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Lettera a Babbo Natale
Caro Babbo Natale, mi chiamo Michele. È un nome che non si usa più. Questo per dire che non ti capiteranno tanti Michele e quindi ti ricorderai più facilmente di me.
Aa Nalisi
SCOPRI alcuni aspetti caratteristici della lettera
Nella struttura della lettera c’è sempre: una formula di apertura, una formula di saluto e il nome di chi scrive
Sottolineali con i colori.
Il linguaggio usato da Michele è: abbastanza formale. molto amichevole.
Finalmente ho avuto il tuo indirizzo. Se solo l’avessi saputo prima ti avrei evitato la fatica di leggere telepaticamente le mie lettere. So che per te non è difficile la lettura telepatica perché ci sei abituato, ma avere la lettera dentro la buca è sicuramente più comodo. Tornando al perché ti scrivo, la mia domanda è questa: nella lettera che ti manderò devo metterci tutti i miei desideri, oppure solo quelli più importanti? Tu come ti regoli? Scegli quelli che ti piacciono di più? Vedi cosa ti resta in magazzino? Tiri a sorte? Non pensare che sia un tipo curioso. Ti faccio queste domande perché non vorrei più un pigiama felpato. Quello dell’anno scorso aveva degli orsetti gialli. Alla mia età gli orsetti gialli non sono adatti. Se hai solo pigiami di questo genere, potresti evitare di mandarmi un pigiama.
Poi ci sarebbe il discorso dei maglioni. Qui da noi si usano più le felpe con la cerniera. Non preoccuparti, però: nella mia città ci sono molti negozi che vendono felpe, e poi non ne ho così bisogno. Ti prego quindi gentilmente di dirmi quante cose posso chiederti e se devo farti anche dei disegni per farti capire meglio. Non è che non mi fido, ma vorrei toglierti tutti i problemi.
Ti saluto: fammi sapere, mi raccomando!
Tuo affezionatissimo Michele