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ESTERREFATTA URLI MUTUO!

Anagramma di “Letteratura e futurismo!”; al punto 5 è spiegato il titolo in pieno stile futurista

ALESSANDRO BALOSSI, 5A

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Nel programma di letteratura di quinta si studia il Futurismo, movimento culturale, letterario ed artistico che vede una smodata esaltazione del progresso e delle nuove tecnologie della Belle Époque unita ad un totale rifiuto dell’arte e della letteratura precedente. Si sviluppa all’inizio del ‘900, lanciato dall’italiano Filippo Tommaso Marinetti con il suo Manifesto nel giornale parigino “Figaro” nel febbraio del 1909. Ebbene, la letteratura futurista è tra le più stravaganti che possiate mai trovare: sembrano a tutti gli effetti parole a caso con onomatopee aggiunte (vedrete poi un esempio fatto da me medesimo).

Basti leggere il “Manifesto tecnico del futurismo” (1912, sempre del Marinetti), dove sono elencati gli aspetti che caratterizza questa nuova letteratura. Ne riporto i più rilevanti:

1) Distruggere la sintassi disponendo i sostantivi a caso

2) Usare il verbo all’infinito, così che si adatti al sostantivo e non sia inquinato dall’io dello scrittore

3) Si deve abolire l’aggettivo, po- iché esso suppone una sosta, una meditazione, non concepibile nella visione dinamica futurista

4) Si deve abolire l’avverbio (eccezion fatta per quelli di luogo), fibbia inutile che tiene unite le parole

5) Ogni sostantivo deve avere il suo doppio, cioè dev’essere seguito da un altro sostantivo a cui si lega per analogia, anche lontana (il titolo anagrammato ne è un voluto esempio; a volte sono quasi impossibile da comprendere, tipo uomo-torpediniera…)

6) Abolire la punteggiatura

7) Ogni specie di ordine è da condannare, bisogna orchestrare le immagini disponendole secondo “un maximum di disordine”

8) Distruggere l’io nella letteratura, purificare i testi da ogni intervento che non sia intuitivo, sostituirlo con l’ossessione lirica per la materia

9) Bisogna fare coraggiosamente il “brutto” in letteratura ed uccidere la solennità

Regole piuttosto bizzarre…