I Nostri Cani - maggio 2017

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i nostri

Cani

Anno 63 num. 5 maggio 2017

Silvio Marelli spiega lo storico incontro dei Club in Serbia

Il Pointer e la bandiera “Nessuno di noi è tanto in gamba quanto noi tutti messi insieme” Dai podi alla bandiera: neppure i suoi innamorati che sul finire dell’Ottocento gli dedicarono un club avrebbero immaginato che il pointer sarebbe stato tanto coinvolgente da meritarsi un vessillo. Invece è accaduto in Serbia e Silvio Marelli vicepresidente nazionale ENCI, presidente riconfermato per acclamazione del “Pointer internazionale” ne dà notizia con il sorriso di chi ha superato un traguardo oramai storico. Da allora (e sono i giorni non ancora lontani della vigilia di una Coppa Europa da incidere nell’albo d’oro dell’Italia), lo stendardo diventa il riferimento per tutti i club nel mondo. Occorreva, perché accadesse, il fascino dei luoghi, la partecipazione della gente e un confronto mai prima così ampio. E a dargli ancor più significato la strepitosa vittoria della rappresentativa italiana in Coppa Europa selezionata con sapienza autentica da Giovanni Bernabè. Nis dunque non poteva non esser il recapito per gli onori di casa come ultimo regno della starna vera dopo esser stata nei secoli, porta fra Oriente ed Occidente, amata e distrutta da Attila e campo di battaglia fra i Goti e gli eserciti di Costantino I imperatore, due armate che lasciarono sul terreno oltre sessantamila morti. Perché la bandiera? “I padri fondatori dice il presidente Silvio Marelli - ci hanno insegnato dal finire dell’Ottocento che il pointer è un patrimonio di tutti e lo hanno confermato a Nis i membri di 23 club nazionali. È stata la prima volta a cui, ne sono certo, ne seguiranno tante altre fino a creare una tradizione. La bandiera quindi rappresenta prima della realtà delle cose la concordia dei sentimenti che uniscono al di sopra di divergenze, peraltro sempre positive, per quanto riguarda criteri di selezione e valutazioni”. “La presenza di tanti tecnici, di tanti entusiasti della razza, spiega poi il presidente, ha dato un nuovo significato all’incontro perché…”. Tace d’improvviso ed è ogni volta è stupefa-

Rappresentanti di 23 nazioni hanno dato vita a giornate memorabili. Per la prima volta tutti riuniti sotto un vessillo comune. Il grande successo delle iniziative ENCI. Il “sistema pointer” cente constatare come la quiete abbia significato più di tante parole a conferma di quanto ebbe a dire Gandhi: “nel silenzio, ciò che è sfuggente si risolve in un cristallo di chiarezza”. Così fra le radici nella storia e il culto di un’attualità cinegetica in altri luoghi sopravvissuta appena prende nuovo vigore la cinofilia del Duemila che si legittima in una partecipazione consapevole. “È, afferma a questo proposito Silvio Marelli, il “sistema pointer” che acquista vigore e non teme né il confronto né l’alleanza con altre Società”. I tanti che hanno risposto all’appello si sono sentiti privilegiati a partecipare ad un impegno che ha come base la partecipazione che significa confronto, scambio di opinioni e di cognizioni scientifiche, ricerca di nuove idee e di motivi che diventino occasioni per discutere insieme e trovare soluzioni condivise”. Sono quegli ideali da cui prese vigore la Coppa Europa. Dapprima erano cinque nazioni poi se ne aggiunsero altre, ed altre ancora…. A Nis c’erano rappresentanti di Portogallo, Spagna, Francia, Olanda, Germania, Serbia, Croazia, Macedonia, Turchia, Cipro, Russia, Polonia, Argentina, Cecoslovacchia, Ungheria… Una nuova geografia su cui sventola la bandiera del Pointer Club. “Le partecipazioni a Coppa Europa ed altri incontri di Nis, afferma il vicepresidente ENCI, stanno a significare che il “sistema pointer” funzione ed è in grado di stimolare la selezione e la partecipazione e quindi un ulteriore sviluppo della razza. Le giornate di Serbia lo stanno a confermare.

Abbiamo vinto nel più prestigioso confronto a riprova che le indicazioni dell’ENCI sono un punto di riferimento per il mondo della cinofilia. Hanno partecipato cani giunti da Russia ed Argentina ed è importante ma ha ancora più significato il fatto che i campioni di quelle nazioni avessero ascendenti italiani”. “Grande merito - conclude Silvio Marelli va a dresseurs, allevatori, proprietari e membri del Pointer Club Italiano: si è creata una preziosa sinergia fatta di passione e di capacità individuali messe a disposizione della collettività, e mi sembra questo uno dei meriti più importanti e certamente ascrivibile all’ENCI”. Rodolfo Grassi Milady dei Masci vincitrice indivuale Coppa Europa

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