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La rana e il topo

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Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

Un giorno un topino di campagna se ne andava in giro in cerca di qualcosa da mangiare.

A un tratto vide una ranocchia che saltellava in mezzo alle stoppie del grano tagliato.

Era una rana magra e affamata come lui, che cercava di catturare le poche zanzare che volavano su quel campo.

Dapprincipio il topo e la rana si osservarono sospettosi, ognuno cercando di capire se l’altro poteva essere un pericolo. Poi però il topolino sorrise e la rana rispose al suo sorriso. I due affamati fecero amicizia e si sedettero su una zolla a conversare.

– Io ho fame, amico topo! – esclamò la rana. – Qui si trova pochissimo da mangiare.

– Anch’io ho fame – disse il topino.

La rana a quel punto fece un balzo e gridò: – Ho un’idea! Uniamo le nostre forze: se andassimo in cerca di cibo insieme ci potremmo aiutare a vicenda. Sono sicura che ne troveremo di più!

– Certo, è un’ottima idea! – convenne il topino entusiasta.

– Ci legheremo l’uno all’altra con una corda, così saremo sicuri di non perderci.

E così fecero: trovarono una corda abbastanza lunga e si legarono una da una parte e l’altro dall’altra.

I due si misero al lavoro. Cercavano cibo una di qua e uno di là, e quando la rana lo trovava chiamava il topino e lo divideva con lui. Altrettanto faceva il topo, e in questo modo mangiarono abbastanza. Alla fine della giornata erano tutti e due molto soddisfatti della loro idea: di cibo ne avevano trovato proprio tanto.

Del tutto sazi, decisero di tornare ognuno a casa propria. Passarono vicino allo stagno e la ranocchia, senza pensarci due volte, ci si tuffò dentro. Purtroppo i due erano ancora legati con la corda, così la rana si portò dietro il povero topino, che non sapeva nuotare e stava annegando.

Una poiana che volava sopra di loro fu attratta dal trambusto e pensò di fare un bello spuntino. Si tuffò in picchiata e afferrò con gli artigli il topo portandolo in alto. La rana, all’altro capo della corda, si ritrovò a volare.

Il topino per fortuna non si lasciò travolgere dalla paura, cercò il modo di liberarsi e iniziò a mordere le zampe del grosso predatore. Per il dolore la poiana aprì gli artigli e lasciò andare la sua preda e la rana in fondo alla corda. I due caddero gridando spaventati.

Furono fortunati: la corda s’impigliò nei rami di un grosso cespuglio che frenò la loro caduta.

Il topino e la rana raggiunsero così il suolo senza farsi male. Con il cuore che ancora batteva a mille, i due amici decisero che la prima cosa da fare era slegare quella corda, che li aveva aiutati a trovare il cibo, ma aveva anche rischiato di farli morire.

Una volta liberi, il topino e la rana si abbracciarono da amici. Poi la rana tornò verso lo stagno e il topo andò da tutt’altra parte.

C Omprensione C

Questo testo narrativo è: una fiaba. una favola. un mito.

Trova lo scopo dell’autore: indica SÌ o NO.

L’autore vuole far capire che:

• due individui diversi possono andare d’accordo. Sì. No.

• gli amici devono essere sempre molto vicini. Sì. No.

• aiutandosi si affrontano meglio le difficoltà. Sì. No.

Trova gli elementi del testo.

I protagonisti sono un e una L’altro personaggio è . I luoghi in cui si svolge la vicenda sono

Metti in ordine i fatti del racconto, numerando. Un topo e una rana cercano cibo.

Il topo e la rana si liberano dalla corda e si abbracciano.

Il topo e la rana si dividono.

Si legano l’uno all’altra per cercare cibo insieme.

Soddisfatti per il cibo, decidono di tornare a casa.

La rana si getta nello stagno e trascina con sé il topo.

Una poiana afferra il topo.

Il topo e la rana fanno amicizia. Nella caduta la corda che lega i due amici si impiglia in un cespuglio.

Il topo morde le zampe della poiana e si libera.

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