per questo motivo ci siano ampi margini di sviluppo. Basti pensare che nonostante la difficile congiuntura economica e finanziaria che stiamo vivendo, nell’ultimo anno i clienti dei fondi di Etica Sgr sono cresciuti dell’11,5%.

liardi di euro provenienti da questa tipologia di clienti, per la quale ha recentemente lanciato anche delle classi di quote ad hoc. L’investimento socialmente responsabile Un aspetto importante da sottolineare è che i fondi etici non sono fondi che fanno beneficienza, ma sono prodotti di risparmio gestito che investono i soldi dei clienti con un approccio diverso dagli altri fondi comuni, ma con l’obiettivo di perseguire rendimenti soddisfacenti. Investire in modo socialmente responsabile significa ampliare il tradizionale perimetro di analisi e valutazione di stati ed imprese utilizzando criteri di carattere sociale, etico ed ambientale nei processi di selezione dei portafogli finanziari. A tal proposito, Etica Sgr ha dimostrato negli ultimi anni che, investendo solo in azioni e obbligazioni di imprese e Stati

E una soluzione importante può essere rappresentata dai fondi di investimento socialmente responsabili.

Ma un segnale importante ci arriva anche dalla crescente attenzione che le tematiche ambientali, sociali e di governance incontrano presso i grandi investitori istituzionali, come le fondazioni bancarie o i fondi pensione.

Il comparto dei fondi comuni etici sta vivendo un notevole boom a livello europeo, anche in seguito alla recente crisi e alla crescente diffidenza che i rispar-

Etica Sgr ha attualmente sotto consulenza circa 7,5 mi- Alessandra Viscovi -Direttore Generale Etica SGR

È nostra opinione che il mercato finanziario italiano necessiti, invece, di tornare a prodotti semplici, trasparenti ed efficaci: privi di costi occulti e di fini esclusivamente speculativi.


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che prendono sul serio il proprio impatto sociale e ambientale, si possono ottenere rendimenti in grado di competere con i migliori fondi italiani, ad indicare che scelte semplici spesso possono dimostrarsi anche assai efficaci. A confermarlo ci sono importanti premi e riconoscimenti, assegnati ai nostri fondi come i Lipper Fund Awards o come il Premio Alto Rendimento del Sole 24 Ore vinto l’anno scorso dal nostro fondo azionario e recentemente, per il 2° anno consecutivo, dal fondo Bilanciato.

L’offerta di Etica Sgr I fondi promossi da Etica Sgr si caratterizzano perché i titoli presenti nei portafogli dei nostri fondi sono selezionati tra gli emittenti che si distinguono per l’attenzione alle conseguenze sociali e ambientali dei loro comportamenti. In pratica i nostri investimenti sono guidati da un’attenta analisi che prende in considerazione criteri di ordine ambientale, sociale e di governance.

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vità dei fondi etici a dimostrazione del fatto che l’investimento responsabile non comporta sacrifici in termini di rendimento. L’investimento consapevole La Finanza Etica non si limita a investire in aziende e Stati virtuosi sul piano dei comportamenti sociali e ambientali ma è per sua natura una finanza partecipata, che cerca di creare un dialogo

Alcuni temi di investimento L’attività di ricerca svolta sugli emittenti sulla base di criteri di responsabilità sociale (analisi ESG - Environmental, Social and Governance) permette di definire un universo investibile delle aziende e degli Stati più meritevoli che viene poi passato al gestore Anima Sgr. Quest’ultimo concretizza l’attività di analisi andando infine ad acquistare i titoli selezionati secondo motivi strettamente economici. La profonda sinergia che lega queste due attività permette di mantenere il focus dell’investimento su un’ottica di medio-lungo periodo. Uno dei temi che in questo momento stiamo seguendo con grande attenzione è quello delle fonti energetiche. Come è noto, dopo i tragici eventi di Fukushima il Giappone ha deciso di abbandonare il nucleare (settore su cui i nostri fondi non hanno mai investito), puntando in modo deciso sull’energia “pulita” e in particolare su quella solare. Per questo motivo il nostro gestore sta seguendo con grande interesse quei titoli giapponesi che operano in questo comparto e che possono avere grandi opportunità di sviluppo, considerando che il Paese del Sol Levante si trova a dover riformulare gran parte del proprio approvvigionamento energetico.

Questa analisi va ad integrare le classiche valutazioni di carattere economico e finanziario che vengono svolte nel momento delle scelte di acquisto e vendita dei titoli. Valutazioni di carattere finanziario che, nel nostro caso, vengono delegate a un’altra società, Anima Sgr. Un secondo aspetto che caratterizza la nostra offerta è che i nostri prodotti sono estremamente semplici, trasparenti ed economici. Economici perché non abbiamo né commissioni di ingresso, né di uscita, né di performance. Trasparenti perché sul nostro sito è possibile consultare l’elenco completo dei titoli in portafoglio nei nostri fondi: peculiarità pressoché unica tra le sgr italiane. La gestione dei fondi è quindi una gestione attiva che si confronta direttamente con benchmark di mercato con l’intenzione di dimostrare la competiti-

con i soggetti finanziati. I nostri clienti ci chiedono di rendere conto delle scelte di investimento che facciamo e non solo dal punto di vista economico. Per questo motivo esercitiamo attivamente i diritti di voto collegati al possesso delle azioni dei nostri fondi: per conto dei nostri 22.000 clienti interveniamo e votiamo nelle assemblee degli azionisti delle società in cui i nostri prodotti investono. Lo facciamo con un approccio positivo, nell’intento, cioè, di stimolare e aiutare l’impresa nell’adozione di una condotta sempre più responsabile. Da una recente ricerca condotta dall’Università degli Studi di Bari Etica Sgr risulta essere la terza società di gestione del risparmio europea (e la prima in Italia) a svolgere e sviluppare attività di azionariato attivo. R iproduzione R iservata



FOCUS

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Diaman SIM La fine del mondo finanziario, ossia il trionfo degli speculatori

V di circolazione della moneta. Oggi questa formula R=M*V è quasi bloccata poiché la velocità di circolazione dei soldi è quasi nulla; ma dove sono tutti questi soldi?

Come salvarsi nello scenario attuale: alcune semplici regole da seguire

Sono bloccati (anche) sui titoli di stato tedeschi, perché gli investitori istituzionali hanno paura di qualsiasi altro tipo di investimento.

Una cosa è certa, questo 2012 rimarrà nella storia della finanza, o come la fine del mondo finanziario, ovvero il trionfo degli speculatori.

Due sono gli scenari possibili, come ho detto in apertura;

Sicuramente oggi siamo di fronte ad un paradosso, la gran parte degli investitori istituzionali, sia Hedge Fund che le grosse istituzioni, stanno concentrando i loro soldi nelle attività finanziarie che dovrebbero risultare meno rischiose in assoluto. Parlo delle obbligazioni governative Tedesche, quasi le uniche rimaste con la fatidica AAA delle società di Rating, e del relativo Bund Future, arrivato, come avevo previsto (più per scherzo e sfida che per reale convinzione, in tutta franchezza) a superare i 145 Euro.

Vi chiederete perché ritengo che ci troviamo di fronte ad un paradosso? Non sono forse le obbligazioni dello stato finanziariamente più sicuro d' Europa? Non sono l'unico porto sicuro rimasto? Il paradosso sta in questa analisi che voglio condividere con voi: se crolla l'Euro e l'Europa unita, come alcuni prevedono (ma che io non condivido come opzione possibile), credete veramente che la Germania ne riesca ad uscire indenne? Verrà inevitabilmente travolta anche lei, e le sue obbligazioni varranno come tutte le altre, poco più di zero; se il mondo finanziario riuscirà per la seconda volta in pochi anni a non fallire, il Bund, inevitabilmente, verrà schiacciato con le stesse armi con cui si è gonfiato. Se la finanza, che tipicamente anticipa l'economia, riesce a ripartire trascinando con se l'economia, il motore ricomincerà a girare e la naturale conseguenza sarà un periodo di super inflazione, causata dall'immensa mole di denaro immessa nel sistema in questi anni per tenere in vita un sistema finanziario bloccato.

Daniele Bernardi Amministratore DelegatoDiaman SIM

Probabilmente molte persone che leggeranno quest'articolo conoscono la legge di Ricardo che dice che la ricchezza R è uguale alla massa monetaria M per la velocità

- fallisce il progetto europeo, naufragano tutti gli stati membri (compresa la Germania, non riuscirebbe a sopportare il contraccolpo neppure lei) e quindi chi ha messo i soldi sulle sue obbligazioni AAA si trova con un pugno di mosche in mano, - oppure si trova una soluzione, che non può essere diversa dal creare una forte inflazione, vuoi perché si stampa nuova moneta, vuoi perché è inevitabilmente una scelta politica. Nessuno può togliermi dall'idea che il nome in codice usato dai politici per parlare di super-inflazione sia "Eurobond". Ovviamente i politici non possono andare ad un telegiornale e dichiarare che stanno discutendo di inflazione, ma la realtà è solo una, e io non vedo alternative ad un periodo di super inflazione, che avrà conseguenze importanti, ma il pregio di ridurre i rapporti debito/pil che ormai è insostenibile per tutti. Come salvarsi in uno scenario del genere? Posso dare alcune semplici regole da seguire: 1) vendere tutte le obbligazioni con tasso fisso e duration superiore all'anno, tutti i fondi obbligazionari,


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soprattutto quelli governativi ed investire in fondi che abbiano la possibilità di andare short di duration, come il nostro DIAMAN Sicav QUANT Bond, perchè saranno gli unici fondi a non essere travolti, ma anzi a guadagnare da questo scenario. 2) convertire dove possibile i debiti da tasso variabile a tasso fisso, il beneficio lo si vedrà nei prossimi anni ma sarà notevole (non estinguete i debiti se li avete). 3) stare lontani da immobili e terreni 4) investire in equity e aziende reali, se siete esperti investitori su titoli azionari, non servono miei consigli, ma se il vostro lavoro non è quello di gestire il vostro patrimonio allora è meglio che compriate fondi comuni, possibilmente che abbiano metodologie di gestione automatiche di entrata ed uscita dai mercati finanziari, come il nostro DIAMAN Sicav Trend Follower, affinché possiate beneficiare dei rialzi in caso di risoluzione dei problemi che attualmente stanno colpendo l'Europa, ma contemporaneamente possiate essere protetti da forti ribassi in caso i mercati

dovessero continuare ad andare male. Questa metodologia ha ormai oltre 10 anni di storia reale alle spalle, dimostrando che utilizzare un approccio rigoroso e matematico ai mercati riesce a migliorare i rendimenti, dimezzando contemporaneamente i rischi. In mercati azionari molto difficili, dal 2002 ad oggi, la differenza percentuale di maggior guadagno su un ipotetico benchmark 100% azionario (MSCI World in Euro) è superiore al 50% al netto di tutti i costi e commissioni. DIAMAN SIM, inoltre, ha sviluppato un software il cui come è d4p che stima le probabilità condizionate di andamento futuro dei mercati, e seppure non è programmato per dare stime di probabilità a sei mesi, bensì a tre anni, stima con ottime probabilità (a tre anni appunto) che i mercati finanziari avranno un valore superiore a quello odierno, soprattutto per il mercato azionario europeo. Questo software ovviamente non è in grado di garantire nessun risultato, però permette di stimare con una precisione molto maggiore rispetto alla statistica

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tradizionale le probabilità di rendimento dei mercati finanziari, condizionatamente al momento storico in cui vengono stimate, permettendo ai gestori e ai promotori finanziari, di superare i classici problemi emotivi evidenziati della finanza comportamentale che portano molto spesso a sbagliare non solo i clienti, ma anche gli operatori professionali. R iproduzione Riservata



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