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GUARDA COME FLEXOMAMBOLOSCO, EDO FENDY

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LARIOLAZZA

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MamboLosco, Edo Fendy –Guarda come flexo

(Nardi Beats) Guarda come fle-xo Fare sta roba non ha pre-zzo Quanto cazzo sono fre-sco Hai riconosciuto il sugo e lo appre-zzo Gli ho detto: “Guarda come flexo” Quanto sono fre-sco Dici di farlo come Mambo ma non penso Giro con i peggio 24k e il sugo gang hoe Fotti con l’équipe faccio bang hoe Gli ho detto: Guarda come flexo Ho appena trappato un chilo e mezzo Datemi un beat che ve lo spezzo It’s going down Guarda come flexo (Goddamn) Guarda come flexo (Goddamn) Guarda come flexo (Goddamn) Noi che facciamo fra tutto da soli Stiamo salendo senza maggiordomi Con i bagagli che portiamo a mano ma senza sapere le destinazioni (yah, ehi) Lo senti cazzo sono ghiaccio (yah, ehi) Alla tua puttana le piaccio Edo Fendy fa il colpaccio ‘Sta troia la passo ad un altro (ciapa) Intanto flexo con il braccio Di sugo tu non ne sai un cazzo M N K F Monte Rushmore Lei fa muu Non fotti con il plug Plug Vicenza 24k Indovina la hit fra’ Sarabanda Frate’ ci arrivo ho la banda larga Parla di me tutta la piazza To’, ciapa To’, ciapa Vuole il sugo proprio sulla faccia To’, ciapa To’, ciapa Continuo anche se dice basta Guarda come fle-xo Fare sta roba non ha pre-zzo Quanto cazzo sono fre-sco Hai riconosciuto il sugo e lo appre-zzo Gli ho detto: “Guarda come flexo” Quanto sono fre-sco Dici di farlo come Mambo ma non penso Giro con i peggio 24k e il sugo gang hoe Fotti con l’équipe faccio bang hoe Gli ho detto: Guarda come flexo Ho appena trappato un kilo e mezzo Datemi un beat che ve lo spezzo It’s going down Guarda come flexo (Goddamn) Guarda come flexo (Goddamn) Guarda come flexo (Goddamn)

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Analisi di Guarda come flexo

Guarda come flexo è un singolo del 2017 di Mambolosco in collaborazione con Edo Fendy e prodotto da Nardi. Nato da padre americano e madre italiana, Mambolosco risente moltissimo delle influenze d’oltreoceano a livello linguistico. Se prestiti e calchi dall’inglese sono dominanti, non mancano tuttavia strizzate d’occhio all’italiano colloquiale e al vicentino ad opera in particolare di Edo Fendy.

Nonostante lo spiccato plurilinguismo, il brano non brilla di certo per il suo contenuto, riducibile a un calderone di stereotipi e frasi fatte pertinenti al mondo della trap. I punti focali sono il concetto del “keeping it real” (“facciamo fra’ tutto da soli/stiamo salendo senza maggiordomi”), una buona dose di sessismo, e soprattutto il “flexare”, una forma di “bragging totalizzante” (Alovisi, 2019). La parola deriva da un utilizzo colloquiale del verbo inglese “to flex” popolarizzato dai social media (Merriam-Webster, n.d.). Se originariamente corrispondeva unicamente a “flettere”, “contrarre” (di un muscolo, ad esempio) ha assunto in slang il significato di “tirarsela”, “farsi belli” di fronte a un pubblico, ostentare le proprie capacità o la propria ricchezza. Il neologismo “flexare” viene quindi usato nel testo con questa seconda connotazione, ma si gioca anche con la sua polisemia (“flexo con il braccio”).

Come era facilmente prevedibile, i due cantanti parlano di sé in terza persona (“dici di farlo come Mambo”, “Edo Fendy fa il colpaccio”), mentre la tag iniziale è del produttore (“Nardi Beats”). Tutti e tre erano ai tempi membri del collettivo “Sugo Gang”, che viene citato direttamente o indirettamente nel corso della traccia: ne sono esempi “équipe” (qui sinonimo di gang) e “M N K F Monte Rushmore”, le iniziali dei membri paragonati alle quattro figure sul Monte Rushmore negli Stati Uniti.

Ma cosa significa “sugo”? In Guarda come flexo assume due significati, entrambi diversi da quello originale. Indica metaforicamente fluidi corporei in “vuole il sugo proprio sulla faccia”, ma è soprattutto un calco semantico di “sauce” o “dripping sauce” (Urban Dictionary, 2015): “avere sugo” significa avere stile da vendere. Simili per significato sono le parole “fresco” e “ghiaccio”, trovate nel testo come sinonimo di “figo” o “alla moda” (“quanto cazzo sono fresco”) e modellate rispettivamente sull’uso colloquiale di “fresh” (Merriam-Webster, n.d.) e sulla parola “cool”. Calchi morfologici sono invece “farlo come Mambo” da “doing it like somebody”, “datemi un beat che ve lo spezzo” dal concetto di “breaking a beat” e “breakbeat” (Merriam-Webster, n.d.) e “fottere con” da “fuck with” (Urban Dictionary, 2004). Interessante anche il metalinguismo trap “ho appena trappato un chilo e mezzo”: seguendo le orme di “rappare”, anche “trappare” diventa un verbo, tra l’altro quantificabile con unità di misura del peso. Sono numerosi anche i prestiti non adattati: gli immancabili “yah” ed “ehi”, “it’s going down”, il francese “équipe”, l’onomatopea “bang”, “hit”. “Plug” viene pronunciato sia all’inglese sia con la “u” italiana per creare un’assonanza con l’onomatopea “muu”. Agli epiteti italiani “fra’” e “frate’”, usati come zeppa, si aggiunge il dispregiativo “hoe”, equivalente di “whore”, cioè “puttana”.

La misoginia e il sessimo della canzone sono estremamente difficili da ignorare: si va da “alla tua puttana le piaccio” a “sta troia la passo a un altro”, a “lei fa muu” (sottilissimo richiamo a “vacca”) fino ad arrivare alla descrizione di una vera e propria molestia (“continuo anche se dice basta”) trattata con la massima leggerezza e anzi come motivo di vanto.

Il registro della canzone viene abbassato dalla forma oltre che dal contenuto –la sfera sessuale viene toccata per esempio anche dal dialettale “to’, ciapa” (“prendi qua”). Viene ripetuta più volte “cazzo”, “fare il colpaccio”, “roba” o “i peggio” al posto di “i peggiori”. Vengono usate forme colloquiali vicine al parlato come l’aferesi di “questa” (“’sta”) e la tipica dislocazione del famigerato “a me mi” (“alla tua puttana le piaccio”).

Il campo semantico del denaro o della moda, se escludiamo il richiamo a Fendi nel nome d’arte “Edo Fendy”, è sottintesto. In altre parole, è introdotto unicamente attraverso il “flexare”, il “sugo”, il “ghiaccio” e forse il più esplicito “24k”, riferimento ai carati dell’oro. Droga e criminalità sono invece rappresentati rispettivamente dal prestito “plug” per “spacciatore” e dall’onomatopeico “faccio bang” col significato di “ti sparo” o, in senso più ampio, “ti faccio del male”.

I versi di Guarda come flexo non hanno la pretesa di raccontare una storia e per questo non vantano di molti collegamenti grammaticali o semantici. Trovano il loro vero collante negli stereotipi che l’ascoltatore ha della trap e dei/delle trapper, in neologismi accattivanti e nel ritmo orecchiabile. A livello formale sono comunque frequenti ripetizioni e riformulazioni dello stesso concetto (“hai riconosciuto il sugo” e “di sugo non sai un cazzo”, “to’ ciapa/to’ ciapa” e così via) a cui non si può non aggiungere un pizzico di cultura popolare (“Indovina la hit fra’ Sarabanda”). Non c’è interesse a mantenere una continuità di tempi verbali, ma seppur interrotto da frasi come “ho riconosciuto”, “ho appena trappato”, prevale il presente indicativo. È inoltre interessante osservare che la prima persona plurale e in generale descrizioni di azioni collettive non siano presenti, nonostante torni il concetto di “gang”/”équipe”. La seconda persona singolare è invece antagonistica (“di sugo non ne sai un cazzo”), ma non troppo (“hai riconosciuto il sugo”).

Metricamente parlando, il testo ruota attorno alla rima combinata a paronomasia della sequenza “flexo”/”prezzo”/fresco”/”apprezzo”, ma rimano per esempio anche “piaccio”/”colpaccio”/”braccio”.

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