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Non tutto è perduto

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Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

Era l’alba presso la Gola Nascosta, la stretta valle che attraversava l’imponente catena montuosa che separava il Reame dei Maghi dalle Terre d’Inverno.

La battaglia infuriava ormai da giorni tra l’Esercito Oscuro e l’Esercito della Magia.

Ailos, il giovane Generale a capo dell’Esercito della Magia, in groppa al suo unicorno alato guidava con determinazione i suoi alleati, che ormai erano rimasti davvero in pochi.

– Dobbiamo resistere! – gridò Ailos, sollevando davanti al viso la sua spada di cristallo. – Dobbiamo impedire a ogni costo che le creature del Male raggiungano la Cittadella dei Maghi!

Il Generale gridava con tutto il fiato che aveva in gola per sovrastare le urla e i ruggiti dei nemici.

– Esercito della Magia! Andiamo avanti a combattere per la salvezza del nostro mondo e per le persone che amiamo! Resistiamo!

In quell’istante, tre Avvoltoi del Buio volarono sopra di lui, pronti a colpirlo.

Ailos abbatté il primo con un preciso fendente, facendolo svanire in uno sbuffo di fumo nero. Poi trafisse il secondo e schivò prontamente gli artigli del terzo.

Nel frattempo Ilian, il giovane mago attendente di Ailos, lottava contro due Mannari, cercando di tenerli a distanza con la lancia. Attorno a loro, Fate e Cavalieri combattevano con coraggio.

– Sono in troppi! – gridò Ilian – Non ce la faremo mai! Dobbiamo ritirarci!

Il giovane attendente aveva ragione, e Ailos lo sapeva bene. Le terribili creature dell’Esercito Oscuro sembravano inarrestabili. Le Fate, i Cavalieri e i Maghi li affrontavano con determinazione e coraggio. Ormai l’unica soluzione era battere in ritirata, nel tentativo di difendere l’Accademia di Magia prima che fosse tardi per tutti loro. Ailos vide due Fate delle Lande soccombere sotto l’attacco di un Dragone Nero, e in quel momento sentì di avere fallito.

Ritirata!!! – gridò, con il cuore che gli batteva forte nel petto. – Corriamo a rifugiarci dentro le mura della Cittadella dei Maghi!

In quel preciso istante, il fruscio di due ali immense che attraversavano il cielo gli fece sollevare gli occhi verso le nuvole. Ailos trattenne il fiato.

Un corpo gigantesco, ricoperto di squame scure come la notte, volteggiava su quel che restava dell’Esercito della Magia. Era avvolto da un fumo nero denso e opprimente. Aveva denti appuntiti come spine, artigli affilati e taglienti come lame e fauci che sprizzavano scintille. La sua sagoma mostruosa oscurò il cielo e rimase sospesa, pronta ad attaccare.

Ci siamo! – gridò Ailos – Il Drago Nero attacca il Reame dei Maghi!

Poi il drago spalancò le fauci e una sfera di fuoco avvolse tutti quanti.

A NALISI A

RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del genere fantasy.

La caratteristica del genere fantasy è la vittoria del Bene sul Male

Questo brano è tratto da un libro fantasy. Da che cosa capisci che non è il finale del libro, ma solo una parte della vicenda?

L’autore presenta personaggi positivi e personaggi negativi. Sottolinea nel testo:

• in i personaggi del Male,

• in i personaggi del Bene alla magia. alla magia.

I personaggi negativi sono accostati: al buio e all’oscurità.

I personaggi positivi sono accostati: al buio e all’oscurità.

A NALISI A

RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del genere fantasy.

In questo racconto personaggi fantastici e realistici: lottano tra loro. convivono.

Il tempo: è chiaramente indicato. non è chiaramente indicato.

Il luogo di Fairy Oak è: assolutamente fantastico. realistico.

I personaggi sono: solo fantastici. realistici e fantastici.

Sottolinea le parti in cui si parla del Male.

Il racconto ha un lieto fine. Quale? ......................................................... .............................................................................

La Quercia Fatata

Fairy Oak era un villaggio delizioso.

Fairy Oak era l’unico posto, di tutti i mondi reali e incantati, dove umani e creature magiche vivevano insieme, mescolati da tempo in perfetta armonia. Streghe, fate, maghi abitavano le case di Fairy Oak come normali cittadini, e tali erano considerati dalla comunità.

I Magici, come loro stessi usavano chiamarsi, erano stati gli indiscussi padroni di quelle terre molto prima degli Umani Senza Poteri. E quando questi arrivarono, invece di combatterli, li aiutarono a stabilirsi.

Il capo dei Magici indicò al capo dei Nonmagici una valle tranquilla che degradava verso il mare.

Era un posto da sogno. E, infatti, qualcuno l’aveva già scelto a sua dimora: una quercia! Se ne stava tutta sola al centro di una radura ed era l’albero più grande che gli uomini avessero mai visto. Magici e Nonmagici costruirono intorno a lei il villaggio e in suo onore lo chiamarono Fairy Oak, che significa appunto “Quercia Fatata”.

Gli anni passarono. L’alleanza si trasformò in amicizia e i due popoli diventarono presto uno solo.

Per anni fu uno dei regni più ricchi e felici di tutti i tempi. Fino a quando il Male assoluto prese di mira il regno di Fairy Oak. Un nemico senza volto e senza anima, deciso a distruggere per il piacere di farlo.

Il popolo della Valle si trovò a combatterlo più volte a distanza di molti anni e lo sconfisse sempre.

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