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FOTOTERAPIA: QUANDO LA LUCE CURA
di Martina Campanelli
“Vedere la luce del sole”: vivere. Il motivo dell’equivalenza “luce = vita” è evidente: è la luce che consente la vita, biologicamente parlando, ed è nelle ore di luce che si svolgono le attività dell’uomo (che, sempre dal punto di vista biologico, è un essere diurno). È noto che l’umore e la percezione soggettiva di energia sono influenzati dal grado di luminosità dell’ambiente in cui viviamo; durante la stagione estiva ci sentiamo più attivi e riposati, mentre durante la stagione invernale abbiamo spesso una maggiore sonnolenza. Ma non è solo il senso comune a dircelo ma la stessa psichiatria: da anni la luce è ritenuta un potentissimo strumento di regolazione dell’umore e la fototerapia (dal greco phos, luce) è una tecnica medica utilizzata per trattare tipologie di diverso tipo, dai disturbi dell’umore e del sonno alle malattie dermatologiche. Il termine fototerapia significa letteralmente terapia con la luce ed il suo sviluppo è strettamente collegato alla definizione di Sindrome Affettiva Stagionale (SAD). Essa si caratterizza per episodi depressivi gravi in corrispondenza dei cambiamenti stagionali, in particolare autunno-inverno, con diminuzione nel periodo estivo; già nel 1984 lo psichiatria e ricercatore Norman Rosenthal ipotizzò che all’ origine della SAD ci fosse la riduzione invernale della quantità di luce e ne identificò la terapia nella fototerapia.
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COME FUNZIONA LA FOTOTERAPIA?
L’occhio rappresenta la parte più superficiale del nostro sistema nervoso centrale. La luce colpisce la retina e stimola il nervo ottico che trasmette gli stimoli a regioni del cervello come l’ippotalamo che regola la produzione di seratonina (l’ormone del buonumore) e di cortisolo (l’ormone dello stress) e l’epifissi, che regola la produzione di melatonina, migliorando l’ umore, l’ alimentazione ed il sonno (seratonina, cortisolo e melatonina risultano infatti alterati nelle persone che soffrono di episodi depressivi). A seconda del disturbo su cui si intende intervenire, il trattamento prevede l’uso della luce solare o di radiazioni luminose a diversa lunghezza d’onda.
PER QUALI PATOLOGIE È UTILIZZATA?
Come già accennato, la fototerapia è impiegata per il trattamento di diverse condizioni e disturbi come: • i disturbi dell’umore: sindrome affettiva stagionale (SAD) • i disturbi del sonno: insonnia, alterazioni del ritmo circadiano • alcune malattie dermatologiche: psoriasi, acne, dermatite atopica, eczema, vitiligine.
DISTURBI DELL’UMORE
Nel 2005, una metanalisi di 20 studi pubblicata su American Journal of Psychiatry ha confermato che il trattamento con luce ad alta intensità è efficace nei disturbi dell’umore a carattere stagionale e non. Secondo alcuni autori l’uso della fototerapia andrebbe esteso ben oltre l’ambito dei disturbi stagionali e i risultati sarebbero ancora più evidenti in abbinamento al trattamento con antidepressivi. Alcuni studi hanno dimostrato un effetto stagionale e la conseguente efficacia della fototerapia anche nella: • depressione premestruale • bulimia nervosa • anoressia con comportamenti di tipo bulimico • sindrome da Jet Lag • sindrome dei turnisti.
dei ritmi circadiani: alternanza sonno-veglia, temperatura corporea e livelli ormonali. Dal momento che è proprio la luce il principale sincronizzatore degli stessi, si è pensato di sfruttarne le potenzialità in ambito clinico. I dati più importanti sull’efficacia della fototerapia nel trattamento dei disturbi dell’umore provengono dal Centro Disturbi dell’Umore del San Raffaele Turro di Milano. In uno studio pubblicato nel 2001 su Journal of Affective Disorders, il gruppo di ricercatori ha osservato che i pazienti con disturbo bipolare ricoverati nelle stanze maggiormente esposte alla luce mostravano tempi più brevi di ospedalizzazione (tornavano a casa circa 2 o 3 giorni prima) rispetto a coloro che risiedevano in stanze meno illuminate. di chiazze rosse con vescicole) Le cause del disturbo non sono note, ma si pensa che il problema sia legato a una forte componente ereditaria. Colpisce spesso i bambini, ma nelle persone predisposte, il disturbo può ripresentarsi anche in età adulta. Come per l’eczema, anche in questo caso il trattamento di fototerapia dà buoni risultati grazie alla sua azione antinfiammatoria.
Acne (infiammazione delle ghiandole sebacee che si manifesta con la comparsa di brufoli su viso o corpo). La fototerapia in questo caso aiuta alleviando l’infiammazione, favorendo la guarigione della pelle e stimolando il sistema immunitario a contrastare l’insorgenza di queste infezioni.
MALATTIE DERMATOLOGICHE
Considerati i tanti effetti positivi a livello cutaneo, negli anni la fototerapia è stata ampiamente impiegata in ambito dermatologico per la cura di numerosi disturbi e patologie.
Eczema (reazione infiammatoria della pelle non contagiosa caratterizzata dalla presenza di rilievi, desquamazione, prurito e arrossamento) In genere le cause scatenanti sono: • fattori ambientali: reazioni allergiche dovute al contatto con determinate sostanze, oppure può manifestarsi dopo l’esposizione ad agenti irritanti o ancora essere causato da alcune infezioni di tipo batterico; • fattori genetici: l’eczema sembrerebbe essere ricorrente tra persone dello stesso nucleo familiare; • stress. L’azione antinfiammatoria della fototerapia consente un buon controllo della malattia. Il trattamento è indicato in particolare in caso di eczemi cronici gravi (con sintomi che persistono per mesi o addirittura anni).
Dermatite topica (infiammazione della pelle che si presenta con la formazione improvvisa di cute secca e pruriginosa e Vitiligine (malattia cronica della pelle che provoca la comparsa sulla cute di chiazze chiare, ovvero zone dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta alla melanina). L’utilizzo dei raggi UVB a banda stretta solo a livello delle zone chiare riduce il contrasto cromatico e rende le chiazze meno visibili.
Psoriasi (malattia infiammatoria della pelle dovuta all’iperproduzione delle cellule dell’epidermide che sintetizzano la cheratina. L’alta quantità di queste cellule comporta la formazione sulla pelle di placche di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre). Grazie agli effetti immunomodulanti ed antinfiammatori dovuti all’esposizione ai raggi ultravioletti, la fototerapia permette di regolare la formazione di queste cellule.
I benefici della luce sono tanti, dal corpo alla mente; per secoli il sole ha significato sopravvivenza, guarigione, energia. Perfino il colore giallo, associato alla luce ed al sole, e le sue sfumature, sono sinonimo di energia e vengono utilizzati per combattere tristezza, depressione ed apatia, secondo i principi della cromoterapia.
