
2 minute read
Un risotto molto speciale
Quando il babbo aveva annunciato che sarebbero andati ad abitare a Collerotondo, Achille aveva subito guardato il sito delle varie guide gastronomiche e aveva scoperto con enorme gioia che nel paese c’era un ristorante con una stella Michelin, “La lupa e la luna”. Ne aveva imparato addirittura a memoria la recensione, ogni tanto durante il viaggio lo si sentiva ripetere sommessamente: – ...spaghetti di capesante con mertensia e crumble di pane... Ingredienti sconosciuti, ma al ragazzino sembrava di essere a Masterchef.
Una rapida occhiata al menù del ristorante, specialmente nella sezione “prezzi”, aveva fatto il resto: il babbo aveva detto: – Sì, magari un giorno ci andiamo – che tradotto dal genitorese significa “Forse quando diventate maggiorenni”. Ma Achille non si era perso d’animo. Dopo aver superato la delusione si era installato in cucina e, tablet alla mano, aveva preparato un risotto.
Il fratello di Zoe, tempo prima, si era infatti convinto che sarebbe diventato un grande chef, o meglio, che era un grande chef, e che il mondo dovesse solo scoprirlo.
– E cosa ci hai messo in questo risotto? – aveva chiesto la mamma prima di assaggiare, mentre babbo aveva già mandato giù una generosa forchettata.
– Questo è un risotto con miele di castagno, mantecato al caprino e completato con le due consistenze del rosmarino, olio al rosmarino e rosmarino fresco.
– Non sapevo avessimo il rosmarino in casa.
– Ne abbiamo una siepe in giardino – aveva detto con aria consapevole Achille.
Gli occhi di babbo a quel punto avevano mollato la presa sulla forchetta e si erano portati su Achille.
– Quale siepe dici?
– Quella in fondo al giardino, intorno al pozzo.
– Oh, no!!!
– Alberto? Che... – chiese la mamma.
– Che succede? Succede che quella siepe non è rosmarino, è tasso. È una delle piante più subdole del Mediterraneo.
– Che significa subdole? – aveva chiesto Achille.
– Significa che sembra rosmarino... – aveva iniziato Zoe, e avrebbe continuato dicendo che solo uno senza un briciolo di cervello avrebbe cucinato con una pianta presa a caso dalla siepe. Il babbo si era alzato e aveva preso le chiavi della macchina.
– Significa che adesso venite tutti con me. Zoe, sputa immediatamente quella roba.
Zoe aveva obbedito subito.
E così erano arrivati al pronto soccorso, in fretta e furia a parte una piccola fermata per permettere alla mamma di mettersi alla guida, non senza prima aver aspettato che babbo smettesse di vomitare.
Era stata la prima volta in cui la famiglia Mantelli – babbo Alberto, mamma Patrizia, primogenita Zoe e ultimogenito Achille – era uscita in blocco da quando si erano trasferiti a Collerotondo.
Difficile considerarlo un buon inizio.
Life Skills
I media possono aiutare a conoscere mestieri particolari, che per molti diventano sogni per il futuro.
La voglia di mettersi in gioco è sicuramente positiva.
È importante però, man mano che si cresce, capire quali sono le proprie attitudini.
È altrettanto importante, quando si è convinti della strada che si vuole percorrere, iniziare questo cammino, senza perdersi d’animo.
Astrid Lindgren, Lotta Combinaguai, Mondadori