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GIOVANE FUORICLASSECAPO PLAZA
Capo Plaza –Giovane Fuoriclasse
Ehi Sì 'sto blocco mi ha fatto così, yah (esketit) Non toccare me e la mia famiglia Sto tranquillo che fumo vaniglia Corro forte, siamo i primi in pista Giovane, giovane, giovane fuoriclasse Giovane, giovane, giovane fuoriclasse Giovane, giovane, giovane fuoriclasse (fuori) Ehi, giovane fuoriclasse Giovane, giovane fuori classe Plaza campione come Ronaldo Scemo, mi stavo solo allenando Sì ora sono cazzi, sono sceso in campo Dici palle nelle barre Dalle stalle mo' alle stelle Coi reati nelle palle Cicatrici sulla pelle Impenniamo con le guardie avanti Faccia sporca come trafficanti Nella zona meglio che ti calmi Frate c'ho il contatto da tutte le parti Corro corro, faccio passi avanti I miei ragazzi pazzi in casa con le armi Siamo bravi sì, ma manco santi Non ci calmi manco coi calmanti Manco ci credevo a questo Non voglio morire presto Bravo sì, ma mica fesso Nel mio blocco buio pesto Nuovo giorno, nuovo arresto Io ci credo nel successo Nella gabbia io non ci finisco Muoio da leggenda come Jackson Sì sto blocco mi ha fatto così Trovi tutto dentro gli angoli Fuori per i soldi facili Sono a tavola coi diavoli Ehi, ehi Sono a tavola coi diavoli Questi mi offrono 'sti calici Io e questi ragazzi magici Sì 'sto blocco mi ha fatto così, yah Non toccare me e la mia famiglia Sto tranquillo che fumo vaniglia Corro forte siamo i primi in pista Giovane giovane giovane fuoriclasse Giovane giovane giovane fuoriclasse Giovane giovane giovane fuoriclasse (fuori) Ehi, giovane fuoriclasse Giovane giovane fuoriclasse Ricordo in tasca non c'era niente Trovaci, trovaci nelle piazze Dentro le tasche ho due erbe diverse Ora muoviamo le masse Mangiamo pesce come non bastasse Tieniti le frasi fatte Hai la faccia bianca come le scarpe Sono fuori e do spettacolo Plaza, Plaza, Plaza magico Più puttane sembra Mykonos Pussy facciamo un triangolo Dimmi come siamo messi Fuori classe, sì Leo Messi Noi di notte stiamo svegli Pensiamo a nuovi progetti Alziamo la coppa a Wembley Questo blocco mi ha fatto così Alcuni solo rimangono Parla, parla ma noi siamo qui Pure se il mio nome infangano Plaza il nome mo' lo sanno, bro Stavo solo nello studi-oh Tutti quanti mi snobbavano Mo' sul cell che mi richiamano Giovane giovane Giovane giovane, no Spendo 'sti soldi Tanto poi li rifarò Viviamo oggi Ma già domani io no, non lo so Schede alla Moggi In tasca un Nokia, nell'altra l'iPhone Sì, 'sto blocco mi ha fatto così, yah
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Analisi di Giovane Fuoriclasse
Giovane Fuoriclasse è un singolo del 2017 prodotto da AVA ed estratto dall’album 20 di Capo Plaza. Il brano segue da un lato una lunga tradizione internazionale di canzoni hip-hop autocelebrative e dall’altro la fissazione per la parola “giovane” nell’hip-hop italiano degli ultimi anni. Basta digitare “giovane” su Spotify per scoprire decine di artisti emergenti (e non) battezzati su calco dell’inglese “young”/”yung” (Young Thug, Yung Lean) come Young Signorino, Giovane Feddini, Giovane Rosa, Giovane Alieno o per scoprire le canzoni di artisti già affermati Giovane Disorientato (Rocco Hunt, 2014), Giovane Giovane (Laïoung, Izi, Tedua, 2016), Giovane e Selvaggio (Ketama126, 2017), Giovane Rockstar (Laïoung, 2018), G iovane Zomby (Thelonius B., 2018). A livello contenutistico, il brano è una sorta di inno personale in cui il trapper si presenta come un artista autentico, venuto dalla strada. II salernitano proclama il suo predominio sulla scena nonostante la giovane età, tra citazioni sportive e una punta di maledettismo. Dal punto di vista formale, è interessante notare come il verso di apertura e quello di chiusura diano una struttura circolare al testo.
Essendo il testo squisitamente autoreferenziale, non stupisce che Capo Plaza parli più volte di se stesso in terza persona, “Plaza campione”, “Plaza magico”, “Plaza il nome mo’ lo sanno”. Ha un occhio di riguardo anche per chi gli è vicino: pur non menzionando esplicitamente una “gang”, gira sempre attorno allo stesso concetto di un gruppo affiatato di malviventi attraverso barre come “non toccare me e la mia famiglia”, “i miei ragazzi pazzi” o “questi ragazzi magici”. Sembra invece riferirsi a un interlocutore esterno quando impiega gli appellativi scemo, frate e bro.
La canzone si apre con l’allocuzione “ehi” usata poi come zeppa (ehi, giovane fuoriclasse), similmente ai prestiti “esketit” e “yah”. Un altro calco evidente è l’utilizzo di “blocco” come “block” nel senso di isolato o di “zona”, come viene chiamata più avanti: il concetto è comunissimo nella cultura non solo hip-hop ma
anche pop mainstream americana, basti pensare alla hit di Jennifer Lopez “Jenny from the Block”.
Ultimo ma non meno importante prestito è “pussy” che, associato all’implicazione a un threesome “facciamo un triangolo”, apre una breve parentesi a sfondo sessuale subito chiusa. Il linguaggio sboccato che caratterizza il brano parte però da un proverbiale “ora sono cazzi”. Si legge anche “palle” usato sia nel significato di componente anatomica sia come sinonimo di bugie e un tono di misoginia esotica in “più puttane, sembra Mykonos”. Pur scegliendo di non cantare in dialetto come in Capo Plaza non mancano i colloquialismi che avvicinano il testo al parlato. Salta all’occhio la tipologia di zeppa utilizzata nel brano: il regionalismo “mo’” usato (“dalle stalle mo’ alle stelle”, “mo’ sul cell che mi chiamano”) insieme al più classico “sì” (“fuori classe, sì Leo Messi”, “Siamo bravi sì, ma manco santi”) e all’incalzante ripetizione dei verbi (“trovaci, trovaci nelle piazze”). Sono colloquiali anche il regionalismo “manco”, le parole “fesso” e “scemo”, “come siamo messi”, “snobbare”, l’abbreviazione “cell” al posto di cellulare, l’aferesi di questo e questi (“‘sto blocco mi ha fatto così”, “‘sti calici”), “questi” usato da solo per indicare un gruppo di persone (“questi mi offrono ‘sti calici”), “c’ho” e infine il che polivalente di “sto tranquillo che fumo vaniglia”. Anche la struttura della frase rimane piuttosto lineare, ad eccezione dell’anastrofe quasi cavalleresca “Pure se il mio nome infangano”, retaggio poetico o del canzonettese per far quadrare la rima con “rimangono”.

Anche Giovane Fuoriclasse vanta di un paio di riferimenti alla cannabis (“fumo vaniglia”, “Dentro le tasche ho due erbe diverse”), uno all’alcol o a una droga in forma liquida (“‘sti calici”) e ostentazione di ricchezza concretizzata in “spendo sti soldi/Tanto poi li rifarò” o “Mangiamo pesce come non bastasse” che in questo caso non toccano la sfera della moda. Il vestiario è infatti nominato solo genericamente con scarpe e con tasca che ritorna tre volte. La prima volta descritta come vuota (“ricordo in tasca non c’era niente”), la seconda piena (“dentro le tasche ho due erbe diverse”), la terza “In tasca un Nokia, nell’altra un iPhone” potrebbe invece indicare la pratica del burner phone, un cellulare usa e getta per trattare scambi illegali. A contribuire ulteriormente
all’atmosfera da film giallo sono parole come “trafficanti”, “reati”, “gabbia”, “arresto”, “armi”, “guardie”. Gli “amici magici” si muovono “di notte”, “al buio pesto” in “angoli” molto simili agli “androni” di Cavallini della Dark Polo Gang e vivono una vita spericolata (“impenniamo con le guardie avanti”, “muoio da leggenda”, “non voglio morire presto”).
Meno inquietanti sono i riferimenti allo sport –prevalentemente calcistici –rappresentati da “pista”, “mi stavo solo allenando” (probabilmente anche un riferimento a singoli precedenti di Plaza, Allenamento #1 , Allenamento #2, Allenamento #3), “sceso in campo”, “Ronaldo”, “Leo Messi” (che gioca con l’omofonia di “come siamo messi”), “coppa a Wembley”, “schede alla Moggi” (riferimento allo scandalo Calciopoli). L’unico riferimento alla cultura musicale è a Michael Jackson, “Muoio da leggenda come Jackson”.
Il quasi-metro di Giovane fuoriclasse è basato su un discreto numero di rime tradizionali ma anche su assonanze, paronomasie e ripetizioni che danno una certa coesione al brano: il martellante “giovane, giovane, giovane”, “ragazzi pazzi”, “calmi manco coi calmanti”, il gruppo di quasi-rime “barre”/”stelle”/”palle”/”pelle”. Anche i tempi sono relativamente regolari: la stragrande maggioranza dei verbi è al presente indicativo anche quando il contenuto si riferisce al futuro (“muoio da leggenda come Jackson”) con l’eccezione di “tanto poi li rifarò”. Sono limitatamente presenti anche passato prossimo e imperfetto (“mi ha fatto così”, “manco ci credevo”), mentre il congiuntivo si incontra esclusivamente nell’espressione “come non bastasse” per far quadrare la rima con “masse”. I verbi vengono però spesso sottintesi in versi che si avvicinano conseguentemente a frasi fatte o aforismi (“dalle stalle mo’ alle stelle”, “cicatrici sulla pelle”, “nel mio blocco buio pesto”, “Fuori per i soldi facili”). I soggetti sono variabili e passano da “io”/“noi” che identificano il cantante e i “ragazzi magici” (“impenniamo con le guardie avanti”, “muoviamo le masse”), a un vago “loro” (“questi mi offrono”, “alcuni solo rimangono”, “mi richiamano”) e infine a un “tu” sia generico (“trovi tutto dentro agli angoli”) sia rivolto a un immaginario antagonista (“non toccare me e la mia famiglia”).
Nonostante il testo sia tutto sommato di facile comprensione, la narrazione si basa su associazioni di immagini (“coi reati nelle palle”, “cicatrici sulla pelle”) e su una deissi talvolta poco limpida (“manco ci pensavo a questo”).