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JOJO: ARTE DALL’ARTE

TOMMASO GRISOTTO, 2aa; DAVIDE SERRA, 2B

Ora che sapete cosa sono gli Stand, possiamo parlarvi del processo che ha portato Araki, autore de “Le bizzarre avventure di JoJo”, a creare un’opera dallo stile artistico distinto e innovativo, uno stile mai visto prima di allora, nel quale inevitabilmente sono compresi gli Stand. Come abbiamo detto nel primo numero “L’opera è molto apprezzata per il suo stile unico e rivoluzionario, così come i riferimenti alla moda nello stile e nelle pose assunte dai personaggi, alla musica nei nomi degli stessi, e alla cultura in generale”. Araki, nel creare la sua opera, ha continuamente cercato ispirazioni, in particolare dai mondi della moda e della musica, per creare i suoi personaggi e dare loro dei nomi. Come dicevamo, anche gli Stand sono passati attraverso questo processo di ricerca per le loro abilità, i loro design e i loro nomi. Tutti i nomi degli Stand dalla quarta parte in poi hanno origine da band, album e canzoni, la maggior parte rock. Esempi di ciò sono “Man in the Mir- ror”, “Aerosmith” ed “Enigma”. I tre nomi derivano rispettivamente da una canzone di Michael Jackson, da una band rock e da una band di musica elettronica. Le loro abilità e le loro caratteristiche, in questo caso, sono strettamente collegate al loro nome: “Man in the Mirror” ha un’abilità legata agli specchi e “Aerosmith” prende la forma di un aeroplano giocattolo. Per quanto riguarda l’abilità di “Enigma”, ovvero il poter intrappolare oggetti e persone all’interno di pezzi di carta, è stata presa ispirazione dall’artista M.C. Escher, in particolare dal suo quadro “Sky and Water I”, qui di seguito. Nel quadro la forma degli uccelli si incastra perfettamente con quella dei pesci, quasi confondendo lo spettatore su dove avviene lo stacco tra le due figure; così nell’immagine si vede l’abilità di “Enigma”: prima di intrappolare il suo obiettivo in un pezzo di carta, grazie a questo effetto visivo esso e lo Stand si incastrano, come fanno nell’immagine le mani di “Enigma” (a destra) e quelle dello Stand “Crazy Diamond” (a sinistra), dando lo stesso effetto del quadro.

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Nina Ricci.

Per quanto riguarda i personaggi di JoJo, i riferimenti al mondo della musica sono meno: troviamo solo pochi esempi come “Vanilla Ice” dall’omonimo rapper americano, “Iggy” dal cantante americano Iggy Pop e “Dio Brando” dal musicista Ronnie James Dio. Parlando di quest’ultimo personaggio, per una sua posa è stata presa ispirazione da un quadro. Le pose sono una delle tante caratteristiche che hanno reso famoso anche al di fuori del mondo dei manga e degli anime JoJo. Esse sono anche definite dai fan “JoJo pose” e i personaggi le assumono in certi momenti per ottenere un particolare effetto scenico e drammatico.

Ecco una delle pose di Dio Brando e il dipinto da cui ha preso ispirazione a fianco di essa dell’artista Tony Viramontes, che ritrae la fashion designer

Le pose che troviamo in JoJo sono molte, e quella di Dio Brando è un’eccezione: infatti la maggior parte delle pose sono ispirate da riviste di moda, non da dipinti. Inoltre, non sono solo le posizioni assunte dai personaggi di Araki che hanno come ispirazione il mondo della moda, infatti anche alcuni nomi sono ispirati a fashion designers, come “Donatello Versus” da Donatella Versace, e l’abbigliamento di alcuni di essi è simile a quello di certi modelli. Un esempio è quello del personaggio di “Risotto Nero”, che non solo assume una posa molto simile a quella di Patricia Hartmann nel British Vogue dell’autunno del 1992, “Talkin’ Loud”, ma veste anche similmente alla modella. Notiamo infatti i leggings uguali, la giacca e le scarpe simili.

Con tutti questi esempi di come Araki cerchi ispirazione dappertutto per ogni aspetto di JoJo, dalle ambientazioni ai personaggi, tentando sempre di innovare la sua opera e superandosi ogni volta, vogliamo mostrarvi l’impegno e la dedizione di quella che ci sentiamo di chiamare opera d’arte, un’opera d’arte nata dalla creatività di Araki e da altra arte, in un circolo virtuoso di stile e design, capace di evolversi col tempo senza mai diventare obsoleto.