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Le Olimpiadi

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Margherita Hack

Margherita Hack

L’ORIGINE DELLE OLIMPIADI

Sono trascorsi quasi tremila anni da che qualche greco antico se ne uscì con la bella idea di sfidarsi in uno stadio o su una pista, anziché con lance e spade, scudi ed elmi. Certo, meglio sarebbero stati quattro anni di sport e un mese di battaglia, al posto di quattro anni di guerre e un mese di divertimento. Da quell’estate dell’anno 776 avanti Cristo la città di Olimpia non è più una località come le altre, bensì quasi il sinonimo di tutti gli sport messi insieme. Non a caso il matematico e astronomo Eratostene, per iniziare a scandire gli anni sul calendario, non alle stelle del cielo guardò, bensì a quelle dello sport, contando come anno zero proprio quello delle prime, primissime Olimpiadi dell’antichità.

Le Olimpiadi Oggi

I Giochi Olimpici dell’antichità si svolsero per oltre un millennio in quasi trecento edizioni, poi più nulla per secoli e secoli, con la città di Olimpia finita in rovina. Per i primi Giochi Olimpici della modernità bisognò aspettare fino alla primavera del 1896. Voluti questa volta dal barone francese Pierre de Coubertin, si svolsero ad Atene, proprio per ricordare i giochi di duemilaseicentosettantadue anni prima. Tra il 6 e il 15 aprile si disputarono gare di scherma e di tennis, di atletica leggera e di sollevamento pesi, di lotta, di nuoto e di tiro a segno. E lungo le vie della città si corse la maratona.

La Maratona Ieri

Hai mai pensato che alle prime Olimpiadi dell’antichità, quelle dell’anno 776 avanti Cristo, non era in programma la maratona? La battaglia di Maratona, ebbe luogo quasi trecento anni dopo e nessuno ancora sapeva che si sarebbe combattuta.

Ed è proprio ricordando quella battaglia che oggi si corre per quaranta e più chilometri, anzi, per ricordare l’impresa del giovane Filippide, che corse fino ad Atene, per annunciare la vittoria.

La Maratona Oggi

Se la prima maratona la corse Filippide senza nemmeno saperlo, nei tempi moderni non ci sono stati Giochi Olimpici che non l’abbiano prevista nel programma delle gare.

E sono sempre di più le città, in qualsiasi angolo del mondo, che organizzano ogni anno una corsa di quarantadue chilometri e centonovantacinque centimetri lungo le loro strade.

La più famosa e popolare è forse quella di New York, alla quale partecipano oggi decine di migliaia di corridori veloci e lenti.

Ma nel 1970, alla partenza della prima edizione, si presentarono solamente centoventisette atleti, che corsero più giri all’interno di Central Park, per non recare disturbo al traffico.

Il bello è che adesso accade il contrario ed è il traffico che si ferma a guardare.

A Nalisi A

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PTEROSAURO

Che cos’è un dinosauro?

Come si fa a definire un dinosauro? Come fa un paleontologo o una paleontologa a dire: – Ecco, questo è un osso di dinosauro? Senza addentrarci troppo nei particolari, i dinosauri hanno tre caratteristiche che, nel loro insieme, li contraddistinguono da tutti gli altri rettili.

QUANDO SONO VISSUTI?

I dinosauri sono vissuti in un’era precisa della Preistoria, compresa tra i 225-230 milioni e i 65 milioni di anni fa, cioè nel Mesozoico.

MESOZOICO

Triassico 248-213 milioni di anni fa

Giurassico 213-144 milioni di anni fa

Cretaceo 144-65 milioni di anni fa

Il Mesozoico è un’era suddivisa a sua volta in tre diversi periodi: il Triassico (248-213 milioni di anni fa), il Giurassico (213-144 milioni di anni fa), il Cretaceo (144-65 milioni di anni fa). Qualunque osso fossile trovato in sedimenti più antichi o più recenti non è di dinosauro.

DOVE VIVEVANO?

I dinosauri erano tutti terrestri. Quindi non volavano, né vivevano nei mari. Erano però capaci di attraversare piccoli specchi d’acqua (come può fare un cane) e lo dimostrano alcune impronte fossili.

I rettili volanti (Pterosauri) e i rettili marini dal collo lunghissimo (Plesiosauri), che spesso si vedono nei

Le ali dello Pterosauro erano formate da una membrana di pelle, muscoli e altri tessuti estesa dalle caviglie al quarto dito della mano, che era allungato e resistente.

Plesiosauro

I Plesiosauri vivevano nel mare, nel Mesozoico, come altri rettili marini, gli Ittiosauri. Forse abitavano in acque basse. Avevano quattro zampe simili a pinne.

libri di Preistoria, non erano dinosauri, ma semplicemente loro cugini, come lo erano i coccodrilli o le tartarughe.

QUAL ERA LA DISPOSIZIONE DELLE ZAMPE?

La particolarità che differenzia davvero i dinosauri da tutti gli altri rettili è la disposizione delle zampe.

I dinosauri (sia bipedi sia quadrupedi) avevano infatti le zampe disposte verticalmente sotto il corpo, come quelle di un elefante: il ventre non toccava mai il terreno, e neanche la coda. Insomma, per capire come si muovessero i dinosauri, bisogna pensare a un elefante, a un rinoceronte o a una mucca, non a un coccodrillo.

Forse il vero fascino dei dinosauri è proprio questo: non sono soltanto animali enormi e terrificanti, sono soprattutto animali “nuovi” che bisogna sforzarsi di immaginare, quasi fossero usciti da un libro di fantascienza. Un fascino, si direbbe, in continua crescita. Oggi come non mai, la ricerca sui dinosauri produce risultati e fornisce dati sulla loro vita quotidiana, alimentando l’immaginazione e la curiosità.

A Nalisi A

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