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REHABKETAMA126

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TORADOLGEMITAIZ

TORADOLGEMITAIZ

Ketama126 –Rehab

Yah Ehi Stronzi, troie Non abbiamo paura della morte Kety, Love Gang Ho speso un k per sentirmi meglio (ehi) Se piangi piove ed io compro l'ombrello Parlo sempre di droga perché non facciamo altro Non ho contenuti perché sono vuoto dentro (yah) Lei mi crede carino (carino) Ma non sa che faccio schifo (schifo) Sto piangendo mentre rido (rido) Compro una villa ad Ostia Lido (lido) Ma cambiare non è facile, aah-aah Anche un diavolo può piangere, aah Troie, Love Gang Sesso, droga, amore Kety è nel club Bruciando uno stipendio, fuck rehab Troie, Love Gang Sesso, droga, amore Kety è nel club Bruciando uno stipendio, fuck rehab Fuck rehab (fuck rehab) Fuck rehab (fuck rehab) Fuck rehab (fuck rehab) Io non ti conosco (ehi) Ma tu conosci me (ehi) Ho ancora la roba addosso (ehi) Non cambierò per te (ehi) Su una rivista di moda (ehi) Ma sai che non seguo la moda (ehi) E giuro non ho una pistola (ehi) Giuro non ho una pistola Ma cambiare non è facile, aah-aah Anche un diavolo può piangere, aah Troie, Love Gang Sesso, droga, amore Kety è nel club Bruciando uno stipendio, fuck rehab Troie, Love Gang Sesso, droga, amore Kety è nel club Bruciando uno stipendio, fuck rehab Fuck rehab (fuck rehab) Fuck rehab (fuck rehab) Fuck rehab (fuck rehab)

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Analisi di Rehab

Rehab è una traccia estratta dall’omonimo album rilasciato nel 2018. È stata scritta e prodotta da Ketama126 in collaborazione con Generic Animal, mentre il titolo, così come il mantra “fuck rehab”, si rifà probabilmente a “Fuck Rehab” di Chief Keef. Il contenuto di Rehab non ha niente da spartire con l’autocompiacimento che permea molte canzoni trap. Il bragging su uno stile di vita da star invidiabilmente bohémien viene sostituito da cinismo, nichilismo e autocritica. Affermazioni come “parlo sempre di droga perché non facciamo altro” o “non ho contenuti perché sono vuoto dentro” provano che Ketama126 è “forte dell’autocoscienza del suo schifo” (Alovisi, 2018).

La base elettronica viene qui contaminata da sonorità grunge e a livello contenutistico sono lampanti le influenze della corrente a cui ci si riferisce spesso con “emo rap”/“emo trap”, un sottogenere dell’hip-hop più malinconico e sentimentale che tratta di temi quali l’abuso di sostanze stupefacenti e i problemi mentali (Bitetto, 2018).

Il trapper si riferisce a se stesso con il polisemico soprannome “Kety”, il quale lascia più di un’interpretazione. Prendiamo ad esempio “Kety è nel club”: si intende che nel club è arrivato Ketama126 o che nel club è arrivata la ketamina? Non lascia invece dubbi “Love Gang”, il nome della sua cricca che sembra dedita a una sola attività (“parlo sempre di droga perché non facciamo altro”).

In apertura si trova il prestito “yah”, ma è “ehi” ad essere onnipresente e a riecheggiare sia nel testo che nella base. Si trova spesso in chiusura di verso o in sottofondo, o ancora si tramuta in un “eh” simile a un respiro affannoso che riempie le pause e rende talvolta difficile la comprensione: “Kety (eh) Love Gang”, “Kety e Love Gang” o “Kety è Love Gang”? I prestiti continuano con “k”, usato in droghese per indicare la ketamina e il “trip” da ketamina (“k-hole”), ma qui inteso nel

significato inglese di “mille”. Viene adattato alla lingua di arrivo e pronunciato quindi come la lettera “cappa” in italiano. Anche “rehab” viene pronunciato all’italiana e la b finale tende addirittura a scomparire, allineando la parola agli “aah” di fine verso. Rimangono invece piuttosto fedeli alla pronuncia originale “club” e “fuck”.

A parte il sopracitato “fuck”, il turpiloquio si limita agli appellativi “stronzi, troie”. Il lessico restante è prevalentemente standard e non particolarmente colloquiale, se escludiamo “schifo” e “roba”, che va a sostituire la parola “droga” continuamente reiterata insieme a “sesso”. Il riferimento ad armi da fuoco è invece metaforico ed estraneo alla vita di strada. Sembra anzi un riferimento culturale, una citazione di “Come As You Are” dei Nirvana: “e giuro non ho una pistola” è una traduzione quasi perfetta di “and I swear that I don’t have a gun”. Si perde, tuttavia, il gioco di parole con “I don’t give a damn”.

Traspare un disinteresse totale per le griffe e il lusso. Anche quando viene menzionata “una rivista di moda”, il cantante esprime subito indifferenza con “ma sai che non seguo la moda”, forse dissimulata –la fama sembra comunque dargli un po’ alla testa (“io non ti conosco/ma tu conosci me”). Perde il suo fascino anche lo sperpero di denaro; versi amari come “ho speso un k per sentirmi meglio” e “bruciando uno stipendio” esprimono disillusione più che spensieratezza e gusto per la bella vita. Se poi i colleghi e le colleghe acquistano lussuose proprietà in località balneari esclusive, Ketama si accontenta, parodicamente, di “una villa ad Ostia Lido” rimanendo fedele alle sue origini e alle sue vecchie abitudini di vero cittadino romano.

Nel complesso, Il testo risulta moderatamente fumoso e avanza più ad associazioni di idee che attraverso uno storytelling strutturato o una metrica precisa. La prima persona singolare è senza dubbio prevalente ma viene alternata a riferimenti a una “lei” (“lei mi crede carino”), a un “noi” probabilmente riferito alla Love Gang (“non

abbiamo paura della morte”) e a versi con un soggetto non meglio specificato o comunque fraintendibile. Ne sono un esempio “Kety è nel club”, “bruciando uno stipendio” e il quasi proverbiale “anche un diavolo piò piangere”. A dare unità al testo è in primo luogo l’ubiquo tempo presente che spazza via qualsiasi traccia di futuribilità o attaccamento al passato in un pericoloso carpe diem (“non abbiamo paura della morte”). In seconda posizione si collocano i rimandi interni e le ripetizioni, che prendono il posto della rima classica, totalmente assente se non in “rido”/”Ostia Lido”. Ovvio esempio è il martellante “Fuck rehab”, ma anche l’enumerazione “sesso, droga, amore” (tramutato per sinalefe in “sesso, drogAmore”) e in generale il concetto di “droga” (“parlo sempre di droga”, ho ancora la roba”). Seguono la ripetizione del verbo piangere (“se piangi piove”, “sto piangendo mentre rido”, “anche un diavolo può piangere”), della parola “moda” (“rivista di moda”, “non seguo la moda”) e della stringa “non ho una pistola”. Si avvicinano alla rima alcuni casi di assonanza e consonanza come “troie”/”morte”, “meglio”/”ombrello”, “altro”/”dentro”, “moda”/”pistola”.

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