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Spilungo-Frankie

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Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

Frankie era così alto da superare di un bel po’ tutti i compagni della classe. Era alto e magro. – Spilungo-Frankie! – in classe alcuni lo chiamavano così.

Altri gridavano: – Stecco-lecco!

Poi mettevano le mani a forma di binocolo e facevano finta di guardare Frankie come se avesse avuto la testa sulla luna.

Molly era l’unica che non prendeva in giro

Frankie.

Era così minuta da essere più bassa degli altri compagni della classe di una spanna e più. A volte i compagni mettevano le mani a forma di binocolo e facevano finta di guardarla come se fosse talmente sotto terra da ritrovarsi all’altro capo del mondo, in Australia.

Frankie, ovviamente, era l’unico che non prendeva in giro Molly e non riusciva a capire perché gli altri ragazzi fossero così antipatici.

Lui non li prendeva in giro, non diceva che erano bassi e che aveva bisogno del binocolo per vederli da vicino.

Voleva solo che fossero suoi amici. Perché dovevano fare tutto quel chiasso e farlo sentire per forza un tipo strambo? Ma Frankie teneva per sé questi pensieri.

Molly invece usava un metodo diverso. Anche lei non capiva perché la classe si comportasse in questo modo, ma, al contrario di Frankie, sbraitava contro tutti quelli che la prendevano in giro.

Ehi, mutande-puzzolenti! Io NON mi chiamo Mini-Molly – urlava. Oppure: – Non permetterti di chiamarmi MicroMolly, stupido!

Ma qualsiasi cosa facessero, sia Molly sia Frankie, i compagni di classe continuavano comunque a prenderli in giro. Ridevano quando Frankie non rispondeva e ridevano quando Molly rispondeva.

Alla fine di ogni giornata, Frankie tornava a casa triste quanto un weekend di pioggia.

E Molly tornava a casa sbuffando come una pentola a pressione pronta a esplodere.

Frankie e Molly non erano proprio amici. A Frankie non sembrava una buona idea essere amico di una femmina.

Per Molly invece non era importante chi fossero i suoi amici: sarebbe stata contenta di essere amica non solo di un maschio, ma di chiunque, anche di una scimmia. Una scimmia però non ce l’aveva.

Quindi doveva fare amicizia con Frankie anche se era molto alto. E sciocco.

Capitava che Molly e Frankie tornassero verso casa insieme.

La testa di Frankie, lassù in alto, sembrava avvolta da una triste nuvola grigia. Una nuvola gonfia di pioggia.

La testa di Molly, laggiù in basso, sembrava avvolta invece da nubi di tempesta. Nubi squarciate da fulmini e saette.

Lettura Critica

A chi faresti leggere questo racconto per capire come si sta male quando si è presi in giro?

Life Skills

Molly e Frankie si sentono soli e vorrebbero avere un amico o un’amica.

È importante cercare di provare empatia per chi vive una situazione, cioè mettersi nei suoi panni e comprendere i suoi sentimenti.

CHE COSA SO?

Durante la lettura dell’insegnante, ascolto senza lasciarmi distrarre da ciò che accade intorno a me?

Sì. No. In parte.

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