1 minute read

La mia amica Chiara

Next Article
Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

Notai Chiara da subito. Teneva testa alle battute dei maschi. Forte!

Rispondeva per prima alle domande da un milione di dollari della maestra. Forte!

Organizzava giochi fantastici nel giardino della scuola. Forte!

Mi piaceva perché non mi guardava come gli altri, con quel misto di: MI FAI UN PO’ PENA. FARÒ IL BUONO CON TE. COSÌ FARÒ CONTENTA LA MAESTRA.

A lei non importava di quello che facevano gli altri. Mi guardava come per dirmi: MI PIACCIONO LE SFIDE. SEI UNA DA SCOPRIRE.

Questo mi rendeva tranquilla e vicino a lei non mi sentivo giudicata. Era perfetta in quel momento:

1. mi avrebbe aperto la strada parlando al posto mio;

2. la maestra ci faceva lavorare in coppia come se avesse intuito i miei pensieri. Ma lo devo dire: un dubbio lo avevo. Forse la maestra la proteggeva come faceva con me. Forse Chiara era un po’ strana come me.

Qualcosa mi diceva che dovevo controllare la maestra: ero sicura nascondesse un terribile segreto che riguardava Chiara.

Era come se la maestra-bussola puntasse sempre l’ago sui quattro punti cardinali:

- a nord c’ero io che non parlavo,

- a sud Sasà che picchiava tutti,

- a est Dami, un bambino che si tappava le orecchie a ogni piccolo rumore,

- e a ovest… Chiara.

Chiara diventò la mia unica amica, quella che mi salvava dalle battute cattive di Giovanna, che durante le feste di compleanno mi faceva sentire una del gruppo. Perfetta.

C Omprensione C

Trova le inferenze.

La protagonista si sentiva tranquilla e non giudicata da Chiara perché: a Chiara non importava che cosa pensavano gli altri.

Chiara l’accettava così com’era.

Chiara voleva far contenta la maestra.

Che cosa ammira la protagonista in Chiara?

La simpatia.

La sicurezza.

L’allegria.

This article is from: