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CINYSFERA EBBASTA
Sfera Ebbasta –Ciny
La c con la mano è da dove veniamo La c con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny Ciny, Ciny Tiro su una canna lunga mezzo metro Passo nel quartiere sopra a un mezzo nero La tua tipa chic succhia il mio Solero E a te non ti pompa, fra’, ti fa un Pampero Grossi scarsi, grossi babbi fanno gossip, noi Con due pacchi troppo grossi nel back dell'Enjoy Sbirri guardano dall'alto, foto Polaroid Sorrido sempre, ciao, sì ma fatti i cazzi tuoi Il tuo flow ebola, il mio flow Legolas Cheese accrai, Emmental, poi ci si regola Ed è chiaro che con noi non fotti Come con lei quando ti fa i pippotti La c con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny La c con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny La C con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny La c con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny Vogliono rappare come quello di Ciny Vogliono fumare come quelli di Ciny Vogliono parlare come quelli di Ciny Senza stare a Ciny, solo qua vicini Nati e morti a Ciny, nati e morti a Ciny Sognavo un futuro diverso da questo, sognavo diversi destini Ma siamo affini a crimini infimi Prima di vendere dischi in FIMI Vendevamo chili, giri su giri Come i ragazzi, come i ragazzi di Ciny Come i ragazzi di Ciny, come i ragazzi di Ciny Come i ragazzi di Ciny, come i ragazzi di Ciny Come i ragazzi di Ciny, come i ragazzi di Ciny Come i ragazzi di Ciny, come i ragazzi di Ciny La c con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny La C con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny La C con la mano è da dove veniamo Ciny, Ciny Senza stare a Ciny, solo qua vicini
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Analisi di Ciny
Ciny è un brano estratto dall’album XDVR Reloaded, frutto della collaborazione tra Sfera Ebbasta e il produttore Charlie Charles. Il progetto discografico è inizialmente pubblicato come XDVR (abbreviazione di “per davvero”) a inizio 2015, ma è solo in un secondo momento che viene rilasciato ufficialmente sulle piattaforme ufficiali di download e streaming con una rivisitazione del titolo. XDVR Reloaded esce nel novembre dello stesso anno e vanta l’aggiunta di tre nuove stracce, tra cui proprio Ciny. Pur non disponendo del budget e delle produzioni raffinate delle uscite più recenti, è considerato uno dei primi –se non il primo –disco propriamente trap in lingua italiana a sfondare nel mainstream.
“Ciny” è l’affettuoso soprannome del comune della città metropolitana di Milano in cui è cresciuto Sfera Ebbasta, Cinisello Balsamo. La canzone è un inno alle sue origini e alla vita di strada che ha conosciuto da adolescente (“prima di vendere dischi in FIMI/vendevamo chili, giri su giri”). “La c con la mano” diventa un emblema di cameratismo e di un “marchio” talmente autentico da voler essere imitato da tutti (“vogliono fumare come quelli di Ciny/vogliono parlare come quelli di Ciny”), ma anche del destino ingrato che aspetta gli abitanti a bassa scolarizzazione delle periferie. Il trapper confida “sognavo un futuro diverso da questo,/sognavo diversi destini”, ma ammette rassegnato che purtroppo per molti non c’è via di scampo (“nati e morti a Ciny”).
Sebbene in difetto di tag personali o di collettivi, il testo rimane comunque autoreferenziale: Sfera si autodefinisce “quello di Ciny” e per estensione i suoi amici, la sua “gang”, si trasformano in “quelli di Ciny”. Con “sopra un mezzo nero” sembra anche citare il titolo di un’altra sua canzone, Mercedes Nero. Si individuano le zeppe “fra’” e “sì”, ma nessuno “skrr”, nessuno “yah”, nessun “ehi”. In corrispondenza di alcuni versi sono però udibili dei sussurri spesso riportati su internet come “squad squad” (Genius, n.d.). Dall’inglese vengono inoltre presi in prestito “gossip” (“fare gossip” è un equivalente di “spettegolare”), “back” per
“bagagliaio”, il metalinguismo “flow” e il calco strutturale “con noi non fotti” che riprende il “fuck with somebody” ma che mantiene parzialmente il suo significato di “fare sesso” (“fottere/come con lei”). Di origine francese è invece la diffusa parola “chic”. Per “Enjoy” si intende invece il servizio di car sharing Eni con cui i ragazzi di Ciny trasportano la droga e va quindi a prendere posto con il gelato Solero, il rum Pampero, il formaggio Emmental e l’americana Polaroid tra i nomi di aziende e prodotti –nessuno di questi indicativo di uno stile di vita lussuoso.
Il quadro presentatoci non ha in effetti molto da spartire col mondo degli agiati e dei facoltosi, e nemmeno con quello delle grandi organizzazioni criminali. Gli “sbirri guardano dall’alto” nel “quartiere”, ma non sembrano mettersi in moto per “crimini infimi”. Il bragging di Sfera Ebbasta non si basa dunque su grandi possedimenti o terribili reati da pena inestinguibile, bensì la sua abilità nel conquistare (“la tua tipa chic succhia il mio Solero”) e la sua abilità nel (t)rappare. Ora che vende i dischi “in FIMI” (cioè registrata presso la Federazione Industria Musicale Italiana), il flow dei suoi avversari gli pare ripugnante quanto un virus (“il tuo flow ebola”) al confronto del proprio, che definisce audace come un personaggio del Signore degli Anelli (“il mio flow Legolas”).
Gli iperbolici “pacchi” e “una canna lunga un metro e mezzo” insieme all’imprecisato “fumare” e “vendevamo chili” riconducono chiaramente al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti. “Cheese accrai” è, al contrario, estremamente enigmatico. È da escludere una lettura come “Cheese al CRAI”, che accennerebbe all’acquisto di formaggio al supermercato, e da considerare un’interpretazione (Genius, n.d.) che alluderebbe invece alla varietà di marijuana Blue Cheese data in questo caso in accredito (“accrai”) e sul cui prezzo e modalità di pagamento si parlerà in un secondo momento (“poi ci si regola”).

“Pippotti” calca le stesse orme di “cheese” e rimane ambiguo anche a causa della doppia lettura di “quando ti fa(i) i pippotti”: la parola potrebbe quindi riferirsi al tubicino usato per sniffare cocaina o molto più probabilmente alla masturbazione (Garzanti Linguistica, n.d.). Si soffermano sulla sfera sessuale anche i metaforici
riferimenti alla fellatio “la tua tipa succhia il mio Solero” e “non ti pompa”. Si menzionano “crimini infimi”, affinità (“siamo affini”), “futuro” e “destini”, ma come già intuibile il lessico propende decisamente per l’informalità. Si segnalano ad esempio la dislocazione “a te ti” (“a te non ti pompa”), il famigliare “babbi” per “stupidi”, l’espressione “fatti i cazzi tuoi”.
Il testo offre un grande numero di giochi di parole e rime imperfette che tengono i versi ben ancorati l’uno all’altro. La sequenza di concatenazioni più evidente, perché ruota attorno al titolo, è l’insieme di rime, paronomasie e consonanze della sequenza “Ciny”/”destini”/”affini a crimini infimi”/”in FIMI”/”chili, giri su giri”/”Ciny”. Altri esempi, in ordine di apparizione, sono: l’assonanza interna “mano”/veniamo”, l’assonanza di “metro” e “nero”, la polisemia di “mezzo” (“mezzo metro”, “mezzo nero”), l’ assonanza e la paronomasia della sequenza “noi”/“enjoy”/”Polaroid”/”tuoi”, la ripetizione di “grossi” (“grossi scarsi, grossi babbi”, “due pacchi troppo grossi”), la paronomasia di “Legolas” e “regola”, la rima in “fotti”/”pippotti”, l’anaforico “voglio rappare come quello di Ciny/voglio fumare come quello di Ciny”/voglio parlare come quelli di Ciny”, la ripetizione di “sognavo”.
I tempi verbali vertono quasi esclusivamente sul presente indicativo, a parte qualche eccezione (“sognavo”, “vendevamo”), mentre i soggetti ricadono nel consueto schema “io”/”noi” legato alla squad (“passo nel quartiere”, “con noi non fotti”) contro un “tu” antagonizzato (“fatti i cazzi tuoi”). La terza persona plurale si riferisce agli “sbirri”, la terza persona singolare alla “tipa”.