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Maryam Mirzakhani

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Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

DATA E LUOGO DI NASCITA

3 maggio 1977 (Teheran, Iran)

IL SUO PIÙ GRANDE SUCCESSO

Essere la prima donna a vincere la Medaglia Fields per la matematica.

IL SUO MOTTO

“La bellezza della matematica si mostra solo ai più pazienti”.

Maryam Mirzakhani è stata la prima e unica donna a ricevere la Medaglia Fields.

Maryam nacque in Iran, un Paese in cui le donne hanno ancora meno diritti degli uomini.

Un giorno a scuola le capitò tra le mani un questionario per un concorso di matematica.

Maryam trascorse diversi giorni a cercare di risolverlo. Grazie a quella sfida si appassionò alla disciplina e chiese alla sua scuola femminile di potenziare l’insegnamento della matematica per portarlo allo stesso livello delle scuole maschili.

Perché le ragazze dovevano sapere di meno?

Nel 1994 fu la prima ragazza iraniana a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi internazionali della matematica. Ma l’anno seguente ne vinse ben due, con un punteggio straordinario.

Maryam si laureò in matematica alla Sharif University of Technology di Teheran. Subito dopo si trasferì negli Stati Uniti, all’università di Harvard. Non pensate però che Maryam risolvesse i problemi come fanno gli altri. Per trovare la soluzione faceva dei disegni e in un secondo momento aggiungeva i numeri.

Insomma, le sue formule sembravano piccole opere d’arte.

A NALISI A

In una biografia il narratore è il biografo, cioè colui che scrive la vita del personaggio.

Chi sono la biografa e il biografo di Maryam Mirzakhani?

Trovi l’avvenimento più importante della vita di Maryam Mirzakhani: nell’introduzione. nello sviluppo. nella conclusione.

A NALISI A Ipazia

RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici della biografia.

Il tempo: è chiaramente indicato. si può dedurre da alcune informazioni.

Nella sua struttura, il testo: contiene commenti

C’era una volta, nell’antica città di Alessandria d’Egitto, un’immensa biblioteca. Era la più grande del mondo. Al posto dei libri che conosciamo oggi, l’antica biblioteca custodiva migliaia di rotoli di papiro, tutti vergati a mano dagli scribi e riposti con cura sugli scaffali.

All’epoca infatti la gente scriveva sui papiri, grandi fogli che si ottenevano da una pianta e che venivano poi ripiegati in rotoli.

Nella biblioteca di Alessandria, seduti fianco a fianco, un padre e una figlia, Teone e Ipazia, studiavano insieme. Filosofia, matematica e scienze erano le loro materie preferite. Ipazia formulava nuove teorie di geometria e aritmetica. Studiare le piaceva così tanto che ben presto cominciò a scrivere dei libri – cioè dei papiri – tutti suoi. Costruì perfino uno strumento, chiamato astrolabio, per calcolare la posizione del Sole, della Luna e delle stelle. Ipazia insegnava Astronomia e durante le sue lezioni, che erano molto popolari, si rifiutava di indossare l’abito femminile tradizionale e si vestiva da studiosa, come gli altri insegnanti. Purtroppo tutte le sue opere andarono perdute quando la biblioteca fu distrutta da un incendio, ma, per fortuna, i suoi studenti scrissero di lei e delle sue idee brillanti. Grazie a loro anche noi abbiamo avuto modo di conoscere questo genio. Ipazia diceva:

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