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Il racconto horror

Un racconto horror sicuramente ci può far paura. Ma perché, spesso, affascina?

Perché i brividi ci tengono con il fiato sospeso, ci fanno desiderare di sapere “come va a finire” e… “mettono alla prova” il nostro coraggio. Ma, per fortuna… a distanza!

Quali sono gli ingredienti del genere horror?

• Il contenuto è il racconto di fatti oscuri, per i quali non è possibile fornire, attraverso la ragione, una spiegazione.

• Gli elementi caratteristici sono un’atmosfera di mistero, personaggi sinistri, luoghi agghiaccianti

IMPERDIBILE!

Per ritrovare PAURA e HORROR in un libro, ti consigliamo:

– Vorrei tanto essere come mia sorella – disse Tommy. MA QUELLA LÌ CHE COSA

– E invece sì! – ribatté Tommy. – Lei non ha paura di niente

Peter scosse il capo: – Ognuno di noi ha paura di qualcosa

– Be’, se di notte le piombasse un fantasma in camera, le

E fu allora che Tommy decise di costruirne uno. UN FANTASMA

A notte fonda, sarebbe entrato di soppiatto nella camera di sua sorella e avrebbe fatto dondolare sopra il suo letto

I GEMITI, GLI ULULATI MIZZI SI SAREBBE SVEGLIATA

Costruirsi un fantasma raccapricciante, che faccia venire la pelle d’oca, però, non è facile. Per fortuna Tommy era bravissimo a costruire le cose. Recuperò dal ripostiglio il vecchio cuscino poggiatesta della mamma, rivestito di un tessuto peloso verde

Legò un’estremità con lo spago: quella sarebbe stata la testa.

Poi infilò un lungo asciugamano dentro un paio di guantini grigi. ADESSO IL FANTASMA AVEVA DUE BRACCIA!

Delle gambe gli spettri non hanno bisogno perché, come tutti sanno, fluttuano nel vuoto. Poi con lo smalto per unghie rosso DIPINSE UNA GRANDE BOCCA , per gli occhi usò quello verde. Infine, prese una vecchia tenda di tulle e ne ricavò un lungo vestito da fantasma.

LO SPETTRO INCUTEVA IL GIUSTO TERRORE.

Però Tommy intendeva renderlo ancora più spaventoso, anzi TERRIFICANTE : con una massa di capelli bianchi svolazzanti la sua creazione sarebbe stata perfetta! Ma gli rimase della colla sulle dita e dei fili di lana gli restarono appiccicati ai polpastrelli. Cercò di staccarseli, ma la cosa si rivelò alquanto laboriosa e Tommy si arrabbiò tantissimo.

Così, quando si sentì sul punto di scoppiare, come gli aveva insegnato la nonna, per calmarsi gridò: – SALTAPICCHIOSTRIZZABUDELLADICACCA!

E lo ripeté per altre due volte, perché era davvero arrabbiato. Non fece in tempo a chiudere la bocca che IL FANTASMA

SI DRIZZÒ SEDUTO SUL TAVOLO e disse: – Buonasera. Tommy ammutolì. Poi riuscì a balbettare:

– CO – CO - CO... COME HAI FATTO A PARLARE?

Strano ma vero, il fantasma rispose: – Se si costruisce un SALTAPICCHIO STRIZZABUDELLA e si ripete per tre volte SALTAPICCHIOSTRIZZABUDELLADICACCA , la creatura prende vita, non lo sapevi? I SALTAPICCHI STRIZZABUDELLA esistono da sempre. E anche la parola SALTAPICCHIOSTRIZZABUDELLADICACCA . Adesso lascia che ti tolga questa lana dalle dita.

Questo testo, in modo spiritoso, fa capire che a volte gli scherzi possono ritorcersi contro chi li fa.

Hai mai vissuto una situazione in cui uno scherzo preparato per qualcuno si è rivolto contro di te?

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