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Le bugie hanno le gambe corte

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Le Olimpiadi

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Ieri ho detto una bugia.

Cecilia piangeva come al solito.

– Cosa è successo, Edo? – mi ha chiesto la mamma.

È stato un ragno. L’ha morsicata – ho detto.

Cecilia è la mia sorellina e quando piange tutti corrono subito da lei. Ero stato io a rubarle il ciuccio, ma poteva anche essere stato un ragno. Non si sa mai.

– Era un ragno nero molto peloso, aveva gambe lunghe taglienti. Mentre lo raccontavo, la mamma ascoltava solo me.

Quella bugia mi piaceva tanto.

Così l’ho raccontata anche alla nonna, le ho detto che un ragno verde e marroncino dalle lunghe zampe strampalate aveva morso i piedi a Cecilia, per quello piangeva.

La nonna è stata ad ascoltarmi, ma ha visto che avevo in mano il ciuccio di mia sorella.

– Piccolo Edo – mi ha sorriso la nonna – le bugie hanno le gambe corte.

Sono andato a letto.

Mi è venuto un sospetto: il ragno, che non era una bugia, stava tornando per mangiarsi tutta quanta la mia sorellina.

E dopo sarebbe venuto anche da me.

Mi è piovuta addosso una paura!

Nel buio si sentivano enormi passi di ragno. Swish, swish, facevano le zampe e la bocca era già spalancata, pronta a mangiarci.

Sono corso da Cecilia. Mi sono infilato nel lettino sotto le coperte accanto a lei: qualcuno doveva pur proteggerla!

C Omprensione C

Trova le informazioni esplicite e implicite

Il ragno è descritto da Edo sempre nello stesso modo?

Sì. No.

“Il ragno, che non era una bugia…” vuol dire che: il ragno esisteva davvero. Edo ha cominciato a credere alla sua stessa bugia. i parenti hanno visto il ragno.

Nel finale capisci che Edo è:

• coraggioso: Sì. No.

• sbruffone: Sì. No.

Esper I Enze

Lessico L

Con quali parole potresti sostituire monsoni?

Venti caldi e secchi.

Venti carichi di pioggia.

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