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STEPHEN RITZ E IL PROGETTO EDUCATIVO GREEN BRONX MACHINE

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STEPHEN RITZ E IL PROGETTO EDUCATIVO GREEN BRONX MACHINE

di Leonardo Tiene

L’educazione delle generazioni future è una delle chiavi per poter garantire il successo delle grandi campagne politiche per salvaguardare il pianeta (come l’accordo di Parigi e la tanto discussa Agenda 2030). Riciclare, riutilizzare, risparmiare, tre pilastri da cui partire e insegnare in maniera concreta come esprimere questi concetti fondamentali da cui passa la corretta convivenza con la Terra. Abbiamo detto educazione all’inizio, un termine che potrebbe assumere il carattere passivo o tradizionale della lezione unidirezionale o frontale ma che può tranquillamente essere intesa come momento attivo, stimolante per le menti, bidirezionale, caratterizzata da progetti, esperimenti, gite o viaggi. Tutti modi diversi per instillare un pensiero o un concetto e farlo maturare, rendendolo saldo nelle menti dei ragazzi e condividerlo al prossimo. Stephen Ritz lo sa e ha sfruttato a pieno la sua personalità e questo nostro meccanismo di metabolizzazione per mettere in pratica ciò che impariamo dagli altri (anzi imparare mettendo in pratica se vogliamo) con il suo progetto Green Bronx Machine.

Di che cosa parliamo?

Green Bronx Machine è un’organizzazione no-profit che ha come obiettivo quello di trasformare le comunità svantaggiate attraverso l’educazione all’agricoltura urbana, l’educazione finanziaria, l’educazione alla salute e l’impegno sociale. Fondata nel 2012 da Stephen Ritz, un ex insegnante di scuola pubblica, Green Bronx Machine ha trasformato le vite di centinaia di studenti, famiglie e comunità del quartiere del Bronx di New York.

Chi è Stephen?

Stephen Ritz è un educatore, imprenditore sociale e leader comunitario che ha trasformato la vita di centinaia di studenti e famiglie svantaggiate. È stato un insegnante di scuola pubblica per più di 30 anni, durante i quali ha lavorato con studenti che provenivano da famiglie a basso reddito e con problemi sociali. Nel 2012, ha fondato Green Bronx Machine, un’organizzazione no-profit che si è impegnata a trasformare le comunità svantaggiate. L’organizzazione ha sviluppato programmi di educazione all’agricoltura urbana che hanno aiutato i bambini a imparare come coltivare ortaggi e frutta nelle loro scuole. Inoltre, ha anche lavorato con le scuole per fornire programmi di educazione finanziaria, in modo che i bambini possano imparare come gestire il loro denaro. Grazie all’impegno di Stephen Ritz e all’organizzazione Green Bronx Machine, centinaia di studenti e famiglie

del Bronx sono stati in grado di trarre beneficio dai loro programmi. Gli studenti hanno imparato a coltivare i loro ortaggi e frutta, a gestire i loro soldi e a prendersi cura della loro salute. Non solo però, i programmi di Green Bronx Machine hanno anche incoraggiato i bambini a rimanere a scuola e hanno fornito loro un senso di appartenenza e di speranza. Un ruolo sociale non indifferente, dunque, perché oltre ad assumere un ruolo di mentore, diventa anche simbolo di ripresa per quelle fasce di popolazione ormai lasciate nel dimenticatoio, rendendole consapevoli di avere delle mani e lo spirito in grado di fare grandi cose per loro e per la stessa società che li ha discriminati. Nel 2015 è stato nominato uno dei “100 Global Teacher Prize” dalla Varkey Foundation mentre nel 2017 è stato nominato uno dei “CNN Heroes” per i suoi sforzi nel dare ai bambini del Bronx la possibilità di cambiare la propria vita, scegliendo di coltivare la formazione piuttosto che la criminalità.

L ‘importanza di questo progetto

Stephen Ritz con la sua Green Bronx Machine ha dimostrato che la lotta contro la povertà può essere vinta con l’educazione. Attraverso l’educazione all’agricoltura urbana, l’educazione finanziaria, l’educazione alla salute e l’impegno sociale, i bambini e le famiglie del Bronx sono stati in grado di trarre beneficio dai loro programmi. Stephen Ritz e Green Bronx Machine sono un esempio di come le persone possano fare la differenza nella lotta contro le difficoltà sociali.

E in Italia?

L’idea di educazione tramite la pratica e il divertimento non è cosa nuova, come potremmo pensare. Esistono infatti diverse iniziative che coinvolgono le scuole, ad esempio gli “orti didattici”, ossia veri e propri giardini o spazi educativi per dar voce al pollice verde degli studenti italiani. Bisogna anche dire che tutto questo è nato anche diverso tempo dopo la Green Bronx Machine che ricordiamo aver fatto la prima apparizione nel lontano 2012. Quello che più deve colpirci è che la direzione sembrerebbe essere giusta per educare verso un argomento delicato come la sostenibilità, in cui ognuno ha il potere di riportare sui binari giusti la quotidianità. Forse però l’elemento mancante in questa equazione non è la sostenibilità, questo articolo rientra nella vena sociale di Atlas. Quello che manca in tutto questo è la natura sociale inclusiva dell’organizzazione Green Bronx Machine, che l’ha resa famosa in tutto il mondo assieme al suo fondatore. In Italia non manca purtroppo la differenza sociale nata dalle disparità economiche o anche semplicemente dal colore della pelle, un’attività che aiuti quindi a dare consapevolezza delle nostre capacità a prescindere da come ci vedono tutti renderebbe il nostro vivere più sereno, che non è tutto finito o meglio che non deve continuare per sempre nella maniera di sempre ma c’è sempre il modo per rialzarsi se si fa assieme, con una guida sapiente e paziente. Un’altra idea che secondo me vale la pena sottolineare è l’analogia della coltivazione con la ripresa sociale: coltivare valori e non pregiudizi, mettere le radici su terreni fertili di buone azioni e risorse preziose per rendere il futuro meno amaro e forse più radioso, far sbocciare nuove culture basate sulle inclusioni e non sui confini. Noi stessi abbiamo creato dei paletti fatti di regole e determinazioni, perché ci rende più ordinati o abbiamo paura del confronto. Ma non è incredibile quanto in realtà l’umanità, il rapporto tra individui siano legati in maniera indissolubile alla natura circostante non solo per il luogo che condividiamo ma anche per le caratteristiche che renderebbe armoniosa la convivenza?

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